[1] da wikipedia
Questa prima immagine che si trova ricercando Thundercat è piuttosto rappresentativa.
Al secolo Stephen Bruner, è un bassista di formazione jazz, nato in una famiglia musicale (il padre ha tenuto il tempo per Diana Ross, Temptations, etc.) e diventato un "riccardone" per riuscire a stare dietro al fratello batterista.
Proprio con il fratello si è unito alla band metal-qualcosa Suicidal Tendencies, di cui non ho mai sentito nulla.
Col tempo si è fatto strada fra i turnisti e il suo nome figura con nomi grossi o nomi indie (Erykah Badu, Flying Lotus su tutti, Kendrick Lamar, Shabazz Palaces, SZA). Io l'ho scoperto guardando un catalogo di bassi elettrici
Dopo aver preso un ruolo sempre più creativo all'interno delle varie collaborazioni, si è ritagliato il suo spazio nell'album d'esordio The Golden Age of Apocalypse (2011), prodotto da FlyLo e suonato quasi interamente con basso a 6 corde ed effetti. L'album è breve e contiene gli elementi caratteristici di Thundercat, ossia suoni sintetici e futuristici, armonie jazz, ritmi funky e un cantato tendente al falsetto soulful [che regge molto bene anche live] alternato ad un flow più vicino al rap. Insomma, hip hop e fusion. Molto bella la cover di George Duke, forse il merito di Bruner è semplicemente non averla rovinata.
Vi embeddo un singolo giusto perché appare la pornostarlette Havana Ginger
Dopo le ulteriori collaborazioni con Flying Lotus, fa uscire il secondo album, semplicemente Apocalypse (2013), che è la versione più a fuoco del precedente. Contiene un omaggio al precocemente defunto Austin Peralta, mentre il brano di maggior successo potrebbe essere questo:
e poi https://www.youtube....h?v=4Nq3Ls6kzeE
L'anno scorso è uscito l'ep The Beyond, dopo forse un mixtape di pseudo-cazzeggio con il solito Loto Volante, di cui è uscito il video Them Changes
https://www.youtube....h?v=GNCd_ERZvZM
Potete continuare a notare l'appropriazione culturale*
Quest'anno potrebbe uscire un ulteriore album con massiccia presenza di Steven Ellis, dopo i lavori con K dot e Kamasi Washington.
*sì, lo dico qua: per Pitchfork è un alfiere, in una triade con Kamasi e FlyLo o un quartetto di evangelisti con Lamar, ma i suoi testi sono amori, psichedelia; nelle interviste parla di musica e non di epica, i suoi video sono più Mac Demarco e shitty memes. Quindi non c'è bisogno di snaturare la discussia.
temo di non aver reso l'idea completa dell'artista, per cui chi lo conosce posti altri pezzi e chi conosce bene le sue collaborazioni le citi a iosa.