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Brazil (Terry Gilliam)


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18 replies to this topic

#1 Guest_Link_*

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Inviato 22 agosto 2006 - 16:42

forse spoiler

Forse il film prende il titolo dalla famosa canzone di Barroso, che fa da colonna sonora. Oppure vuole solo dare l??idea di un posto lontano, esotico, sconosciuto. E?? stato girato un breve documentario a proposito, nel quale si chiedeva al cast cosa fosse Brazil. Nessuno sapeva esattamente cosa rispondere. L??incantevole Kim Greist, protagonista femminile della pellicola, se ne è stata zitta per 10 secondi buoni. Tom Stoppard, co-sceneggiatore dall??aria stizzosa, uno con le idee un po?? più chiare insomma, ha detto: ??E?? il mito dell??uomo libero in una società non libera?. Ed è probabilmente la definizione più azzeccata.
In un futuro prossimo che forse è già presente (come in Arancia Meccanica), Sam Lowry è un impiegato statale felice del suo posto di lavoro. E?? il tipico antieroe: non ha ambizioni, non ha particolari idee rivoluzionarie, nessuna convinzione politica, e non soffre in modo particolare le assurdità della società in cui vive, che non ama ma accetta così com??è. Ma è un romantico il buon Sam, e con questo si distingue dagli altri; quando non riesce a sopportare la realtà che lo circonda si rifugia nelle sue fantasie, sognando di essere un eroe alato, che lotta per la salvezza della sua amata. Proprio seguendo gli amorosi parti della sua mente si ritroverà in un assurdo pasticcio che diventa sempre più assurdo, tra riparatori petulanti, esplosioni, terroristi, burocrati impazziti, supereroi suburbani, lifting facciali che degradano senza sosta, rocamboleschi inseguimenti in camion e tragicomiche feste funerarie. Infine un letto, il sollievo, poi gli agenti, un illusorio happy-ending, la morte. Il pessimismo che permea Brazil si tocca con mano, è autentico. Si finirà per sacrificare la libertà del cittadino per la sicurezza, per ridurre l??uomo ad una formica, ad un semplice globulo rosso in un organismo che non ammette voci dissenzienti, dove tutto vuole apparire perfetto per nascondere il marcio e la decadenza, ma in cui basta poco (un insetto precisamente) per rischiare il crollo e il disordine. Non c??è nessun cattivo in questo film. Tutti lo sono un po?? allo stesso modo. Nel suo mondo onirico Sam combatte con un enorme samurai (Sam you??re I), lo sconfigge, gli toglie la maschera, e vede se stesso. La società stessa è il nemico, ma non possiamo cancellarla senza distruggere noi stessi, ed è un circolo vizioso, perché il sistema è imbattibile, e la sconfitta del protagonista lo dimostra. Non si può fuggire dalla realtà, e chi ci prova finisce male, questo potrebbe essere il messaggio dell??opera. Brazil è un ironico e grottesco campanello d??allarme. Ma forse non è nemmeno da prendere così sul serio, il regista è quel simpaticone di Terry Gilliam, quello dei Monty Python, quello che sfotteva Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda, è un giocherellone. Ma prima di tutto è un dannato genio, e questo film è la manifestazione delle sue fantasie più nascoste: ??guardare Brazil è come aprire il cervello di Gilliam e darci un??occhiata?. Tutto è magnificamente esagerato, dalle scenografie agli effetti speciali; le scene sono sovraccariche fino al punto di diventare surreali, fino al punto di diventare un sogno. ??Brazil è un sogno e un incubo. In genere nei film c??è la realtà è il sogno. In Brazil invece c??è il sogno e l??incubo?, ha detto Jonathan Pryce, magnificamente calato nei panni di Sam. E anche questa definizione è azzeccata.
Il film incontrò molte difficoltà dopo la produzione, non era esattamente quello che la Universal si aspettava. Venne definito non commercializzabile, troppo difficile, troppo strano, troppo anarchico, troppo cattivo. E così iniziò il taglia e cuci. Ma Gilliam non ci stette, prese il suo film e lo fece vedere ai critici di Los Angeles: voilà, miglior film, miglior regista e miglior sceneggiatura. Alla fine il buon Terry la ebbe vinta, il suo film venne lasciato grossomodo così com??era. Per fortuna.
Per me è un capolavoro, un film per il quale ho una vera fissazione, che ne pensate?
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#2 Guest_spacemen_*

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Inviato 22 agosto 2006 - 17:58

Per me è stata una riscoperta.L??ho affittato anni addietro (quando ero diciassettenne,sempre su consiglio)ma mi aveva annoiato:l??ho riportato indietro senza aver terminato la visione(ero arrivato a mala pena a metà).L??ho visto pochi mesi fa e ovviamente mi sono ricreduto.Dubito comunque che con una visione si riescano a comprendere tutti i simbolismi(di cui è strapieno).
Concordo sul Capolavoro.

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#3 Guest_absolutelyRUBEN_*

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Inviato 24 agosto 2006 - 10:44

sono un patito di gilliam e dei MP, grande film
i personaggi sono tutti 'ritagliati' magnificamente, da de niro 'tuttle', al collega d'ufficio, alla mamma di lui, ecc., e le scenografie e le ambientazioni e gli effetti sono straordineri (come al solito per gilliam): quanto è geniale lo squallore dell'auto con cui gira sam in contrapposizione all'entrata del palazzone del ministero in cui lavora o quello in cui abita?
il film secondo me è cattivello tanto e mica tanto scherzoso: ne esce una burocrazia miope, inefficiente e corrotta; un sistema totalitario che soffoca ogni libertà (finissima la disputa per aggiustare il condizionatore di casa di sam); una superficialità (non cattiveria come dice giustamente Link) ed un egoismo pazzesco di tutti, assuefatti al sistema, verso sentimenti, affetti e verso 'l'individuo' in generale; un'estetica orribile di tutto e quindi la perdita del 'senso del bello' e l'inutilità di ogni forma d'arte.
Come in tutti i film di gilliam il surreale ed il grottesco permeano tutto.
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#4 Guest_The Man With a Movie Came_*

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Inviato 26 agosto 2006 - 12:06

Quest'anno l'ho visto ben tre volte, per me è molto pesante da vedere la prima volta anche perchè è difficile cogliere tutto il meccanismo simbolico del film, ma ad ogni visione si  scopre sempre qualcosa di nuovo . Terry Gilliam non ha solo fatto un film , ma ha creato un mondo  e riprodotto un'intera società. Girare un film così è stato un lavoro fenomenale. :P
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#5 annarella

    pivello

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Inviato 26 agosto 2006 - 13:14

Ma la canzone di cui parlate è "Aquarela do brasil"?
Il film è meraviglioso!
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#6 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 17 dicembre 2006 - 20:12

Mi stavo rivedendo alcuni spezzoni...ancora non so se pensare che si merita zero spaccato oppure 10 e lode...comunque noto che a distanza di più di 20 anni c'è una messa in scena tuttora da brivido..
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#7 Guest_pAggIoni_*

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Inviato 17 dicembre 2006 - 21:47

...ancora non so se pensare che si merita zero spaccato oppure 10 e lode...


Dai Jules che lo sai... ;)
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#8 Guest_vegeta_*

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Inviato 17 dicembre 2006 - 22:59

Un capolavoro "Brazil".

E decisamente straordinaria l'immaginazione visiva di Terry Gilliam.

Tuttavia (e preparate pietre o verdura marcia) mi pare che sia un autore un po' sopravvalutato. Nessuno tra i suoi film (anche quelli molto buoni come "Il Re Pescatore" o "Paura e Delirio a Las Vegas") raggiunge i vertici dell'epocale "Brazil".

"Le 12 Scimmie" è un buon film di genere, affascinante nella messa in scena quanto macchinoso e poco coinvolgente sul piano narrativo, ma il confronto con "La Jetèe" non si pone nemmeno.

Stendo un velo pietoso su "I Fratelli Grimm".

Insomma...in un altro thread si diceva che la fama di Ridley Scott è ben superiore ai suoi meriti. Bè, in questo caso applicherei un discorso medesimo nei confronti di Terry Gilliam.
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#9 Guest_pAggIoni_*

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Inviato 17 dicembre 2006 - 23:50

Mah secondo me Paura e delirio a Las Vegas e La Leggenda del Re Pescatore sono due grandissimi film . Enormi , veramente .
In effetti Le 12 scimmie è un film molto macchinoso , forse un po' incompleto .
I fratelli Grimm non ci sono parole , no , in effetti .
Facesse qualche film in piu ( e se fossero distribuiti tutti i suoi film >:() , avremmo una visione più organica della sua opera . Ricordiamoci che film come Paura e Delirio e I fratelli Grimm sono "suoi" per modo di dire . Tra regie e sceneggiature a quattro mani , ultimamente ha avuto poca autonomia .
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#10 Guest_vegeta_*

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Inviato 18 dicembre 2006 - 00:44

Mah secondo me Paura e delirio a Las Vegas e La Leggenda del Re Pescatore sono due grandissimi film.


si si, infatti, non lo metto in dubbio. In particolare il secondo (giudicato dai più un film su "commissione") mi pare un'opera sincera e toccante, con due protagonisti al top.

Però a parte "Brazil" non riesco proprio a infilare la parola "capolavoro" dopo il titolo di un altro suo film.
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#11 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 18 dicembre 2006 - 09:35

E' vero non c' nessun altro capolavoro...e con ciò? Gilliam resta un caposaldo del cinema statunitense degli ultimi due decenni per una serie di motivi...primo fra tutti la libertà che si è sempre preso nella messinscena dei soggetti scelti...pensare che quest'uomo resta comunque un autore da major, finanziato e distribuito dalle grandi case di produzione e nonostante questo non ha mai rinunciato a quella sua fantomatica voglia di immaginare dei mondi diversi è cosa che deve destare ammirazione...

Ps: Paura e delirio a Las Vegas è un film straordinario, non solo dal punto di vista visivo (ovvio), ma anche nel suo rapporto con il libro da cui è tratto...è come se Thompson, solo con la parola scritta, non fosse riuscito a trasmettere appieno cos'era la sua precisa idea si sogno americano infranto...le immagini in sequenza del film di Gilliam ne sono quasi il completamento, come se Terry avesse scritto lui la parola fine all'opera di Thompson...e solo un regista che ad ogni film rischia l'osso del collo come lui poteva riuscirci..
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#12 Guest_pAggIoni_*

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Inviato 18 dicembre 2006 - 11:09

Volevo far notare il doppiaggio di Paura e Delirio a Las Vegas . Insomma Depp e Del Toro sono stati degnamente ri-interpretati . Si adattano alla schizofrenia del film,proprio . In lingua originale l'ho visto una sola volta , ma ricordo che l'interpretazione vocale di Del Toro non mi era sembrata sufficientemente sopra le righe . Un po' contenuta .
Eh ma infatti come si chiamano i loro doppiatori ? Non li sento spesso .

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#13 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 18 febbraio 2007 - 14:00

Questo periodo di vacanza carnevalesco mi permette di vedere un botto enorme di roba vecchia...e di ri-apprezzare cose finite nel mio personale dimenticatoio...

Avete più rivisto Le avventure del barone di Munchausen? Bene mi ha messo addosso una tristezza indicibile...c'è tutta la sventura di Terry Gilliam, il suo voler immaginare mondi paralleli, il volerli mettere in scena senza limiti di realismo...e di contro il fare i conti con la produzione cinematografica, con la direzione degli attori, che in certi casi pare proprio non fregargli niente...

Insomma i motivi che ne fanno un genio sono anche i motivi che lo rendono un "grande incompiuto"...il cinema, per quanto sia uno strumento ideale per aiutare gli inguaribili sognatori ad esprimersi, resta pur sempre un mestiere di questo e non di altri mondi...e come tale necessita di una certa razionalità nel fare un film che avrebbero permesso allo strabordante cervello di Gilliam di produrre di più e meglio..
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#14 withnail

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Inviato 18 febbraio 2007 - 17:18

@pAggIoni

http://www.antonioge...ioalasvegas.htm

A proposito di doppiaggio mi ricollego a Brazil: l'ho visto mesi fa in DVD in italiano, ma alcuni pezzi li ho rivisti in inglese e ricordo due scene in cui rimasi sconcertato dal doppiaggio.
Verso l'inizio il protagonista incrocia un gruppo di suore che fanno degli apprezzamenti poco casti su un giovane incontrato poco prima. Questo in italiano, in inglese in realtà era un chiacchiericcio vago e incomprensibile.
Verso la fine invece Price riconosce l'amico Palin nell'uomo che entra con la maschera. Prima di togliersela Palin pronuncia due battute, tra cui "Shut up!"; in italiano invece sta zitto, e parla solo una volta tolta la maschera.

Immagine inserita

Mi è successo altre volte di assistere a cose del genere, si potrebbe aprire un topic a tal proposito...(qualcuno ha mai visto "2002: seconda odissea (Silent Running)"?
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#15 Guest_Surfer_*

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Inviato 18 febbraio 2007 - 18:34

Paura e delirio a las vegas è un capolavoro. Purtroppo mi arrivano 10 volte al mese gli amici fattoni in casa che ci si vogliono intrippare e io ormai l avrò visto una 50ina di volte. PESANTE.
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#16 withnail

    pivello

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Inviato 18 febbraio 2007 - 19:01

Silent Running è un bel film, non ricordo in italiano cosa avesse a parte il reintitolo atroce.


Quando il protagonista stacca le navicelle in cui stanno i due colleghi, questi fuori campo urlano "FANCULOOOOOOO!" Mi sembrava troppo alla Mel Brooks per un film così serio, infatti nell'audio originale non dicono niente.
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#17 darc said

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Inviato 15 giugno 2007 - 11:23

Mi avevate incuriosito e stamattina mi sono guardato "Brazil"...ma sono arrivato ad un'ora e venti, non ce l'ho fatta più. Una noia atroce, tra carte burocratiche e ambientazioni futuriste e totalmente sconclusionate...non ci ho capito niente di niente. A parte la stima per aver allestito scene piene di aggeggi e quindi perderci un sacco di tempo vicino, mi sembra un film totalmente sconclusionato, dove non si riesce a dire niente...Sarà anche colpa del mio odio verso le pellicole di argomento fantascientifico o più in generale irreali, ma davvero sono rimasto delusissimo da questo film. Ero anche curioso di vedere come finiva, ma poi basta...
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#18 Guest_vegeta_*

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Inviato 15 giugno 2007 - 11:29

dopo aver letto questo spero che Jules sia ancora in piedi.
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#19 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 15 giugno 2007 - 11:33

Più che altro darc said mi ha letto nel pensiero...volevo riportare su io questa discussione perchè ho rivisto Brazil proprio ieri sera...a questa nuova visione ho provato un sentimento nuovo rispetto alle precedenti: malinconia...la malinconia nel vedere come il personaggio di Sam (ma Jonathan Pryce è bravissimo, lo sapevate?) sia Terry Gilliam!

E' Gilliam che sfida il presente, che immagina di poter vivere in un mondo parallelo, che vede i suoi sogni, per quanto folli e sconsiderati, infrangersi contro la realtà che è una ed immutabile...spero che Terry Gilliam venga studiato nelle scuole di cinema come cristo comanda..
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