Visto che a causa di nipotini vari me li sono più o meno ribeccati tutti, beccatevi anche voi questa lista della spesa di appunti e commenti sui filmoni di animazione classica della Disney (oggi forse estinti).
Ovviamente tutto quello che segue è da intendere come parere personale.
I classici
FANTASIA 8/10
Velleitario, ma allo stesso tempo amabile e ingenuo.E' probabilmente l'unico film che si può considerare a tutti gli effetti di Walt Disney. In molte parti datato e didascalico nel suo voler mettere in immagini la musica classica, ma La danza delle ore, Notte sul monte calvo e Topolino apprendista stregone sono tra i vertici della animazione di tutti i tempi. Non sarà l'ultima volta che la Disney farà centro dando libero sfogo al suo lato più oscuro e meno sentimentale.
DUMBO 10/10
Nato come film minore rispetto ai lungometraggi precedenti (a livello di investimenti, impegno, durata e pretese artistiche) è forse proprio per questo uno dei film più liberi e felici della Disney.
Dolce senza essere sdolcinato, amabile e sottilmente inquietante, solare e gotico allo stesso tempo, è uno dei pochi film disneyani dell'epoca a fare riferimento diretto alla cultura americana, senza il filtro di quella europea. E' un sogno con sfumature d'incubo, a tratti quasi pre-felliniano, in uno scenario da profonda e magica provincia americana che sicuramente deve piacere a Tom Waits.
La visionaria (e davvero sinistra) marcia degli elefanti rosa imprimerà indelebilmente il suo marchio sulla futura cultura psichedelica.
ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE 9/10
Altro capolavoro semi gotico. Cupo per quanto coloratissimo, a tratti quasi tetro, è davvero un piccolo monumento alla follia e all'assurdo, all'altezza dei due romanzi di Carroll, che pure tradisce sottilmente ma felicemente. Negli anni 60 la Disney lo fece scomparire dopo che le sale cinematografiche si riempivano di beatnick e hippy in cerca di visioni psichedeliche. Ma che ancora oggi sia un corpo estraneo rispetto alla classica filmografia disneyana, lo dimostra il fatto che è il film che viene più spesso citato dagli eredi di Walt come uno dei pochi passi falsi della casa di produzione.
PETER PAN 10/10
Altro grande adattamento di un classico inglese. Il capolavoro disneyano per me.
L'Isola Che Non C'è è un' esplosione di fantasia senza freni, per quanto più attenta al verosimile rispetto al Paese delle Meraviglie di Alice. Ancora una volta emerge un lato gotico: il protagonista Peter Pan non è solo poco simpatico (ed è un fauno o un folletto piuttosto che un bambino) ma anche vagamente inquietante, la dolce Campanellino non esita a organizzare un omicidio, i Bambini Perduti sono tutt'altro che rassicuranti e Capitan Uncino, Spugna e il Coccodrillo con la sveglia sono tra le cose più sadicamente comiche mai viste in un cartone Disney.
Addirittura fa capolino tra le righe una vaga sfumatura sessuale: indianine sexi, sirene maliziose e ovviamente Campanellino che è praticamente mezza nuda (e viste le dimensioni non si capisce bene che rapporti pretenda di avere con Peter Pan).
Paradossalmente 40 anni dopo Spielberg sarà molto più bamboleggiante e infantile.
LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO 8/10
Meno melensa di Biancaneve e meno infantile di Cenerentola è probabilmente la miglior trasposizione disneyana di una fiaba europea. Visivamente mozzafiato, praticamente anima gli affreschi medievali. Fu un clamoroso fiasco commerciale, ma è invecchiato molto meglio di molti altri film disneyani più acclamati.
LA CARICA DEI 101 7/10
Riprende l'idea di base di Lily e il Vagabondo (il mondo degli animali visto come parallelo e segreto rispetto a quello degli uomini) ma sviluppandola in modo più coerente e meno sciropposo.
Fanno la differenza un'ambientazione più moderna e accattivante, un ritmo deciso e dei cattivi superlativi: Crudelia è la cattiva disneyana per eccellenza (e in Italia il doppiaggio della Lattanzi fa epoca).
LA SPADA NELLA ROCCIA 8/10
Ancora il medioevo europeo ma questa volta senza le pastoie della fiaba classica.
Un gioiello di divertimento, trovate e fantasia. Il piccolo Artù e Merlino sono simpatici senza quel retrogusto dolciastro che impiastriccia troppo spesso altri personaggi Disney. C'è una sfumatura non indifferente di malinconia (il finale, l'episodio degli scoiattoli), la giusta dose di cattiveria ('imbecillità degli altri personaggi, l'esilarante lupo morto di fame) e una scena da antologia: il duello tra Maga Magò e Merlino.
RED E TOBY NEMICI AMICI 8/10
Dimenticato, cancellato, ripudiato, è un film malinconico e senza lieto fine.
Il ritmo, l'ambientazione e i temi sono quelli di una vecchia ballata folk.
A tutt'oggi l'unico film Disney totalmente americano, senza riferimenti alla cultura europea, scenari esotici o un qualche microcosmo fuori dal tempo. Lo scorrere del tempo non è soltanto messo in primo piano, ma è il vero e protagonista della storia.
ALLADIN 8/10
Che sia il migliore del nuovo corso disneyano post-Sirenetta, per me vuol dire poco. Furbo, ma pieno di invenzioni come non capitava da anni. Aladdin e Jasmine sono due adolescenti americani meno detestabili di quanto ci si aspetti, ma soprattutto ci sono il genio, il tappeto volante (la più bella invenzione disneyana degli ultimi anni), un buon cattivo e nell'ambientazione esotica la Disney ritrova in parte la poesia delle vecchie atmosfere. Anche se come al solito nessuno se ne accorge numerose idee sono rubate ad un classico giapponese degli anni 50. Ma almeno questa volta plagiano bene.
MULAN 7/10
Forse il migliore dell'ultima generazione dopo "Alladin". Avventuroso, fantastico senza scadere nella melensaggine fiabesca e disegnato meglio della media dineyana degli ultimi anni. Peccato per la psicologia da due soldi che fa capolino ogni due per tre, la stessa che appesantirà anche un gioellino come "Alla ricerca di Nemo".
LILO E STITCH 10/10
Capolavoro Disney dell'ultima generazione. Il film ha momenti sdolcinatissimi e nella seconda parte i buoni sentimenti tracimano senza sosta, ma la scena di Stitch, solo in mezzo al bosco, che chiama la sua famiglia come ha visto fare al brutto anatroccolo su un libro, è da goccioloni. La sceneggiatura è semplicemente perfetta e riesce a disegnare tutta una serie di personaggi vivi, pulsanti e infinitamente simpatici. Anche la commistione tra fantascienza, commedia e stereotipi hawaiani è tanto bislacca quanto convincente. Soprattutto perché da un punto di vista grafico giustifica finalmente quella tendenza al grottesco che negli ultimi film Disney mi era perso gratuita (e sgradevole). Belle e adeguate finalmente anche le scelte cromatiche. Liberante la quasi totale assenza di ignobili canzoncine cantate dai personaggi.
Classici, ma neanche troppo
BIANCANEVE E I SETTE NANI 6/10
Un classico? Forse. Sicuramente un capolavoro di tecnica. Ma Biancaneve è un personaggio inesistente e stucchevole e, a dispetto della fama, la caratterizzazione dei nani è tutt'altro che irresistibile: ottimi Brontolo e Cucciolo, monodimensionali Dotto e Pisolo, assolutamente pretestuose le caratteristiche degli atri tre. Straordinari il personaggio della strega (sia da giovane che da vecchia), lo specchio e in generale tutti i momenti gotici. Togliete quelli e cosa rimane di memorabile nel film? I zuccherosi animaletti del bosco?
PINOCCHIO 5/10
Non è tanto il tradimento di Collodi che brucia ma il tradimento del personaggio di Pinocchio.
Il monello per antonomasia diventa un imbambolato e svenevole mocciosetto americano, così tutto la storia e i personaggi ne escono snaturati e spesso privati di senso.
Ovviamente sono cancellati tutti i tratti più crudeli del romanzo: l'assassinio del Grillo, l'impiccagione di Pinocchio, la morte della fata ecc, anche se, guarda caso, è uno dei pochi sopravissuti di questi il migliore del film, la città dei balocchi, con la sequenza stevensoniana della trasformazione. L'unico personaggio che funziona veramente è Geppetto, non a caso le scene in cui compare sono tra le più poetiche e riuscite (il laboratorio, la pancia della Balena).
BAMBI 6/10
Grazioso ma dolciastro. Ha comunque dei bei momenti di poesia (la pioggia nel bosco).
CENERENTOLA 6/10
In teoria la fiaba più vicina alla morale disneyana (e americana). Infatti lo è, ma sconta l'aver messo in parallelo alla storia di Cenerentola, tutto uno mondo di sciropposi topini e uccellini, le cui melense gag sono invecchiate malissimo. Un capolavoro mancato.
LILLI E IL VAGABONDO 6/10
C'è una delle idee più geniali di Disney (il mondo degli animali visto come parallelo e segreto rispetto a quello degli uomini), al servizio di una commediola animale troppo programmaticamente romantica e troppo poco divertente.
IL LIBRO DELLA GIUNGLA 5/10
Terzo classico inglese ma Kipling non vale Carroll e Barrie e la vita degli animali della foresta non è animata con la fantasia che ci si poteva aspettare. Restano la tribù degli oranghi, il serpente ipnotizzatore e la tigre cattiva Shee Khan, decisamente più simpatici dei moralistici e troppo accattivanti protagonisti.
GLI ARISTOGATTI 6/10
Praticamente un remake de la Carica dei 101 con i gatti al posto dei cani. La Disney è troppo ingessata e moralista per sottolineare il lato più interessante della storia: i gatti "aristocratici" che scoprono il mondo degli animali "proletari". Unica scena da antologia: l'anacronistico party beatnick nel solaio.
ROBIN HOOD 5/10
E' il caso più unico che raro di una parodia più seria dell'originale (il Robin Hood di Errol Flynn era molto più ironico e privo delle parentesi melodrammatiche del cartone). Il serpente Bliss consigliere del leone Re Giovanni, è praticamente lo stesso personaggio de Il libro della giungla.
LE AVVENTURE DI BIANCA E BERNIE 6/10
La trama è quasi da trhiller hitchcockiano, ma mancano i personaggi forti: la cattiva è una Crudelia in minore, i topini sono simpatici ma un po' anonimi, la bambina da salvare poco più di uno stereotipo. Salvano il film i "caratteristi", cioè i personaggi minori ma irresistibilmente simpatici: l'albatro aeroplano, la libellula motoscafo, la coppia di malefici coccodrilli.
TARON E LA PENTOLA MAGICA 6/10
Un fantasy quasi horror con il cattivo più spaventevole della storia della Disney e un gusto per lo shock visivo davvero insolito per l'edificante casa californiana. Però è un fantasy un po' troppo generico, con troppi animaletti molesti e persino degli orridi folletti che rimandano ai puffi.
BASIL L'INVESTIGATOPO 4/10
Primo dei plagi (mai ammessi e mai contestati... almeno in occidente) nei confronti dell'animazione giapponese. La splendide atmosfere vittoriane della splendida serie con protagonista un Sherlock Holmes/volpe di Miyazaki, vengono qui malamente riciclate in una specie di insipida ripresa del mondo di Bianca e Bernie. Uno dei peggiori Disney di sempre.
OLIVER & COMPANY 4/10
Tentativi di ammodernarsi portano il film ad essere un film d'animazione qualsiasi, dove il tocco Disney pare smarrito. Per la prima volta qualche disegno bruttino e quelle orride canzoncine da pop moderno che sfregeranno tutti i film Disney da qui in avanti. Flop meritato ed epocale.
LA SIRENETTA 6/10
Il film del grande rilancio commerciale. Torna la fiaba, ci sono le canzonette e i disegni giusti (piuttosto anonimi, ma funzionali) assemblati in modo più scaltro rispetto ai precedenti. Un film simpatico ma la poesia e il tocco artigianale di un tempo sono scomparsi, resta solo la furbizia.
LA BELLA E LA BESTIA 5/10
Disegni sempre piuttosto anonimi e televisivi, canzonette sempre più irritanti, sceneggiatura con più di un buco e soprattutto una morale finale piuttosto discutibile, non impediscono a molti di parlare di un nuovo "capolavoro" Disney. Di buono c'è che al posto dei soliti animaletti si animano gli oggetti, ma a distanza di 15 anni mi sembra più datato e invecchiato male di Biancaneve.
IL RE LEONE 5/10
Quarto incasso stellare consecutivo. Spudorato e odioso (sempre perché non ammesso) plagio di "Simba il leone bianco" di Osamu Tezuka, dove ovviamente tutto è banalizzato e anestetizzato rispetto all'originale giapponese. In sé comunque il film non sarebbe male anche se la trama (nonostante omicidi e duelli) si sviluppa in modo terribilmente infantile.
POCAHONTAS 3/10
Una specie di musical avventuroso troppo serio per i bambini e troppo banale per gli adulti. Disegni onestamente brutti, canzoni più insopportabili del solito. In un servizio del TG1 persino Mollica inizia a dubitare della "sacralità" di ogni uscita Disney, il che è tutto dire.
IL GOBBO DI NOTRE DAME 5/10
Più coraggioso di altri nel mescolare i toni, i generi e le soluzioni visive. Ma alla Disney manca il coraggio di osare veramente e anche questo film, alla fine, non è né carne né pesce. Fa scalpore il disegno conturbante e poco disneyano del personaggio della zingara, ma alla fin fine anche lei è un personaggio piatto e convenzionale.
HERCULES 4/10
Il successo di "Toy Story" (e anche della versione con attori de "La carica dei 101") pesano come macigni su questo nuovo "classico" Disney. Incassi ancora discreti, ma suonano le campane a morte per l'animazione classica. Filmetto demenziale e innocuo, divertente a tratti, irritante quando scade nel moralismo. Ormai al di là del bene e del male le canzoni.
TARZAN 3/10
"A Bug's Life" è l'ennesimo successo "computerizzato", Tarzan è l'ennesima dimostrazione che la Disney ha smarrito la strada per quanto riguarda l'animazione classica. Battage pubblicitario vergognoso e disegni semplicemente orribili (ma chi li guarda più?). Un meritato flop.
IL PIANETA DEL TESORO 1/10
Prevedibile stupro totale di Stevenson: Jim Hawkins da bambino sedotto dai pirati è stato trasformato nel solito adolescente coglione con pettinatura da fighetto e lo skate, con annesso naturalmente il solito complesso di Edipo da risolvere con la madre (basta per carità, siamo la società "senza padri", l'abbiamo capito, non può essere la stessa solfa in TUTTI i film, cristosantissimo!). Stile zero, fantasia sottozero, disegni, colori e caratterizzazione dei personaggi semplicemente orrendi, rimescolio indigesto di tecniche a tratti con effetti da dilettanti allo sbaraglio, da "come viene, viene", e per condire il tutto quel particolare cattivo gusto che fino a pochi anni fa la Disney riservava ai film per il mercato video (roba tipo "Aladdin 2 - Il ritorno di Jafar").
MUCCHE ALLA RISCOSSA 5/10
Tentativo di imitare la follia (e la grafica) dei classici anni '50 della Warner Bros. Ma buttato fuori dalla porta il moralismo spicciolo della casa cinematografica rientra dalla finestra. Comunque tra i più divertenti delle ultime uscite.
Alcuni degli ultimi film (IL TESORO DELL'IMPERATORE, ATLANTIS) non li ho visti. Mi limito a segnalare l'ennesimo plagio giapponese per "Atlantis" ai danni di "Laputa" del solito Miyazaky e soprattutto della serie "Nadia e il mistero delle pietra azzurra".
Messaggio modificato da Tom il 31 dicembre 2018 - 09:32