una persona del genere starebbe facendo certamente ricerca, e le consiglierei di studiare per diventare stilista visto che dimostra questo talento; nella moda il campo per innovare credo ci sia.
Non si tratta di talento ma di attenzione a dettagli sui quali io e te sorvoliamo. Quello che intendo é che per capire come funziona l'arte, la societá o l'universo intero, puó essere anche piú funzionale ascoltare Britney Spears che conoscere i principali studiosi di semiotica. Ovviamente il discorso é un po' estremo ma serve per esprimere il concetto che le possibilitá di conoscenza in qualsiasi prodotto culturale (culturale usato nell'accezione piú larga possibile) sono infinite e assolutamente soggettive.
Credo esistano critici capaci di tracciare un ritratto sociologico dell'Italia degli anni '70 sulla base della cinematografia trash, tanto per fare un altro esempio assurdo.
la conoscenza specifica di un genere a discapito di altri è funzionale per focalizzarsi su un obbiettivo ben specifico (ad esempio quello della produzione)... non so se lo stesso si possa dire della critica d'arte, dove conoscere la storia complessiva aiuta a considerare meglio un periodo specifico.
La critica d'arte puó anche essere di genere, cosà come possono esistere critici che rigettano in toto una certa corrente o un certo genere. Tra l'altro non é detto che non si possa acquisire una visione storica complessiva partendo da un periodo specifico. I generi sono in continua evoluzione e fortemente influenzati dagli altri generi.
non ho detto che il calcio non possa dare stimoli... anche un mucchietto di polvere può farmi pensare a qualcos'altro, e a qualcos'altro, e così via fino a scrivere la divina commedia. ma resto fermo dell'idea che un'opera artistica offre più spazi di riflessione di una partita di calcio. e anche se lo spazio fosse lo stesso, non cambierebbe quello che intendevo dire: cioè che fare sempre la stessa cosa (che sia guardare calcio, leggere sempre lo stesso libro di nietzsche, ascoltare sempre beethoven) non permette di arricchire la mente con nuovi schemi e legami concettuali.
Se il fine ultimo é arricchirsi culturalmente al punto da assumere una visione del mondo globale, é chiaro che far riferimento a una sola fonte é piuttosto limitativo.
Peró un appassionato di calcio puó guardarsi centinaia di partite e trovare una sfumatura diversa in ognuna di esse. Anzi, ci sono calciofili che applicano alla vita espressioni e metafore calcistiche a volte in modo felice e originale (a volte stucchevole chiaro). Chiaro che le regole sono sempre le stesse, ma é l'interpretazione del gioco a creare i contenuti.
Probabilmente la mia posizione é molto relativista peró ti faccio notare che lo stesso concetto di rottura di regole é molto soggettivo (esistono manifesti programmatici nella storia del Rock? mi pare di no).
Allo stesso modo, per quanto nella pratica sia d'accordo con te, la varietá delle fonti non é sinonimo di crescita culturale. E la stessa ricerca culturale non é necessariamente un processo cosciente. Anche se vado al Louvre e mi faccio tutti i piani, non significa che possa aver stabilito piú legami concettuali di chi si é fermato ad osservare con cura una sola sala. E per ritornare al discorso originale, chi cerca intrattenimento nella musica, puó trovare molti piú stimoli culturali di chi cerca soltanto questi.