Ma io spero sinceramente che davvero non entri più nessuno nella fiorente Padania (e neppure in Terronia, va).
Così, nell'arco di un decennio al massimo, ci troviamo con il culo per terra, con un reddito medio in declino verticale, con una carenza di forza lavoro insostenibile, con un gruppo sempre più ristretto di benestati e la stragrande maggioranza sulla soglia della povertà , se non al di sotto (sì anche in Padania).
Di fatto, noi siamo mantenuti in parte dagli immigrati, il nostro debito nei loro confronti non potrà mai essere estinto, e non solo per ciò che abbiamo fatto negli scorsi secoli, ma anche e soprattutto per la realtà di oggi.
Purtroppo, però, la borghesia italiana non si preoccupa di dare accoglienza a ste persone: una volta che vengono e che lavorano come animali/schiavi per noi, non frega più un cazzo a nessuno, ed anzi la sera se ne devono stare rintanati in casa perchè da fastidio vederli per la strada.
Fammi capire-tanto lo so che come al solito non mi rispondi,tu,colpevole della principale colpa del razzismo,quella dello snobbare un pensiero/azione/idea ritenuto/a inferiore con puntuale comportamento di superiorità /supponenza-se il tuo modo di ragionare non possa essere brevemente riassunto così:
Io,studente o neolaureato,sono figlio di quella condotta politico/sociale/economica condensabile nell'abusata definizione di "Prima Repubblica",i Craxi,gli Andreotti,i Forlani..poi i Gardini,i Sama..etc...Personaggi che con trent'anni di gestione della cosa pubblica che conosciamo hanno creato l'illusione di vivere nel più prospero e scaltro dei paesi europei parallelamente al distruggerne le colonne economiche e lo stato sociale.
Non rendendomi perfettamente conto di quanto mi accadeva intorno e avendo scarsa cognizione del mondo del lavoro preferisco autoconvincermi che in cotanto paese del "bengodi" sarei un perfetto coglione ad'abbassarmi e umiliarmi a cercare un lavoro che nel paradiso d'Europa mi dia da guadagnare un milione e tre al mese (il padrone ladro si fotte i soldi,ovviamente,non paga i contributi previdenziali ben amministrati e le altre tasse degnamente investite in servizi e assistenza e da a me un tozzo di pane).
Poi men che meno faccio il favore di seguire il "padrone"in Romania o dove cazzo gli è venuto in mente di delocalizzare quando i nodi dello sfascio economico-politico sono venuti al pettine.
Tanto meglio se prendo tempo all'università ,c'è stata tangentopoli,non so bene cosa sia stata ma spero serva a riaddrizzare le cose.Qualcun'altro manderà avanti fabbriche e strutture di servizi vari (nel frattempo uno stipendio medio si attesta ai mille Euro che equivalgono a seicentomila lire dell'epoca e io ho sempre meno voglia di considerarmi un perfetto coglione).Infatti vedo che tanti ragionano come me e invece di attivarsi per una giusta tassazione della busta paga esultano per l'arrivo in massa di stranieri che arrivando dal terzo mondo non posso certo classificarli come perfetti coglioni(vabbè si faranno i calli con le Nike ai piedi ma mangiano e io non mi faccio venire i calli alle mani...) e anzi,mi mandano avanti l'economia.Tanto meglio,fanno il lavoro sporco degli sfruttati,l'economia sembra tornare a girare e avendo studiato mi si moltiplicano le possibilità di un master per fare il manager oppure,vaffanculo,ci sarà pure un concorso pubblico che mi darà la possibilità di svernare/sfamarmi/vivere.
Poco importa se lo farò con dei celatissimi sensi di colpa per condividere una bestiale importazione di manodopera schiavizzata e sottopagata che anzi, guai a me se dovesse interrompersi o sparire del tutto.
Poi ho un altro piccolissimo senso di colpa,quello di far finta di non accorgermi che i "padroni" che mi stavano tanto sulle balle sembrano arricchirsi molto più di prima,cioè di quando pensavo che rubassero loro quei soldi e poi venni a sapere che tanta parte di colpa non era da attribuire a quella categoria...ma tant'è,ormai la situazione è questa.
Come posso rinunciare alla mia posizione,ormai quasi del tutto acquisita,far sembrare che sia ancora contro i padroni,non far capire che è meglio che qualcun'altro venga sfruttato al posto mio,anche grazie ad una ideologia miope che ha fatto da sostegno a questo sistema da schiavisti coloniali?
Tutto sommato la cosa che a prima vista pare la più onesta e dignitosa è quella di appiccicarmi addosso un'etichetta di post-comunista e mai perdere l'occasione di dare del razzista a chi mi capita a tiro con tesi che mettono in dubbio questo stato di cose.Cose che,se cambiano,chi me lo insegna un mestiere a questo punto?E chi ha voglia di impararlo a novecento Euro al mese (che adesso valgono quattrocentomila Lire dell'epoca famosa),a questo punto?E per dare la soddisfazione al "padrone" poi,a questo punto?
Voi siete matti,lasciate pure che i carnici diano dei furlani a quelli della pianura sottostante o i trentini dei ciuccianebbia ai veneti che non me ne può fregare di meno...se mi lasciate stare quelli sfruttati.
Fino a prova contraria la discriminazione viene calcolata su fatti concreti.Mica sul far finta di non vedere una situazione di comodo che degrada altre categorie sociali al posto della mia,che ho la fortuna di essere nato in questo paese (di falsi).
Ecco,appunto:
la politica è riuscita a convincere l'italiano delle classi basse che il vero nemico del suo benessere è l'immigrato
...quando in realtà la politica è riuscita a nascondere che l'immigrato è la vera ricchezza delle classi più alte.