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Festival di Berlino


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39 replies to this topic

#1 satyajit

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Inviato 22 dicembre 2009 - 14:02

Primi nomi per il 2010.

Scorsese e Polanski a Berlino
Shutter Island e The ghost writer nella 60° edizione


Sono stati resi noti i primi film in Concorso della sessantesima Berlinale. Si tratta di Bal (Honey) di Semih Kaplanoglu (Süt/Milk), Der Räuber (The robber) di Benjamin Heisenberg, Na putu (On the path) di Jasmila Žbanić (Grbavica), Shekarchi (The hunter) di Rafi Pitts. A questi si aggiunge The ghost writer di Roman Polanski, interpretato da Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Kim Cattrall, Olivia Williams.
Fuori concorso, oltre a My name is Khan di Karan Johar, ci sarà lâ??atteso Shutter island di Martin Scorsese. I titoli in Concorso saranno complessivamente 26, e gli altri saranno annunciati a gennaio.

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#2 Armonica

    Groupie

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Inviato 22 dicembre 2009 - 20:24

Il film di Polanski è basato sul romanzo di Philiph Roth?
Un pò me lo vedo McGregor come Zuckerman..
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#3 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 18 febbraio 2012 - 19:50

Forse non ci crederete, ma i Taviani hanno vinto l'Orso d'oro. Con un film che vedremo presto nelle sale:

http://www.youtube.c...h?v=lFxpLimRlN4
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#4 strangelove

    Scaruffiano

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Inviato 18 febbraio 2012 - 19:59

L'Orso d'Oro torna in Italia dopo 21 anni ("La casa del sorriso" di Marco Ferreri). I fratelli Taviani alla ribalta Internazionale 35 anni dopo, quando vinsero la Palma d'Oro a Cannes per "Padre Padrone". Auguri!
Non vedo l'ora di vedere il film!
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#5 verdoux

    mainstream Star

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Inviato 18 febbraio 2012 - 20:13

complimenti ai fratelli d'Italia .... :hands:
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#6 - laura palmer -

    mainstream Star

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Inviato 18 febbraio 2012 - 20:34

Non vedo l'ora di vedere il film!


Idem!
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A man must have a code

#7 Rebel Rebel

    Roadie

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Inviato 19 febbraio 2012 - 15:05

Tra l'altro con Shakespeare di mezzo, anche negli USA qualcosa la vinceranno a prescindere.
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#8 100000

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Inviato 04 febbraio 2014 - 19:50

Riesumo per chiedere se qualcuno ha qualche dritta sui film di quest'anno. Passerò per Berlino solo 2 giorni praticamente, però ho intenzione di vedermi 2-3 film, peccato che la mia ignoranza abissale mi farà scegliere a caso salvo qualche dritta da voi esperti.
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#9 100000

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Inviato 23 gennaio 2015 - 09:15

Noto che ci avevo già provato nel 2014, senza molto successo, ma persevero:

sono usciti tutti i film di quest´anno (in concorso e delle varie sezioni), qualcuno ha qualche consiglio?

Ok, a parte Herzog e Malick.


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#10 neuro

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Inviato 23 gennaio 2015 - 09:50

beh direi che Larrain fino ad adesso non ha sbagliato un film. Vivamente consigliato!


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apri apri, apri tutto!

#11 100000

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Inviato 23 gennaio 2015 - 10:20

Ecco, grazie neuro, che io non lo conoscevo proprio.

Apprezzo anche consigli per i fuori concorso, Panorama, Forum, etc. che ad esempio l´anno scorso ho visto in Panorama un certo Blind che mi è piaciuto più del vincitore per dire (vabbè, magari ho detto un´eresia, però m´è piaciuto molto).


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#12 William Blake

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Inviato 15 febbraio 2015 - 18:59

Si è appena concluso il 65° Festival del Cinema di Berlino con l'assegnazione dell'Orso d'Oro a "Taxi" del regista iraniano Jafar Panahi. Tra curiosità e conferme, tra sezioni collaterali e concorso vi offriamo un possibile percorso del cinema contemporaneo visto alla Berlinale 2015

 

Berlinale2015_SP.jpg

 

Un viaggio nella Berlinale 2015


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#13 neuro

    king (beyond the wall)

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Inviato 16 febbraio 2015 - 06:37

Beh su Larrain forse avevo ragione
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apri apri, apri tutto!

#14 lazlotoz

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Inviato 16 febbraio 2015 - 09:42

Attendo questo con trepidazione. Larrain è grandissimo, davvero tra i migliori. 


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#15 Melquíades

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Inviato 16 febbraio 2015 - 11:17

Aspettative altissime per El CLub


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#16 100000

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Inviato 16 febbraio 2015 - 15:39

Eh purtroppo El Club non sono riuscito a vederlo. Da recuperare assieme a Taxi e Herzog.
Bello invece quello russo dal nome impronunciabile. Contento di averlo puntato da lontano.
Invece vorrei sapere dall'inviato di OndaCinema (scrive sul forum?) perché addirittura pessimo Als wir träumten. Molto meno intellettuale e artistico del resto dei film visti, ma non mi è dispiaciuto.
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#17 100000

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Inviato 20 febbraio 2017 - 17:47

Vabbè, scrivo qui nel mio topic personale per non fare il listone di là.

Film visti quest'anno a una Berlinale un po' deludente:

 

TestrÅ‘l és lélekrÅ‘l (On Body and Soul) [Ildikó Enyedi] ok

Caruccio, ma sinceramente non me lo aspettavo vincente. Il mattatoio ok, le scene dei cervi, ma alla fine tutto rimane indietro rispetto a una commedia leggera e intima, sbilenca come i suoi protagonisti, che sinceramente però non mi lascia molto.

 

Pokot (Spoor) [Agnieszka Holland] ok-

Da Agnieszka non so perché mi aspettavo un po' di più. Poteva essere un bellissimo Twin Peaks animalista polacco, ma: finale troppo convenzionale, grottesco non proprio riuscito, e personaggi troppo macchietta.

 

Casa Roshell [Camila José Donoso] ok

Autofiction di casa d'incontri per travesti/trans messicani. Carina, leggera anche questa. In qualche modo mi ha ricordato Smoke e Blue in the face come tipologia d'approccio (vabbè qui siamo ovviamente qualche gradino sotto). Fantastici i due travestiti/gestori in sala, arguti e intelligenti oltre che istrionici.

 

Hao ji le (Have a Nice Day) [Liu Jian] ok++
Pulp Fiction cartoon cinese aggiornato ai tempi nostri. Non c'è decostruzione temporale, ma caleidoscopio divertente dall'inizio alla fine, pieno di personaggi che in un modo o nell'altro vorrebbero tutti andarsene.
 
Sage Femme (The Midwife) [Martin Provost] meh
Il solito film francese. Però due file dietro di me sedeva Catherine Deneuve e la fila ancora dietro l'ambasciatore francese.
 
The Party [Sally Potter] ok
Film da camera divertente e molto british, che però non aggiunge nulla di cinematografico a uno spettacolo teatrale. Un appunto: anche la scena/anticipazione iniziale non aggiunge niente e, secondo me, è proprio sbagliata (depotenzia il finale, che invece m'è piaciuto).
 
The Misandrists [Bruce LaBruce] boh
Vabbè, non so cosa dire: il porno politico ok, ma per il resto. La svolta meta finale è la cosa migliore, salvo essere annullata da un altro finale (anche qui, boh, mi sembra un errore). Vabbè, giocattolone divertente, per chi piace il genere. Alla fine mi sono anche divertito.
 
Fra balkongen (From the Balcony) [Ole Giæver] ok^2
Il mio film della Berlinale. Riflessioni in prima persona, meta meta, svelamento dei trucchi (trucco retorico anch'esso, ok), contemporaneità, senso di insignificanza, norvegità. Mi ha ricordato in qualche modo Luie CK (vabbè, ok). Bello, bravo, ancora. (devo recuperarmi il suo Out of nature di due anni fa)

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#18 100000

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Inviato 18 febbraio 2018 - 13:05

Continuo a monopolizzare il topic.

 

Figlia mia - Laura Bispuri

Primo film, primo consiglio per LFT.

A me non ha entusiasmato, per quanto l'allegoria femminista etc. non mi sia dispiaciuta (ciò che contesto non è il "messaggio" quanto la realizzazione, che - per puro gusto personale, probabilmente - avrei preferito altrimenti). Devo ammettere che mi sono dormito qualche minuto, ma non per colpa del film, ieri sera ero stanchissimo per colpa di Pajjo che non si decide a trasferirsi vicino a casa mia.

Comunque secondo me a LFT può piacere. Per gli estimatori di Alba Rohrwacher: mi sembra sappia trasformarsi molto bene e qui rimane sempre credibile come madre disagiata, più della madre borghese.

Poi magari ne scrivo più estensivamente (soprattutto di ciò che non mi ha convinto), ma se vogliono dare il solito premio politico, questo film sembra cascare a fagiolo con la nuova ondata femminista, #metoo etc.


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#19 100000

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Inviato 20 febbraio 2018 - 12:24

Continuo qui anziché nel "film che ho visto oggi", se sbaglio ditemelo.

 

La Prière - Cédric Kahn

Non ho capito cosa ci faccia un film del genere alla Berlinale.

Segue le vicende di un giovane tossico all'interno di una comunità rehab religiosa fino a una chiamata non molto convinta e un finale che più stucchevole non si può. Il tutto con una superficialità incredibile (sia sul discorso dipendenze, sia sulla comunità rehab, sia sul tema religioso), prevedibile in ogni passaggio, con anche la storiella d'amore buttata lì e mai veramente sviluppata, ma che poi alla fine torna con la chiusura finale di lui che anziché andare in seminario va in Spagna dalla sua bella. Boh.

 

 

Dovlatov - Alexey German Jr
Nettamente il miglior film in concorso visto finora, ma non è una sorpresa. Sei giorni nella via del giovane Dovlatov e dei suoi amici/colleghi/sodali, Brodsky compreso.

Dopo il crollo dell’enorme statua in Under electric clouds, la figura di Lenin continua a comparire spessissimo anche in Dovlatov, ma sempre più distante dal centro dell’azione, tagliata, fuori campo, sfuocata. I resti della rivoluzione faticano a rimanere persino nella stessa inquadratura dove il potere burocratico russo ignora, respinge, censura i giovani scrittori, suggerendo loro di non scrivere cose così negative e deprimenti, ma di trovare veri eroi di cui narrare le gesta, in un commento che sa quasi di metacinematografico (così come le numerose cineprese che compaiono durante il film).

Anche qui ci sarebbero molte più cose da scrivere (fra le quali: dialoghi brillanti e permeati di un'ironia leggera ma precisa, come tutto il film).


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#20 100000

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Inviato 21 febbraio 2018 - 15:39

Altri due film, in Panorama stavolta.

Je vois rouge - Bojina Panayotova
Documentario di una ragazza (bulgara emigrata in Francia da piccola con la famiglia) che torna in Bulgaria per vari motivi, fra i quali la decisione di indagare sul passato dei nonni, probabili agenti della Nomenklatura. Viene fuori invece che la madre era un'agente inconsapevole e la cosa destabilizza molto il rapporto stesso della ragazza coi genitori (già non contentissimi che si andasse a scavare nel passato). Solo a distanza di tempo (un anno, credo) la madre acconsente alla produzione del film e ieri alla prima mondiale c'era tutta la famiglia riunita.
Infatti nel Q&A ci ha pensato bene il padre (si era già intuito il personaggione anche nel doc) a smerdare la figlia davanti a tutta la platea, dicendo cose ovvie eh (tipo che lei costruisce una narrazione nel film, ma che la realtà è molto più sfaccettata e che lui non vendeva i suoi dipinti solo ai mafiosi ex-comunisti ma anche ai politici della Germania dell'Ovest e insomma lui ci fa una brutta figura etc etc) ma che ovviamente non hanno fatto molto piacere alla figlia/regista.
 
La terra dell'abbastanza - Fratelli D'Innocenzo

Anche per questi due fratelli (gemelli) opera prima, ma ottimo film. Tesissimo, durissimo, romanissimo. La storia in realtà è molto classica e si accoda al filone (che mi sembra esistere) sulla periferia romana, con storie di gioventù e malavita che ovviamente finiscono male, ma l'orrore della periferia (dell'anima, come dicono i registi) emerge da ogni inquadratura (sempre più vicina, come a cercare di capire cosa passare per la testa dei due giovani protagonisti). Film retto comunque da attori ottimi, a partire dai protagonisti per finire ai nomi noti (Zingaretti e Tortora in controparte). Consigliato.

Q&A che mi sono goduto purtroppo poco, che se no chiudeva la pizzeria, ma che si preannunciava quasi meglio del precedente, grazie ai registi romanissimi che incasinavano ogni possibile risposta/commento/volontà dell'intervistatore della Berlinale e l'interprete che poveretta faceva quello che poteva (brava in realtà).


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#21 Tom

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Inviato 22 febbraio 2018 - 11:18

La terra dell'abbastanza - Fratelli D'Innocenzo

Anche per questi due fratelli (gemelli) opera prima, ma ottimo film. Tesissimo, durissimo, romanissimo. La storia in realtà è molto classica e si accoda al filone (che mi sembra esistere) sulla periferia romana, con storie di gioventù e malavita che ovviamente finiscono male, ma l'orrore della periferia (dell'anima, come dicono i registi) emerge da ogni inquadratura (sempre più vicina, come a cercare di capire cosa passare per la testa dei due giovani protagonisti). Film retto comunque da attori ottimi, a partire dai protagonisti per finire ai nomi noti (Zingaretti e Tortora in controparte). Consigliato.

 

Posso dire "che palle questo sfruculiare nello squallore criminale"?

 

EDIT e con questo mio indispensabile commento ho fatto girare pagina "oscurando" i bei post da Berlino di 100000. ashd


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#22 100000

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Inviato 22 febbraio 2018 - 11:25

Sí, ma infatti lo pensavo anch'io. Cioè cliché eccetera, ma oh, alla fine il film secondo me funziona benissimo.

Che poi non è che sfruculia nello squallore criminale, ma nello squallore personale.

Comunque non sarà un capolavoro, ma proprio a te dovrebbe piacere un bel film di genere così ben recitato e girato con un'ansia e una tensione costante.


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#23 Tom

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Inviato 22 febbraio 2018 - 11:42

Certo, non contesto la riuscita del singolo film, e infatti un po' di curiosita' il tuo commento me l'ha messa.

Pero' ormai sembra che l'unica alterativa all'imperante dramma/commedia di costume borghese sia solo parlare di criminali e gentaglia borderline. Sembra che quando vogliamo essere seri noi italiani ci auto-applichiamo quel filtro occidentalofilo di cui si diceva, quello che applichiamo ai paesi non occidentali, dove tutto DEVE essere misera, abuso e infelicita'.


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#24 100000

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Inviato 22 febbraio 2018 - 12:05

Forse che i film sugli impiegati non vengono benissimo.

Scherzi a parte, capisco bene e condivido anche, eh.

 

(secondo me questo discorso si potrebbe fare ancora di più per il film della Bispuri in concorso, che mi è anche piaciuto meno)


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#25 100000

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Inviato 23 febbraio 2018 - 09:17

Continuando con le mini-rece:

Yocho (Foreboding) - Kiyoshi Kurosawa

Film horror-fantascientifico sulla riga dei capostipiti anni '50 (Bodysnatchers e tutti i cliché del caso) per fare una (facile) critica alla società giapponese moderna (la perdita dei concetti di Famiglia, Amore, etc - rubati dagli alieni (ebbene sì)). Parte anche bene con un'inquietudine sottile, ma poi dura troppo e ok minimalista e poco/niente effetti speciali, ma la comicità involontaria è dietro l'angolo, sia per lo sviluppo della storia sia per le scene in cui il piccolo Riccardino Fuffolo impone le mani e la gente cade. La regia televisiva si spiega nel suo essere un adattamento da una mini serie tv (l'avessi saputo prima) mentre l'idea di fondo quella rimane. L'invasione aliena è sempre lì da venire, aspettarsi la fine del mondo da un momento all'altro e no-one is safe (Stephen -> TdG) sono sentimenti molto contemporanei, ma sinceramente l'idea mi sembra migliore sulla carta che sullo schermo (oltre a non essere propriamente originale).


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#26 pooneil

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Inviato 25 febbraio 2018 - 12:18

Continuo a monopolizzare il topic.

 

Figlia mia - Laura Bispuri

Primo film, primo consiglio per LFT.

A me non ha entusiasmato, per quanto l'allegoria femminista etc. non mi sia dispiaciuta (ciò che contesto non è il "messaggio" quanto la realizzazione, che - per puro gusto personale, probabilmente - avrei preferito altrimenti). Devo ammettere che mi sono dormito qualche minuto, ma non per colpa del film, ieri sera ero stanchissimo per colpa di Pajjo che non si decide a trasferirsi vicino a casa mia.

Comunque secondo me a LFT può piacere. Per gli estimatori di Alba Rohrwacher: mi sembra sappia trasformarsi molto bene e qui rimane sempre credibile come madre disagiata, più della madre borghese.

Poi magari ne scrivo più estensivamente (soprattutto di ciò che non mi ha convinto), ma se vogliono dare il solito premio politico, questo film sembra cascare a fagiolo con la nuova ondata femminista, #metoo etc.

 

questo potrebbe interessarmi, qualche altro parere nel caso anche sull'altra opera della regista?


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#27 100000

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Inviato 25 febbraio 2018 - 15:55

Boh, io non l'ho vista, la mia ragazza dice "più interessante".

Intanto, altri due film in concorso:

Twarz - Małgorzata Szumowska
La storia di un giovane metallaro che subisce il primo trapianto di faccia d'Europa è usata come indagine dissacrante nell'ipocrisia della Polonia rurale (come sineddoche di un mondo più vasto, ovviamente). Commedia nera che scorda il politically correct a casa, ne ha per tutti, in particolare per la chiesa (e i suoi uomini), per la quale l'unica cosa che conta è che venga realizzata la statua di Gesù più alta del mondo, opera grottesca in sé ma incredibilmente vera. Il protagonista poi passa da una disillusione all'altra col suo giubbotto di jeans con le patch dei Metallica e un sarcasmo che copre la rassegnazione. In tutto questo momenti comici incredibili a più livelli e riprese che giocano consapevolmente con il fuoco, in maniera artificiale/straniante ma non gratuita. Non c'è redenzione, salvezza, speranza, ma solo un Cristo gigante che si volta (letteralmente) dall'altra parte.
Probabilmente il miglior film fra quelli che ho visto in concorso, sicuramente il più divertente.

In den Gängen - Thomas Stubert
Film tedesco ambientato fra le corsie (vedi titolo) di un magazzino/giga-supermercato. Le storie intime di persone dimenticate dalla società ridanno loro un po' di umanità, ma sinceramente mi aspettavo di più, o forse qualcosa di diverso. Temo che il problema sia più mio, nel senso che trovo un po' inaccettabile nel 2018(?) cantare la poesia dei magazzinieri, ridere delle loro limitatezze/ottusità (quantomeno il pubblico in sala, che si sa, più crudeli dei tedeschi al cinema ci sono poche cose al mondo). In realtà il film richiama famose distopie (Gilliam), dipingendo una bella isola dei caraibi sul fondo della sala dei caffé o lasciando un puzzle incompleto della stessa isola sul tavolo di lei, ma (nonostante -SPOILER- il suicidio di uno dei protagonisti) continua tutto come prima, come se non fosse successo niente, (in)consapevoli dell'impossibilità del proprio riscatto, anzi senza neanche un tentativo di riscatto.
Forse sono troppo severo o dipende dalla mia impostazione mentale più che dal film (ho letto in giro dei gran commenti positivi), ma mi è sembrata una distopia (in realtà concreta e reale, quindi peggiore) venduta come poesia degli ultimi, e quindi no.
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#28 William Blake

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Inviato 25 febbraio 2018 - 16:07

del film vincitore ho letto abbastanza male. tu l'hai visto?


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#29 100000

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Inviato 26 febbraio 2018 - 15:54

No quello mi manca, in compenso ieri sera ho visto il paraguayano vincitore di due orsi d'argento: Alfred Bauer e miglior attrice.
 
Las herederas - Marcelo Martinessi

Due signore di mezz'età faticano ad accettare la caduta libera del loro stato sociale (alto borghesi dove lo scandalo non è la coppia lesbica ma il lavorare), una in particolare, che si rinchiude a letto e nella propria apatia, mentre l'altra cera di attutire il colpo anche per la compagna, tanto da finire anche in prigione per debiti. Rimasta da sola, Chela finisce per fare l'autista per delle vecchie aristocratiche in cambio degli stessi soldi di un taxi (che scandalo). In tutto questo, continua la (s)vendita di tutto ciò che hanno nella casa, un'eredità anacronistica e impossibile da mantenere, ma alla quale vendita Chela non si è ancora arresa.
Il contatto con le vecchie aristocratiche (e della figlia di una di esse) risveglia l'interesse della protagonista, fino all'epilogo inevitabile (col senno di poi) dove, nonostante il ritorno della compagna, Chela non può più accettare la nuova normalità.

Film estremamente quieto, dove i personaggi, oltre che tutte donne (non ricordo di aver visto un solo uomo sullo schermo), sono anche quasi tutti vecchi, (de)cadenti come l'aristocrazia paraguayana, rappresentata qui alla fine di un'epoca. Gli occhi spaventati della protagonista si guardano attorno per tutto il film senza accettare né l'una né l'altra realtà.


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#30 100000

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Inviato 22 febbraio 2019 - 12:54

Continuo a usare il mio topic personale, anche se quest'anno ho seguito pochissimo.
 
Serpentário (Carlos Conceição)
Film sperimentale-autobiografico portoghese, dove un figlio cerca la madre tornata/rimasta in Angola, ripercorrendo anche visivamente/mentalmente le proprie origini e quelle del proprio paese, dal colonialismo in poi. A me il voice over non disturba affatto (vedi anche il prossimo film), gli effetti speciali cheap delle scene "spaziali" (non chiedete che all'inizio ho avuto qualche momento di deja-vu causa digestione) un po' sí. Bello il finale con l'esplorazione di luoghi abbandonati dal grande fascino (ma sono di parte, e comunque non è Tarkowski) e un bel dialogo (anche se forse avrei voluto ancora più bello) con un pappagallo. Insomma, piaciuto ma avrei voluto fosse più bello per poter avere un altro film weird del cuore. Purtroppo non lo è.

Ut og stjæle hester (Hans Petter Moland)
Melodrammone scandinavo in concorso, molto classico. Si snoda fra più piani temporali (raccontati/introdotti molto poco modernamente, ma a me piacciono molto i racconti nei racconti), fra la solitudine di un vecchio Stellan Skarsgård (sempre bravo) e il ricordo di un'estate nella ruralità scandinava che fa quasi Call me by your name, anche se più tragica e controversa. Alla fine a me è piaciuto molto, paesaggi ovviamente splendidi, natura personaggio e sensibilità scandinava che in qualche modo mi toccano sempre.

La paranza dei bambini (Claudio Giovannesi)
Classico rise & fall mafioso, girato però dalla parte dei ragazzini, con la loro ingenuità, alla loro altezza in tutto e per tutto. Anche il fatto che il film si fermi un attimo prima del fall (o comunque di una carneficina di ragazzini) l'ho trovato molto azzeccato. Rimane che non ci trovo niente per cui strapparmi i capelli, e sullo stesso tema/schema mi aveva coinvolto di più La terra dell'abbastanza dei gemelli D'Innocenzo, visto sempre qui, l'anno scorso. Comunque solido e bravo Giovannesi a rimanere dall parte dei bambini, appunto, senza condiscendenza o sguardo superiore, anzi con molta empatia.
 
Anthropocene (Baichwal, Burtynsky)
Documentario il cui titolo dice tutto, diviso in capitoli/temi, ma per me non strutturato benissimissimo (nonostante sia stato sponsorizzato/supervisionato da scienziati della commissione che sta provando a far riconoscere/certificare l'antropocene come epoca geologica). Il dibattito seguente è stato più interessante del film stesso, e ne ha spiegato anche le encomievoli intenzioni, ma il film dovrebbe essere fruibile anche stand-alone. Si capisce il non voler fare un film eccessivamente didattico, colpire con immagini estetizzanti (vedi Planet Earth / Blue Planet), perché emozioni > spiegoni, ma secondo me manca davvero molto approfondimento. Forse sarebbe stato davvero meglio (anche come distribuzione?) puntare sulla serie, dividendo i temi in puntate, prendendo proprio quelle due sopra come esempio.
 
La arrancada (Aldemar Matias)
Documentario (di 60') su di un'atleta cubana (e la sua famiglia) come paradigma di una società cubana indecisa sul proprio futuro, in contrasto con la generazione precedente. Il film è godevole, e ci può anche stare, ma la verità (che forse il regista non poteva sapere) è che lo stesso identico film si poteva girare in Italia: campi di atletica semidevastati, copertoni usati come traini, insicurezze classicissime per atleti di tutti i livelli, ma anche discorsi sull'emigrazione giovanile sentiti un milione di volte in qualunque provincia italiana. Ciò non toglie che, visti i temi, me lo sia goduto e che le protagoniste (l'atleta e la madre) sono due bei personaggi.
 
Shooting the mafia (Kim Longinotto)
Documentario su Letizia Battaglia che si allarga per abbracciare i decorsi mafiosi più famosi (maxiprocessi, bombe, Falcone e Borsellino) parallelamente alla vita (sentimentale, politica ed etica) della fotografa siciliana. Nonostante fossero temi ben noti a qualunque italiano, Letizia Battaglia è un personaggio clamoroso (e per niente esaurito in questo film) e, anche grazie a una ricerca di immagini e a un montaggio meticoloso (a parte qualche scelta musical stonata e un po' troppo cliché, che però perdono), il risultato è emozionante e più che valido.
Probabilmente il film che più consiglio dei sei, assieme a quello svedese.


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#31 100000

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Inviato 03 marzo 2020 - 11:38

Solito post post-berlinale.
Quest'anno ho visto solo tre film, poco tempo, varie cose. Ho letto di un concorso di buon livello, ma non ne ho potuto usufruire granché.
 
Volevo Nascondermi (Giorgio Diritti)
Questo ad esempio era in concorso e mi chiedo abbastanza perché, se non per far vincere un premio (meritato) a Elio Germano. Un film su Ligabue non è affatto una cattiva idea (per quanto chepppalle un altro biopic), ma prodotto troppo vicino a una fiction televisiva (nella scena finale non ho potuto non pensare al Giovane Ratzinger di Boris), dove si salvano davvero solo Germano, qualche faccia fortunatamente non cinematografica e qualche bel panorama. Mi dispiace perché sa un po' di occasione sprecata, avrei voluto vedere questo film girato da Herzog.
 
Siberia (Abel Ferrara)
Ok, Abel Ferrara è prendere o lasciare, uno degli ultimi film massacrati (4:44 last day on earth) non mi era dispiaciuto e sono andato con le migliori intenzioni. Ma non è bastato. Dafoe è sempre lui, ancora una volta l'attore principale salva il film, anche l'abilità e l'istinto registico ci sono, i passaggi di scena così naturali e così spiazzanti funzionano (solo che dopo che lo fai 2-3-4-n volte, finisce anche quello per essere scontato), qualche bella immagine rimane impressa, ci mancherebbe (per dire, a me il finale è piaciuto molto), ma boh. Poi c'è il problema delle scene comiche volontarie e involontarie, e soprattutto come riuscire a distinguerle (il pubblico tedesco da questo punto di vista non aiuta).
 
Lúa Vermella (Lois Patiño)

Questi sono i film per cui mi piace la sezione forum (quella più indipendente/sperimentale), e forse il film che più mi è piaciuto dei tre. Praticamente videoarte che si ibrida con le leggende e le tradizioni di un paesino marittimo della Galizia. Non ci sono dialoghi, ma voci, suoni, più che una storia immagini, potentissime. Il regista (che viene appunto dalla videoarte) ha curato tutto, dal montaggio sonoro alle riprese all'editing (finalmente una color correction che ha senso e che piacerebbe anche a solar, credo), e il risultato è di una compattezza ed efficacia incredibile. Come la videoarte inoltre, acquista maggior significato col contesto, con le informazioni aggiuntive date dal regista stesso nell'esauriente Q&A. Una volta a conoscenza delle leggende e dei personaggi (talvolta reali, in una commistione di reale-immaginario-filmico) di riferimento si può forse apprezzare ancora di più ciò che si è appena visto, tanto che forse consiglierei una mini-introduzione, anche se è stato altrettanto bello scoprire tutto a posteriori. Ovviamente non per tutti.


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#32 signora di una certa età

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Inviato 03 marzo 2020 - 12:09

Niente Favolacce?
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In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#33 100000

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Inviato 04 marzo 2020 - 06:39

Avrei voluto, ma come detto quest'anno ho avuto pochissimo tempo e di conseguenza ho visto quello che si incastrava. Con la programmazione dei festival si può scegliere fino a un certo punto.
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#34 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 04 marzo 2020 - 07:51

Non avevo mai sentito parlare di questi fratelli D'Innocenzo, li conoscevi?
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In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#35 100000

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Inviato 04 marzo 2020 - 08:08

Certo, film precedente ed esordio presentato proprio qui a Berlino (ma non in concorso): La terra dell'abbastanza. Molto bello.


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#36 nim

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Inviato 08 marzo 2020 - 09:08

io ho seguito la berlinale, ho visto e recensito 9 film in concorso (li trovate tutti in home).

concordo sul film di diritti, a parte la performance di germano non c'è molto altro. siberia invece non l'ho visto.

quelli che mi sono piaciuti di più, per vari motivi: berlin alexanderplatz, schwesterlein, first cow e undine.

su favolacce il giudizio è un po' sospeso, nel senso che mi è parso un buon film ma non mi ha convinto del tutto. è molto diverso comunque dalla terra dell'abbastanza.


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#37 100000

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Inviato 08 marzo 2020 - 11:49

Su Berlin Alexanderplatz ho letto pareri molto discordanti, ma sono curioso di vedrlo.


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#38 nim

    Roadie

  • Redattore OndaCinema
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Inviato 08 marzo 2020 - 16:32

vero. è un film eccessivo, rischioso, a tesi. comprendo che possa anche non piacere.


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#39 100000

    Enciclopedista

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Inviato 25 maggio 2020 - 09:37

Favolacce visto: al netto della presa audio dei vari attori che boh, mi sono perso un po' di roba sbiascicata: filmone.

Forse dovremmo sposatere i fratelli D'Innocenzo nel topic dei grandi registi di questi morenti anni 00 o come si chiama.


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#40 gwoemul

    GwoemulGPT

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Inviato 25 maggio 2020 - 10:23

Io li avevo citati!

 

Favolacce devo ancora vederlo però


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