"le politiche fiscali rimangono uno strumento di competitività per i singoli sistemi produttivi nazionali nell'ambito della globalizzazione. Perché mai gli inglesi, in nome dell'Europa, dovrebbero rassegnarsi a pagare le stesse tasse di italiani e tedeschi?"
Ammetto che affermazioni come queste mi fanno violentemente incazzare.
La convenienza per uno stato ad abassare le tutele sociali per guadagnare competitività nel sistema internazionale a me sembra IL PROBLEMA della globalizzazione. Secondo i "liberali" alla
A me sembra evidente che a pagare il prezzo di questo meccanismo perverso siano le masse di sforunati ad ogni latitudine e che una maggiore armonizzazione tra le politche nazionali debba essere l'obiettivo imprescindibile di lungo periodo.
Non voglio dire che non si debba discutere sul come e sul quando, ma a me sembra che l'unica via per difendere la dignità umana dagli eccessi della competizione capitalista passi da una maggiore integrazione tra le nazioni.
Saranno anche considerazioni banali, ma allora perchè ci sono così tante voci che, invece che discutere di come riformare e rendere più efficaci le istituzioni sovranazionali, sembrano godere delle loro debacle?
Ci si compiace della realizzazione delle proprie previsione "realiste" di fronte all'ingenua ideologia delle "anime belle", oppure si è oramai acettato serenamente che sia il "darwinismo sociale" a governare il futuro della globalizzazione?