Laura Mvula

Ecco un video con la Metropole Orkest:

L'ho vista dal vivo, è bravissima. Classe, originalità e simpatia.

Cazzo, a me piacerebbe tantissimo vederla, ma dove l'hai vista te?

La descrizione mi ingolosisce parecchio. Appena termino la maratona pro-Mango, mi fiondo ad ascoltarla! 

Oh che bello che c'è il thread <3 Sing To The Moon è un album meraviglioso, davvero originale per il panorama inglese odierno - io ci sento sprazzi di musical negli arrangiamenti orchestrali (soprattutto nell'uso dell'arpa), e di "plantation songs" nel modo in cui sviluppa i cori e le percussioni. E' un album quasi arcaico a momenti, davvero affascinante.

Molto bello anche il live con la Metropole.

Oh che bello che c'è il thread <3 Sing To The Moon è un album meraviglioso, davvero originale per il panorama inglese odierno - io ci sento sprazzi di musical negli arrangiamenti orchestrali (soprattutto nell'uso dell'arpa), e di "plantation songs" nel modo in cui sviluppa i cori e le percussioni. E' un album quasi arcaico a momenti, davvero affascinante.

 

Molto bello anche il live con la Metropole.

Ha molto in mente un musical come approccio sì, anche in questo pur con differenze comunque marcatissime c'è qualcosa in comune con la Monae, anche nelle ambiziose orchestrazioni di supporto ai dischi, poi ovvio la materia musicale è ben diversa. Il panorama inglese odierno che tu citi ha ancora una classe per me senza pari, se pensate che questa Mvula comunque ha dietro un grosso investimento ed una buona promozione e paragonate la materia musicale con quelli che vengono promossi da noi in Italia allo stesso modo c'è da spararsi alle tempie, se non emigrare. 

E' ovviamente presto per dire se sia una grande, ma questo disco per me è qualcosa di davvero importante e urgente da dire. Sentite che roba questo brano:

Mi ha ricordato certe orchestrazioni di Smile dei Beach Boys nel "ritornello". Ovviamente cosa positivissima dato che è tra i dischi con gli arrangiamenti migliori che io ricordi.

Postiamolo sto pezzo che è bellissimo

Mi ha ricordato certe orchestrazioni di Smile dei Beach Boys nel "ritornello". Ovviamente cosa positivissima dato che è tra i dischi con gli arrangiamenti migliori che io ricordi.

Gli arrangiamenti del disco sono incredibili ed il punto più forte della sua musica, se è vero che nella voce si ispira abbastanza al filone del neosoul degli ultimi 20 anni è anche vero che nessuna cantante alla quale si riferisce ha osato così tanto nelle strumentazioni e nella ricchezza armonica, distantissima infatti dalla Badu (alla quale dice di ispirarsi) e superiore anche a Janelle Monae che pure con gli arrangiamenti ci ha dato dentro tantissimo. Però mentre nel caso della Monae le parti orchestrali sembrano qualcosa di appiccicato sopra ad un contesto rnb pregevole qui c'è una coerenza ed un'integrità dell'arrangiamento rispetto alle canzoni che non ha eguali, sembrano nate con questi suoni e con l'orchestra dentro all'anima. Da questo sforzo compositivo notevole ne esce sacrificata la base ritmica drum and bass rispetto alle sue colleghe, e non è un male perché appunto il risultato è qualcosa di nuovo. 

è sempre un piacere leggere i tuoi post Drogo, scrivi bene ed invogli un sacco all'ascolto.

Solo a voi il suo profilo su Spotify è impazzito? Nel senso che cliccate su una canzone e ne suona un'altra?

Ho ascoltato qualcosa e mi piace molto e i miei neuroni residui - pochi, confusi e infelici - hanno materializzato davanti ai miei occhi l'immagine di Nina Simone

Magari sbaglio, però non è da me esitare, lo prendo

Mi ha ricordato certe orchestrazioni di Smile dei Beach Boys nel "ritornello". Ovviamente cosa positivissima dato che è tra i dischi con gli arrangiamenti migliori che io ricordi.

 

 

Non fa una musica che può sfondare commercialmente, non finché rischia così tanto almeno, con armonie stortissime che rimangono sempre aperte 

 

Comunque se questo non sono d'accordo, Sing to the Moon secondo me con la giusta pubblicità può tirare...

Quando l'album uscì in Inghilterra fu pubblicizzato molto dai media (raggiunse il n.9) e Green Garden la si sentiva spesso. La critica pure l'ha accolto molto bene, e il live con l'orchestra di qualche mese fa penso sia una dimostrazione lampante che c'è ancora un discreto crescendo attorno a lei. Del resto questo non è un album "alla moda" (nonostante ai tempi i suoi promoter tentarono di associarla - malamente - alla figura di Amy Winehouse), né tantomeno pensato per generare singoli spaccaclassifiche, ma possiede una potenza di fondo che si rivela solo col tempo e numerosi ascolti - io stesso ho iniziato ad amarlo davvero solo un anno dopo averlo sentito la prima volta.

Sui alcuni paragoni letti in rete comunque faccio fatica anch'io a trovare riscontri, e mi ritrovo con quel che dice Giovanni. Laura Mvula stessa ha citato la Badu come influenza, ma presumo che si riferisse più alla sua figura - è innegabile che per questa nuova generazione di cantanti soul "impegnate" la Badu sia un po' il faro da seguire - perché musicalmente io nel disco non ci sento alcuna affinità stilistica. Magari si può ricondurre un filo a Baduizm, che era vagamente acustico e aveva una forte impronta jazz, ma sia mood che arrangiamenti sono diametralmente opposti a Sing To The Moon.

Janelle Monae pure non ce la sento affatto. The Archandroid è un album forbito ed arrangiato da Dio che per estrosità e ambizione forse si può associare a Sing To The Moon, ma di base ha un'impronta ritmica molto più r'n'b e soprattutto impiega l'elettronica in maniera poderosa, filtra le voci e ha momenti decisamente psych. Vocalmente poi le due sono all'opposto.

Nina Simone invece ci può stare, c'è un aspetto ancestrale e spiritual nella Mvula che a momenti me la ricorda.

Ascoltato finalmente l'album, ora.

Se qualcuno giorni fa mi avesse detto: c'è un album pop, tutto arrangiato per una piccola orchestra con una cantante, ebbene, avrei provato diffidenza immediata, non lo avrei neanche ascoltato.

E invece...decisamente bello. Merita di sicuro vari riascolti, che gli concederò. Non avrei immaginato che qualcuno riuscisse a integrare così bene una piccola orchestra, e quegli strumenti, con una voce e delle canzoni. Sta anche bene nel periodo natalizio (un po' maliconico).

Grazie della segnalazione a Drogo.

Anche That's Alright che alza i bpm insieme a Green Garden è una discreta bombazza:

Qui potremmo anche essere in territori Rnb ma l'apertura del ritornello l'avremmo mai trovata in una cantante d'oltreoceano? Col cazzo.

Va bene, per me è un discreto capolavoro, nessuno ha citato Bacharach ma lo faccio io. Il nume tutelare è lui (e meno male, direi)

Il modo di "porgere" le note e il timbro caldo rimandano si  direttamente a Nina Simone, ma sta tizia deve avere mandato a memoria tutta la nobile tradizione (soul) jazz orchestrale, da Ellington a Gil Evans. Il disco è talmente denso di spunti, variazioni, idee, raffinatezze armoniche, incastri strumentali, arrangiamenti labirintici e spiazzanti che anche ascoltandolo per la centesima volta vi accorgerete di qualcosa cui non avevate ancora fatto caso. Disco sorprendente che emana una strana, irresistibile malìa e una classe infinita.

Tanto per pochi, I presume.

Sarà la prima volta in quindici anni che compro un disco appena uscito a prezzo pieno.

Sono d'accordo sui rimandi al musical - ma il disco è anche molto cinematografico (penso alle orchestrazioni di Mancini o del dimenticato Peter Nero, a cavallo tra i 50 e i 60) - ma dentro c'è un po' di tutto (ditemi se That's alright non vi fa pensare a Tusk dei Fleetwood Mac; o se certi cori non vi rimandano alla O'Connor dei tempi d'oro)

Se l'espressione fuori dal tempo ha un senso, è tutta qui dentro, sicuro

Dest, sono d'accordo ed hai aggiunto un riferimento importante ai compositori jazz orchestrali che mancava, la Simone invece non ce la sento molto, anche a livello vocale, la Mvula è molto più moderna e pulita, la Simone c'ha un vibrato nervosissimo. La verità è che quando si tirano fuori tutti questi riferimenti ed il lavoro però suona lo stesso omogeneo a funzionare alla grande è la personalità dell'artista, poi il risultato può piacere o no a seconda dei gusti. Un disco così mi mancava tantissimo.

Giusto, io mi chiedo solo come un lavoro del genere possa non piacere, ma sono fisime mie

We made it!! ‪#‎electriclady‬ ‪#‎studio‬ ‪#‎nyc‬ ‪#‎1month‬ ‪#‎lauramvula‬ ‪#‎troymiller‬ ‪#‎newmusic‬ ‪#‎thedreamingroom‬ ‪#‎soitbegins‬

Pubblicata oggi su facebook, non vedo l'ora!

Stiamo a vedere dai, speriamo non si "RnBizzi", ultimamente ha frequentato eccessivamente il suolo americano e la cosa mi fa un po' paura. Per me c'è ancora molto da scrivere sul versante che ha aperto col primo disco, non mi sembra una di quelle vie che già con un disco si chiudono, può fare qualcos'altro del genere.

Nuovo brano (e video), mmmh un po' noioso....

Pensavo a lei proprio ieri, toh.

Non era mai stata così funkettosa, ma è sempre in abbinamento con gli arrangiamenti-armonie orchestrali. Non mi ha fatto impazzire, ma un ascolto 'n conta 'n cazzo.

Molto bello il nuovo pezzo invece, mi sto trovando a riascoltarlo regolarmente. Sostanzialmente è un brano dalle caratteristiche tipicamente sue, con queste armonie in sospensione e stuoli di cori in sottofondo, al quale si aggiungono però stralci di ritmo tenuto con la chitarra di Rodgers che aggiornano e danno brio al pezzo senza scadere nell'abusatissimo funk revival degli ultimi tempi. Bravissima Laura insomma, che ha saputo piegare al suo volere e al suo stile un monolite sempre uguale come lui.

Son contento se piace, a me non piace, forse perché ho ascoltato troppo il suo esordio e mi sembra solo una mossa commerciale intelligente in cui si prende paro paro il sound di Laura Mvula e gli si appiccica l'etichetta di Nile Rodgers e quelle chitarrine discofunk. 

Guarda, su carta l'operazione poteva suonare ruffiana lo ammetto, ma il risultato mi sembra tutto tranne che commerciale, dubito fortemente che possa incontrare il target di radio Capital come una Get Lucky. La presenza di Rodgers è talmente defilata che se non c'era specificato nel feat. io non c'avrei quasi fatto caso...

Ci sarebbe anche il video ufficiale di Overcome, con una bellissima Laura neropiumata che danza:

Ecco, questa non mi piace proprio per nulla

com'è il disco nuovo?

A me piace. A occhio mi pare più leggero del precedente che faticavo a terminare (ci dovrò riprovare), e non so quanto sia un bene per voi.

Bellissime Overcome, Bread, Let me fall e Show me love che ha un sapore più classico.

Ma Reinassance Moon riprende un pò il tema di Sing to the Moon, dal primo disco? Anche a me pare più leggero comunque, ma siamo sempre dalle parti di un'approccio molto classy, arty e chamber al genere [ed oramai credo sia possa dire che sia la sua cifra stilistica]. Un pò prima Minnie Riperton/Rotary Connection, con le dovute differenze [poi magari è un paragone campato in aria, ma io ce li sento un pochino]. Comunque un gran sentire, sicuramente da esplorare meglio.

Il disco devo ancora ascoltarlo bene, ma Phenomenal Woman è un pezzo debolissimo. Poi devo smettere di seguirla su facebook altrimenti mi si rovina pure la musica, è irritante, sempre in cerca di feedback dagli utenti e che si lamenta che non la considerano abbastanza mainstream, oppure che parla alle donne "anche noi valiamo, basta alle discriminazioni blablabla", che due coglioni. Spero che le logiche di mercato e marketing del cazzo non ne intacchino il valore, che già Overcome per quanto carina è una roba che va in cerca della reclame di Nile Rodgers, con quelle chitarrine discofunky che non ci azzeccano un cazzo con l'orchestrazione. 

Gli altri brani al di là dei singoli che sono fatti per essere più catchy (non riuscendoci) sembrano una degna prosecuzione di Sing to the Moon con orchestrazioni più sontuose, senza l'effetto sorpresa dell'esordio, soprattutto per chi come me (e basta qua dentro) l'ha amato.

Ancora non sono riuscito ad ascoltare il disco, forse anche per paura di sciuparmi un po' il tutto visto che i commenti in giro non sono proprio entusiasmanti. Però ho scoperto questa "Show Me Love", e la trovo semplicemente stupenda:

Musiche: Laura Mvula

Orchestrazione: Maurice Ravel.

Vabbeh, ma è una canzone dei Delfonics (poi resa famosa dai Fugees) che lei ha inciso per la campagna pubblicitaria natalizia della House of Fraser. Non mi piace manco un po', se devo essere sincero

Su "The Dreaming Room" invece sto cambiando opinione, è vero che ci sono un paio di pezzi che ancora non mi piacciono, ma nel complesso è sempre un bel sentire, lei rimane una musicista incredibile e le sue canzoni suonano ariose, espansive e stratificate. Quella "Show Me Love" che ho postato poco sopra è uno dei pezzi più belli dell'anno, un testo splendido e una serie di "affreschi" corali e orchestrali che si susseguono l'uno sull'altro come in un film. Incredibile.

Ancora non sono riuscito ad ascoltare il disco, forse anche per paura di sciuparmi un po' il tutto visto che i commenti in giro non sono proprio entusiasmanti. Però ho scoperto questa "Show Me Love", e la trovo semplicemente stupenda:

 

Spoiler

All'uscita dell'ultimo album se ne è parlato poco e non c'è stato neppure un topic a riguardo; ma siamo sicuri che ci debba sfuggire un album con questi pezzi? Vedi supra e vedi dentro.

L'album non ha di certo la compattezza di Sing to the moon, è meno classico e con arrangiamenti più pop: ma la voce è sempre quella meraviglia, e le armonie varie e spiazzanti perfino nei pezzi funk e durante il rap del pezzo che ho linkato.

Grande classe e sensualità, spero che piazzi un bel terzo colpo.

edit: Vabbè, sono Greed, sbagliai account 

Sono d'accordo con te Cuore: stu piede è sapurito

Una delle cose nuove di questo disco è l'uso delle voci sovraincise per creare armonie o moderni canoni neri.

Sta tornando la Nostra; pochi giorni fa c'è stata una diretta streaming di mezz'ora circa dove ha cantato vari pezzi vecchi stravolgendoli in chiave synth-funk tutta keytar, spalline XL e luci al neon. Su Spotify c'è l'Ep di quattro pezzi.

Oggi il nuovo singolo inedito, che come sonorità segue nella scia:

Precisando che gli esordi rimarranno una cosa a parte, a me questa nuova veste non dispiace affatto - il suo tipico melodismo obliquo e ancestrale rimane vivo anche attorniato da drum machine e torrenti di tastiere. Lei ha sempre una gran presenza scenica.

eccone un altro

devo essere sincero, a me non entusiasma nessuno dei due. La svolta synth-funk ci può stare e lei sa adattare bene il suo stile.. però la produzione non mi convince proprio, mi sembra un po' troppo cheap.

Sulla presenza scenica niente da ridire, brava anche in questo video.

A me incuriosisce molto, mi sono chiesta tante volte come potesse suonare la sua voce con un arrangiamento synth ed è un po' un sogno che si avvera. Direi che l'esperimento sia riuscito, melodicamente è sempre lei e anzi fra voce e scrittura riesce a trasportare calore in una produzione che altrimenti rischierebbe di raffreddarne l'energia.

E niente, vederla in video mi mette sempre una felicità incontenibile, è più forte di me, la amo tanto .

Ormai è irriconoscibile 

Spero nei credits faccia il nome di Quincy Jones, altrimenti è querela.