pietre miliari jazz consigli
#1 Guest_spacemen_*
Inviato 08 luglio 2006 - 11:17
Fino ad ora ho ascoltato poche cose: ??Kind of blue? di Miles Davis; ??A love supreme? e ??Giant steps? di J. Coltrane ;?Saxophone colossus? di Sonny Rollins.
Desidererei una vostra lista,non recensioni,di pietre miliari jazz o quantomeno di dischi imprescindibili del genere. Insomma un??approccio discografico per un inesperto.
#2
Inviato 08 luglio 2006 - 11:31
A te il link:
http://www.scaruffi....zz/best100.html
L'ascolto di almeno i primi 20 citati è essenziale!!!!!!!!
#3
Inviato 08 luglio 2006 - 12:07
Tanto per dire, ho visto la lista indicata da kingink e - come al solito - non sono d'accordo con Piero.
Scusami ma mi astengo vivamente dal postartene una mia, perché non ne esiste una o comunque è sempre in continua evoluzione. Una cosa, però: si tende troppo spesso a fare delle liste dimenticando i nomi storici del jazz, considerando il "vero" jazz il free anni '60! Tanto per dire nella lista di Scaruffi di cui sopra, nei primi (secondo lui) 164 dischi di jazz non c'è un solo disco di Louis Armstrong, ce n'è uno solo di Monk, nemmeno uno di Charlie Parker (!!!) o di Dizzy Gillespie o di Chet Baker, o di Stan Getz, o di Michel Petrucciani... e vale proprio poco l'avvertenza che alcuni non sono rappresentati perché attivi nell'epoca pre-album (che tra l'altro non è neppure molto corretta). Ma lungi da me far nascere una discussione su Scaruffi, proprio io che l'ho sempre bellamente ignorato.
non sono asociale...sono socialmente selettivo
#4 Guest_spacemen_*
Inviato 09 luglio 2006 - 09:26
Grazie comunque Jazzer (ovviamente anche a Kinging).
#5
Inviato 09 luglio 2006 - 09:41
http/www.allmusic.com
alla sezione jazz ti dà suggerimenti veramente buoni,ti spiega i vari stili e per ognuno di essi cita i dischi di riferimento da ascoltare: veramente completo!
Io ti consiglio di cominciare da lì.......
#6
Inviato 09 luglio 2006 - 09:57
c'è questo thread che tratta grosso modo lo stesso argomento ed è pure ben fatto...
#7
Inviato 09 luglio 2006 - 10:18
Jazzer capisco la tua riflessione ma lo stesso vale per il Rock,gli altri generi musicali e per le altre forme d??arte come il Cinema.
Assolutamente d'accordo.
Guarda, 'stamattina ho voglia di impegnarmi e faccio una sorta di brain-storming. Eccoti i primi 20 dischi "importanti", anzi "fondamentali" che mi vengono in mente, ben consapevole che se ci provassi tra un'ora la lista sarebbe piuttosto diversa. In ordine sparso e con un'unica regola: un disco per autore.
- Miles Davis: Kind of blue
- John Coltrane: A love supreme
- Thelonious Monk: Brilliant corners
- Louis Armstrong: registrazioni con gli Hot Five e Hot Seven (c'è un ottimo cofanetto della JSP a buon prezzo)
- Charles Mingus: The black saint and the sinner lady
- Ornette Coleman: The shape of jazz to come
- Keith Jarrett quartet: Belonging
- Charlie Parker: The complete Dial masters
- Chet Baker: Chet in Tokyo
- Dizzy Gillespie: Dizzy's big 4
- Lee Morgan: The sidewinder
- Art Ensemble of Chicago: Nice guys
- Joe Henderson: Page one
- Herbie Hancock: Maiden voyage
- Duke Ellington: ... and his mother called him Bill
- Eric Dolphy: Out to lunch
- Lennie Tristano: Lennie Tristano / the new Tristano (riuniti nello stesso CD dall'Atlantic)
- Stan Getz / Kenny Barron: People time
- Albert Ayler: Spiritual unity
- Bill Evans: Sunday at the Village Vanguard
Ecco qui. Senza pensarci su dopo, ben sapendo che non ho citato centinaia di cose...
Ed ora via alle critiche
non sono asociale...sono socialmente selettivo
#8 Guest_spacemen_*
Inviato 09 luglio 2006 - 11:18
#9
Inviato 09 luglio 2006 - 13:38
Visto che jazzer ha già iniziato una lista, cerco di citare altri artisti.
Duke Ellington - The Blanton Webster Band
John Coltrane - My Favourite Things
Charles Mingus - Pithecathropus Erectus e Live at Antibes (oltre a quello citato da jazzer che è obbligatorio)
Sarah Vaughan - with Clifford Brown
Pharoah Sanders - Izhipo Zam
Max Roach - We Insist! Freedom Now Suite
Jeanne Lee & Ran Blake - The Newest Sound Around
Sun Ra - Space Is the Place e Magic City
Jimmy Giuffre - Free Fall
Roland Kirk - I Eye Aye Live in Montreux e Rip Rig and Panic
Miles Davis - Bitches Brew e Sketches of Spain
Charlie Haden - Liberation Music Orchestra
Sonny Sharrock - Black Woman e Ask the Ages (Sharrock è un "minore" e forse non andrebbe incluso nella lista dei big, ma per me non è affatto minore, anzi sono due grandi dischi e Ask the Ages è uno dei migliori cd di jazz moderno che abbia mai sentito)
Mal Waldron - Free at Last
Bud Powell - The Amazing Bud Powell Vol 1 e 2
Don Cherry - Eternal Rhythm
Dave Brubeck - Time Out
George Russell - Ezz Thetics
Non sono i migliori dischi jazz, alcuni non sono nemmeno i mei preferiti (altri si), sono dischi che reputo belli e/o importanti tra quelli che mi sono venuti in mente adesso.
#10
Inviato 09 luglio 2006 - 13:55
Otomo Yoshihide New Jazz Orchestra Plays Eric Dolphy' s Out to Lunch
Atomic - Boom Boom
Steve Coleman - Black Science
Tim Berne - Science Fiction
Lawrence "Butch" Morris - Dust to Dust
Satoko Fujii - Vulcan
Dave Douglas - Constellations
john Zorn & Naked City - Naked City
Questi non so se sono pietre miliari, se lo diventeranno, se non gliene frega un cazzo di diventarlo, però mi sembrava giusto includere qualcosa suonato negli ultimi 20 anni, così per farsi un idea di dove sia andato a parare sto benedetto jazz, che non si sa se è morto, se è vivo ma puzza, se non è mai nato etc, io di infilarci Wynton Marsalis non me la sentivo, l' ho sentito poco e mi sta sul cazzo il suo "fascismo ideologico" al punto che difficilmente potrò mai apprezzare questo musicista.
#11
Inviato 09 luglio 2006 - 14:07
Steve Coleman - Black Science
mi ha sempre incuriosito questo disco dellal W&W ma ho sempre pensato che dietro si nascondesse la sòla... di che si tratta?
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#12
Inviato 09 luglio 2006 - 14:12
Questi non so se sono pietre miliari, se lo diventeranno, se non gliene frega un cazzo di diventarlo, però mi sembrava giusto includere qualcosa suonato negli ultimi 20 anni, così per farsi un idea di dove sia andato a parare sto benedetto jazz, che non si sa se è morto, se è vivo ma puzza, se non è mai nato etc, io di infilarci Wynton Marsalis non me la sentivo, l' ho sentito poco e mi sta sul cazzo il suo "fascismo ideologico" al punto che difficilmente potrò mai apprezzare questo musicista.
Buona cosa, questa. Dove stiano andando il jazz è argomento scottante al quale magari dedicheremo un apposito thread (dove potremmo scannarci a dovere! ).
Quanto a Wynton Marsalis sono fondamentalmente d'accordo con te, mi sta sulle palle pure a me, ma non posso negare che qualche cosa di "mr. perfettini" è da ascoltare: penso al cofanetto "Wynton Marsalis Septet: Live at the Village Vanguard", sette dischi (più uno in omaggio!) davvero notevoli per intensità e espressività. Sarà la dimensione live, saranno gli ottimi musicisti, qui Marsalis mi pare si sia lasciato un po' andare. Belle registrazioni davvero.
Sto aspettando un altro suo disco "Live at the House of Tribes" che mi è stato consigliato da Enrico Rava: anche lui poco amante di Wynton, dice che questo s'ha da avere!
non sono asociale...sono socialmente selettivo
#13
Inviato 09 luglio 2006 - 15:03
Qui Steve Coleman dà una spiegazione dlla sua filosofia musicale:
http://www.m-base.com/mbase.html
Per quanto riguarda Marsalis darò un occhiata, anzi un orecchiata ai consigli di jazzer e di Rava. Io avevo sentito il suo rifacimento di A Love Supreme, disco abbastanza inutile, sembra che Marsalis non abbia proprio capito un cazzo del cd di Coltrane.
#14
Inviato 09 luglio 2006 - 15:31
Trovo indicata la lista di jazzer, dalla quale prendo spunto volentieri
#15
Inviato 09 luglio 2006 - 15:36
Io avevo sentito il suo rifacimento di A Love Supreme, disco abbastanza inutile, sembra che Marsalis non abbia proprio capito un cazzo del cd di Coltrane.
vangelo!
non sono asociale...sono socialmente selettivo
#16
Inviato 09 luglio 2006 - 16:20
Ehm... se vuoi un consiglio da un quasi neofita come te non cominciare con l'avventurarti con cose tipo "Bitches brew", meglio lasciarle per tempi migliori...
Io invece eviterei questo tipo di consigli.
Ti faccio un esempio, molti considerano Kind of Blue uno dei migliori dischi per iniziare col jazz, a me ci sono voluti secoli per apprezzarlo. Invece da neofita qual ero, mi bastò l' ascolto del primo cd di Bitches Brew per apprezzare il cuore nero pulsante di questo disco. Insomma quali dischi siano più indirizzati per iniziare l' ascolto dipende dal background dell' ascoltatore stesso e da molti altri fattori.
Il consiglio mio è di ascoltarsi un pò di dischi di periodi, generi e artisti diversi, quindi partire con ciò che si trova più affine ai propri gusti e non accantonare per sempre un disco se all' inizio non ci piace, perchè è possibile che l' ascoto di altri dischi ci faciliti in seguito l' ascolto di altri che all' inizio ci erano risultati ostici.
#17
Inviato 09 luglio 2006 - 16:39
Jimmy Giuffre - Free Fall
Questo è un disco interessantissimo di cui si parla molto poco...considerando che Giuffre aveva sempre suonato jazz di genere completamente diverso un disco del genere rappresenta una svolta incredibile...
Detto ciò, data la sua atipicità non lo vedo molto bene come eventuale primo approccio alla musica jazz...
#18
Inviato 09 luglio 2006 - 17:07
Beh, quello però è fatto da Branford, il fratello sassofonista di Wynton...che è anche molto meno "conservatore" di quel che si crede (vedi il progetto "Buckshot le fonque", dove ci sono reggae, rap, e funk a manetta).Per quanto riguarda Marsalis darò un occhiata, anzi un orecchiata ai consigli di jazzer e di Rava. Io avevo sentito il suo rifacimento di A Love Supreme, disco abbastanza inutile, sembra che Marsalis non abbia proprio capito un cazzo del cd di Coltrane.
Su Wynton: sta molto sul cazzo pure a me con le sue menate sul "vero e puro jazz" ecc. ecc., però l'unico disco suo che ho sentito, "Black codes from the underground", devo ammettere che è davvero bello. Prende tanto tanto (ma anche tantissimo) dal quintetto di Miles e Shorter, che io adoro alla follia, dunque mi piace. Mi è parso cmq inferiore ma se si vuole altra roba su quello stile è perfetto.
#19
Inviato 09 luglio 2006 - 22:23
Io invece eviterei questo tipo di consigli.
Ti faccio un esempio, molti considerano Kind of Blue uno dei migliori dischi per iniziare col jazz, a me ci sono voluti secoli per apprezzarlo.
Appunto, molti, parlo in generale: tu,probabilmente, sei l'eccezione che conferma la regola.
#20
Inviato 09 luglio 2006 - 22:36
Ehm... se vuoi un consiglio da un quasi neofita come te non cominciare con l'avventurarti con cose tipo "Bitches brew", meglio lasciarle per tempi migliori...
Il consiglio mio è di ascoltarsi un pò di dischi di periodi, generi e artisti diversi, quindi partire con ciò che si trova più affine ai propri gusti e non accantonare per sempre un disco se all' inizio non ci piace, perchè è possibile che l' ascoto di altri dischi ci faciliti in seguito l' ascolto di altri che all' inizio ci erano risultati ostici.
Beh, siamo adirittura d'accordo mi sembra: non ho detto di lasciar perdere cose tipo Bitches Brew (MEDIAMENTE non immediate), ma di provare a risentirle più avanti con un maggiore bagaglio jazz alle spalle...
#21
Inviato 09 luglio 2006 - 23:43
Beh, quello però è fatto da Branford, il fratello sassofonista di Wynton...
Per quanto riguarda Marsalis darò un occhiata, anzi un orecchiata ai consigli di jazzer e di Rava. Io avevo sentito il suo rifacimento di A Love Supreme, disco abbastanza inutile, sembra che Marsalis non abbia proprio capito un cazzo del cd di Coltrane.
Esiste anche una versione Wynton Marsalis + orchestra, fatta dopo di quella di Branford
All about jazz ne parla molto bene di quel cd:
http://www.allaboutj...le.php?id=16063
#22 Guest_Eugenetic Axe_*
Inviato 17 luglio 2006 - 16:10
#23
Inviato 17 luglio 2006 - 21:07
Volete ascoltare le pietre miliari del jazz? Acquistate un vecchio grammofono o un radiogrammofono (quelli ad armadietto) e poi cercate 78 giri dei '20, '30 e '40. Sarà colpa mia, pur non disconoscendo minimamente l'importanza delle correnti jazzistiche del dopoguerra, continuo a preferire il periodo d'oro del jazz, la nascita dello scat, lo swing, le big band, i legami col blues ancora evidenti nel jazz degli anni '20, ecc... Preferibilmente su supporti originali.
Piano, piano, piano. Massimo rispetto per i gusti di Eugene e per la sua passione vintage. Non vorrei, però, che qualcuno fosse indotto a pensare che il jazz più vicino al suo "spirito originario" - se di questo si può parlare, vista la quantità di fenomeni in gioco - sia quello più retrodatato. Anzi, per molti aspetti un qualsiasi brano di The Shape Of Jazz To Come di Ornette Coleman è più affine a questo spirito di quanto lo possano essere molti brani swing di 30 anni prima (e non parlo solo di attitudine o di approccio, ma anche dei contenuti musicali nudi e crudi).
Questa ovviamente non è una considerazione di merito! Lo swing ha prodotto delle cose bellissime e può piacere più del free jazz, ci macherebbe. Ho semplicemente voluto fugare la possibilità di pericolose equazioni cronologiche. Va detto che ho esemplificato servendomi di due stagioni del jazz (lo swing ed il free) usualmente considerate agli antipodi rispetto ad una concezione del jazz come musica "nera".
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