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Classici latini e greci
#1
Inviato 09 ottobre 2009 - 21:57
#2
Inviato 10 ottobre 2009 - 10:55
Io mi sono fermato a diversi dialoghi di Platone e degli stralci di autori come Lucrezio, Cicerone, Livio, Sallustio, Catullo, Orazio fatti a scuola.
Ora per l'università devo leggere i Menecmi di Plauto, diversi Carmi di Catullo, e tre epistole di Seneca.
#3
Inviato 10 ottobre 2009 - 11:22
Puoi provare l'altro romanzo latino, il Satyricon. Però è un po' frammentato.
Il "Satyricon" è un capolavoro
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Poi dipende cosa vuoi leggere, io trovo grandiosi i ritratti di Tacito ma sempre di storia si tratta.
Ora per l'università devo leggere i Menecmi di Plauto, diversi Carmi di Catullo, e tre epistole di Seneca.
lettere moderne? Le epistole ad Lucilium sono un'altra lettura interessantissima...
#4
Inviato 10 ottobre 2009 - 11:35
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Avevo comprato un meridiano mondadori su Seneca. C'erano le epistole e anche altre opere (i vari De.... , mi pare di ricordare).
L'ho riportato indietro perché era stampato al contrario, sottosopra.
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#5
Inviato 10 ottobre 2009 - 11:49
Di letteratura greca so ben poco, ma 7 o 8 anni fa comprai Antigone, Edipo re e Edipo a Colono.
Un po' pesanti, ma sono tre tragedie meravigliose.
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
#6
Inviato 10 ottobre 2009 - 11:49
Già
ah...ci vuole un cartone in più sotto il ponte
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#7
Inviato 10 ottobre 2009 - 11:57
Gli epigrammi di Marziale sono spassosisssssssimi....
Ti depili il petto, le gambe e le braccia, e hai rasato i peli che cingono il tuo membro. Fai ciò, o Labieno - chi non lo sa? -, per la tua amante. Per chi, o Labieno, depili il tuo culo?
Pur desiderando avere dei figli, Quirinale pensa che non sia necessario prender moglie. Ha trovato il modo con cui raggiungere lo scopo: fotte le serve e così riempie la casa e i campi di piccoli schiavi-cavalieri. Quirinale è un vero padre di famiglia.
C'è anche un doppio senso in "padre di famiglia", dato che con familia si indicava la servitù
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Bellissimo.
Ti trovo già sotto il ponte? Grazie dell'incoraggiamentoah...ci vuole un cartone in più sotto il ponte
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#8
Inviato 10 ottobre 2009 - 12:09
Gli epigrammi di Marziale sono spassosisssssssimi....
Ti depili il petto, le gambe e le braccia, e hai rasato i peli che cingono il tuo membro. Fai ciò, o Labieno - chi non lo sa? -, per la tua amante. Per chi, o Labieno, depili il tuo culo?
Pur desiderando avere dei figli, Quirinale pensa che non sia necessario prender moglie. Ha trovato il modo con cui raggiungere lo scopo: fotte le serve e così riempie la casa e i campi di piccoli schiavi-cavalieri. Quirinale è un vero padre di famiglia.
Marziale grandioso a tratti, ma come personaggio non mi ha mai entusiasmato. Il re rimane sempre Catullo
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Ti trovo già sotto il ponte? Grazie dell'incoraggiamento
ah...ci vuole un cartone in più sotto il ponte
no, ma sono un anno più avanti di te
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#9
Inviato 10 ottobre 2009 - 12:46
si legge in 10 minuti: La Lettera sulla Felicità di Epicuro.
Di Epicuro, poi, ho letto una raccolta di massime e aforismi.
Un libro stranissimo, considerato primo esempio di letteratura fantascientifica, è
Una Storia Vera di Luciano di Samosata. A tratti è veramente strepitoso
(ma contiene delle ovvie ingenuità).
Poi ho letto i citati Epigrammi di Marziale, molti Carmi di Catullo, diverse opere teatrali
(specialmente Plauto)...
#10
Inviato 10 ottobre 2009 - 12:48
Ti depili il petto, le gambe e le braccia, e hai rasato i peli che cingono il tuo membro. Fai ciò, o Labieno - chi non lo sa? -, per la tua amante. Per chi, o Labieno, depili il tuo culo?
Sicuramente uno dei più memorabili.
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in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
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#11
Inviato 10 ottobre 2009 - 13:14
Secondo me, uno dei capolavori della letteratura (e della filosofia) di tutti i tempi
si legge in 10 minuti: La Lettera sulla Felicità di Epicuro.
Epicuro giace sulla libreria da un po'
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Ma lo dovrei leggere perché mi piace molto e se avessi vissuto in quegli anni sarei stato un epicureo convinto.
#12
Inviato 15 ottobre 2009 - 21:14
In bocca e in culo ve lo ficcherò
Aurelio frocio e Furio pederasta
Che per due poesiole libertine
Quasi un degenerato mi considerate.
Che debba esser pudico il poeta è giusto
Ma perché lo dovrebbero i suoi versi?
Hanno una loro grazia ed eleganza
Solo se sono lascivi, spudorati
E riescono a svegliare un po?? di prurito
Non dico nei fanciulli, ma in qualche caprone
Con le reni inchiodate dall??artrite.
E voi perché scrivo di baci a migliaia
Non mi credete un vero uomo?
Ma io a voi lo metto in culo e in bocca
#13
Inviato 15 ottobre 2009 - 21:28
astenendoti del tutto; ma ugualmente sopportare...
Se poi hai fretta, e il desiderio ti urge,
c'è qui da noi quella fanciulla, che desidera molto sposarsi:
è bella e tenera: senza biasimo
- credo - è la sua bellezza: falla tua sposa".
Così, diceva. E a lei io rispondevo:
"Figlia di Anfimedò, della donna nobile
e saggia, che ora la putrida terra trattiene,
son molte le gioie della dea per gli uomini giovani,
oltre la cosa divina: una sarà sufficiente.
Questo con calma, quando s'anneri la notte,
tu ed io, con l'aiuto del dio, decideremo.
Farò come tu desideri: molto...
Ma di sotto il fregio e le porte allontànati:
non rifiutarti, cara. Mi dirigerò verso i giardini
erbosi. Ma questo ora sappi: Neobule
la sposi un altro uomo. Ahimè, è sfatta, ha il doppio dei tuoi anni;
svanito è il fiore virginale,
e il fascino che un tempo aveva. Sazietà non conosce,
ma della giovinezza mostrò i confini, la folle donna:
mandala in malora! Che non m'accada,
sposando una tale donna,
di divenir la burla dei vicini: te, io desidero molto sposare.
Né infida né doppia tu sei:
lei è più scaltra e trama più inganni.
Spinto dalla fretta, temo
di fare figli ciechi e prematuri, come la cagna famosa".
Queste parole dicevo e, presa la fanciulla,
tra fiori rigogliosi la facevo adagiare; con un morbido
mantello la ricoprivo, ponendo un braccio sotto il collo
a lei, pavida come una cerbiatta che ormai desiste dalla fuga.
Con le mani le toccai dolcemente il seno,
e dove mostrava la tenera pelle, incanto di giovinezza.
Palpando tutto il bel corpo,
emisi la bianca forza, mentre sfioravo la chioma bionda.
ma anche:
Tale una brama d'amore, sotto il cuore avviluppatasi,
versò sugli occhi una densa nebbia,
e dal petto rapì i molli sensi.
fr 13
#15
Inviato 15 ottobre 2009 - 23:09
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Ps: Plauto promette bene, tra un po' leggo i Menecmi.
#16
Inviato 15 ottobre 2009 - 23:17
E fu così che anche il topic dei muffosigrecolatini fu sputtanato
Ps: Plauto promette bene, tra un po' leggo i Menecmi.
Ammetti però che l'ultima che ho citato, il Minchia puttaneggia di Cautllo è :-*
soprattutto per "proprio la pentola raccoglie verdure."
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#17
Inviato 15 ottobre 2009 - 23:22
"Avete domande?"
"Prof, lo facciamo il minchiaputtaneggia di Catullo?"
#18
Inviato 16 ottobre 2009 - 01:07
Voi invece quante opere latine e/o greche avete letto? Quali sono i vostri autori preferiti?
L' "Iliade" è il libro che in assoluto mi è piaciuto di più dopo "Tom Jones" di Fielding, per cui non posso che consigliartelo. Purtroppo per questo come per tanti altri "tomi" che obbligatoriamente ci vengono propinati a scuola vale sempre lo stesso discorso: se non si affrontano quando si è concluso il persorso scolastico, con tutto il tempo a disposizione e senza l'assillo dell'interrogazione il giorno dopo, sono in realtà libri fantastici. Penso ai "Promessi Sposi" che mentre li studiavo li consideravo un mattone, ma poi due estati dopo li ho ripresi e non riuscivo a staccarci gli occhi di dosso.
Tornando alla letteratura classica e restando nell'ambito latino (poichè greco non ne ho fatto), io ti consiglierei i libri anedottici-biografici, sempre pieni di notizie curiose e di raccontini spassosi. Tra questi, le "Vite dei Cesari" di Svetonio, le "Notti attiche" di Gellio e i "Detti e fatti memorabili" di Valerio Massimo sono inarrivabili. Il terzo però è fuori catalogo da tempo mi sa.
Consiglio pure i tre commediografi maggiori dell'antichità: Plauto, Terenzio e Aristofane (greco), popolare, dallo stile leggermente grezzo ma spassoso il primo, più introspettivo e riflessivo il secondo, pura satira demenziale dei costumi ellenistici del tempo il terzo ("Le Nuvole" sono una presa per il culo di Socrate così irresistibile che sembra fatta per un programma della Dandini, col filosofo che cerca la verità tra i rifiuti!)
Poi un bel pò di libri "curiosi": il manuale di gastronomia di Apicio che ci riporta un campionario di "schifezzuole" culinarie ingollate dai romani del periodo, gli autori satirici (su tutti direi Giovenale e Orazio), il libro dei prodigi di Ossequente, ovvero quanto più superstiziosi di noi erano questi latini e l'"Arte di amare" di Ovidio, opera che precorre in qualche modo i moderrni galatei.
Poi sì, è vero, come dici tu, il grosso che ci è pervenuto è a carattere storico-propagandistico sulla grandezza di Roma e delle sue conquiste militari. Trovo anch'io che siano contributi importantissimi per il sapere storico, ma dal punto di vista letterario lasciano un pò a desiderare.
#19
Inviato 16 ottobre 2009 - 01:20
Catullo
"Minchia puttaneggia. Puttaneggia Minchia? Certo.
Questo è ciò che dicono: proprio la pentola raccoglie verdure."
Sì ma dovete postare anche l'originale, voglio imparare le parolacce in latino
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#20
Inviato 16 ottobre 2009 - 07:14
Voi invece quante opere latine e/o greche avete letto? Quali sono i vostri autori preferiti?
L' "Iliade" è il libro che in assoluto mi è piaciuto di più dopo "Tom Jones" di Fielding, per cui non posso che consigliartelo. Purtroppo per questo come per tanti altri "tomi" che obbligatoriamente ci vengono propinati a scuola vale sempre lo stesso discorso: se non si affrontano quando si è concluso il persorso scolastico, con tutto il tempo a disposizione e senza l'assillo dell'interrogazione il giorno dopo, sono in realtà libri fantastici. Penso ai "Promessi Sposi" che mentre li studiavo li consideravo un mattone, ma poi due estati dopo li ho ripresi e non riuscivo a staccarci gli occhi di dosso.
Tornando alla letteratura classica e restando nell'ambito latino (poichè greco non ne ho fatto), io ti consiglierei i libri anedottici-biografici, sempre pieni di notizie curiose e di raccontini spassosi. Tra questi, le "Vite dei Cesari" di Svetonio, le "Notti attiche" di Gellio e i "Detti e fatti memorabili" di Valerio Massimo sono inarrivabili. Il terzo però è fuori catalogo da tempo mi sa.
Consiglio pure i tre commediografi maggiori dell'antichità: Plauto, Terenzio e Aristofane (greco), popolare, dallo stile leggermente grezzo ma spassoso il primo, più introspettivo e riflessivo il secondo, pura satira demenziale dei costumi ellenistici del tempo il terzo ("Le Nuvole" sono una presa per il culo di Socrate così irresistibile che sembra fatta per un programma della Dandini, col filosofo che cerca la verità tra i rifiuti!)
Poi un bel pò di libri "curiosi": il manuale di gastronomia di Apicio che ci riporta un campionario di "schifezzuole" culinarie ingollate dai romani del periodo, gli autori satirici (su tutti direi Giovenale e Orazio), il libro dei prodigi di Ossequente, ovvero quanto più superstiziosi di noi erano questi latini e l'"Arte di amare" di Ovidio, opera che precorre in qualche modo i moderrni galatei.
Poi sì, è vero, come dici tu, il grosso che ci è pervenuto è a carattere storico-propagandistico sulla grandezza di Roma e delle sue conquiste militari. Trovo anch'io che siano contributi importantissimi per il sapere storico, ma dal punto di vista letterario lasciano un pò a desiderare.
Se metti quel derivativo di terenzio metti anche la fonte originale: Menandro.
Poi aggiungerei almeno l'historia augusta, che a livello di aneddotica di terza categoria e risvolti pruriginosi se la gioca con le storie segrete di Procopio. A livello di stranezze anche il libro dei sogni di Artemidoro non è male. Poi dire che le opere storiche classiche lasciano a desiderare dal punto di vista letterario mi pare azzardato, fosse anche solo per l'Anabasi di Senofonte, la guerra del peloponneso di Tucidide e Tacito tutto, letto in originale è folgorante.
#21
Inviato 16 ottobre 2009 - 14:46
A livello di stranezze anche il libro dei sogni di Artemidoro non è male. Poi dire che le opere storiche classiche lasciano a desiderare dal punto di vista letterario mi pare azzardato, fosse anche solo per l'Anabasi di Senofonte, la guerra del peloponneso di Tucidide e Tacito tutto, letto in originale è folgorante
Guarda, io ho provato a leggere Tacito ma non ce l'ho proprio fatta. Lo stesso dicasi per Livio, un mattone terrificante, ha uno stile che proprio non digerisco, sarà un limite mio ma vorrei conoscere chi ha letto per intero i 142 libri di frammenti. Per me la letteratura deve coinvolgere, ma le opere storiche hanno un gran valore archeologico senza dubbio, ed ecco perchè le considero opere fondamentali.
E' un pò lo stesso discorso della musica: se un disco non mi piace non è detto che sia sempre e solo un limite mio, soprattutto se il mio background musicale è ottimo.
Non c'entra nulla, ma il romanzo citato nel tuo avatar è la mia esatta descrizione
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#22
Inviato 16 ottobre 2009 - 18:16
vorrei conoscere chi ha letto per intero i 142 libri di frammenti.
Fortunatamente ce ne sono pervenuti solo 35...
Scherzi a parte, io ho letto solo il primo e sinceramente non mi dispiacque affatto.
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
#23
Inviato 16 ottobre 2009 - 23:41
Se metti quel derivativo di terenzio metti anche la fonte originale: Menandro
Anche Menandro è derivativo; Bowie aveva già scritto tutto
![;D](http://forum.ondarock.it/public/style_emoticons/default/grin.gif)
#24
Inviato 27 ottobre 2009 - 20:41
carme 16 del ??Liber? di Catullo, escluso dal 90% delle antologie latine. Chissà perché.
In bocca e in culo ve lo ficcherò
Aurelio frocio e Furio pederasta
L'abbiamo fatta oggi
![:)](http://forum.ondarock.it/public/style_emoticons/default/smile.png)
Il professore dice: "Ora andate al carme 16".
[Risate generali]
#25
Inviato 31 ottobre 2009 - 06:52
piuttosto leggiti(e guarda qualche volta a siracusa!!!) qualche tragedia di eschilo, sofocle ed euripide, le baccanti mi han distrutto fisicamente e mentalmente.
"Caedite eos! Novit enim Dominus qui sunt eius"
#26
Inviato 31 ottobre 2009 - 11:58
anche il greco è derivativo: leggiamo il fenicioil latino è una merda troppo derivativo
#27
Inviato 31 ottobre 2009 - 13:40
Ora come ora, di non derivativo c'è forse questo:
![Immagine inserita](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/9b/Tartaria_tablets.png)
Le tavolette di Tartaria (5.500 a.C.): probabilmente primo esempio di scrittura a noi
pervenuto...
La prima, secondo me, spiegava come orientare l'antenna per ricevere i canali erotici
dalla Russia (visto che ci trovavamo in Romania...).
La seconda raccomandava di non avvicinarsi da dietro al cervo che ha mangiato pesante...
La terza è più seria e, secondo me, è in tema con Halloween: sembra la ricetta di qualche
pozione magica a base di erbe varie e una testa di pipistrello...
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