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Hirokazu Kore-eda


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24 replies to this topic

#1 ravintola

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Inviato 15 dicembre 2009 - 15:53

Hirokazu Kore-eda aka Hirokazu Koreeda e' a mio parere il piu' interessante regista contemporaneo.
Nel suo cinema (in cui l'amore per i lavori di Ozu appare evidente) fonde la sensibilita' dei suoi primi documentari alla narrativa drammatica, imbevendola di un profondo umanesimo. La sua esplorazione di temi come i ricordi e il lutto avviene attraverso un'osservazione svuotata di sentimentalismi. Temi, questi, personalmente cari a Koreeda stesso, che immancabilmente trasporta su pellicola con intenzioni autobiografiche.


Il suo primo film, Maboroshi no hikari (o piu' semplicemente Maborosi) (1995)
Immagine inserita
mostra il modo in cui una giovane donna elabora un lutto inaspettato, andando avanti con la sua vita, continuamente in bilico tra ritrovata serenita' e tristezza verso il passato. Cio' che le impedisce di trovare pace risiede nel concetto semplicissimo che alla morte non e' possibile dare una spiegazione.
Lo stile registico e' asciutto e distante. La telecamera e' sempre ferma, non segue i personaggi, ma li guarda. Molte scene cominciano e finiscono in stanze vuote. Non ci e' dato spesso di comprendere cio' che la protagonista prova, lo possiamo solo intendere da come certi piccoli dettagli ci sono presentati, ma nonostante questo siamo costantemente carichi di un sentimento di forte empatia. Koreeda ha una delicata cura per ogni particolare, ed il suo approccio e' infuso di un affascinante senso di tradizione giapponese.


Nel 1998 e' la volta di Wandafuru raifu (Wonderful Life aka After life)
[img width=224]http://ecx.images-amazon.com/images/I/511M0R939VL.jpg[/img]
film che da piu' parti e' considerato il suo capolavoro. Quando la gente muore, le loro anime trascorreranno una settimana in un luogo di transizione - letteralmente un enorme edificio semi dismesso - dove verra' loro affidato un compito: devono decidere quel'e' il ricordo piu' bello della loro vita. Lo staff (defunti anche loro) segue i nuovi arrivati, guidandoli, ascoltandoli (a proposito: la naturalezza con cui i protagonisti raccontano la proprio vita ha dell'incredibile. Non sembrano attori, ma gente genuina reclutata affinche' raccontino le loro memorie), e prendendo nota, perche' quando le decisioni saranno prese, sara' loro responsabilita' ricreare i ricordi su un set cinematografico e filmarli. A fine settimana alle anime verranno mostrati i prodotti finiti nella sala proiezione, e cio' conferira' loro la possibilita' di muoversi al prossimo stadio, dove vivranno per l'eternita' assieme a quel ricordo, dimenticandosi di tutto il resto.
Questo credo sia il film che piu' eloquentemente incarna la filosofia di Koreeda: il cinema ha un'impareggiabile abilita' di rappresentare la vita e i ricordi. E' una dichiarazione d'amore al Cinema, un mezzo che l'ha aiutato a superare traumi personali.


Forse il suo film piu' famoso e' Dare mo shiranai (Nessuno lo sa) (2004), di cui avevo gia' parlato qui:

[img width=224]http://cgi.gameni.org/momoirogerira/diary/01/230_1.jpg[/img]
Daremo shiranai (Nessuno Sa) [Hirokazu Koreeda, 2004]

Una donna si trasferisce coi suoi 4 figlioletti in un nuovo appartamento, dove i bambini piccoli non sono pero' benvenuti, e quindi solo ad Akira, di 12 anni (in locandina), e' permesso uscire di casa. Gli altri non possono nemmeno andare sul balcone, o fare rumore. Sono quindi costretti in casa, non vanno a scuola, non conoscono il mondo. la madre e' quasi sempre assente, fino a quando addirittura non tornera' mai piu', senza un motivo ben chiaro. L'intera famiglia, nonche' l'intero film, si basa su Akira, intelligentissimo ragazzino, a cui tocca anche divenire adulto in fretta. Il film dura 2 ore e 20, di cui si e no 5 minuti contengono persone adulte. E' una spirale di discesa costante nell'oblio. Corrente e gas verranno staccati, i soldi che la madre aveva loro lasciato finiranno, ed infine anche la speranza che lei torni si dissolvera'. E quando questo succede i bambini non avranno altra scelta che confrontarsi col mondo esterno, e tutti i fragili equilibri che Akira era inizialmente riuscito a creare per tutti loro, crolleranno.
E' una storia molto cruda che mi ha distrutto. E' girato con stile quasi documentaristico, i bambini sono sempre il centro di tutto, non sfugge nulla del degrado che li devastera', e sara' senza pieta'. I silenzi sono pesanti come mattoni, ed ancora di piu' i loro sguardi vuoti, testimoni soltanto della loro innocenza ed inconsapevolezza. Tu, spettatore, vorresti quasi avere la possibilita' di chiamarli, avvisarli, proteggerli.
La madre all'inizio sembra avere un buon rapporto coi bambini, per questo non sono riuscito a capacitarmi di come possa averli abbandonati cosi', e anche dopo la fine del film mi e' rimasto dentro un forte sentimento di rabbia, ed una profonda tristezza, in quanto consapevole che certe storie succedono veramente. Nessun altro film che ho visto tratta cosi' in primo piano l'abbandono.



Aruitemo aruitemo (Still Walking) (2008)
[img width=224]http://4.bp.blogspot.com/_FgKFS54rvJc/SbzeOtVr73I/AAAAAAAABZU/Saex604RGoM/s400/aruitemo_card1_2.jpg[/img]
e' forse il suo film che preferisco. Ogni anno una famiglia si riunisce per commemorare la morte del figlio primogenito (Junpei), affogato 12 anni prima mentre salvava la vita ad un bambino. Non e' un evento piacevole per il figlio minore (Ryo), dato che non ha mai avuto un buon rapporto col padre, il quale apertamente ammette "e' morto il figlio sbagliato". Ryo si reca alla riunione assieme alla novella sposa, una donna vedova con bambino: altro particolare che ai genitori non va giu'. C'e anche la sorella di Ryo con suo marito: loro sembrano invece godere di tutte le simpatie dei genitori. Il dramma familiare di Ozu-iana memoria e' piu' che mai presente qui, anche stilisticamente nella sua eleganza, nelle pause per spezzare il ritmo, nelle inquadrature a livello tatami che ci fanno sentire li' seduti con loro. E' un perfetto documento che attesta la difficolta' di relazionarsi tra due generazioni diverse, che rimangono estranee pur essendo state una la parte integrante dell'altra. E' la realizzazione che - cosa che noto soprattutto nella cultura gapponese - le ferite piu' dolorose rimangono inespresse, avvolte da un silenzio alienante. La tensione durante il film si accumula impercettibilmente, fino ad un finale cosi' potente nella sua semplicita, delicatezza e sottigliezza, che ha provocato un sonoro pianto di liberazione nel sottoscritto. Roba che non mi succedeva da non so neanche io quanti anni.


Questi sono i 4 film di Koreeda che ho visto finora, 3 dei quali nelle ultime 3 settimane. Cio' mi e' bastato per farmi ritenere Koreeda uno dei massimi cineasti contemporanei, ed uno dei miei preferiti di sempre, data la sua profonda comprensione dei temi della vita, la delicatezza con cui li racconta, lâ??amore per le immagini, per la costruzione scenica, per la tradizione ed i suoi valori.

Conto di recuperare presto anche altri due film: Distance (2001 - la storia di un gruppo di persone i cui parenti erano membri di un culto religioso che ha poi commesso suicidio di massa) e Hana (2006 - l'unico period-piece di Koreeda, che segue le gesta di un samurai).

Sono a dir poco estasiato dalla scoperta di questo regista, che in cosi' poco ha cambiato il mio modo di percepire il cinema, e non posso fare altro che consigliarlo con tutto il mio cuore.
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#2 verdoux

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Inviato 15 dicembre 2009 - 16:38

Forse il suo film piu' famoso e' Dare mo shiranai (Nessuno lo sa) (2004), 



è un film che mi ha fatto star male e non voglio mai più rivedere:

Un racconto inizialmente divertito e sereno che progressivamente diventa dolente e drammatico. Ã? la storia di un abbandono; una storia di bambini che perdono gradualmente la loro fanciullezza in un mondo dove sono degli estranei; è la storia di un dodicenne che deve diventare grande troppo presto. Se vogliamo è anche una metafora sui diseredati della terra, che pur in prossimità ed a contatto col mondo dei ricchi, vivono nellâ??indigenza e ne soffrono lâ??indifferenza.

Bello anche After Life.
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#3 corey

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Inviato 15 dicembre 2009 - 16:45

Per intero ho visto soltanto Distance al Festival di Pesaro di qualche anno fa e l'ho trovato stupefacente. Mi riprometto di approfondirlo, credo proprio ne valga la pena.
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i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#4 William Blake

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Inviato 20 dicembre 2009 - 11:23

Forse il suo film piu' famoso e' Dare mo shiranai (Nessuno lo sa) (2004), di cui avevo gia' parlato qui:


[img width=224]http://cgi.gameni.org/momoirogerira/diary/01/230_1.jpg[/img]
Daremo shiranai (Nessuno Sa) [Hirokazu Koreeda, 2004]

Una donna si trasferisce coi suoi 4 figlioletti in un nuovo appartamento, dove i bambini piccoli non sono pero' benvenuti, e quindi solo ad Akira, di 12 anni (in locandina), e' permesso uscire di casa. Gli altri non possono nemmeno andare sul balcone, o fare rumore. Sono quindi costretti in casa, non vanno a scuola, non conoscono il mondo. la madre e' quasi sempre assente, fino a quando addirittura non tornera' mai piu', senza un motivo ben chiaro. L'intera famiglia, nonche' l'intero film, si basa su Akira, intelligentissimo ragazzino, a cui tocca anche divenire adulto in fretta. Il film dura 2 ore e 20, di cui si e no 5 minuti contengono persone adulte. E' una spirale di discesa costante nell'oblio. Corrente e gas verranno staccati, i soldi che la madre aveva loro lasciato finiranno, ed infine anche la speranza che lei torni si dissolvera'. E quando questo succede i bambini non avranno altra scelta che confrontarsi col mondo esterno, e tutti i fragili equilibri che Akira era inizialmente riuscito a creare per tutti loro, crolleranno.
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La madre all'inizio sembra avere un buon rapporto coi bambini, per questo non sono riuscito a capacitarmi di come possa averli abbandonati cosi', e anche dopo la fine del film mi e' rimasto dentro un forte sentimento di rabbia, ed una profonda tristezza, in quanto consapevole che certe storie succedono veramente. Nessun altro film che ho visto tratta cosi' in primo piano l'abbandono.



La vita come lungo piano fisso che non sa di essere ripresa. Bambini che vivono senza direzione, allo sbando più completo. Sottilmente sadico, "Nessuna sa" rappresenta perfettamente la linea di demarcazione fra visibile e invisibile. Però il film è pesante, a tratti estenuante.
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#5 Çorkan

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Inviato 20 dicembre 2009 - 23:42

Passo a recuperare immediatamente, grazie per la segnalazione!
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"La legge non dovrebbe imitare la natura, dovrebbe correggerla"

Dekalog 5

#6 verdoux

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Inviato 22 dicembre 2009 - 12:18

La tensione durante il film si accumula impercettibilmente, fino ad un finale cosi' potente nella sua semplicita, delicatezza e sottigliezza, .....



assolutamente d'accordo, bellissimo film, degno omaggio a Ozu; bravo Koreeda;
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#7 untore

    Groupie

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Inviato 04 gennaio 2010 - 12:13

Sembra molto interessante, me lo segno  ;D
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#8 Gozer

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Inviato 12 gennaio 2024 - 12:55

O non sono riuscito a trovarlo io e ci sta, che la funzione cerca mi dà grossa difficoltade, o ancora non c'è la recensione del film più bello del 2023, "Monster" di Kore-eda. Il nuovo "Rashomon".

 

Attori bravissimi, trama spettacolare di prospettive diverse che si riannodano anche nei benché minimi dettagli e alle musiche l'ultimo sforzo di Sakamoto prima di lassiarci.

 

Monster_2023_film_poster.png


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#9 William Blake

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Inviato 18 gennaio 2024 - 17:53

O non sono riuscito a trovarlo io e ci sta, che la funzione cerca mi dà grossa difficoltade, o ancora non c'è la recensione del film più bello del 2023, "Monster" di Kore-eda. Il nuovo "Rashomon".

 

Attori bravissimi, trama spettacolare di prospettive diverse che si riannodano anche nei benché minimi dettagli e alle musiche l'ultimo sforzo di Sakamoto prima di lassiarci.

 

 

 

diritti acquistati da Bim e Lucky red ma ancora non è uscito in Italia


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#10 paloz

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Inviato 18 gennaio 2024 - 18:01

Bello sì - non che Kore-eda abbia mai sbagliato granché.

La serie Makanai dell'anno scorso mi è però rimasta nel cuore, e mi sembra abbia avuto ben poca risonanza rispetto a quella che meritava.


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#11 il nostro caro angelo

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Inviato 18 gennaio 2024 - 18:20

Io lo vidi a Milano a fine giugno, se non erro all'Anteo e rigorosamente in lingua originale. Gran film.
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#12 William Blake

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Inviato 18 gennaio 2024 - 18:39

Bello sì - non che Kore-eda abbia mai sbagliato granché.

La serie Makanai dell'anno scorso mi è però rimasta nel cuore, e mi sembra abbia avuto ben poca risonanza rispetto a quella che meritava.

 

insomma il suo film francese era una vacanza e quello coreano era abbastanza tremendo. "Monster" non è che mi abbia fatto strappare i capelli, ma sicuramente aveva più cose da dire... Concordo su "Makanai" che ho visto un po' per caso e invece si ritrovano le atmosfere del Kore'eda di "I Wish" e soprattutto di "Little Sister" (anche quello tratto da un manga) 


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#13 Gozer

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Inviato 18 gennaio 2024 - 19:12

 "Monster" non è che mi abbia fatto strappare i capelli

 

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#14 paloz

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Inviato 22 gennaio 2024 - 15:24

insomma il suo film francese 

 

 

Quello francese non l'ho visto e neanche lo avrei considerato nel novero.


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#15 Gozer

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Inviato 22 gennaio 2024 - 15:45

Vabè, è ovvio che quello francese e quello coreano sono stati degli esperimenti lungo il percorso, chi se ne importa. Del resto credo che nessuno giudicherebbe Bong Joon-ho da "Snowpiercer" e "Okja".

Se si guarda al lavoro strettamente giapponese Kore-eda ha pubblicato una bella sfilza di classici, mi sembra innegabile, e "Monster" rischia di essere l'apice di una filmografia imponente.


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#16 solaris

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Inviato 24 febbraio 2024 - 10:28

Non mi ha convinto appieno. Si è troppo innamorato del meccanismo, che però a me è sembrato forzato: non hai l'impressione di uno sguardo diverso che percepisce com'è normale cose diverse, ma proprio di personaggi incongruenti (in particolare dagli occhi della madre), e la spiegazione più plausibile è solo che gli servisse quell'impressione per il giochino del film.

 

Aspetto formale molto "semplice" e molto bello che tiene su il tutto (le musiche vabbè), esclusi quei cieli bruciati dietro le finestre.

 

Per contestualizzare: Shoplifter bello, Nessuno lo sa bellissimo, Father and son porcatina, la serie tv forse direttamente porcata (l'ho trascinata solo per paloz ma non c'è stato verso di convincere la compagna e francamente mancavo di argomenti oltre a "bello il Giappone").


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#17 Gozer

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Inviato 24 febbraio 2024 - 11:33

Va beh, sostanzialmente non ti piace lui. asd
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#18 solaris

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Inviato 24 febbraio 2024 - 12:20

Ma no, figurati. Anche se forse con gli anni viene più fuori il professionista che l'artista.

 

Con questo comunque ero partito con un preconcetto positivo, anche per Sakura Ando vista poco tempo fa nel bel 100 Yen Love.


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#19 Earl Bassett

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Inviato 24 febbraio 2024 - 12:35

Ma Father e Son come lo considerate? Io me lo ricordo un'operina flebile flebile....
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#20 paloz

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Inviato 24 febbraio 2024 - 15:09

Father and Son l'ho visto ormai otto anni fa, ma lo ricordo tra i più toccanti assieme a Still Walking e a Ritratto di famiglia con tempesta. Flebile... Kore-eda è delicato, qualità che oggi come oggi pochi registi, senza scadere nel patetico, possono vantare.


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#21 solaris

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Inviato 24 febbraio 2024 - 15:31

No, non è delicatezza, quelli più "flebili" sono quelli dove percepisci la retorica della carineria – o simili, talvolta sfocia nel patetico. Father and son su questo era fastidioso. Nella serie, per dire, è nell'insistenza con cui si vuole ammantare di positività la bambina "semplice e operosa" (quando invece due paroline sulla tossicità del tutto potresti anche dirle asd *). Poi sì c'è anche la delicatezza di uno Still walking.

 

* disclaimer, non l'ho vista fino in fondo


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#22 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 24 febbraio 2024 - 16:42

Volevo capire se avevo beccato io il film sottotono e se potevo insistere con qualcos'altro, però se il suo standard è questo per me sono film un po' troppo perbene, non disdicevoli eh ma al cinema mediamente cerco roba un po' più strong.
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#23 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 24 febbraio 2024 - 17:00

Volevo capire se avevo beccato io il film sottotono e se potevo insistere con qualcos'altro, però se il suo standard è questo per me sono film un po' troppo perbene, non disdicevoli eh ma al cinema mediamente cerco roba un po' più strong.

Prova con Nobody knows.


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#24 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 24 febbraio 2024 - 17:07

Ooookkkkk
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#25 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 24 febbraio 2024 - 17:24

Ooookkkkk

Ah e non è suo ma visto che l'ho citato sopra anche 100 Yen Love.


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