Molto goffa, e secondo me tutta questa storia è in qualche modo anche la conseguenza di una certa miopia, che dura da cinque anni ormai, verso la musica contemporanea, verso tutto ciò che accade fuori dal mondo che non sia doom psych avant rock per quattro gatti e vattelapesca. Una posizione editoriale che non ho mai capito, ma tant'è. Resta comunque una polemica che quantifica lo stato complessivo di certi ambienti. Da un lato un linciaggio comunque sia estremo e dall'altro lato la certificazione di un declino. Spero possa riprendersi con un editoriale nel prossimo numero, ma dubito accada senza tirare fuori la solita tiritera sulla distanza tra illuminati della carta e capre del web, difensori del passato irripetibile e buffoni del presente.
Concordo sostanzialmente su tutto.
Il problema non è la recensione "tranchant" (che ci può stare) ma il fatto che sia uscita malissimo. Probabilmente andava talmente sul sicuro che non ci ha pensato due volte, come quando si piscia e si è talmente certi della propria mira che alla fine non la fai neanche sulla ciambella ma centri direttamente il pavimento
Mettici in questo caso che l'oggetto della rece incrociava pure tematiche gender-lessicali perigliose (sulle quali non mi esprimo qui se non per dire che ho trovato non meno incresciose alcune delle ragioni addotte da una raccolta firme (!) che gira su Twitter) ed ecco che il vaso proprio il SIB non l'ha visto manco da lontano.
C'è da dire che questo episodio è un po' l'estremizzazione di un atteggiamento "critico" che il SIB ha da diversi anni, e che se volessi essere cattivo potrei definire da vecchio saccente un po' sborone e paternalistico. Non lo faccio perché sarebbe ugualmente offensivo e poi perché è sufficiente che ciascuno sia giustamente responsabile per sé di quello che scrive e dice. Ma l'eccesso di self-confidence, come l'esagerata convinzione di essere nel giusto, restano, ed è grave perché immagino ci sia stato tutto il tempo di pensarci due volte.
Le "scuse" via FB credo siano dovute all'urgenza di esprimersi in merito. Le tempistiche della carta stampata (sulla quale do per scontato ci sarà un lungo addendum) avrebbero voluto dire aspettare più o meno un mese, ergo non essere più sul pezzo. Per il resto credo nel sincero dispiacere nel rendersi conto di aver fatto uno sbaglio, pur grave, più per il "come" che per il "cosa" (ci può stare che Kae Tempest non la si regga come anche ci sta il rifiuto di piegarsi in maniera coatta a regole lessicali che personalmente reputo dei veri e propri obbrobri) e dovuto ad una attitudine stilistica e di pensiero legittima ma che, proprio per il suo essere volta ad andarci giù pesante, si espone a tutte le conseguenze del caso, come puntualmente accaduto.
E sì, concordo sul fatto che BU abbia ormai non dico perso di vista il presente ma che comunque non ci "creda" e non lo approfondisca più molto. Queste possono (anche) essere scelte editoriali (che tra l'altro esulano dallo specifico del caso in questione) dettate da esigenze ecomomiche (vendere copie) e di "target" (quello di BU soprattutto a livello anagrafico mi pare palese) ma ciò nondimeno non lo vedo proprio come un buon segno.
OT (
) Sul mero dato musicale passo perché, per quel poco che ho sentito dei dischi precedenti, non mi ci sono proprio trovato a mio agio.