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Into the wild - Sean Penn


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179 replies to this topic

#1 Homer

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Inviato 26 gennaio 2008 - 00:07

POSSIBILI SPOILER

Into the Wild 
Un film di Sean Penn. Con Emile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt, Jena Malone, Brian Dierker, Catherine Keener, Vince Vaughn, Kristen Stewart, Hal Holbrook. Genere Drammatico, colore 148 minuti. - Produzione USA 2007. - Distribuzione Bim

Scritto, diretto e prodotto da Sean Penn, Into the Wild è liberamente tratto dal romanzo Nelle terre estreme di Jon Krakauer. Sean Penn ha dovuto aspettare ben dieci anni prima di ottenerne i diritti, dimostrando una grande sensibilità ed il forte desiderio di portare a termine questo progetto.
Il film (la quinta regia di Penn, a 6 anni da La promessa) racconta la vera storia di Christopher McCandless, un giovane benestante che -dopo il college- rinuncia ad ogni bene materiale (la famiglia, i soldi, la prospettiva di una brillante carriera universitaria) e, dopo aver attraversato buona parte degli Stati Uniti, raggiunge l'Alaska, dove finisce per immergersi completamente nella natura più selvaggia.
Sean Penn, partendo dalla radicale scelta del protagonista (rinunciare a tutto per il semplice e chiaro rifiuto di una vita agiata sì, ma costruita, non sincera, lontana dalla verità) e frammentando i piani temporali del racconto, ci regala un film lungo, complesso, forte, intenso. Un viaggio, come fuga da un mondo corrotto dal consumismo (la società) e che non sentiamo appartenerci (la famiglia); come ricerca della verità (tenuta nascosta in quel mondo poi rifiutato); quindi -anche- un viaggio come iniziazione alla vita, attraverso l'incontro con diversi persone, che scandisce i "capitoli" che compongono la storia; ed infine un viaggio alla ricerca del contatto assoluto, lontano da ogni agio, con la Natura e della sfida con essa; una Natura selvaggia, incontaminata dove fuggire, crescere ed esorcizzare le proprie paure (le rapide, la paura dell??acqua, la caccia dell??alce) e morire, perchè inevitabilmente troppo immerso in essa.
Una regia quanto mai varia, che spazia dai campi lunghi in cui mostrare una natura maestosa ed incontaminata ai primissimi piani, stretti sui volti, sugli sguardi dei protagonisti o di nuovo sulla natura (ancora una volta a venire in mente è Terence Malick). Un cast di tutto rispetto, con un breve ma intenso ruolo di William Hurt (sarebbe bello vederlo più spesso) o con la brava Catherine Keener. Convincente anche la prova del giovane Emile Hirsch, fortemente voluto da Penn e che dedica tutto se stesso, anche fisicamente, a questo ruolo. La colonna sonora, firmata da Eddie Vedder ed interamente semi-acustica, è intensa e -grazie anche ai bei testi- si coniuga alla perfezione con la storia, le immagini e le sensazioni.

Voto: 8

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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#2 Guest_materasso-divino_*

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Inviato 26 gennaio 2008 - 01:02

Volevo andare a vederlo questa sera immediatamente, ma qui da me non l'han messo ancora fuori  :-[
Nutro grandissime aspettative dal film, dato che adoro Penn.
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#3 Guest_vegeta_*

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Inviato 26 gennaio 2008 - 01:09

Straordinario viaggio nella natura, "Into The Wild" è un intenso percorso iniziatico che mostra le molte facce dell'America (siano luoghi, persone, odori, musiche...)
Penn fa perdere lo spettatore tra gli splendidi e selvaggi territori della wilderness americana e simpatizza totalmente per il suo giovane protagonista (il bravissimo Emile Hirsch), in fuga dai valori del mondo borghese. Ma, come Herzog in "Grizzly Man", non ha paura di mostrare anche il lato beffardo e violento della natura, in cui darwinianamente, solo il più forte è destinato a sopravvivere.
E la narrazione scelta dal regista, da inizialmente dilatata e straniante (e spezzettando la linea temporale del racconto, che parte dalla fine) si fa via via più trascinante e struggente, e raggiunge in alcuni momenti, quando immagini e musica (splendida, di Kaki King e Michael Brook, con canzoni di Eddie Vedder) si fondono in un unica cosa, vette di straordinaria liricità. Siamo vicini al capolavoro.

8,5

Ingiustamente snobbato dall'academy, che gli ha dedicato solo due nomination all'oscar: al vecchio e grande Hal Halbrook e al montaggio.

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#4 corey

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Inviato 26 gennaio 2008 - 08:10

Un film semplicemente meraviglioso. Visto ieri sera: 148' in apnea. Un'esperienza visiva di rara forza (est)etica. Sean Penn, in una prova registica che eguaglia artisticamente il suo stupefacente esordio (The Indian Runner), sa che per fabbricare l'impressione di verità occorre lavorare sullo stile. Il suo è cinema puro che entra nelle pieghe della realtà con un impasto di immagini e musica da brividi reiterati. E ci parla di responsabilità senza indottrinare (esemplare la stoccata alla retorica interventista di George Bush ai tempi della Guerra del Golfo). Con nettezza ma senza supponenza: cinematograficamente.

Oggi vado a rivederlo, necesse seconda estasi.
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i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#5 Guest_vegeta_*

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Inviato 26 gennaio 2008 - 08:36

già che ci sono, i miei voti ai film di Sean Penn

Lupo Solitario: 9/10
Tre Giorni Per la Verità: 7,5/10
La Promessa: 8/10
11 Settembre 2001 (ovviamente il suo episodio): 8/10
Into the Wild: 8,5/10

insomma, come regista è davvero valido
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#6 corey

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Inviato 26 gennaio 2008 - 09:21

I miei son questi:

The Indian Runner: 9
The Crossing Guard: 8 (film sottostimatissimo)
La Promessa: 7
11 Settembre 2001: 9

Into the Wild: aspetto la seconda visione, provvisoriamente 9


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i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#7 Guest_eustache_*

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Inviato 26 gennaio 2008 - 11:06

si un vero atto d'amore di sean penn al romanzo che ha amato tanto,. c'è qualcosa di Trouffaut nel suo amore feticista per il libro in questione.

si sentono, come negli altri suoi film, le influenze dei molti registi con cui Sean Penn ha avuto l'onore di lavorar: malick innanzitutto, eastwood, anche Sindey Pollack (Corvo rosso non avrai il mio scalpo). purtroppo c'è qualche strascico di Oliver Stone ma niente di eccessivasmente fastidioso.

ho trovato fastidiosa la colonna sonora, il protagonista (il suo pontificare) e la prima parte. ma il finale è sorprendente nella perfezione tematica con cui Penn nega e conferma il messaggio ribadito continuamente nel film.

trovo molto interessante l'attenzione. sia all'interno dei suoi film sia nello stile, verso i vecchi (o i maestri) e isopravvissuti che va al dilà della retorica
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#8 Guest_vegeta_*

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Inviato 26 gennaio 2008 - 12:21

purtroppo c'è qualche strascico di Oliver Stone ma niente di eccessivasmente fastidioso.


ummm...ma a cosa ti riferisci?
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#9 Guest_eustache_*

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Inviato 26 gennaio 2008 - 12:42


purtroppo c'è qualche strascico di Oliver Stone ma niente di eccessivasmente fastidioso.


ummm...ma a cosa ti riferisci?


sono solo delle scelte espressive e visive (split screen a parte) come l'uso degli anamorfici, ma niente di che (visto che sean penn ha lavorato con stone in UTurn ho pensato potesse esserci qualche influenza, come c'è per molti degli autori con cui ha lavorato)

comunque la colonna sonora di vedder è atroce. poteva scegliere neil yung almeno... opure affidarla solo al grande Hans Zimmer
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#10 Brucaliffa

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Inviato 26 gennaio 2008 - 12:58


Non mi aspettavo questi 9/10 a Lupo Solitario, l'ho visto proprio ieri sera per consolazione, perché non sono riuscita a entrare al cinema per vedere Into the Wild, da quanta gente c'era, e stavo giusto pensando a quanto sia immaturo come film... troppo didascalico, fin dall'inizio la voce narrante e i dialoghi non lasciano proprio nulla all'immaginazione, tanto che in 2 ore il film non fa che girare su se stesso. Molto belle la regia e la fotografia, ma i dialoghi e gli sviluppi della storia mi sono sembrati un po' immaturi, gli darei 6.5 o al massimo 7, ho preferito di gran lunga La Promessa e il corto per 11 Settembre 2001! Tre Giorni per la Verità non l'ho visto. 
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Better Call Saul!

#11 Guest_vegeta_*

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Inviato 26 gennaio 2008 - 13:02

... opure affidarla solo al grande Hans Zimmer


a proposito di atrocità... ;)
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#12 Guest_eustache_*

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Inviato 26 gennaio 2008 - 13:06


... opure affidarla solo al grande Hans Zimmer


a proposito di atrocità... ;)


beh! il lavoro fatto per la sottile linea rossa, o per batman begins non mi sembra atroce. anzi
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#13 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 26 gennaio 2008 - 13:16


Non mi aspettavo questi 9/10 a Lupo Solitario, l'ho visto proprio ieri sera per consolazione, perché non sono riuscita a entrare al cinema per vedere Into the Wild, da quanta gente c'era, e stavo giusto pensando a quanto sia immaturo come film... troppo didascalico, fin dall'inizio la voce narrante e i dialoghi non lasciano proprio nulla all'immaginazione, tanto che in 2 ore il film non fa che girare su se stesso. Molto belle la regia e la fotografia, ma i dialoghi e gli sviluppi della storia mi sono sembrati un po' immaturi, gli darei 6.5 o al massimo 7, ho preferito di gran lunga La Promessa e il corto per 11 Settembre 2001! Tre Giorni per la Verità non l'ho visto. 


Sono sostanzialmente d'accordo con te...


ps: Dopo aver visto "Into the Wild" mi viene da dire che Sean Penn E' IL FIGLIO SEGRETO DI WERNER HERZOG
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#14 Inside of Silence

    Groupie

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Inviato 26 gennaio 2008 - 13:24

scusate ma perchè non esce nelle multisale ?

sembra che sia distribuito con il contagocce,

perchè dovrei andare a vederlo in un vecchio cityplex puzzoso e umido ?
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#15 out of the cool

    Roadie

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Inviato 26 gennaio 2008 - 13:38

Io l'ho visto ieri sera precisamente in una multisala qui a milano...io son tutto fuorchè un intenditore di cinema ma maronna che du coglioni di film. mi ha ammosciato la serata in modo clamoroso: super-ripetitivo, lento da morire, poi visto anche senza intervallo...argh.
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#16 corey

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Inviato 26 gennaio 2008 - 14:06



Non mi aspettavo questi 9/10 a Lupo Solitario, l'ho visto proprio ieri sera per consolazione, perché non sono riuscita a entrare al cinema per vedere Into the Wild, da quanta gente c'era, e stavo giusto pensando a quanto sia immaturo come film... troppo didascalico, fin dall'inizio la voce narrante e i dialoghi non lasciano proprio nulla all'immaginazione, tanto che in 2 ore il film non fa che girare su se stesso. Molto belle la regia e la fotografia, ma i dialoghi e gli sviluppi della storia mi sono sembrati un po' immaturi, gli darei 6.5 o al massimo 7, ho preferito di gran lunga La Promessa e il corto per 11 Settembre 2001! Tre Giorni per la Verità non l'ho visto. 


Sono sostanzialmente d'accordo con te...


ps: Dopo aver visto "Into the Wild" mi viene da dire che Sean Penn E' IL FIGLIO SEGRETO DI WERNER HERZOG


Accipicchia, Bruca, addirittura non sei riuscita a vedere il film di Penn perché vi era affluenza hollywoodiana? Delle due l'una: o la sala era poco più grande della cabina di proiezione o i cinefili si stanno riproducendo in maniera incontrollata. Non so quale delle due ipotesi sia la più inquietante  ;)

Jules, il padre ufficiale di Penn era tale Leo, un regista ebreo di origini russe-lituane finito nelle liste nere della Cia negli anni '50 perché accusato di essere comunista (sto più o meno trascrivendo dati dall'ultimo numero di dvd cult, interessante rivista chiusa proprio dopo la pubblicazione di The Indian Runner). Il padre segreto Penn Arthur.

A Herzog ci ho pensato anch'io, impossibile non correre a lui con l'immaginazione, soprattutto se si è visto The Grizzly Man con quello sciroccatone di Treadwell che si è fatto incamerare dal simpatico orso dell'Alaska. Ma a mio personalissimo avviso l'analogia è soltanto superficiale: al di là dell'ambientazione e della somiglianza di alcune situazioni (l'orso che sbuffa a un micron da Alex/Christopher), tra la sublime crudeltà herzoghiana e lo scrosciante vitalismo di Penn non ci sono molti punti in comune. A mio personalissmo avviso, ripeto a scanso di equivoci.

Su The Indian Runner (mi ostino a chiamarlo così perché la traduzione italiana, oltre ad essere offensiva, tradisce lo spirito del film): è un film di una ingenuità e di una sincerità disarmanti. Vive di opposizioni e antinomie radicali, sicché il didascalismo non lo considero un limite. E' tutto un dualismo: Joe e Frank, la legge e il disordine, lo stanziale e il nomade, la parola e il corpo. Questa radicalità, unita a una narrazione anacronisticamente neohollywoodiana e a un'estetica ruvidamente struggente, me lo ha fatto amare a dismisura.

The Crossing Guard, altro titolo massacrato dalla traduzione, è un film stranissimo, incentrato sul senso di colpa e sulla (im)possibilità della vendetta. Sembra girato negli anni '80 da quanto è squadrata la messa in scena, ma in questo dramma marmoreo si aprono squarci di emotività quasi insostenibile (l'uscita dal carcere, la danza al rallentatore di Robin Wright Penn) che hanno fatto gridare alla ricattatorietà. A mio avviso è invece il secondo capitolo di una filmografia di una sincerità e di una passione per il cinema e per la vita semplicememte uniche nel cinema contemporaneo.
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i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#17 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 26 gennaio 2008 - 14:15

Non credo sia così superficiale la similitudine con Herzog, e non la ritrovo solo pensando al capolavoro sull'uomo grizzly...

C'è tutta la tensione dell'uomo a vincere se stesso, a confrontarsi con gli elementi primordiali della natura che mi ha fatto davvero pensare al venerabile tedesco in più parti...certo, qui siamo (quasi) a Hollywood e l'uso di musiche e parole (io avrei preferito molto meno parlato)rende il film molto più "americano"...

Il difetto di Sean Penn regista mi sembra il troppo amore verso le proprie pellicole: se fosse più spietato verso di sè e avesse il coraggio di tagliare di più in sede di montaggio il suo cinema ne guadagnerebbe...

Detto questo, inizio d'anno col botto fra Kechiche e Penn..
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#18 corey

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Inviato 26 gennaio 2008 - 14:22

Angolazioni.
Del resto ogni confronto/scontro con la natura mette di fronte a codesti focolai tematici. Figurati che quello che mi ha colpito di più è stato proprio il carattere profondamente personale della trasfigurazione cinematografica della natura. Pensavo tra me e me: se Sean Penn ha dei padri artistici, ormai li ha assimilati così profondamente da non farli più apparire in superficie. E facevo queste riflessioni ricordandomi del prologo di The Indian Runner, che è una citazione quasi letterale del prefinale di Badlands di Malick.
Comunque oggi vado a rivederlo e ci rifletto un po' su.

Diciamo inizio col Penn  ;)

PS- La promessa stranamente non mi ha convinto più di tanto, forse per il mio folle amore per il libro (probabilmente qualsiasi adattamento mi avrebbe deluso). Vabbè, considerazione oziosa.
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#19 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 26 gennaio 2008 - 14:45

Manco a me mi convinse, forse proprio per il troppo amore di Penn verso la fonte..
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#20 Brucaliffa

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Inviato 26 gennaio 2008 - 14:46


Accipicchia, Bruca, addirittura non sei riuscita a vedere il film di Penn perché vi era affluenza hollywoodiana? Delle due l'una: o la sala era poco più grande della cabina di proiezione o i cinefili si stanno riproducendo in maniera incontrollata. Non so quale delle due ipotesi sia la più inquietante  ;)


Già, sono andata al Plinius per lo spettacolo delle 21.30 e c'era una fila lunghissima che iniziava fuori dal cinema, sembrava di essere a Disneyland... tra l'altro erano tutti per Sean Penn, erano rimasti solo 17 posti! Ma Milano è una città silenziosamente cinefila, dai...
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#21 Homer

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Inviato 26 gennaio 2008 - 14:48

si sentono, come negli altri suoi film, le influenze dei molti registi con cui Sean Penn ha avuto l'onore di lavorar: malick innanzitutto, eastwood, anche Sindey Pollack (Corvo rosso non avrai il mio scalpo)


Vero si sentono molto Malick: la natura vista da vicino, la totale immersione del protagonista in essa; Eastwood: lo sguardo disincantato, lucido sull'America, in questo caso soprattutto sulla provincia...e pure ci ho visto un collegamento con il cinema di Herzog: il viaggio nella Natura come sfida con se stessi, perchè in fondo è anche un film iniziatico, come ha detto giustamente Vegeta (non solo come rifugio); Natura in cui il protagonista è a tal punto immerso da trovarvi la morte.

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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#22 corey

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Inviato 26 gennaio 2008 - 14:55



Accipicchia, Bruca, addirittura non sei riuscita a vedere il film di Penn perché vi era affluenza hollywoodiana? Delle due l'una: o la sala era poco più grande della cabina di proiezione o i cinefili si stanno riproducendo in maniera incontrollata. Non so quale delle due ipotesi sia la più inquietante  ;)


Già, sono andata al Plinius per lo spettacolo delle 21.30 e c'era una fila lunghissima che iniziava fuori dal cinema, sembrava di essere a Disneyland... tra l'altro erano tutti per Sean Penn, erano rimasti solo 17 posti! Ma Milano è una città silenziosamente cinefila, dai...


Già, così silenziosa che non me n'ero accorto...
Io vivo a Pisa e qui, allo spettacolo delle 19.30, in una deliziosa saletta di un centralissmo multisala eravamo in una quindicina a dir tanto. Tra pochi minuti mi incammino verso il cinema, scommetto che saremo meno di 10 questo pomeriggio.
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#23 corey

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Inviato 26 gennaio 2008 - 14:59

Manco a me mi convinse, forse proprio per il troppo amore di Penn verso la fonte..


O forse per il troppo amore nei cofronti di Nicholson, va savoir...
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#24 out of the cool

    Roadie

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Inviato 26 gennaio 2008 - 15:42

io ero all'europlex di milano alle 22.30, pure una sala grande era ed era STRAPIENA...non so come sia stato possibile eppure sic est.

ogni tanto mi giravo+facevo il "%di dormienti durante la visione test"  asd
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#25 Homer

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Inviato 26 gennaio 2008 - 15:51

ogni tanto mi giravo+facevo il "%di dormienti durante la visione test"  asd


E la percentuale approssimativa quant'era?
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

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#26 Homer

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Inviato 26 gennaio 2008 - 16:35

http://it.youtube.co...h?v=UDorNilxPUY ;)
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

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#27 out of the cool

    Roadie

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Inviato 26 gennaio 2008 - 17:17


ogni tanto mi giravo+facevo il "%di dormienti durante la visione test"  asd


E la percentuale approssimativa quant'era?

stranamente bassa..! su me+chi era con me c'è stato un letale effetto soporifero invece...cmq i commenti e le facce mi sembravano unanimente sconvolte  asd ;D
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#28 Guest_vegeta_*

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Inviato 26 gennaio 2008 - 19:45



... opure affidarla solo al grande Hans Zimmer


a proposito di atrocità... ;)


beh! il lavoro fatto per la sottile linea rossa, o per batman begins non mi sembra atroce. anzi


la sottile linea rossa ha una colonna sonora stupenda, verissimo. A parte quello salvo poco dei lavori di Zimmer, lo trovo estremamente ripetitivo. Anche in "Batman Begins" le migliori composizioni erano quelle di Newton Howard (ovviamente, secondo me).
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#29 Guest_vegeta_*

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Inviato 26 gennaio 2008 - 19:48



Detto questo, inizio d'anno col botto fra Kechiche e Penn..


mi era sembrato di capire che il film di Penn non ti è parso un granchè...

comunque in gennaio di filmoni ho visto solo quelli di Scott e Penn, quasi da top 10 di fine anno!! :D
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#30 Guest_vegeta_*

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Inviato 26 gennaio 2008 - 19:57

maronna che du coglioni di film. mi ha ammosciato la serata in modo clamoroso: super-ripetitivo, lento da morire...


c'è ancora questo in sala eh

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#31 Homer

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Inviato 26 gennaio 2008 - 23:56

Credo che in qualche multisala ci siano ancora De Sica e Pieraccioni...senza contare che proprio ieri è uscito anche il film di Moccia. Una vasta gamma di scelte, direi.
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

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#32 Inside of Silence

    Groupie

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Inviato 27 gennaio 2008 - 02:22

Sono andato a vederlo nel cityplex Umido e puzzoso, no scherzo, era comunque decente... ;D


La visione mi ha inflazionato parecchio..
errore grossissimo, sono andato con amici ed è stato una visione scomoda dato l'intensità emotiva del film, risatine tra stronzi su certe scene mi hanno destabilizzato...

il film è molto bello, ma ha qualche difettuccio, durata(troppo davvero, certi punti abbastanza dispersivi) e doppiaggio scandaloso, escluso il grande Pasquale Anselmo è davvero inascoltabile..

Il finale è sconvolgente, non conoscendo la storia ne il libro mi ha lasciato un velo di malinconia addosso non indifferente..

a proposito di citazioni io osererei anche un pò di 21 grammi, ed Eastwood è ovunque in questo Into the wild  :D

voto finale 8-


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#33 Homer

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Inviato 27 gennaio 2008 - 09:38

ha qualche difettuccio, durata(troppo davvero, certi punti abbastanza dispersivi)


Sì, forse è un pò troppo lungo e qualche sforbiciata qua e là lo avrebbero reso ancora più bello.
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#34 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 27 gennaio 2008 - 10:55




Detto questo, inizio d'anno col botto fra Kechiche e Penn..


mi era sembrato di capire che il film di Penn non ti è parso un granchè...

comunque in gennaio di filmoni ho visto solo quelli di Scott e Penn, quasi da top 10 di fine anno!! :D


Non lo reputo un capolavoro, questo sì...però se arrivo a dire che Sean Penn è il nuovo Herzog il film non può non essermi piaciuto..
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#35 corey

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Inviato 27 gennaio 2008 - 12:01

Rivisto. Confermo l'enorme suggestività e il devastante splendore etico ed estetico. Una piccola rettifica però: qua è là in effetti tocchi malickiani si sentono (le domande in voce over su immagini al ralenti, i primi piani zoologici, i campi lunghi rosy-fingered), ma Herzog a mio avviso no, neanche lontanamente. Per il maestro tedesco la natura è conflitto, sopraffazione, ferocia e l'uomo che intende sfidarla un megalomane affetto dal titanismo (e questo fin da Lebenszeichen), in odore di follia (se non ottusità). Per Penn la natura è il cuore pulsante della vita, flusso, movimento (e questo fin da The Indian Runner) e l'uomo che intende confrontarvisi un eroe etico che si sveste del superfluo e brucia di verità ("chiamare le cose con il loro vero nome"). Ovviamente questo non significa naturismo d'accatto, ma immersione totale (ora esaltante, ora faticosa, ora dolorosa, ora terrificante) in una dimensione viva, in cui anche il sentire può palpitare e trasformarsi "secondo natura".

SPOILER

E quanto vitalismo arde nel cinema di Penn ce lo conferma la carrellata aerea finale: la macchina da presa raccoglie l'ultimo respiro di Christopher e si innalza in un'ascesa che diffonde il suo soffio vitale (il suo pneuma) nella vastità della natura. Non è fine, è dinamismo, flusso, rinascita. Il pensiero va alla sequenza del cervo e del cacciatore nel prologo di The Indian Runner: anche qui fine (le ultime immagini dell'ultimo film di Penn) e inizio (le primissime immagini del suo primo film) si richiamano prepotentemente.

Comunque non intendo fare polemica, magari sto dicendo cazzate sesquipedali, mi premeva soltanto chiarire la mia posizione, eccentrica come al solito. Tutto qui.
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i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#36 Homer

    Classic Rocker

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Inviato 27 gennaio 2008 - 13:00

SPOILER

Beh, cazzate sesquipedali...è giusto che tu esprima il tuo giudizio e le tue impressioni, soprattutto dopo una seconda visione (che è fondamentale secondo me).
Però stavo facendo una piccola considerazione...lui muore perchè compie un grossolano errore di valutazione...non fa caso, si dimentica che con il disgelo, i ghiacci dell'Alaska si sciolgono, gonfiano le acque; e questo rende impossibile passare il fiume...si trova così isolato, senza cibo; e affamato, sbaglia a scegliere l'arbusto da mangiare...morirà non subito, ma di stenti, pur resistendo con grande tenacia.
Quindi a prescindere dalle ragioni che spingono il protagonista in Alaska (il rifiuto della società, la necessità di conoscere il vero, di crescere), anche qui la Natura -secondo la legge del più forte- fà sopravvivere chi sa fare i conti con lei. Per questo il paragone con Herzog non mi pare appiccicato a casaccio.
So che mi sono espresso molto male, spero il mio concetto però sia passato.
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

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#37 Diamond_Sea

    Glooming in the wind

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Inviato 27 gennaio 2008 - 13:39

Un film bellissimo con un respiro epico d'altri tempi.

Lontano anni luce dal tipico cinema Americano del giorno d'oggi, un'opera che fa' bene al cuore e apre l'anima. Si prende i suoi tempi, indugia sulle riflessioni esistenziali della fuga dalla realta' civilizzata con sprazzi degni dei migliori road-movie.

Il paragone con Herzog si riferisce ad Aguirre Furore Di Dio!?

Bhe secondo me ha poco a che vedere col capolavoro di Herzog.
  • 0

#38 Homer

    Classic Rocker

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Inviato 27 gennaio 2008 - 14:04

Il paragone con Herzog si riferisce ad Aguirre Furore Di Dio!?


Penso al cinema di Herzog in generale; alla sua poetica, se così si può dire...
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

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#39 out of the cool

    Roadie

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Inviato 27 gennaio 2008 - 19:39

Credo che in qualche multisala ci siano ancora De Sica e Pieraccioni...senza contare che proprio ieri è uscito anche il film di Moccia. Una vasta gamma di scelte, direi.

Che simpatia, scusa se ho detto detto che non mi è piaciuto ;D

Che esempio di tolleranza e di "non tirarsela" eh...

cmq per me la colonna sonora è determinante nell'affossare sto film. davvero troppo troppo monocromatica e simil-country...

ps. se devo scegliere tra questo film e i cinepanettoni dico "no grazie" ad entrambi, e non vedo perchè dovrei vergognarmene.
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#40 Inside of Silence

    Groupie

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Inviato 27 gennaio 2008 - 19:51

invece secondo me questa colonna sonora è fondamentale, perfetto il lavoro di Vedder pur non amandolo particolarmente..

intreccio perfetto tra testi e storia
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#41 Guest_vegeta_*

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Inviato 27 gennaio 2008 - 20:21

invece secondo me questa colonna sonora è fondamentale, perfetto il lavoro di Vedder pur non amandolo particolarmente..


di Vedder poi si sentiranno in tutto  7-8 canzoni, non ha composto interamente lui la colonna sonora.

Non sottovaluterei invece le musiche di Kaki King e Michael Brook (usuale collaboratore di Michael Mann tra le altre cose), davvero stupende (purtroppo non è ancora stato pubblicato un cd che le raccolga).
  • 0

#42 Inside of Silence

    Groupie

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Inviato 27 gennaio 2008 - 21:09

intendevo infatti i pezzi suoi, tra cui mezzi addirittura sottotitolati
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#43 corey

    mainstream Star

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Inviato 27 gennaio 2008 - 22:51

SPOILER

Beh, cazzate sesquipedali...è giusto che tu esprima il tuo giudizio e le tue impressioni, soprattutto dopo una seconda visione (che è fondamentale secondo me).
Però stavo facendo una piccola considerazione...lui muore perchè compie un grossolano errore di valutazione...non fa caso, si dimentica che con il disgelo, i ghiacci dell'Alaska si sciolgono, gonfiano le acque; e questo rende impossibile passare il fiume...si trova così isolato, senza cibo; e affamato, sbaglia a scegliere l'arbusto da mangiare...morirà non subito, ma di stenti, pur resistendo con grande tenacia.
Quindi a prescindere dalle ragioni che spingono il protagonista in Alaska (il rifiuto della società, la necessità di conoscere il vero, di crescere), anche qui la Natura -secondo la legge del più forte- fà sopravvivere chi sa fare i conti con lei. Per questo il paragone con Herzog non mi pare appiccicato a casaccio.
So che mi sono espresso molto male, spero il mio concetto però sia passato.


il concetto è passato perfettamente ma la questione secondo me è un'altra. io ho avuto l'impressione che in fondo ad alex di tornare indietro non importasse poi così tanto (o per lo meno molto meno che a christopher). quando si allontana dal magic bus per fare ritorno alla civiltà guarda quelle montagne, le sue montagne, con uno sguardo colmo di malinconia, come se si stesse allontanando dal suo cuore (chiedo scusa per la banalità dell'immagine). insomma, malgrado l'afflato comunitario che sembra impadronirsi di lui durante la lettura, qualcosa (che può benissimo identificarsi con la "sbadataggine") lo trattiene lì, in quel luogo che il suo immaginario ha decretato come centro esatto dell'essere. lì vi è verità.
quanto alle ragioni della sua morte (ormai stiamo spoilerando a manetta de foco), non le attribuirei alla banale legge del più forte (altrimenti ci avrebbe pensato l'orso schizzinoso a papparselo), ma a qualcosa di più sottile (e in qualche modo veicolo di critica nei confronti del personaggio): christopher tira le cuoia perché sbaglia a leggere. la sua interpretazione dei libri è miope e fallace (quella patata selvatica velenosa era nella pagina accanto, mica nascosta in un erbario del XV secolo). in questo ci vedo una sfasatura tra il punto di vista di penn e quello del suo protagonista, che spesso e volentieri (per radicalità morale e fermezza di giudizio) coincidono. della morte di alex non è responsabile la natura, ma l'interpretazione ottusamente libresca che di questa dà alex, sicché non vedo come possano entrarci  herzog e il suo efferato titanismo. ribadisco: a mio avviso l'immagine della natura edificata da questo film è di un vitalismo poderoso e irriducibile. l'"ariosa" inquadratura finale (la diffusione dell'ultimo respiro di alex nella scrosciante vastità dell'esistente) ai miei occhi non dà adito a dubbi, non ci troviamo di fronte a un dissolvimento, ma all'inesausto scorrere dell'energia vitale. è una visione rigorosamente, totalmente penniana, nel senso che solo sean penn nel cinema contemporaneo riesce a esprimere così compiutamente e così tumultuosamente questo senso fisico e vitalistico della natura.
mica male come pippone eh?
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i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#44 reitz

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Inviato 28 gennaio 2008 - 11:55

Mi è parso uno dei classici ed affascinanti viaggi americani con tutta l??enfasi e la retorica dell??On the road. Un western contemporaneo che celebra la libertà e la folle ricerca dell??assoluto. L??orgoglio a volte ottuso e arrogante del protagonista di saper fare da sé e di mettersi sempre alla prova, sintetizza questa ricerca di una verità radicale e mai piegabile, ostinata fino all??estremo, sfacciata ed eccessiva. Tutto ciò fa pensare come la vita di ognuno può essere differente con un minimo di coraggio o di voglia di cambiamento in più...

La capacità con cui Penn miscela tematiche così diverse e complesse è unica anche dal punto di vista squisitamente ??tecnico?: è abilissimo nell??alternare gli ampi spazi con i primi piani del ragazzo e del suo senso di vuoto.

Sicuramente Penn negli anni ha appreso molto dai registi che lo hanno diretto, in questo film si vedono certe atmostfere alla Malick, tutto il classicismo di Eastwood ma anche il montaggio a frammenti di Iñárritu. Poi nel film ci si imbatte in echi di John Ford, di Herzog, del Lynch di Una storia vera, ma anche del Kurosawa di Dersu Uzala. E tutto è combinato in modo sapiente, anche la voce off della sorella che potrebbe sembrare ingombrante non è fastidiosa ma è utile al racconto della storia. ? sicuramente positivo e segno di umiltà capire (e carpire) i segreti dei grandi registi...


Voto 8,5

Indubbiamente il miglior film, gli altri non mi avevano convintodel tutto...
Lupo Solitario: 7
Tre Giorni Per la Verità: 6,5
La Promessa: 6
11 Settembre 2001 (il suo episodio): 8
Into the Wild: 8,5
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#45 mr.paradise

    Roadie

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Inviato 28 gennaio 2008 - 12:34

è piaciuto molto anche a me: un film in grado di creare strane sensazioni che in qualche modo fanno star bene.

PROBABILI SPOILERS

eccellente l'interpretazione del protagonista, mi ha commosso il suo sguardo bagnato quando si ritrova immerso in un branco di alci. tipo da uscirmene con un sonoro "bravissimo".
mi sono chiesto quali sarebbero state le sue intenzioni una volta provata l'esperienza della terra selvaggia: sarebbe davvero tornato al punto di partenza magari nella sua casetta borghese circondato da persone ossessionate dalla materialità?
ecco, la colonna sonora di vedder non mi ha entusiasmato, l'ho trovata troppo cantautoriale, troppo neil younghiana o nebraskiana. un pò pallosa. secondo me della distorsione avrebbe attribuito più pathos a determinate scene.
una domanda: per quale reato è stato arrestato il tizio della raccolta del grano?

FINE PROBABILI SPOILERS

voto: 7,5
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soldato witt: lei non si sente mai solo?
sergente welsh: solo in mezzo alla gente

mi sono innamorato di un'attrice hard

Non morite come me

#46 Homer

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Inviato 28 gennaio 2008 - 14:17


Credo che in qualche multisala ci siano ancora De Sica e Pieraccioni...senza contare che proprio ieri è uscito anche il film di Moccia. Una vasta gamma di scelte, direi.

Che simpatia, scusa se ho detto detto che non mi è piaciuto ;D

Che esempio di tolleranza e di "non tirarsela" eh...

cmq per me la colonna sonora è determinante nell'affossare sto film. davvero troppo troppo monocromatica e simil-country...

ps. se devo scegliere tra questo film e i cinepanettoni dico "no grazie" ad entrambi, e non vedo perchè dovrei vergognarmene.


Io non me la tiro. Ero solo rimasto un pò colpito dal modo di commentare in negativo il film, non dal fatto che non ti fosse piaciuto (ci mancherebbe).
E poi ti posso garantire che sono molto tollerante e modesto (basta che non mi fai arrabbiare). asd

Sulla colonna sonora, secondo me è uno dei pochi esempi in cui la musica si fonde alla perfezione, nelle note e nelle parole, con gli eventi del film: è perfetta! Poi, che possa apparire melensa o non piaccia il genere, beh, questo è un altro discorso. ;)
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

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#47 Brucaliffa

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Inviato 28 gennaio 2008 - 17:50

Visto ieri pomeriggio, film immenso.

COMMENTO SPOILER

Premetto che non conoscevo questa storia e che non ho letto il libro.
Durante la prima parte del film ho storto il naso diverse volte, alcune parti mi sembravano troppo retoriche e buoniste, ad esempio quando Alex mangia la mela e ci parla, dicendole che è così buona, "così biologica", oppure quando è con Wayne/Vince Vaughn, e gli spiega il suo proposito di andare in Alaska dicendo che "la gente è così cattiva", ecc. Poi ho capito che non era certo in quelle frasi il senso del film, anzi, dovrei rivederlo ma mi pare che, non a caso, quei concetti sono collocati proprio nel capitolo sull'Adolescenza, o comunque non certo in quello sulla Saggezza. E' proprio questa costruzione del film, che svela per gradi il percorso che ha portato il protagonista in Alaska, a traferire poco alla volta il vero significato di questo viaggio, che non può essere completamente afferrato fino al tragico epilogo.
Questo film ha tanti piani di lettura, è un bellissimo road movie che celebra i grandi spazi americani, da attraversare con l'autostop o nei vagoni dei treni merci come un hobo, spingendosi verso Ovest come un pioniere, fino ai confini più estremi e incontaminati, per scoprire cosa significa essere davvero liberi; è anche un film che indaga il rapporto dell'uomo con la Natura, ma forse l'abbandono della società corrotta e materialista e la scelta di un volontario isolamento ascetico rappresentano il livello di lettura più facile, si tratta di temi già ampiamente indagati dal cinema e prima ancora dalla letteratura.
Quello che mi ha lasciato davvero sconvolta è il percorso di vita di un individuo, raccontato in tutte le tappe del suo sviluppo, fino alla sua drammatica fine. Questo film mostra cosa succede quando si preferisce la verità all'amore, quando non si è capaci di perdonare le debolezze umane e di accettare l'inevitabile compromesso del vivere sociale, è il necessario percorso di vita di chi non è fatto per accettare i limiti insiti in ogni esperienza, di chi non ha la forza di scegliere una strada, perché è troppo avido di vita e le vuole provare tutte. Se ci pensate, le tesi di Chris/Alex vengono tutte smentite, nel suo percorso incontra solo persone buone, incontra tante famiglie disposte ad accoglierlo, e anche la sua famiglia si trasforma per merito suo, in qualche modo si redime proprio grazie alla perdita del figlio, ma lui non poteva sottrarsi al proprio destino, non poteva interrompere il suo cammino verso la verità, ed è proprio la verità ad uccidere gli uomini, che sono fragili e imperfetti e a differenza degli altri animali non possono sopportare le leggi della Natura. Per questo devono stare insieme, e quando Chris lo capisce è troppo tardi, si comporta da umano pensando di avere tutto sotto controllo, pecca di leggerezza proprio come i suoi simili, e invece la Natura improvvisamente sfugge al suo controllo, ha le sue regole, che vanno bene per tutti gli altri animali, ma non per quello che pretende di controllarle. E così Chris fa cose molto umane, sbaglia, commette errori di valutazione, piange e si dispera, ma deve subire le conseguenza delle sue azioni, e come un qualsiasi altro animale non può sottrarsi alla sorte che la Natura ha previsto per lui, il suo viaggio ha l'unico esito possibile.
E' un film davvero tragico, pessimista, mi ha fatto piangere.
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#48 Guest_vegeta_*

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Inviato 28 gennaio 2008 - 18:10

Visto ieri pomeriggio, film immenso.


fa piacere che in generale sia piaciuto molto al forum.

Anche a livello di incassi è andato benino, anche se nulla ha potuto contro il fenomeno Moccia...
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#49 Homer

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Inviato 28 gennaio 2008 - 18:15

Visto ieri pomeriggio, film immenso.

...


Commento bellisimo, Brucaliffa. Hai preso in considerazione aspetti che io non avevo del tutto notato. ;)
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

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#50 Brucaliffa

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Inviato 28 gennaio 2008 - 18:33


Visto ieri pomeriggio, film immenso.

...


Commento bellisimo, Brucaliffa. Hai preso in considerazione aspetti che io non avevo del tutto notato. ;)


Grazie!  ;)
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Better Call Saul!




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