La provincia americana
#1
Inviato 24 agosto 2006 - 17:02
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#2
Inviato 24 agosto 2006 - 19:00
#3
Inviato 24 agosto 2006 - 19:12
The Straight Story di David Lynch, storia di uno che va in trattore per mezza America...Gran bel film!
Sottoscrivo (col sangue) le parole di Vanquish (un plauso pure per la colonna sonora tra l'altro...).
Poi dipende Homer, sei interessato anche a quei film che ti danno un'immagine tipicamente "malata" (se capisci cosa intendo) della provincia americana?
#4 Guest_vegeta_*
Inviato 24 agosto 2006 - 20:00
poi è simpatico pure Beautiful Girls di Ted Demme...
di recente si è visto Bubble di Soderberg ambientato in una provincia da incubo.
#5
Inviato 24 agosto 2006 - 20:52
Poi dipende Homer, sei interessato anche a quei film che ti danno un'immagine tipicamente "malata" (se capisci cosa intendo) della provincia americana?
The Straight Story di David Lynch, storia di uno che va in trattore per mezza America...Gran bel film!
Diciamo che sono interessato a qualsiasi film che parli della provincia americana, con le sue luci (se davvero esistono) e le sue ombre.
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#6
Inviato 24 agosto 2006 - 22:39
Diciamo che sono interessato a qualsiasi film che parli della provincia americana, con le sue luci (se davvero esistono) e le sue ombre.
Non aspettavo altro...
"Qualcuno sta per morire" (1991) di Carl Franklin: "L'occasione della vita per il giovane ed impetuoso sceriffo Dale 'Hurricane' Dixon di Star City (Arkansas): 2 spietati killer spacciatori di droga in fuga da L.A. stanno puntando sulla sua quieta cittadina con l'FBI alle calcagna. Perchè non coglierla?"
"L'Apostolo" (1997) di&con Robert Duvall : "Il predicatore Euliss 'Sonny' Dewey uccide l'amante della moglie e fugge dal Texas in Louisiana. Lì fonderà una nuova chiesa ed avrà un grosso seguito (fino all'arresto). Interpretazione energica di un Robert Duvall in stato di grazia il cui personaggio si muove costantemente in bilico tra collera profonda e grande dolcezza."
"Gummo" (1997) di Harmony Korine : "Tra puttane extralarge, down e pervertiti, il film è uno spaccato, tanto disordinato quanto potente, della normale vita disgustosa dei ??white trash?, i coatti americani."
"Affliction" (1999) di Paul Schrader : "film duro&violento (non che gli altri...), dominato dalla figure di Nick Nolte e James Coburn (2 interpretazioni immani), è ambientanto nel freddo&innevato New Hampshire (a Lawford per la precisione) e narra di drammi ed incomprensioni familiari irrisolte e di come essi segnino vite intere rendendole soffocanti, alienanti, fallimentari...tutto questo fino alla catarsi finale, ma davvero sarà possibile salvarsi dall'abisso?"
"Boys Don't Cry" (1999) di Kimberly Peirce: "l'impossibilità per Teena Brandon (il premio oscar Hilary Swank) di essere veramente sè stessa: di essere cioè un uomo. Un sogno, il suo, distrutto dalla violenza e dalla grettezza tipica dell'America + profonda..." (tratto da una storia vera).
"Elephant" (2003) di Gus Van Sant : "Cosa fare quando la frustrazione tipicamente adolescenziale e la noia rendono la tua vita non + degna d'esser vissuta?Un massacro a Columbine..." (tratto da una storia amaramente vera/Palma d'Oro a Cannes)
"History of Violence" (2005) di David Cronenberg : "film a 2 tinte, è veramente possibile lasciarsi la violenza dietro le spalle e far si che questa non s'insinui all'interno della propria famiglia?"
Spero ti possano bastare (per ora...)...
...ah:
bè, il primo a venirmi in mente è Buffalo '66 di Vincent Gallo...
Gran film!
#7
Inviato 24 agosto 2006 - 23:14
Fargo di J. Coen
Velluto blu di D. Lynch
Una storia di Natale di B. Clark
Harlan County, U.S.A. di B. Kopple
Nashville di R. Altman
La rabbia giovane di T. Malick
American Graffiti di G. Lucas
L'ultimo spettacolo di P. Bogdanovich
Easy rider di D. Hopper
Copobanda di M. Da Costa
La valle dell'Eden di E. Kazan
I migliori anni della nostra vita di W. Wyler
La vita è meravigliosa di F. Capra
Incontriamoci a Sant Louis di V. Minnelli
Furore di J. Ford
Mr. Smith va a Washington di F. Capra
Election di A. Payne
Quiz Show di R. Redford
Mr. e Mrs. Bridge di J. Ivory
Ritorno al futuro di R. Zemeckis
#8
Inviato 25 agosto 2006 - 08:30
#9 Guest_LoriVarney_*
Inviato 25 agosto 2006 - 08:56
#10 Guest_vegeta_*
Inviato 25 agosto 2006 - 09:03
L'ultimo spettacolo di P. Bogdanovich
il film sulla "provincia" per eccellenza.
Commovente, stupendo.
#11 Guest_LoriVarney_*
Inviato 25 agosto 2006 - 09:25
#12 Guest_LoriVarney_*
Inviato 25 agosto 2006 - 09:49
#13
Inviato 25 agosto 2006 - 09:58
Buon Compleanno Mr. Grape, di Lasse Hallström. Bravo ancora Johnny Depp ma bravissimo un giovane Leonardo DiCaprio. Ambientato in un minuscolo paese di provincia del Texas, dove nulla mai accade. La vita della famiglia protagonista viene finalmente scossa quando incontrano una viaggiatrice (Juliette Lewis), capitata li' per una rottura del suo mezzo di trasporto.
Vero, nel ruolo di un ragazzino affetto da disturbi mentali se non erro...
Fargo di J. Coen
L'avrei aggiunto proprio stamane, consigliatissimo...
L'ultimo spettacolo di P. Bogdanovich
il film sulla "provincia" per eccellenza.
Commovente, stupendo.
Me ne parli?
#14 Guest_vegeta_*
Inviato 25 agosto 2006 - 11:53
L'ultimo spettacolo di P. Bogdanovich
[/quote]
il film sulla "provincia" per eccellenza.
Commovente, stupendo.
[/quote]
Me ne parli?
[/quote]
Ambientato nella desolata cittadina di Anarene, Texas, è uno spaccato malinconico e agrodolce di una gioventù ben poco bruciata.
Si fanno sempre le stesse cose, tutti sanno tutto di tutti, l'unico divertimento è un cinema che ormai sta per chiudere (l'ultimo spettacolo del titolo è la proiezione del film "il fiume rosso" di Hawks).
Il cuore pulsante della cittadina è il vecchio Sam...una volta scomparso lui, sembrano scomparire anche i (pochi) sogni dei ragazzi.
Fondamentale anche il più ironico sequel, Texasville, con un immrenso Jeff Bridges
#15 Guest_Figazzo_*
Inviato 26 agosto 2006 - 13:09
#16
Inviato 28 agosto 2006 - 01:09
#17
Inviato 28 agosto 2006 - 10:31
Mi piacerebbe vedere film che parlino e siano ambientati nella provincia americana, lontani ad esempio dalla New York di Allen o Scorsese. Qualche consiglio?
Allora ti consiglio i film di Russ Meyer in particolar modo "Faster, Pussycat... Kill! Kill!".
oppure "Beneath the Valley of the Ultravixens" veri e propi capolavori che mescolano in maniera ironica sesso e violenza il tutto ambientato nella profonda provinca americana.
Penso che sia il regista piu' incompreso al mondo....
#18
Inviato 28 agosto 2006 - 13:29
#19 Guest_vegeta_*
Inviato 28 agosto 2006 - 13:32
potresti provare con (sono i primi che mi vengono in mente) Napoleon Dynamite di Jared Hess e Ghost World di Terry Zwigoff. Anche The Virgin Suicides di Sofia Coppola, adesso che ci penso.
tutti e tre ottimi, in particolare Ghost World
un altro è "La Mia Vita A Garden State" di Zach Braff.
#20
Inviato 28 agosto 2006 - 14:13
un altro è "La Mia Vita A Garden State" di Zach Braff.
Davvero molto, molto carino, con un tocco di malinconia che sembra essere un elemento caro a certi film ambientati nella provincia (penso anche al bel Buffalo 66 di Vincent Gallo). Malinconia però in questi casi non legata alla città in cui si torna ma alla propria vita: e nel tornare appunto nella città in cui si è cresciuti, cercare delle risposte.
Trovo Zach Braff un regista molto promettente...ma quando uscirà un suo prossimo lavoro?
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#21 Guest_vegeta_*
Inviato 28 agosto 2006 - 14:32
Trovo Zach Braff un regista molto promettente...ma quando uscirà un suo prossimo lavoro?
un nuovo film come regista arriverà nel 2007.
In veste d'attore lo rivedremo tra poco nel remake USA de "L'Ultimo Bacio", di cui ha anchew curato la (bellissima) colonna sonora.
#22
Inviato 04 giugno 2007 - 09:52
"Elephant" (2003) di Gus Van Sant : "Cosa fare quando la frustrazione tipicamente adolescenziale e la noia rendono la tua vita non + degna d'esser vissuta?Un massacro a Columbine..." (tratto da una storia amaramente vera/Palma d'Oro a Cannes)
ieri sera ho visto per la prima volta questo film.
ne sono rimasto impressionato; credo che raramente un film (o anche un libro) abbiamo mostrato con tanta spietata crudezza la banalità del male. vittime e carnefici, pedinati ossessivamente dalla steadicam, sono parti complementari di un mosaico che, visto nella sua completezza, narra solo della "noia" del vivere quotidiano. E' come fare un puzzle di migliaia di tesserine e scoprire solo alla fine che il quadro è bianco.
diversamente dal quasi contemporaneo Bowling for Columbine di Moore, che tenta di interrogarsi sulle ragioni sociali (ed economico-speculative) che crearono i presupposti di quel massacro, il film di Gus Van Sant ne indaga la psicologia, tentando di addentrarsi nelle sue infinite pieghe per poi scoprire che il tutto è piatto... incolore... inodore... inespressivo... banale, appunto. il film vive in un tunnel del quale non si riesce a percepirne né l'inizio né la fine. esso accade e nulla si può fare.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
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