la morte di Pavarotti
#1
Inviato 06 settembre 2007 - 06:58
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#2
Inviato 06 settembre 2007 - 07:34
#3 Guest_Mattia_*
Inviato 06 settembre 2007 - 09:13
Oggi è come se fosse crollata la Torre di Pisa.
#4
Inviato 06 settembre 2007 - 09:39
Per fortuna noi abbiamo Gigi Nardini :-*
the music that forced the world into future
#5
Inviato 06 settembre 2007 - 10:11
Un grande anche negli impegni umanitari...
...Grazie Luciano...
"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)
"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)
La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).
#6
Inviato 06 settembre 2007 - 10:26
Quali erano le peculiarita' timbriche e stilistiche di Pavarotti? Cosa lo rendeva un grande interprete? Per curiosita' eh, io non sono assolutamente in grado di accorgermi di alcunche' riguardante la lirica.
#7
Inviato 06 settembre 2007 - 10:50
#8
Inviato 06 settembre 2007 - 10:54
Io di lirica non capisco nulla e nemmeno mi interessa troppo capirne, ma...
Quali erano le peculiarita' timbriche e stilistiche di Pavarotti? Cosa lo rendeva un grande interprete? Per curiosita' eh, io non sono assolutamente in grado di accorgermi di alcunche' riguardante la lirica.
Il timbro vocale del maestro si differenziava da tutti gli altri perchè era solido e luminoso allo stesso tempo, e poi era di una potenza devastante: nove Do di petto eseguiti in maniera perfetta e senza un nanosecondo di sbavatura, semplicemente pazzesco. Lo rendeva grande proprio questa sua doppia caratteristica, riuscire ad essere potente e clamorosamente armonico.
"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)
"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)
La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).
#9
Inviato 06 settembre 2007 - 11:04
Io di lirica non capisco nulla e nemmeno mi interessa troppo capirne, ma...
Quali erano le peculiarita' timbriche e stilistiche di Pavarotti? Cosa lo rendeva un grande interprete? Per curiosita' eh, io non sono assolutamente in grado di accorgermi di alcunche' riguardante la lirica.
Ora non voglio dare l'impressione che stia cercando per forza la lite con te, ma di nuovo non capisco perchè in un topic che rende omaggio al grande tenore la si voglia buttare su stucchevoli discussioni incentrate sulla solita sbobba del "sopravvalutato/sottovalutato"...un po' di tatto, su.
#10
Inviato 06 settembre 2007 - 11:10
#11
Inviato 06 settembre 2007 - 11:23
Francis, sinceramente non c'era nessun intento polemico nella mia domanda. Anzi era l'esatto opposto, una curiosita' dettata dal fatto che da me non so giudicare.
Beh pur non essendo un esperto, ti posso rispondere dicendo che Pavarotti ha portato l'intero genere della musica lirica in una dimensione moderna, contemporanea, dando ad essa un contributo divulgativo straordinario.
#12 Guest_Pablito_*
Inviato 06 settembre 2007 - 11:23
Io mi ricordo però che in un'intervista lui non si sentiva all'altezza dei due tenori più grandi della storia, Beniamino Gigli e Mario Del Monaco.
Io di lirica non capisco nulla e nemmeno mi interessa troppo capirne, ma...
Quali erano le peculiarita' timbriche e stilistiche di Pavarotti? Cosa lo rendeva un grande interprete? Per curiosita' eh, io non sono assolutamente in grado di accorgermi di alcunche' riguardante la lirica.
Il timbro vocale del maestro si differenziava da tutti gli altri perchè era solido e luminoso allo stesso tempo, e poi era di una potenza devastante: nove Do di petto eseguiti in maniera perfetta e senza un nanosecondo di sbavatura, semplicemente pazzesco. Lo rendeva grande proprio questa sua doppia caratteristica, riuscire ad essere potente e clamorosamente armonico.
#13
Inviato 06 settembre 2007 - 11:28
Francis, sinceramente non c'era nessun intento polemico nella mia domanda. Anzi era l'esatto opposto, una curiosita' dettata dal fatto che da me non so giudicare.
Mi associo a te, anche io non sono in grado di capire la bravura o meno di un cantante lirico.
Una mia conoscente diplomata in canto sosteneva che Carreras e Domingo fossero meglio tecnicamente, senza per questo sminuire la bellezza della voce di Luciano.
In ogni caso se n'è andato un altro grande.
Requiem aeternam dona eo, Domine, et lux perpetua luceat eo, requiescat in pace.
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
#14
Inviato 06 settembre 2007 - 11:40
Io mi ricordo però che in un'intervista lui non si sentiva all'altezza dei due tenori più grandi della storia, Beniamino Gigli e Mario Del Monaco.
Io di lirica non capisco nulla e nemmeno mi interessa troppo capirne, ma...
Quali erano le peculiarita' timbriche e stilistiche di Pavarotti? Cosa lo rendeva un grande interprete? Per curiosita' eh, io non sono assolutamente in grado di accorgermi di alcunche' riguardante la lirica.
Il timbro vocale del maestro si differenziava da tutti gli altri perchè era solido e luminoso allo stesso tempo, e poi era di una potenza devastante: nove Do di petto eseguiti in maniera perfetta e senza un nanosecondo di sbavatura, semplicemente pazzesco. Lo rendeva grande proprio questa sua doppia caratteristica, riuscire ad essere potente e clamorosamente armonico.
E' un pò come quando Maradona diceva di non essere minimamente paragonabile a Pelè. Si sa che l'umiltà solitamente (e mediamente) caratterizza i grandi artisti, in qualsiasi settore.
Beh pur non essendo un esperto, ti posso rispondere dicendo che Pavarotti ha portato l'intero genere della musica lirica in una dimensione moderna, contemporanea, dando ad essa un contributo divulgativo straordinario.
Condivido.
"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)
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#15 Guest_Figazzo_*
Inviato 06 settembre 2007 - 11:54
#16
Inviato 06 settembre 2007 - 12:09
Pavarotti ha iniziato la sua carriera all'inizio degli anni 60, proprio nelle terre verdiane, e da allora per almeno 20 anni ha raggiunto vette artistiche incredibili, per poi limitarsi alla sola "gestione" del suo personaggio.
per quanto mi rigurda, infatti, considero la vita artistica di Pavarotti idealmente suddivisa in due periodi.
al primo periodo, che va dal debutto sino ai primi anni 80, ha contribuito a un radicale rinnovamento dell'arte melodrammatica del tenore; dotato di qualità timbriche eccezionali, caratterizzate da una limpidezza tale da farlo accostare a un Di Stefano o addirittura a un Caruso, aveva consolidato la sua arte grazie a uno studio indefesso che gli permise di mettere a punto una tecnica prodigiosa, sulla quale costruì la sua fortuna. una tecnica vocale che è giustamente diventata leggendaria.
le sue interpretazioni in Boheme e Turandot (il suo "Nessun dorma" rimarrà indelebile nella memoria di tutti sino ad oggi) di Puccini, Lucia di Lammermoor (che lo fece conoscere in America) e L'elisir d'amore (memorabile la sua "Furtiva lacrima") di Donizetti, fino a La traviata e Il Rigoletto (la parte del Duca di Mantova sembrava essere stata scritta per lui, 100 anni prima) di Verdi sono entrate nella storia della musica lirica e, in molti casi, della discografia classica.
sul finire degli 80, vuoi perchè non aveva più nulla da dimostrare a qualcuno, vuoi perchè l'età e le fatiche del teatro (associate alle sue condizioni fisiche) cominciavano a farsi sentire, Pavarotti ha preso strade che artisticamente, per quel che mi rigurada, sono assolutamente da bocciare.
non nego che egli abbia voluto nelle intenzioni dare una visibilità alla lirica che non aveva, credendo che accostando semplicemente un Verdi a Zucchero, un Donizetti a un Baglioni, e duettando ora con una ora con un'altra pop star potesse assolvere a una missione più che meritoria.
purtroppo i risultati artistici sono stati spesso ridicoli (un duetto persino con Jovanotti!) e hanno quasi gettato discredito sul tenore da parte degli addetti. del resto, a conferma dell'inutilità o addirittura della nocività di queste operazioni, c'è il fatto che i teatri non si sono riempiti affatto, che il mercato discografico non ha affatto incrementato le vendite nel settore della lirica... beh, un risultato l'hanno avuto e cioè che i dischi del Pavarotti & Friends vendevano eccome.
a chiusura riporto una delle sue frasi più citate: "Penso che una vita nella musica sia una vita vissuta meravigliosamente ed è a ciò che ho dedicato la mia".
addio Maestro...
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#17
Inviato 06 settembre 2007 - 13:29
Veramente un grandissimo...
#18
Inviato 06 settembre 2007 - 14:15
Gagà, ti devo retrodatare "l'inizio della fine": nell''82 o '83, quando accettò d'interpretare quella porcheria di film, YES, GIORGIO: col senno di poi, s'intravvede in nuce una voglia d'autopresa in giro e di "discesa" dall'Olimpo della Lirica, voglia che Lucianone alla lunga ha preso troppo sul serio facendola e-/in-volvere nei "trionfi" di PAVAROTTI AND FRIENDS ( ).
#19
Inviato 06 settembre 2007 - 16:39
Gagà, ti devo retrodatare "l'inizio della fine": nell''82 o '83
vabè, sulle date non sono stato lì a essere preciso; ho scritto "l'inizio degli anni 80" infatti.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#20
Inviato 06 settembre 2007 - 19:21
Francis, sinceramente non c'era nessun intento polemico nella mia domanda. Anzi era l'esatto opposto, una curiosita' dettata dal fatto che da me non so giudicare.
Mi associo a te, anche io non sono in grado di capire la bravura o meno di un cantante lirico.
Una mia conoscente diplomata in canto sosteneva che Carreras e Domingo fossero meglio tecnicamente, senza per questo sminuire la bellezza della voce di Luciano.
Scusa se lo dico così direttamente, ma questa tua conoscente sosteneva una cosa inesatta, a dir poco.
Carreras e Domingo sono sempre stati beccati dalla critica più esigente per le loro (relative)lacune tecniche. Soprattutto Carreras, dotato dalla natura di una voce bella e solare, intatta e facile (ma per natura e non per virtù tecnica) nei primi anni di carriera e poi rapidamente usuratasi, ben prima delle tremenda malattia da cui risucì a salvarsi. Domingo ha sempre cercato di sopperire con mestiere ad una voce molto bella e scura nelle note centrali, ma irrimediabilmente corta negli acuti, raggiunti sempre con percepibile fatica. In ogni caso si trattava di tre grandi cantanti, tra i migliori (non i migliori) del dopoguerra. La prima metà del '900 ha visto trionfare Caruso, Gigli, Lauri-Volpi, Martinelli, Schipa, Melchior, fino allo svedese Bjorling, attivo negli anni '40 e '50, fino alla prematura morte dovuta anche all'abuso di alcool (sì, anche nella lirica ci sono vite bruciate alla Joplin-Hendrix-Bonham ecc.).
Nel dopoguerra i grandi nomi si sono chiamati - oltre ai tre che citerò dopo - Tucker, Del Monaco, Di Stefano, Corelli, Vickers, Carreras, Domingo fino al poco più che trentenne (classe 1973) Juan Diego Florez.
Pavarotti, a mio personale giudizio, sta forse nell'olimpo dei tre grandi tenori del dopoguerra, subito sotto allo spagnolo Alfredo Kraus e a Carlo Bergonzi.
La grandezza di Pavarotti stava nella bellezza timbrica, nel possedere una voce solare, immediatamente riconoscibile, di colore argentino, naturalmente proiettata verso note acute facili e squillanti, ad una personalità interpretativa molto mediterranea e un po' convenzionale, forse, ma estremamente comunicativa. La voce era governata con grande padronanza tecnica (se si esclude una cronica incapacità di smorzare le note) e la longevità artistica di Pavarotti ne è testimone.
E' stato un grandissimo tenore, probabilmente non il più grande, neppure del dopoguerra, quasi sicuramente il più popolare, grazie al suo sovraesporsi sui media, con grandi manifestazioni paraoperistiche, iniziate peraltro quando ormai il declino vocale (agli orecchi di chi frequenta i teatri) era ben percepibile.
Per questo in pochi hanno saputo che nel 1999 è morto Alfredo Kraus (tra l'altro della stessa malattia di Pavarotti) e che nel 2003 è morto Franco Corelli.
Anzi, probabilmente molti in questo forum non conoscono neppure questi nomi, che tra gli appassionati di lirica sono noti esattamente quanto quello del povero Luciano che ci ha lasciato stamani.
Pavarotti fu interprete notevolissimo in Bohème, Traviata, Lucia di Lammermoor, Elisir d'amore, Tosca, Luisa Miller, Rigoletto. Nella piena maturità, risucì ad affrontare anche il repertorio più spinto con buoni risultati (Aida, Trovatore, ecc.). Contrariamente a quanto si pensa comunemente, Calaf in "Turandot" non fu uno dei suoi ruoli fondamentali. La sua voce di impasto sostanzialmente delicato, seppure pemetrante, non era adatta (in teatro) ad un ruolo concepito per una voce ampia e possente, capace di lottare con uno strumentale sterminato. Cantò pochissimo Turandot in teatro, dopo però averne registrato (con la tranquillità e soprattutto i microfoni di uno studio di incisione)un'edizione completa magnifica. Cantò invece continuamente la sua aria più famosa, "Nessun dorma" - nota a chiunque anche grazie a lui - in ogni concerto, in ogni parte del mondo.
#21
Inviato 06 settembre 2007 - 21:28
Come avete già detto una voce ??naturalmente? bellissima, un timbro vocale cristallino, una grande tecnica frutto di uno studio sistematico e continuo, nettamente superiore sia a Carreras che a Domingo.
E poi, l??italiano più famoso nel mondo. Tutti i giornali lo celebrano.
Nel sito del New York Times potete ascoltare e scaricare l??Mp3 di ??Nessun Dorma?.
http://www.nytimes.c...&hp&oref=slogin
Ascoltarlo cantare ??all??alba vincerò? mette i brividi.
Un grazie di cuore al Maestro per le intense emozioni
P.S.
Mi sembra giusto sottolineare che il Pavarotti & Friends era soprattutto fatto per beneficenza.
P.P.S.
Grazie RogerCrimson per avere ricordato Franco Corelli, il mio tenore preferito, che alla sua morte non ha ricevuto gli omaggi che avrebbe meritato.
#22
Inviato 07 settembre 2007 - 06:26
Per questo in pochi hanno saputo che nel 1999 è morto Alfredo Kraus (tra l'altro della stessa malattia di Pavarotti) e che nel 2003 è morto Franco Corelli.
Anzi, probabilmente molti in questo forum non conoscono neppure questi nomi, che tra gli appassionati di lirica sono noti esattamente quanto quello del povero Luciano che ci ha lasciato stamani.
purtroppo, l'elenco degli artisti di notevole spessore e importanza scarsamente celebrati in patria e oggi quasi dimenticati è lungo... del resto la popolarità planetaria Pavarotti l'ha conseguita dopo la metà degli anni 80, grazie anche operazioni musicali con una forte componente commerciale, quali i concerti dei Tre Tenori o il Pavarotti & Friends.
tutte cose che, per quel che mi risulta, nessun Corelli o Kraus ha mai fatto.
paradossalmente, mentre prima di questo clamoroso successo la critica quasi idolatrava Pavarotti (ricordiamoci anche della leggendaria Messa da Requiem di Verdi alla Scala con Karajan nel 67), dal momento il cui esso esplode nel mondo, la critica quasi lo abbandona; ricordo che in una interpretazione in Tosca di Puccini di alcuni anni fa, sui giornali qualcuno lo prese addirittura per il culo. un gesto maleducato, certo, ma che fa capire quanto Pavarotti era diventato l'ombra dell'immenso tenore che fu.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#23
Inviato 07 settembre 2007 - 09:11
Tranquillo, io stesso ho presentato la cosa con una certa incertezza, anche perchè non avevo mai avuto altri riscontri..Scusa se lo dico così direttamente, ma questa tua conoscente sosteneva una cosa inesatta, a dir poco.
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
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"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
#24
Inviato 07 settembre 2007 - 10:47
Queste ore di vivo interesse, dicevo, Modena le accoglie con un po' di vertigine. E dire che la città non ha mai amato il suo illustre concittadino, allo stesso modo in cui fu celebrato all'estero. Alcuni screzi con l'amministrazione, una risaputa spilorceria, o forse semplicemente un po' di invidia, per chi ha saputo raggiungere tante persone con la sua voce. Nonostante tutto, l'ultimo regalo, se vogliamo, a noi Modenesi l'ha fatto proprio Pavarotti; due giorni da capitale del mondo, come probabilmente questa piccola città non meritava. Addio.
#25
Inviato 07 settembre 2007 - 12:43
E dire che la città non ha mai amato il suo illustre concittadino, allo stesso modo in cui fu celebrato all'estero. Alcuni screzi con l'amministrazione, una risaputa spilorceria, o forse semplicemente un po' di invidia, per chi ha saputo raggiungere tante persone con la sua voce.
pensa che questa cosa è accaduta, quasi due secoli fa, proprio con Verdi.
i rapporti tra Verdi e la sua Busseto (a anche Parma) furono sempre contrastati, al punto che il grande maestro, a un certo, punto, sembrò finanche ripudiarle, preferendogli prima Milano e poi la tranquillità di Sant'Agata.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#26
Inviato 07 settembre 2007 - 18:50
Nella piena maturità, risucì ad affrontare anche il repertorio più spinto con buoni risultati (Aida, Trovatore, ecc)
Secondo me nel Trovatore è già eccellente da giovane con la Sutherland. La sua Pira è eccezionale per debordante veemenza, e anche nel duetto finale la sua voce cristallina è indimenticabile.
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#27
Inviato 08 settembre 2007 - 15:43
#28 Guest_kobaia_*
Inviato 08 settembre 2007 - 15:52
#29
Inviato 08 settembre 2007 - 16:05
ma dai abbiamo avuto un presidente del consiglio piduista ci vuole di più per indignarci a noi italiani...già l'ha fatto meglio Isotta con il suo intervento, molto discutibile, sul Corriere se proprio vuoi sputtanarlo su questioni più serie e musicali: chi non ha mai frodato il fisco in Italia??
Ecco, ragionamenti del genere sono degni di chi ha avuto un presidente del consiglio piduista. Complimenti!!!
#30
Inviato 08 settembre 2007 - 16:09
finito il momento del cordoglio, sarebbe utile e interessante affrontare questioni strettamente musicali e non parlare di finanza, di politica e nemmeno dei fatti personali di Pavarotti.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#31
Inviato 08 settembre 2007 - 16:30
cercate di discutere sui meriti e demeriti artistici di Pavarotti, per favore.
finito il momento del cordoglio, sarebbe utile e interessante affrontare questioni strettamente musicali e non parlare di finanza, di politica e nemmeno dei fatti personali di Pavarotti.
Scusa Notker, perché quando si parla di un artista che nel bene e nel male (come Pavarotti) ha rivoluzionato l'ambito artistico dove operava, lo si deve venerare in tutto o, peggio ancora, glissare sui suoi demeriti extra-artistici? In questo topic si è parlato spesso di grande uomo oltre che di grande artista; si è parlato delle sue (presunte) opere di beneficenza senza citarne gli angoli bui. Anche De andré è stato un grandissimo nel suo ambito, ma come uomo era contraddittorio, e non era proprio lo specchio della poesia delle sue canzoni.
Sul Pavarotti artista, non essendo un amante della lirica, posso dire ben poco. Anche se i duetti con le popstar e il cd pop che fece qualche anno fa qualche dubbio me lo lasciano.
#33 Guest_andara_*
Inviato 08 settembre 2007 - 18:15
Anche De andré
Gradirei non leggere esempi pretestuosi di tal fatta in un thread che ha, per giunta, un altro argomento. Auspico che si lascino fuori altre questioni sulle quali qui non si può dibattere e controbattere ampiamente. Grazie.
#34
Inviato 08 settembre 2007 - 19:06
Anche De andré come uomo era contraddittorio, e non era proprio lo specchio della poesia delle sue canzoni
A cosa ti riferisci?
#35 Guest_JackNapier_*
Inviato 08 settembre 2007 - 21:34
già, sono curioso anch'io...
Anche De andré come uomo era contraddittorio, e non era proprio lo specchio della poesia delle sue canzoni
A cosa ti riferisci?
#36
Inviato 09 settembre 2007 - 10:15
già, sono curioso anch'io...
Anche De andré come uomo era contraddittorio, e non era proprio lo specchio della poesia delle sue canzoni
A cosa ti riferisci?
forse si riferisce al fatto che spesso alzasse parecchio il gomito, e pure le mani. uomo tanto delicato nella poetica quanto violento nella vita. si dice...io non lo so.
#37
Inviato 09 settembre 2007 - 10:51
Anche De andré come uomo era contraddittorio, e non era proprio lo specchio della poesia delle sue canzoni
A cosa ti riferisci?
già, sono curioso anch'io...
forse si riferisce al fatto che spesso alzasse parecchio il gomito, e pure le mani. uomo tanto delicato nella poetica quanto violento nella vita. si dice...io non lo so.
Non solo al fatto che ci andasse giù pesante col vino e che spesso sua moglie Dori Ghezzi ne facesse le spese, ma ricordo anche che De André aveva una sorta di albergo o agriturismo, in Sardegna se non sbaglio, dove si radunava l'elite festaiola, mondana e snob italiana. Ecco, non proprio gli ultimi di cui cantava. Detto questo, e chiudo l'OT, De André è uno dei pochi artisti che mi ha fatto piangere (di commozione ovviamente) con i suoi dischi.
Se sono intervenuto parlando della vita privata e politica di Pavarotti, l'ho fatto solo perché in questa discussione avevo letto, oltre alle giuste lodi per i meriti artistici, anche panegirici sul Pavarotti uomo e benefattore, cosa che non mi sembrava così "limpida". Con questo post abbandono la discussione perché mi rendo conto che non sto paralando di musica ma di altro.
#38
Inviato 09 settembre 2007 - 13:40
... e poi fai la morale circa le "frasi stucchevoli"...Era un brav'uomo, riposi in pace.
... ti ricordo che quello che tu chiami "brav'uomo", nel 2000 venne indagato per evasione fiscale e patteggiò staccando un assegno di 25.000.000.000 (venticinquemiliardi) di vecchie lirette, il "brav'uomo...
#39
Inviato 09 settembre 2007 - 13:58
mi sembra che una persona vada valutata nella sua totalità, troppo comodo mostrare l'ugola scintillante e nascondere sotto il tappeto la polvere...cercate di discutere sui meriti e demeriti artistici di Pavarotti, per favore.
finito il momento del cordoglio, sarebbe utile e interessante affrontare questioni strettamente musicali e non parlare di finanza, di politica e nemmeno dei fatti personali di Pavarotti.
e, rimanendo ot, ennesima dimostrazione d'ipocrisia della chiesa cattolica che a welby ha negato i funerali religiosi mentre a pavarotti, divorziato e risposato, ha concesso la chiesa come camera ardente.
sarebbe stato molto più coerente e sobrio che la camera ardente fosse allestita nel teatro modenese che d'ora in poi porterà il suo nome.
ciao.
#40
Inviato 09 settembre 2007 - 16:30
Allora ragazzi, adesso che avete assorbito il colpo della morte di Pavarotti, posso togliermi qualche sassolino dalla scarpa: tra tutti i panegirici che ho letto qui sul forum e sui gionali, e poi che ho ascoltato in tv, nessuno ha mai osato parlare degli scheletri nell'armadio del grande maestro: patteggiamento di 25 milliardi di lire per frode fiscale; la questione oscura su che fine facessero i soldi del Pavarotti & friends, dei quali la moglie del tenore non ha mai reso noto i bilanci. Mi smebra, ancora una volta, che, nel ricordare Pavarotti, l'opinione pubblica glissi sugli aspetti più disdicevoli e oscuri della sua carriera extramusicale.
Un Italiano dopotutto, nel bene e nel male, capace di stupire il mondo per talento e classe eppoi frodare squallidamente il fisco....a me non è mai stato simpatico proprio per questi episodi, ma mi sono commosso ugualmente quando ho visto un servizio su come la notizia della sua morte è stata recepita all'estero, mamma mia quanto affetto ed ammirazione, penso sia giusto che un uomo venga ricordato sopratutto per questo, per l'affetto e l'ammirazione che è riuscito a suscitare nelle persone che lo ricordano.
#41
Inviato 09 settembre 2007 - 16:39
penso sia giusto che un uomo venga ricordato sopratutto per questo, per l'affetto e l'ammirazione che è riuscito a suscitare nelle persone che lo ricordano.
Beh, allora ricorderemo Berlusconi per tutti i posti di lavoro che ha creato attraverso le sue aziende...questo mi sa tanto di revisionismo.
#42
Inviato 09 settembre 2007 - 16:51
penso sia giusto che un uomo venga ricordato sopratutto per questo, per l'affetto e l'ammirazione che è riuscito a suscitare nelle persone che lo ricordano.
Beh, allora ricorderemo Berlusconi per tutti i posti di lavoro che ha creato attraverso le sue aziende...questo mi sa tanto di revisionismo.
Ma facciamolo morire prima però ! no dai no! scherzo!! Cmq molto probabilmente i suoi dipendenti avranno buoni motivi per dimostrargli affetto e ammirazione, ma anche tantissimi tifosi di calcio credo...però stai pur certo che molti taceranno solo per non apparire inopportuni e ineleganti!
#43 Guest_lassigue:bendthaus_*
Inviato 09 settembre 2007 - 17:09
#44
Inviato 10 settembre 2007 - 02:45
che tristezza i necrotopoic ma ancora più tristezza quelli che ci bivaccano per sparare delle cagate; spero che, quando morirà Charlie Watts (il mese prossimo è a 3/5 in lavagna), verranno dette solo cose bellissime
Che tu sappia ha pendenze in sospeso con il fisco?
#45 Guest_lassigue:bendthaus_*
Inviato 10 settembre 2007 - 08:50
che tristezza i necrotopoic ma ancora più tristezza quelli che ci bivaccano per sparare delle cagate; spero che, quando morirà Charlie Watts (il mese prossimo è a 3/5 in lavagna), verranno dette solo cose bellissime
Che tu sappia ha pendenze in sospeso con il fisco?
no, ha pendenze in sospeso con tua sorella, le deve ancora 200 sterline se non sbaglio (è cara eh!); ma al magico Charlie si perdona tutto
scusate ma sono stato provocato, mi piacerebbe che nel topic si tornasse a parlare di Pavarotti come artista, come stavano facendo vuvu o gagà; questo dovrebbe essere, secondo me, lo scopo di un necrotopic
#46
Inviato 10 settembre 2007 - 08:56
secondo me non si dovrebbe, almeno in questo thread, entrare in merito a questioni di altra natura riguardanti l'artista e non per assolvere al "dovere" di "parlare bene del morto" ma, semplicemente, perchè è un discorso che non ci interessa in questa sede. magari in altre sì; si possono tranquillamente aprire altri thread, magari in riferimento a più di un personaggio pubblico, in un'altra sezione del forum.
io non sono un moderatore, quindi esprimo solo un punto di vista mio personale; se, invece, l'amministratore o i moderatori vorranno lasciare che in questo thread si discuta anche delle magagne finanziarie di Pavarotti, allora non potrò far altro che adeguarmi, magari prendendo in considerazione l'abbandono della discussione.
Pavarotti, al di là di tante questioni, è stata una figura fondamentale per l'arte belcantistica; la sua dedizione quasi sacerdotale allo studio, una tecnica vocale ineguagliabile, sono certamente il lascito più importante di questo tenore per le generazioni future.
alcune delle sue performance (e mi riferisco alla Boheme del 79 con Kleiber e la Cotrubas, che ancora oggi ricordano i melomani de La Scala, oppure al Requiem verdiano del 67 con Karajan) sono entrate di diritto nella storia del melodramma, non solo quella del 900.
il problema dell'arte di Pavarotti è, invece, di tipo funzionale; questo tenore, nella fase discendente della sua carriera (cioè da metà anni 80 in poi) ha deciso di mettere la sua arte al servizio di spettacoli di scarsa importanza artistica come i Tre Tenori (anche se rimangono performance di un certo livello) oppure di dubbio gusto come il Pavarotti & Friends, rendendosi in parte responsabile, secondo me, di uno scadimento artistico e culturale senza precedenti nel mondo della lirica.
del resto i risultati sono sotto gli occhi di tutti; i giovani non si sono avvicinati affatto alla classica e alla lirica, i teatri non si sono riempti affatto e il mercato discografico ha registrato perdite continue.
di sicuro, invece, hanno venduto i dischi del Pavarotti & Friends ma sono dischi che hanno proposto un connubio ridicolo tra la musica lirica e il pop, che hanno ammorbato tanto la lirica quanto il pop, che hanno gettato sul tenore stesso una luce ridicola incline persino al dileggio e allo sberleffo.
che in tv e sui giornali si celebri proprio questo Pavarotti, secondo me, è uno scandalo pazzesco!
ma forse io sono solo un ingenuo e magari è giusto che le cose vadano per questo verso, che il ridicolo e la superficialità trionfi; del resto, mi sto convincendo che la qualità non può essere per le masse... infatti, quando vai al fast-food o in una mensa, dove si cucina per migliaia di persone e si paga poco, non puoi pretendere di mangiare anche bene.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#47
Inviato 10 settembre 2007 - 09:36
se non fosse stata scritta una cretinata come "era un brav'uomo" non avrei fatto alcun riferimento alle "magagne finanziarie"; anzi non sarei nemmeno intervenuto in questo thread considerata la mia totale ignoranza in materia di lirica.quando si ricorda la morte di un personaggio pubblico comunque importante come Pavarotti, ci si dovrebbe limitare a esprimere opinioni in merito al suo operato, in questo caso artistico.
secondo me non si dovrebbe, almeno in questo thread, entrare in merito a questioni di altra natura riguardanti l'artista e non per assolvere al "dovere" di "parlare bene del morto" ma, semplicemente, perchè è un discorso che non ci interessa in questa sede. magari in altre sì; si possono tranquillamente aprire altri thread, magari in riferimento a più di un personaggio pubblico, in un'altra sezione del forum.
io non sono un moderatore, quindi esprimo solo un punto di vista mio personale; se, invece, l'amministratore o i moderatori vorranno lasciare che in questo thread si discuta anche delle magagne finanziarie di Pavarotti, allora non potrò far altro che adeguarmi, magari prendendo in considerazione l'abbandono della discussione.
allora siamo in due......del resto, mi sto convincendo che la qualità non può essere per le masse...
... per un'affermazione del genere mi è stata appiccicata addosso l'etichetta di evoliano...
ciao.
#48
Inviato 10 settembre 2007 - 10:05
che tristezza i necrotopoic ma ancora più tristezza quelli che ci bivaccano per sparare delle cagate; spero che, quando morirà Charlie Watts (il mese prossimo è a 3/5 in lavagna), verranno dette solo cose bellissime
Che tu sappia ha pendenze in sospeso con il fisco?
no, ha pendenze in sospeso con tua sorella, le deve ancora 200 sterline se non sbaglio (è cara eh!); ma al magico Charlie si perdona tutto
scusate ma sono stato provocato, mi piacerebbe che nel topic si tornasse a parlare di Pavarotti come artista, come stavano facendo vuvu o gagà; questo dovrebbe essere, secondo me, lo scopo di un necrotopic
??? , , , ma va......
#49
Inviato 10 settembre 2007 - 10:14
mi sembra che una persona vada valutata nella sua totalità, troppo comodo mostrare l'ugola scintillante e nascondere sotto il tappeto la polvere...cercate di discutere sui meriti e demeriti artistici di Pavarotti, per favore.
finito il momento del cordoglio, sarebbe utile e interessante affrontare questioni strettamente musicali e non parlare di finanza, di politica e nemmeno dei fatti personali di Pavarotti.
e, rimanendo ot, ennesima dimostrazione d'ipocrisia della chiesa cattolica che a welby ha negato i funerali religiosi mentre a pavarotti, divorziato e risposato, ha concesso la chiesa come camera ardente.
sarebbe stato molto più coerente e sobrio che la camera ardente fosse allestita nel teatro modenese che d'ora in poi porterà il suo nome.
ciao.
Cazzo se non hai ragione, Sceicco!
TYPE O NEGATIVE. SLOW, DEEP AND HARD. Parole, musica e gesta di PETER STEELE
C A P T A I N M A S K R E P L I C A. Vita e arte di Don Van Vliet, CAPTAIN BEEFHEART
MEET AROUND THE ROCK - BEST OF ROCK (con Claudio Dosa & Federico Frusciante)
三生石
#50
Inviato 10 settembre 2007 - 10:19
Perdurando nell'OT, stai facendo una grossolana confusione tra un "peccatore" e un "non cattolico".e, rimanendo ot, ennesima dimostrazione d'ipocrisia della chiesa cattolica che a welby ha negato i funerali religiosi mentre a pavarotti, divorziato e risposato, ha concesso la chiesa come camera ardente.
Buona giornata e buon proseguimento.
At this range, I'm a real Frederick Zoller.
La birra è un perfetto scenario da sovrappopolazione: metti una manciata di organismi in uno spazio chiuso con più carboidrati di quanti ne abbiano mai visti e guardali sterminarsi con gli scarti che producono - nel caso specifico, anidride carbonica e alcol. E poi, alla salute!
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