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D'Annunzio


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460 replies to this topic

#1 sadford

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Inviato 19 giugno 2007 - 16:43

Uno degli scrittori che più mi affascinano, ultimamente.
Mi sono letto parte di Alcyone, nonché il Piacere, e sono rimasto alquanto intrippato.
Sì, sono il primo ad ammettere che è un esagerato (in una frase di 20 parole, almeno 15 sono inutili), e anche che la metà delle sue frasi sono incomprensibili (perlomeno per me), però mi ha veramente affascinato.
Su, non ditemi che sono l'unico stronzo a cui garba d'annunzio  asd
  • 0

#2 Guest_Mia_*

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Inviato 19 giugno 2007 - 17:46

A scuola la prof ce ne parlava parecchio male. Non posso certo dire di conoscerlo, praticamente (a parte quel poco a scuola) non ho letto nulla. Certo gli hanno sempre fatto una pessima pubblicità: pazzo esaltato erotomane.
Mai avuta voglia di approfondire sinceramente.
  • 0

#3 sadford

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Inviato 19 giugno 2007 - 17:59

Certo gli hanno sempre fatto una pessima pubblicità: pazzo esaltato erotomane.


oddio, è un ritratto preciso preciso  asd
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#4 Claudio

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Inviato 19 giugno 2007 - 18:40

A scuola la prof ce ne parlava parecchio male.


I tempi cambiano, ma gli atteggiamenti degli insegnanti, evidentemente, restano gli stessi: anche la mia professoressa (vent'anni fa) lo considerava una sgradevole incombenza da sbrigare in un paio di svogliate lezioni.
Secondo me, è uno degli autori più discriminati dal nostro sistema scolastico e non ne ho mai capito il perché. O forse sì... e ho il sospetto che all'estero, dove si fanno meno pippe politiche, D'Annunzio (e il decadentismo in genere) godano di miglior sorte.
  • 2

#5 Joey

    Classic Rocker

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Inviato 19 giugno 2007 - 21:10

Un caso alquanto singolare nella nostra storia letteraria: un autore considerato imprescindibile, ma il cui l'apprezzamento sembra essere ancora un tabù. Solitamente, si tende a presentare D'Annunzio come un autore legato al passato e ad uno stile vuoto e retorico, in contrapposizione allo stile d'avanguardia di autori come Pirandello e Svevo. In realtà, D'Annunzio interpreta la sua epoca non meno di Pirandello e Svevo. Lo fa in modo diverso perchè intepreta aspetti diversi di un epoca complessa in cui si sovrappongono diversi fermenti culturali (Nietzsche, Marx, Freud...). Il fatto che alcuni aspetti isolati della produzione di D'Annuzio possano in parte concidere con il retroterra culturale di cui si alimentò il fascismo, non inficia il fatto che - come ogni opera d'arte - quella di D'Annunzio è testimone della sua epoca a prescindere dal giudizio sull'epoca stessa. Peraltro, non solo D'Annunzio non fu autore legato al passato, ma per alcun versi fu proiettato nel futuro. Per esempio, fu un anticipatore (e in parte un inventore) del divismo cinematografico...
  • 0

#6 DONBRIZIO

    Roadie

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Inviato 19 giugno 2007 - 21:18

Anch'io avevo dei preconcetti su di lui.... Poi ho letto "La pioggia nel pineto", poesia lunga ma veramente bella...
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#7 FoiNaCruz

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Inviato 19 giugno 2007 - 21:41

Devo dire che non lo amo molto, anche perchè ho letto poco di lui, però ne ammiro le grandi capacità di "marketing": è stato uno dei primi a rendersi conto dell'enorme potere dei nuovi mezzi di comunicazione. Questo come uomo, come poeta adotta uno stile molto alto, un italiano molto bello, il cosiddetto "divismo" dannunziano, ma per quel poco che ho letto mi è sembrato uno stile che ad un certo punto, sia per tematiche sia per trattazione, va avanti nei componimenti per inerzia. L'unica poesia che mi ha affascinato di questi è I Pastori:

Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natía
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh'esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l'aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.

Ah perché non son io cò miei pastori?


E' un D'Annunzio più sincero, più malinconico, secondo me: esprime tutta la sua malinconia per quel piccolo mondo che ha dovuto abbandonare.

Ripetendo che ho letto ben poco di D'Annunzio, questa poesia e La Pioggia Nel Pineto, e mi son fatto questa idea di lui: l'anno prossimo lo studierò e può darsi che cambierò idea, non lo so.  ;D
  • 0

#8 StellaDanzante

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Inviato 19 giugno 2007 - 21:54

Lo odio, non ha capito una sega di Nietzsche, "Il Piacere" non sono riuscito a finire di leggerlo, scriveva pornografia quasi velata ed era pure pelato e brutto.
Ergo D'Annunzio non è arte.
  • 0

#9 Guest_Eleanor Rigby_*

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Inviato 20 giugno 2007 - 08:14


I tempi cambiano, ma gli atteggiamenti degli insegnanti, evidentemente, restano gli stessi: anche la mia professoressa (vent'anni fa) lo considerava una sgradevole incombenza da sbrigare in un paio di svogliate lezioni.


Noi invece (solo  ;) 5 anni fa se non erro) ce lo dovemmo 'sorbire' a 360° poichè il mio prof. di lettere era un accanito fan (ed un mancato discepolo).
Io lo snobbai parecchio, poi finita scuola mi ci son riavvicinata (come mi è successo per altri autori, tipo Svevo).
Ho adorato Il Piacere, il personaggio di Andrea Sperelli,il suo vivere la vita come fosse un'opera d'arte,  i mille indugi su descrizioni apparentemente inutili (che so, tre pagine per un portapillole di velluto o cose del genere), le due figure femminili col classico simbolismo male-bene, la Roma da lui descritta (Roma era il suo grande amore: non la Roma dei Cesari ma la Roma dei Papi; [...]avrebbe dato tutto il Colosseo per la Villa Medici. )

Gli altri romanzi non mi hanno attirato come questo, mentre la raccolta di  Alcyone l'ho letta e riletta.E amata.

Come uomo poi mi ha sempre attirato la vita piena di 'azione', certo non condivisa,il non fermarsi solo all'arte ma  il suo voler entrare a far parte della storia in più modi possibili (dalla storia con Eleonora Duse alla Beffa di Buccari (memento audere semper), dalla 'scoperta' dell' olio di ricino alla 'singolar tenzone' con Scarfoglio).
  • 0

#10 botty

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Inviato 20 giugno 2007 - 12:01

A parte l'ovvietà nel dire che più i professori sono specializzati più fanno i corsi sul cavolo che gli pare, non mi sembra che D'Annunzio sia bistrattato nei programmi liceali (almeno rispetto alla casistica che ho potuto osservare).
Di certo se si studia la letteratura per correnti e non per autore ci sono opere più rappresentative (e diciamolo, anche molto meno pallose) per inquadrare il decadentismo: che D'Annunzio sia una copiosa fonte di aneddoti e curiosità divertentissime è chiaro, ma se di letteratura si parla è bello unire l'importanza storica al piacere della lettura.
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I aim to misbehave


#11 Guest_*Otherside*_*

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Inviato 20 giugno 2007 - 20:46

Ho letto soltanto poche sue poesie. La pioggia nel pineto mi è piaciuta moltissimo, e anche pastori è carina.
Però ho letto molte e varie cose su di lui e sono giunta alla conclusione che come uomo non mi piace per niente... Il ritratto fatto da Mia ( pazzo esaltato erotomane  asd ) è perfetto, e le persone di questa fatta mi fanno schifo. Tutto qua.
Ho letto su un libro di un intervento che si fece alle costole per...per... mmmm... facilitare la masturbazione orale. Voi ne avete mai sentito qualcosa ?
  • 0

#12 sadford

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Inviato 21 giugno 2007 - 06:13

Ho letto su un libro di un intervento che si fece alle costole per...per... mmmm... facilitare la masturbazione orale. Voi ne avete mai sentito qualcosa ?


penso sia una delle solite leggende metropolitane...
si dice lo stesso di marilyn manson, ma dubito pesantemente sia vero..
  • 0

#13 Guest_Eleanor Rigby_*

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Inviato 21 giugno 2007 - 11:01

Ho letto su un libro di un intervento che si fece alle costole per...per... mmmm... facilitare la masturbazione orale. Voi ne avete mai sentito qualcosa ?


La cosa più è terribile è che la maggior parte della gente abbia sentito parlare (e ne parli) di D'Annunzio solo per citare questo (dubbio) episodio.
:(
  • 0

#14 Basilide

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Inviato 21 giugno 2007 - 13:50

Lo odio, non ha capito una sega di Nietzsche, "Il Piacere" non sono riuscito a finire di leggerlo, scriveva pornografia quasi velata ed era pure pelato e brutto.
Ergo D'Annunzio non è arte.

Precisamente.
  • 0

#15 Syddharta

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Inviato 22 giugno 2007 - 07:50

Questa è sburro degli angeli.

L'ONDA

Nella cala tranquilla
scintilla,
intesto di scaglia
come l'antica
lorica
del catafratto,
il Mare.
Sembra trascolorare.
S'argenta? s'oscura?
A un tratto
come colpo dismaglia
l'arme, la forza
del vento l'intacca.
Non dura.
Nasce l'onda fiacca,
súbito s'ammorza.
Il vento rinforza.
Altra onda nasce,
si perde,
come agnello che pasce
pel verde:
un fiocco di spuma
che balza!
Ma il vento riviene,
rincalza, ridonda.
Altra onda s'alza,
nel suo nascimento
più lene
che ventre virginale!
Palpita, sale,
si gonfia, s'incurva,
s'alluma, propende.
Il dorso ampio splende
come cristallo;
la cima leggiera
s'aruffa
come criniera
nivea di cavallo.
Il vento la scavezza.
L'onda si spezza,
precipita nel cavo
del solco sonora;
spumeggia, biancheggia,
s'infiora, odora,
travolge la cuora,
trae l'alga e l'ulva;
s'allunga,
rotola, galoppa;
intoppa
in altra cui 'l vento
diè tempra diversa;
l'avversa,
l'assalta, la sormonta,
vi si mesce, s'accresce.
Di spruzzi, di sprazzi,
di fiocchi, d'iridi
ferve nella risacca;
par che di crisopazzi
scintilli
e di berilli
viridi a sacca.
O sua favella!
Sciacqua, sciaborda,
scroscia, schiocca, schianta,
romba, ride, canta,
accorda, discorda,
tutte accoglie e fonde
le dissonanze acute
nelle sue volute
profonde,
libera e bella,
numerosa e folle,
possente e molle,
creatura viva
che gode
del suo mistero
fugace.
E per la riva l'ode
la sua sorella scalza
dal passo leggero
e dalle gambe lisce,
Aretusa rapace
che rapisce le frutta
ond'ha colmo suo grembo.
Súbito le balza
il cor, le raggia
il viso d'oro.
Lascia ella il lembo,
s'inclina
al richiamo canoro;
e la selvaggia
rapina,
l'acerbo suo tesoro
oblía nella melode.
E anch'ella si gode
come l'onda, l'asciutta
fura, quasi che tutta
la freschezza marina
a nembo
entro le giunga!

Musa, cantai la lode
della mia Strofe Lunga.


  • 1

M.

 


#16 bax84

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Inviato 22 giugno 2007 - 09:13

Beh, a parte il fatto che mi sembra piuttosto arbitrario affermere che D'Annunzio non è arte, certamente il nostro poeta vate (o poeta water, come lo chiama qualcuno...Gadda forse?) non è fra le personalità più neutre della nostra storia letteraria. La mia percezione, sia al liceo che all'università, è stata che se non denigri D'Annunzio non sei nessuno, come se la scala sociale dei docenti universitari si basasse sul numero di frecciate o bonarie critiche sminuenti il nostro Gabriel.

Sarà per la politica? Sarà invidia? Sarà per moda? Fatto sta che la cosa grave è che si perde più tempo a parlare dei suoi aneddoti da dandy che delle sue opere. Certo conoscere l'artista è importante per capirne l'arte, ma il giudizio che diamo al primo non deve inficiare la seconda. Altrimenti come dovremmo considerare la poesia di Rimbaud sapendo che andava in Africa a fare il mercante di schiavi???

Comunque le sue poesie citate mi piacciono molto, ma non ho letto molto altro.
  • 0

#17 Guest_Eugenetic Axe_*

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Inviato 23 giugno 2007 - 15:14

Avete detto tutto del Vate®, compreso che era un'autospompinaro :D .
Al di là della sua vita sessuale ed avventurosa, fu un genio (ha inventato il kolossal cinematografico e Pastrone, regista di CABIRIA, era suo fervido ammiratore). Molte sue poesie sono davvero fantastiche, però a lungo andare si lasciò prendere la mano da una facile retorica. Mussolini, sapendo che aveva leva sul popolo, ne ebbe paura e lo spedì in un esilio dorato. Chissà come sarebbe stata la storia d'Italia se il Duce fosse stato D'Annunzio (più Pittigrilli per tutti asd ?)

A presto,
EA
  • 0

#18 sibylvain

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Inviato 23 giugno 2007 - 17:02

o odio, non ha capito una sega di Nietzsche, "Il Piacere" non sono riuscito a finire di leggerlo, scriveva pornografia quasi velata ed era pure pelato e brutto.
Ergo D'Annunzio non è arte.

Ma che vuoi dire? Allora uno se è brutto o pelato non è un artista!
Immagino allora Sartre non possa essere nemmeno considerato un essere umano visto che era davvero orribile, giusto??
Ma dai...
Scriveva pornografia??
Ma che hai letto?? Poi se non volevi leggere un libro che comunque parlava di edonismo ed amore allora non andavia leggerti un libro che s'intitolava "il piacere"  :-\

D'Annunzio io lo vedo come un'artista del suo tempo, uno che voleva diventareun'opera d'arte lui stesso. Ha avuto una vita incredibile e seppure non svilupperà temi originali ha uno stile invidiabile oltre che basta solo una lettura della poesia "la pioggia nel pineto" per comprendere l'importanza di questo personaggio.
Sono d'accordo che sia una questione di gusti ma ad esempio la questione di Nietzsche, se non sbaglio solo ora si sta considerando l'ipotesi dell'oltreuomo come concetto filosofico, e la stessa sorella di Nietzsche portava avanti l'idea dell'oltreuomo come la bestia bionda dominatrice, quindi la critica è del tutto inappropiata a parer mio.

Detto questo, ammetto che il piacere sia un pò troppo condizionato dagli articoli di feste che lui andava scrivendo e finisca per elencare con troppo zelo la vita mondana di quegli anni ma credo dia un perfetto spaccato della vita borghese di quel periodo e i personaggi sono descritti così bene da sembrare realmente esistenti (come in effetti qualcuno è.
Insomma, a me D'Annunzio piace, e tanto. :P


  • 0

#19 Colonna Infame

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Inviato 23 giugno 2007 - 17:47

Ho letto poco di lui, quasi niente, solo qualche poesia, tra l'altro le più famose. Ma per quel poco che so ne ammiro nella scrittura la grande musicalità del suo verso. Non si può certo restare insensibili alla lettura de "La pioggia nel pineto". Par quasi di esser dentro quel panico incanto.
E ammiro la sua figura di uomo d'armi, di ardimentoso combattente, meno quella di Dandy mondano.
  • 0

#20 StellaDanzante

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Inviato 23 giugno 2007 - 18:02

Ma che vuoi dire? Allora uno se è brutto o pelato non è un artista!
Immagino allora Sartre non possa essere nemmeno considerato un essere umano visto che era davvero orribile, giusto??
Ma dai...
Scriveva pornografia??
Ma che hai letto?? Poi se non volevi leggere un libro che comunque parlava di edonismo ed amore allora non andavia leggerti un libro che s'intitolava "il piacere"


E chi lo voleva leggere? Me l'ha dato la professoressa d'italiano alle superiori per le vacanze estive (grazie a Dio assieme al "Giovane Holden" che era decisamente meglio)..
Dimentichi comunque che Sartre aveva anche l'occhietto sbilenco, cosa che lo degrada ancor di più nella scala degli esseri viventi.

(La considerazione sull'arte era invece un semplice riferimento ad un altro thread, che forse solo la franci/Clarissa avrà colto).
  • 0

#21 sibylvain

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Inviato 23 giugno 2007 - 18:09

e si, appunto per quello ti ho citato Sartre.
I libri letti per costrizione non piacciono mai, magari dovresti provare a rileggerlo.
Il giovane Holden... bhhhh:-X
  • 0

#22 StellaDanzante

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Inviato 23 giugno 2007 - 20:15

e si, appunto per quello ti ho citato Sartre.
I libri letti per costrizione non piacciono mai


Forse a chi ferma il proprio giudizio al motivo per cui si ha letto un libro. Ma di fatto gli altri libri per le vacanze li ho letti con piacere, mentre la nausea su D'Annunzio permane ancora forte ogni volta che mi capita di fronte una sua pagina scritta. Se ho parlato di pornografia è perché ogni suo periodo, sia nelle poesie che nei libri, pare essere una spinta alla sovraeccitazione sessuale. Anche il suo uso dell'italiano è puro edonismo, pura attrazione per le forme, come se non gli fosse mai interessato altro.
Per quanto mi riguarda è un artista viscido quanto la sua persona, la facciata più esterna e volgare del decadentismo, quella che si crogiola totalmente in quella vita ideale quasi senza vederne critica. Se si vuole leggere qualcosa di corposo di quella corrente artistica è meglio rivolgersi a un Huysmans, che con "A Rebours" ha scritto probabilmente l'apice incontrastato di quella visione del mondo (che infatti con lui finisce in tragedia e sofferenza).
  • 0

#23 sibylvain

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Inviato 23 giugno 2007 - 20:42

Se ho parlato di pornografia è perché ogni suo periodo, sia nelle poesie che nei libri, pare essere una spinta alla sovraeccitazione sessuale.

Mi gioco quello che vuoi che se tu non avessi letto la sua biografia non lo avresti mai detto.

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#24 StellaDanzante

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Inviato 23 giugno 2007 - 20:53

Mi gioco quello che vuoi che se tu non avessi letto la sua biografia non lo avresti mai detto.


Se devo essere sincero della sua biografia non conoscevo niente riguardo al suo rapporto con la sessualità, perlomeno fino a quando non è stato detto qualcosa in questo thread. Basta leggere le sue poesie per avere questa cosa spiaccicata di fronte ai tuoi occhi.
  • 0

#25 Claudio

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Inviato 23 giugno 2007 - 22:01

il suo uso dell'italiano è puro edonismo, pura attrazione per le forme


E, foss'anche, ti pare poco?
Io sono il primo che fatica a leggere D'Annunzio, lo trovo a volte veramente pesante, però mi pare difficile contestare il fatto che scriva in un italiano meraviglioso. E credo che il suo ruolo, come quello del Decadentismo in generale (a cominciare proprio da quel genio di Huysmans) sia troppo spesso bistrattato nelle antologie scolastiche. Ho l'impressione che l'idea della "vita come un'opera d'arte" (che per me resta una delle più belle intuizioni letterarie del periodo) sia vista come qualcosa di moralmente disdicevole, o quantomeno inutile. A differenza del verismo, e di altre correnti letterarie cui vanno tutti gli onori (e oneri per gli studenti) del caso.
  • 1

#26 StellaDanzante

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Inviato 24 giugno 2007 - 07:34

E, foss'anche, ti pare poco?
Io sono il primo che fatica a leggere D'Annunzio, lo trovo a volte veramente pesante, però mi pare difficile contestare il fatto che scriva in un italiano meraviglioso.


Assolutamente. Se si vuole imparare come utilizzare la nostra lingua in modo efficace e "sensuale" (nel senso più proprio di muovere i sensi) D'Annunzio costituisce senz'altro una delle migliori scuole. E d'altronde la capacità di amalgamare il linguaggio in modi sensorialmente efficaci è uno dei livelli fondamentali della poesia; ciò che in D'Annunzio mi pare molto scarno sono i due livelli più "profondi", quello metaforico e quello dell'implicito. Le poesie di D'Annunzio sono talmente spostate sul puro contatto coi sensi che i significati, se vi sono, sono quasi impossibili da cogliere.
Francamente trovo decisamente più intrigante, su tutti i livelli, una cosa come questa:

Vecchio stagno...
Tonfo di rana
Suono d'acqua


Che le pagine e pagine di sbrodolate pseudostilistiche in "La pioggia nel pineto". E d'altronde trovo che in Italia abbiamo avuto poeti con una visione d'insieme molto più vasta di quella dannunziana, capaci di tenere assieme sia lo stile "tecnico" sia le significazioni (Montale su tutti, per dire).

E credo che il suo ruolo, come quello del Decadentismo in generale (a cominciare proprio da quel genio di Huysmans) sia troppo spesso bistrattato nelle antologie scolastiche. Ho l'impressione che l'idea della "vita come un'opera d'arte" (che per me resta una delle più belle intuizioni letterarie del periodo) sia vista come qualcosa di moralmente disdicevole, o quantomeno inutile. A differenza del verismo, e di altre correnti letterarie cui vanno tutti gli onori (e oneri per gli studenti) del caso.


Se l'idea è vista in quel modo è proprio perché gli stessi letterati dell'epoca la vivevano così. C'è da ricordarsi che lo stesso Huysmans, che già alla fine di "A rebours" si mostra con Des Esseintes in totale crisi di nervi, dopo quell'estraniante libro sfocierà in una crisi religiosa; oppure lo stesso Don Giovanni kierkegaardiano, rappresentante della "vita estetica", per il suo gironzolare di senso in senso alla fine si ritroverà vuoto e solo; e non ultimo, basso profondo di questa corrente sta l'aforisma di Wilde: "tutta l'arte è perfettamente inutile".
In realtà l'idea non era di una vita come opera d'arte, bensì di una vita estraniata nell'arte, improduttiva, passiva dove poter trovare rifugio dall'aggressività dei tempi moderni e dalla nascente società di massa, vista come estremamente problematica da tutti i pensatori e artisti dell'epoca. Questo proprio perché essi percepivano con chiarezza come il loro ruolo, all'interno di quel nuovo mondo alle porte, sarebbe stato misero e degradato.
D'altronde lo stesso Schopenhauer nella sua opera cardine "Il mondo come volontà e rappresentazione", libro III, mostra un'idea dell'arte già tutta spostata sul piano metafisico, come se anche lui stesse scappando dall'eccessiva operatività del mondo moderno. Questa concezione "idealistica" rimarrà tale anche fino a Croce, per il quale addirittura la vera opera d'arte era solo un'immagine mentale (!!!).
L'idea della vita come opera d'arte, nel suo senso più completo, è in realtà un ideale molto più vicino alla classicità greco-ellenica, epoca nella quale - come hanno analizzato le splendide opere di Foucault e Hadot - si concepiva proprio una sorta di estetica dell'esistenza, ovvero una capacità di plasmare attivamente la propria vita di modo da diventare un'opera d'arte vivente. Questa stessa opera però prevede delle pratiche, delle tecniche, degli esercizi che si operano su se stessi per darsi una forma bella.
La cosa più interessante è che quest'idea è stata alla base di quasi tutta la produzione artistica dell'estremo Oriente dall'antichità in poi: la pittura e la musica cinesi, l'arte del bonsai, l'ikebana, la cerimonia del tè e il teatro No in Giappone - ma in realtà anche molte altre cose, ovvero tutto ciò che è stato ispirato dal buddhismo zen, dal taoismo e dallo shintoismo - sono tutte espressioni artistiche in cui la persona, nel momento in cui partecipa a tali forme espressive, abbisogna di modificare e trasformare se stessa in modo attivo. Cosa assolutamente non distante dall'idea plotiniana della vita bella come un "continuo scolpire se stessi nell'anima per raggiungere la forma perfetta" (guardacaso Plotino aveva frequentato maestri indiani, e la sua filosofia è letteralmente pervasa di concezioni vediche).

Tutto questo è purtroppo molto lontano dall'idea decadentista, dove la negazione della materialità era - soprattutto in area tedesca - una reazione istintiva al drammatico shock dell'immanente crollo di tutti i valori romantici. La differenza è che l'Italia questa sensazione profonda del crollo non l'ha mai avuta, poiché non ha mai avuto grandi ideali monolitici da far crollare. La nostra capacità - pregio o difetto che sia - è sempre stata quella di prendere le cose in modo leggero, di aleggiare in modo scanzonato sulle forme e sulle apparenze piuttosto che invischiarci con le Substanz e i Begriff. L'Italia è stata anche - e per buona parte - il paese di Boccaccio, di D'Annunzio, delle caricature dei Carracci, del trash e della cultura del disimpegno anni '80. I nostri Gadda, Pirandello, Leopardi e Ungaretti erano solo l'altra faccia di questa medaglia di cui - che lo si voglia riconoscere o meno, che lo si accetti o meno - è costituita l'intera cultura italiana. Qualcosa su cui non possiamo semplicemente chiudere gli occhi, ma accettare e comprendere per poterci infine capire meglio.
  • 1

#27 sibylvain

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Inviato 24 giugno 2007 - 19:15

Che le pagine e pagine di sbrodolate pseudostilistiche in "La pioggia nel pineto"


La pioggia nel pineto riprende uno stile classico, citando miti della tradizione greca e tutto il resto, non sono pseudostilistiche, ma usa perfettamente un sacco di figure retoriche che riescono a far sentire il suono della pioggia che sbatte sulle foglie.
Che tu preferisca roba più moderna o meno "barocca" ci sta bene, questioni di gusti, ma credo che D'annunzio debba essere riconosciuto quantomeno come poeta.

Ci sono tanti artisti che non vengono citati mai o non si ricarda nulla di loro però non si può "denigrare" quelli conosciuti per un personale senso di giustizia.
Ogni artista va visto all'interno del proprio ambito come una realtà assestante; secondo me.
  • 0

#28 endriuu

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Inviato 24 giugno 2007 - 20:10

i suoi libri sono poesie in prosa.
uno dei piu grandi artisti del 900
senso dell'estetismo totale..
vita oltre ogni limite..
unico cazzo!
  • 0

#29 StellaDanzante

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Inviato 24 giugno 2007 - 20:53

Che le pagine e pagine di sbrodolate pseudostilistiche in "La pioggia nel pineto"


La pioggia nel pineto riprende uno stile classico, citando miti della tradizione greca e tutto il resto, non sono pseudostilistiche, ma usa perfettamente un sacco di figure retoriche che riescono a far sentire il suono della pioggia che sbatte sulle foglie.

Che tu preferisca roba più moderna o meno "barocca" ci sta bene, questioni di gusti, ma credo che D'annunzio debba essere riconosciuto quantomeno come poeta.


Con calma, ho usato "pseudostilistiche" solo perché sono restìo a definire lo stile come la sola capacità di inanellare parole che suonano bene insieme, ovvero come la conoscenza "tecnica" del linguaggio. Lo stile di D'Annunzio - che è proprio di lui, indubbio - a mio avviso si ferma alla parte esteriore, si blocca e persevera sui sensi piuttosto che andare un po' oltre; conosce tutte le figure canoniche ma raramente le usa oltre il loro senso, appunto, di figura o forma esteriore. Bisogna ritenere che lui non fosse proprio interessato a giungere a livelli poetici carichi di maggior contenuto.
Ciò non significa che non lo si debba o non lo si possa apprezzare, ma rilevo in ogni caso che vi siano forme d'arte poetica più complete delle sue.
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#30 sibylvain

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Inviato 24 giugno 2007 - 21:02

Nessuno, credo, fino ad ora ha affermato il contrario^^

:D
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#31 ms88

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Inviato 25 giugno 2007 - 06:26

è il moccia di primo novecento, ma molto più figo...
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#32 endriuu

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Inviato 25 giugno 2007 - 17:37

  ???
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#33 Guest_Eleanor Rigby_*

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Inviato 26 giugno 2007 - 10:19

è il moccia di primo novecento, ma molto più figo...


Immagine inserita
Non ci hai dormito la notte per formulare sta cosa?
;D
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#34 ms88

    Roadie

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Inviato 26 giugno 2007 - 17:39

nel senso che anticipava i gusti del pubblico, e per questo non si può dire genio...

heidegger, in holderlin e la poesia, afferma che è l'opera d'arte a costruire la sensibilità di un epoca, e non l'epoca a fare l'arte (o anche la filosofia)
ritengo che questo pensiero profondamente antistoricista sia una chiave interpretativa profonda per comprendere la scrittura di d'annunzio (per me disgustosa)
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#35 Kien

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Inviato 27 giugno 2007 - 05:17

Italiano aulico quello di D'Annunzio ma troppo classico e legato alla tradizione,  le sue poesie potrebbero essere facilmente confondibili con quelle di un Parini o Carducci.
Io personalmente di lui apprezzo molto le pagine autobiografiche del Notturno, dove l'uomo D'Annunzio allontana il personaggio per svelarsi e mettersi a nudo.
Tutto sommato, nonostante non sopporti per gusto personale le sue altre opere, nutro simpatia per il personaggio, capace di grandi imprese e di calamitare l'attenzione altrui col suo vivere "esagerato".
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#36 endlesswaiting

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Inviato 27 giugno 2007 - 19:56

Anti-dannunziana, mi son commossa però un giorno leggendo la sua poesia dedicata alla madre....non mi va di andarla a ricercare, sono in un periodo ancora più anti-dannunziano.




gozzano ti amo per sempre




ahah

Inoltre, se posso permettermi, non meritava la Duse, per l'attrice è stato un elevato atto di masochismo.
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#37 botty

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Inviato 28 giugno 2007 - 13:27

gozzano ti amo per sempre


:-*
Concordo. Sottovalutatissimo e ingiustamente inserito nel calderone degli autori scolastici pallosi.
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I aim to misbehave


#38 sadford

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Inviato 28 giugno 2007 - 17:01


gozzano ti amo per sempre


:-*
Concordo. Sottovalutatissimo e ingiustamente inserito nel calderone degli autori scolastici pallosi.


beh, non poi così esageratamente sottovalutato, perlomeno dal mio (ex) professore di italiano, che lo adorava.
Veramente sottovalutato è il Carducci  :-\ (fra l'altro un altro dei miei ammòòòòri)
  • 0

#39 PhoenixInFlames

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Inviato 29 giugno 2007 - 13:50

Durante questo peiodo di full immersion nella letteratura italiana in vista dell'esame,devo ammettere che ho rivalutato positivamente alcuni autori;tra questi,proprio d'annunzio,almeno in parte.
Sui romanzi si può discutere all'infinito,ma su "Alcyone" un pò meno:
nonostante preferisca Rebora (il migliore del secolo scorso,a mio giudizio) e Gozzano e il simbolismo mi lasci piuttosto indifferente nella maggior parte dei casi,il verso di d'annunzio è davvero musicale ed avvolgente: "La sera fiesolana" sta lì a testimoniare.

Sputtanato quanto volete,ma migliore di certo pirandellismo becero e scontato,filosofia di serie C per avvocatucci in crisi di coscienza alle soglie dei 40 anni.

  • 0

#40 ms88

    Roadie

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Inviato 29 giugno 2007 - 18:57

Sputtanato quanto volete,ma migliore di certo pirandellismo becero e scontato,filosofia di serie C per avvocatucci in crisi di coscienza alle soglie dei 40 anni.


OT: guarda che pirandello, nonostante sia molto pippa mentale, per certi versi anticipa un atteggiamento di accettata disillusione che anticipa le posizioni di warhol riguardo forma e vita: mentre montale ed eliot (autori che detesto) si scontrano come coscienze critiche con la realtà vuota e alienata, al contrario pirandello ne osserva l'assoluta necessità di un immersione (e in questo i crepuscolari sono ancora più maestri!): un bel passaggio!!!!

D'Annunzio, come il simbolismo decadente, passa dala rivelazione (profonda in artisti come klimt o stuck) di un segno preconscio (jenzeit der dinge) ad una esibizionistica volontà di rivelazione, valutando in modo kitsch e posticcio solo la forma (un po' come quel cane odioso di wilde)

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#41 PhoenixInFlames

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Inviato 29 giugno 2007 - 19:14

Sputtanato quanto volete,ma migliore di certo pirandellismo becero e scontato,filosofia di serie C per avvocatucci in crisi di coscienza alle soglie dei 40 anni.


OT: guarda che pirandello, nonostante sia molto pippa mentale, per certi versi anticipa un atteggiamento di accettata disillusione che anticipa le posizioni di warhol riguardo forma e vita: mentre montale ed eliot (autori che detesto) si scontrano come coscienze critiche con la realtà vuota e alienata, al contrario pirandello ne osserva l'assoluta necessità di un immersione (e in questo i crepuscolari sono ancora più maestri!): un bel passaggio!!!!

D'Annunzio, come il simbolismo decadente, passa dala rivelazione (profonda in artisti come klimt o stuck) di un segno preconscio (jenzeit der dinge) ad una esibizionistica volontà di rivelazione, valutando in modo kitsch e posticcio solo la forma (un po' come quel cane odioso di wilde)


non che ci abbia capito molto nella tua distinzione tra montale e pirandello.
entrambi rifiutano coscientemente la realtà in cui vivono,e in nessuno dei due c'è lo sforzo volontaristico di adeguarvisi o di travolgerla. mi sembra chiaro.
solo che in 3 versi a caso di montale c'è più profondità che in un monologo qualsiasi di mattia pascal-adriano meis.

al di fuori di legami (non troppo evidenti,secondo me) col decadentismo,d'annunzio rimane un uomo di merda,ma a forza di fare copia e incolla ha acquistato una qualche abilità stilistica come poeta.
  • 0

#42 sibylvain

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Inviato 29 giugno 2007 - 20:04

valutando in modo kitsch e posticcio solo la forma (un po' come quel cane odioso di wilde)


Guarda caso Wilde e D'annunzio sono i personaggi più citati quando si parla di estetismo.. :-\ chissà perchè allora...
e comunque, Wilde non è assolutamente paragonabile a D'annunzio.
Non usa un linguaggio così "ampolloso", ma scive in modo molto attuale e dimosta un'intelligenza ed una sagacia fuori dal normale nelle sue opere (mettendo da parte il ritratto di Dorian Gray.
Quindi ritengo che "cane odioso" sia davvero un termineinfelice per un personaggio assolutamente fuori dal normale come Wilde.
Detto questo si assomigliano forse in questo: entrambi sono personaggi straordinari, con vite fuori dal comune.
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#43 Claudio

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Inviato 29 giugno 2007 - 20:10

Quindi ritengo che "cane odioso" sia davvero un termine infelice per un personaggio assolutamente fuori dal normale come Wilde.


Che poi "odioso"... Wilde tutto era tranne che odioso, era anzi esilarante nelle sue battute, basterebbe leggere i suoi aforismi. Insomma, posso capire l'antipatia per D'Annunzio, ma Wilde era il primo a non prendere sul serio se stesso, a giocare su certi clichè del decadentismo e della sua epoca, con un'ironia fuori dal comune.
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#44 ms88

    Roadie

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Inviato 30 giugno 2007 - 10:32

a me wilde non piace assolutamente: lo trovo volutamente esibizionista...

poi ho nella firma l'aforisma che più di tutti sottolinea la sua artificiosità asd asd

per montale e pirandello: a me non sembra che pirandello neghi coscientemente la realtà in cui vive: al contrari vi si immerge e trova che la dimensione maschera sia la sola possibile (al contrario del rifiuto critico e volontario proprio di montale) sta qui la differenza, ma è un'opinione personale!
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"Dal sublime al ridicolo non vi e' che un passo"
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#45 sibylvain

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Inviato 01 luglio 2007 - 20:21

bhe lo trovi così perchè lui è così, ma lo è con intelligenza sta qui la differenza tra esibizionismo e provocazione.

  • 0

#46 Guest_Strix78_*

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Inviato 10 luglio 2007 - 20:47

D'Annunzio è il più grande prosatore che la lingua italiana abbia mai avuto, il suo romanzo migliore è Il trionfo della morte; meno significativa la sua produzione poetica della quale consiglio la fase giovanile (fino a Poema paradisiaco), l'opera della maturità, Le Laudi e l'Alcyone, che è una parte delle Laudi, considerata dalla critica come la fase migliore è a mio avviso meno leggibile oggi... da scoprire l'ultimo D'Annunzio quello notturno e frammentario, incredibilmente moderno... leggete Notturno, tanto per farvi un'idea  ;D
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#47 il mistico

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Inviato 08 novembre 2012 - 19:08

è stato il più grande letterato italiano di sempre, un personaggio immenso che ha contribuito in maniera sostanziale al rilancio culturale del nostro paese, una figura centrale della storia del 900.
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#48 Slowburn

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Inviato 08 novembre 2012 - 21:31

Concordo in pieno!.. .per rilanciare la nostra bislacca cultura oggi ci vorrebbe uno come lui, ma temo rimanga un'utopia. . :(
Va be, vado a leggermi le pagine di questo bel thread di cui non sapevo l'esistenza, grazie Mistico!!
  • 2

#49 Moreno Saporito

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Inviato 08 novembre 2012 - 23:29

mistico e slowburn io vorrei voi due come genitori gay
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#50 combatrock

    utente antifrastico-apotropaico

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Inviato 09 novembre 2012 - 08:43

Il più grande letterato italiano del '900:

[m]http://youtu.be/TXiQO5jcfsU[/m]
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Rodotà beato te che sei morto


A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.


Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 





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