Secondo paio di ascolti oggi, devo dire che l'abitudine inizia a prevalere e riesco anche a fare più caso agli elementi positivi della proposta, che non sono pochi. Permangono però le perplessità iniziali, che si fanno comunque un poco più articolate:
- Laddove tutto ciò che ha a che fare con la chitarra mi risulta senza mezzi termini fichissimo (sia le smitragliate più indie-funky-Mew, sia certi funambolismi e ghirigori che non saprei a chi altro accostare se non a Steve Howe), voce, batteria, basso e tastiere mi risultano a tratti snervanti.
Il basso, come già osservato da Bosfy, è senz'altro apposto e ben suonato, ma manca di mordente e ha quel che di "turnistico" che lo rende difficile da amare. Non è una vera critica, ma se non scatta la fulminazione parte della ragione sta anche qui.
Le tastiere sono da gattabuja. Se il basso da solo non basta a far girare i coglioni, ecco le pianoline da band da matrimoni a far virare in modo decisamente negativo il bilancio a pelle. Al di là dell'obiettiva ipersaturazione tastieristica (a cui immagino ci sia sostanzialmente da abituarsi; d'altra parte la sensazione è simile al "ma stare un po' zitte ogni tanto mai?" che mi avevan fatto le tastiere del disco della Locanda delle Fate al primo ascolto), il fatto è proprio che il sound è plasticosissimo. Facendo anche qua un paragone azzardatissimo, mi vien da pensare ai giorni in cui qua dentro si impazziva per il-disco-brutto-degli-Agalloch e io non ce la potevo fare a reggerlo perché le tastiere erano troppo finte. Paradossalmente, non ho nessun problema dove il timbro si fa più sintetico, anzi: ci sono quei cinque/sei/dieci passaggi in cui si vira su territori quasi Duran Duran che davvero mi fan pensare "oh, finalmente è il mio disco". Il guaio sta invece dove la tastiera cerca di imitare il pianoforte e non ce la fa. Il risultato è amatoriale, da cover-band delle canzoncine dei cartoni beccata al Lucca Comics, e insomma io non reggo davvero. Forse mi abituerò anche a questo; forse no, chissà. Per ora procedo.
La batteria ha spesso e volentieri un sound cessoso. Il rullante soprattutto. In mezzo a un tutto così sbrilluccicoso e rifinito, che sti cazzo di tamburi facciano casino come nella più bordellara delle band hardcore a me un po' secca. Più che un problema col suono in sé (che ho avuto per anni, ma da anni ho appunto superato) la sensazione è che non sia azzeccato per la formula della band, che stoni. Che serva un altro produttore che possa far amalgamare i suoni in modo funzionale, in modo che non vadano - anche timbricamente - ognuno per i fatti suoi. In ogni caso questo specifico limite (mio o del sound, poco importa) emerge solo in alcuni brani, in altri la batteria è registrata come dio comanda.
In chiusura di tutto, la voce non è malvagia, ma è davvero poco espressiva. Dove la capacità evocativa della voce potrebbe essere quel di più che focalizza l'attenzione e permette di chiudere un occhio sul resto, qua invece c'è ben poco da sentire al di là della precisione nell'intonazione, ed è inevitabile concentrarsi sul resto. Scoprendo quelle che appaiono come falle.
- A me davvero continua a sfuggire l'orizzonte estetico di tutta sta cosa. Che vogliono fare? Perché suonano? Forse se capissi i testi o riuscissi o non inquadrarli come "band di giapponesi vestiti da giapponesi che fanno cose che solo un giapponese può capire" riuscirei a cogliere meglio il quid della proposta. C'è forse insomma, da parte mia, una distanza culturale e una mancanza di documentazione che fa sì che non riesca a cogliere gli elementi di interesse se non a un livello puramente tecnico. E' musica che mi dice poco, che non mi trasporta, perché non capisco dove voglia andare a parare. Chi sono sti qua? Che vogliono dire? Sono dei nerdazzi, gli ennesimi cosplayer, un misto delle due cose, nessuna delle due? Parlano di sci-fi o di teenager giapponesi?
Dei vari elementi di perplessità, questo è forse il più grosso, ma anche il più facilmente risolvibile: basta che mi informi un minimo.
In conclusione, il disco ha senz'altro molti punti di contatto con ciò che in genere mi piace, ma per intanto non riesce ad attestarsi oltre al livello "buffa curiosità" che testimonia quanto siano strani i giapponesi. Mi spiace davvero non essere in grado di apprezzarlo al di là di un punto di vista così turistico, ma per il momento così va. Ci tornerò (forse).