Non mi sembra proprio il caso di buttarla così in vacca. Si parla comunque di un'artista che nel settore ha riscosso parecchi consensi, e avendone ascoltato i dischi mi sento anche di dire che ben poco sia dovuto all'hype e ai retroscena sulle violenze subite in passato.
Vederla dal vivo è stato sicuramente il passaggio decisivo: mentre gli ascolti di "Caligula" si facevano sempre più convincenti, l'impianto scenico imbastito a Macao (Milano) ha potenziato una performance di per sé ipnotizzante e con vette d'intensità assoluta. Ha una presenza vocale possente, e anche se Diamanda Galas è capace di inflessioni più demoniache e raggelanti (e ha un approccio storicamente sperimentale), il paragone ci può indubbiamente stare, specie per i passaggi di canto più marcatamente "operistico".
Siamo in un territorio per forza di cose divisivo, e chi è poco avvezzo a questo tipo di estremismi vocali e di estetica dark/noise non troverà nulla di interessante - e dunque non potrà che esprimere pareri contrari. Per tutti gli altri ci sono due album - "All Bitches Die" e "Caligula" - che nel panorama degli ultimi anni (a mio parere) lasciano molto più il segno di altre comprimarie tipo Puce Mary e Pharmakon, sebbene ovviamente non siano act del tutto intercambiabili tra loro.
Lingua Ignota suona il pianoforte e ha dalla sua una conoscenza molto più profonda della composizione musicale, di conseguenza sa costruire drammaturgie molto più elaborate e raffinate rispetto a una serie di fischioni noise e beat oppressivi. Nel momento adatto è un ascolto segnante e pure molto emozionante, altroché.
esoteros
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)