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L' album che sto ascoltando (jazz,classica & avanguardie)


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2123 replies to this topic

#1 madadayo

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Inviato 01 luglio 2006 - 07:20

Tutti si lamentano che questo forum langue, ed io vorrei dare il mio contributo: nel passato questo topic era molto frequentato, non capisco perchè non sia stato riutilizzato!
Allora comincio io:
Immagine inserita
Considero questo disco un vero capolavoro del jazz! GNU HIGH (ECM 1975)
Kenny Wheeler non poteva esordire meglio nella nuova (allora) etichetta ECM.
Un quartetto al meglio della forma:
Wheeler alla tromba con tre composizioni a suo nome, Keith Jarrett al piano,Dave Holland al basso e Jack DeJohnette alla batteria.
Altamente raccomandato a tutti i jazzofili!!!
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#2 Jazzer

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Inviato 01 luglio 2006 - 09:39

Gran bel disco questo.

Il forum langue, è vero, ma credo dipenda da una serie di fattori e non da un problema specifico. Comunque sia questo non è il posto per parlarne.
Per quanto mi riguarda io sto ascoltando questo disco:

Nik Barysch's Ronin: Stoa
Immagine inserita

Gran bel disco per il quale sto scrivendo una recensione come mio disco del mese
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#3 ex buschi n

    pivello

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Inviato 01 luglio 2006 - 14:28

la lista è un pò lunghetta a causa dei recenti cambiamenti del forum, chiedo scusa se per errore citerò dischi dei quali avevo già parlato, cmq nell'ultimo periodo mi sono dedicato a:

Keuth Jarret & Jan Garbarek - Personal Mountains (ECM - 1974)
Grande gruppo, grande affiatamento, grande classico...

Coxon/Prévost/Wales - Acoustic trio - (Treader 2006)
Questo è il IV disco dell'etichetta creata dagli spring heel jack in cui loro e vari amici e collaboratori producono in assoluta libertà le loro sperimentazioni, per adesso ho i secondi tre dischi (a breve spero di avere i primi tre) e questo è quello che mi ha meno impressionato, principalmente perchè attinge molto da certa musica contemporanea Europea che a me non piace molto (i cosiddetti silenzi artistici sono elemento del quale far uso con parsimonia a mio modesto avviso...)

John Tchicai - John Tchicai with strings - (Treader 2006)
V volume, sax molto melodico ed un pò rarefatto supportato da effetti elettronici e melodie di sottofondo, disco romantico e soft nel sound ma musicalmente copatto e completo anche se si riconosce bene lo stile Spring Heel Jack...

J Spaceman - Guitar Loop - (Treader 2006)
VI volume, quello che mi è piaciuto di più, trentun minuti circa di monotraccia di sola chitarra (più qualche altra cosetta di sottofondo ed accompagnamento) suonata distorta e looppata nei modi più insoliti...

Keith Fullerton Whitman - Lisbon - (Kranky 2006)
Monotraccia di 41 minuti registrato dal vivo a Lisbona, il miglior disco del nostro ed uno dei migliori dell'anno secondo me... ringrazio chi nel passato recente ne ha parlato qui sul forum...
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#4 kingink

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Inviato 07 luglio 2006 - 12:09

Arturo Benedetti Michelangeli Plays Debussy - Preludes (libro 1+2), Children's corner, Images I + II

Per chi scrive il miglior interprete (con Gieserking) del grande maestro francese!!!!!!!
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#5 Jazzer

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Inviato 07 luglio 2006 - 13:31

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Charlie Haden & Liberation Music Orchestra: Not in our name

Disco che dopo i primi ascolti mi aveva lasciato perplesso, ma che viene fuori bene alla lunga distanza.
Bello l'insieme orchestrale, belli gli scambi tra gli strumenti e gli assoli. Tutto improntato ad una calma di fondo, ad una tranquillità che - appositamente credo - stride con l'argomento di denuncia di tutto il CD.
Molto carina la versione semi-reggae di "This is not America", molto sentita "Amazing grace" e particolarmente struggente l'"Adagio", ovvero il famoso "Adagio per archi" di Samuel Barber. Molto appropriata la giustapposizione di "Skies of America" di Ornette Coleman con "America the beautiful".
Un bel disco, molto rilassato, ma molto pungente.
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#6 kingink

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Inviato 07 luglio 2006 - 13:34

Frederic Chopin - Nocturnes (Maurizio Pollini)

Mamma mia!!!!!!! Quanto è bella l'incisione dei notturni Chopiniani fatta dal grande maestro milanese.
A neanche un anno dall'ascita la considero già un must dell' interpretazione dei pezzi più famosi del grande compositorie polacco.

Che ne pensate?;D??????
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#7 kingink

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Inviato 08 luglio 2006 - 10:05

Charles Mingus - The Black Saint & The Sinner Lady

Uno dei più grandi capolavori del Jazz e della musica del 900!!!!!!!!
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#8 Jazzer

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Inviato 08 luglio 2006 - 10:11

Frederic Chopin - Nocturnes (Maurizio Pollini)


Bella davvero. Esecuzione brillante, molto "classica" nell'approccio con il testo ed estremamente sentita. Pensare che è la prima incisione dei Notturni di Pollini.
Per quanto riguarda Chopin, però, continuo a ritenere Vlado Perlemuter il suo interprete migliore - "di riferimento" direi - peccato che sia un po' complicato trovare le sue incisioni.
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#9 kingink

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Inviato 08 luglio 2006 - 10:22

Registrata a 63 anni!!!!!!!

Quello che mi fa propendere sempre nel consigliare questa incisione è che Pollini riesce a scandagliare la partitura nei minimi dettagli, cercando di cogliere appieno l'anima dal compositore polacco.
Rispetto, ne cito una, all'incisisione pur buona di Ashkenaszy, Pollini sa essere melanconico quando deve, ma anche più aggressivo (ante litteram ovviamente): si ascolti il Notturno op.2 no 9 e dopo lo si ascolti suonato da Ashkenazy...mi darete senz'altro ragione
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#10 kingink

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Inviato 08 luglio 2006 - 13:21

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#11 kingink

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Inviato 08 luglio 2006 - 13:25

sorry volevo vedere l'anteprima e ho poststo erroneamente...chiedo venia

comunque.....

una delle opere fondamentali del grande maestro tedesco.....
insieme a gesang der junglienge e gruppen (quella diretta da Abbado) le mie composizioni preferite di Stockhausen
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#12 Bateman

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Inviato 08 luglio 2006 - 15:37

Arturo Benedetti Michelangeli Plays Debussy - Preludes (libro 1+2), Children's corner, Images I + II

Per chi scrive il miglior interprete (con Gieserking) del grande maestro francese!!!!!!!


Assolutamente d'accordo. Due interpretazioni diverse ed entrambe di livello stratosferico. Io ho comprato anche l'intera opera per piano di Debussy incisa da Aldo Ciccolini. Devo ancora approfondirla per darne un giudizio. Qualcuno di voi la ascoltata? Che ne pensa? 
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“La poesia del lirico non può dire nulla che nella sua più immensa universalità e validità assoluta non sia stato già nella musica che costringe il lirico a parlare per immagini. Appunto perciò il simbolismo cosmico della musica non può essere in nessun modo esaurientemente realizzato dal linguaggio, perché si riferisce simbolicamente alla contraddizione e al dolore originari nel cuore dell’uomo primordiale, e pertanto simboleggia una sfera che è al di sopra di ogni apparenza e anteriore a ogni apparenza. Rispetto a tale sfera ogni apparenza è piuttosto soltanto un simbolo: quindi il linguaggio, come organo e simbolo delle apparenze, non potrà mai e in nessun luogo tradurre all’esterno la più profonda interiorità della musica, ma rimarrà sempre, non appena si accinga ad imitare la musica, solo in un contatto esteriore con la musica, mentre neanche con tutta l’eloquenza lirica potremo avvicinarci di un solo passo al senso più profondo di essa.”
F.Nietzsche, La nascita della tragedia

#13 kingink

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Inviato 08 luglio 2006 - 17:36

http://www.komponist...debusssy_cd.htm

Purtroppo la versione di Ciccolini non l'ho mai sentita; volevo comprare dello stesso Ciccolini l'opera per piano completa di Erik Satie, ma purtroppo in negozio era terminata...sarà per la prossima volta.

Altre due parole su Michelangeli. La sua uinterpretazione dei Preludi vale per intero il prezzo del biglietto. La gamma cromatica vastissima tipoica della tavolozza Debussy-niana (la Mer per citare un esempio) trova nei brevi pezzi per piano uno sfogo meno evidente, un pelo più sopito. Michelangeli riesce nell'ardua impresa di eviscerare completamente la pienezza del cromatismo del maestro francese, tramite un a tecnica e un gusto assolutamente sopra le righe.
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#14 madadayo

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Inviato 08 luglio 2006 - 18:05

Poco tempo a disposizione per la musica, ma almeno una volta alla settimana mi obbligo ad acquistare un disco di jazz. Ieri ho preso questo:
Immagine inserita

Brad Mehldau - HOUSE ON HILL (2006)
Brad è uno dei miei pianisti preferiti, e qui la sezione ritmica è sostenuta da Larry Grenadier al basso e Jorge Rossy alla batteria.
Il terzetto mi pare in ottima forma e le nove composizioni scivolano piacevolmente....
Dalle esaurienti note di copertina si evince che i brani non sono recenti ma 7 sono usciti da una session di due giorni nel 2002 da cui hanno ricavato il disco Anything goes pubblicato nel 2004. Gli altri due brani invece sono stati registrati nel 2005 anche se composti tra il 2000 e il 2002.
Tutti i pezzi sono originali firmati da Mehldau, che ha anche partecipato alla produzione assieme a Matt Pierson. Etichetta NONESUCH Records.
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#15 Jazzer

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Inviato 08 luglio 2006 - 18:18

Brad Mehldau - HOUSE ON HILL (2006)


Ah!!! E' già uscito! Ottimo, lunedì sarà mio!

Io nel frattempo sto ascoltando "Drive by" dei Necks. E' il loro terzo disco che ascolto, ma non vi pare che siano davvero troppo ripetitivi 'sti australiani?  :-\
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#16 Bateman

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Inviato 08 luglio 2006 - 19:13

...sto ascoltando "Drive by" dei Necks. E' il loro terzo disco che ascolto, ma non vi pare che siano davvero troppo ripetitivi 'sti australiani?  :-\

Io li ascolto solo quando ne ho proprio voglia. Certo le loro reiterazioni, alla lunga, possono stancare: ma solo nei dischi meno riusciti. Hanging Gardens ad esempio è un gioiello.
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“La poesia del lirico non può dire nulla che nella sua più immensa universalità e validità assoluta non sia stato già nella musica che costringe il lirico a parlare per immagini. Appunto perciò il simbolismo cosmico della musica non può essere in nessun modo esaurientemente realizzato dal linguaggio, perché si riferisce simbolicamente alla contraddizione e al dolore originari nel cuore dell’uomo primordiale, e pertanto simboleggia una sfera che è al di sopra di ogni apparenza e anteriore a ogni apparenza. Rispetto a tale sfera ogni apparenza è piuttosto soltanto un simbolo: quindi il linguaggio, come organo e simbolo delle apparenze, non potrà mai e in nessun luogo tradurre all’esterno la più profonda interiorità della musica, ma rimarrà sempre, non appena si accinga ad imitare la musica, solo in un contatto esteriore con la musica, mentre neanche con tutta l’eloquenza lirica potremo avvicinarci di un solo passo al senso più profondo di essa.”
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#17 madadayo

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Inviato 08 luglio 2006 - 20:20

Io ho ascoltato solo Aether,mi sembra un buon disco di new age.......
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#18 kingink

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Inviato 09 luglio 2006 - 10:04

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PETER TCHAIKOVSKY - Klavierkonzert No. 1 + S. RACHMANINOFF -  Preludes
Sviatoslav Richter
Wiener Symphoniker
Herbert von Karajan

Album magnifico, contenente il famosissimo concerto per pianoforte e orchestra di Tchaikovski, diretto da Herbert von Karajan e suonato poco di meno cha da sua maestà Sviatoslav Richter. Scontata è sicuramente la bontà indiscussa della registrazione sia come qualità audio che come interpretazione; inoltre il prezzo modico è un otttimo viatico per propendere all'acquisto. Non a caso dal mio punto di vista la collana "Galleria" della DG è un qualcosa di magnifico, l'unico neo è che anche nei grandi negozi c'è sempre non molta disponibilità di questi pezzi: o sono nascosti o finiti.

Per dire due parole sul concerto in questione.................
Composto nel 1874/75 è lo stesso Tchaikovsky a difinirlo "eccezionalmente difficile". Non caso l'allora direttore del condervatorio di Mosca Nicolaj Rubinstein, definì il concerto assolutamente insuonabile e lo liquidò senza troppi fronzoli. Infatti il concerto è un corollario di tecnica e virtuisimo che ad un primo impatto lo possono fare sembrare un po' asciutto, insomma palloso. Questo pùò accadere ad un ascolto distratto; infatti il concerto nonostante riprenda la forma classica tripartita classica di mozartiana memoria (Allegro + andante + allegro) è un tripudio di intuizioni e piccole genialità sparse qua e la nella partitura. Impossibile per esempio non restare ammaliati dai primi tre minuti del primo movimento, come non restare incantati dalla sublime coda. Non a caso sarà il proptotipo del concerto di fine ottocento; sentite il concerto di Ravel e poi ditemi.
Comunque il compositore russo ha scritto altri due concerti per pianoforte che io non conosco. Credo che siano meno belli e importanti, anzi ho letto in più luoghi che lo stesso Tchaikovski è rimasto affascinato da questa sua composizione, quindi non è improbabile che nei concerti 2 e 3 abbia cercato di riproporre la perfezione del primo.
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#19 Guest_runciter_*

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Inviato 09 luglio 2006 - 12:03

Arturo Benedetti Michelangeli Plays Debussy - Preludes (libro 1+2), Children's corner, Images I + II

Per chi scrive il miglior interprete (con Gieserking) del grande maestro francese!!!!!!!


io amo molto le incisioni di dino ciani e di robert casadesus (oltre al solito richter).

michelangeli e gieseking sono indiscutibilmente due grandissimi interpreti di debussy, ma secondo me certi elementi del loro approccio si allontanano troppo dallo spirito del compositore (probabilmente una certa rigidità mentale in michelangeli, e l'eccessiva volontà di potenza di gieseking).

samson francois invece mi era sembrato "giusto", ma è da tanto che non lo ascolto.
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#20 Jazzer

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Inviato 09 luglio 2006 - 12:08

samson francois invece mi era sembrato "giusto", ma è da tanto che non lo ascolto.


Lo stavo proprio per scrivere io! Pur apprezzando moltissimo le incisioni di Michelangeli, credo che Francois sia tra i migliori interpreti di Debussy (non conosco Gieserking, però... ma se è come dice Pinzon, allora non mi pare molto adatto alle trame sottili di Debussy).
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#21 charley_ellroy

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Inviato 09 luglio 2006 - 15:32

John Coltrane - "My favourite things"

Bellissimo, ma "A love supreme" viene da un altro pianeta
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#22 kingink

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Inviato 10 luglio 2006 - 17:46

Non so se è giusto postarlo qui, ma oggi l'avrò sentito almeno 30 volte...........


MICHELE NOVARO - FRATELLI D'ITALIA (TESTO DI GOFFREDO MAMELI)
(coro e orchestra dell'accademia nazionale di Santa Cecilia)

[size=10pt][size=10pt][b]ITALIA CAMPIONE DEL MONDO[size=10pt]

bello o brutto che sia, è giusto che in questi giorni di festa rappresenti la colonna sonora di questo momento irripetibile
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#23 kingink

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Inviato 13 luglio 2006 - 18:09

Immagine inserita

A discapito di tutti coloro che lo considerano un disco prevalentemente "rock", io l'ho sempre considerato un disco d'avanguardia popolare.
L'inizio dell'elettronica per l'appunto "popolare". Spogliato di molti intellettualismi della musica colta (Stockhausen in primis), Irrlicht è uno dei grandi capolavori della musica cosmica; precursore di mille stile può essere considerato semza ombra di dubbio uno dei capolavori della musica del novecento. Album irripetibile!!!
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#24 theydontsee

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Inviato 15 luglio 2006 - 20:52

Ciao a tutti. In questi giorni mi alterno tra

This Heat- Out Of Cold Storage

Immagine inserita

box contenete l'opera omnia del gruppo


Swimming In It-Greg Malcom
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magnifico album di questo chitarrista veramente particolare che si ingegna con chitarre modificate in vario modo

e il recente album  Between della coppia Rowe/Nakamura


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#25 madadayo

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Inviato 16 luglio 2006 - 21:26

Oggi ho ascoltato questo:
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TRIOSK The Headlight Serenade (Leaf 2006)

Ero indeciso se postarlo qui o nel rock, ma i forti elementi jazz e ambient presenti nel disco mi hanno fatto propendere per questo forum.
Prova convincente del trio australiano (al terzo disco) orfani del genio di Jelinek ma brillanti più che mai, con un pianoforte che ricorda spesso Satie.
Ottimo.
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#26 kingink

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Inviato 17 luglio 2006 - 13:53

Immagine inserita

Da questo monumentale box set di 6 cd sto ora ascoltando le Variazioni su un tema di Paganini op.35.
Non ho mai nascosto il mio amore incondizionato per il maestro di Amburgo. In questo cofanetto edito da Decca è raccolta tutta la musica per piano di Brahms suonata da Julius Katchen. Katchen è a mio avviso uno dei grandi interpreti dell'arte pianistica brahmsiana. L'acquisto è quasi obbligato, purtroppo il prezzo non è tra i più modici, a meno che non lo si trovi in offerta.
Accanto alle sonate, alle 4 ballade e ai vari pezzi più famosi, sono raccolte pezzi meno noti, ma di un gusto infinito; le danze ungheresi in versione pianistica acquistano nuova luce e grazia rispetto alla pomposa è più famosa versione orchestrale.

P.S. Il tema di paganini è il medesimo che utilizzerà Rachmaninoff nella sua più famosa rapsodia orchestrale
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#27 ex buschi n

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Inviato 17 luglio 2006 - 17:37

Oggi ho ascoltato questo:
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TRIOSK The Headlight Serenade (Leaf 2006)

Ero indeciso se postarlo qui o nel rock, ma i forti elementi jazz e ambient presenti nel disco mi hanno fatto propendere per questo forum.
Prova convincente del trio australiano (al terzo disco) orfani del genio di Jelinek ma brillanti più che mai, con un pianoforte che ricorda spesso Satie.
Ottimo.


Condivido in pieno, gran bel disco... dal sito della leaf si può anche accedere ad un loro live presso la SBC National Radio scraicabile gratuitamente che non è niente male....
per il resto in questo periodo mi stò dedicando a :

Daniel Menche - Concussion - (asphodel 2006)
Avanguardia elettronico induistriale, tutta percussiva, disco particolare, decisamente ostico e da ascoltare con pazienza, però secondo me ne vale la pena...

Evan Parker With Birds - For Steve lacy - (Treader 2005)
Il sax di Parker e l'elettronica degli Spring Heel Jack, mescolati però in una chiave più parkeriana e più vicina a certe sperimentazioni contemporanee... ostico in certi passaggi ma da ascoltare...

Trio with interlude - Omonimo - (Treader 2005)
L'ensemble è praticamente quello di sopra con l'aggiunta di mark sanders, il disco però è più jazzistico in senso stretto, con tinte free europeee seppure anche qui l'elettronica ovviamente non manca.... anche questo, secondo me, da ascoltare...
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#28 OffTopic

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Inviato 17 luglio 2006 - 20:03

Immagine inserita
In questo cofanetto edito da Decca è raccolta tutta la musica per piano di Brahms suonata da Julius Katchen. Katchen è a mio avviso uno dei grandi interpreti dell'arte pianistica brahmsiana. L'acquisto è quasi obbligato, purtroppo il prezzo non è tra i più modici, a meno che non lo si trovi in offerta.


Grandissimo e sfortunato Julius Katchen; difficile non adorare le sue interpretazioni brahmsiane. Alcuni anni fa vendevano, dell'opera omina per piano, una selezione di 2 CD (ad un prezzo, perciò, molto più abbordabile rispetto all'intero confanetto) contenente i due cicli di Variazioni su un tema di Paganini, le Variazioni su un tema di Handel, la Sonata in fa minore, le Rapsodie op.79, i pezzi dell'op.116, l'Intermezzo op.117 n.2 e le Ballate op.10. Non so se sia ancora in vendita, ma se lo è lo consiglio.

PS il cofanettone di cui parli tu suppongo non contenga anche i lavori per piano e orchestra, vero?
edit: ho letto ora il "Solo piano". Mi sono risposto da solo.
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#29 Guest_lassigue_bendthaus_*

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Inviato 18 luglio 2006 - 10:03



Daniel Menche - Concussion - (asphodel 2006)
Avanguardia elettronico induistriale, tutta percussiva, disco particolare, decisamente ostico e da ascoltare con pazienza, però secondo me ne vale la pena...



;)
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#30 Bateman

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Inviato 18 luglio 2006 - 13:13

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Da questo monumentale box set di 6 cd sto ora ascoltando le Variazioni su un tema di Paganini op.35.
Non ho mai nascosto il mio amore incondizionato per il maestro di Amburgo. In questo cofanetto edito da Decca è raccolta tutta la musica per piano di Brahms suonata da Julius Katchen. Katchen è a mio avviso uno dei grandi interpreti dell'arte pianistica brahmsiana. L'acquisto è quasi obbligato, purtroppo il prezzo non è tra i più modici, a meno che non lo si trovi in offerta.
Accanto alle sonate, alle 4 ballade e ai vari pezzi più famosi, sono raccolte pezzi meno noti, ma di un gusto infinito; le danze ungheresi in versione pianistica acquistano nuova luce e grazia rispetto alla pomposa è più famosa versione orchestrale.

P.S. Il tema di paganini è il medesimo che utilizzerà Rachmaninoff nella sua più famosa rapsodia orchestrale


Posseggo anch'io questo scrigno di tesori inestimabili (lo trovai in offerta da Iperdue qualche anno fa, tipo 40-50 euro). Che dire dell'interpretazione di Katchen: superlativa! Peccato che tale straordinario pianista ci abbia lasciato troppo premturamente.
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“La poesia del lirico non può dire nulla che nella sua più immensa universalità e validità assoluta non sia stato già nella musica che costringe il lirico a parlare per immagini. Appunto perciò il simbolismo cosmico della musica non può essere in nessun modo esaurientemente realizzato dal linguaggio, perché si riferisce simbolicamente alla contraddizione e al dolore originari nel cuore dell’uomo primordiale, e pertanto simboleggia una sfera che è al di sopra di ogni apparenza e anteriore a ogni apparenza. Rispetto a tale sfera ogni apparenza è piuttosto soltanto un simbolo: quindi il linguaggio, come organo e simbolo delle apparenze, non potrà mai e in nessun luogo tradurre all’esterno la più profonda interiorità della musica, ma rimarrà sempre, non appena si accinga ad imitare la musica, solo in un contatto esteriore con la musica, mentre neanche con tutta l’eloquenza lirica potremo avvicinarci di un solo passo al senso più profondo di essa.”
F.Nietzsche, La nascita della tragedia

#31 kingink

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Inviato 18 luglio 2006 - 13:30

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Era da un po' che non ascoltavo il compositore ungherese e per farlo ho pensato di rispolverare questo doppio cd edito da Philips contenente gran parte della musica da concerto scritta da Bartok.
Purtroppo è l'unica esecuzione da me posseduta sia dei concerti per piano che del famoso concerto per orchestra, indi per cui non posso avere un adeguato metro comparativo per quel che riguarda la qualità esecutiva. Posso dire però che gli esecutori non sono gli ultimi arrivati: Kovacevich-Colin Davis per l'integrale pianistica e Haitink per le altre due composizioni. Qualità audio e impatti sulla partitura comunque sono molto buoni.
Tutte le composizioni, eccetto il 1° e il 2° concerto per piano scritte nei primi anni 30, coprono gli ultimi anni di vita del compositore, quindi vanno ad inquadrare il Bartok maturo che abbandona le influenze straussiane giovanili per abbracciare una composizione remore di Stravinsky e Schoenberg.
Agli albori del XXi sec. è ormai assodato come l'arte di Bartok sia una delle grandi conquiste della musica del '900. L'eredità lasciata da Bartok sarà enorme e nel bene o nel male andrà ad influenzare tutte le avanguardie del secondo dopoguerra: dalla scuola di Darmstadt (Ligeti in primis), all'avanguardia polacca (Lutoslawsky e Penderecki) fino alla musica minimale americana (in alcuni passaggi l'uso delle percussioni di Reich mi ha sempre portato alla mente Bartok).
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#32 kingink

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Inviato 18 luglio 2006 - 14:20

Grandissimo e sfortunato Julius Katchen; difficile non adorare le sue interpretazioni brahmsiane. Alcuni anni fa vendevano, dell'opera omina per piano, una selezione di 2 CD (ad un prezzo, perciò, molto più abbordabile rispetto all'intero confanetto) contenente i due cicli di Variazioni su un tema di Paganini, le Variazioni su un tema di Handel, la Sonata in fa minore, le Rapsodie op.79, i pezzi dell'op.116, l'Intermezzo op.117 n.2 e le Ballate op.10. Non so se sia ancora in vendita, ma se lo è lo consiglio.


Lo avevo visto anch'io il doppio (credo sia ancora in catalogo) quando tempo e tempo fa decisi di comprare il Brahms pianistico. Erano affiancati l'uno all'altro, il cofanetto e il doppio sempre edito da Decca; solo che non ebbi grandi titubanze e nonostante la salassata comprai il cofanetto. E a posteriori ne è valsa la pena, caspita se ne è valsa la pena!!!!!!!!
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#33 kingink

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Inviato 20 luglio 2006 - 18:17

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Album strepitoso suonato da un Pollini ancora più strepitoso.
In successione il maestro propone le sonate 22, 23 "Appassionata", 24 e 27. Inoltre un bonus cd registrato nel 2002 al Musikverein di Vienne immortale il maestro nell'esecuzione della 24 e dell'appassionata.
L'"Appassionata" analizzata, scandagliata dal rigore formale del maestro milanese sembra che sia suonata per la prima volta, come se prima di Pollini nessuno si fosse mai cimentato in questa esecuzione. La tempesta di note che investe l'ascoltatore nell' "Allegro assai" iniziale è resa da Pollini eccezionalmente. Pollini sul pianoforte impersonifica il medesimo impeto focoso di Beethoven, rendendo in maniera esemplare l'energia che questo movimento trasuda.
Da adorare anche l'interpretazione live della stessa sonata. Le cronache del 2002 narrano come quella sera a Vienna gli ascoltatori fossero incollati al seggiolino talmente era elevato il phatos emanato dell'interpretazione di Pollini.
Pollini è semza ombra di dubbio uno dei vanti dell'Italia musicale nel mondo e le sue interpretazione beethoveniane (oltre alle sonate da sentire le Variazioni Diabelli) sono già un punto di riferimento imprescindibile!!!!!
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#34 madadayo

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Inviato 05 agosto 2006 - 08:25

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Ho acquistato la versione rimasterizzata di questo capolavoro di Sonny Rollins.La session sembra avere nuova vita........
Con Rollins al tenore ci sono Tommy Flanagan al piano,Doug Watkins al basso e Max Roach alla batteria.
Come dico io, imperdibilissimo!  :D
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#35 ecco2r

    pivello

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Inviato 08 agosto 2006 - 09:54

Emergence - jerry Bergonzi-  Red Records

trio dal vivo: echi coltraniani - disperati e strazianti -  nel brano eccellente  che da il titolo all'album;  grande interplay tra i tre musicisti per tutto il resto del disco che è una vera  e raffinata goduria .

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#36 out of the cool

    Roadie

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Inviato 08 agosto 2006 - 11:43

miles davis 5tet - live in antwerpen (belgium) 1967

questo è un bootleg credo ma la qualità audio è cmq ottima, da live ufficiale per capirci.
Dio santo, come cazzo suonano questi. shorter, miles, hancock, williams, carter qua sono davvero su un altro pianeta, nemmeno sui loro grandiosi dischi da studio suonano così tosti e "astratti".
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#37 madadayo

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Inviato 08 agosto 2006 - 12:43

miles davis 5tet - live in antwerpen (belgium) 1967

questo è un bootleg credo ma la qualità audio è cmq ottima, da live ufficiale per capirci.
Dio santo, come cazzo suonano questi. shorter, miles, hancock, williams, carter qua sono davvero su un altro pianeta, nemmeno sui loro grandiosi dischi da studio suonano così tosti e "astratti".

Mi leggi la scaletta?  ;)
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#38 PrebenElkjaer

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Inviato 09 agosto 2006 - 09:42


miles davis 5tet - live in antwerpen (belgium) 1967

questo è un bootleg credo ma la qualità audio è cmq ottima, da live ufficiale per capirci.
Dio santo, come cazzo suonano questi. shorter, miles, hancock, williams, carter qua sono davvero su un altro pianeta, nemmeno sui loro grandiosi dischi da studio suonano così tosti e "astratti".

Mi leggi la scaletta?  ;)

La cosa ha incuriosito anche me e mi son messo sotto con google :)
si tratta di questo concerto: http://db.etree.org/...hows_key=50853  ?
In altri siti dicono che si tratta di uno dei massimi live di Miles.

P.S. una ricerca sull'uccellino azzurro da responso positivo  ;)
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Fat Moe: Noodles, cos'hai fatto in tutti questi anni?
Noodles: Sono andato a letto presto.

Tu sai citare i classici a memoria... ma non distingui il ramo da una foglia...

Fiero membro

Ci sono più dischi di merda che vita!

#39 pachuco cadaver

    pivello

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Inviato 14 agosto 2006 - 15:15

Ciao a tutti!

Non conosco bene la musica classica ma ho intenzione di approfondire le mie esigue nozioni a riguardo. Ho acquistato un cofanetto con le Nove Sinfonie di Beethoven della Wiener Philarmoniker diretta da Claudio Abbado alla fine degli anni 80.
Devo un po' abituarmi a questo tipo di musica ma devo dire che già la trovo strepitosa, a tratti da pelle d'oca...
Recentemente ho trovato un'altra versione delle Nove sinfonie con Von karajan direttore (edite dalla EMI) e vorrei sapere se c'è differenza fra le due: in che cosa si distinguono ed eventualmente qual'è "migliore" (sempre che sia possibile fare un paragone in termini di migliore o peggiore)?
Grazie per le eventuali risposte...

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#40 kingink

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Inviato 14 agosto 2006 - 16:51

Sono due versioni assolutamente di riferimento e dire quale delle due sia la migliore sarebbe riduttivo.Il Beethoven di Karajan è stata l'esecuzione di riferimento fino agli anni 80, oggi lo è quella di Abbado; è una sorta di passaggio di consegna. Io di abbado ho l'esecuzione con i Berliner (l'orchestra migliore per Beethoven sinfonista) che è anche più recente ed è meravigliosa. Di Karajan ho l'edizione della Dg del 1963 ed è la migliore per interpretazione e suono. Credo che le registrazioni della EMi siano degli anni 50, poi c'è ne è un altra della Dg dell'84 credo e un'altra ancora di metà anni 70. Ma la migliore, a detta di tutti è quella del 63.
Quale scegliere? Entrambi ovviamente. Karajan è più titanico di Abbado, la potenza emanata dall'interpretazione di Karajan non ha eguali, la sua ricerca e tantativo di emanazione del titanismo beethoveniano è perfetta. Il Beethoven di Abbado è diverso, ma altrettanto valido. La pulizia e la nitidezza dell'interpretazione abbadiana è fantastica. Quando sento Abbado, parere personale, sento un Beethoven ancora più moderno di quanto è; la grandezza di abbado è quello di aver spogliato l'interpretazione di Beethoven di una certa ridondanza sonora: è un'interpretazione molto razionale e precisa, molto contemporanea nella concezione e meno classica. Ma a me piace trantissimo.
In poche parole alla tua domanda io rispondon che sono valide e belle in egual misura. La cosa che ti consiglio è di procurarti le interpretazione sia di Karajan che di Abbado edite da Dg con i Berliner Philarmoniker. La sessione degli ottoni di questa orchestra, presente peraltro massicciamente in molte sinfonie di Beethoven, vedi 5 e 9, è la migliore della musica classica. Qiundi l'unica cosa che ti consiglio è di procurati l'edizione dei due autori con i Berliner.
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#41 out of the cool

    Roadie

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Inviato 14 agosto 2006 - 17:19



miles davis 5tet - live in antwerpen (belgium) 1967

questo è un bootleg credo ma la qualità audio è cmq ottima, da live ufficiale per capirci.
Dio santo, come cazzo suonano questi. shorter, miles, hancock, williams, carter qua sono davvero su un altro pianeta, nemmeno sui loro grandiosi dischi da studio suonano così tosti e "astratti".

Mi leggi la scaletta?  ;)

La cosa ha incuriosito anche me e mi son messo sotto con google :)
si tratta di questo concerto: http://db.etree.org/...hows_key=50853  ?
In altri siti dicono che si tratta di uno dei massimi live di Miles.

P.S. una ricerca sull'uccellino azzurro da responso positivo  ;)

tutti i pezzi sono da panico direi, ma la mia preferenza va alla versione che ci sta lì di footprints. è INCREDIBILE come da blues minore divenga qualcosa di davvero altro e "oltre"...il merito secondo me è soprattutto del piano di Hancock, fa dei voicing davvero da panico per quanto son belli (sentire ad esempio l'incipit del solo di Shorter, per come si va su umori arabeggianti grazie all'accompagnamento di Herbie).
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#42 kingink

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Inviato 15 agosto 2006 - 11:20

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Chopin - Le opere complete per pianoforte solo (Vladimir Ashkenazy)

Da questo monumentale box set di 13 cd sto ascoltando peszzi vari (una sorta di personale playlist) del grande maestro polacco. La qualità complessiva della registrazione è più che buona, anche se l'interpretazione di alcuni pezzi non mi soddisfa appieno. Per fare un esempio i Notturni suonati dal maestro russo sono buoni, ma in alcuni passaggi troppo frivoli; la recente interpretazione di Pollini stravince di gran lunga il confronto. Nonostante questo l'acquisto è vivamente consigliato per il prezzo non tanto alto (13 cd a 70 ?) e perchè costituisce un viatico per approcciare al meglio e nella sua totalità la genialità dell'arte di Chopin.
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#43 a.ridanciano

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Inviato 19 agosto 2006 - 19:11

nell'attesa di ricevere il nuovo cofanetto dei Tortoise, inganno il tempo ascoltando Don Pullen e Horace Parlan.
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#44 Paz

    Roadie

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Inviato 19 agosto 2006 - 21:37

il nuovo cofanetto dei Tortoise


cosa cosa? cos'è questo cofanetto?
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#45 Veteran of Disorder

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Inviato 19 agosto 2006 - 21:59


il nuovo cofanetto dei Tortoise


cosa cosa? cos'è questo cofanetto?


Il tuo pozzo dei desideri...

http://www.thrilljoc...alog/?id=100394
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#46 Paz

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Inviato 20 agosto 2006 - 11:53

azz! ed è già esaurito!
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#47 Paz

    Roadie

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Inviato 21 agosto 2006 - 21:28

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Chopin - Le opere complete per pianoforte solo (Vladimir Ashkenazy)

Da questo monumentale box set di 13 cd sto ascoltando peszzi vari (una sorta di personale playlist) del grande maestro polacco. La qualità complessiva della registrazione è più che buona, anche se l'interpretazione di alcuni pezzi non mi soddisfa appieno. Per fare un esempio i Notturni suonati dal maestro russo sono buoni, ma in alcuni passaggi troppo frivoli; la recente interpretazione di Pollini stravince di gran lunga il confronto. Nonostante questo l'acquisto è vivamente consigliato per il prezzo non tanto alto (13 cd a 70 ?) e perchè costituisce un viatico per approcciare al meglio e nella sua totalità la genialità dell'arte di Chopin.


e i preludi come sono? mi è venuta ora una gran voglia di ascoltarli dopo averne letto su Proust... solo che io possiedo solo una registrazione di Cortot degli anni 40, che mi piace moltissimo come esecuzione ma ha un audio (giustamente) poverissimo...
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#48 OffTopic

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Inviato 21 agosto 2006 - 22:38


e i preludi come sono? mi è venuta ora una gran voglia di ascoltarli dopo averne letto su Proust... solo che io possiedo solo una registrazione di Cortot degli anni 40, che mi piace moltissimo come esecuzione ma ha un audio (giustamente) poverissimo...


Se posso dare un consiglio, io (da non amante di Ashkenazy) ti consiglierei di acquistare in busta chiusa i Preludi suonati da Samson François (l'incisione che conosco io tuttavia è bellissima ma vecchiotta), ma anche quelli incisi, più recentemente per la Philips, dal meraviglioso Claudio Arrau - che ora campeggia nell'avatar di kingking - il cui pianismo misterioso, ad un tempo profondamente spirituale e prepotentemente materico, costituisce una delle mie passioni di sempre. Lode a kingking per quell'avatar.
Sono celebratissimi anche i Preludi di Magaloff. Ma io odio Magaloff. Non so  ::) se esista un'incisione di Rubinstein (nel caso, vorrei ascoltarla).
Ah... la terza incisione che avrei personalmente consigliato sarebbe proprio quella di Cortot! :) Bella scelta!
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#49 Paz

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Inviato 22 agosto 2006 - 07:36


Se posso dare un consiglio, io (da non amante di Ashkenazy) ti consiglierei di acquistare in busta chiusa i Preludi suonati da Samson François (l'incisione che conosco io tuttavia è bellissima ma vecchiotta), ma anche quelli incisi, più recentemente per la Philips, dal meraviglioso Claudio Arrau - che ora campeggia nell'avatar di kingking - il cui pianismo misterioso, ad un tempo profondamente spirituale e prepotentemente materico, costituisce una delle mie passioni di sempre. Lode a kingking per quell'avatar.
Sono celebratissimi anche i Preludi di Magaloff. Ma io odio Magaloff. Non so  ::) se esista un'incisione di Rubinstein (nel caso, vorrei ascoltarla).
Ah... la terza incisione che avrei personalmente consigliato sarebbe proprio quella di Cortot! :) Bella scelta!


ottimo, cercherò l'incisione di Arrau, mi hai incuriosito... pianismo misterioso...
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#50 kingink

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Inviato 22 agosto 2006 - 08:24

e i preludi come sono? mi è venuta ora una gran voglia di ascoltarli dopo averne letto su Proust... solo che io possiedo solo una registrazione di Cortot degli anni 40, che mi piace moltissimo come esecuzione ma ha un audio (giustamente) poverissimo...


Composti durante il soggiorno disastroso con George Sand a Maiorca nel 1839 i Preludi, insieme agli studi e ai Notturni sono i capolavori più limpidi lasciati in eredità dal maestro polacco: insomma ogni aggettivo di merito che andassi a spendere su tal opera non andredde a spiegare la meraviglia auditiva che si cela di fronte all'ascoltatore. Già a suo tempo i preludi erano apprezzati; un certo Schumann ebbe a scrivere: "Essi hanno il libero stile e la grande classe che caratterizzano le opere di genio". A parte questa definizione nei preludi troviamo tutto la poetica di Chopin, un pozzo di tesori d inestimabile valore. Facciamo esempi; per esempio il 13 e il sommo preludio 15 hanno lo schema classico dal Notturno (ABA), il 7 abbozza una mazurca, il n.8, 12 , 16 , 19 sono imparentati con gli studi. Infine nel n. 22 si perfecepisce un qualcosa delle polacche. A parte, menzione speciale merita il 24 che chiude la prima raccolta (24 preludi op.28). Il 24 in re minore è il mio preferito ed uno dei brani più sofferti e sanguinolenti scritti dal genio di Varsavia. Neamnche la celeberrima Marcia funebre della seconda sonata oppure l'altrettanto divino studio rivoluzionario possiedono questa carica drammatica. Chopin  pubblicherà altri due preludi: in di diesis minore op.45 e in mi bemolle maggiore postumo però.

Tra le interpretazioni: confermo che Rubinstein ha inciso i Preludi. Arrau ovviamente è imprescindibile (grazie Off per le lodi). Oltre a quelle citate consiglio due interpreti dei giorni nostri: Martha Argerich e Maurizio Pollini: il suo Chopin, adesso, è il migliore.

Per completaezza vi linko un video con il maestro milanese, giovanissimo tra l'altro che esegue il mio amato preludio 24.
http://www.youtube.c...h?v=84ynW6nw_pg
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