10s
Ops, il topic mi e' partito per sbaglio. Va beh, magari aggiorno piu' tardi il post, intanto il tema mi sembra chiaro...
Inviato 25 novembre 2019 - 19:13
10s
Ops, il topic mi e' partito per sbaglio. Va beh, magari aggiorno piu' tardi il post, intanto il tema mi sembra chiaro...
Inviato 25 novembre 2019 - 20:33
Inviato 25 novembre 2019 - 23:29
Inviato 26 novembre 2019 - 08:18
10s
Ops, il topic mi e' partito per sbaglio. Va beh, magari aggiorno piu' tardi il post, intanto il tema mi sembra chiaro...
io intervengo per dire che questa vignetta colpisce drammaticamente le nostre coscienze. fa più piangere questa serie di immagini senza parole, che mille film di Steven Spielberg.
Inviato 26 novembre 2019 - 09:30
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
Inviato 26 novembre 2019 - 11:16
La narrazione in generi ovviamente e' quella che interessa anche a me.
Seguendo la suddivisione di IMDb e andando a braccio e sensazioni :
Action: mi vien da dire che un po' tutto il cinema di genere ormai e' action, persino un certo tipo di cinema con pretese passa da li' (Nolan, Villeneuve). Parlando di action duro e puro: resistono franchise collaudati e magari un po' consunti (Bourne, 007, Mission Impossible), si registra il piccolo-grande fenomeno di John Wick che ha dato il via a un nuovo stile (che forse pero' mostra gia' la corda), trionfa la pachidermia di Fast and Furious e limitrofi, che pero' mi sembra abbiano svoltato da un pezzo nel fantasy del cinefumetto. Dunque genere ancora sfruttatissimo e iper-prolifico, ma la cui stragrande maggioranza di prodotti e' relegata a un'inguardabile serie C a base di plumbei dtv girati in Europa dell'est o stronzate trash della Asylum e simili. Naturalmente parlo dell'occidente, l'oriente al solito fa storia a se', con la new entry indonesiana.
Adventure: ormai non sembra poter esistere un film d'avventura pura senza il lato fantasy. La variante storica e biopic e' quasi peggio pero'. Se ne fanno pochi di entrambi, comunque.
Animation: per quanto mi riguarda le buone promesse del decennio precedente non sono state mantenute: qualche ottimo titolo in un oceano di inquietante omologazione. Nel frattempo e' il cinema spettacolare dal vivo che assomiglia sempre piu' al cinema animato.
Biography: per me uno dei grandi flagelli del cinema moderno, altro che il cine-fumetto. Ormai la scritta "tratto da una storia vera" mi sembra una maledizione, un luogo comune nauseante. Poi per carita', il biopic ha fatto anche cose buone.
Comedy: altro genere iperprolifico, ma in tragico coma creativo. E lo e' da decenni. In America resiste l'old school degli Anderson (W), Payne, Baumbach e del vecchio e osteggiato Allen, ma e' tutto dire che Todd Phillips (pre-Joker) possa essere considerato il miglior “autore” mainstream in circolazione nel genere. Quasi peggio in Europa, a parte qualche isolata sorpresa qui e la', non mi viene in mente nessun regista di rilievo nel genere.
Documentary: boh, non seguo.
Fantasy: dopo i fasti tolkien/potter-iani del decennio precedente, un genere ormai assorbito e sostituito dal cinefumetto, anche quando non c'e' un fumetto alla base estetica e approccio imperante sono quelli. E del cinefumetto ha gia' detto Cine.
History: quasi sempre biopic, quindi rimando a quanto detto per i biography. C'e' pero', soprattutto nelle serie televisive, il fenomeno “period”, cioe' la ricostruzione storica come motore e fine stessi della narrazione. Idea affascinante, che pero' finora ha dato per lo piu' risultati che mi sembrano troppo patinati e leziosi. Pero', nelle mani giuste, approccio che potrebbe dare risultati.
Horror: L'unico genere ancora vivo e trionfante, dove ancora serie A, serie B, cinema d'autore, cinema indie e prodotti semi-amatoriali si mescolano e si contaminano, contendendosi spazi e pubblico. L'unico genere ancora bastante a se stesso: la gente guarda un horror perche' vuole vedersi un horror, tutto il resto e' secondario, tanto che e' ancora l'unico genere privo di divi. Da qui una produzione senza precedenti che conta centinaia e forse migliaia di titoli ogni anno. Presumo che dal 2000 in poi siano stati tranquillamente prodotti piu' film horror che in tutto il 900, scommetterei anche piu' del doppio. Una tale estenuante massa di titoli che e' anche solo per la legge dei grandi numeri che ogni anno escono quei 15 - 20 film da vedere e altre decine di titoli interessanti/passabili.
Music/Musical: al di fuori del biography/biopic (col caso clamoroso di Bohemian Rhapsody) e il caso isolato di La La Land mi pare restare il solito genere zombi che si finge di rivitalizzare e riscoprire ogni tanto.
Sci-Fi: luci ed ombre per il genere che mi fa sempre piu' soffrire, tra tanta spazzatura e occasioni sprecate. Questi 10s meglio del ventennio precedente, ma pure la fs e' stata assorbita dal cinefumetto e i titoli davvero interessanti e davvero riusciti si contano tranquillamente sulle dita di due mani. Tanti invece i titoli riusciti a meta' a cui applicare la filosofia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Ancora una volta nel genere la tv forse batte il cinema, con una serie grottesca come “Ricky e Morty” che come quantita' e radicalita' di idee straccia il decennio cinematografico quasi ad ogni episodio e una serie “umile” come The Mandalorian che al terzo episodio ha gia' preso a calci in culo tutti gli elefantiaci Star Wars cinematografici post-2000.
Sport: impera ancora il biopic, ma anche sensatamente e nella variante migliore, con diversi titoli interessanti e da ricordare.
Thriller: diluito nell'horror, annegato nel mare dei procedural televisivi, a pensarci quasi non esiste piu' come genere puro. Fincher forse l'unico autore ancora interessato a farlo vivere, sia al cinema che in tv.
War: se ne sono prodotti diversi negli utimi anni, un fenomeno che non riesco ad inquadrare bene (la svolta destrosa del mondo non ha connotati militareschi): qualche buon titolo, ma non mi sovviene nulla di imprescindibile.
Di noir e western al prossimo post con appositi listoni.
Inviato 26 novembre 2019 - 11:28
Sport: impera ancora il biopic, ma anche sensatamente e nella variante migliore, con diversi titoli interessanti e da ricordare.
Tom di sport quali titoli consiglieresti? Magari me ne sono perso qualcuno di valido
Inviato 26 novembre 2019 - 11:33
1. Il cavallo di Torino
2. Vi presento Toni Erdmann
3. Belluscone, una storia siciliana
4. Tabu
5. Nico, 1988
6. Tesnota
7. Laurence, anyways
8. Reality
9. La prima cosa bella
10. A gentle creature
11. The lobster
12. E' stato il figlio
13. La bocca del lupo
14. Amour
15. Non essere cattivo
16. Loveless
17. Le quattro volte
18. The tribe
19. La donna che canta
20. Elle
Bonus track: Olive Kitteridge, miglior (mini) serie del decennio.
Inviato 26 novembre 2019 - 11:50
Sport: impera ancora il biopic, ma anche sensatamente e nella variante migliore, con diversi titoli interessanti e da ricordare.
Tom di sport quali titoli consiglieresti? Magari me ne sono perso qualcuno di valido
Cosi' su due piedi mi sono piaciuti molto:
La vera storia di Olli Mäki - Juho Kuosmanen
I, Tonya - Craig Gillespie
Jawbone - Thomas Napper
Moneyball - Bennett Miller
poi, boh...
The Fighter - David O. Russell
Warrior - Gavin O'Connor
Rush - Ron Howard
Foxcatcher - Bennett Miller
Borg McEnroe - Janus Metz
A Prayer Before Dawn - Jean-Stéphane Sauvaire
e, ma si' dai, pure Veloce come il vento - Matteo Rovere
come serie tv: Glow
Inviato 26 novembre 2019 - 12:08
Sulle commedie Phillips è stato bravo, ma in generale secondo me è molto valevole tutta la cricca di Rogen-Franco e affiliati [non so se abbia un nome conclamato come il Frat Pack.
Gli horror sono contento siano in questa golden age, probabilmente anche grazie ai punti deboli di tutto il resto, sarei più contento se fosse un tipo di film di mio gradimento però.
Molto belli, almeno fino a qualche anno fa, i coming of age, tra devasto nichilista del trittico Spring Breakers / Project X / The Bling Ring all'artsiness di Me, Earl and the Dying Girl, The Perks of Being a Wallflower e Age of Seventeen.
Un fenomeno a cavallo tra i generi e forse sui generis proprio: il revival anni 80 che sta agli 80 veri quanto quello anni 50 negli 80 stava ai 50 veri [leggere piano per capire]. Da Drive a Stranger Things.
Trend negativo: x-washing, appropriazione di brand e saghe per fare campagna elettorale, estrema sessualizzazione gratuita [peraltro spesso molto più bigotta di quanto voglia intendere di essre], e solito carrozzone liberal hollywoodiano.
Spring Breakers
Project X
Frank
Drive
Nightcrawler
Once Upon a Time in Hollywood
Jagten
Joker
Gone Girl
Boyhood
Moonrise Kingdom
The Yellow Sea
Drug War
Dunkirk
Baby Driver
The Disaster Artist
Inherent Vice
Killer Joe
We Need to Talk About Kevin
The Raid
... vabbè comunque di film belli ne han fatti parecchi.
The core principle of freedom
Is the only notion to obey
Inviato 26 novembre 2019 - 13:02
Inviato 26 novembre 2019 - 13:59
E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...
... adesso
e la sua voce il grido di un uccello
sconosciuto,
3Jane che rispondeva con una canzone, tre
note, alte e pure.
Un vero nome.
Inviato 26 novembre 2019 - 14:32
Senza classifica:
- Personal Shopper
- Il Cigno Nero
- Spring Breakers
- The Tree of Life
- Shame
- La Vita di Adele
- Tre Manifesti a Ebbing, Missouri
- Lucky
- First Reformed
- A Single Man
- Another Year
- Under the Skin
- Melancholia
- Drive
- The Master
- Prisoners
- Her
- Gone Girl
- Room
- The VVitch
- It Follows
- The Square
- La Tartaruga Rossa
- A Ghost Story
- A Spasso con Bob
Inviato 26 novembre 2019 - 14:38
Sicuramente resterà, per me, il mio film preferito, Paterson, un film che comunica felicità, una traduzione transmediale da un poema a un film perfettamente riuscita: un’operazione difficilissima ma che è stata capita fino in fondo nei suoi elementi strutturali da Jarmusch e Padgett (le decorazioni della moglie, il segreto di Paterson, la poetica degli oggetti di Williams...).
Questo mi sono ripromesso di vederlo ancora, forse il Jarmusch migliore di quelli che ho visto.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
Inviato 26 novembre 2019 - 15:10
cazzo ragazzi le classifiche con i titoli tradotti sono peggio dei cinefumetti
Inviato 26 novembre 2019 - 15:23
Sicuramente resterà, per me, il mio film preferito, Paterson, un film che comunica felicità, una traduzione transmediale da un poema a un film perfettamente riuscita: un’operazione difficilissima ma che è stata capita fino in fondo nei suoi elementi strutturali da Jarmusch e Padgett (le decorazioni della moglie, il segreto di Paterson, la poetica degli oggetti di Williams...).
Questo mi sono ripromesso di vederlo ancora, forse il Jarmusch migliore di quelli che ho visto.
Anche secondo me, ma se ti è piaciuto tanto ti consiglio anche altri suoi film perché il tocco poetico è quello: Mistery Train con Ariosto (Jarmusch e i suoi personaggi italiani, come in Down By Law, che mettono soggezione a noi italofoni...*), l'ultimo episodio di Coffee and Cigarettes con "la musica della terra" (ripresa in Only Lovers Left Alive)... The Limits of Control, altro film dei '10, è un po' il film che ha concluso (in maniera magistrale) la sua parte più "indie", secondo me: adesso ormai parla a cuore aperto e non ha più paura di niente (io lo considero un po' uno della "new sincerity" se l'etichetta significasse qualcosa, infatti in due suoi film piazza il volumone di Infinite Jest mentre Wallace lo considerava un epigono scarso di Lynch; i suoi ultimi film sono anche segno di amichevole sfida e di strana gratitudine a Wallace, forse).
*A differenza di quella cosa orribile in Miller's Crossing dei Coen, con la cicciona americana che prova a parlare napoletano, o anche di Tarantino nell'ultimo film su Hollywood, Jarmusch è uno che conosce a memoria canti interi dell'Orlando Furioso.
E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...
... adesso
e la sua voce il grido di un uccello
sconosciuto,
3Jane che rispondeva con una canzone, tre
note, alte e pure.
Un vero nome.
Inviato 26 novembre 2019 - 15:36
Inviato 26 novembre 2019 - 16:12
Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
non vorrei sembrare pedante
Inviato 26 novembre 2019 - 16:39
Inviato 26 novembre 2019 - 17:03
1. Solo Dio perdona
2. Leviathan
3. Drive
4. The Raid 2: Berandal
5. Mademoiselle
6. The Wolf of Wall Street
7. My Name Is Victoria
8. Toy Story 3
9. Moonrise Kingdom
10. It's Such a Beautiful Day
11. The Master
12. I Saw the Devil
13. Il cigno nero
14. Grand Budapest Hotel
15. Prisoners
16. Una separazione
17. Her
18. Good Time
19. Whiplash
20. Inception
Menzioni d'onore in ordine sparso: Bandersnatch (sì, mi è piaciuto un botto), L'impostore, Baby Driver, Moonlight, Boyhood, The Hateful Eight, La gabbia dorata, Mommy, Lo sciacallo, Secuestrados, Sicario, Tom at the farm, Forza maggiore, La storia della principessa splendente.
Inviato 26 novembre 2019 - 17:24
Tra le commedie intelligenti sicuramente everybody wants some. Uno dei miei film preferiti di Linklater, sopra anche a dazed and confused secondo me.
Io lo trovai orrido, e dire che Linklater di solito la vince in partenza con me.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
Inviato 26 novembre 2019 - 17:44
Ho visto molti citare Whiplash....veramente?
Inviato 26 novembre 2019 - 19:39
per quanto riguarda la classifica, secondo RYM ho visto 435 film del decennio :shocked:
(effetto di quando ero felicemente sotto-occupato)
mi limito ai primi 7 perché poi proseguendo avrei vere difficoltà e molta poca motivazione a mettere in ordine, ma mi va di citare i lavori di Aronofski, Xavier Dolan e Shame di McQueen tra i moltissimi altri.
0. The Lady
1. Moonlight
2. Spring Breakers
3. The Place Beyond the Pines
4. A Ghost Story
5. The Comedy
6. Alì ha gli occhi azzurri
7. Universal Soldier: Day of Reckoning
per il resto, Lanthimos succede ad Audiard come migliore regista europeo del decennio, la scandinavia ci dice bene con, in ordine di potenziale, Ostlund, Vogt e Trier ed è meglio non dimenticarci di citare i rumeni per la propria salvaguardia personale (Poromboiu il mio preferito). Mi viene in mente poco altro che non sia già stato citato tipo Refn o von Trier.
Primo decennio che la Francia è la grande assente e se mi parlate di Kechiche tiro fuori i meme anti-Soros.
L'italietta per fortuna ha Giovannesi e la Rohrwacher (dei quali devo comunque vedere gli ultimi film), dato che Sorrentino alterna capi (vabbeh, uno) a vaccate e Garrone l'ho lasciato perdere dopo Reality. Panos Cosmatos lo considero apolide.
Già citato Xavier Dolan, e devo dire che le sue ultime prove e seconde visioni hanno smorzato l'entusiasmo che avevo nei suoi confronti. Credo che Mommy e Tom a la ferme siano le sue prove migliori per ora, qualche anno fa ne avrei elencato altre.
Completamente disinteressato agli asiatici (tranne Tokyo Tribe e conto di vedere Parasite), troppo normie per indagare cinematografie africane e sudamericane, mi sono quindi pigramente adagiato su film americani, anche se non troppo amerriggani, per stilare la mia classifica, dalla quale sono rimasti fuori i sundance kid Cahill e Batmanglij e magari, volendo essere magnanimi, qualche randomica mumblecorata tipo Cold Weather, non dimenticando che Solondz e Jarmusch vivono e lottano sempre insieme a noi.
Concordo sul bel numero di film horror, tanto che pure io potrei elencarne un trio di validissimi (sarebbero i soliti VVitch, Babadook e Hereditary) a cui aggiungerei la saga dei Sinister.
Ma più dei generi mi piacerebbe, pur senza averne le competenze, discutere di quello che per me veramente determina stilisticamente un decennio, ovvero la fotografia, i movimenti di macchina e soprattutto come viene inquadrato il corpo umano, quale porzione dello schermo occupa, se con primi piani o a figura intera.
Fenomeno secondario, anche se non è cinema, bisognerebbe analizzare il travaso di registi dal grande al piccolo schermo.
Inviato 26 novembre 2019 - 19:53
1. Mad Max Fury Road
2. Under The Skin
3. Inception
4.Super
5. The Way Back
6. Melancholia
7.Drive
8. Moneyball
9. Safety Not Guaranteed
10. Argo
11. The Perks Of Being a Wallflower
12. Moonrise Kingdom
.13. Still Life
14. Her
15. Blue Jasmine
16. Les Combattants
17. Edge Of Tomorrow
18. Nightcrawler
19. Asphalte
20. Inside Out
21 Turbo Kid
22. Allied
23. Three Billboards Outside Ebbing, Missouri
24. A Ghost Story
25. Lady Bird
26. Welcome To Marwen
27. The Dead Don't Die
28. Joker
Inviato 26 novembre 2019 - 20:18
Inviato 26 novembre 2019 - 23:27
L'ho pensato davvero stupidino anch'io nel mentre, epperò col tempo mi è cresciutoIo lo trovai orrido, e dire che Linklater di solito la vince in partenza con me.
Tra le commedie intelligenti sicuramente everybody wants some. Uno dei miei film preferiti di Linklater, sopra anche a dazed and confused secondo me.
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
Inviato 27 novembre 2019 - 09:39
40 dei film che più ho amato del decennio. Ordine puramente sparso (ho troppa cinema da recuperare).
Leviathan (Andrey Zvyagintsev, 2014)
La fine del mondo (Edgar Wright, 2013)
Holy Motors (Leos Carax, 2012)
La storia della principessa splendente (Isao Takahata, 2013)
L'illusionista (Sylvian Chomet, 2010)
The Perks of Being a Wallflower (Stephen Chbosky, 2012)
The Boy and the Beast (Mamoru Hosoda, 2015)
La grande bellezza (Paolo Sorrentino, 2013)
Kotoko (Shinya Tsukamoto, 2011)
Mirai (Mamoru Hosoda, 2018)
La vita d'Adele (Abdellatif Kechiche, 2013)
Reality (Matteo Garrone, 2012)
Unsane (Steven Soderbergh, 2018)
Si alza il vento (Hayao Miyazaki, 2013)
Tomboy (Céline Sciamma, 2011)
L'arte della felicità (Alessandro Rak, 2013)
Non essere cattivo (Claudio Caligari, 2015)
Il racconto dei racconti (Matteo Garrone, 2015)
C'era una volta a... Hollywood (Quentin Tarantino, 2019)
Libere, disobbedienti, innamorate (Maysaloun Hamoud, 2016)
Adieu au langage (Jean-Luc Godard, 2014)
Trance (Danny Boyle, 2013)
Scott Pilgrim vs The World (Edgar Wright, 2010)
The Badadook (Jennifer Kent, 2014)
La casa di Jack (Lars von Trier, 2018)
L'altro volto della speranza (Aki Kaurismäki, 2017)
Parasite (Bong Joon-Ho, 2019)
Into the Inferno (Werner Herzog, 2016)
Il traditore (Marco Bellocchio, 2019)
Tutto può accadere a Broadway (Peter Bogdanovich, 2014)
Jackie (Pablo Larraìn, 2016)
La prima cosa bella (Paolo Virzì, 2010)
La scomparsa di Haruhi Suzumiya (Yasuhiro Takemoto/Tatsuya Ishihara, 2010)
Nocturama (Bertrand Bonello, 2016)
Steve Jobs (Danny Boyle, 2015)
Your Name (Makoto Shinkai, 2016)
La forma della voce (Naoko Yamada, 2016)
Cuori puri (Roberto De Paolis, 2017)
Apollo 11 (Todd Douglas Miller, 2019)
Queen of Heart (Alex Ross Perry, 2015)
Inviato 27 novembre 2019 - 09:52
Inviato 27 novembre 2019 - 10:03
per quanto riguarda la classifica, secondo RYM ho visto 435 film del decennio :shocked:
Ho controllato il mio conteggio per curiosità.
559*.
Ecco cosa succede a non avere una vita sociale.
* Ai quali si aggiungono tutti i film non del decennio 10, nemmeno ci provo a fare una stima.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
Inviato 27 novembre 2019 - 10:23
POPOLARE
Documentary: boh, non seguo.
Tre titoli (anche se sull'idea di documentario come "genere" ci sarebbe da discutere visto il proliferare di soluzioni ibride [tanto che si sono inventati la - problematica - locuzione "cinema del reale"):
The Act of Killing - Joshua Oppenheimer
Prodotto da due giganti come Errol Morris e Werner Herzog, il film di Oppenheimer segue i racconti di alcuni gangster indonesiani durante le cosiddette purghe anticomuniste. Al di là dei raggelanti racconti, la cosa interessante è che questi carnefici vogliono farne un film - in perfetto stile hollywoodiano, con addirittura siparietti musical - interpretando loro stessi. Nel mettersi di fronte alle sanguinolente torture compiute, quindi mettendosi di fronte alla loro stessa immagine, iniziano a pentirsi e il doc prende i contorni angoscianti di un incubo.
L'image manquante - Rithy Panh
Basterebbe questo breve estratto tratto dal film con la voce off del regista per convincervi a recuperarlo:
"Da anni cerco un’immagine mancante. Una fotografia scattata tra il 1975 e il 1979 dai Khmer Rossi, quando governavano la Cambogia. […] L’ho cercata invano negli archivi, nei giornali, nelle campagne del mio paese. Ora lo so: questa immagine manca […] allora la creo io. Quello che oggi vi offro non è un’immagine, o la ricerca di una sola immagine, ma l’immagine di una ricerca, quella che consente il cinema. Alcune immagini dovrebbero sempre mancare, sempre essere rimpiazzate da altre: in questo movimento c’è la vita, la lotta, il dolore e la bellezza, la tristezza dei volti perduti, la comprensione di ciò che è stato, a volte la nobiltà, e anche il coraggio: ma l’oblio, mai"
il film racconta il delirio di Pol Pot e dei Khmer Rossi e lo sterminio del popolo cambogiano nei campi di lavoro, tra cui la famiglia del regista. È interessante soprattutto perché mette in discussione le immagini di propaganda del regime e le fa interagire con delle statue di argilla, per cui si crea questo cortocircuito nel quale l'immagine (in pellicola) risulta ideologicamente manipolata mentre la messa-in-scena con le statue (in digitale) recupera una memoria sommersa.
Le quattro volte - Michelangelo Frammartino
A metà tra natura e fiaba il film di Frammartino è una delle operazioni più interessanti sul territorio italico. In realtà si tratta di una co-produzione con altre cdp europee, nessuno in Italia investe totalmente su questo tipo film (anche se ultimamente avverto un leggerissimo trend positivo), e lo stesso regista - che tra le altre cose ha presentato al MoMA di New York l'installazione Alberi - ha avuto diverse difficoltà produttive (ma finalmente ha terminato le riprese del suo nuovo film). Le quattro volte parte dalla suggestione di una frase attribuita a Pitagora: "Abbiamo in noi quattro vite successive incastrata l'una dentro l'altra". Il film insegue questi quattro stadi, l'umano, l'animale, il vegetale e il minerale. Senza dialoghi e senza musiche può risultare una visione ostica - ricordo che in sala ero rimasto solo dopo circa 30/40 minuti - ma tutta la potenza è delegata alla bellezza dell'immagine, al tempo sfibrato e a questo continuum dova la vita sta nella morte e viceversa.
Per rimanere in Italia, in questi anni dieci bisogna fare i conti anche con quella mina vagante che risponde al nome di Franco Maresco. Due film bellissimi e corrosivi come Belluscone e La mafia non è più quella di una volta, che hanno come tratto comune l'improbabile (eppur più vero del vero) personaggio di Ciccio Mira. Ma non sono da sottovalutare anche piccole e sporadiche operazioni di questi ultimi anni come Selfie, Normal e La scomparsa di mia madre.
Poi, inutile girarci intorno
Cave of Forgotten Dreams (2010)
girato in 3d nella grotta Chauvet che contiene i più antichi disegni della storia dell'umanità (noi non possiamo visitarla, Herzog sì)
Into the Abyss (2011)
sulla pena di morte, risente un po' del finanziamento televisivo ma ad ogni modo colpisce e affonda
Lo and Behold, Reveries of the Connected World (2016)
Internet analizzato in dieci capitoli, senza moralismi e con un pizzico di post-apocalisse
Into the Inferno (2016)
C'è una scena in particolare dove un abitante di una zona vulcanica afferma con sicurezza che la fine del mondo coinciderà con l'eruzione di tutti i vulcani.
Meeting Gorbachev (2018)
ancora non visto
Nomad: in the Footsteps of Bruce Chatwin (2019)
Meraviglioso. Un film su uno zaino regalato da Chatwin al regista diventa un pretesto per raccontare la sua storia e le sue ricerche etno-antropologiche.
Un altro grande vecchio che non pensa assolutamente di fermarsi è Frederick Wiseman, i miei preferiti di questi anni dieci sono National Gallery e Ex Libris, sul sistema bibliotecario newyorkese
Inviato 27 novembre 2019 - 10:26
Faccio la mia classifica horror:
1. Honeymoon
2. Insidious
3. The Nightmare
4. The Visit
5. The Battery
6. The Woman
7. The Babadook
8. Hereditary
9. The Witch
10. It Comes At Night
Altri da citare (alcuni non li ricordo proprio però )
Don't Breathe
Excision
Musaranas
The Returned
Shelley
Stake Land
They Look Like People
VHS 2
Wolf Creek 2
Tristissimo il panorama sci-fi a parte il primo Black Mirror.
Inviato 27 novembre 2019 - 10:30
Shelley
Ma quello con Elle Fanning, vale la pena si'? Pensavo fosse un polpettone biopic. Ah no, e' un altro fim infatti.
Drag Me to Hell e' 00s, mi sembra.
Inviato 27 novembre 2019 - 10:34
Documentary: boh, non seguo.
Spoiler
Tre titoli (anche se sull'idea di documentario come "genere" ci sarebbe da discutere visto il proliferare di soluzioni ibride [tanto che si sono inventati la - problematica - locuzione "cinema del reale"):
The Act of Killing - Joshua Oppenheimer
Prodotto da due giganti come Errol Morris e Werner Herzog, il film di Oppenheimer segue i racconti di alcuni gangster indonesiani durante le cosiddette purghe anticomuniste. Al di là dei raggelanti racconti, la cosa interessante è che questi carnefici vogliono farne un film - in perfetto stile hollywoodiano, con addirittura siparietti musical - interpretando loro stessi. Nel mettersi di fronte alle sanguinolente torture compiute, quindi mettendosi di fronte alla loro stessa immagine, iniziano a pentirsi e il doc prende i contorni angoscianti di un incubo.
Un altro grande vecchio che non pensa assolutamente di fermarsi è Frederick Wiseman, i miei preferiti di questi anni dieci sono National Gallery e Ex Libris, sul sistema bibliotecario newyorkese
Molto belli sia il primo che quello sulla National Gallery (non per tutte le serate diciamo ), comunque mi sembra che sia stata e sia un'epoca d'oro per i documentari, da citare anche l'eccezionale (in tutti i sensi, per gli eventi che gira in tempo reale e per l'argomento) Citizenfour. Io segnalo anche:
- Blackfish, sulla vita delle orche in cattività
- Project Nim, su un esperimento di inserimento di un cucciolo di scimmia in una famiglia umana per studiarne l'apprendimento di linguaggio e regole sociali
Inviato 27 novembre 2019 - 10:36
Shelley
Ma quello con Elle Fanning, vale la pena si'? Pensavo fosse un polpettone biopic.Ah no, e' un altro fim infatti.Drag Me to Hell e' 00s, mi sembra.
Hai ragione, è 2009.
Su Shelley ti riporto la recensione del mitico Blissard su RYM:
"La giovane Elena, per mettere da parte dei soldi per se e per il figlioletto di 5 anni nella natia Romania, va a lavorare in Danimarca dai coniugi Kasper e Louise, coppia di quarantenni che ha scelto volontariamente di vivere in una casa isolata, priva di acqua corrente ed elettricità. Louise è malinconica e debilitata, soprattutto perchè non è riuscita ad avere un bambino, ma la relazione con Elena sembra gradualmente farle ritrovare un po' il sorriso, ed Elena stessa supera le iniziali perplessità e inizia a godersi le meraviglie di una vita pacifica lontana dal caos cittadino. Il clima di affettuosa complicità che si crea tra le due spinge Louise a chiedere a Elena un grosso, grossissimo favore...
In un'epoca in cui anche un ambito libero e apparentemente illimitato come quello orrorifico sembra avere difficoltà a dire qualcosa di nuovo, una delle scelte "vincenti" è quella di immergere una storia praticamente archetipica in un contesto anomalo, ammantare di inquietudine tanti piccoli particolari, costellare la trama di false piste che riescano a mantenere alta la tensione anche nelle scene interlocutorie; è questo il grande pregio di Shelley, pellicola horror rurale che regala un paio di scene perturbanti indimenticabili.
Ali Abbasi non è sicuramente a suo agio nel donare uno spessore psicologico ai suoi protagonisti, ma al contrario è molto dotato nell'avvolgere i volti, i corpi dei personaggi in una luce che li raffiguri ora fragili e innocenti, ora inquietantissimi."
Inviato 27 novembre 2019 - 14:05
Documentary
[...]
Wiseman (per quelle due o tre cose magnifiche che vidi a Fuori orario nella notte dei tempi) e Herzog idoli, chiaramente.
"Le quattro volte" di Frammartino capolavoro, anche se per me, pur utilizzandone la forma, non e' un documentario, anzi lo trovo un film molto "letterario".
"Act of Killing" non e' il mio genere. Non amo l'arte che crede di poter maneggiare e farci guardare in faccia il Male reale. Per me non e' cosa, soprattutto per le arti visive, l'astrazione della scrittura forse puo arrischiarsi di piu'. Idiosincrasia personale.
Inviato 27 novembre 2019 - 15:57
Ordine numerico non rispecchia il valore. Avrò ancora un sacco di roba de vedere/recuperare.
1. An elephant sitting still (Hu Bo)
2. Mektoub my love: canto uno (Abdellatif Kechiche)
3. Oslo, 31. august (Joachim Trier)
4. Tangerine (Sean Baker)
5. Too late ( Dennis Hauck)
6. Leviathan (Andrei Zvyagintsev)
7. Another year (Mike Leigh)
8. Everybody wants some!! (Richard Linklater)
9. Class Enemy (Rok Bicek)
10.L’Âge Atomique (Héléna Klotz)
11. Moonlight (Barry Jenkins)
12. Amour (Michael Haneke)
13. Il club (Pablo Larrain)
14. Biutiful (Alejandro González Iñárritu)
15. Il cliente (Asghar Farhadi)
16. Hell or high water (David Mackenzie)
17. Wind river (Taylor Sheridan)
18. Three Billboards Outside Ebbing, Missouri (Martin McDonagh)
19. Lucky (John Carroll Lynch)
20. Carbone - La truffa del secolo (Olivier Marchal)
21. The neon demon (Nicolas Winding Refn)
22. Take shelter (Jeff Nichols)
23. Only lovers left alive (Jim Jarmusch)
24. Love, Simon (Greg Barlanti)
25. The perks of being a wallflower (Stephen Chbosky)
26. Non essere cattivo (Claudio Caligari)
27. Prisoners (Denis Villeneuve)
28. Dragged across concrete (S. Craig Zahler)
29. Gokseong (Na Hong-jin)
30. Zero dark thirty (Kathryn Bigelow)
31. It follows (David Robert Mitchell)
32. Good time (John e Benny Safdie)
33. Cosmopolis (David Cronenberg)
34. Personal shopper (Olivier Assayas)
35. Nocturama (Bertrand Bonello)
36. Miracolo a Le Havre (Aki Kaurismaki)
37. Killer Joe (William Friedkin)
38. The hateful eight (Quentin Tarantino)
39. '71 (Yann Demange)
40. Un padre, una figlia (Cristian Mungiu)
41. C'era una volta in Anatolia (Nuri Bilge Ceylan)
42. First reformed (Paul Schrader)
43. Fuochi d'artificio in pieno giorno (Yinan Diao)
44. Turist (Ruben Ostlund)
45. Trois souvenirs de ma jeunesse (Arnauld Desplechin)
46. The Social network (David Fincher)
47. La isla minima (Alberto Rodriguez)
48. Che Dio ci perdoni (Rodrigo Sorogoyen)
49. Inherent vice (Paul Thomas Anderson)
50. El clan (Pablo Trapero)
Una fulgida meteora (Hu Bo), ottime nuove leve (Sean Baker, David Robert Mitchell, Craig S. Zahler), un commovente epitaffio (Lucky) e testamento di una carriera (Non essere cattivo, First reformed), un grandissimo noir (Too Late), un turbinio di vita, emozioni, sensazioni (Mektoub my love), un capolavoro totale (Nocturama), occhi a mandorla sempre sugli scudi (Gokseong, Fuochi d'artificio in pieno giorno), Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni 16 anni. Gesù, ma chi li ha? (Love, Simon, The perks of being a wallflower), The drugs don't work (Oslo, 31. august) e tante altre belle cose.
Inviato 27 novembre 2019 - 16:54
No?
Inviato 27 novembre 2019 - 18:31
Documentary
[...]
Wiseman (per quelle due o tre cose magnifiche che vidi a Fuori orario nella notte dei tempi) e Herzog idoli, chiaramente.
"Le quattro volte" di Frammartino capolavoro, anche se per me, pur utilizzandone la forma, non e' un documentario, anzi lo trovo un film molto "letterario".
"Act of Killing" non e' il mio genere. Non amo l'arte che crede di poter maneggiare e farci guardare in faccia il Male reale. Per me non e' cosa, soprattutto per le arti visive, l'astrazione della scrittura forse puo arrischiarsi di piu'. Idiosincrasia personale.
prova allora "The look of silence", l'altra faccia della medaglia sempre di Oppenheimer
Inviato 27 novembre 2019 - 18:44
Se mai saro' dell'umore giusto, provero'.
Intanto volevo fare un post sui "miei" noir/crime/polizieschi/thriller del decennio, pensando ne uscisse una lista appena piu' numerosa di quella sui western (selezionando i miei preferiti) e invece realizzo che ne sono usciti parecchi che mi sono piaciuti. E me ne mancano parecchi da vedere, soprattutto orientali. Non mi ero accorto di tanta abbondanza.
Inviato 27 novembre 2019 - 23:23
Inviato 01 gennaio 2020 - 16:47
Inviato 01 gennaio 2020 - 22:35
Questo dovrebbe esserci in ogni classifica se si parla di anni 2010, un filmone, con una Alicia Vikander immensa.Ex Machina
Inviato 03 gennaio 2020 - 09:10
Per me gli anni '10 sono principalmente tre film clamorosi e una serie:
All Is Lost, First Reformed, Melancholia, Twin Peaks: The Return
Poi ci sono altri film bellissimi che cito solo per tirare su il morale a Solar: The tree of life, Parasite, The square, Victoria, Anomalisa, Si alza il vento
E ancora (un gradino sotto): The VVitch, Blue Jasmine, Fra balkongen, La mort de Louis XIV, Under electric clouds, Birdman, Citizenfour, La grande bellezza, Too Late, A ghost story, Blind, It follows, Her, Enemy, Rebuild of Evangelion 3/Q, The act of killing, Reality, Tabu, Killer Joe, Shame, Un piccione... e tanti altri meritevoli che sicuramente dimentico
Infine ci sono quei registi che praticamente tutto quello che fanno per me è ok++: Haneke, Herzog, Allen, Wes Anderson, Lanthimos, Tarantino, Refn, P.T. Anderson, von Trier, Cronenberg (torna ti prego)
Inviato 03 gennaio 2020 - 13:10
vikander ti amo
cmq sottovalutato non direi
Inviato 13 gennaio 2020 - 15:45
Per me gli anni '10 sono principalmente tre film clamorosi e una serie:
All Is Lost, First Reformed, Melancholia, Twin Peaks: The Return
Paul Schrader e' d'accordo con te.
Paul Schrader pubblica la sua top ten del decennio: in testa c’è First Reformed!
La top dieci del Paolone...
1. First Reformed (e c'ha pure ragione, c'ha)
2. Sils Maria (uhm, mi e' sembrata una rivette-ata gia' vista, preferisco di gran lunga Personal Shopper)
3. Parola di Dio (mah, uno di quei film a tesi che sopporto poco)
4. Ida
5. The Irishman
6. Boyhood
7. Burning
8. Dolor y Gloria
9. The Tree of Life
10. Leviathan
Inviato 13 gennaio 2020 - 19:11
Si potrebbero fare la classifiche decennali del forum, senza la fretta che contraddistingue la sezione musicale si può recuperare varie cose per poi chiudere a metà febbraio. Io mi propongo di fare il conteggio
Inviato 14 gennaio 2020 - 11:42
Per me gli anni '10 sono principalmente tre film clamorosi e una serie:
All Is Lost, First Reformed, Melancholia, Twin Peaks: The Return
Paul Schrader e' d'accordo con te.
Paul Schrader pubblica la sua top ten del decennio: in testa c’è First Reformed!
La top dieci del Paolone...
1. First Reformed (e c'ha pure ragione, c'ha)
2. Sils Maria (uhm, mi e' sembrata una rivette-ata gia' vista, preferisco di gran lunga Personal Shopper)
3. Parola di Dio (mah, uno di quei film a tesi che sopporto poco)
4. Ida
5. The Irishman
6. Boyhood
7. Burning
8. Dolor y Gloria
9. The Tree of Life
10. Leviathan
Ma una delle regole non scritte di queste liste fatte da registi non dovrebbe essere "non mettere i tuoi film"? Se ho capito bene.
The core principle of freedom
Is the only notion to obey
Inviato 23 marzo 2020 - 09:47
I miglior film italiani? Si potrebbe fare una TOP 5! Per me così su due piedi
1. Dogman
2. Non essere cattivo
3. Reality
4. L'intervallo
5. Belluscone
Ma è stato sopratutto il decennio delle serie
1. Gomorra (Stagione 1)
2. Young Pope
3. Romanzo Criminale (Stagione 2)
4. Gomorra (Stagione 2)
5. New Pope
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi