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Challengers (Guadagnino, 2024)


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8 replies to this topic

#1 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 09 maggio 2024 - 10:39

So che non è andata così, ma nel vederlo sembrava che:
- ok, abbiamo una colonna sonora da urlo;
- raccontiamo una storia con dei giovani;
- allora come regista prendiamo Guadagnino, il più bravo a raccontarli i ragazzi;
- ma così sembrerà tutto queer ;
- fichissimo.

E ‘ diretto benissimo, è un film su commissione in cui lui è in grandissimo spolvero, questo immaginario sensuale, energico, bellissimo, vigoroso, umido, sfrontato, totalmente nelle corde della contemporaneità giovane è proprio tutto suo.
Sì può discutere di tutto il citazionismo che ne fa anche un film colto (Conoscenza carnale in primis, Art come Gurfunkel?; Tashi come la Catherine di Jules e Jim? Il tennis è relazione come è religione per Foster Wallace? Etc), per me è un film bello da vedere, con un bel ritmo per la maggior parte del tempo, un ottimo montaggio, una capacità di superare i vezzi trash tipici di Guadagnino rendendoli sensati e mai fuori posto, che rimane un esercizio di stile.

https://www.ondacine...hallengers.html
  • 1

#2 ucca

    CRM

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Inviato 09 maggio 2024 - 11:28

quanto abuso del ralenty hai notato? 


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www.crm-music.com

 

Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#3 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 09 maggio 2024 - 12:10

Ti dirò, mica tanti. Tutto è fatto ed usato in maniera scorrevole.
  • 1

#4 vuvu

    الرجل المكرسة لقضية المرأة ويقع في

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Inviato 09 maggio 2024 - 14:58

Anche a questo giro c'è sempre il mito di Bertolucci, di cui Guadagnino è l'unghia del pondulo, praticamente dietro ogni ripresa/storia/parola/sguardo/bacio/starnuto? 


  • 0

"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)

 

"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)

 

La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).


#5 Claudio

    I am what I play

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Inviato 09 maggio 2024 - 15:45

Anche a questo giro c'è sempre il mito di Bertolucci, di cui Guadagnino è l'unghia del pondulo, praticamente dietro ogni ripresa/storia/parola/sguardo/bacio/starnuto? 

 

Boh, a me non pare... In generale, che piaccia o meno, trovo il suo stile abbastanza originale e riconoscibile (in questo caso mi è anche piaciuto).


  • 0

#6 blackwater

    Scaruffiano

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Inviato 13 maggio 2024 - 23:40

Che brutto film: scritto male, sceneggiato peggio, offre una visione del tennis caricaturale, con rallenty esasperanti, cascate di sudore, racchette sempre spaccate, oltre al solito contorno di culi maschili ripresi in maniera gratuita. Tutto squadrato, emotivamente plastificato, sovente noioso nel suo ricercare l'action sotto rete, con tanto di body cam che spunta a un certo punto e, in fin dei conti, te l'aspettavi.

 

Finale veramente cretino e retorico. Non sembra neanche un prodotto di Guadagnino, del Luca del soave e romantico "Chiamami con il tuo nome" o del Luca del disturbante "Bones and All", del suo scrutare e raccontare le diversità socialmente mai accettate, ma vissute con tutto il cuore che si possiede e anche oltre.

 

Mamma mia che porcheria


  • 2

... sei solo chiacchiere e Baraghini 

 


#7 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 14 maggio 2024 - 07:21

Credo che tu pretenda troppo da questo film, se ti approcci con leggerezza ne vedrai i lati positivi, non gliene frega niente del tennis, non gliene frega niente della storia in sè, che è basica al cubo, anzi, possiamo dire che non c’è essendo il frutto dell’assemblamento di varie altre storie già viste e riviste, è un esercizio di stile puro, in cui ogni ripresa “ardita” è un dialogo strettissimo con la colonna sonora e con i corpi dei protagonisti. A mio parere tutta la sconclusionatezza possibile di certe parti di sceneggiatura/regia/interpretazione miracolosamente stanno su in un equilibrio che riesce a tenere proprio Guadagnino senza naufragare mai.

Bones and all e Chiamami con il tuo nome sono film voluti e sono ben altra cosa nella loro narrazione dei ragazzi e del loro sentire, questo ultimo film non tradisce la capacità di Guadagnino di rappresentarli comunque, ma qui, ripeto, è un esercizio di stile.
  • 0

#8 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 20 luglio 2024 - 12:33

Trash (e spesso inadeguato) nelle riprese del match finale, brutto e retorico il finale, ma godibile il resto. Il triangolo non è nulla di nuovo ma i caratteri sono interessanti, scrittura e attori buoni (forse per la prima volta ho capito il carisma di Zendaya).

Il montaggio a continui flashback ravvicinati mi sembra una soluzione cheap, per quanto inevitabile volendo fare quello che volevano fare.

 

Un seiemmezzo se lo porta a casa.


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#9 LM

    Sono un uomo non sono un fake.

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Inviato 22 luglio 2024 - 09:36

Due cose mi hanno dato fastidio in questo film, altrimenti godibile, pur tra alti e bassi (è comunque un episodio minore nella filmografia di Guadagnino per me).

La scena dell'ultimo incontro tra lei e Patrick, in cui non è credibile che nel bel mezzo di una bufera di vento lei riesca a sputare e colpirlo in piena faccia.

La scena finale, che da un punto di vista sportivo risulta più simile a una partita di racchettoni sulla spiaggia piuttosto che a un match di tennis (fare film con scene di sport rimane una delle cose più difficili per qualsiasi regista, e ok che spesso chi guarda i film non è né esperto né troppo interessato all'atto fisico, ma a volte basterebbe poco per mantenere un minimo di realismo ed evitare di scadere nel ridicolo).

 

Personalmente, se il film fosse finito nel momento in cui Patrick cambia il servizio e manda il segnale ad Art, o eventualmente sulla reazione di quest'ultimo, gli avrei dato un punto in più.


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