Inviato 01 novembre 2021 - 18:27
A me "Amanda" piace e invero anche il resto di quel disco (anche se non tanto quanto il primo).
Che il disco potesse finire con la prima traccia di fatto lo ho scritto e lo ribadisco: però sono ben contento che non sia così, perché effettivamente di pezzi scadenti non trovo ne contenga. "Peace of Mind" in particolare è un'altra delle mie alltime favourite.
All'obiezione che non tutte le parti strumentali siano ugualmente sorprendenti, o che il tutto sia meno ricco e dinamico di un disco prog rispondo che sì, è così, ma non lo vedo come un limite. I pezzi funzionano a questo modo qua: esagerando e dando nell'occhio su certi frangenti, ma mantenendosi saldissimi e immediati sugli altri. Spesso si vede l'AOR/arena rock come un genere che tenta di "fatturare" sulle intuizioni del prog: è vero e non vero, ma ne caso dei Boston credo lo si possa affermare senza che la cosa rappresenti un demerito. Peraltro rispetto ad altri colossi del settore il primo dei Boston è a mio avviso un disco in cui gli influssi prog restano più subliminali, e parlare di "saccheggio" del genere come talvolta viene fatto farebbe trasparire un approccio doppiamente miope.
E comunque approcci o non approcci, valore storico o meno, il punto chiave per me è uno: sto sound è una figata. Mi spiace se non tutti lo percepiscono così, ma d'altro canto va un po' a sta maniera con tutta la musica. A ciascuno il suo, e sono ben contento che fra il mio ci sia questo. Scrivere la pietra è stato piuttosto laborioso e anche una sfida, ma mi sono divertito un sacco anche perché si trattava di un disco che mi ha fulminato fin dal primissimo ascolto.
"It's a strange world." "Let's keep it that way."