Visto. Dai è bellissimo siete incontentabili. Ma poi sicuri che la trasmissione della "malattia" tramite il sesso sia una metafora moralista? E se fosse il contrario: il sesso come liberazione delle paure infantili? Anche perché è pericoloso ma ti salva anche la vita.
Pericolo fisico, ma salvezza piscologica.
Non capisco questo passaggio della liberazione dalle paure infantili...
Eccomi. Ho sintetizzato il mio pensiero e sono stato un po' ermetico.
Intendevo in realtà parlare di paure in generale oltre che infantili: è un film che tratta del delicato passaggio dall'adolescenza all'età adulta usando con maestria il genere horror. Un passaggio che avviene, ovviamente, anche tramite le prime esperienze sessuali. Una fase che, però, può far nascere nuove paure legate a complessi e insicurezze che possono sfociare perfino in patologie psicologiche e che possono riportare a galla in un ragazzino anche paure più antiche, appunto infantili, sopite, ma non del tutto scomparse. Infatti, a me sembra che nel corso del film i personaggi abbiano una regressione psicologica e di atteggiamenti: all'inizio i 4 ragazzi appaiono già come dei giovani adulti alle prese con le prime bevute e i primi ammiccamenti maliziosi, tra silenzi, noia e sguardi seri (una delle prime inquadrature con i 4 sul divano molto distanti tra loro), poi quando il terrore dilaga li vediamo di nuovo tutti in gruppo (l'inquadratura nella stanza, le tre ragazze che dormono appiccicate, un rimando a notti passate in tenda da piccole, ai giochi e inquadrate dall'alto), ma d'un tratto sembrano molto più giovani rispetto all'inizio.
Quindi la crescita, la scoperta del esso ecc, presentano anche una fase di rifiuto a tutto ciò (la voglia di tornare bambini? Immediatamente, o quasi, gli amici della protagonista credono alle visioni dell'amica, come fanciulli incantati da una storia di fantasmi e streghe e l'aiutano senza indugio a fuggire, a vivere un'avventura -seppur spaventosa-), ma il sesso stesso, una volta accettato, può anche liberartene.
Interpretazione molto libera, basata solo su associazioni di idee molto personali. Magari dico cazzate eh...
Un'altra cosa: i camera car che inquadrano la città divorata dalla crisi e dall'abbandono sono sicuramente un richiamo a Carpenter, Halloween in particolare, ma qui assumono un significato diverso. In halloween l'inquadrare spesso queste ville borghesi nuovissime, questi prati perfettamente tenuti, voleva dire che il male è insito nella società, è intorno a noi, nonostante benessere e ricchezza. In "It Follows" il regista sembra dirci: ora la società è allo sfascio, è sgretolata, ma non è una liberazione, le nostre paure più intime sopravvivono a qualsiasi distruzione materiale.
Comunque, ribadisco, questo è un gran film.