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In Quale Lingua Leggete?


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87 replies to this topic

#1 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 16 aprile 2017 - 11:10

Io in inglese non ci riesco proprio, decisamente troppo impegnativo. Qua intendo romanzi, invece in generale non ho problemi con le poesie. 

 

dunque tutto quello che é stato scritto in inglese, francese e tedesco, oppure spagnolo e altre derivazione latine, di norma lo leggo in lingua italiana. 

 


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#2 William Wilson

    Doppelgänger

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Inviato 16 aprile 2017 - 16:47

Mi capita ogni tanto di leggere in English, anche American E., saggi e articoli.
In francese prima leggevo di tutto, romanzi poesie saggi, ora soprattutto articoli.
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#3 piersa

    Megalo-Man

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  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 16 aprile 2017 - 16:54

Scusa ma topic del cazzo.
Fai direttamente 3d "CV" invece di una singola sezione "Lingue conosciute".
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#4 Nijinsky

    Señorito en escasez

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Inviato 16 aprile 2017 - 19:34

Piersa, vorrei leggere la bio di Choderlos De Laclos di Bertaud ma è troppo lungo da leggere in francese. Me lo traduci?
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Siamo vittime di una trovata retorica.


#5 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 16 aprile 2017 - 19:53

I libri francesi mi piace leggerli in tedesco; i russi rendono bene in francese; i sudamericani sono spesso migliorati da una buona traduzione ungherese.


Muk: come mai italiano e non nella tua lingua madre?
  • 5

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#6 Reynard

    No OGM

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Inviato 16 aprile 2017 - 20:02

I libri francesi mi piace leggerli in tedesco.
 

Il primo libro che ho letto in tedesco è stato "Il piccolo principe" ashd

 

(e sorvoliamo sul perché abbia letto "Il piccolo principe", fra l'altro in non tenera età. Diciamo che era un regalo e lasciamola lì).


  • 1
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#7 Duck

    Professionista della malafede

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Inviato 16 aprile 2017 - 20:11

Non ho mai avuto il coraggio di mettermi seriamente a leggere un romanzo in inglese (l'unica lingua che conosco). Articoli, pure tecnici, e fumetti nessun problema.

 

Prima o poi mi studierò il francese per comprarmi l'opera omnia di Franquìn.


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«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#8 Gonzalo Pirobutirro

    Tony Nelli

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Inviato 16 aprile 2017 - 20:25

Inglese e francese quando capita, iddio benedica le mie prof del liceo linguistico.
Il tedesco mi piacerebbe riprenderlo, ad averci un po' più di tempo.
  • 0

#9 Merlo

    Classic Rocker

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Inviato 16 aprile 2017 - 21:14

Io i libri scritti in lingua inglese oramai li leggo esclusivamente in lingua originale (saggi divulgativi, racconti e romanzi: niente di particolarmente complesso o tecnico).

 

E' una capacità, di cui sono molto soddisfatto, che ho sviluppato qualche anno fa dopo aver preso un tablet: con gli ebook basta un clic per avere la traduzione istantanea di un vocabolo che non si conosce e tutto è più semplice : )

 

Il primo libro con cui mi sono cimentato sono state le opere complete di Lovecraft e leggendole mi sono reso conto che quello che mi ha sempre tenuto alla larga dai libri in inglese era di fatto un blocco mentale, perché in fin dei conti la lingua scritta la capisco bene e l'ho sempre letta tranquillamente in rete su base quotidiana.

 

Ora vorrei tentare con qualcosa di un po' più sofisticato, tipo Virginia Woolf o Faulkner.

 

Il sogno: imparare il tedesco (mai studiato in vita mia) per leggere Kafka in lingua originale.


  • 0

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#10 wago

    FURTHERMORE

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Inviato 17 aprile 2017 - 14:16

Leggo in italiano e in inglese interscambiabilmente. In inglese sono un po' più lento, ma me ne rendo conto solo quando il testo è corposo (a finire un romanzo in inglese ci metto in genere un po' di più).
Col francese vado benone su articoli, testi scientifici e fumetti, mentre coi romanzi faccio fatica (il che non significa che di quando in quando non mi ci metta comunque, ma è dura).
Del tedesco ho una comprensione superficiale, sufficiente a capire il grosso di un articolo di giornale ma non di apprezzarne le sfumature o le frasi più complesse.

 

Tendenzialmente comunque leggo in inglese le opere letterarie scritte originalmente in inglese o di cui non ci siano ancora traduzioni italiane. In francese giusto le cose francesi. Tutto il resto in italiano.


  • 0
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#11 Gonzalo Pirobutirro

    Tony Nelli

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Inviato 17 aprile 2017 - 18:33

Il sogno, per me, sarebbe imparare il russo. Sogno bagnatissimo, ormai a ventott'anni che diamine vuoi imparare...


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#12 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Inviato 17 aprile 2017 - 19:01

Il sogno, per me, sarebbe imparare il russo. Sogno bagnatissimo, ormai a ventott'anni che diamine vuoi imparare...


Bagnato sarà pure bagnato, vabbè, comunque finita l'infanzia non so quanto ti cambi come capacità di apprendimento, sicuramente c'hai altre contingenze rispetto a quelle di un liceale, ma se sai come si studia una lingua e puoi permettertelo, vai.

Studiare una lingua per leggerla non mi passa per la testa. Leggo nella lingua che trovo se si tratta di romanzi o saggi trovati in italiano e in inglese (in circa 3 casi spagnolo e francese), la poesia per ora in originale se ita/eng/es/fr (ma es/fr evito proprio e non è come leggerle da madrelingua).
Quanto alla battuta di debaser, in effetti un poeta tedesco mi sa che me lo leggerei volentieri tradotto in inglese piuttosto che in italiano, ma gli scambi vagamente sensati si fermerebbero qua.
  • 1

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#13 Ronald Regaz

    ritardato mentale

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Inviato 17 aprile 2017 - 23:55

articoli scientifici/saggistica: inglese, francese, tedesco (nel mio campo tocca, infatti so leggere meglio quelli d'un articolo di giornale perché conosco argomenti e terminologia), spagnolo

 

romanzi/narrativa: inglese, francese (più spesso del primo)

 

poesia: inglese, francese, col testo a fronte capisco qualcosa anche di tedesco e spagnolo

 

il tutto senza contare lingue antiche e morte, nelle quali per lavoro leggo naturalmente parecchio


  • 1

#14 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 18 aprile 2017 - 08:08

Articoli scientifici ovviamente in inglese.

 

Romanzi - quelle rare volte che ne leggo - in italiano o francese. Ho provato con Dick e Vonnegut a iniziarmi alla lettura dei romanzi anglofoni in originale, ma per il momento ho dovuto desistere, per uno strano misto tra noia e fatica.

Fun fact: ho letto Cristo si è Fermato a Eboli (solo) in francese. Ecco, l'ho detto. Adesso smerdatemi pure, nun ve temo - e forse me lo merito.   ashd

 

Fumetti in inglese e francese, raramente in italiano.

 

Giornalismo, recensioni, articoli vari e cazzate su internet in inglese, italiano, francese, in quest'ordine.

 

 

Ormai direi che l'inglese, oltre a essere la lingua in cui penso e scribacchio matematica, è diventata la principale lingua in cui subisco l'intrattenimento, in un'accezione ampia che oltre alla narrativa (serie tv, cinema, tv show, fumetto, musica) comprende anche il cazzeggio internettiano. Fa eccezione la narrativa in prosa appunto, perché oh bisogna ammettere i proprio limiti.


  • 2

#15 Merlo

    Classic Rocker

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Inviato 18 aprile 2017 - 08:19

il tutto senza contare lingue antiche e morte, nelle quali per lavoro leggo naturalmente parecchio

 

Fico, che lavoro fai?


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#16 wago

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Inviato 18 aprile 2017 - 08:43

Ormai direi che l'inglese, oltre a essere la lingua in cui penso e scribacchio matematica,


Per ovvi motivi professionali io matematicheggio in italiano (le rare volte che ho tentato di far leggere qualcosa in inglese mi sono scontrato col fatto che gli studenti sono delle capre malamente ammaestrate), però ammetto che quando mezzo sovrappensiero mi parte qualche train of thought matematico spesso almeno inizialmente è in inglese. Immagino sia perché il grosso di quel che ho letto e quotidianamente leggo in quel campo è proprio in inglese.
Circa ogni giorno poi mi confronto col fatto che ci sono espressioni settoriali che in italiano proprio non esistono o suonano ridicole ("well-behaved" come cazzo si traduce, per dirne una?).


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#17 sud afternoon

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Inviato 18 aprile 2017 - 09:04

Sì infatti, non c'è bisogno di fare ricerca per pensare matematicamente in inglese. Nel momento in cui arrivi al corso di laurea magistrale e le nozioni ti sono presentate direttamente in inglese non torni più indietro. Molte non hanno traduzione perché nessuno ha mai avuto necessità di esprimerle nella sua lingua madre.

 

Però in Francia sono un po' meno permeabili all'inglese. Tanto che quando ho fatto il master 2 francese (corrispondente al secondo anno di magistrale italiana) ho iniziato a pensare, prendere appunti, scrivere in francese. Ho anche scritto la tesi di laurea di quel master in francese infatti.

 

Poi negli anni la cosa è passata. Però ancora quando scribacchio qualcosa su dei fogli o sulla lavagna mi diverto ad alternare le tre lingue, pur partendo dall'inglese di default. Anche perché i miei co-autori (leggasi: i miei amici che risolvono i problemi che da solo non so risolvere ashd ) sono per lo più italiani o francesi. E se nel mezzo di un discorso in italiano o francese devo dire una cosa come "well-behaved", beh, lo dico in inglese e amen.

 

Avevo anche il diritto di scrivere la tesi di dottorato in francese (in Italia si può scrivere in italiano?). Credo per le rocket science sia una stronzata immane. Ma c'è chi lo fa, come tutte le stronzate immani.  asd


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#18 Tom

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Inviato 18 aprile 2017 - 10:07

Che manica di secchioni che siete.
Vorrei essere il quarterback di un college americano per bullizzarvi tutti.
 
Io leggo solo in italiano.
Il tedesco, come da regola in Trentino, me l'avevano inculcato da ragazzino, ma come tutti l'ho totalmente rimosso. 
In inglese leggo solo fumetti, ma con i romanzi mi rompo subito i coglioni. Ci sto provando anche ora, ma mi sembra di essere tornato a scuola e la sensazione di star "studiando" (orrore!) mi prende male.
 
Che poi i miei scrittori del cuore sono i russi. Che faccio, imparo il russo solo per leggere dei romanzi?
Ma poi chi se ne frega, mica devo scrivere la Storia della Letteratura o dare voti, quel che mi arriva mi arriva, quel che perdo lo perdo. Va bene anche la traduzione dove Aleksej Karamazov diventa Alioscia e buonanotte.


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#19 Nijinsky

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Inviato 18 aprile 2017 - 10:17

Anche a me prende male leggere cose lunghe (> 100 pagine a meno che non siano robe scomponibili: racconti, saggi diversi raccolti) in inglese, soprattutto perché ci impiego molto di più (ho provato con Humboldt's gift e a metà sono passato all'ita). Le cose brevi come Of mice and men sono la mia misura.
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#20 geeno

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Inviato 18 aprile 2017 - 10:45

Se ci sono molti dialoghi io reggo anche 500 pagine in inglese senza problemi (es. George V. Higgins o Ellroy), trovo proprio che la forma dialogo venga troppo stravolta dalla traduzione (va detto che l'inglese è l'unica lingua straniera che maneggio ad un buon livello e di cui colgo molte sfumature a differenza di altre lingue che capisco ma ad un livello molto più elementare).

 

Fatico molto invece con una prosa più lirica, non nel senso che non capisco ma proprio che mi stanco, anche nei fumetti, ad esempio ultimamente ho penato con Black Panther della Marvel anni70 di Don McGregor.


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#21 Tom

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Inviato 18 aprile 2017 - 10:54

Fatico molto invece con una prosa più lirica, non nel senso che non capisco ma proprio che mi stanco, anche nei fumetti, ad esempio ultimamente ho penato con Black Panther della Marvel anni70 di Don McGregor.

 

Quello anch'io. Alan Moore e' spesso molto ostico, per dire.

A un livello meno intellettuale uno che mi ha fatto penare e' stato Roy Thomas, che a sua volta riprendeva da Robert H. Howard e Michael Moorcock.


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#22 geeno

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Inviato 18 aprile 2017 - 10:57

Roy Thomas <3 è uno dei miei fumettari del cuore.

 

Alan Moore varia molto da opera a opera, per dire Watchmen fila liscio tranne (appunto) nelle parti del fumetto dei pirati, ma forse è così anche in italiano.


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#23 Nijinsky

    Señorito en escasez

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Inviato 18 aprile 2017 - 11:06

Higgins ce l'ho lì da rileggere in inglese.
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#24 geeno

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Inviato 18 aprile 2017 - 11:38

Higgins ce l'ho lì da rileggere in inglese.

 

Quale, Friends of Eddie Coyle? Te lo mangi in un pomeriggio.


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#25 Nijinsky

    Señorito en escasez

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Inviato 18 aprile 2017 - 11:48

Esso.
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#26 Greed

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Inviato 18 aprile 2017 - 12:40

Nessuna


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#27 Mr. Atomic

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Inviato 18 aprile 2017 - 16:15

Muk: come mai italiano e non nella tua lingua madre?

 

Trovo l'italiano decisamente piú... boh, leggero (?) rispetto l'ungherese. Esempio: alcuni libri tradotti in ungherese li ho trovati pessimi, e li ho preferiti una volta riletti in italiano. Un'altra causa potrebbe essere determinata dal suono.

 

poi vabbe, spesso é merito del traduttore e la lingua c'entra relativamente poco. 


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#28 Greed

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Inviato 18 aprile 2017 - 17:46

Ronald, una cosa che voglio capire. Esistono ancora quelle persone che LEGGONO in latino (senza smatezzare con dizionari e declinazioni)? Allo stesso modo in cui io posso leggere l'inglese. 

 

Io leggo praticamente sempre in italiano. Qualche testo breve lo provo in inglese, Shakespeare e la poesia quando capita li faccio con testo a fronte. Il latino lo so tradurre ma con sudore della fronte. Le poesie in romagnolo le leggo. Giambattista Basile in napoletano pure.

Gli articoli di linguistica o critica letteraria a volte sono più facili in inglese che in lingua madre.


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#29 Ronald Regaz

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Inviato 18 aprile 2017 - 21:52

Ronald, una cosa che voglio capire. Esistono ancora quelle persone che LEGGONO in latino (senza smatezzare con dizionari e declinazioni)? Allo stesso modo in cui io posso leggere l'inglese. 

 

direi di sì, anche se immagino sempre meno, il latino si può arrivare a leggerlo più o meno all'impronta come una qualsiasi lingua, senza bisogno di smontarlo e decifrarlo ogni volta (anche se questo è il metodo che insegnano a scuola). in teoria pure il greco, ma presenta più difficoltà e più variazione (dialettale, diacronica, etc.), quindi può sempre capitare il testo linguisticamente 'strano' davanti a cui bisogna fermarsi e smontare pezzetto per pezzetto.

 

EDIT: per contro, le lingue moderne che so male (tipo il tedesco) le leggo come se traducessi la versione di latino (cerca il verbo, smadonna perché sta tre righe più sotto, riconosci i casi, etc.)


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#30 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 18 aprile 2017 - 22:14

Fino a qualche tempo(ormai molto) fa le lezioni della Gregoriana erano tutte in latino.

C'è stata una decadenza nello studio del Latino impressionante. Mio nonno mi raccontava che all'esame di maturità delle magistrali dovevi essere in grado di tradurre un passo dell'Eneide scelto a caso dal commissario. Libri di filosofia italiani vecchi 30 o 40 anni sono pieni di citazioni latine non tradotte.

Come direbbe il Mistico: mah...


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#31 wago

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Inviato 19 aprile 2017 - 05:50

Non mi sembra così drammatica questa decadenza. Il danno semmai è che il latino, in molte scuole, si studi ancora.

Già l'utilità didattica del latino è dubbia (eufemismo); il latino fatto male poi è pressoché certamente di utilità nulla.

Anche i miei genitori, usciti dal liceo, sapevano tradurre a colpo d'occhio; poi però hanno smesso di esserne in grado. Perché? Perché non gli è mai servito a un tubo.*

Di contro io non sono spiaciutissimo di aver "fatto latino" al liceo. Certo, avessi studiato una lingua difficile a caso, tipo il tedesco, ora saprei decentemente una lingua in più; epperò non avrei avuto a disposizione quelle 4 ore settimanali di lezione in cui occuparmi di tutto meno che dell'argomento della lezione stessa. Sono state preziosissime per fare i compiti delle altre materie e liberarmi i pomeriggi. (nb. appartenevo al genere "studente bravo": i miei compagni durante ore a caso copiavano i compiti del giorno stesso, io invece usavo sistematicamente quelle di latino per fare i compiti di 2/3 giorni dopo. E avevo cmq 8, visto che per quanto male sapessi la lingua comunque me la cavavo meglio del grosso degli altri).

Perdonate la digressione, ma quando posso inveire contro lo studio del latino non riesco davvero a lasciar perdere l'occasione.

* Nb questa non è non vuole essere una dimostrazione di inutilità didattica. Semplicemente un'evidenza del fatto che il latino è una lingua meno spendibile della maggior parte di quelle di cui si sta discutendo nel thread.
Sia chiaro anche che nutro stima, rispetto e anche un po' di invidia per chi il latino lo conosce bene, a maggior ragione se poi conosce altre lingue antiche e le usa quotidianamente come Ronald. La mia è una crociata contro il "latino per tutti" nei licei, certo non contro il latino in sé (?) o il fatto che qualcuno ancora se ne occupi nella vita.


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#32 Thælly

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Inviato 19 aprile 2017 - 07:48

Ronald, ma perché sti stronzi degli indoeuropeisti/linguisti storici si ostinano a scrivere in tedesco? Boh, ogni volta che li becco mi sanno di nostalgici del Kaiser, non li sopporto

 

(per non parlare dei generativisti quando scrivono in italiano, fastidio)


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#33 Nijinsky

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Inviato 19 aprile 2017 - 09:03

Boh, io lo trovo inutile, per una questione puramente oraria, in scuole come il linguistico o le magistrali (peccapirse), al classico e allo scientifico le ore sono sufficienti per farlo in modo decente (chi più chi meno; chiaramente nessuno esce Concetto Marchesi). Però esistono scuole (anche licei) senza latino (scienze applicate o come si chiama), mica è obbligatorio.

Greco era più bello, mi manca un po'.
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#34 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 19 aprile 2017 - 09:24

Contorto il ragionamento caro Wago. L'utilità didattica sarebbe da commisurare a quanto una cosa è spendibile(dove, quando, perché?).

Quindi prima l'utilità didattica del latino è dubbia, anzi è un eufemismo dire che è dubbia, ma poi dici che quello che dici non vuole essere una dimostrazione dell'inutilità didattica del latino(?!?). Semplicemente è un'evidenza che il latino sia meno spendibile. E che se tu avessi studiato il tedesco sapresti una lingua in più. Come se conoscere il latino sia sapere una lingua in meno! ashd

E il greco? E analogamente la storia dell'arte, la musica, la storia, la filosofia?


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#35 Merlo

    Classic Rocker

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Inviato 19 aprile 2017 - 10:20

Ronald, una cosa che voglio capire. Esistono ancora quelle persone che LEGGONO in latino (senza smatezzare con dizionari e declinazioni)? Allo stesso modo in cui io posso leggere l'inglese. 

 

Ma le comunicazioni in Vaticano non vengono tuttora fatte in latino? Se non sbaglio ogni tot vengono pubblicate delle dispense di neologismi per attualizzare il vocabolario.


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#36 Thælly

    mascellona da bukkake

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Inviato 19 aprile 2017 - 11:33

Ma non ho capito perché wago faccia un ragionamento, c'è anche da argomentarlo che il latino è inutile? asd


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#37 Stephen

    Wannabe the Night Meister

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  • LocationLa Callaretta della Colla

Inviato 19 aprile 2017 - 12:13

Comunque credo che chiunque all'uni abbia fatto una tesi su un autore latino/medievale/rinascimentale legga il latino scorrevolmente.
  • 0

E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#38 Gonzalo Pirobutirro

    Tony Nelli

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Inviato 19 aprile 2017 - 12:17

L'anno scorso, nei pressi della Normale, sento tre persone parlare in una lingua straniera che mi suonava strana ma al contempo familiare. Sul momento pensavo fosse rumeno; invece, origliando bene, mi sono reso conto che questi tre stavano chiacchierando in latino. O meglio, due parlavano e il terzo faceva di sì con la testa, ma resta una cosa che mi ha traumatizzato asd


  • 1

#39 wago

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Inviato 19 aprile 2017 - 12:41

Contorto il ragionamento caro Wago. L'utilità didattica sarebbe da commisurare a quanto una cosa è spendibile(dove, quando, perché?).
Quindi prima l'utilità didattica del latino è dubbia, anzi è un eufemismo dire che è dubbia, ma poi dici che quello che dici non vuole essere una dimostrazione dell'inutilità didattica del latino(?!?). Semplicemente è un'evidenza che il latino sia meno spendibile. E che se tu avessi studiato il tedesco sapresti una lingua in più. Come se conoscere il latino sia sapere una lingua in meno! ashd
E il greco? E analogamente la storia dell'arte, la musica, la storia, la filosofia?


Aspé, il mio ragionamento (per contorto che fosse) non si basava affatto sugli assunti che dichiari tu. In particolare non ho mai fatto l'equivalenza "efficacia didattica = spendibilità", anzi: la mia postilla serviva proprio a sgombrare il campo dal rischio di un possibile travisamento in questa direzione. Anche senza pescare la filosofia, la musica ecc, la "spendibilità" della matematica (materia che insegno) termina per il 90% delle persone ben prima dell'algebra dei polinomi, tema centrale del programma delle Superiori.

Chiedo scusa se la mia argomentazione è risultata poco chiara. Il filo era questo: "Se una volta chi studiava latino almeno poi lo sapeva, ora non è più così. Quindi, ammesso che un tempo potesse aver senso studiarlo, quel medesimo senso ora non c'è più. Tanto varrebbe non studiarlo".
Il discorso è ovviamente contestabile, e non entra davvero nel merito di quale nello specifico sarebbe l'utilità didattica della disciplina. Magari la cosa utile è di per sé cimentarsi con una cosa che per tutta la durata degli studi non si potrà mai padroneggiare, e che a pochi anni dalla loro fine sarà svanita nel nulla. Forse è un modo di preparasi alla complessità e alla mancanza di logica della vita. Forse la morale è "testa bassa e pedalare", serve per imparare a farsi il mazzo senza voler sempre ricorrere ad escamotage e sotterfugi. O al contrario lo scopo è proprio di insegnare allo studente a costruirseli da sé, i suoi trucchetti e sotterfugi per vivacchiare in una situazione che non sembra offrire appigli oltre a "studia come un bastardo".
In tutti questi casi, il mio discorso fallisce, perché il punto non sarebbe davvero l'apprendere il latino ma lo sbattersi nel tentativo di farlo, e dunque il fatto che il livello finale scenda non mina il valore didattico della pratica. Però a sto punto mi chiedo perché proprio il latino e non un'alta lingua ostica a caso. Ho fatto l'esempio del tedesco, ma anche il cinese o il giapponese andrebbero benone, credo. Sono pure più aliene, e la cosa penso (questa volta sentitamente) debba rappresentare un valore aggiunto.
  • 3
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#40 wago

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Inviato 19 aprile 2017 - 12:59

Ps conoscere il latino sarebbe certamente sapere una lingua in più - inutile forse sul piano pratico, ma in più e di per sé edificante.
Questo se al termine di 5 anni di liceo uno il latino lo sapesse. Io non lo sapevo. Ed ero uno studente bravo in un buon liceo. Ho pure passato una fase di selezione in non so quale "certamen" regionale, a prova del fatto che il mio livello fosse da considerarsi buono.
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#41 Greed

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Inviato 19 aprile 2017 - 15:44

Penso che il latino sia utile solo se si arriva a conoscerlo abbastanza bene per leggere o tradurre i testi latini (ciò implica almeno due o tre anni di sforzi senza particolari gratificazioni): cosa che ovviamente importerà chi poi studierà lettere, filosofia, teologia, linguistica. Io comunque sono uscito dall'università avendo fatto tre esami di latino belli tosti, ma senza capire molto più che la lingua (e se non la pratico per un mese, comincia a sbiadire). La comprensione di un testo latino mi richiede sempre molti sforzi.

Sono però felice del fatto che è materiale utile per studiare la semantica, le etimologie, per avere una buon palato se si parla di sintassi.

Insomma, sì, è inutile.

 

L'anno scorso, nei pressi della Normale, sento tre persone parlare in una lingua straniera che mi suonava strana ma al contempo familiare. Sul momento pensavo fosse rumeno; invece, origliando bene, mi sono reso conto che questi tre stavano chiacchierando in latino. O meglio, due parlavano e il terzo faceva di sì con la testa, ma resta una cosa che mi ha traumatizzato asd

 

Penso di essere traumatizzato solo a leggere l'episodio asd

Primo Levi nella "Tregua" racconta anche di essere riuscito a comunicare con un prete dell'Europa orientale in latino, in mancanza di meglio.


  • 2

#42 atlas

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Inviato 19 aprile 2017 - 16:49

da qualche anno a questa parte ho preso l'abitudine di troncare i noiosi rant sulle lingue morte con la seguente (memorabile) sentenza: NON È MORTO CIÒ CHE PUÒ ATTENDERE IN ETERNO. ecco, fatene tesoro.
  • 3

il faut se radicaliser. 


#43 Greed

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Inviato 19 aprile 2017 - 17:08

QUOD IN AETERNUM EXSPECTARE POTEST MORTUUM NON EST 


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#44 debaser

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Inviato 19 aprile 2017 - 17:10

Si sente che non sei madrelingua.
  • 6

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#45 pooneil

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Inviato 19 aprile 2017 - 17:31

Non sono mai stato una cima in latino, ma non sono d'accordo con il ragionamento di wago poiché credo che serva sopratutto sotto il profilo culturale, e non solo in in senso lato poiché ci permette di entrare in contatto senza mediazioni con una civiltà lontanissima da noi (con tutte le evidenti conseguenze, ancora amplificate dai risultati raggiunti da quella civiltà).

Discorso analogo per il greco.

 

Considerando poi la mia esperienza con la scuola italiana, la professoressa di latino è mediamente più preparata di quella d'inglese, figuriamoci di una eventuale seconda lingua, quindi sinceramente l'utilità dell'insegnamento di una ulteriore lingua straniera si esaurirebbe alla fine della maturità come lacrime nella pioggia.


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#46 Twin アメ

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Inviato 19 aprile 2017 - 17:38

Ah, io pensavo che il latino servisse per allenare la mente a ragionare.


  • 0

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#47 Greed

    round control to major troll

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Inviato 19 aprile 2017 - 18:07

Dicono anche che è utile per imparare il tedesco, che è una cosa fantastica.

Ho sbagliato debba? Può anche darsi asd


  • 0

#48 wago

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Inviato 19 aprile 2017 - 18:33

"Ha i casi" = "è utile per imparare il tedesco"?
Ah no scusate mette anche il verbo in fondo.

E il neutro...
... Ok, è il tedesco.
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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#49 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 19 aprile 2017 - 20:34

Ho sbagliato debba? Può anche darsi asd


No no, è solo che mi sembra molto scolastico. Dovresti andare a fare qualche mese in scambio nell'antica Roma per diventare più fluent.
  • 3

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#50 bELLE ELLEish

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Inviato 19 aprile 2017 - 20:37

 

Ho sbagliato debba? Può anche darsi asd


fluens.

 

fixatus


  • 7

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you





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