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Kronos quartet


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6 replies to this topic

#1 Asami

    pivello

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Inviato 28 agosto 2006 - 21:57

Sono rimasta decisamente colpita dalla colonna sonora di Requiem for a dream(ovviamente anche dal film!) quindi chiedo a voi ondarockers se mi potete consigliare qualcos'altro per incominciare ad approfondire la discografia dei kronos quartet e magari anche qualcosa di simile alla colonna sonora anche di altri artisti.Grazie mille.
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#2 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 29 agosto 2006 - 09:45

ritengo il Kronos una delle formazioni più intelligenti nel panorama della musica d'avanguardia.
non disdegnando il rock (anche se più nella misura in cui è capace di "sopportare" le contaminazioni) nè tanto meno il jazz, sono stati capaci di porre la ricerca dell'avanguardia sotto una luce diversa, certamente più "amichevole" verso il pubblico. del resto anche il loro modo di presentarsi in concerto (vestiti come delle rock star) fa parte di questo loro modo di intendere la musica moderna.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#3 Eyder

    pivello

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Inviato 29 agosto 2006 - 10:11

Oltre alla bellissima ost del film di Aronofsky, posso consigliarti
Kronos Quartet - Ghost Opera, Tan Dun [nonesuch, 1997]: composta da Tan Dun nel 1994 su commissione del Kronos Quartet. Oltre a pipa, archi ed un liuto cinese, utilizzano altri oggetti (produttori di suoni) come carta, acqua, pietra e metallo.
e poi una serie di collaborazioni molto interessanti,tra le quali
Kronos Quartet with Astor Piazzolla - Five Tango Sensations [Nonesuch, 1991]
Steve Reich (with Kronos Quartet e Pat Metheny) - Different Trains / Electric Counterpoint [nonesuch, 1989]
Various - Kronos Quartet - Short Stories [Elektra, 1993]

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#4 Gemini

    Groupie

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Inviato 29 agosto 2006 - 10:16

Grazie per i consigli Eyder! Qualcuno sa se hanno suonato/suoneranno mai in Italia? E' una delle formazioni che devo assolutamente andare a vedere!
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#5 Guest_GG Queen_*

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Inviato 29 agosto 2006 - 10:18

il disco krono quartet nuevo è eccezziunale!!!! lo ascoltavo quando avevo dodici anni 8)! loro sono incredibili, grandiosi, superlativi :D!!! un gran bel gruppo!
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#6 Notker

    Scaruffiano

  • Redattore OndaRock
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Inviato 29 agosto 2006 - 15:25

Various - Kronos Quartet - Short Stories [Elektra, 1993]


disco superlativo...

ps: questo topic, secondo me, ha più senso in Jazz & Avanguardia
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#7 Bateman

    Detrattore

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  • LocationPoggiomarino (Na)

Inviato 29 agosto 2006 - 15:40

Grande ensemble! Io, oltre ai già citati, amo molto Monk Suite, una splendida riletture dei capolavori di Monk che mette in risalto (ancora di più)  l'aspetto del tutto peculiare ed avanguardistico della musica del genio di Rocky Mount.
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“La poesia del lirico non può dire nulla che nella sua più immensa universalità e validità assoluta non sia stato già nella musica che costringe il lirico a parlare per immagini. Appunto perciò il simbolismo cosmico della musica non può essere in nessun modo esaurientemente realizzato dal linguaggio, perché si riferisce simbolicamente alla contraddizione e al dolore originari nel cuore dell’uomo primordiale, e pertanto simboleggia una sfera che è al di sopra di ogni apparenza e anteriore a ogni apparenza. Rispetto a tale sfera ogni apparenza è piuttosto soltanto un simbolo: quindi il linguaggio, come organo e simbolo delle apparenze, non potrà mai e in nessun luogo tradurre all’esterno la più profonda interiorità della musica, ma rimarrà sempre, non appena si accinga ad imitare la musica, solo in un contatto esteriore con la musica, mentre neanche con tutta l’eloquenza lirica potremo avvicinarci di un solo passo al senso più profondo di essa.”
F.Nietzsche, La nascita della tragedia




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