Inviato 10 luglio 2018 - 19:57
Di questa scena era da citare lo scambio finale:
Taxista (allungando un biglietto da visita): Chiamami, se hai bisogno di me-
Marlowe: Giorno e notte?
Taxista: Di notte è meglio. Di giorno lavoro.
Si può parlare di film cult quando l'unico adepto del culto (almeno tra le tue conoscenze) sei tu?
Chissenefrega, questo ha tutte le caratteristiche del film cult: dialoghi memorabili e iper-quotabili, personaggi indimenticabili, un'aria di strafottenza e nonchalance, una meravigliosa sprezzatura nella regia...
Hawks è il classico versatile per eccellenza, capace di eccellere in generi diversissimi. Un po' il Goethe del cinema. Eppure si vede che la sua dimensione nativa è la commedia, il suo grande talento è di volgere i meccanismi perfettamente oliati della commedia agli scopi più diversi. Il suo non è una commedia noir, neppure un noir con spunti da commedia (che pure ci sono), ma un noir, perfetto, esemplare, archetipico, concepito con l'occhio infallibile per il lato più interessante delle persone, con la perfetta maestria del dialogo e la totale noncuranza per il realismo del commediografo di razza.
Chandler consigliava agli scrittori: quando siete in dubbio, fate entrare un tizio con una pistola. Solo in Hawks la reazione poteva essere la battuta: Così tante pistole in città, e così poco cervello.
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.