Ed eccola qua, la recensione più attesa del momento:
Fra chi sta lodando il disco si è già fatto ricorso all'ormai tradizionale motto del miglior Bowie da "Scary Monsters". La filastrocca viene del resto ripetuta a ogni suo album e ha francamente stancato, come se questo signore non avesse pubblicato niente di rilevante dopo il 1980.Dall'altro lato abbiamo i detrattori, per cui Bowie è costretto alla resa. Se prova a fare qualcosa fuori dai suoi binari, è un modaiolo che ruba le idee altrui (nel caso specifico, quelle di Scott Walker e dei Radiohead), quando invece prova a fare un album che suoni "classico" (come poteva essere "The Next Day") viene proposto come candidato per il ritiro, dal momento che non avrebbe più niente da dire. In sostanza, "se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre".
È curioso questo trattamento riservato al Duca, assai diverso da quello di cui godono gli altri "dinosauri" del rock. A Neil Young, Bruce Springsteen, Bob Dylan o Leonard Cohen vengono concessi stanchi dischi da pensionati col pilota automatico e nessuno batte ciglio. Con Bowie la cosa non funziona.
Chi l'avrà scritto?
http://www.ondarock....e_blackstar.htm