a conferma di quanto ormai Whedon sia ai ferri corti con la Marvel e di quanto ho scritto nella mia recensione
http://www.badtaste....i-e-l-d/125768/
ma qua più che altro si mettono in evidenza tutti i problemi connessi a tenere insieme due media che corrono paralleli (e che sono gestiti da team differenti, visto che è la succursale marvel tv a gestire i prodotti televisivi) piuttosto che a segnalare delle forti divergenze creative. davvero io non vedo la connessione logica e direttamente la conseguenza a cui sei giunto, per cui whedon molla i marvel studios per divergenze quindi il film non è personale quindi non è riuscito
veramente tutto quello di cui tratta age of ultron, a partire proprio dalla scelta del cattivo, era già nato sul set del primo avengers, così come la volontà di fare un film diverso, più focalizzato sui personaggi. la critica all'impersonalità del film per me non sta proprio in piedi e infatti non l'ho letta da nessun'altra parte. i tratti caratteristici di whedon ci sono tutti: dai dialoghi brillanti all'amore sconfinato per le storie marvel e il rispetto per la materia trattata
io forse non sono all'altezza per parlare di questi film, sono un nerd dell'ultim'ora e guardo i film sotto lsd , ma ho letto la recensione di roberto recchioni (sul suo blog, che ho scoperto grazie a tom) e dice più o meno le stesso cose che ho detto io nel post di apertura, e lui direi che ne sa MOLTO di fumetti e tutte queste cose. forse, ma dico forse, caro vegeta, non bisogna essere per forza dei poveri coglioni che non sanno nulla dell'universo marvel se si ha apprezzato questo film, che dici?
la recensione di recchioni
Per tutti quelli che stanno con il fiato sospeso: respirate.
E' un bel film che migliora tutto quanto visto di buono nella prima pellicola e aggiusta molto di quello che, invece, nel capitolo precedente non funzionava.
Mi ha fatto impazzire e strappare i vestiti?
No. Ma questo è più un problema mio. Diciamo, semplicemente, che se il primo capitolo mi aveva emozionato moltissimo ma anche lasciato forti perplessità in relazione allo script e alle capacità di Whedon di fare cinema vero e non televisione con molti più soldi, questo mi ha convinto molto di più sotto questi aspetti (pur non essendo per nulla esente da critiche) ma mi ha emozionato poco.
Forse perché la carta del "primo film che ha portato a schermo i supereroi esattamente come ho sempre desiderato vederli" era già stata giocata.
Comunque, per quelli che leggono le recensioni solo per sapere se tale film è piaciuto o non piaciuto a tal dei tali, mettete il mio voto favorevole sul taccuino a dedicatevi ad altro, perché da qui in poi sono solo riflessioni a margine.
Iniziamo con parlare delle cose che mi sono piaciute meno in assoluto.
Che, fortunatamente, non hanno nulla a che spartire con il film vero e proprio.
- Adattamento
Io capisco la fretta, capisco che gli anni d'oro del doppiaggio italiano sono ormai passati, capisco che le persone chiamate a fare la traduzione magari non sono appassionate di fumetti Marvel... ma queste non sono buone scuse per affidare tutto l'adattameno a Google Translate, porco giuda.
"Dobbiamo prendere la MATRIX di Visione?" LA MATRIX?!
- Doppiaggio.
Non sono uno che ama i film doppiati. Ma non sono nemmeno un talebano che si rifiuta di vederne.
Solo che un doppiaggio debole è un doppiaggio debole. E quello di Avengers - age of Ultron - è debolissimo. E' così freddo e mixato in maniera così discutibile che a tratti sembra una colonna audio appicciata (male) sull'audio originale.
- La stereoscopia.
Il 3D può essere impiegato male in almeno un paio di maniere. Può essere ininfluente sulla fruizione del film e non aggiungere nulla alla spettacolarità, per esempio. Che ti viene da chiederti che ce l'hanno messo a fare se non per ridere di te e degli orrendi occhialini che ti hanno fatto tenere sul naso per due ore e passa. Oppure può essere dannoso, compromettendo la "leggibilità" di quanto succede a schermo. Ecco, in Age of Ultron hanno raggiunto il non trascurabile risultato di centrare entrambi gli obiettivi negativi. Tutta la prima, lunga, spettacolare, sequenza di combattimento è guastata da una stereoscopia fastidiosissima che ne mina davvero la fruizione. Nel resto del film, invece, te la scordi completamente e l'unica cosa che ti dici mentalmente è che certe scene sono un poco troppo scure (ovviamente è colpa degli occhiali).
- Il pubblico.
Questo è un discorso da quelli che dei Metallica sentivano i demo tape in cassetta e che poi gli hanno fatto schifo perché sono diventati commerciali, quindi prendetelo per quello che è: lo sfogo di un vecchio nerd che si ricorda di quando essere nerd non era per nulla figo.
Il pubblico, dicevamo.
Un film come Avengers - age of Ultron - oggi attira un pubblico compostoda da bambini (li adoro e spero che crescano bene anche grazie a film come questo), dalla frangia generalista che vede Avengers esattamente come vedrà Jurassic World e che si diverte, o non si diverte, solo in funzione della qualità dell'intrattenimento che la pellicola offre, dai nerd della prima ora (come me) che vedono il film stampato sulla carta gialla degli albi Corno, dai wannabe nerd dell'ultima ora, che per loro gli Avengers sono quelli scritti da Bendis e che quando parlano di "vecchie storie" si riferiscono al ciclo di Kurt Busiek.
E poi le finte nerd.
Ecco, loro sono il male del mondo.
Avete presente quelle ragazze che guardano la partita di calcio insieme ai vostri amici e tifano il doppio di voi, e strillano e si incazzano come se fosse la finale di Champions quando invece è solo una partita per un posto a centro classifica che forse è utile per andare in UEFA e forse no?
Ecco, quelle, ma con la maglietta di Captain America addosso (o con una finto vintage di Star Wars). Quelle che pensano (e lo pensano davvero, è questa la cosa triste) di amare i fumetti di supereroi e non hanno capito che credono di amarli solo perché essere "una che legge i comics" ti da quella marcia sociale in più per fare colpo su un mondo che ormai è dominato da maschi nerd che si eccitano più per un grosso scimmione peloso (scusa Chewie) che per loro.
Il male del mondo. Altro che l'ISIS.
Adesso passiamo a qualche difettuccio del film.
- le cause-effetto
Fermo restando che, sotto questo punto di vista, il film è nettamente migliore del precedente (ma ci voleva poco), rimane il fatto che il meccanismo narrativo di causa-effetto è ancora il punto debole delle pellicole dedicate ai Potenti Vendicatori.
In sostanza, non è mai ben chiaro perché un'azione conduce a un certo tipo di reazione e rimane spesso oscura la ragione per cui certi personaggi fanno determinatre cose o hanno determinate reazioni. O dove vanno. O perchè ci vanno. E cosa fanno una volta arrivati (tipo il bagnetto di Thor).
- l'umorismo
Si calmi, signor Ortolani: le giuro che il LOL è molto più moderato che nel primo film. Ma, di fatto, è comunque la cifra stilistica della pellicola. Non prendersi sul serio va bene. Scherzare con lo spettatore va bene, Ironizzare fuori e dentro al film va bene. Però anche dei giocattoloni divertenti come i film di Star Wasr hanno i loro momenti seri, drammatici, epici. In Avengers non capita mai. E questo mina un poco il coinvolgimento. Perché va bene che la Marvel è simpatica e la DC musona. Ma io ho pianto sulla morte di Jean Grey. E di Gwen. E di zia May (non è vero: ridevo a crepapelle, in quel caso). A me piace il tocco ironico di Whedon, ma quel tocco c'era anche su Buffy e Firefly eppure, quelle serie, avevano anche i loro momenti di autentico dramma, dei momenti di seriosa epicità.
Negli Avengers questo non succede. E tenendo conto che stiamo parlando degli "eroi più potenti del Terra", questa cosa un poco pesa.
- Il respiro whedoniano.
Qui è un discorso complicato. Premesso che io amo molto il Whedon sceneggiatore, ho invece delle forti perplessità sul Whedon regista cinematografico. Perché la sua maniera di vedere le cose continua a essere tanto, troppo, televisiva.
Non so spiegarmi bene. Sul serio, è una questione di respiro.
Per capirsi: c'è molto più spettacolo ed emozione nell'automobile che passa attraverso tre grattacieli di FF7 che in tutta la battaglia finale di Age of Ultron. E non è che sia girata male, eh? Anzi.
E' proprio che ho l'impressione che Whedon gestisca male il tempo. Non lascia "posare" le cose per poi ripartire, non permette allo spettatore di godersi l'afflato epico di quello che racconta.
Gli manca, in sostanza, il grandeur che fa del cinema, il cinema.
Per questo, a conti fatti, questo nuovo Avengers mi è sembrato il secondo episodio della più maestosa serie televisiva di tutti i tempi, più che il blockbuster dell'anno.
Ma ora passiamo alle note positive che è tardi e devo andarmi a rivedere il secondo teaser di Guerre Stellari.
- Whedon è un fan.
Questa è una cosa importante. Whedon ama davvero la materia che sta trattando, ne conosce bene la storia e la rispetta. Tanto è vero che il ciclo di albi a cui questo film è maggiormente debitore è quello di Roy Thomas, in particolare dal n. 60 della testata in poi. E proprio per questa ragione il centro emotivo di tutto il film pesa sulle spalle dei personaggi favoriti di Thomas, quella manica di reietti e ex-criminali, con cui Cap rifonda i Vendicatori: Occhio di Falco, Vedova Nera, Quicksilver e Scarlett Witch. E questa cosa, rispetto al primo film dov'erano i pezzi da novanta a dominare la scena, dona alla seconda pellicola un'umanità maggiore, un maggiore spessore e calore.
In sostanza il film è molto più attento alle psicologie dei personaggi e molto più curato nell'aspetto della caratterizzazione.
- Whedon ama i dialoghi brillanti.
E (adattamento e doppiaggio a parte) la cosa è evidente. Non c'è un dialogo brutto in tutto il film.
Non uno.
- Whedon si sta impegnando per garantire una spettacolarità che non gli appartiene.
Sia chiaro, il buon Joss non sarà mai Michel Bay in termini visivi. Ma nemmeno Justin Lin. O Abrams. Ma si impegna. E tra nuove seconde unita di pregio, effetti speciali decisamente migliorati, e una maggiore consapevolezza generale, si porta a casa una scena davvero notevole (il combattimento tra Hulk e l'Hulk Buster), e un paio di scene discrete (quella d'apertura e, in tono minore, il combattimento finale).
- Whedon capisce i suoi errori e li corregge.
Il primo Avengers era molto debole nel trattare personaggi come Vedova e Occhio di Falco.
Qui la maggior parte dell'attenzione è riservata a loro. Certo, Iron Man-Tony Stark è comunque un motore importante, ma è si mangia meno il film che nel capitolo precedente (anche perché il buon Downey Jr. sembra un poco svogliato).
- La continuity
Age of Ultron mette in fila tutti gli elementi di continuity sparsi nei film Marvel precedenti, facendone emergere un universo cinematografico coeso. E' la prima volta che una cosa del genere succede al cinema. Non è roba da poco, come concetto.
In conclusione: scrivendone e ripensandoci a mente fredda, queste Avengers - age of Ultron - mi è sembrato meglio di quando l'ho visto in sala.
Mi toccherà rivederlo.
In lingua originale, sia chiaro.