carino, ma prima o poi verrà soppiantato dalla noia per l'attuale e l'arrivo di nuove logiche e pensieri.
jack, tu cosa consigli come ascoltare per prepararsi all'arrivo di nuove logiche e pensieri?
Ciao e grazie per lo spunto. Non consiglio nulla e non vedo cosa potrei consigliare, il flusso del cambiamento musicale (stilistico, produttivo, e qualsiasi altro agg.) è più o meno costante e più o meno imprevedibile (oggi meno che ieri? Boh) e di certo non avviene (e probabilmente non è mai avvenuto) con uno stacco netto che, arrivati al punto, ci porrà la domanda "e adesso?". Il concetto sarebbe: El mal querer è musica figlia di questi tempi ed estremamente legata ad essi stilisticamente e concettualmente, il che è una caratteristica potenzialmente positivissima che non lego dunque all'essere un difetto. Cosa voglia dire tutto ciò in senso generale non lo so e quasi sicuramente nulla, ma magari azzardo un "non lascerà il segno" in questo caso, perchè quando e se certi stilemi pop, r'n'b o ciò che si vuole, prima o poi devieranno in altri, penso sarà dura riascoltare El mar querer (e preciso che il mio ragionamento vuole esser valido solo e soltanto per questo disco, così come ci sono album synth pop invecchiati male ed altri che riascolterei per i prossimi 100 anni pur essendo legati indissolubilmente ai loro tempi, o, più nel genere, non credo che smetterò a breve di ascoltare Solange).
Non lascerà il segno neppure Los Angeles, magari, ma la sua poca connessione con l'oggi, non tanto per il genere proposto ed i suoni, quanto per questo suo propendere verso l'esagerazione, l'espressività innegabilmente eccessiva, un esercizio opposto alla logica attuale, penso che me lo faranno tenere ben stretto negli anni a venire senza il minimo rischio di ascoltare musica "vecchia", al contrario del successore, perché le sue caratteristiche non sono vincolate all'oggi, la trovo musica viva e portante di suo.
Il tutto: stra IMHO