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Come Non Buttare Il Bambino Progressista Con L'acqua Sporca Woke (J. K. Rowling E Il Calice Della Transfobia)


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#1 Spiritchaser

    Classic Rocker

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Inviato 09 luglio 2020 - 23:16

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Ho sempre pensato che il "politicamente corretto", inteso come tentativo di plasmare una sensibilità comune su come il discorso pubblico debba affrontare con rispetto le minoranze, e in generale qualunque individuo a prescindere dalle varie articolazioni della sua identità, abbia raggiunto risultati incommensurabilmente più positivi che negativi: le occasionali pedanterie e ipersensibilità, gli eufemismi e le perifrasi a volte ridicole spariscono se messe al cospetto dei risultati sul piano delle discriminazioni (razzismo, sessismo, omofobia, bullismo, abilismo etc.); in un paio di decenni questa pressione sul discorso pubblico a spezzare il circolo vizioso e a retroagire positivamente sulla società ha migliorato le cose in modo evidente, al prezzo accettabile di qualche "eccesso di zelo". Di conseguenza, ho sempre pensato che gli attacchi a questo nuovo "regime" del discorso, imperfetto ma inconfutabilmente migliore dei precedenti, avessero quasi sempre uno sfondo strumentale reazionario e che gli appelli alla libertà di parola e le evocazioni della censura venissero quasi invariabilmente da persone che rivendicavano non il diritto di commettere errori nel proprio esercizio del diritto di pensiero e parola, ma di essere sistematicamente e pubblicamente offensivi senza dover affrontare critiche.

Queste cose valgono ancora e le penso ancora. Ma mi sembra sempre più evidente che negli ultimi anni stia venendo fuori qualcosa di distinto e molto più grosso e preoccupante; una distorsione del concetto di normazione benigna e condivisa del linguaggio nei contesti pubblici (il politicamente corretto) in un fenomeno politicizzato di intransigente prescrizione morale: un muro di ortodossia ideologica che pretende di giudicare le intenzioni oltre che le parole, quasi sempre in modo arbitrario e distorto, sulla base di una mancata aderenza totale e acritica a un set di dogmi ideologici. Pensiero di gruppo, petizioni di principio, dissonanza cognitiva, moralismo esacerbato, il tutto incorporato in una pretesa di rifondazione sociale in cui ogni cosa va reimmaginata e riscritta da capo, in cui le identità razziali, sessuali, di genere etc. non sono più (come nella costituzione italiana) ciò che non può giustificare alcuna "distinzione", ma ciò a cui siamo riducibili, che non possiamo trascendere e su cui di conseguenza va basata l'intera iniziativa politica (con la conseguenza che dove la società voleva superare le differenze senza cancellarle, ora viene inchiodata ad esse in un continuo ricalcolo stratificato dell'oppressione e un continuo redde rationem tra oppresso e oppressore). Il terreno comune dell'esperienza delle persone in quanto esseri umani è messo da parte. Detto in breve e per forza di cose con la terminologia americana: fenomeno woke, identity politics, cancel culture etc.

Ciò che rende chiarissimo il fatto che non sia semplicemente un fantoccio della destra estrema, è la quantità giornaliera di personalità progressiste e di sinistra che ci finiscono sotto: come tutte le religioni, si è feroci contro le eresie interne quanto contro i miscredenti esterni, se non di più. (E come nelle religioni, il florilegio di neologismi, etichette, sofismi è degno della metafisica cattolica).
Il caso più rumoroso di recente ovviamente è quello che riguarda JK Rowling e la sua "cancellazione" (con alcuni recentissimi sviluppi molto significativi). La Rowling è da decenni nel pantheon delle celebrità progressiste*. Questo status ha cominciato a scricchiolare ben prima della vicenda attuale (le accuse di transfobia), cosa che dimostra che i tentativi di "cancellazione" sono indipendenti da essa e coincidono con il crescendo del "fenomeno" woke: accuse di razzismo, cultural appropriation, antisemitismo (i goblin della Gringott sono stereotipo antisemita), omofobia e in generale di insufficiente representation e diversity nei libri e nei film.
Fino al casino attuale in seguito ad alcune sue osservazioni** su alcune proposizioni dell'attivismo trans che rischierebbero di impattare negativamente sui diritti delle donne, degli omosessuali e dei bambini (e aggiungo io, sulla divulgazione scientifica, visto che sono riusciti a spingere le loro minchiate terrapiattiste sul modello "sex is not binary" fino a Scientific American). Cosa che ha comportato: campagne di boicottaggio, produzioni cinematografiche a rischio, dimissioni nelle case editrici, la subitanea presa di distanze di personalità pubbliche e degli stessi attori dei suoi film, un fiume costante di insulti, minacce, iperboli; addirittura attivisti trans che hanno pubblicato selfie di nudo integrale in alcuni thread in cui la Rowling interagisce con bambini. Il tutto in un più largo contesto di scontro tra attivisti trans e femministe "gender critical" o "terf", faide ed epurazioni nelle comunità lgbt ("drop the T") e nella stessa comunità trans, battaglie nei tribunali, scontri fisici tra manifestanti, licenziamenti, sedi e rifugi per donne vittime di violenza vandalizzate perché "non inclusive".
Le opinioni espresse della Rowling possono essere sicuramente dibattute ma è immediatamente chiaro che non possono essere censurabili come "hate speech" né come effettivamente transfobiche (anzi) e che la reazione è molto più che sproporzionata: è completamente folle, e non può avere origine nel merito delle sue parole (che sono il pretesto), ma da qualche altra parte (da dove e perché è appunto il tema del topic).
L'ultimo significativo sviluppo: un appello contro "cancel culture" e "internet shaming" che esprime preoccupazione sullo stato di salute della libertà di parola, firmato da 150 intellettuali e scrittori tra cui Noam Chomsky, Margaret Atwood, Salman Rushdie, John Banville e la stessa J.K. Rowling. Tra gli altri firmatari, Jennifer Finney Boylan, un'attivista transgender che ha finito con lo scusarsi pubblicamente asserendo di non essere stata a conoscenza che anche la Rowling avrebbe firmato. Praticamente: mi dispiace di aver firmato un'appello per la libertà di pensiero, non sapevo che lo firmasse anche qualcuno che la pensa diversamente da me.

Le mie preoccupazioni principali:
1) le possibili strumentalizzazioni della destra che già iniziano;
2) le possibili ripercussioni sui diritti delle donne, bambini e gay (sex-based rights, self-id, Marmaids etc.) e in prospettiva anche su quelli dei trans (vedi sopra);
3) il fatto se ci si possa ancora dichiarare progressisti e di sinistra senza sottoscrivere ogni singola minchiata dell'identity politics (perché è chiaro che c'è un pezzo di mondo in cui questo sta diventando impossibile).

Scopo del topic: discutere del caso particolare del dibattito sull'attivismo trans vs terfs e la cancellazione della Rowling; su altri casi di cancellazione; sul fenomeno woke in generale, le cause e le forme che prende (differenze tra Italia e paesi anglofoni incluse); condividere consigli di letture o video sull'argomento. Ditemi anche se sto esagerando e magari le cose stanno diversamente.


* Anche se la cancellazione può implicare la negazione del fatto che il cancellato sia mai stato ciò che è: J.K. Rowling non è mai stata una progressista; Peter Thiel, cofondatore di Paypal e uomo gay, avendo sostenuto Trump non è in realtà mai stato gay proprio come un nero che vota repubblicano non è davvero nero etc.

** https://www.jkrowlin...-gender-issues/
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#2 Ortodosso

    baby even the losers

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Inviato 10 luglio 2020 - 03:37

*
POPOLARE

Questa gente è l'ultimo e più pericoloso veicolo di propaganda rimasto a Trump: se rivincerà, sarà colpa di questa oscena deriva e dei loro maestri di pensiero (la cosa si estende ben oltre la nicchia dei vigilanti anti TERF). 

 

Mi ha fatto piacere vedere la lettera di Harper's sottoscritta da noti conservatori quali M. Atwood, N. Chomsky, S. Rushdie. Vuol dire che c'è una speranza di riorganizzarsi tra persone che non hanno perso il lume della ragione. Mi sarebbe piaciuto vedere la firma di Obama (che si è spesso espresso sulla stessa linea). I'm here for that.

 

Negli Stati Uniti, dove on top delle dinamiche di gender identity c'è da fare i conti con la questione razziale, con quella delle addiction e dell'obesità uniqua, e altre, queste dinamiche sono on steroids: si vogliono cancellare Haidt, Steven Pinker, David Reich, e la lista è lunghissima con gli ambienti accademici che sono completamente infestati di questi estremismi—sicuramente ne può parlare Atlas. Rapidamente sta crescendo una classe intellettuale che teorizza e giustifica (con linguaggio realmente orwelliano) queste pulsioni, Robin DiAngelo e Ibram X. Kendi i due nomi oggi più in voga.

 

La cosa molto triste è che le persone, soprattutto giovani, che crescono all'ombra di un'ideologia che nega quasi ogni forma di libero arbitrio e autodeterminazioni, vengono e verranno dalla stessa condotti a un'esistenza di depressione, malattia mentale e infelicità, non diversamente dall'altra faccia della stessa medaglia che è quella delle comunità 4chan/incel e affini: due dottrine che identicamente imputano il 100 del proprio destino a fattori esterni/non in controllo (la mia identità culturale/la mia etnia/i centimetri di mandibola che ho), e conducono a una totale abdicazione della propria esistenza[1], passata non a costruire qualcosa ma a aggredire, uccidere, accusare, lamentarsi dell'altro. 

 

[1]: un fattore fondamentale nella crescita di queste tendenze è il livello di ricchezza raggiunto dalle società occidentali grazie all'avanzamento tecnologico e dalla globalizzazione delle filiere, e non interamente catturato dal prodotto interno lordo: nel primo mondo è oggi largamente possibile vivere più che decentemente (cibo, vestiti, Playstation, Internet) senza lavorare o lavorando appena (specialmente se si vive a casa dei genitori). Piccolo inconveniente: siccome il nostro cervello non è fatto per un esistenza di 100% consumo, rapidamente partiamo di capoccia, per lo stesso motivo che con i carboidrati disponibili ovunque ci prendiamo il diabete. 

 

Nelle parti del mondo meno ricche la deriva descritta da Spiritchaser non esiste.


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#3 Mr Repetto

    Enciclopedista

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Inviato 10 luglio 2020 - 08:07

Questa gente è l'ultimo e più pericoloso veicolo di propaganda rimasto a Trump: se rivincerà, sarà colpa di questa oscena deriva e dei loro maestri di pensiero (la cosa si estende ben oltre la nicchia dei vigilanti anti TERF). 

 

Mi ha fatto piacere vedere la lettera di Harper's sottoscritta da noti conservatori quali M. Atwood, N. Chomsky, S. Rushdie. Vuol dire che c'è una speranza di riorganizzarsi tra persone che non hanno perso il lume della ragione. Mi sarebbe piaciuto vedere la firma di Obama (che si è spesso espresso sulla stessa linea). I'm here for that.

 

Negli Stati Uniti, dove on top delle dinamiche di gender identity c'è da fare i conti con la questione razziale, con quella delle addiction e dell'obesità uniqua, e altre, queste dinamiche sono on steroids: si vogliono cancellare Haidt, Steven Pinker, David Reich, e la lista è lunghissima con gli ambienti accademici che sono completamente infestati di questi estremismi—sicuramente ne può parlare Atlas. Rapidamente sta crescendo una classe intellettuale che teorizza e giustifica (con linguaggio realmente orwelliano) queste pulsioni, Robin DiAngelo e Ibram X. Kendi i due nomi oggi più in voga.

 

La cosa molto triste è che le persone, soprattutto giovani, che crescono all'ombra di un'ideologia che nega quasi ogni forma di libero arbitrio e autodeterminazioni, vengono e verranno dalla stessa condotti a un'esistenza di depressione, malattia mentale e infelicità, non diversamente dall'altra faccia della stessa medaglia che è quella delle comunità 4chan/incel e affini: due dottrine che identicamente imputano il 100 del proprio destino a fattori esterni/non in controllo (la mia identità culturale/la mia etnia/i centimetri di mandibola che ho), e conducono a una totale abdicazione della propria esistenza[1], passata non a costruire qualcosa ma a aggredire, uccidere, accusare, lamentarsi dell'altro. 

 

[1]: un fattore fondamentale nella crescita di queste tendenze è il livello di ricchezza raggiunto dalle società occidentali grazie all'avanzamento tecnologico e dalla globalizzazione delle filiere, e non interamente catturato dal prodotto interno lordo: nel primo mondo è oggi largamente possibile vivere più che decentemente (cibo, vestiti, Playstation, Internet) senza lavorare o lavorando appena (specialmente se si vive a casa dei genitori). Piccolo inconveniente: siccome il nostro cervello non è fatto per un esistenza di 100% consumo, rapidamente partiamo di capoccia, per lo stesso motivo che con i carboidrati disponibili ovunque ci prendiamo il diabete. 

 

Nelle parti del mondo meno ricche la deriva descritta da Spiritchaser non esiste.

Questa chiave del “lamentarsi e non fare un cazzo” credo sia fondamentale. È certo che la ricchezza accumulata dalle generazioni precedenti, oltre alla tecnologia, consentono a tante persone di vivacchiare combinando poco nulla di utile nel primo mondo. E questo può portarle a non avere uno scopo, ma soprattutto un riscontro sul fatto che le loro azioni servano concretamente a qualcosa o qualcuno.  Il discorso tra responsabilità individuali e cause strutturali sarebbe molto complicato: è sicuramente difficile perseverare in un atteggiamento costruttivo e ottimistico se nessuno ti dà un’occasione, ma è comunque necessario farlo per non peggiorare le cose. Non so se la povertà evita questo: anche le città del terzo mondo sono piene di giovani scoraggiati che bighellonano e non fanno un cazzo.
Forse nel primo mondo l'abitudine di evacuare le proprie frustrazioni sui social, quasi sempre nel modo meno costruttivo possibile,  è più diffusa. L'intolleranza, di destra e di sinistra che sia, mi pare una logica conseguenza collettiva di questo. Intolleranza di sinistra che non è certo un fenomeno nuovo negli ambienti culturali, basta pensare a cosa poteva voler dire essere un bravo cantautore non politicamente allineato nell'Italia degli anni '70, per prendere il primo esempio che mi viene in mente. L'eccesso di politciamente corretto mi pare solo una versione post-ideologica di questa intolleranza. Ora però si sta arrivando a livelli inquietanti, sembrerebbe specialmente in America e qui di riflesso, ma alla fine il terreno era fertile credo ovunque in Occidente per le stesse ragioni. 
Ma come si dovrebbero porre i bravi politici rispetto a questo fenomeno, che esiste indipendentemente da loro? Firmare una lettera aperta degli intellettuali forse è insieme troppo e troppo poco.
Io credo che la chiave sia di nuovo combattere con il buon esempio l'atteggiamento del "lamentarsi e non fare un cazzo".  L'impegno politico, in ordine di facilità, passa dal grado zero di riproporre un contenuto idiota e paranoico senza un minimo di elaborazione, al provare ad informarsi e sostenere in modo argomentato un dibattito aperto, al capire chi fa che cosa e supportarlo con il voto o altri tipi di sostegno, fino al livello ultimo che consiste nell'attivarsi in prima persona per fare qualcosa di concreto per cambiare le cose dentro le istituzioni. Forse il più grande problema della politica attuale è che al grado zero non si fermano solo i cittadini, si fermano la maggior parte dei politici. E questi ultimi vogliono che i cittadini si fermino lì, e campano proprio su questo. Invece credo che i bravi politici servano proprio a rendere  sempre cosciente il cittadino del fatto che, alla fine, quello che conta è solo come si riesce ad essere efficaci nelle politica concreta, quella fatta nella istituzioni. Tutto il resto, se non trova questo sbocco, è solo  consenso vuoto, falso e destinato a  marcire perchè non nasce e non va da nessuna parte.

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#4 Feynman

    Homeless

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Inviato 10 luglio 2020 - 08:13

In Italia cmq tutto questo non esiste eh. Cioè, è ancora normale dire n***o. La Rowling non è Jordan Peterson e chiaramente ha detto che le donne transgender non sono donne. Per quello che riguarda il fatto che il sesso biologico non sia (solo) binario, cosa intendi? C'è ampia letteratura sui "disordini" relativi allo sviluppo sessuale e in Italia credo sia ancora comune la prassi di normalizzare il sesso dei bambini alla nascita (spesso chirurgicamente).
  • 1
Without examples, without models, I began to believe voices in my head – that I was a freak, that I am broken, that there is something wrong with me, that I will never be lovable… Years later I find the courage to admit that I am transgender and this doesn’t mean that I am unlovable… So that this world that we imagine in this room might be used to gain access to other rooms, to other worlds previously unimaginable.”

#5 bosforo

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Inviato 10 luglio 2020 - 09:37

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Purtroppo il Mostro e' uscito dalle Universita' e ha cominciato a danneggiare le vite delle persone normali molto prima di quanto pensassi. Come ho gia' scritto il fenomeno woke e' una specie di neo-lingua per una elite educatissima che vuole epurare la societa' e ricrearla su questa base transazionale e identitaria. Come avete scritto il wokismo e' la fine del libero arbitrio  e secondo me come radici non va lontano da quel calvinismo da meta' millennio scorso.

 

Pero' bisogna far distinguo: le questioni sociali e se volendo razziali e quelle sessuali. Ho sempre sfottuto questo movimento per la sua totale mancanza d'ironia e le sue leggi arbitrarie, ma ho capito del pericolo quando mi sono accorto degli eccessi del movimento dei diritti trans. Li' ho finalmente realizzato che parte di quei precetti erano permeati nella mia testa e dati per veri perche' arrivavano da fonti progressive a cui davo ascolto e che chiaramente avevo dato per buone. La verita' e' che questo e' terrapiattismo e negazione della scienza.  Abbiamo fatto un po' come la rana in pentola e ora ci troviamo questi qui (che hanno le mani dentro a scuole, politica, universita') che nella totale mancanza di rispetto del principio di contraddizione stanno ridefinendo il concetto di donna*, di vero/falso, e stanno abbattendo diritti per cui le donne hanno lottato per 100 anni e i gay per 60.

 

questo e' quello che passano le nostre televisioni per capirsi: https://www.youtube....h?v=yAYPi0nqJ50 Ecco, immaginate sia Alex Jones...

 

Tutto perche' un'attivita' di lobbying senza tregua ha convinto la classe politica che se non sei per il motto "transwomen are women/transmen are men" (un orwellismo che fa spalancare la bocca a pensarci) sei un bigotto dal lato sbagliato della storia.

 

 

Un po' di esempi:

 

La polizia in Inghilterra ti fa visita per dei tweet e ti mette in una lista di hate criminals - il giudice gli ha dato ragione ma fatto gravissimo

https://www.bbc.com/...nshire-51501202

https://www.bbc.com/...humber-47005937

 

An officer from Humberside Police interviewed Harry Miller by telephone after the force received complaints over his posts on Twitter.

One tweet questioned whether transgender women were real women.

Mr Miller said he was "utterly shocked" to be questioned by a police constable.

 

Harry Miller was visited by Humberside Police at work in January last year after a complaint about his tweets.

He was told he had not committed a crime, but it would be recorded as a non-crime "hate incident".

The court found the force's actions were a "disproportionate interference" with his right to freedom of expression.

Officers visited Mr Miller's workplace and then spoke with him on the phone, and he was left with the impression "that he might be prosecuted if he continued to tweet", according to a judge.

 

 

Stupratore uomo con parrucca "cambia sesso" in carcere; lo spostano in un carcere femminile per assecondarlo. Stuprera' donne.

 

https://www.theguard...jailed-for-life

https://www.theguard...nsgender-prison

 

The Ministry of Justice has apologised for moving her to the women’s prison, saying that her previous offending history had not been taken into account.

 

White entered the UK prison system as transgender. However, despite dressing as a woman, the 52-year-old had not undergone any surgery and was still legally a male. She was also a convicted paedophile and on remand for grievous bodily harm, burglary, multiple rapes and other sexual offences against women.

 

She...

 

Ah, commettete un crimine e cambiate sesso? Verra' registrato come crimine commesso da donne :facepalm:

https://www.thetimes...emale-d7qtb7953

 

Polizia alla ricerca di un sex offender, non menziona il fatto che e' travestito da donna per non offendere

https://www.dailymai...ns-clothes.html

 

Supporti JK Rowling online? Perdi il tuo lavoro

https://www.scotsman...rowling-2904530

 

Svezia, le diagnosi di gender dysphoria aumentano del 1500% tra le ragazzine

https://www.theguard...-diagnoses-soar

 

Lesbica rischia le botte da una stunning and brave transwoman per aver partecipato a una discussione sui diritti delle donne e transessualita':

https://www.independ...y-a8947351.html

 

JK Rowling e' stata un caso pazzesco che mi ha fatto capire che un sacco di persone sono in realta' degli odiosi modaioli e dei vigliacchi (parlo dei suoi colleghi e del mondo della cultura, i comici, ecc)

Per chi si e' perso, la famosa autrice ha preso un articolo woke in cui le donne vengono chiamate "people who menstruate" (una cosa che farebbe ridere o spalancare la mascella al 99% della popolazione) e ha scritto "mmm chissa' se esiste un nome per questo". E' seguito un due giorni di insulti inclusi foto di cazzi trans, minacce di stupro/morte ma il consenso dell'intellighentsia woke e' che lei sia una TERF (parola che ormai non vuol dire un cazzo. una volta TERF erano le butch lesbian, ora e' chiunque non abbia il cervello bacato da questo postmodernismo allo sbaraglio in pratica)

Riassuntino per giudicare con oggettivita': https://medium.com/@...ots-78e01dca68d

 

 

Il punto che tanti non colgono e' che quando riduci il sesso agli stereotipi di genere (indosso la gonna -> sono una donna) e spingi una generazione a prendere pillole o a mutilare per sempre il proprio corpo hai fatto un danno che si misurera' tra una generazione. Quanti ragazzini con gender dysphoria sono in realta' autistici, o ragazzine terrorizzate dal dover affrontare il bullismo che viene con la puberta'? Quanti adulti sono in realta' feticisti?

 

E la questione degli spazi per sole donne: come si fa a non capire che se ci dev'essere uno spazio unisex, dev'essere quello degli uomini non delle donne? Il classico strawman e' "cosa fai, controlli i genitali a tutti?" No, la storia dei bagni e' per evitare che uomini tipo quello linkato di sopra entrino nei cessi e gli spogliatoi delle donne indisturbati, non le trans vere.

 

* per chi vive fuori dal clown world anglosassone: altre perifrasi PC per le donne sono "menstruator", "people with uteruses", "chestfeeders"


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#6 100000

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Inviato 10 luglio 2020 - 09:46

Volevo gusto dire che secondo me tutto questo baraccone colpisce di più il mondo americano/anglosassone.

L'Europa per fortuna mi sembra meno colpita anche dagli eccessi derivanti dai giustissimi (è bene ribadirlo) movimenti come #metoo e BLM.


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#7 Spiritchaser

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Inviato 10 luglio 2020 - 09:46

In Italia cmq tutto questo non esiste eh. Cioè, è ancora normale dire n***o. La Rowling non è Jordan Peterson e chiaramente ha detto che le donne transgender non sono donne. Per quello che riguarda il fatto che il sesso biologico non sia (solo) binario, cosa intendi? C'è ampia letteratura sui "disordini" relativi allo sviluppo sessuale e in Italia credo sia ancora comune la prassi di normalizzare il sesso dei bambini alla nascita (spesso chirurgicamente).

 

Vero, in Italia non siamo nemmeno lontanamente a questi livelli di asfissia (anche se non è ancora normale dire negro, dai, al limite Feltri vorrebbe che lo fosse). Ma. 

Sesso biologico: l'esistenza di disordini dello sviluppo sessuale non dimostra uno "spettro" sessuale. Il sesso biologico ha a che fare con l'attivazione (o mancata attivazione) del gene SRY, cosa che determina in modo binario il sesso (on/off) a prescindere da eventuali rarissime anomalie nella configurazione cromosomica, nel fenotipo (organi sessuali, caratteristiche sessuali secondarie) o nei livelli ormonali, cose che possono non collimare col sesso biologico (le persone intersessuali sono comunque maschi e femmine, non ermafroditi). Due sono i gameti. La strumentalizzazione delle condizioni di DSD è una delle cose più spregevoli che stanno accadendo, il tutto per provare questo obbrobrio psudoscientifico ormai diventato mainstream:

 

Bimodal11-1.png?resize=1023%2C463&ssl=1

 

 

A parte la strumentalizzazione degli intersex, chi sarebbero gli individui che stanno agli estremi dello spettro, questi supermaschi e superfemmine biologiche? L'unico modo in cui 'sta roba può funzionare è se si riduce il sesso biologico agli stereotipi di genere (che è infatti parte di ciò che sta accedendo, e in modo preoccupante nel caso di bambini che non sono conformi ad essi - sta diventando più accettabile avere un figlio trans che un figlio gay, pare).

Lo slogan "trans women are women" è legato a questo; non implica più l'accettazione sacrosanta che un individuo maschile che soffre di disforia di genere possa vivere socialmente come una donna e non venire discriminato per questo, ma l'accettazione di un sistema ideologico con ricadute pesanti che può essere messo in discussione.

Significativamente, solo l'anno scorso Vladimir Luxuria dice su la7 che "i sessi biologici sono due, esistono maschi e femmine perché così si nasce". Quest'anno, per la più conservativa asserzione che "il sesso è reale", in una sua intervista sulla questione la Rowling diventa Voldemort.

 

 

http://archive.is/UFvPE

http://archive.is/GwcJq

http://archive.is/puTGy


  • 2

#8 atlas

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Inviato 10 luglio 2020 - 09:49

in Italia la malattia mentale è arrivata eccome, ha già infettato l’accademia e tempo un paio di generazioni ve la ritroverete ovunque. scrivo dopo in maniera più estesa perché sono in palestra: mi alleno per picchiare.
  • 5

il faut se radicaliser. 


#9 bosforo

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Inviato 10 luglio 2020 - 10:02

Infatti, come il mondo anglosassone ha dormito durante gli anni '90 e 2000 e si e' ritrovato pieno di pazzi in posizioni di potere* secondo me l'Italia sta dormendo adesso e tra 10-20 anni si ritrovera' in una posizione simile, se i progressisti italiani non la smettono di abbracciare qualunque trend venga dall'America e dal Regno Unito "altrimenti sei Salvini"

 

* Si' potere vero perche' quando puoi fare lobbying (si', lobbying vero) per dire quanto vicini eravamo a una legge delirante qui in UK, secondo cui potevi autocertificarti femmina senza alcun parere medico/storia dimostrabile di transessualita': il governo conservatore precedente a quello attuale voleva fare la riforma al Gender Recognition Act (che e' gia' estremamente lasco nella sua applicazione). Tale era la paura di passare dal lato sbagliato della storia. Fortuna che la societa' civile ha ribattuto e il governo attuale ha messo da parte le modifiche ma c'era mancato poco perche' sarebbe sicuramente passato in parlamento.

 

 

Se includiamo l'educazione dei bambini scopriamo un vaso di pandora: qui a momenti e' finito tra i materiali per l'educazione LGBT dei bambini offerta da un trust di un supermercato un libro dove viene descritto in modo semi-glamour il sesso tra adulti e bambini. Ho amici che insegnano che hanno vissuto questo slow moving coup e secondo me le accuse di rivoluzione culturale, khmer rouge ecc. non sono campate per aria.


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#10 corrigan

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Inviato 10 luglio 2020 - 10:04

Volevo gusto dire che secondo me tutto questo baraccone colpisce di più il mondo americano/anglosassone.

L'Europa per fortuna mi sembra meno colpita anche dagli eccessi derivanti dai giustissimi (è bene ribadirlo) movimenti come #metoo e BLM.

io ho l'impressione che la presenza di una questione razziale (presentata in termini di "white supremacy") faccia da effetto moltiplicatore, vista la tendenza  a presentare tutto in forma di "pacchetto": se appoggi metoo e BLM allora devi anche accettare che "transwomen are women". ciò diventa anche un modo per proteggersi dalle critiche, perché esprimere posizioni apertamente razziste è ormai totalmente irredimibile (o forse no, se sei nero): se sei transfobico sei anche razzista.

in altre parole, mi sembra che i paesi con dinamiche minority-majority siano quelli più esposti a questi estremismi.


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I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#11 tonysuper

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Inviato 10 luglio 2020 - 10:13

C'è un abisso di intelligenza e buon senso a favore di Luxuria e a sfavore della Santanché.

 

E questo indipendentemente dal fatto che la Santanché in quel video non dica nulla asd

 

Sul National geographic era uscito un "atlante" degli orientamenti sessuali e dei generi, ci siamo messi a studiarlo nel gruppo di amici e non ci abbiamo capito una beneamata mazza fra tutte le sigle.

 

Sembrava di leggere il Signore degli Anelli, la cosa sta sfuggendo di mano.

Soprattutto la distinzione fra pan e bi mi sembra quella fra prog metal e metal prog: assurdo!

 

Vorrei sapere chi va veramente in giro a dire di essere un maschio cisgender etero.

 

Riguardo il mondo anglosassone, un dirigente di una famosa banca svizzera  a Londra, ha vinto un premio riservato alle donne solo perchè (a giorni alterni) si mette una parrucca bionda e la gonna.

 

Giustamente le donne che erano in lizza per il premio si sono sentite doppiamente discriminate (già il mondo della City è maschilista...).

 

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Sembra una cosa da poco, ma la faccenda di quel premio - di solito simbolici, servono giusto a fare una festa - ha generato un sacco di discussioni in tutto l'ambiente.

 

Ho sentito discussioni di bozze di regole di compliance in ambienti corporate americani che spingono per l'utilizzo di Them come pronome o che invitano a chiedere prima che pronome la persona vuole che si utilizzi come prima domanda, ancora prima del nome.

 

Lo stesso avviene anche nelle università e nei licei americani, è un tema all'ordine del giorno.

 

Dico queste cose con sincera curiosità: non ho mai incontrato o avuto a che fare con una persona che non si riconosca nell'identità di genere binaria e non so letteralmente che voglia dire.


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#12 100000

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Inviato 10 luglio 2020 - 10:14

Può essere una buona spiegazione, mi sembra anche più valida/interessante del "i giovani che vivono col patrimonio dei genitori", ben presenti anche in Italia (anzi credo più che in America), ma che vedo meno schierati su questo versante. Magari è anche una questione di bolle e percezioni, eh.


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#13 corrigan

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Inviato 10 luglio 2020 - 10:19

 

Se includiamo l'educazione dei bambini scopriamo un vaso di pandora: qui a momenti e' finito tra i materiali per l'educazione LGBT dei bambini offerta da un trust di un supermercato un libro dove viene descritto in modo semi-glamour il sesso tra adulti e bambini. Ho amici che insegnano che hanno vissuto questo slow moving coup e secondo me le accuse di rivoluzione culturale, khmer rouge ecc. non sono campate per aria.

 

1) se non ricordo male ci fu un caso simile tra i settanta e gli ottanta, con un gruppo pedofilo che riuscì a infiltrarsi nelle frange più estreme del Labour come associazione culturale e per un breve periodo ottenne perfino dei finanziamenti da un council.

 

2) fai bene a parlare di Rivoluzione Culturale, perché il clima e soprattutto il linguaggio e i meccanismi delle auto-critiche ricalcano paro paro le follie maoiste. e non si tratta affatto di un caso o di una coincidenza, ma di un preciso (folle) progetto culturale.

 

propongo al riguardo questo passo da un recentissimo articolo di Julia Lovell (storica della Cina contemporanea a Birkbeck London) pubblicato sul più prestigioso giornale accademico di studi cinesi, il China Quarterly:  Andrew Ross, a professor of American Studies, argues that criticism-self-criticism, popularized by the Mao vogue, has passed into mainstream culture as “an important confessional ritual within the culture of popular therapy and self-help.” The Cultural Revolution-inspired interlude of the 1960s and 1970s, he further contends, has contributed to reforms of secondary and tertiary education: “efforts to make curricula, teaching methods and access to learning … more comprehensible, practical and accountable to socially denied communities.

parole che dovrebbero far rabbrividire chiunque abbia mai aperto un libro di storia sull'Unione Sovietica e sulla PRC.


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I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#14 corrigan

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Inviato 10 luglio 2020 - 10:25

in tutto ciò provo a essere ottimista, ci salveranno gli Zoomers asd, o almeno salveranno il Regno Unito: Are young people turning to the Right? Political correctness could explain why the Jordan Peterson generation is quite so conservative.


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#15 Feynman

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Inviato 10 luglio 2020 - 10:31

@Spiritchaser sono un attimo confuso. Non ho un background in Biology quindi perdonami se scrivo stronzate ma per me: intersex== DSD, sono matto? Transgender è una cosa completamente diversa in quanto sono persone che nn hanno alcun tipo di DSD, o no?
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Without examples, without models, I began to believe voices in my head – that I was a freak, that I am broken, that there is something wrong with me, that I will never be lovable… Years later I find the courage to admit that I am transgender and this doesn’t mean that I am unlovable… So that this world that we imagine in this room might be used to gain access to other rooms, to other worlds previously unimaginable.”

#16 Gozer

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Inviato 10 luglio 2020 - 10:35

*
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Scopo del topic: discutere del caso particolare del dibattito sull'attivismo trans vs terfs e la cancellazione della Rowling; su altri casi di cancellazione; sul fenomeno woke in generale, le cause e le forme che prende (differenze tra Italia e paesi anglofoni incluse); condividere consigli di letture o video sull'argomento. 

 

Cioè, in sostanza, un thread sulla migliore Youtuber americana, ContraPoints.  :wub: Ne meriterebbe uno tutto suo a dire la verità, ma è troppo in topic per non nominarla. 

 

Lei è una trans M to F, venuta fuori tre-quattro anni fa, quando era ancora uomo (non solo fisicamente, ma non aveva ancora accettato psicologicamente il passaggio, tanto che parlava di sé al maschile), e di video in video si è vista la metamorfosi. 

 

Ma non è questo il motivo per cui è un grande personaggio, ma il livello delle sue dissertazioni, che sono praticamente trattati di filosofia (comprensibili anche a chi non l'ha mai studiata, grazie al cielo) applicata ai problemi del primo, ma direi anche primissimo mondo.

 

La conobbi con un video in cui metteva in guardia dalla propaganda dell'alt right: https://www.youtube....h?v=Sx4BVGPkdzk

E inizialmente su quello puntava il suo canale: come reagire / trattare con le nuove forme di fascismo.

 

Poi però, man mano che si spingeva verso il cambio di sesso, si è spostato anche l'asse delle sue dissertazioni, e anche l'approfondimento (è arrivata a fare video lunghissimi, anche superiori all'ora di durata).

 

Nel suo canale c'è praticamente tutto quello che avete nominato finora, spesso cercando di trattare diversi punti vista (talvolta utilizza la forma del dialogo platonico, ma aggiustata: non c'è mai uno dei due personaggi che appare come un demente rispetto all'altro asd ).

Eccovi una carrellata:

 

Incel https://www.youtube....h?v=fD2briZ6fB0

Questione pronomi (dalla dicotomia he/she al temutissimo they) https://www.youtube....h?v=9bbINLWtMKI

Problemi della sinistra americana https://www.youtube....h?v=QuN6GfUix7c

TERF (femministe anti-trans): https://www.youtube....h?v=1pTPuoGjQsI

Opulenza del mondo occidentale, con bellissima riflessione finale su quelle che secondo lei sono le nuove forme dell'estetica gotica: https://www.youtube....h?v=jD-PbF3ywGo

Uomini (ovvero, loro posizione nella società e rapporto con le donne: video molto coraggioso per il suo ambiente, perché a dispetto di quanto si potrebbe pensare riconosce molte delle difficoltà maschili nella società contemporanea invece di dipingere qualsiasi maschio come oppressore https://www.youtube....h?v=S1xxcKCGljY )

 

Ma soprattutto, canceling, che ovviamente lei stessa ha subito, venendo accusata di odiare i non binari e la stessa comunità trans: https://www.youtube....h?v=OjMPJVmXxV8

 

Ce ne sono molti altri, ma vi lascio il piacere di esplorare il suo canale da voi. Alcuni video hanno i sub italiani, mentre per il resto ci sono i sub inglesi.

 

(Esterna al suo canale, c'è questa conferenza dal vivo in cui si presenta e spiega il suo metodo di lavoro: https://www.youtube....h?v=0Ix9jxid2YU )


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#17 Spiritchaser

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Inviato 10 luglio 2020 - 10:46

intersex== DSD, sono matto? Transgender è una cosa completamente diversa in quanto sono persone che nn hanno alcun tipo di DSD, o no?

 

Sì, nella stragrande maggioranza dei casi le persone transgender non hanno disordini dello sviluppo sessuale (ma esistono casi di persone intersex e transgender, magari per una diagnosi post-transizione).  


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#18 bosforo

    ¬`¬`

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Inviato 10 luglio 2020 - 10:56

 

 

Se includiamo l'educazione dei bambini scopriamo un vaso di pandora: qui a momenti e' finito tra i materiali per l'educazione LGBT dei bambini offerta da un trust di un supermercato un libro dove viene descritto in modo semi-glamour il sesso tra adulti e bambini. Ho amici che insegnano che hanno vissuto questo slow moving coup e secondo me le accuse di rivoluzione culturale, khmer rouge ecc. non sono campate per aria.

 

1) se non ricordo male ci fu un caso simile tra i settanta e gli ottanta, con un gruppo pedofilo che riuscì a infiltrarsi nelle frange più estreme del Labour come associazione culturale e per un breve periodo ottenne perfino dei finanziamenti da un council.

 

2) fai bene a parlare di Rivoluzione Culturale, perché il clima e soprattutto il linguaggio e i meccanismi delle auto-critiche ricalcano paro paro le follie maoiste. e non si tratta affatto di un caso o di una coincidenza, ma di un preciso (folle) progetto culturale.

 

propongo al riguardo questo passo da un recentissimo articolo di Julia Lovell (storica della Cina contemporanea a Birkbeck London) pubblicato sul più prestigioso giornale accademico di studi cinesi, il China Quarterly:  Andrew Ross, a professor of American Studies, argues that criticism-self-criticism, popularized by the Mao vogue, has passed into mainstream culture as “an important confessional ritual within the culture of popular therapy and self-help.” The Cultural Revolution-inspired interlude of the 1960s and 1970s, he further contends, has contributed to reforms of secondary and tertiary education: “efforts to make curricula, teaching methods and access to learning … more comprehensible, practical and accountable to socially denied communities.

parole che dovrebbero far rabbrividire chiunque abbia mai aperto un libro di storia sull'Unione Sovietica e sulla PRC.

 

 

E' molto interessante secondo me.

 

Gli zoomer sono preoccupanti perche' la combo bassissima soglia d'attenzione + pressione sociale e tecnologica (bullismo tecnologico, continua sorveglianza ecc.) non vorrei si passasse da un assolutismo all'altro.


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#19 tonysuper

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Inviato 10 luglio 2020 - 11:00

 

Questione pronomi (dalla dicotomia he/she al temutissimo they) https://www.youtube....h?v=9bbINLWtMKI

 

 

Per i primi minuti credevo ce l'avesse con il cantante dei Rokes asd asd

 


Brava, molto chiara, una produzione del video superiore a quella di molte trasmissioni televisive.


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#20 Feynman

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Inviato 10 luglio 2020 - 11:09

intersex== DSD, sono matto? Transgender è una cosa completamente diversa in quanto sono persone che nn hanno alcun tipo di DSD, o no?

 
Sì, nella stragrande maggioranza dei casi le persone transgender non hanno disordini dello sviluppo sessuale (ma esistono casi di persone intersex e transgender, magari per una diagnosi post-transizione).

Ok, chiaro. Per quello che riguarda il biological sex, ovviamente dire che noj esiste è un nonsense, ma infatti di solito si parla di gender spectrum. Per è grave soprattutto che le persone intersex vengano spesso riassegnate alla nascita.
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#21 William Blake

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Inviato 10 luglio 2020 - 11:13

In Italia la questione è arrivata ma è ancora allo stato embrionale, mi pare: su disparità di genere, sessismo, razzismo e omo/transfobia mi pare che qui siamo indietro di almeno vent'anni. Il dibattito accademico esiste, ma un serio dibattito pubblico è prossimo allo zero, siamo al livello in cui ha destato un plauso la Parrella che, alla serata del Premio Strega, ha riso in faccia ad Augias e a un altro quando la congedavano perché loro - uomini - dovevano parlare di #MeToo (che poi era solo un gancio per sponsorizzare un libro, ma il modo è alquanto strumentale). E' soprattutto un fenomeno da social network, Twitter in particolare che è di una tossicità allucinante, ma anche Instagram et similia, in cui giovani woke possono pontificare sui suddetti argomenti, magari da una prospettiva privilegiata (essere nero, gay, trans oppure essere un ally) e dire "Ok, boomer" a chiunque li contraddica. Per questo direi che in generale nomi come quelli di Chomsky, Atwood o Rushdie a loro non fanno né caldo né freddo perché non appartengono al loro orizzonte culturale (assai limitato anche per un fattore anagrafico).

 

Sulla polemica riguardante la Rowling, comunque, la storia va più indietro rispetto ai tweet riportati che spiegano la sproporzione tra ciò che ha scritto l'autrice nell'ultima occasione e la reazione violenta: non è la prima volta che JKR discute su twitter su questioni riguardanti il mondo transgender e sempre in modo critico/sospettoso (e per questo la chiamano TERF). Dopodiché non capisco, perché non si può riconoscere a una donna trans di definirsi come donna e a un uomo trans di definirsi come uomo, se questo è il modo in cui si percepiscono (o se è stato pure diagnosticato disforia sessuale, cosa che comunque uno non penso vada a chiedere)? Questo senza l'estremizzazione che stava accadendo in Inghilterra (e che ricordo aver letto con un certo stupore). 

Sullo schemino biologico sono confuso come Feynman. Edit: letta la risposta. Infatti, io ero rimasto al gender spectrum, non alla cancellazione del sesso.


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#22 strafanich

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Inviato 10 luglio 2020 - 11:15

Accenni nel mondo italiano ce ne sono già..

 

Marco Crepaldi ad esempio, youtuber italiano, ha subito una shitstorm abbastanza grossa per essersi messo a discutere (molto pacatamente e con dati e studi scientifici alla mano) di queste questioni.

Appena ha incrociato il gruppo sbagliato, facente riferimento perlopiù a tale cimdrp (altra italiana) è successo un casino in cui tutti gli dicevano di stare zitto perché non può parlare in quanto maschio bianco cis etero privilegiato.

Certamente una nicchia per ora, ma non la sottovaluterei.

 

Ah Freeda è nata in Italia, li si parte dal femminismo, ma la miccia è carica.


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#23 Gozer

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Inviato 10 luglio 2020 - 11:22

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Detto questo, a me tutto questo ambaradan non piace, ma non mi piacciono neanche alcune reazioni a esso, incluse diverse fra quelle lette qui sopra. 

 

Che "transwomen are women" e "transmen are men" a me sembra quanto di più sacrosanto, mentre a leggervi sembra una follia. Ma se un trans M to F non è una donna, cos'è? Perché non mi si può venire di certo che sia un uomo, e dato che - come mi insegnate voi - esistono solo due sessi, non rimangono tante possibilità. 

C'è poi la tendenza a confondere sesso e genere, che ovviamente vanno spesso di pari passo, ma l'esistenza di questo mondo dimostra altresì che la sovrapposizione può anche scollarsi. Per una minuscola percentuale di persone, ma che hanno comunque diritto a non essere discriminate.

 

Sul caso Rowling: come personaggio non mi piace, anche se ahimè mi piacciono le sue creazioni, e ho avuto molto spesso anche io la sensazione fortissima che facesse "queer baiting" (chiacchiera tanto, ma il personaggio LGBT ancora non l'ha concesso).

Al tempo stesso, pretendere di cancellarla per quelle dichiarazioni, pure a mio avviso discutibili, è sicuramente un'esagerazione, che non fa buona pubblicità alla causa.

Ovviamente, pur con tutte le ambiguità e sfumature del caso, Rowling non è un personaggio che appartenga alla destra, e volerla dipingere come tale è grave: l'ala progressista tende già da sé all'atomizzazione e non può permettersi che anche questioni del genere si aggiungano alla lista di ciò che può causarla.

 

Se Rowling dice qualcosa che non gusta alla comunità LGBT* se ne parla, non la si dipinge come il nemico che non è. Perché se lei è il nemico, la destra vera cos'è? Ma anche: in questo modo rendiamo Rowling strumentalizzabile dalla destra vera e nuovo martire del pensiero libero, posizione che evidentemente non merita.

 

Di fatto la cancel culture rende nemici involontari i nostri alleati più moderati, e fornisce fortissimi strumenti ai nemici veri, paladini contro la "censura del pensiero unico".

Infine, crea reazioni sproporzionate, mettendo per esempio i trans in luce fortemente negativa (come se già non dovessero sopportare abbastanza stigma), come dimostrano molti interventi in questo thread.

 

Insomma come al solito la reazioni giuste dovrebbero trovarsi nel mezzo: la cultura cancel è male, ma anche reagire violentemente alla stessa senza prendere le dovute proporzioni lo è. 

Purtroppo non si arriverà mai a un punto di incontro pacifico e moderato sull'argomento e anzi le frange si estremizzeranno ancora di più, soprattutto a causa di internet nelle sue nuove, pervasive forme.

 

*Comunità che ne sta essa stessa uscendo frantumata comunque: già solo nelle nostra piccola Italia, di recente Arcilesbica ha visto la defezione di molti suoi circoli che si sono opposti al comitato centrale a causa di dichiarazioni transfobiche. E sì che già siete in tanti, dividetevi pure...


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#24 corrigan

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Inviato 10 luglio 2020 - 11:39

 

Che "transwomen are women" e "transmen are men" a me sembra quanto di più sacrosanto, mentre a leggervi sembra una follia. Ma se un trans M to F non è una donna, cos'è? 

per me bisognerebbe stabilire prima chi identifica il termine "transwoman", che mi pare di capire sia dibattuto anch'esso anche all'interno della comunità.

per me se hai barba, pene e testicoli, e non hai intenzione/possibilità di cominciare la transizione ci sono buoni motivi per negarti l'accesso a luoghi, eventi sportivi, e misure di affirmative action riservati alle women (con la vagina). è una situazione abbastanza crudele per chi, per svariati motivi vorrebbe ma non può cominciare la transizione, ma la posta in gioco (in ultima analisi: avere una società funzionante) è talmente alta che per me giustifica l'oppressione. 

questo a livello di "sfera pubblica". a livello privato, la questione diventa enormemente complessa, anche perché i due compartimenti non sono mica stagni. io personalmente sono giunto da tempo alla conclusione che non vorrei avere una relazione con una trans M to F, non riesco a considerarla come una "donna" ma come una  "donna trans-sessuale". capisco chiaramente che questa sia una posizione giudicata profondamente transfobica in molti contesti, però penso sia giustificabile ad un livello "pubblico", almeno fino a quanto non abbia come effetto una qualche forma di discriminazione che vada al di là della mia scelta di un partner.


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#25 William Blake

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Inviato 10 luglio 2020 - 11:42

 

 

Di fatto la cultura woke rende nemici involontari i nostri alleati più moderati, e fornisce fortissimi strumenti ai nemici veri, paladini contro la "censura del pensiero unico".

Infine, crea reazioni sproporzionate, mettendo per esempio i trans in luce fortemente negativa (come se già non dovessero sopportare abbastanza stigma), come dimostrano molti interventi in questo thread.

 

Insomma come al solito la reazioni giuste dovrebbero trovarsi nel mezzo: la cultura woke è male, ma anche reagire violentemente alla stessa senza prendere le dovute proporzioni lo è. 

Purtroppo non si arriverà mai a un punto di incontro pacifico e moderato sull'argomento e anzi le frange si estremizzeranno ancora di più, soprattutto a causa di internet nelle sue nuove, pervasive forme.

 

 

generalmente d'accordo con tutto il post, ma approfondirei qui: di per sé la woke culture non è un male, perché definisce una maggiore consapevolezza intorno a temi sensibili che sono stati minimizzati o inascoltati per decenni. che per decenni i trans fossero nell'immaginario collettivo o malati di mente o i travoni che uno pagava in cerca di avventure esotiche, di fatto disumanizzandoli, mi pare innegabile (se si pensa alla storia di Fernanda Farias De Albuquerque in "Princesa", per quanto umana e importante, non si usciva dal pattern di violenza e abusi precoci, prostituzione, tossicodipendenza, sieropositività e suicidio): se ora chiedono di essere dipinti in maniera veritiera e umana, rispettando la loro identità e la loro dignità, che diritto abbiamo di negarglielo? ancora più interessante è che queste battaglie siano intraprese dalle generazioni giovani (millennial e post millennial) e siano un terreno di scontro e di rottura generazionale, dopo anni di torpore. 

i problemi arrivano con le conseguenze a cascata dovute alla tossicità dei social network e all'uso di questi come macchina del fango ormai più pervasiva della normale pubblicistica: shitstorm, branchi che manganellano virtualmente sfogando così la malsana idea di essere veri attivisti (lo diceva Obama in un video che scrivere un tweet perbenista non è attivismo politico). la cancel culture in tal senso è una cloaca: non ha alcun interesse nell'approfondire i problemi, mira alla soddisfazione momentanea puntando il dito contro il nemico da attaccare e carica come la folla manzoniana. ho visto un quarto d'ora del video da te postato e il parallelismo con la ghigliottina come sadico spettacolo pubblico è perfetto: c'è proprio una prassi che si ripete uguale per ogni personaggio famoso cancellato, che sia Woody Allen, Harvey Weinstein o Picasso o Gandhi.


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#26 Gozer

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Inviato 10 luglio 2020 - 11:47

generalmente d'accordo con tutto il post, ma approfondirei qui: di per sé la woke culture non è un male

 

Sì ho sbagliato termine in effetti, avrei dovuto scrivere "la cancel culture". 

 

Mi scuso profondamente con tutti voi, spero vogliate perdonarmi, mi sono sempre battuto per i diritti della comunità LGBT, facendone io stesso parte, e se me ne darete la possibilità continuerò a lottare al vostro fianco. 

 

ashd

 

No scherzi a parte, effettivamente non era il termine giusto, ora modifico. ;)


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#27 Feynman

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Inviato 10 luglio 2020 - 11:57

@gozer se dire transwomen are women vuol dire che le donne trans hanno diritto agli stessi diritti delle donne sono ovviamente d'accordo, ma se viene inteso come trasnwoman == woman onestamente da ogni parte la guardi mi sembra una forzatura. Intanto per una cosa: celebrare la diversity vuol dire accettare che esistano persone al di fuori delle categorie etero cisman/woman, non schiacciare tutti nelle due categorie qua sopra. Se poi mi chiedessi, ma tu avresti un rapporto sessuale con una donna trans, come se fosse una donna biologica? Onestamente non potrei mai risponderti di sì, mi risulta difficile anche solo immaginarlo. Terzo punto, le transwomen avranno nel corso della loro vita, tutta una serie di patologie tipiche degli uomini, come possiamo ignorare questa cosa? Per me il motto giusto sarebbe transwomen are transwomen e andrebbero accettate così.
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#28 Mr Repetto

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Inviato 10 luglio 2020 - 11:58

Di fatto la cultura woke rende nemici involontari i nostri alleati più moderati, e fornisce fortissimi strumenti ai nemici veri, paladini contro la "censura del pensiero unico".
Infine, crea reazioni sproporzionate, mettendo per esempio i trans in luce fortemente negativa (come se già non dovessero sopportare abbastanza stigma), come dimostrano molti interventi in questo thread.
..

Parole sante. Tranne che personalmente non ho visto stigma anti-trans in questo thread ma sicuramente nel Mondo in generale è una tragedia. Che fare ad esempio nelle carceri? Il rischio che vangano stuprate in carceri maschili è comunque credo molto più alto rispetto a che stuprino in carceri femminili. Sinceramente non saprei come uscirne, una decisione discrezionale di qualche autorità medica? Bel casino. Ma poi anche in situazioni meno estremi essere trans significa essere discriminati nel 99% dei contesti lavorativi, per esempio.
Tutto ciò però , devo dire, è anche un po’ off-topic, perché si parte dal presupposto del thread iniziale di Spiritchaser, per cui di certo nessuno vuole buttare via il bambino dei diritti con l’acqua sporca. E in ogni caso non sono le piccole pedanterie del politically correct il problema, ma una nuova diffusa e violenta forma di intolleranza.
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#29 Gozer

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Inviato 10 luglio 2020 - 12:06

@gozer se dire transwomen are women vuol dire che le donne trans hanno diritto agli stessi diritti delle donne sono ovviamente d'accordo, ma se viene inteso come trasnwoman == woman onestamente da ogni parte la guardi mi sembra una forzatura. Intanto per una cosa: celebrare la diversity vuol dire accettare che esistano persone al di fuori delle categorie etero cisman/woman, non schiacciare tutti nelle due categorie qua sopra. Se poi mi chiedessi, ma tu avresti un rapporto sessuale con una donna trans, come se fosse una donna biologica? Onestamente non potrei mai risponderti di sì, mi risulta difficile anche solo immaginarlo. Terzo punto, le transwomen avranno nel corso della loro vita, tutta una serie di patologie tipiche degli uomini, come possiamo ignorare questa cosa? Per me il motto giusto sarebbe transwomen are transwomen e andrebbero accettate così.

La parte in rosso in nessun modo implica una forma di discriminazione. Uno è libero di essere attratto da chi gli pare, anche solo per la forma del naso.

Poi certo, mi verrebbe anche da chiederti: sicuro sicuro che riusciresti a distinguerle tutte se non te lo dicessero loro di essere trans? E nel caso delle indistinguibili, sicuro sicuro che il fatto che a impedirtelo sia solo il fatto che tu lo sappia, non sia una forma di chiusura mentale? Dopodiché, anche lo fosse, non ti darei mai del discriminatore per quello, vai tranquillo.

La discriminazione riguarda altri ambiti, per esempio la cagata dei trans che vanno nei bagni femminili a stuprare (come se non potessero andarci già ora, sia trans sia uomini biologici, se avessero intenzione di stuprare).

 

 

Parole sante. Tranne che non ho visto stigma anti-trans in questo thread

Look closer, che altro posso dirti...


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#30 Feynman

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Inviato 10 luglio 2020 - 12:16

@gozer se dire transwomen are women vuol dire che le donne trans hanno diritto agli stessi diritti delle donne sono ovviamente d'accordo, ma se viene inteso come trasnwoman == woman onestamente da ogni parte la guardi mi sembra una forzatura. Intanto per una cosa: celebrare la diversity vuol dire accettare che esistano persone al di fuori delle categorie etero cisman/woman, non schiacciare tutti nelle due categorie qua sopra. Se poi mi chiedessi, ma tu avresti un rapporto sessuale con una donna trans, come se fosse una donna biologica? Onestamente non potrei mai risponderti di sì, mi risulta difficile anche solo immaginarlo. Terzo punto, le transwomen avranno nel corso della loro vita, tutta una serie di patologie tipiche degli uomini, come possiamo ignorare questa cosa? Per me il motto giusto sarebbe transwomen are transwomen e andrebbero accettate così.

La parte in rosso in nessun modo implica una forma di discriminazione. Uno è libero di essere attratto da chi gli pare, anche solo per la forma del naso.
Poi certo, mi verrebbe anche da chiederti: sicuro sicuro che riusciresti a distinguerle tutte se non te lo dicessero loro di essere trans? E nel caso delle indistinguibili, sicuro sicuro che il fatto che a impedirtelo sia solo il fatto che tu lo sappia, non sia una forma di chiusura mentale? Dopodiché, anche lo fosse, non ti darei mai del discriminatore per quello, vai tranquillo.
La discriminazione riguarda altri ambiti, per esempio la cagata dei trans che vanno nei bagni femminili a stuprare (come se non potessero andarci già ora, sia trans sia uomini biologici, se avessero intenzione di stuprare).
 
 

Parole sante. Tranne che non ho visto stigma anti-trans in questo thread

Look closer, che altro posso dirti...
È molto probabile che sia una forma di chiusura da parte mia e ovviamente quello che hai detto è corretto, ognuno è attratto da chi vuole. So che ci sono delle traswoman che sono indistinguibili da donne biologiche ma nella mia esperienza non è stato così, cioè non è cosi facile cambiare la biologia del proprio corpo.
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#31 dick laurent

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Inviato 10 luglio 2020 - 12:20

 

 

 

 capisco chiaramente che questa sia una posizione giudicata profondamente transfobica in molti contesti, però penso sia giustificabile ad un livello "pubblico", almeno fino a quanto non abbia come effetto una qualche forma di discriminazione che vada al di là della mia scelta di un partner.

 

detto che secondo me non c'è niente di male nel fatto che a te non vada di avere una relazione con una trans, francamente già l'idea che si possa sentire  giudicati per le proprie preferenze dà l'idea della presenza di una cappa asfissiante. Probabilmente odierai il parallelo ma mi è venuto in mente il tweet che qui è stato subito demolito (perchè scritto da un leghista, che personalmente manco so chi sia): 

 

107765461_1380656418791149_1174568908535

 

al di là della questione dei trans, è proprio l'idea di questo muro contro muro, dell'impossibilità del dialogo, del non poter avere un'opinione differente dalla parte a cui uno si suppone dovrebbe appartenere che sta rendendo il clima così tossico.


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#32 Syddharta

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Inviato 10 luglio 2020 - 12:27

La questione del politically correct si rende necessaria alla luce della binarizzazione del pensiero che si è consolidata negli ultimi trent’anni nel mondo occidentale attraverso i processi di sclerotizzazione introdotti dalle tecnologie digitali e dai media partecipativi che oggi governano tutti gli aspetti della nostra relazionalità. Ho provato a tenermi aggiornato sugli orientamenti dei gender studies relativamente al linguaggio, condividendo nella maggior parte dei casi i presupposti, ma concludendo che a conti fatti si tratta di studi che non mi interessano perché gravati da fallacie logiche e argomentative e una tendenza all’interpretazione monodimensionale e intransigente della realtà. La sorta di afasia sensoria dell’uomo della strada mi sembra quindi che sia condivisa anche da chi promuove un certo linguaggio che, come la parola “politically” ci indica, dovrebbe essere un protocollo della comunicazione pubblica. Viviamo un mondo già abbastanza del cazzo, in cui esistono tutte le ingiustizie, le disuguaglianze e i pregiudizi che rendono necessaria l’applicazione di un dato linguaggio considerato neutro e reverente (ma nella maggior parte dei casi insincero e raramente indicativo dei sentimenti che animano chi lo riproduce), e mi domando se trattare le persone come fossero (sia chiaro: lo sono) degli stupidi incapaci di cogliere le sfumature e la complessità del mondo non possa portare a radicalizzazioni da entrambi i lati, quello dei cafoni irrispettosi razzisti e discriminatori da un lato, e quello degli integralisti della correttezza, che in certi casi mi sembrano animati da un’altra forma di ottuso conservatorismo (che ha peraltro l'effetto di indebolire il principio su cui si fonda, estendendolo a una quantità di circostanze tali da ridurne la significatività). Dopotutto il cambiamento culturale e sociale può essere orientato da politiche pubbliche, abitudini sane, sensibilizzazione all’utilizzo in contesti pubblici di registri e toni di voce adeguati, ma non può essere conseguenza dell’uso diffuso di un linguaggio imposto, tra l’altro caratterizzato culturalmente e geograficamente, come se le strutture del linguaggio non avessero alcun influsso sui processi cognitivi di categorizzazione e percezione del mondo. Per questi motivi saluto con favore la lettera aperta di Harper’s, della quale condivido i principi, ma che ha almeno due difetti: si muove sullo stesso piano ideale, borghese e distante dalla cultura materiale contro cui si scaglia; presuppone che l’uomo comune disponga di intelligenza e di capacità di cogliere la complessità, il che mi sembra un po’ troppo ottimistico.


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M.

 


#33 tonysuper

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Inviato 10 luglio 2020 - 12:28

Ad una festa dove sono stato uno del mio gruppo venne accompagnato da una giovane ragazza trans molto attraente, ci provavano tutti.

Era molto simpatica, femminile nei modi, buon gusto nel vestire ed anche elegante. Una vera donna di classe, forse addirittura di altri tempi.

 

Per liberarsi degli spasimanti ad un certo punto lei dichiarò la sua identità: a 9 su 10 gliene importò il giusto... continuarono a provarci tutta la sera :)


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#34 Spiritchaser

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Inviato 10 luglio 2020 - 12:32

Ma se un trans M to F non è una donna, cos'è? 

 

Forse una donna trans? 

 

Lo slogan semplicistico "Trans women are women" (che alcune donne trans infatti rifiutano preferendo definirsi appunto donne trans e non semplicemente donne - con la conseguenza di essere stigmatizzate per questo) equivale a "i leoni di mare sono leoni". Siamo d'accordo che non sono letteralmente donne? Che "donna trans" è una definizione funzionale al ruolo di genere che ricoprono nella società, visto che chiamarle "uomini trans" sarebbe estremamente disfunzionale e disforico? Che essere donna non è riducibile a un ruolo di genere? Che una donna è prima di tutto un individuo di sesso femminile e non un puro costrutto sociale? 

Le donne trans hanno tutto il diritto di vivere socialmente come donne e di vedersi trattate come donne in tutti i casi in cui il genere ha più rilevanza del sesso. Ci sono casi in cui il sesso è più rilevante del genere.

Se andate a vedere il modello dello spettro che è passato pari pari dal gender al sesso biologico ormai è dato come incontestabile.


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#35 Gozer

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Inviato 10 luglio 2020 - 12:36

Lo slogan semplicistico "Trans women are women" 

 

Le donne trans hanno tutto il diritto di vivere socialmente come donne e di vedersi trattate come donne in tutti i casi in cui il genere ha più rilevanza del sesso. Ci sono casi in cui il sesso è più rilevante del genere.

 

Ok. Allora fai esempi specifici, che siano un po' più seri e credibili della roba dei bagni pubblici però.


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#36 corrigan

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Inviato 10 luglio 2020 - 12:38

 

 

 

 

 capisco chiaramente che questa sia una posizione giudicata profondamente transfobica in molti contesti, però penso sia giustificabile ad un livello "pubblico", almeno fino a quanto non abbia come effetto una qualche forma di discriminazione che vada al di là della mia scelta di un partner.

 

detto che secondo me non c'è niente di male nel fatto che a te non vada di avere una relazione con una trans, francamente già l'idea che si possa sentire  giudicati per le proprie preferenze dà l'idea della presenza di una cappa asfissiante. Probabilmente odierai il parallelo ma mi è venuto in mente il tweet che qui è stato subito demolito (perchè scritto da un leghista, che personalmente manco so chi sia): 

 

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al di là della questione dei trans, è proprio l'idea di questo muro contro muro, dell'impossibilità del dialogo, del non poter avere un'opinione differente dalla parte a cui uno si suppone dovrebbe appartenere che sta rendendo il clima così tossico.

 

immagino che tu interpreti quel messaggio con qualcosa del tipo: "alla fine quel tizio voleva semplicemente dire che uno dovrebbe essere libero di non voler interagire con altre 'razze'/ritenere la propria cultura superiore ad altre. fino a quanto ciò non ha ripercussioni al di fuori della mia testa non vedo dove sia il problema". in termini astratti capisco il paragone. concretamente credo ci sia un'enorme differenza tra la "scelta" che ho menzionato (forse la più personale e privata che ci sia) e quella "razzista" che è inevitabilmente attuata su un piano sociale con ripercussioni più ampie.


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#37 tonysuper

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Inviato 10 luglio 2020 - 12:43

 

Ok. Allora fai esempi specifici, che siano un po' più seri e credibili della roba dei bagni pubblici però.

 

 

 

Molto semplice Gozer, con una donna trans, anche la persona più straordinaria del mondo, con cui hai una relazione fantastica, un figlio non ce lo puoi fare.

 

In un rapporto duraturo uomo/donna questa variabile a volte è determinante. 

Si sono coppie etero che si sono sfasciate perché non riuscivano ad avere un figlio "loro" (ovviamente l'adozione non avrebbe risolto).


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#38 Gozer

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Inviato 10 luglio 2020 - 12:53

Molto semplice Gozer, con una donna trans, anche la persona più straordinaria del mondo, con cui hai una relazione fantastica, un figlio non ce lo puoi fare.

 

Ma questa cosa non riguarda la società e quindi non si ripercuote all'infuori dell'eventuale coppia. Io parlavo di faccende che riguardassero anche il mondo circostante.

La donna trans sa di non poter fare figli, chi si mette con lei sa che non può averne, è affar loro che vedranno come risolvere (adozione se possibile, percorso psicologico altrimenti, o fregandosene se la cosa non gli interessa).


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#39 Mr. Atomic

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Inviato 10 luglio 2020 - 13:00

Molto interessante potrebbe rilevarsi invece la questione relativa allo sport: in quale categoria si compete?

 

south-park-trans-athletes-episode.jpg?re


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#40 Feynman

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Inviato 10 luglio 2020 - 13:00

Molto semplice Gozer, con una donna trans, anche la persona più straordinaria del mondo, con cui hai una relazione fantastica, un figlio non ce lo puoi fare.

 
Ma questa cosa non riguarda la società e quindi non si ripercuote all'infuori dell'eventuale coppia. Io parlavo di faccende che riguardassero anche il mondo circostante.
La donna trans sa di non poter fare figli, chi si mette con lei sa che non può averne, è affar loro che vedranno come risolvere (adozione se possibile, percorso psicologico altrimenti, o fregandosene se la cosa non gli interessa).
L'esempio che ti ho fatto per quello che riguarda la sanità/ cure mediche non ti convince?
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#41 dick laurent

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Inviato 10 luglio 2020 - 13:00

 

 

 

 

 

 capisco chiaramente che questa sia una posizione giudicata profondamente transfobica in molti contesti, però penso sia giustificabile ad un livello "pubblico", almeno fino a quanto non abbia come effetto una qualche forma di discriminazione che vada al di là della mia scelta di un partner.

 

detto che secondo me non c'è niente di male nel fatto che a te non vada di avere una relazione con una trans, francamente già l'idea che si possa sentire  giudicati per le proprie preferenze dà l'idea della presenza di una cappa asfissiante. Probabilmente odierai il parallelo ma mi è venuto in mente il tweet che qui è stato subito demolito (perchè scritto da un leghista, che personalmente manco so chi sia): 

 

107765461_1380656418791149_1174568908535

 

al di là della questione dei trans, è proprio l'idea di questo muro contro muro, dell'impossibilità del dialogo, del non poter avere un'opinione differente dalla parte a cui uno si suppone dovrebbe appartenere che sta rendendo il clima così tossico.

 

immagino che tu interpreti quel messaggio con qualcosa del tipo: "alla fine quel tizio voleva semplicemente dire che uno dovrebbe essere libero di non voler interagire con altre 'razze'/ritenere la propria cultura superiore ad altre. fino a quanto ciò non ha ripercussioni al di fuori della mia testa non vedo dove sia il problema". in termini astratti capisco il paragone. concretamente credo ci sia un'enorme differenza tra la "scelta" che ho menzionato (forse la più personale e privata che ci sia) e quella "razzista" che è inevitabilmente attuata su un piano sociale con ripercussioni più ampie.

 

 

Per me come tu (ma anche io francamente) puoi decidere legittimamente di non andare con una trans perchè è una tua scelta che non danneggia altri, la cosa può essere anche vera per il colore della pelle: c'è chi non andrebbe mai con una donna nera, che mi sembra ugualmente una scelta assolutamente legittima anche fosse basata sul razzismo (poi ovviamente non è necessariamente così) perchè non danneggia nessuno, in quel senso vedevo il paragone. 


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#42 atlas

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Inviato 10 luglio 2020 - 13:01

*
POPOLARE



Nelle parti del mondo meno ricche la deriva descritta da Spiritchaser non esiste.

 

una roba su cui quel terrone mantenuto di vico aveva ragione: in periodi di eccessiva prosperità, il pensiero si rivolge contro se stesso, la filosofia diventa sofisma (i.e. trans x are x, la contradictio in adiecto imposta ed esibita come verità virtuosa), e le accademie diffondono la degenerazione.

 

a me dispiace davvero di come gli stati uniti siano precipitati in basso dal punto di vista accademico. la gente nelle humanities non studia nemmeno più letteratura, nessuno si occupa più di roba figa o che piace a loro personalmente: tutti sono alla caccia del problematico, del brutto, del revisionismo, in una gara a chi la spara più grossa, perché ormai il moloch che hanno eretto i postmodernisti esige questo. non puoi permetterti di rimanere indietro, non puoi permetterti di chiuderti in biblioteca e fare ricerca seria, devi anzi stare sui social a pontificare su tutto, altrimenti la gente sospetta che non te ne freghi un cazzo, e tanto basta a perdere il lavoro. ci sarebbero delle storie da raccontare sul nostro dipartimento, che comunque non è troppo infiltrato, ma è una conversazione che solo io, orto e pochi fortunati potremo avere in quel di california avenue. 

 

mi dispiace immensamente per i ragazzini, lo giuro mi piange il cuore ogni volta. io mi sono appassionato alla letteratura e alle humanities perché le trovavo belle, pur nella loro imperfezione e problematicità. i malati di mente stanno negando la bellezza alle generazioni future, le stanno educando ad odiare, a vedere il mondo secondo la loro lente distorta. e con malati di mente non voglio connotare negativamente chi soffre di patologie mentali, ma faccio riferimento a qualcosa che aveva illustrato wittgenstein con estrema chiarezza: i problemi della filosofia, sono essenzialmente problemi di linguaggio; un cattivo uso del linguaggio comporta un cattivo uso della mente, un uso per l'appunto malato.

 

come hanno già illustrato bosforo e corrigan, il 90% di questa rivoluzione culturale passa attraverso un policing del linguaggio, usato in maniera volutamente errata e in malafede. le evidenze fattuali che sostengono queste teorie sono nulle, è proprio una questione di un linguaggio vuoto che si autoalimenta ed è too big to fail. tutti quelli che si definiscono teorici, in realtà non potrebbero nemmeno considerarsi dei (pessimi) retori o etimologi. il problema è l'abbraccio mortale ormai instauratosi tra wokeness e capitale (consiglio il profilo twitter https://twitter.com/WokeCapital), che rende virtualmente impossibile ogni opposizione, e non so se vi rendete conto di quanto poco basti per essere bollati come omo/transfobici, venire doxati online e perdere il lavoro. alla rowling, che comunque ha ispirato una grossa fetta della comunità lgbt che bazzicava tumblr e twitter (due flagelli), vanno riconosciuti due coglioni enormi per aver fatto ciò che molti vorrebbero e non possono fare, perché giustamente non ha nulla da perdere.

 


la Parrella che, alla serata del Premio Strega, ha riso in faccia ad Augias e a un altro 

 

augias peraltro ha sblastato quella cogliona da vero signore. quindi solo i condannati a morte, e nello specifico quelli che l'hanno subita, possono parlare di pena di morte? cancelliamo hugo e dostoevskij a sto punto. ci rendiamo conto dell'assurdità di questa posa mentale? allora chi ci governa non può prendere alcun tipo di misura perché non può conoscere ogni singolo individuo o comunità? siamo al caos. questo comportamento estremamente infantile è un altro tipico tratto dei malati di mente--all'innocenza antica torna pur anco e bamboleggia il mondo


  • 11

il faut se radicaliser. 


#43 lasa

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Inviato 10 luglio 2020 - 13:07

posto solo questo video che riassume parte della discussione fin qui fatta (sulla questione trans e di come vengono o dovrebbero venire accettati e percepiti):

 

 

Bel thread comunque.


  • 0

#44 bosforo

    ¬`¬`

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Inviato 10 luglio 2020 - 13:20

...

 

1) Sulla polemica riguardante la Rowling, comunque, la storia va più indietro rispetto ai tweet riportati che spiegano la sproporzione tra ciò che ha scritto l'autrice nell'ultima occasione e la reazione violenta: non è la prima volta che JKR discute su twitter su questioni riguardanti il mondo transgender e sempre in modo critico/sospettoso (e per questo la chiamano TERF)

 

Si e' liberamente espressa come e' sacrosanto in una societa' civile e democratica, esponendo pensieri su cui la gran maggioranza della popolazione e' in sostanziale accordo. Il fatto che le venga appioppata quella sigla orrenda e' chiaro segno di squilibrio da parte di una piccola, ma vocale, porzione di chi aderisce al dibattito e non ammette deviazioni dal Credo.

 

2) Dopodiché non capisco, perché non si può riconoscere a una donna trans di definirsi come donna e a un uomo trans di definirsi come uomo, se questo è il modo in cui si percepiscono 

 

Certo una donna trans puo' definirsi donna, ma non lo e'. Una donna trans (MtoF per capirci) e' un maschio, non una femmina. Se vogliamo che esista un ordine con un vero o falso bisogna fare un passetto indietro e non sovrascrivere le definizioni su cui si basa tutto... Io sono disposto a chiamare "lei" un MtoF che ha fatto la transizione e passato il parere medico e ha vissuto per anni come donna*, e ovviamente a trattarla come tale. Se invece mi dici che ti puoi autodefinire e abbatti ogni scrutinio medico/burocratico/sociale e accedere a spazi riservati sulla base del sesso allora questo gran ladydick eh

 

 

* anche se, ci sono state anche qua rivelazioni shock, del tipo che le regole sono estremamente molli e a volte non e' chiaro distinguere da chi ha la gender dysphoria da un caso di autoginecofilia.

 

3) o se è stato pure diagnosticato disforia sessuale, cosa che comunque uno non penso vada a chiedere)? Questo senza l'estremizzazione che stava accadendo in Inghilterra (e che ricordo aver letto con un certo stupore). 

 

Disforia sessuale: un termine medico che teoricamente era la conditio sine qua non per il cambio di sesso. E molto stesso fraintso perche' non significa "essere nati nel corpo sbagliato" come insegnato ai bambini qui da una lobby chiamata Mermaids, infiltrata da elementi. I Trans Rights Activists si stanno indaffarando per a) diluire la definizione di trans finche' non include chiunque non sia relegabile in concetti vetusti di maschio o femmina e b) cambiare la parola "donna" in "cis woman" o in attivita' descrittive delle funzioni corporee femminili ("chestfeeder", "people who menstruate", ecc.) c) fare si' che il passaggio sia fluido, gratuito, antiscientifico e in sostanza un avatar (sintomatico della videogamification della vita, per cui ti scegli l'alter ego e il mondo si deve arrangiare per accomodarti).

 

Forse con le esagerazioni intendi questo, ad esempio perche' di botto si sono iniziati a considerare i maschi travestiti "trans" e a chiedere che non esistano piu' bagni e spogliatoi riservati alle donne (di sesso femminile)? (mica roba seria, figurarsi, ci sono solo le nostre mamme/mogli/ragazze/figlie nei loro momenti di massima vulnerabilita' fisica, roba da niente asd)

Ora Eddie Izzard, che prima era un travestito, si chiama trans e si aspetta di potersi fare la doccia con le donne in palestra? Fermo restando che la conseguenza di questo non sara' che ci sono travestiti nei bagni ma proprio uomini, perche' quando tutto il cesso e' gender-neutral e' un liberi tutti.  Questo e' il motivo per cui la modifica alla legge non s'e' fatta - pazzesco che una parte grossa della sinistra parlamentare ci si sia impuntata cosi' tanto da perdere completamente la credibilita' con le donne.

 

Accenni nel mondo italiano ce ne sono già..

 

Marco Crepaldi ad esempio, youtuber italiano, ha subito una shitstorm abbastanza grossa per essersi messo a discutere (molto pacatamente e con dati e studi scientifici alla mano) di queste questioni.

Appena ha incrociato il gruppo sbagliato, facente riferimento perlopiù a tale cimdrp (altra italiana) è successo un casino in cui tutti gli dicevano di stare zitto perché non può parlare in quanto maschio bianco cis etero privilegiato.

Certamente una nicchia per ora, ma non la sottovaluterei.

 

Ah Freeda è nata in Italia, li si parte dal femminismo, ma la miccia è carica.

 

Ecco, questa gente va fermata. Come hai detto "da non sottovalutare" anche perche' il loro obiettivo sono le scuole.

 

Ho notato che i gay maschi sono i piu' affini al trans-pensiero, ma e' perche' stanno sottovalutando quanto dopo le lesbiche e le donne etero siano loro i prossimi: e' in corso una specie di esperimento collettivo sulla salute di una generazione di bambini, adolescenti e pre-adolescenti a cui vengono dati puberty-blockers, o se ragazze dei corsetti che schiacciano il seno e che lasciano problemi permanenti alle ossa.

Le rivelazioni di chi lavorava all'unico centro inglese per i cambi di sesso ne tracciano un ritratto vomitevole. Per dire questi i punti salienti sollevati dai whistleblowers:

 

End the transgender 'unregulated live experiment on children' say whistleblowing workers who have quit clinic treating patients as young as THREE

  • Five staff from the Gender Identity Development Service (GIDS) clinic have quit
  • Clinicians concerned children are having unnecessary gender change treatment
  • One whistleblower only stayed in post to stop more children having treatment
  • Number of youngsters referred to service rose from 94 in 2010 to 2,519 last year

 

 

The clinicians from the Gender Identity Development Service (GIDS) clinic based in London and Leeds left over concerns children were being incorrectly diagnosed with gender dysphoria.

It was feared some gay children struggling with their sexual identity are being incorrectly diagnosed as transgender.

 

 

Come al solito queste cose si misureranno (in termini di danni) tra una generazione, quando avremo una generazione malata e castrata chimicamente per seguire una pseudoscienza. Guardatevi il video della drag queen che parla di fisica quantistica come di pere e patate, se non l'avete fatto...

 

Quello che ho imparato io, come cittadino, e' che "progressivo" di per se non significa niente, quando la stabilita' sociale e la salute e la sicurezza dei cittadini sono a rischio. Per dire all'inizio gli unici articoli contro i centri trans, gli scandali medici e giudiziari ecc. erano tutti nei quotidiani di destra. Io, superficialmente, ho liquidato con "solite paranoie del Daily Mail" - non trovavi info negli altri giornali eh. Possibile che avessero ragione? Direi di si', visto che ormai si e' formata una specie di coalizione attraverso lo spettro politico che va dal centro-destra alle femministe, da ex attivisti LGBT a medici che hanno ovviamente colto i rischi del movimento. E pure il Guardian, nonostante la protesta di alcuni coglioni tipo Owen Jones ha capito che le loro linee editoriali per cui si scrive "cis woman" sono de-umanizzanti e sbagliate.


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#45 Gozer

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Inviato 10 luglio 2020 - 13:20

L'esempio che ti ho fatto per quello che riguarda la sanità/ cure mediche non ti convince?

 

Presuppongo che i dottori sappiano distinguere una donna trans da una donna biologica... non capisco dove sarebbe l'inghippo a livello pratico.

 

Per me a dimostrare che lo stigma verso i transessuali è enorme è anche il fatto che questo thread si è trasformato in una discussione su di loro, quando in realtà non dovrebbe esserlo.

 

Le culture Woke (che possiamo quindi intendere come la parte positiva, per i motivi detti sopra da William) e Cancel in realtà comprendono anche i diritti delle donne. 

Potremmo parlare del femminismo. Sopra Strafanich ha citato Marco Crepaldi. 

 

Crepaldi s'è espresso più volte contro il femminismo, implicandogli fra le righe una grossa responsabilità del fenomeno degli hikikomori, mostrando spesso una scarsa conoscenza del fenomeno e facendo equivalere tutto il femminismo alle sue frange estreme. Ma non tutto il femminismo appoggia il manifesto SCUM caspita!

C'è un'ala del femminismo, e secondo me è una parte importante e ancora maggioritaria (anche se non so ancora per quanto ashd ) che considera il genere maschile un possibile alleato da coinvolgere nella propria battaglia, e che gli stessi maschi ne gioverebbero da alcune vittorie femministe. 

Crepaldi sembra ignorare del tutto quest'ala, e continua a dire "il femminismo" in forma generica, senza mai specificare "certe frange estremiste e minoritarie del femminismo" (ohibò, sul "mai" non ci metto la mano sul fuoco, ma nelle varie volte in cui l'ho visto io non l'ha fatto diciamo, e già quelle sono sufficienti).

 

Per questo Crepaldi va cancellato? No. Ma è ovvio che abbia una visione distorta del femminismo e che applichi questa visione distorta in maniera rischiosa.

La ContraPoints che ho linkato all'inizio, per esempio, è capace di difende i maschi senza attaccare il femminismo: questo dovrebbe fare una persona veramente informata sull'argomento, e informare correttamente sull'argomento dovrebbe essere uno degli obiettivi della cultura Woke. 

 

Poi ci sarebbe la questione dei neri, poi ci sarebbe la questione dell'appropriazione culturale, tutte sfaccettature di questo mondo, che in questo thread sono state appena accennate perché è troppo più importante mettere in guardia sui trans cattivi che insultano Rowling e stuprano nei bagni. E dai su...


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7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:

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#46 Reynard

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Inviato 10 luglio 2020 - 13:28

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Che "transwomen are women" e "transmen are men" a me sembra quanto di più sacrosanto, mentre a leggervi sembra una follia. Ma se un trans M to F non è una donna, cos'è? Perché non mi si può venire di certo che sia un uomo, e dato che - come mi insegnate voi - esistono solo due sessi, non rimangono tante possibilità. 

 

E' sacrosanto ma è anche una affermazione che apre un mondo di possibilità e di domande, un ripensamento profondo di molte categorie; non è affatto semplice, come non è semplice la questione del sesso biologico (poi spiego meglio, ma metto subito le mani avanti: si, i sessi sono due - ma la questione continua a non essere così semplice).

 

Qui ci sono davvero tantissimi fili da annodare, provo a fare il punto:

 

1. C'è la questione censura vs. libertà di parola, su cui c'è davvero pochissimo da dire. Molto preoccupante, e temo estremamente diffusa e trasversale. Si nota sempre di più, in tutta la società, quasi un furore di voler tacitare l'opinione avversa. E a peggiorare la questione viene il fatto che, mi sembra, il rifiuto abbia radici emotive oltre che ideologiche. Magari non c'entra nulla, ma sempre più spesso mi capita di leggere commenti di persone che dicono di non riuscire a vedere un film o leggere un libro in cui si faccia X (dove X è qualsiaso cosa la persona ritenga oppressiva/violenta/riprovevole/altro). Anche laddove X è chiaramente stigmatizzato. C'è proprio una fuga di fronte al 'negativo', e forse questo ha a che fare con quanto diceva Ortodosso sui frutti del benessere.

 

2. Correlato, mi sembra ci sia una decisa decadenza della capacità di argomentazione e dibattito. Ho la fortissima impressione che la reazione di canceling e la scarsa propensione in genere a lasciare parlare l'avversario per poi confutarlo sia dovuta anche al fatto che non si sarebbe in grado di confutarli. Libertà di parola viene confusa sempre più spesso con approvazione di quel che viene detto, ma forse anche perché mancano gli strumenti intellettuali per non approvare. (Questa è la parte del discorso che mi riguarda più da vicino)

 

3. Il discorso che faceva Gozer, sulla frammentazione interna del fronte in senso lato 'progressista' (e il pericolo - reale - che questo avvantaggi soprattutto i reazionari). Nihil sub sole novi, purtroppo: copione che si è già visto dalla riforma protestante al comunismo novecentesco. Quel che fa specie, in questo caso, è che originariamente lo scopo del tutto era 'dar voce' a chi non l'aveva e permettere una realizzazione ed espressione fuori da parametri prefissati. Temo una perdita della consapevolezza dello scopo, e questo si connette al prossimo punto.

 

4. Il complicatissimo concetto di 'identità'. Ora, i francesi c'hanno stracciato filosoficamente i maroni per decenni per farci superare il pensiero dell'identità e farci cogliere il valore della differenza, e a voi potrà sembrare che queste derive (da qualcuno qui definite 'postmoderne') ne siano l'eredità, invece finiscono per esserne la negazione (magari involontariamente - magari si pensa di essere deleuziani). C'è un discorso generale e uno specifico: il discorso generale è già stato delineato da Ortodosso, è l'idea di collocarsi solo in termini di identità di genere/razziale/whatever e far discendere da lì il proprio essere e il proprio campo d'azione. Dare per scontato che la 'biologia è destino', e pensare di salvarsi dal destino binario dell'ideologia tradizionale ripensando la biologia a modo proprio... invece di imbarcarsi nel più complesso compito di ripensare i rapporti tra biologia, psiche, società, tra sesso, genere e contesto (vero come dice Gozer, spesso si perde di vista la distinzione tra sesso e genere: dagli esempi fatti in questo topic, mi sembra che si perda di vista a volte anche all'interno della woke culture. Poi magari mi sbaglio e non ho colto, ma alcuni esempi mi sembrano classici casi in cui un dice 'sesso' e pensa al genere).

Oltre a questo curioso (e pericoloso) rigurgito di determinismo biologico sotto mentite spoglie, c'è - come dicevo prima - la perdita di consapevolezza dello scopo, cioè aprire la strada a una costruzione personale di identità che non sia legata a categorie pre-esistenti, e quindi aperta a esiti imprevedibili. La questione dell'identificazione delle persone transgender, che è sacrosanta, dovrebbe portare alla possibilità di attraversamento delle categorie - che non vuol dire per forza diventare genderfluid, vuol dire scoprire aspetti performativi e auto-costruttivi della propria persona, ancorati magari al genere ma non determinati a priori; aggiungere solo un'altra categoria al fianco alle altre servirà pure ma non può bastare.

 

5. E torno alla questione "transwomen are women". La domanda essenziale dovrebbe essere: cosa vuol dire 'essere donne'? Domanda che - se viene posta - è di solito interpretata in termini essenzialisti, mentre invece andrebbe compresa anche in termini performativi: se qualcuno/a/* si identifica come donna, che cosa sta dicendo? Cosa afferma, che reazioni si aspetta?

E qui il grande difetto che trovo nella frase "transwomen are women" è la sua confusione (evidenziata dalla varietà di posizioni che si nota anche qui): da un lato viene attribuito a una classe di persone un termine che dire che sia carico di connotazioni è un eufemismo, pretendendo che l'applicazione sia non problematica; dall'altro però, per il semplice fatto di fare questa attribuzione si crea un terremoto in quella selva di connotazioni. Terremoto benvenuto, pure benefico... se venisse tematizzato.

Do' per scontato che una transwoman abbia pieno diritto e faccia benissimo a definirsi donna. Così facendo sta - inevitabilmente, e direi anche beneficamente - riformulando il termine. L'identificazione di genere dovrebbe essere considerato un atto di continua riformulazione del senso del concetto di genere (e questo vale anche per le persone cis, anche se la cosa è normalmente quasi impercettibile).

Vediamo le opzioni che si sentono più frequentemente: (a) la posizione 'retrograda': una donna trans è un uomo, perché così e nato (qualunque cosa si senta e qualunque cosa faccia); (b) la posizione per cui una donna trans è una donna, a tutti gli effetti; © la posizione, esemplificata qui da Spiritchaser, secondo cui una donna trans è 'donna' in senso particolare, diverso da quello solito. La prima posizione non regge da nessun punto di vista. La seconda e la terza sono in realtà molto simili, danno per scontato che esista un senso 'forte', essenziale, di "donna"; semplicemente non concordano su quale sia questo senso. Esiste però anche una quarta opzione, quella per cui "donna" (come molti altri concetti) è plurale, frastagliato; un gioco linguistico più che una definizione. Opzione per cui dire "transwomen are women" non dice che cosa le donne trans sono, ma che cosa una donna potrebbe essere oltre a tutto quello che già è. Ma è una opzione da trattare con estrema cautela, per evitare di cadere nell'arbitrario e nell'insignificante.

 

6. E questo mi porta alla questione del sesso biologico. Ora, l'impressione che ho - magari sbagliata - è che l'idea del sesso come spettro sia possibile solo evitando quanto più possibile il terreno della biologia. Per meglio dire, escludendo certi fatti biologici dalla definizione del sesso. Una donna ha le mestruazioni? Ma questo impedirebbe di dire che "transwomen are women", perciò si escludono le mestruazioni dalla definizione di 'essere-donna'. Chi ha le mestruazioni è "people who menstruate". Premetto che, per quanto strano, non trovo poi la cosa così apriormente ridicola come altri (ha almeno il pregio di introdurre una distinzione verbale utile). Posso far notare che, dal punto di vista strettamente logico, sarebbe lo stesso lasciare il termine 'donna' per le persone con le mestruazioni e inventarsi un termine nuovo di zecca per lo spazio ora dibattuto col termine 'donna'. Troncando le discussioni sul nascere. Ovviamente questo non avviene perché il termine 'donna' è connotato, rivendicarlo ha una importanza simbolica enorme, mentre il neologismo è (ancora) simbolicamente neutro.

Il rischio però è di banalizzare il fatto biologico a cui si allude. E in generale temo molto il rischio di dimenticare che siamo un corpo, un corpo vissuto e di cui facciamo esperienza, e tornare a brutte divisioni cartesiane.

E qui il terreno si fa scivoloso. Ora, io voglio sostenere che la biologia NON PUO' essere tralasciata dal quadro, forma una parte essenziale della propria esperienza vissuta - e quindi della propria identificazione di genere - e non è possibile semplicemente tracciare confini nella nostra psiche e dire "questo, questo e questo hanno a che fare con il mio essere uomo/donna/whatever, questo e quest'altro no", soprattutto quando il questo e quest'altro comprendono quisquilie come gli organi sessuali, il profilo ormonale ecc.

Mi rendo conto benissimo del rischio di fare questa affermazione. Se - per fare un esempio - il mio essere dotato di testicoli fa parte della mia percezione soggettiva di maschio, allora - molti concluderebbero - chi non ha testicoli non può essere un 'vero' maschio: chiaro che chi si oppone all'eteronormatività si sente in obbligo di negare la premessa. E di qui la tentazione di rimuovere (figurativamente parlando) i testicoli dall'"essere-maschio". Il punto è che sia una posizione che l'altra presuppongono che ci sia un solo modo possibile di essere maschio.

Quel che invece voglio dire è che certi fatti biologici (ma più ancora, i loro effetti a livello di esperienza vissuta) fanno parte della mia esperienza come maschio, che sarà diversa da chi è arrivato all'identificazione come maschio facendo un certo percorso di transizione (come sarà diversa anche, per dire, da un maschio cis etero con disturbi ormonali). Si ritorna alla quarta opzione di cui sopra, quella 'complicata'. L'essere-maschio è un continente di cui io esperisco una parte (quella più 'esplorata' a livello storico, più 'risaputa' se vogliamo - quella considerata a lungo l'unica esistente), un uomo trans un'altra parte, ecc. Ma non serve neanche concentrarsi solo sulla differenza cis/trans. Sicuramente la parte di continente esperita da - per dire - Gozer sarà diversa dalla mia; pure quella esperita da Syd, magari non così lontana, ma v'assicuro è diversa dalla mia. Quindi non c'è nessun problema a considerare certi fatti biologici come essenziali per la costruzione dell'identità di genere - e ciononostante assegnare lo stesso genere a persone che non condividono quei fatti biologici.

Perché porli sullo stesso continente non vuol dire necessariamente considerarli uguali.

 

Il casino con la biologia nasce - da un lato - dalla paura che fatti scientifici vengano usati per prescrizioni normative, ma dall'altro anche da una troppo facile sottovalutazione della nostra esperienza corporea. è un timore infondato, secondo me - proprio perché il fatto scientifico, descritto 'dall'esterno', ancora non mi dice come impatterà a livello soggettivo. Ma che impatta è sicuro, e non si dovrebbe temere di tematizzarlo.


  • 10
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#47 Feynman

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Inviato 10 luglio 2020 - 13:34

L'esempio che ti ho fatto per quello che riguarda la sanità/ cure mediche non ti convince?

 
Presuppongo che i dottori sappiano distinguere una donna trans da una donna biologica... non capisco dove sarebbe l'inghippo a livello pratico.
 
Per me a dimostrare che lo stigma verso i transessuali è enorme è anche il fatto che questo thread si è trasformato in una discussione su di loro, quando in realtà non dovrebbe esserlo.
 
Le culture Woke (che possiamo quindi intendere come la parte positiva, per i motivi detti sopra da William) e Cancel in realtà comprendono anche i diritti delle donne. 
Potremmo parlare del femminismo. Sopra Strafanich ha citato Marco Crepaldi. 
 
Crepaldi s'è espresso più volte contro il femminismo, implicandogli fra le righe una grossa responsabilità del fenomeno degli hikikomori, mostrando spesso una scarsa conoscenza del fenomeno e facendo equivalere tutto il femminismo alle sue frange estreme. Ma non tutto il femminismo appoggia il manifesto SCUM caspita!
C'è un'ala del femminismo, e secondo me è una parte importante e ancora maggioritaria (anche se non so ancora per quanto ashd ) che considera il genere maschile un possibile alleato da coinvolgere nella propria battaglia, e che gli stessi maschi ne gioverebbero da alcune vittorie femministe. 
Crepaldi sembra ignorare del tutto quest'ala, e continua a dire "il femminismo" in forma generica, senza mai specificare "certe frange estremiste e minoritarie del femminismo" (ohibò, sul "mai" non ci metto la mano sul fuoco, ma nelle varie volte in cui l'ho visto io non l'ha fatto diciamo, e già quelle sono sufficienti).
 
Per questo Crepaldi va cancellato? No. Ma è ovvio che abbia una visione distorta del femminismo e che applichi questa visione distorta in maniera rischiosa.
La ContraPoints che ho linkato all'inizio, per esempio, è capace di difende i maschi senza attaccare il femminismo: questo dovrebbe fare una persona veramente informata sull'argomento, e informare correttamente sull'argomento dovrebbe essere uno degli obiettivi della cultura Woke. 
 
Poi ci sarebbe la questione dei neri, poi ci sarebbe la questione dell'appropriazione culturale, tutte sfaccettature di questo mondo, che in questo thread sono state appena accennate perché è troppo più importante mettere in guardia sui trans cattivi che insultano Rowling e stuprano nei bagni. E dai su...
Ma vedi perchè poi uno non ne parla o comunque è meglio evitare di esprimersi pubblicamente? Viene fuori un ginepraio ogni volta...
È la rowling che ha tirato fuori questo discorso dei safe space ed è uno dei punti più problematici per le femministe credo. Prima hai detto che tante Transwomen sono indistinguibili da donne biologiche, come può un doc prescrivere esami e controlli che tipicamente fa un uomo? Non è che uno faccia una visita genitale ogni volta. Cmq se dal punto di vista legale una transwoman è una donna come potrebbe un dottore prescrivere esami o controlli che sono tipicamente prescritti agli uomini?
  • 0
Without examples, without models, I began to believe voices in my head – that I was a freak, that I am broken, that there is something wrong with me, that I will never be lovable… Years later I find the courage to admit that I am transgender and this doesn’t mean that I am unlovable… So that this world that we imagine in this room might be used to gain access to other rooms, to other worlds previously unimaginable.”

#48 atlas

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Inviato 10 luglio 2020 - 13:38

Accenni nel mondo italiano ce ne sono già..

 

Marco Crepaldi ad esempio, youtuber italiano, ha subito una shitstorm abbastanza grossa per essersi messo a discutere (molto pacatamente e con dati e studi scientifici alla mano) di queste questioni.

Appena ha incrociato il gruppo sbagliato, facente riferimento perlopiù a tale cimdrp (altra italiana) è successo un casino in cui tutti gli dicevano di stare zitto perché non può parlare in quanto maschio bianco cis etero privilegiato.

Certamente una nicchia per ora, ma non la sottovaluterei.

 

Ah Freeda è nata in Italia, li si parte dal femminismo, ma la miccia è carica.

 

 

Ecco, questa gente va fermata. Come hai detto "da non sottovalutare" anche perche' il loro obiettivo sono le scuole.

 

spiace ammetterlo, ma ci avevano avvertito. quando il papa ammoniva sul GENDER un dieci anni fa ne ridevamo, e ne ridevo io per primo. ci siamo fidati quando ci dicevano che sarebbero rimasti nel loro, e che a noi non sarebbe cambiato nulla. fast forward a oggi: è palese che chi studia queste cose voglia 1) legittimare le proprie perversioni (e fin lì, sticazzi) e 2) arrivare ai bambini, e questo è un cazzo mio/nostro. se dovessi avere figli in america, andrei di homeschooling, spiace ammetterlo perché credo profondamente nella scuola pubblica e nel valore dell'istruzione, ma così col cazzo. mi ci vorrebbero 5 minuti per dimostrare per assurdo attraverso la feminist theory più à la page che il consenso è un costrutto sociale e che la pedofilia è un orientamento sessuale perfettamente legittimo e che la nostra società opprime ingiustamente i pedofili per affermare la white supremacy eteronormativa etc etc. anzi vi dirò di più: la P sarà la prossima lettera ad essere aggiunta alla sigla. 


  • -5

il faut se radicaliser. 


#49 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 10 luglio 2020 - 13:38

https://www.google.c...al-sex-11827740

Bosforo ha ragionissima.
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L'amour physique
Est sans issue

#50 bosforo

    ¬`¬`

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Inviato 10 luglio 2020 - 13:42

Vero atly, infatti faccio mea culpa per primo: mi sono fatto traviare dalla mia stessa caricatura della destra cristiana (perche' spesso sono una caricatura), ma su queste cose la destra cristiana aveva ragione. Che sia per il principio dell'orologio rotto che e' giusto due volte al giorno o semplice common sense - piu' la seconda mi sa - avevano ragione.

 

EDIT: per me faresti bene con l'homeschooling. Del resto ho amici insegnanti che negli ultimi anni sono passati dalla rassegnazione al piede di guerra. Diciamo che se volessi figli (non e' il caso) forse farei lo stesso o comunque cagherei il cazzo e minaccerei di toglierli dalla scuola.

 

...

 

Questo suicidio della civilta' occidentale mi rende triste ma non bisogna arrendersi.

 

Anni fa lessi questo libricino scritto da un uomo fuori dai circuiti artistici

 

https://www.amazon.c...i/dp/1785901273

 

Contemporary art is obsessed with the politics of identity. Visit any contemporary gallery, museum or theatre, and chances are the art on offer will be principally concerned with race, gender, sexuality, power and privilege.

The quest for truth, freedom and the sacred has been thrust aside to make room for identity politics. Mystery, individuality and beauty are out; radical feminism, racial grievance and queer theory are in. The result is a drearily predictable culture and the narrowing of the space for creative self-expression and honest criticism, the things that draw most people to art in the first place.


Al di la' del dileggiare le schifezze di arte contemporanea, l'autore vive male la fine del bello nell'arte. A un certo punto scrive di un'opera esposta in una mostra statale che critica superficialmente il capitalismo e lo definisce [parafraso a cazzo] "Il sistema economico che crea produzione di lavoro tassabile per finanziare mostre d'arte in cui ci sono opere contro il capitalismo". Al di la' della provocazione, questa demolizione del nostro passato e questa ridiscussione di personaggi come Churchill (giudicati solo dalle loro ombre) sono davvero da fine civilta'. Eppure c'e' una maggioranza per cui le regole contano, la polizia non e' solo razzista, le forze armate servono e fanno bene, le nostre strutture democratiche sono cosi' libere che ci consentono di insultarne l'esistenza e distorcerne, ma non ha semplicemente un output nelle arti "che contano". Da 5 anni veniamo ricoperti di arte, film, musica di merda. Tutti i miei comici preferiti sono finiti a fare i soliti discorsi, i soliti giri di parole per finire nell'elite che conta (quella che usa il linguaggio in del wokismo) - e purtroppo vi si e' affiancata un'asfissiante parodia anti-woke tipo Titania McGrath e gli altri criptofasci che a forza di satira del wokismo hanno rotto piu' di loro...


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