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La Lingua Italiana, Al Suo Massimo Potenziale.


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43 replies to this topic

#1 chronochromie

    Laurea presso Facoltà di Non Rispondere

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Inviato 24 settembre 2015 - 14:00

Da un po' di tempo ho il desiderio di leggere autori italiani, autori che abbiano un modo particolare di trattare la lingua italiana, sia per lessico (non perché banalmente letterario) sia per costruzione della frase.

Autori che consigliereste a qualcuno che abbia l'ambizione di imparare a scrivere bene.

Non dico solo romanzi, ma anche saggi o giornalisti.

Voi, a uno così, quali libri suggerireste?


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Prima ch'io mi profilassi...

#2 il nostro caro angelo

    Anello di Saturno

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Inviato 24 settembre 2015 - 15:46

CALVINO, ITALO.
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#3 wago

    FURTHERMORE

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Inviato 24 settembre 2015 - 15:51

Anche io avrei detto

Calvino
Levi
Rodari

Di Levi non tanto le robe sui Lager che sì, ok, ben scritte ma; più che altro le cose tipo Il sistema periodico e La chiave a stella.

Certo, si parla di scrittori con un italiano molto asciutto ed esatto; se quello che cerchi sono i barocchismi e il linguaggio fiorito l'invito è a guardare altrove.

Comunque sono curioso di sentire i consigli degli altri; sui recentissimi anche io avrei bisogno di raccomandazioni. I miei gusti sono infatti molto random e molto "pop" (per dire, mi piace Baricco [strali, sassi, pomodori] e leggo sistematicamente i romanzi dei Wu Ming, che nonostante non possano dirsi splendidamente scritti mi risultano sempre avvincenti).


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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#4 Nijinsky

    Señorito en escasez

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Inviato 24 settembre 2015 - 16:14

Sciascia?

 

Saggisti con uno stile limpido: Macchia, Dionisotti, Pontiggia (mai letto i saggi però).

 

(tutti morti)


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Siamo vittime di una trovata retorica.


#5 New Gold Dream

    Groupie

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Inviato 24 settembre 2015 - 17:22

Gadda. asd


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#6 wago

    FURTHERMORE

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Inviato 24 settembre 2015 - 17:38

Gadda. asd

L'asd è perché non lo consiglieresti come esempio? Di suo ho letto solo Quer Pasticciaccio, che mi ha fatto abbastanza schifo... In altre cose è più straightforward come stile, o dici proprio che quel modo lì di scrivere - così personale e senz'altro difficile da gestire - potrebbe essere un buon modello per altri? O sei sarcastico a riguardo?


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#7 New Gold Dream

    Groupie

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Inviato 24 settembre 2015 - 18:01

guarda - *mezzo giro di sedia* anch'io - seguivo a ruota i consigli di Niji sulle acque chete. comunque questa notte serra le finestre ché il fantasma dell'ingegnere ti mena con lo straightforward, antico strumento di tortura della roma papalina.

 

(sarcasmo, quodlibet, è ovvio che dopo lo "stile limpido" evocato è un atroce opposto. e cito anche un amore. però io disdegno questa mia limpidezza, adesso, vedi...che violenza postribolare)


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#8 Greed

    round control to major troll

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Inviato 24 settembre 2015 - 19:39

Da un po' di tempo ho il desiderio di leggere autori italiani, autori che abbiano un modo particolare di trattare la lingua italiana, sia per lessico (non perché banalmente letterario) sia per costruzione della frase

 

Detta così, mi obblighi a citare D'Arrigo che in quanto a costruzione e lessico (letterario, siciliano reinventato, preso in prestito dal francese, dal latino e riplasmato in una lingua con la quale si impara a convivere e si finisce per amare. Diversamente da Gadda, che di solito cerca lo scontro corpo a corpo) ha fatto miracoli. Horcynus Orca. Un assaggino dall'incipit, nel quale si può intravvedere la particolarità e ritmicità

 
Imbruniva a vista d'occhio e un filo di ventilazione alitava dal mare in
rema sul basso promontorio. Per tutto quel giorno il mare si era allisciato
ancora alla grande calmerìa di scirocco che durava, senza mutamento
alcuno, sino dalla partenza da Napoli: levante, ponente e levante, ieri, oggi,
domani e quello sventolio flacco flacco dell'onda grigia, d'argento o di
ferro, ripetuta a perdita d'occhio.

 

 

Forse anche le acrobazie di Fenoglio nel Partigiano Johnny.

Riguardo invece all'uso letterario e sapiente dell'italiano parlato, Emilio Tadini. Io ho letto Eccetera, uno romanzo su una specie di peregrinazione notturna di giovani ragazzi, che rincorrono chissà cosa e sono appassionati di discoteche. Scritto da un ottantenne.

 

<<Senti, - le faccio, perché i quanto a attaccare sono un fenomeno, io - chiedilo in giro, se non sono famoso per come so attaccar discorso - senti, dicono che mandi giù di tutto. Vediamo se è vero>>.

<<Proprio di tutto, no, - mi fa lei, con un'aria un po' stanchina, - però assaggiare si può sempre>>.

   Per dire la classe. L'oro nel fango eccetera.

   Dunque è chiaro che io non è questione di vigliaccheria.

   E' che posso scegliere fra tante di quelle cose, io...

   Prima cosa, appunto, ci sono talmente tante ragazze... 

   E, pensaci, un numero doppio, dico doppio, di tette!

   Dico, non è fantastico?

 

 

 

EDIT: Come da titolo io ho citato scrittori che portano l'italiano verso l'oltre. Altri che hanno parlato di Calvino e Levi hanno fatto bene, che sono il fiore del nostro scrivere. Wago fa bene a citare Baricco, che, gusti a parte, è uno che sa sfruttare davvero molto bene le risorse della lingua.


  • 2

#9 Guest_Franzy_*

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Inviato 24 settembre 2015 - 19:52

Ennio Flaiano
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#10 atlas

    -

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Inviato 24 settembre 2015 - 19:59

curzio-malaparte.jpg

zlatan malaparte
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il faut se radicaliser. 


#11 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 24 settembre 2015 - 20:04

http://forum.ondaroc...gio-manganelli/


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#12 Ronald Regaz

    ritardato mentale

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Inviato 24 settembre 2015 - 21:56

Vittorio Imbriani (1840-1886)


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#13 Kerzhakov91

    Born too late

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Inviato 24 settembre 2015 - 22:10

Tommaso Franci.


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#14 Brizzio

    pivello

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Inviato 24 settembre 2015 - 23:02

Buzzati Dino


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#15 auslöschung

    internal bio-reverb

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Inviato 24 settembre 2015 - 23:26

boh, non riesco a prendere sul serio la richiesta (in nessun senso peggiorativo, intendiamoci - è onesta, credo). quindi - gadda preso - vado con la mia quota di name dropping siciliano, la retroguardia. qualcuno ha detto d'arrigo, no? pizzuto (sinfonia, le pagelle)? consolo? bufalino? arriverà il '63, suppongo. e quelle cose lì: gioco d'anticipo un po' sui fianchi: benway ha ristampato la sadisfazione letteraria di corrado costa. ma è una cosa diversa.


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#16 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 25 settembre 2015 - 00:54

Da un po' di tempo ho il desiderio di leggere autori italiani, autori che abbiano un modo particolare di trattare la lingua italiana, sia per lessico (non perché banalmente letterario) sia per costruzione della frase.

Autori che consigliereste a qualcuno che abbia l'ambizione di imparare a scrivere bene.

Non dico solo romanzi, ma anche saggi o giornalisti.

Voi, a uno così, quali libri suggerireste?

 

tutte le opere di Simon


  • 1

Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#17 Nijinsky

    Señorito en escasez

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Inviato 25 settembre 2015 - 06:59

Ah se cerchi derive barocche e silhouttes da decifrare, e vogliamo restare tra i siciliani, allora Ripellino può esserti amico.
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Siamo vittime di una trovata retorica.


#18 tonysuper

    Classic Rocker

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Inviato 25 settembre 2015 - 07:35

Claudio Magris.


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#19 Guest_Michele Murolo_*

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Inviato 25 settembre 2015 - 09:32

Luigi di Ruscio

 

Improvvisamente sul tram quotidiano ho capito che il lato positivo dell’antologia Poesia e Realtà di Giancarlo Majorino è quell’essere insieme, gli atei insieme ai credenti, gli analfabeti con i bene alfabetizzati, quelli della rima e quelli della contro rima, i viscerali con i cerebrali, i nuovissimi con i vecchissimi che muoiono anche a cent’anni, quelli che si sono suicidati e quelli che vivono molto bene, gli ammogliati e gli strozzati, gli avanguardisti e i retroattivi, gli italiani e i sanfedisti, i seri e quelli che irridono anche la croce rossa con tutto il pappalardo, tutti insieme con le “ali illuminate”, perché è questo essere insieme la prova dell’epoca, devono riuscire a vivere insieme gli albani con i serbi, i turchi con i curdi, i palestinesi con gli ebrei, devono smettersela di vivere in un massacro continuo, devono imparare ad accettarsi così come sono, perché è vero quello che mi diceva nonna analfabeta “siamo tutti figli di madri”, le nostre diversità contano meno di tutto quello che abbiamo in comune, quei cuori del manifesto Benetton saranno di neri o di bianchi però i cuori sono tutti uguali, i nostri cervelli simili. Quell’essere insieme come quando ero in quel reparto, io italiano insieme a tutti i norvegesi, quasi la pecora nera tra i biondi e gli azzurrati, eppure eravamo insieme e fummo insieme per decine d’anni continui. Ero insieme a tutti voi con le nostre tutte, con gli ingenui vestiti della domenica, li ricordo uno ad uno ora che sono quasi tutti morti. Però ogni tanto tra la folla sento un urlo, vengo chiamato, urlato in tutti i modi con nome e cognome che qui sono indicibili in maniera corretta, uno sopravvissuto a tutte le pesti, a tutte le polveri arsenicali e dei metalli pesanti, metallurgiche, a tutte le sudate continue mi chiama, mi abbraccia. Eravamo insieme diversi in tutto ma eravamo insieme nello stesso disprezzo per i padroni, insieme quando abbiamo sabotato e scioperato, insieme nei sotterfugi operai, ridevamo insieme e sudavamo insieme senza neppure accorgerci di questo miracolo, l’essere diversi però fraternamente.


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#20 Serena

    Even if we're just dancin' in the dark

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Inviato 25 settembre 2015 - 11:09

Buzzati Dino

stavo per indicarlo,  con Un amore

con quel linguaggio  capace, come pochi, di rendere il flusso dei pensieri del protagonista.


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They're coming outta the goddamn walls

Stavamo scarsi
 


#21 Incidente

    Feudo

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Inviato 25 settembre 2015 - 14:08

Un libro che da un punto di vista esplorativo della lingua italiana, delle sue profondità espressive, mi ha scombussolato è stato 'Ferito a morte' di Raffaele La Capria, libro sublime al di là di questo discorso. Facci un pensiero. 


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#22 Ronald Regaz

    ritardato mentale

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Inviato 26 settembre 2015 - 11:32

Ah se cerchi derive barocche e silhouttes da decifrare, e vogliamo restare tra i siciliani, allora Ripellino può esserti amico.

 

grandissimo Ripellino, sottoscrivo.


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#23 captino

    ł

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Inviato 05 ottobre 2015 - 20:20

Direi proprio Vittorio Imbriani, Merope IV e Dio ne scampi dagli Orsenigo, raccolti qui

 

Poi quoto auslö, i siciliani; di Antonio Pizzuto, se voi un romanzo, Si riparano bambole è ottimo, altrimenti Pagelle, una raccolta di brevi prose indipendenti, capolavoro

 

Se ti interessa anche la poesia, comprati il volume Garzanti con l'opera di Sandro Sinigaglia


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#24 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 05 ottobre 2015 - 21:12

Direi proprio Vittorio Imbriani, Merope IV e Dio ne scampi dagli Orsenigo, raccolti qui

 

Questo l'ho ordinato e lo aspetto con aspettative.

In Topic, l'ottimo Coby mi aveva consigliato Maurizio Salabelle di cui ho comprato e letto "Il maestro Atomi" e "La famiglia che perse tempo".

Prometto di scriverne qualche rigo, di sicuro è IT rispetto al tema del 3d ma ci stanno un paio di considerazioni, molto simili a quelle di un altro autore IT che è Guido Morselli che perciò segnalo (e di cui avevo scritto qualcosa su Contropassato prossimo, Roma senza papa, Dissipatio HG.).

 

Naturalmente Landolfi.

 

Leggermente OT direi Nino Frassica di cui è quasi niotevole anche lo spot che sta girando, un "urlo" del tipo "Chi beve e guida è scemo" (grande Nino <3)


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#25 New Gold Dream

    Groupie

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Inviato 16 ottobre 2015 - 00:42

con tutto l'amore per nino frassica - sincero e imperituro - ma che c'entra adesso, piersa? asd


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#26 Greed

    round control to major troll

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Inviato 16 ottobre 2015 - 17:30

Piersa, perché dici Landolfi? A me piace e a volte fa effettivamente dei prodigi, ma io non l'avrei mai considerato "lingua italiana al suo massimo potenziale". In realtà ci ho pensato, ma non l'ho trovato un buon esempio.

Hai in mente qualche libro preciso, o qualche brano preciso? Io penso di essermi fermato attorno al 1950, tra i libri che ha scritto; già si nota un evoluzione tra i primissimi racconti e Zittelle/Cancroregina.


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#27 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 16 ottobre 2015 - 17:56

Di BigNino mi riferivo al suo libro, non ricordo il titolo ma lo pagai 1€.

In effetti il tema del 3d è un po' ambiguo: cosa vuol dire oggettivamente? Barocchismo, neologismi, idioletti (insomma Gadda), asciuttezza e concisione (Sciascia), OAC (D'Arrigo), pietra miliare dell'unificazione linguistica (Dante), poesia travestita di prosa (quel ramo del lago di Como, oppure uno inventato da me: e vvi va e vvi va il bro do di da do) cura estrema di ogni singolo segno (Manganelli) o una buona scusa per indicare una roba che ti garba (Landolfi, La bière du pecheur)?
Questa è la domanda.
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#28 simon

    Scaruffiano

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Inviato 16 ottobre 2015 - 18:10

sono innamorato del Pasolini romano dei primi anni cinquanta del secolo scorso: uno dei pochi tentavi della letteratura italiana neorealista di stampo marxista di sperimentare una prosa di altissimo spessore concettuale "incollata" in modo dissonante alla materia trattata: pedofilia, omicidi, disperazione e solitudine urbana. Carmelo Bene dell'autografia di un ritratto rimane indiscutibilmente come il punto più alto, almeno italiano, di felicissima demolizione dell'intera congerie del sacramentale umano, una scrittura fulminante da parte di un non scrittore che riformula l'intera esperienza filosofico-letteraria del novecento italiano e francese in abissi polisemici da far tremare i polsi: per nessuno, dunque per tutti. sono di parte potrebbe sostenere qualche utente, ma posso negarlo pienamente: leggere per la prima volta l'autografia è paragonabile per davvero al trauma estetico di osservare per la prima volta un quadro di Bacon. 


  • 0

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#29 piersa

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Inviato 16 ottobre 2015 - 18:18

Ma dici i (due) romanzi o a tutto? Su tutto sono di accordo (di Carmelo che scrive manca purtroppo il suo gesto più clamoroso, la voce e poi il "gesto composto" del suo corpicino-lego)
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#30 simon

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Inviato 16 ottobre 2015 - 18:20

Ma dici i (due) romanzi o a tutto? Su tutto sono di accordo (di Carmelo che scrive manca purtroppo il suo gesto più clamoroso, la voce e poi il "gesto composto" del suo corpicino-lego)

 

mi riferisco ai primi racconti romani che trovi in una poderosa raccolta uscita a metà anni sessanta

 

aliocchiazzurri.jpg


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#31 piersa

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Inviato 16 ottobre 2015 - 18:30

Eh, una summa valorosa di cui i romanzi/racconti sono la materia non dico inferiore ma meno evocativa. Anche le sue sceneggiature sono toccanti, pur dovendo essere traslate in un linguaggio tecnico e anche i suoi studi "dilettante semiologo" hanno una energia che è quella del diciottenne che fa l'amore per la prima volta, teneramente incendiario.
  • 0

#32 simon

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Inviato 16 ottobre 2015 - 18:35

Eh, una summa valorosa di cui i romanzi/racconti sono la materia non dico inferiore ma meno evocativa. Anche le sue sceneggiature sono toccanti, pur dovendo essere traslate in un linguaggio tecnico e anche i suoi studi "dilettante semiologo" hanno una energia che è quella del diciottenne che fa l'amore per la prima volta, teneramente incendiario.

 

bella.


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#33 100000

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Inviato 16 ottobre 2015 - 18:49

Morselli prima o poi lo recupero eh (come tanti altri).


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#34 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 16 ottobre 2015 - 18:50

Auguri caro
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#35 100000

    Enciclopedista

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Inviato 16 ottobre 2015 - 19:28

Non so se è per Morselli o per il compleanno (sono vecchio :( ) ma grazie in entrambi i casi :)


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#36 Greed

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Inviato 17 ottobre 2015 - 09:04

Di BigNino mi riferivo al suo libro, non ricordo il titolo ma lo pagai 1€.

In effetti il tema del 3d è un po' ambiguo: cosa vuol dire oggettivamente?

 

In effetti le risposte di ognuno riflettono l'ambiguità, quindi si passa da Calvino e Buzzati a Gadda e Fenoglio.

Io però per potenziale intenderei, perlappunto, potenziale, lo sfruttamento di risorse che la lingua ha se usata in modo creativo e personale, quindi sì ai participi assurdi del Partigiano Johnny (a proposito: ho visto che in libreria è uscito "Il libro di Johnny"), ai neologismi e l'impressionante ricchezza lessicale di Dante, e allo stile inglobante (purtroppo non sono bravo come Fenoglio) di Gadda.

Calvino e Buzzati e Levi sono ottimi, e non dico che non lavorano sulla lingua, però non mi sembrano al massimo potenziale. Che si debbano studiare per imparare a scrivere, invece, decisamente sì.

 

Ma poi. Cosa vuol dire OAC?

 

10000, se era il tuo compleanno, auguri.


  • 0

#37 piersa

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Inviato 17 ottobre 2015 - 09:09

Ordo Ab Chao
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#38 Greed

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Inviato 17 ottobre 2015 - 09:13

Forse è più indicato CAO allora.


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#39 piersa

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Inviato 17 ottobre 2015 - 12:16

Sciogli l'acronimo
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#40 Greed

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Inviato 17 ottobre 2015 - 13:13

Ho semplicemente invertito, Chaos ab Ordine. In realtà è solo una battuta, però effettivamente è una scrittura che ha una grande componente di ordine: nella sua ricchezza e inventività sembra non ci sia mai nulla di casuale o di estraneo. Poi però il disordine arriva. E a livello tematico, più che stilistico, è un libro sul disordine e squilibrio. Si rivoltò il mondo, dice un personaggio.

Comunque ci apro un topic su D'Arrigo, appena ne ho voglia.


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#41 simon

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Inviato 17 ottobre 2015 - 14:34

adesso molto probabilmente qualche utente chiama direttamente le forze armate e me le spediscono assai poco amabilmente dalle mie parti. ma uno dei miei scrittori italiani preferiti a livello di flusso di coscienza perpetuamente messo in gioco da un voce sempre altra ed altera a se medesima è Andrea Pazienza. qualche persona razionale, che ha sempre vissuto nella sacra geometria dell'ordine civile e morale, potrebbe definirsi inquieto ed inquietato da simile affermazione e invece... e invece ho trovato nell'Andrea Pazienza maestoso di POMPEO la scrittura più che adatta per sorvolare e liquefare con amabili sismogrammi sentimentali la "vita umana" italiana, l'unico scrittore, autore giovane che sia riuscito a fotografare in maniera cristallina la squallida morte che come un'ombra egizia carica di significati interiorizzati ammantava la periferia delle sue storie, e nel caso del magno POMPEO della sua storia, sacrificata proprio a quell'ombra che ci porterà via tutti quanti, lasciando dietro di noi forse un solco di astratta beatitudine alla Foscolo. POMPEO vale lo scandalo per la materia trattata, per l'incredibile facilità di rendere normale un conato di coscienza che guardandosi allo specchio decide di recidersi, di uscire questa volta anche dall'amata eroina, per optare quel carico magmatico di ombra egizia che ci ha privato prematuramente di un genio totale. la stessa cosa, parlando di materia meno nobile. la si potrebbe scrivere a favore di Gianni Brera, un poeta mancato, un letterato che dopo una infinita bevuta in sacra compagnia, decideva di buttare giù sul foglio di carta intendo, una larva di proposizioni che fondevano dialetti, storie, meditazioni filosofiche, strategie sportive, difformi rappresentazioni teatrali, e un odio per l'italia unificata da renderlo una sorta di amabile circense super colto che affogava il suo piacere culinario fino in fondo solamente nella sua prosa vulcanica, stempiata, quasi folle nel suo spregio razzista. 


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#42 piersa

    Megalo-Man

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  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 17 ottobre 2015 - 15:37

Cosa è scrittore? Uno che ha intuito non solo la vanità delle cose e che non le approfondisce per non perdere in potenza quello che guadagnerebbe in spiegazione.

Brera e Pazienza allora. Ma non zerocalcare nè alessandro baricco. La letteratura non andrebbe aiutata, divulgata, pubblicizzata, resa obbligatoria. Solo mettendola fuorilegge potrebbe tornare a essere qualcosa di utile.


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#43 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 17 ottobre 2015 - 16:37

 nè alessandro baricco

 

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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


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#44 100000

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Inviato 17 ottobre 2015 - 19:45

 
10000, se era il tuo compleanno, auguri.


Lo era, grazie.
Saluti letterari da Praga, sto provando a leggere Kafka in lingua ma non è facile.
Scusate l'OT.
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