Comunque forse stiamo sviando un po' tutti e il topic somiglia molto a una copia di "Motore, ciak e culone".
Uhm si' infatti, direi di concentrarci piu' sul dove, come e quando che non solo sul chi.
70s
Credo di aver "realizzato" l'esistenza delle bambine vedendo insieme ai nonni e controvoglia Gli effetti dei raggi gamma sui fiori di Matilda. Il film e' bellissimo, ma allora per me era inconcepibile nella sua tristezza, pero', senza capire un tubo, rimasi turbato e ipnotizzato da Nell Potts, figlia di Paul Newman, regista del film.
Saltando i turbamenti generazionali suscitati dalle inevitabili Hill's Girl, e per non postare per la quarantesima volta una foto di Yanti Somer, passerei a Soldato blu. Il film mi sconvolse per parecchi motivi, tra questi anche una Cadice Bergen vestita per mezzo film solo di una copertina usata come un poncho.
Florinda Bolkan non rappresenta esattamente un mio ideale femminile (per quanto avercene, eh) ma in Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e' la turbantissima quintessenza della 70s Lady.
Roeg mi ha fatto tanto male due volte, prima col bagnetto a tradimento in uno stagno australiano di una Jenny Agutter barely legal (non che ai tempi si facessero chissa' che problemi sul “legal”) in Walkabout…
...poi (nel senso che io l'ho visto dopo, il film e' precedente) con le orgette di Performance con una Anita Pallenberg praticamente nuda o semi-nuda in meta' delle scene.
Restando nella London psyco-triste di quegli anni: Deep End di Skolimovski, con quel finale in quella piscina con quella Jane Asher.
Restando tra transfughi polacchi. Prima di finire nelle paciose (e de-erotizzanti, almeno per i miei gusti) mani dei registacci italiani della commedia sexi, Sydne Rome mi incarno' alla perfezione la turista svampita nel sottovaluto Che? di sua Satanita' Polanski.
Colpito e affondato anche dalla dolce imbranataggine hippie di Daria Halprin in Zabriskie Point, col VHS consumato a forza di stoppare e andare avanti e indietro per cogliere i particolari con la scena delle coppie nel deserto.
Visto una decina di anni fa Valerie a týden divu (non metto il titolo italiano perche' mi vergogno) di Jaromil Jires mi “convinse” non poco, e mi fece pure sentire parecchio in colpa, vista l'eta' del personaggio e (probabilmente) dell'attrice. E va beh.
E visto che la Miranda di Picnic at Hanging Rock e la Ripley di Alien sono gia' state citate, concludo con la Marilyn Burns di Non aprite quella porta. Piu' che urlare, scappare e prendere martellate in testa non fa altro, ma tra i tanti motivi della brutale efficacia del film c'e' anche la sua presenza da perfetta bionda all-american, strizzata in quei jeans e in quella canottiera, che si spera di non veder morire piu' per difesa della categoria estetica che per amore del personaggio.