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Approfondire Berio


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12 replies to this topic

#1 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 21 agosto 2018 - 08:55

Salve.

Non vorrei soffermarmi sulle Sequenze, che già conosco e su cui c'è già la discussione apposita, o sull'ultima fase dell'opera del Maestro (qualcosa sentii in diretta quando ascoltavo a manetta la radio e il Terzo era la mia stazione preferita), ma su altre opere, come le orchestrali, di cui non so assolutamente niente.

Principalmente qualcosa che rappresenti bene il passaggio dagli studi dodecafonici giovanili alle prime sperimentazioni elettroniche. Ripeto, so poco. Ho bazzicato di più Nono.

Grazie per le risposte.


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#2 woody

    Classic Rocker

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Inviato 21 agosto 2018 - 12:59

A me piace molto la classica contemporanea, ma non ho la cultura necessaria a parlarne o esprimere giudizi in merito.

Abito a Firenze e un mio amico lavora per Tempo Reale, l'associazione di ricerca musicale fondata una trentina d'anni fa da Luciano Berio. Alla sua guida al momento c'è Francesco Giomi, che collaborava col maestro quando lui era ancora in vita. Ho potuto anche conoscere una ragazza di cui non ricordo il nome che si occupa della fondazione Berio e dello studio e analisi delle sue opere. 

Ecco in passato ho parlato con lei di Sinfonia e di Circles, come detto prima non so entrare troppo nello specifico,  le dissi solo che mi avevano colpito fra le cose che avevo sentito e lei mi ha confermato che hanno una certa importanza nel catalogo di Berio. Circles lo ascoltai ormai più di 15 anni fa, scaricato più o meno per caso da winmx (mi piaceva l'ensemble che era composto da percussioni, arpa e voce) e fu più o meno il brano che mi fece scoprire che nella classica del 900 c'erano cose veramente interessanti. Poi ovviamente mi ha citato le sequenze come opere fondamentali per conoscere l'opera di Berio.

Un'altra composizione dovrebbe essere Laborintus, poi c'erano pure due composizioni elettroniche della metà degli anni 50, al momento mi sfuggono i titoli ma sono facilmente rintracciabili.

Questo più o meno quello che mi viene in mente al momento, se ricordo qualcos'altro poi aggiungo.


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#3 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 21 agosto 2018 - 13:17

Grazie!
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#4 Sandor

    Enciclopedista

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Inviato 21 agosto 2018 - 13:20

Proprio per essere sintetici Sinfonia è tra le principali opere del secolo scorso ,non ci sono dubbi.

Poi c'è una grande produzione di altissima qualità dalla musica elettronica alla musica corale .

L'elenco è inutile,fai una veloce ricerca e troverai tanta musica bellissima.


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#5 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 21 agosto 2018 - 13:39

Avrei voluto qualcosa di più tecnico e mirato dell'arido elenco su Uichipidia.
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#6 Sandor

    Enciclopedista

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Inviato 21 agosto 2018 - 13:51

Avrei voluto qualcosa di più tecnico e mirato dell'arido elenco su Uichipidia.

Per quello non ho fatto l'elenco ,non sono in grado di fare un discorso tecnico più in là che un pezzo mi piace o meno.

Io apprezzo soprattutto la sua musica elettronica(Visage,Momenti,Thema ect) ,ascolta quelli poi dici che ne pensi.


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#7 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 21 agosto 2018 - 14:02

Ok, cerco. Grazie mille.
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#8 Stephen

    Wannabe the Night Meister

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Inviato 21 agosto 2018 - 14:36

Principalmente qualcosa che rappresenti bene il passaggio dagli studi dodecafonici giovanili alle prime sperimentazioni elettroniche.

 

Dal punto di vista puramente cronologico credo tu stia implicitamente indicando le Cinque variazioni per pianoforte, dodecafoniche e coeve alle prime sonate di Boulez, ma affatto più liriche a confronto, la composizione Chamber Music, resa interessante e rarefatta anche da un peculiare ensamble di clarinetto, arpa, violoncello e voce, e Due pezzi per violino e pianoforte, molto 'muscolari' e gestualmente marcati. Dello stile successivo del nostro - nel suo citazionismo narrativo, nella sua sensibilità per l'espressività strumentale e nel ricorso alla cultura musicale classica (vi è molto, nell'atteggiamento, in comune con Bruno Maderna) - che matura in seguito alla prima e già citata sconvolgente sperimentazione elettronica di Thema (omaggio a Joyce), sicuramente la ripetutamente consigliata Sinfonia è ben rappresentativa (e certamente anche molto impegnativa all'ascolto), ma io aggiungerei anche, per quanto riguarda la mirabile attenzione che Berio dedicava all'utilizzo della voce, il "pop" di Cries of London o delle Folk Songs e il barocchismo frammentario di Recital I (for Cathy).


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E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#9 paloz

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Inviato 21 agosto 2018 - 15:08

Qui avevo parlato di Laborintus II nella versione di Ictus Ensemble con Mike Patton - con un tangenziale raffronto con la versione principale recitata da Sanguineti.

 

Le opere sinfoniche ho sempre fatto fatica ad ascoltarle, ma ci ritorno periodicamente per cercare di addentrarmi gradualmente nella loro logica.

 

Tra le sue cose più accessibili sicuramente le Folk Songs, brani da camera che appunto rielaborano pezzi popolari di varia provenienza: la versione di riferimento è chiaramente quella con la voce di Cathy Berberian.

 

Per estro e inventiva le Sequenze sono per me il progetto più eccitante che Berio abbia intrapreso, ma è anche perché mi piace la sfida del brano solista - specie nei confronti dell'esecutore, che in tutti i casi non ha vita facile nell'interpretare pezzi così complessi e non di rado con durata prossima ai dieci minuti.


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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#10 simon

    Scaruffiano

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Inviato 21 agosto 2018 - 18:54

Salve.

Non vorrei soffermarmi sulle Sequenze, che già conosco e su cui c'è già la discussione apposita, o sull'ultima fase dell'opera del Maestro (qualcosa sentii in diretta quando ascoltavo a manetta la radio e il Terzo era la mia stazione preferita), ma su altre opere, come le orchestrali, di cui non so assolutamente niente.

Principalmente qualcosa che rappresenti bene il passaggio dagli studi dodecafonici giovanili alle prime sperimentazioni elettroniche. Ripeto, so poco. Ho bazzicato di più Nono.

Grazie per le risposte.

 

 

Visto che da un momento all'altro, solamente perché mi sono permesso di affermare nella sezione politica che NON sono di sinistra, alcune persone hanno iniziato a insultarmi anche pesantemente, ho deciso di scrivere in modo molto succinto e senza alcuna concessione al virtuosismo.

 

Dovresti iniziare dallo splendido ritratto dedicato a Luciano, apparso nell'incredibile libro FASE SECONDA del Maestro dei giornalisti musicali (scienza musicale per intenderci) italiani e non solo, il pordenonese Mario Bortolotto.

 

Segui attentamente quello che scrive questo immane genio su Luciano Berio, e ti cerchi i brani su you tube. 


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#11 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 22 agosto 2018 - 21:59

Ascoltate le Folk Songs, per dare un giudizio forse è bene cercare i brani originali per meglio apprezzare la rielaborazione del Maestro.
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#12 Stephen

    Wannabe the Night Meister

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Inviato 22 agosto 2018 - 23:04

i brani originali

 

Per quei pochi di cui c'è un 'originale', trattandosi di folk. Mi viene in mente solo la bellissima I wonder as I wonder di Niles. Comunque Berio li ha riarrangiati ex-novo tutti per orchestra, credo si possa dire con sicurezza, visto che al massimo la base di partenza non penso potesse essere più che due linee di pianoforte. (Se ti sono piaciute potresti provare queste di Maderna, un lavoro simile sempre per orchestra da camera ma senza mezzo soprano... cioè, proprio senza cantante asd )

 

Intanto mi sono andato a rileggere le conferenze di Un ricordo al futuro (a sfogliare, dai asd ) e ho notato che l'opera che si autocita più spesso (soltanto un paio di volte, comunque!) è Visage.


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E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#13 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 09 ottobre 2018 - 12:47

Grazie alle vostyre dritte sto approfondendo Berio (e non solo lui). Spero di poter fare presto un intervento approfondito.


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