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Godard E Il Cinema Filosofico


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3 replies to this topic

#1 simon

    Scaruffiano

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Inviato 04 gennaio 2022 - 13:59

Ho letto su ONDACINEMA una meravigliosa, sopraffina recensione su un film di GODARD, che oltrepassa le possibilità del giornalista stesso, in quanto perde felicemente il raziocino e si lascia andare, descrivendo il puro amore per il genio francese.

 

Alcuni giorni fa ho letto sul forum dell'incomprensibilità (soggettiva) di un film come FOREVER MOZART.. ecco.. l'impossibilità di farsi una idea.. di avere una cognizione perfetta, insomma rendere assolutamente non "radicale" il nostro sapere, gettare nuove luci estetico-semiotiche.. GODARD anche per questo è il più grande artista vivente.

 

Noi tutti ci siamo commossi per LYNCH ed ho letto delle tesi di laurea corpose che sostanzialmente possono essere riassunte attraversando il pensiero di DERRIDA.. il fantasma assolutamente ineliminabile e la sensualità immanente della scrittura di qualsiasi genere, che sfugge a una percezione temporale di tipo "normale".

 

TESTI, tessiture dice DERRIDA.. trasformare queste sue parole in pellicola è stato il compito di GODARD e di CARMELO BENE seppur con approcci diversi e assolutamente non accostabili in questa sede (fede?).

 

Ho avuto la fortuna di vedere in altissima definizione uno degli apici del genio francese, mi riferisco a JE VOUS SALUE, MARIE (1984) che è anche cinema estetico-religioso, anzi è l'inno assoluto a un barocco e un senza-forzare che nonostante tutto mi rimanda ad un altro mio amore assoluto che è GREENAWAY.

 

Forse il GODARD migliore lo troviamo quando abbandona il canovaccio della storia, della funzione del cinema che rimane la trama, la narrazione in un certo qual modo neutralizzabile dalla sintagmatica e superando BACHTIN riesce a creare un nuovo statuto dell'immagine che è fluido-dissonante e perfettamente musicale (musica d'avanguardia ma non solo).

 

MADE IN USA (10/10) visto in altissima definizione usa il colore per corrompere la tua percezione borghese

 

PEGGIO PER ME (10/10) è la fine della dittatura del racconto e trascende l'immagine del cinema non sperimentale per arrivare al cielo, ai grandi visionari che sanno unire il molteplice artistico.

 

GODARD è il cinema, in quanto non ha mai avuto eredi e quando terminerà la sua avventura terrena, nessuno potrà imitarlo.. mentre Lynch assolutamente si.. in quanto è ancora nel filmabile, nella possibilità di tradirsi

 

il cinema di GODARD è meta-cinema e può guardare tutti gli altri dall'Alto, dall'Uno plotiniano. 

 

Godard non è il solo autore di un cinema filosofico.. RIVETTE ne è la quintessenza, come in GREENAWAY e soprattutto TARKOVSKIJ.. 

 

Un cinema che potrebbe morire, completamente disintegrato dal capitalismo, dall'edonismo, dal terminus che è l'applicazione della noosfera a Internet.

 

la topologia dell'assente


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#2 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
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Inviato 04 gennaio 2022 - 14:18

adesso bisogna sapere qual è la sopraffina analisi, maestro: ce ne stanno tre asd


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#3 simon

    Scaruffiano

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  • 12822 Messaggi:

Inviato 04 gennaio 2022 - 18:14

adesso bisogna sapere qual è la sopraffina analisi, maestro: ce ne stanno tre asd

 

https://www.ondacine...linguaggio.html

 

un capolavoro assoluto


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#4 100000

    Enciclopedista

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Inviato 17 settembre 2022 - 15:49

escludendo appunto i titoli per cui è citato ovunque, personalmente ti direi:
 
cinema terrestre:

cinema ibrido: cinema dai confini dello spazio, un telescopio Webb puntato sulla terra da un'altra galassia:

alla fine, grazie anche alla disponibilità nei servizi di streaming, ho recuperato qualcosa:
* band a part
* week end
* passion
* sceneggiatura di passion (o come si chiama: il doc fatto dallo stesso godard per spiegare il processo creativo dietro alla "sceneggiatura" di passion, appunto)

 

band a part molto "classico", in senso godardiano, passion probabilmente il più bello e mi ha sorpreso, perché non mi aspettavo un film simile da lui (ma lo conosco poco, già detto), mi ha fatto pensare a greenaway abbastanza ovviamente, che tra l'altro inizierà proprio in girare i suoi primi film, ma quello che mi ha colpito di più è week end: la prima parte è incredibile, sembra crash 5 anni prima che lo scrivesse ballard e 30 prima che lo girasse cronenberg (comunque due geni) - poi vabbè svacca abbastanza e boh, più va avanti e più mi perde, sia nel surrealismo che nelle parti più brechtiane, che mi sembrano un po' buttate lì, peccato perché fosse stato un po' più compatto ok non sarebbe stato godard ma sarebbe stato clamoroso

 

(ah, il doc: genialata che dimostra ancora una volta come possedesse il mezzo/media più di chiunque altro)


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