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Francesco Guccini


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187 replies to this topic

#1 Guest_materasso-divino_*

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Inviato 15 novembre 2006 - 19:31

Apro il topic dedicato al Guccio poichè l'ho visto in concerto venerdì sera al DatchForum. 8) ...non so...era il primo concerto del Guccio e magari pensavo...a 66 anni tirerà avanti nell'attività live magari senza più la passione di una volta...tuttavia questo non lo so. Ho solo 20 anni, ma quello che posso dire è che il concerto è stato veramanete da brividi in certi momenti. Ha presentato tra l'altro un pezzo inedito. carino, ma mi è parso abbastanza di maniera. Lui è un intrattenitore eccezionale. stabilisce con il pubblico un reale contatto con gag gustose e simpatici scambi di battute. Tracanna vino rosso che è un piacere. Secondo me l'unico suo difetto è che la sua musica è troppo schierata e militante in certi momenti. Non che sia un difetto, ma per me lo è.
Allora...
per quanto mi riguarda sono abbastanza novizio in materia gucciniana. Abbastanza poichè comunque possiedo quelli che credo sono ritenuti i suoi capolavori: Radici e Via Paolo Fabbri. La musica è ancorata al folk-rock di stampo americano. Nulla di originale. Ma questo non è un difetto. Dopotutto il Guccio è "semplicemente" un cantautore.
Cmq la mia preferenza va al primo. Ma leggermente. Come liriche trovo entrambi ispiratissimi, i testi sono vere e proprie poesie, la sola lettura emoziona fortemente come solo il sacro fuoco della poesia sa fare ;D. Ma musicalmente anche se Via è molto più vario ed elaborato gli arrangiamente di Radici anche se più semplici riescono a dare un tocco di colore in più ai pezzi.
Uno dei pregi del Guccini songwriter è il fatto di riuscire a rendere alla portata di tutti i suoi testi e i suoi messaggi. i suoi valori. le citazioni colte e intellettualodi sono adattate a un linguaggio popolare, molto esplicito e colorito a volte, rendendosi capace di essere capito da chiunque. Infatti io rispetto ma non riesco ad amare molto De Gregori (anche se è autore della più bella ballata della musica italiana:Rimmel) per il fatto che a volte dei suoi testi non si capisce proprio n cazzo.
Mi sembra infatti troppo elitario. Cmq...il Guccio...grande uomo...
ora mi piacerebbe buttarmi a capofitto nella sua discografia e approfondirla. Credo che punterò su Due anni dopo, che contiene tra gli altri un pezzo eccezionale. un capolavoro, uno sfogo poetico, sincero e malinconico: Vedi cara.
Ora a voi la parola!!! cosa ne pensate di Guccini?


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#2 100000

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Inviato 15 novembre 2006 - 19:50

guarda, io lo conosco soprattutto tramite la passione di mio padre, e sono cresciuto a pane e guccini (ed altri cantautori italiani tipo il grandissimo de andrè)...però non ho percorso, nè conosco la sua intera discografia.
se ti può interessare a me piace moltissimo "l'isola non trovata" ma forse è dovuto anche ad i ricordi fanciulleschi che ho legato a quel vinile che ascoltavo quando avevo poco più di 5 anni, nella casa di campagna.
mi permetterei di consigliarti anche "quello che non..." e "due anni dopo" (album da te già citato), ma anche questi puramente in base a gusti personali e discutibilissimi. del genere conosco solo guccini, quindi non ho confronti e gli sono legato più per motivi personali/sentimentali che musicali, quindi...alla fine fai te!  ;)
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#3 kebab

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Inviato 15 novembre 2006 - 19:54

sono più che sicuro che se ne fosse già parlato, ma forse era nel forum vecchio. anyway...

il mio cantautore italiano preferito, decisamente. per motivi di affetto e basta. però penso che abbia scritto dei pezzi da pelle d'oca, sia musicalmente che a livello di testi. io continuerò a preferire su tutti due anni dopo, che se òa batte con gli altri dischi fino a via paolo fabbri . amerigo è il primo disco lievemente sottotono: contiene dei pezzoni ma non mi convince. che poi son gusti, visto che molti adorano la seconda parte di carriera.
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#4 DONBRIZIO

    Roadie

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Inviato 15 novembre 2006 - 21:51

Grandissimo.... Stagioni del '99 è un capolavoro dalla prima all'ultima track. Ritratti mi è piaciuto meno...
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#5 wago

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Inviato 16 novembre 2006 - 01:04

Ho ascoltato quasi esclusivamente Guccini per svariati anni della mia vita. Periodicamente, ancora ora amo riscoprirlo e perdermi per qualche minuto, ora o giorno nelle sue parole. Se oggi sono la persona che sono e vedo il mondo come lo vedo, Guccini ha una discreta parte della responsabilita'. Dovrei odiarlo, per questo.

"Radici" e' il disco che considererei senza pensarci due volte come il vero e proprio capolavoro, soprattutto a livello musicale: e' il suo lavoro piu' a fuoco, perche' anche a livello di suoni si respira un'"anima" propria dell'album, cosa che non avviene per molti altri, anche dove i singoli pezzi sono eccellenti.
Come altri dischi da avere, senza dubbio consiglio "L'Isola Non Trovata", forse il disco in cui piu' emerge il cuore della "filosofia Gucciniana". Non e' vero che Guccini e' un autore sostanzialmente politico: i suoi pezzi "schierati" rappresentano un'esigua minoranza della sua produzione, e se certo sono i piu' noti, da grande appassionato mi sento di dire che non sono ne' i migliori ne' i piu' interessanti. Forse i piu' accattivanti. Guccini e', come scrive l'amico Vecchioni, un "cantadubbio": la grande maggioranza dei suoi pezzi riflette una disillusione profonda, un forte senso dello scorrere ineluttabile del tempo, rimpianto per le occasioni perdute, incapacita' di agire. E poi il tema centralissimo e trasversale della Verita', che emerge in quelli che sono i pezzi che preferisco: "L'Isola Non Trovata", "Canzone della Bambina Portoghese", "L'Orizzonte di KD", "Shomer Ma Mi-Llailah?", "Gulliver" e la bellissima "Bisanzio", forse la canzone in cui piu' mi riconosco in assoluto. La Verità di Guccini e' un qualcosa di lontano, irraggiungibile ma che ama mostrarsi per qualche breve istante, come un'intuizione che svanisce in un istante senza lasciare nulla se non la sensazione di aver perso per sempre l'unica occasione di coglierla:

Appare a volte avvolta di foschia, magica e bella,
ma se il pilota avanza, su mari misteriosi è già volata via,
tingendosi d'azzurro, color di lontananza


Ma Guccini e' anche e soprattutto un incredibile artigiano della parola. Metricamente ineccepibile. Elegante, colto senza risultare aulico, musicale nelle sue continue rime e assonanze interne. La sua capacita' di ritrarre sensazioni con due parole, le meno prevedibili peraltro, sorprende a ogni ascolto. Puo' sembrare paradossale, ma Guccini e' estremamente sintetico, impressionista nei suoi testi, che pure spesso sono talmente lunghi da portare le canzoni oltre gli otto minuti. Va per immagini e analogie, e credo che col tempo la sua abilita' in questo senso sia andata affinandosi, basta pensare a pezzi come "Signora Bovary", "Scirocco", "Quello che non", "Lettera":

In giardino il ciliegio è fiorito agli scoppi del nuovo sole,
il quartiere si è presto riempito di neve di pioppi e di parole.
All' una in punto si sente il suono acciottolante che fanno i piatti,
le TV son un rombo di tuono per l' indifferenza scostante dei gatti;
come vedi tutto è normale in questa inutile sarabanda,
ma nell' intreccio di vita uguale soffia il libeccio di una domanda,
punge il rovaio d' un dubbio eterno, un formicaio di cose andate,
di chi aspetta sempre l' inverno per desiderare una nuova estate...


Il principale difetto di Guccini rispetto ad altri cantautori suoi contemporanei e' stato di non essersi saputo affidare alle persone giuste per quanto riguarda l'aspetto musicale, o forse di essersene interessato poco, di aver badato piu' all'aspetto puramente "poetico" che a guardare avanti. Se nei dischi dei primi anni '70 l'alchimia e' perfetta anche a livello di arrangiamenti, da li' in poi la cricca Vince Tempera - Ares Tavolazzi - Flaco Biondini provvedera' a rendere molti suoi pezzi musicalmente mosci quando non di cattivo gusto. Fortunatamente la maggior parte dei pezzi, almeno fino al pessimo "Ritratti", puo' uscire a testa alta anche dopo il mediocre trattamento riservatogli in fase di arrangiamento.

Indispensabile anche "Via Paolo Fabbri 43", e per chiunque voglia approfondire seriamente il suo percorso artistico neppure "Opera Buffa" puo' essere lasciato da parte. E' un disco molto diverso dagli altri, dedicato alla vena piu' caciarona e goliardica di Guccini, e contiene un pezzo esilarante come "La Genesi", a cui solo la voce di Guccini puo' rendere il dovuto onore...
Tra i dischi successivi, mi gioco la carta del live "Fra la Via Emilia e il West", in cui si trovano alcuni dei migliori pezzi del periodo: "Autogrill", "Eskimo", "Incontro". Certo, restano fuori "Bisanzio" e "Gulliver"...
Gli album degli anni '90 sono parecchio sottotono: al di la' di qualche brano eccellente ("Scirocco", "Signora Bovary", "Quello che non", "Farewell", "Nostra Signora dell'Ipocrisia", "Lettera", "Quattro Stracci", "I Fichi") non c'e' molto di memorabile. Un disco a fuoco come "Stagioni" dunque soprende abbastanza, ed e' il suo lavoro recente che piu' consiglierei. Purtroppo con "Ritratti" Guccini sembra mostrare che l'ispirazione del disco precedente era stato solo una coincidenza fortuita...
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#6 clapat71

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Inviato 16 novembre 2006 - 09:40

'Opera buffa' è uno degli album più intelligenti e divertenti della musica italiana, secondo me. Sono d'accordo sul fatto che non è stato fortunato nella scelta dei collaboratori musicali. A me piace molto 'Stanze di vita quotidiana'.
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#7 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 16 novembre 2006 - 10:19

la voce più alta del cantautorato italiano.
anchese musicalmente è stato meno "attento" di un De Andrè o di un Conte, i testi denotano una padronanza e una sensibilità poetica (incline a una soave ironia) ineguagliata ancora oggi.
  • 0
« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#8 dick laurent

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Inviato 16 novembre 2006 - 11:10

mi unisco al club dei cresciuti a pane e Guccini.

Per me i migliori sono Via Paolo Fabbri, Stanze, Radici, Metropolis e Signora Bovary.
Secondo me è decisamente mitizzato Radici, che è sicuramente uno dei suoi migliori ma non ha nulla che lo renda il migliore rispetto agli altri, anzi dei cinque che ho citato è sicuramente quello che ascolto meno. Mentre Stanze invece, sarà per la leggendaria stroncatura di Bertoncelli (con motivi francamente molto discutibili: il...pessimismo del disco?!) è forse in assoluto il suo disco più esistenziale ed ha alcuni brani che stanno tranquillamente tra i suoi migliori, Canzone per Piero, Canzone delle situazioni differenti oltre che la famosissima Canzone delle osterie di fuori porta. E' un disco che paga le cagate fatte negli arrangiamenti da Pierfarri, che Guccini accettò per quieto vivere (Perfarri negli anni è riuscito a chiedere a Tavolazzi di suonare un pezzo "più giallo" e di portare un percussionista indiano di nome Mandrake incapace di suonare un 4/4, che se non ricordo male si sente su Canzone delle osterie di fuori porta). Ma per chi ami Guccini, la musica non è un ostacolo  ;D

Metropolis e Signora Bovary sono senza dubbio alcuno i migliori dischi del Guccini anni 80, e tra i migliori in assoluto. Più curati musicalmente rispetto al primo Guccini, specie Signora Bovary. Certo sempre assolutamente convenzionali, con rarissime piacevoli eccezioni come la melodia inconsueta di Le piogge d'aprile o l'arrangiamento tra il blues e la new wave di poveri bimbi di Milano, pezzo sottovalutatissimo.

Tra Metropolis e Signora Bovary ho una predilezione personale per il primo, nel quale ci tengo a segnalare i pezzi che spesso vengono ingiustamente dimenticati. C'è Antenor, uno dei suoi capolavori, mai nominata perchè meno ad effetto "immediato" di altre, ma è un gran pezzo. E pure Poveri bimbi di Milano è un pezzo che andrebbe rivalutato con la sua atmosfera per l'appunto metropolitana.

Varrebbe la pena nominare pure Amerigo: è un disco forse inferiore a questi 5, ma ha due pezzi fondamentali del repertorio del vate: il primo è Libera nos domine, un pezzo musicalmente rozzo ma di straordinaria attualità.
Il secondo è la stessa Amerigo, che è il pezzo epico per eccellenza di Guccini, forse il suo capolavoro. O perlomeno la sua canzone che preferisco, assieme a Canzone di notte 2.

le mie preferite:
Canzone di notte 2 (via paolo fabbri)
Amerigo (amerigo)
il pensionato (via paolo fabbri)
Canzone per Piero (stanze di vita quotidiana)
Antenor (Metropolis)
Il frate (l'isola non trovata, ma è meglio la versione live di tra la via Emilia e il west)
Piccola città (Radici)
canzone delle osterie di fuori porta (Stanze)



e poi, dopo le mie preferite qualche altro titolo:

canzone delle situazioni differenti
(stanze)
canzone quasi d'amore (Via Paolo Fabbri, ma è meglio la versione live de tra la via emilia e il west)
Libera nos domine (amerigo)
Vedi cara (due anni dopo)
Vent'anni dopo (due anni dopo, ma preferisco la versione quasi come Dumas)
canzone delle domande consuete (Quello che non)
l'isola non trovata (sempre la versione live di fra la via emilia e il west)

pezzi più sopravvalutati di Guccini:  ;D
Cyrano
Dio è morto
Eskimo
Autogrill
Farewell
Il sociale e l'antisociale
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#9 wago

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Inviato 16 novembre 2006 - 11:28

Anch'io talvolta vengo preso dall'idiosincrasia per cui tutti i pezzi piu' celebri di Guccini diventano automaticamente di scarso valore. Mi rattrista vederlo spesso bollato, anche da sedicenti appassionati, come cantautore "schierato" punto e basta.
Delle canzoni che citi come "sopravvalutate" ritengo Dio E' Morto sia ormai epocale, cosi' come "La Locomotiva", ad esempio. Difficile che siano dimenticate. Sono grandi pezzi, anche se (e probabilmente a maggior ragione perche') non richiedono di "immergersi" nella visione gucciniana del mondo.
"Eskimo" di primo acchito puo' apparire come la solita celebrazione degli anni dell'attivismo politico, ma e' invece un malinconico rimpianto dell'immediatezza, della vitalita' e dell'innocenza di un periodo della vita prima che della storia, i propri vent'anni. E una constatazione ormai distaccata, compassionevole, dell'ironia della sorte che vuole che tutto cambi senza che cambi nulla, che quel che vent'anni prima era rottura ora sia status symbol. Un anno fa avevo vent'anni, e in una "domenica in settembre" mi son seduto sul letto a cantarla e suonarla con la chitarra. Un rito a lungo atteso.
"Autogrill" e' un quadretto perfetto, uno dei piu' grandi esempi dell'"impressionismo" gucciniano. Un'immagine qua, una la', ed ecco perfettamente disegnata una scena, un'atmosfera, una sensazione. Brano di una malinconia immensa, ma anche musicalmente immediato e accattivante. Giustamente uno dei preferiti tra i liceali. Anche "Farewell" vive di pennellate simili e si basta da se'. Lo trovo un buon pezzo, anche se glie ne preferisco molti altri.
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#10 dick laurent

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Inviato 16 novembre 2006 - 11:36

Anch'io talvolta vengo preso dall'idiosincrasia per cui tutti i pezzi piu' celebri di Guccini diventano automaticamente di scarso valore.



ehi, non ho scritto questo, e nemmeno che sono brutti. Sopravvalutati significa che godono di una considerazione che spetterebbe maggiormente ad altri pezzi. e poi non ho messo le più famose, altrimenti avrei dovuto fare ben altri titoli che eskimo o farewell.

Mi rattrista vederlo spesso bollato, anche da sedicenti appassionati, come cantautore "schierato" punto e basta.


Spero che non ti riferisca a me, dal momento che non considero proprio Guccini un cantautore politicizzato.


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#11 wago

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Inviato 16 novembre 2006 - 11:41


Anch'io talvolta vengo preso dall'idiosincrasia per cui tutti i pezzi piu' celebri di Guccini diventano automaticamente di scarso valore.



ehi, non ho scritto questo, e nemmeno che sono brutti. Sopravvalutati significa che godono di una considerazione che spetterebbe maggiormente ad altri pezzi. e poi non ho messo le più famose, altrimenti avrei dovuto fare ben altri titoli che eskimo o farewell.

Mi rattrista vederlo spesso bollato, anche da sedicenti appassionati, come cantautore "schierato" punto e basta.


Spero che non ti riferisca a me, dal momento che non considero proprio Guccini un cantautore politicizzato.


Ma no, figurati, me la prendo con molti che lo conoscono pochissimo e si sentono attratti o respinti unicamente da quei pezzi "politicizzati" che bene o male sono i suoi piu' famosi.
Comunque "Eskimo" e "Farewell" sono pezzi molto noti alla generazione (la mia) che ha conosciuto Guccini con la Live Collection e "Stagioni".
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#12 Guest_Glory days_*

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Inviato 16 novembre 2006 - 11:42

...personalmente apprezzo di più il trio De Andrè - De Gregori - Conte: mi tocca di più un cantautorato che guarda all'intimo e al lirico piuttosto che il commentario socio-politico, più l'individuale che il collettivo. Ma senz'altro Guccini è un cantautore molto importante e degno di stima e ammirazione. Di lui non ho ascoltato tutti i suoi dischi ma mi è piaciuto davvero Radici, in cui davvero ogni canzone è bella. Su tutte Incontro, Il vecchio e il bambino, Piccola città...Bello anche L'isola non trovata con il gioiellino di Un altro giorno è andato e Il frate.
La parte musicale mi sembra in genere non molto curata, in secondo piano rispetto alle parole. Notevole l'abilità metrica e la capacità di mettere assieme le parole: a volte mi sembra che il suono stesso delle lettere faccia la musica, insieme a quella voce profonda.
Ho ascoltato anche D'amore di morte e di altre sciocchezze ma mi è sembrato stanco rispetto ai primi album: come se il suo cantautorato fosse diventato un esercizio. La parte musicale più curata ma anche più fredda e scolastica.
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#13 wago

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Inviato 16 novembre 2006 - 11:44

mi tocca di più un cantautorato che guarda all'intimo e al lirico piuttosto che il commentario socio-politico, più l'individuale che il collettivo


Questo intendevo: non sono d'accordo affatto sul considerare Guccini meno "intimista" di De Andre'. Anzi, la vedo proprio al contrario.
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#14 Guest_Glory days_*

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Inviato 16 novembre 2006 - 12:02

...in effetti dipende dall'ottica con cui lo si guarda e altre cose...anche De Andrè, per esempio, tratta spesso temi sociali e politici, ma secondo me sempre a partire da una interiorità profonda e da una attenzione all'umano che in Guccini non riesco a vedere così evidente. Tranne in alcuni casi, non a caso il finale di Incontro è, tra tutte le cose che ho sentito di Guccini, quello che più mi ha colpito:

E pensavo dondolato dal vagone "cara amica il tempo prende il tempo dà...
noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa...
restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento,
le luci nel buio di case intraviste da un treno:
siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno..."

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#15 dick laurent

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Inviato 16 novembre 2006 - 12:02

mi tocca di più un cantautorato che guarda all'intimo e al lirico piuttosto che il commentario socio-politico, più l'individuale che il collettivo


Questo intendevo: non sono d'accordo affatto sul considerare Guccini meno "intimista" di De Andre'. Anzi, la vedo proprio al contrario.


concordo, sono per l'appunto pregiudizi durissimi a morire. O meglio (era inevitabile arrivarci): Guccini ha fatto canzoni "schierate": canzone per Silvia, La locomotiva (che è comunque un ritratto romantico dell'uomo che si batte per un ideale, più che una canzone politicizzata), Che Guevara (idem come la locomotiva, se non si considera che è uno dei suoi pezzi più brutti), ma da qui a considerarlo un cantautore politicizzato ce ne passa.
Perchè, De gregori non ha fatto pezzi come Ballata dell'uomo ragno? E De Andrè non ha fatto un disco come Storia di un impiegato?

Il miglior guccini è quello esistenziale, così come il miglior De Andrè è il cantautore degli umili, così come il miglior De Gregori è il fine cesellatore di parole e di atmosfere. Tutti e tre non hanno mai nascosto il loro orientamento, tutti e tre hanno scritto pezzi che pur non essendo considerabili brani "politici" dimostrano un certo orientamento.
Eppure per qualche ragione che proprio non arrivo a comprendere, De Andrè e De gregori sono immuni a qualsiasi critica in tal senso (e meno male, Guccini diventa addirittura il cantautore dei rossi.
Cazzo, e se sentite un Della mea o un Pietrangeli?
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#16 clapat71

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Inviato 16 novembre 2006 - 12:03

Secondo me né De André né Guccini sono intimisti, ma nel senso che raccontano i loro sentimenti in terza persona, attraverso storie che sembrano non le loro. Giusto per rendere l'idea invece Vecchioni è sempre un 'io qui, io là'.
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#17 100000

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Inviato 16 novembre 2006 - 12:07

Comunque "Eskimo" e "Farewell" sono pezzi molto noti alla generazione (la mia) che ha conosciuto Guccini con la Live Collection e "Stagioni".


volevo chiedere a wago a quale generazione si riferisce...perchè anch'io ho conosciuto guccini più o meno con i cd che ha nominato! (a parte quando ascoltavo i vecchi vinili di mio babbo, a 5-6 anni....ah, che bei ricordi...)

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#18 dick laurent

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Inviato 16 novembre 2006 - 12:09

...in effetti dipende dall'ottica con cui lo si guarda e altre cose...anche De Andrè, per esempio, tratta spesso temi sociali e politici, ma secondo me sempre a partire da una interiorità profonda e da una attenzione all'umano che in Guccini non riesco a vedere così evidente.


e il pensionato? E Amerigo? E il frate? E auschwitz? Il compleanno? Canzone della bambina portoghese? Van loon? Cencio? Canzone per Anna? E un giorno?

Senza considerare l'interiorità profonda  ;D. Basta coi pregiudizi spacciati per giudizi.
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#19 Guest_Glory days_*

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Inviato 16 novembre 2006 - 12:11

...un momento, ci tengo a dire che io non sono di quelli che considerano Guccini un cantautore schierato o di sinistra. A me non piace dare etichette, credo che lascino il tempo che trovano. Nonostante questo però mi sembra che in Guccini, guardando alla sua produzione in generale, ci sia un aspetto ideologico più presente che in altri, secondo me, che personalmente apprezzo meno. Non dico che per questo sia un cantautore di minore livello rispetto agli altri, esprimo solo una preferenza.
L'aspetto esistenziale o lirico lo trovo in minore presenza: come ho detto però non ho ascoltato tutti i suoi dischi, il mio non è e non vuole essere un giudizio definitivo.
Più che un poeta, un lirico, a volte Guccini mi sembra un abilissimo cantastorie, un affabulatore da strada (e con questo non intendo affatto sminuirlo). Ad esempio:

...Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso,
mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso
e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare:
ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!



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#20 dick laurent

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Inviato 16 novembre 2006 - 12:20

...un momento, ci tengo a dire che io non sono di quelli che considerano Guccini un cantautore schierato o di sinistra.


che sia di sinistra in maniera inequivocabile (come De Andrè e De gregori) invece è verissimo. Sono le sue canzoni a non esserlo. Poi che sia un affabulatore non ci piove, ma il miglior guccini non è neppure quello de l'avvelenata che citi, anzi secondo me quando "sbruffoneggia" (occhio che ho messo le virgolette, prima di quotarmi) in pezzi come l'avvelenata, addio, Cyrano, quattro stracci, il sociale e l'antisociale perde qualcosa rispetto ai suoi pezzi più profondi.


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#21 Guest_Glory days_*

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Inviato 16 novembre 2006 - 12:27

...sul non considerarlo di sinistra intendevo dire che secondo me un cantautore (o un artista) è grande quando il suo messaggio va oltre le ideologie e le posizioni del partito e può essere letto in più sensi. Comunque mi manca Stanze di vita quotidiana, devo proprio procurarmelo...!
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#22 wago

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Inviato 16 novembre 2006 - 12:30

Guccini ha pubblicato, se conto giusto, 128 canzoni.
Di queste, considererei anche solo velatamente "schierate" solamente le seguenti:

Noi non ci saremo
L'atomica cinese
Auschwitz
Il 3 dicembre del '39
Il sociale e l'antisociale
Primavera di Praga
La locomotiva
Il vecchio e il bambino
Piccola storia ignobile
L'avvelenata
Canzone di notte n° 2
Lager
Mondo nuovo
Libera nos domine
Canzone per Silvia
Nostra signora dell'ipocrisia
Cirano
Il caduto
Il matto
Addio
Stagioni
Don Chisciotte
Canzone per il Che
Piazza Alimonda

24 su 128 e' meno di un quinto, e chi conosce le canzoni che cito avra' notato che tante sono "schierate" solo molto alla lontana!
E sottolineo, accodandomi a dick_laurent ancora una volta che i pezzi migliori sono altri, proprio i piu' intimisti e "filosofici".

volevo chiedere a wago a quale generazione si riferisce...perchè anch'io ho conosciuto guccini più o meno con i cd che ha nominato! (a parte quando ascoltavo i vecchi vinili di mio babbo, a 5-6 anni....ah, che bei ricordi...)


Io sono dell'85, ma puoi tranquillamente aggiungere o togliere due o tre anni...
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#23 travelling man

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Inviato 16 novembre 2006 - 14:01

guccini è uno dei miei cantautori preferiti.
anche secondo me, i pezzi migliori sono quelli meno politici e più intimi, filosofici, in cui viene fuori una politica più vissuta e meno dichiarata. Per esempio: canzone di notte n°2, è più politica o più filosofica?
la prima risposta che verrebbe secondo me è filosofica, ma, a ben vedere, la filosofia di cui parla guccini è molto politica...
insomma.. secondo me non si può mai fare con lui una vera e propria distinzione netta tra politico e intimo.
Non mi ero accorto che canzone di notte n°2 era tra le "velatamente politiche"...
bè lo stesso discorso è valido anche per Venezia, per esempio...filosofico, intimo, ma allo stesso tempo politico..

ps cmq io c'ho la foto con guccini :D
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#24 Panfilo Maria Lippi

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Inviato 16 novembre 2006 - 14:33

Infatti io rispetto ma non riesco ad amare molto De Gregori (anche se è autore della più bella ballata della musica italiana:Rimmel) per il fatto che a volte dei suoi testi non si capisce proprio n cazzo.


Pensa che a me piace proprio per questo :P
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#25 100000

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Inviato 16 novembre 2006 - 14:44

Guccini ha pubblicato, se conto giusto, 128 canzoni.
Di queste, considererei anche solo velatamente "schierate" solamente le seguenti:

Noi non ci saremo

Io sono dell'85, ma puoi tranquillamente aggiungere o togliere due o tre anni...


beh, io sono dell'86...ci siamo!  :)
comunque volevo chiederti...mi ricordo il testo di "noi non ci saremo", ma non ho presente per quale motivo debba essere schierata...oh, magari mi sbaglio o non mi ricordo bene eh...
(ma ho passato i primi 15 anni della mia vita a suonare al piano le canzoni di guccini, ed ancora mi cimento di tanto in tanto...quindi i testi di solito me li ricordo abbastanza bene!  ;))
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#26 wago

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Inviato 16 novembre 2006 - 14:51

comunque volevo chiederti...mi ricordo il testo di "noi non ci saremo", ma non ho presente per quale motivo debba essere schierata...oh, magari mi sbaglio o non mi ricordo bene eh...


Parla di un mondo in cui l'uomo si e' estinto a causa di una catastrofe, probabilmente nucleare. Il tono e' idilliaco, quasi a intendere che sarebbe un bene e dunque che l'uomo sta facendo del male al pianeta.

Ovviamente questa rientra tra quelle "solo velatamente schierate".
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#27 100000

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Inviato 16 novembre 2006 - 15:07

comunque volevo chiederti...mi ricordo il testo di "noi non ci saremo", ma non ho presente per quale motivo debba essere schierata...oh, magari mi sbaglio o non mi ricordo bene eh...


Parla di un mondo in cui l'uomo si e' estinto a causa di una catastrofe, probabilmente nucleare. Il tono e' idilliaco, quasi a intendere che sarebbe un bene e dunque che l'uomo sta facendo del male al pianeta.

Ovviamente questa rientra tra quelle "solo velatamente schierate".


ah, bè...sì che l'uomo sta danneggiando il pianeta è effettivamente uno dei messaggi evidenti...però io non l'avevo presa come una catastrofe causata dall'uomo...ma forse mi sono sbagliato io...
in ogni caso, grazie per le spiegazioni!  :)
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#28 Guest_materasso-divino_*

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Inviato 16 novembre 2006 - 15:42

Ma "piccola storia ignobile" si riferisce a quale avvenimento in particolare?
chiedo perdono x l'ignoranza, ma ripeto, sono novizio sul Guccio.

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#29 Tom

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Inviato 17 novembre 2006 - 10:32

Ottima discussione.

Altro pregiudizio gucciniano durissimo da sradicare (ma un po' è anche colpa sua e degli ultimi dischi) è il considerarlo un cantautore musicalmente retrogrado.

Guccini invece è stato il primo in assoluto (con forse l'unica eccezione di Luigi Tenco) a portare in Italia certe sonorità americane ed ad usare una metrica più sciolta e inedita nei testi.
Soprattutto con la sua erre moscia (che nel primo disco era davvero devastante) ha definitivamente segnato il definitivo punto di rottura con l'italica tradizione della voce impostata al "bel canto".
Oggi è difficile immaginarlo ma un disco come FOLK BEAT N°1 nell'Italia del  1967 sembrava provenire da Marte. Canzoni come AUSCHWITZ, ATOMICA CINESE, NOI NON CI SAREMO e CANZONE PER UN'AMICA erano di una modernità del tutto aliena all'epoca, non solo per il mummiesco ambiente della canzonetta pop (compreso il grande bluff dei cosidetti gruppi beat, in realtà più affini a Rita Pavone che non ai Beatles), ma anche per il mondo dei grandi cantautori che allora erano ancora dominati dalla lezione della scuola francese (De Andrè compreso).
Questa vena "futurista" ( ;)) di Guccini sarebbe continuata anche ne L'ISOLA NON TROVATA e RADICI (disco allora fondamentale per l'utilizzo degli arrangiamenti).
Vero che da VIA PAOLO FABBRI 43 in poi il Nostro a livello musicale si è messo a sedere.

Sono felice di scoprire in questa discussione di non essere l'unico ad adorare due capolavori assoluti eppure trascurati come DUE ANNI DOPO (dodici canzoni perfette) e SIGNORA BOVARY (l'ultimo capolavoro).

A mio parere Guccini ha cominciato a perdere colpi quando ha smesso di costruire album a tema (l'ultimo è il bellissimo QUELLO CHE NON... sulla vita nella provincia emiliana), limitandosi a proporre dischi che sono raccolte di canzoni di varia natura e tematiche. Non a caso STAGIONI che è l'unico degli ultimi che tenta di abbozzare un tematica di fondo è una virgola sopra gli altri. 

Anni fa parlava di un disco interamente dedicato al paesino di Pavana (dove oggi praticamente si è trasferito), ma ultimamente mi sembra più preso dalla sua carriera di romanziere che non da quella di cantante, quindi ci sono poche speranze.

Ma "piccola storia ignobile" si riferisce a quale avvenimento in particolare?
chiedo perdono x l'ignoranza, ma ripeto, sono novizio sul Guccio.


Beh, ovviamente si riferisce ad una ragazza costretta ad abortire, se come spesso in Guccini sia una canzone ispirata a fatti e persone vere non si sà. E vista la delicatezza dell'argomento credo che mai lo sapremo.
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#30 wago

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Inviato 08 febbraio 2008 - 23:31

Mi faccio un po' di pubblicita'. E' stata da poco pubblicata sul sito una mia breve "aggiunta" alla monografia di Guccini, in cui propongo alcune "chiavi di lettura" a mio avviso essenziali per la sua poetica: http://www.ondarock....escoguccini.htm
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#31 QuarzoNero

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Inviato 09 febbraio 2008 - 00:45

Senza ombra di dubbio il mio cantautore italiano preferito (ne posseggo l'intera discografia), uno che più di altri ha modificato il mio modo di vedere il mondo e alimentato un certo pessimismo di fondo che da sempre mi contraddistingue. Senza contare quel gusto per le cose andate, le piccole storie passate, la nostalgia del tempo che fu...

Premesso che prediligo nettamente il Guccini "intimista ??? - ::) esistenziale" direi...

Del primo Guccini (1967-1979) sicuramente il mio disco preferito è Due Anni Dopo che sia nei testi che nella bellissima collaborazione musicale con Deborah Kooperman (maestra del fingerpicking) si esprime a mio avviso come il masterpiece della prima produzione del vate di Pavana. La mia canzone preferita dell'album è "La verità"
Della produzione settantiana adoro in seconda battuta Via Paolo Fabbri e Amerigo mentre, come lo stesso Guccini afferma, trovo indigesto Stanze di Vita Quotidiana (pessima produzione e a tratti al limite del soporifero).

Del secondo Guccini (1980-1988) adoro l'album Guccini ma probabilmente di questa parte della carriera l'album che più ho ascoltato è il live "Quasi come Dumas" nel quale è contenuta la perla "Ti ricordi quei giorni"...
Signora Bovary è verosimilmente uno dei più riusciti a livello musicale e di produzione.

Il Guccini anni 90 (1990-1998) per me sforna il capolavoro assoluto in Quello Che Non (forse mio disco preferito di tutta la produzione Gucciniana). Perfetto nei testi e soprattutto nei magistrali arrangiamenti del maestro Tempera. La canzone più meritevole senza dubbio "Canzone delle domande consuete"
A ruota il quasi perfetto Parnassius Guccinii (rovinato in malo modo da un pezzo che odio come Luna Fortuna...)


Difficile per me giudicare il Guccio dei tempi nostri (2000-2008). Dei due album pubblicati in questi anni salverei solo l'inedito La tua libertà (che è del 1971) mentre il live del 2005 è oggettivamente (per scelta di brani e per intensità) inferiore ai precedenti episodi dal vivo pubblicati...



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#32 Guest_Julian_*

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Inviato 09 febbraio 2008 - 08:28

Mi aggiungo al coro degli ammiratori del grande Guccio.

Concordo anche con chi non lo ritiene un cantautore schierato chiaramente con una qualche forza politica.

Però io credo che la sua ascendenza ideologica sia chiara e definita, e che questo sia un bene. Assolutamente.
Le sue canzoni più personali sono uno specchio della sua concezione politica (e non potrebbe essere altrimenti, in fin dei conti è così per tutti), e quelle a carattere maggiormente sociale sono comunque il prodotto della sua personalissima visione.

Quindi ok, non è schierato con una precisa forza politica, non fa propaganda elettorale, ma è comunque ideologicamente identificato ed identificabile. E questo, nell'epoca del qualunquismo e del cinismo imperanti, non può che essere una grande nota di merito. Guccini ha avuto ed ha il coraggio di dire cose che la maggioranza dei cantautori, non solo nostrani, non ha mai neanche pensato. E l'ha detto con forza.

A ciò contribuisce in modo pesante la sua grande capacità di costruire testi formalmente impeccabili, colti ma quasi mai ridondanti, sempre estremamente profondi, intelligenti, che per forza di cose ti "muovono" qualcosa. Forse troppe cose: ecco perchè si tende a considerarlo un cantautore molto schierato, al contrario di quanto non avvenga per De Andrè.
Credo che la diversa concezione a livello di "communis opinio" dipenda dall'atteggiamento di "j'accuse" che spesso il Guccio assume, e che lo rende inviso a chi non ha determinate simpatie politiche (forse perchè si sente preso di mira). Al contrario De Andrè, secondo me quasi sempre più schierato e politicizzato, tende ad assumere sempre un punto di vista particolare, da "narratore esterno" (Guccini parla molto più spesso in prima persona), sembra raccontare più che giudicare. Sembra prender la parte degli oppressi e degli esclusi di ogni risma e categoria, dai nani ai brutti a chi ha perduto l'amore ai drogati agli impiccati, ma senza rivolgere un preciso atto d'accusa nei confronti di qualcuno (atto d'accusa che in realtà è spesso implicito e durissimo). E quindi può risultare più appetibile, quando in realtà secondo me è il cantautore più anarchico ed a suo modo schierato che abbiamo avuto in Italia, molto più di Guccini.
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#33 Limenitis

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Inviato 09 febbraio 2008 - 09:23

mi tocca di più un cantautorato che guarda all'intimo e al lirico piuttosto che il commentario socio-politico, più l'individuale che il collettivo


Questo intendevo: non sono d'accordo affatto sul considerare Guccini meno "intimista" di De Andre'. Anzi, la vedo proprio al contrario.


Ed hai perfettamente ragione. De Andrè è a suo modo schieratissimo, pure quando il contesto del brano suggerirebbe il contrario. Risulta tuttavia (quasi sempre) relativiamente distaccato rispetto alla storia che sta narrando in quel momento, l'opposto di Guccini il quale "vive" ogni singola parola dei suoi pezzi. E' per questo, per l'ardore che dimostra, che spesso viene considerato più "politicamente schierato" di altri ma è soltanto un'impressione: Guccini parte dalla Storia o dalla Politica ma finisce per parlare di se stesso, è molto più intimista (in senso letterale) di De Andrè.

In ogni caso due Grandi, anche se per le mie orecchie punk quasi sempre eccessivamente pesanti e inascoltabili (un mio limite, sicuro.....)

p.s.: su quale disco è "Cyrano"?

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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#34 Tom

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Inviato 09 febbraio 2008 - 10:18

E quindi può risultare più appetibile, quando in realtà secondo me è il cantautore più anarchico ed a suo modo schierato che abbiamo avuto in Italia, molto più di Guccini.


Ottimo commento che quoto.
La mia esperienza personale è che Guccini viene ascoltato solo da gente politicamente identificabile, mentre mi è spesso capitato di conoscere gente che guarda a De André come un faro culturale ma che poi, senza problemi di coerenza, magari esibisce il simbolo del fascio tatuato su una chiappa .
La spiegazione di solito è che De André riusciva ad essere più universale, meno "particolare" di Guccini... però non mi convince molto: gesù, basta ascoltarlo De André per rendersi conto che era molto più radicale e violentemente politico di Guccini (che, per dire, mai scriverebbe un pezzo come "Il bombarolo").
Probabilmente è solo una questione di musicalità. Guccini con la sua voce blesa e i suoi arrangiamenti ti inchioda ai testi, non ci puoi scappare, mentre De André è più suadente e musicale, si possono amare le sue canzoni eludendone il significato... anche se continuo a chiedermi come sia possibile conciliare l'ascolto di "Anime salve" con la più cieca fede Berlusconiana, come fa una tipa che conosco.

p.s.: su quale disco è "Cyrano"?


"D'amore, di morte e di altre sciochezze".

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#35 Limenitis

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Inviato 09 febbraio 2008 - 10:26

... anche se continuo a chiedermi come sia possibile conciliare l'ascolto di "Anime salve" con la più cieca fede Berlusconiana, come fa una tipa che conosco.


Figurati, ho un amico di estrema destra (ma estrema eh) che adora De Andrè. E' un artista apprezzato a prescindere dagli schieramenti e di questo glie ne va dato merito. Come dicevo sopra, galeotto è forse quel tono quasi distaccato, sprezzante, mediante il quale declamava i suoi testi crudi e scarni.
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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#36 Guest_Julian_*

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Inviato 09 febbraio 2008 - 11:02

Anche io conosco gente politicamente agli antipodi che apprezza De Andrè, ma non Guccini "perchè schierato" (il che per me comunque non è un valido motivo: io apprezzo "Filosofem" di Burzum, eppure reputo il personaggio in questione un mezzo decerebrato).

Secondo me dipende dal fatto che Guccini usa spesso toni accusatori,e non si limita a raccontare, ma ci mette del suo (in altri termini, giudica).
"Addio" è una canzone emblematica in questo senso.

De Andrè è più un narratore, nel solco degli chansonnier francesi. Racconta di Marinella, di Bocca di Rosa, delle invettive degli impiccati in punto di morte, di Tito che ricorda la sua vitga (se ci rifletto, credo che quel testo sia fra i più schierati ed aggressivi di sempre) ma non accusa quasi mai direttamente qualcuno (penso ad un pezzo come "La canzone di maggio" e pochi altri).

Insomma, è l'approccio ad essere completamente differente, ma nei contenuti De Andrè va spesso ben oltre al nostro.
  • 0

#37 dick laurent

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Inviato 09 febbraio 2008 - 11:18

Secondo me dipende dal fatto che Guccini usa spesso toni accusatori,e non si limita a raccontare, ma ci mette del suo (in altri termini, giudica).
"Addio" è una canzone emblematica in questo senso.


Addio quando uscì fu quella che mi piacque di più di Stagioni, oggi la trovo abbastanza furbetta. Non straruffiana fino alla nausea come Cyrano o peggio ancora come Don chisciotte, ma non la metterei più nel repertorio maggiore. Un esempio migliore di J'accuse Gucciniano c'è in Libera nos domine, gran pezzo



nei contenuti De Andrè va spesso ben oltre al nostro.


in che senso?
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#38 Guest_Julian_*

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Inviato 09 febbraio 2008 - 11:35

Nel senso che secondo me spesso i suoi testi hanno maggiore portata politica in senso lato.
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#39 dick laurent

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Inviato 09 febbraio 2008 - 11:52

Nel senso che secondo me spesso i suoi testi hanno maggiore portata politica in senso lato.


sicuramente Guccini non ha un disco che sia una specie di commentario politico come Storia di un impiegato, sulla maggior portata dei testi non saprei, sono semplicemente modi di scrivere differenti ma per quanto riguarda la loro capacità di scrivere liriche li vedo sullo stesso piano.
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#40 ArchieFisher

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Inviato 09 febbraio 2008 - 12:31

Guccini non mi dispiace (andai anche a vederlo dal vivo qualche anno fa) e il fatto che sia molto politicizzato non mi interessa molto, anche perchè (a mio modo di vedere) se una canzone è bella lo è bella indipendentemente dal contenuto.

Detto questo la superiorità di De Andrè secondo me non è limitata ai soli contenuti, ma (cosa più importante) alla musica che ha prodotto.

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#41 Guest_Julian_*

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Inviato 09 febbraio 2008 - 14:35


Nel senso che secondo me spesso i suoi testi hanno maggiore portata politica in senso lato.


sicuramente Guccini non ha un disco che sia una specie di commentario politico come Storia di un impiegato, sulla maggior portata dei testi non saprei, sono semplicemente modi di scrivere differenti ma per quanto riguarda la loro capacità di scrivere liriche li vedo sullo stesso piano.


Sono d'accordo, forse mi sono espresso male, ma non mi riferivo affatto alla qualità (anche perchè tendo a preferire Guccini in senso assoluto, quanto ad abilità lirica). Mi riferivo alla "politicizzazione" dei testi: e quelli di De Andrè mi sembrano parecchio più schierati in buona parte dei casi.
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#42 Max Stirner

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Inviato 09 febbraio 2008 - 18:00

Beh forse il problema sta nel come viene ricordato un cantautore, De Andrè più che altro viene ricordato per le sue canzoni più "semplici" diciamo, mentre di solito di Guccini si ricordano di più quelle più "politicizzate". Per il resto anche secondo me in De Andrè c'è una maggiore critica sociale, intesa come interi album dedicati ad essa.
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#43 wago

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Inviato 09 febbraio 2008 - 18:06

In Guccini riesco a vedere una coerenza poetica estrema, che invece non rintraccio in De André. E' come se ogni canzone fosse il tassello di un unico mosaico ideologico, dove per "ideologico" non intendo tanto l'aspetto politico, quanto piu' il modo di concepire e rapportarsi al mondo.

Credo pero' che non sia questo il motivo che fa preferire o disprezzare l'uno rispetto all'altro: molti "Gucciniani", anche relativamente appassionati, non si accorgono nemmeno di questa coerenza filosofica, che ho cercato di evidenziare nella mia "aggiunta".
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#44 wago

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Inviato 09 febbraio 2008 - 18:13

Beh forse il problema sta nel come viene ricordato un cantautore, De Andrè più che altro viene ricordato per le sue canzoni più "semplici" diciamo, mentre di solito di Guccini si ricordano di più quelle più "politicizzate". Per il resto anche secondo me in De Andrè c'è una maggiore critica sociale, intesa come interi album dedicati ad essa.


Hai ragionissima, su entrambe le questioni. De Andre' e' ricordato soprattutto per le sue "belle storie", i suoi personaggi (il Pescatore, i ladroni di "Il Testamento di Tito", Marinella, Carlo Martello etc): hanno un contenuto polemico molto forte, ma essendo l'ideologia "latente" e non esplicitata in qualche maniera vengono riconosciute come "universali".

Guccini, che paradossalmente ha dedicato molta meno attenzione al sociale e al politico rispetto a De André, è invece ricordato per quelle 10 canzoni espressamente "schierate" che ha scritto. Alcune di queste poi (penso ad "Eskimo", ad esempio) sono "schierate" solo perche' fanno leva su una vita che "schierata" lo e' stata di suo: in realta' l'attenzione non e' posta sulla politica in se', ma su altri temi (lo scorrere del tempo in questo caso) eppure quello che passa e' l'equivalenza "Guccini = Eskimo = 68 = sinistra extraparlamentare".
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#45 Greed

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Inviato 26 luglio 2008 - 22:09

Mi potreste dire, chessò, una ventina di canzoni da sentire per farmi un'idea, dato che ora non ho molto tempo per ascoltare molti dischi?
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#46 100000

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Inviato 26 luglio 2008 - 22:56

boh, è molto vario nei temi, comunque te ne dico un po' a caso che mi piacciono, a costo di non essere originale ma chissene:
Canzone per un'amica, Autogrill, La locomotiva, L'orizzonte di KD, Cyrano, La genesi, Primavera di Praga, Quello che non, Dio è morto.

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#47 OldfieldReturn

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Inviato 26 luglio 2008 - 23:12

Cyrano

:-* :-* :-* :-* :-* :-*
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#48 dick laurent

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Inviato 26 luglio 2008 - 23:16

amerigo  (da amerigo)
canzone quasi d'amore (live) (da fra la via emilia e il west)
il pensionato (da via paolo fabbri)
canzone delle osterie di fuori porta (da stanze di vita quotidiana)
canzone di notte n.2 (da via paolo fabbri)
libera nos domine (da amerigo)
antenor (da metropolis)
canzone per piero (da stanze di vita quotidiana)
un altro giorno è andato (live) (da fra la via emilia e il west)
incontro (da radici)
canzone delle situazioni differenti (da stanze di vita quotidiana)
l'avvelenata (da via paolo fabbri)
il frate (live) (da fra la via emilia e il west)
piccola città  (da radici)
vedi cara (da due anni dopo)
asia (live) (da fra la via emilia e il west)
bisanzio (da metropolis)
venezia (da metropolis)
canzone dei dodici mesi (da radici)
100 pennysilvania avenue (da Amerigo)
canzone delle domande consuete (da Quello che non)

sono venti? boh, potevo dirne pure di più



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#49 dick laurent

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Inviato 26 luglio 2008 - 23:20

cyrano è molto a presa rapida, però è anche abbastanza ruffianetta. Alla fine si, ci sta tra quelle da sentire proprio per quello. Non è tra quelle profonde, però è sicuramente d'impatto (non è sua tra l'altro, come venezia del resto)
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#50 100000

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Inviato 27 luglio 2008 - 07:29

Mi ero dimenticato di citare Il frate, L'avvelenata e Asia, che sicuramente aggiungerei al mio minielenco scarso (non so quante ne ho dette ieri sera ma sicuramente meno di venti...)
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