Libri infilmabili: quali sono, secondo voi?
Inizio io con due titoli forse banali:
"Ubik", Philip K. Dick
"Invisible Monsters", Chuck Palahniuk
Spero non ci fosse già una discussione simile!
Inviato 26 luglio 2021 - 20:52
Libri infilmabili: quali sono, secondo voi?
Inizio io con due titoli forse banali:
"Ubik", Philip K. Dick
"Invisible Monsters", Chuck Palahniuk
Spero non ci fosse già una discussione simile!
Inviato 26 luglio 2021 - 21:06
SNEZANA di Paolo Bassani
la catastrofe interiore che emigra a Sarajevo nel 1995, attraversa il manicomiale di Sarajevo imitando uccidendo per la seconda volta lo spirito di ARTAUD, la nevrosi che ne consegue, il ritorno a casa sua, l'ossessione geometrica per un altro castello kafkiano e quel neutro alla BLANCHOT in cui finisce la sua vita ma.. il ritorno mercé la Fede è totale eversione ad ogni forma di visibilità, la morte della visione.
Scritto in prima persona è ispirato all'ego trascendentale di HUSSERL e a LUTERO, pensiero che ricorre persino in Heidegger, quello luterano, un solipsismo che trova la stampa ma la distanzia da qualsiasi altro materiale stampato, dalla pornografia all'esegesi metabolica dell'algoritmo leibniziano applicato al sublime KLEE.
Forse solamente il primo capitolo è leggibile, anche se quando il protagonista esce dalla palestra dopo l'incontro di pallavolo già iniziano le dissonanze percettive, il caos che vorrebbe eliminare l'immagine, l'ossessiva torsione sintattica per invocare non l'Angelo ma la collezione fantasmatica dei noemi virtuali, o chiamatele pure monadi. Il resto è impossibile, compiaciuto, romantico all'eccesso, è capace di narrare una storia d'amore in un romanzo di duemila pagine senza nemmeno l'ipotesi di un bacio o di una carezza con la propria fidanzata. Impossibile, Paolo Bassani in quel romanzo uccide ogni presenza per farsi altro da se e captare forze metafisiche, mondi possibili, contingenti e tutti i Maestri sono lasciati alle spalle, come aveva fatto DERRIDA.
GRAMMATOLOGIA di DERRIDA
non vedo come anche il più talentuoso genio di quest'epoca post KUBRICK possa solo immaginare qualche piano sequenza, magari se la sceneggiatura fosse affidata a Carlo Sini..
MASSIMO CACCIARI ICONA DELLA LEGGE
Un documentario sull'icona russa certamente, un film tradizionale o anche tradizionalmente d'avanguardia non potrebbe accadere in questo mondo come volontà e rappresentazione.
NON POTEVA ACCADERE, invece è accaduto
FILMARE LA MORTE DELLA POESIA IN UNA CUPE NOTTE GERMANICA, lo ha fatto nel 1986 l'ultima pellicola veramente impegnativa che non poteva che nascere-svilupparsi e concludersi in GERMANIA, DIO-SYBERBERG trattino DIO-KLEIST che si fondono ben oltre il detto il dicibile e soprattutto la cotonatura dell'espressione filmica. LA NOTTE (1986) poi il cinema si è esaurito.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
Inviato 27 luglio 2021 - 05:41
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
Inviato 27 luglio 2021 - 06:04
Ubik però è già stato scippato della sua idea portante in tanti di quei film...
Inviato 27 luglio 2021 - 08:27
Ulisse, che Carmelo Bene credo definì il più grande film del Novecento ma che, per l'appunto, non è filmabile.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
Inviato 27 luglio 2021 - 09:42
Inviato 27 luglio 2021 - 21:06
LA COGNIZIONE DEL DOLORE DI GADDA
NON doveva essere filmata LA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO di PROUST, non almeno in quel modo. Grazie a Dio conservo ancora adesso la sceneggiatura di un film che sarebbe stato IL CAPOLAVORO di Luchino Visconti, una RICERCA che solamente nelle sue mani avrebbe potuto trovare vera affermazione estetica, in quanto il senso della STORIA tema principale di VISCONTI poteva trattare la MATERIA E LA MEMORIA francese in modo assolutamente logico-descrittivo, anche attraverso un estetismo de-realizzante che è fondamentale nel suo cinema.
TUTTO BORGES
In quanto BORGES come LEIBNIZ sono autori cinematografici per eccellenza ma sul piano puramente teorico, grazie a loro abbiamo avuto il cinema di ROBBE GRILLET e in parte quello di RESNAIS, tacendo o quasi di alcune derive italiche come quella di BERTOLUCCI. Ma è chiaro che siamo al concetto massimo, alla collezione dei concetti massimi che i registi devono guardare, non certo alla sceneggiatura della TEODICEA etc.
Il capolavoro di JOYCE è stato filmato per la televisione italiana e anche con una certa crudezza negli anni sessanta. Ma il problema del topo è davvero encomiabile: l'immane distanza che separa non solo la narrativa più filosofica o quantomeno come quella che ha scritto un utente, del gioco linguistico dal mondo della RAPPRESENTAZIONE CINEMATOGRAFICA che non può arrivare ai sensi proustiani per fare un esempio, scadendo in allegorie, a giochi para semiotici etc.
GADDA.. se la COGNIZIONE è impossibile da replicare al cinema, discorso diverso per il mezzo capolavoro di GERMI tratto dal romanzo quasi giallo ma senza soluzione dell'immane scrittore italiano che non ha vinto il Nobel perché costui è l'esempio massimo di cui parlava QUINE in senso lato, ovvero della traducibilità della non traducibilità, GADDA in tedesco è un massacro, uno stillicidio, idem in inglese è un miracolo che la situazione inversa ci sia andata bene: senza HEGEL non si vive, senza HEIDEGGER non si pensa all'ESSERE e qui bisogna genuflettersi davanti a Colli e Volpi che tanto hanno sudato germanistica per arrivare primo alla propria autocomprensione (senso dell'essere attraverso l'ermeneutica moderna) per poi dar-ci completamente il pensiero pensante, eternamente in moto di M.H. e non solo.
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
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