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Il Lavoro Migliore


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326 replies to this topic

#1 veryc

    E i ramo' ?

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Inviato 01 novembre 2014 - 10:01

Mi gira da un po' questa domanda.

Qual è il lavoro migliore?

Lo scenario è il seguente:

immaginate che un ragazzino (che potrebbe essere vostro figlio, fratello minore o nipotino) stia terminando le scuole medie, senza brillare particolarmente in nessuna disciplina. Un bravo e comune ragazzino, con le sue passioni e i suoi hobbies.

Viene da voi, da totale inesperto delle dinamiche del mondo del lavoro e senza eccellere in alcuna attività o prediligere un mestiere, vi chiede parere su che strada gli consigliate di imboccare adesso e che lavoro gli consigliate.

Soppesando pro e contro ( fatica e sbattimento fisico e mentale, impegno nel raggiungere quel lavoro, reddito, onori e oneri, soddisfazione personale, probabilità di avere successo in quel lavoro ecc.. ) cosa gli rispondereste?


  • 0

Ha già fatto tutto Black Mirror

 


#2 Max Stirner

    Scaruffiano

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Inviato 01 novembre 2014 - 10:08

http://www.repubblic...grati-53855674/


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"Ho abituato i miei occhi al sangue." Georg Büchner


"Caedite eos! Novit enim Dominus qui sunt eius"

#3 Cliff

    allievo del peggior Guzzanti heavy metal

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Inviato 01 novembre 2014 - 10:14


  • 6
Ha detto bene il presidente del coni, che il mondo dei dilettanti...chapeau. On duà parler français monsieur, mettenan nous parlon français, tout suit, ma la question n’est parer, n’est pas, comme ça [Carlo Tavecchio]


Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..


non vorrei sembrare pedante


#4 Giovanni Drogo

    Non lo so

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Inviato 01 novembre 2014 - 10:17

Un bravo e comune ragazzino, con le sue passioni e i suoi hobbies.
Viene da voi, da totale inesperto delle dinamiche del mondo del lavoro e senza eccellere in alcuna attività o prediligere un mestiere


C'è un controsenso qui, se ha una passione quello è il lavoro migliore che può fare, quindi il fatto di eccellere o prediligere qualcosa non c'entrano, gli direi di trovarsi una fonte di soldi anche minima sparando un po' nel mucchio per farsi esperienza, meglio se connessa a qualcosa di manuale e tecnico, e che se non coincide con la passione gli lasci il maggior tempo libero possibile per dedicarsi alla sua passione.
  • 0

Statisticamente parlando, non lo so.


#5 frankie teardrop

    The scars on my wrists may seem like a crime

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Inviato 01 novembre 2014 - 11:26

il lavoro migliore è il lavoro che si fa con passione


  • 1

#6 soul crew

    stocazzo

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Inviato 01 novembre 2014 - 11:35

quando ti pagano per andare nei migliori ristoranti d'italia per scrivere le recensioni enogastronomiche. il lavoro dei sogni, per me


  • 2

#7 veryc

    E i ramo' ?

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Inviato 01 novembre 2014 - 11:48

 

Un bravo e comune ragazzino, con le sue passioni e i suoi hobbies.
Viene da voi, da totale inesperto delle dinamiche del mondo del lavoro e senza eccellere in alcuna attività o prediligere un mestiere


C'è un controsenso qui, se ha una passione quello è il lavoro migliore che può fare, quindi il fatto di eccellere o prediligere qualcosa non c'entrano, gli direi di trovarsi una fonte di soldi anche minima sparando un po' nel mucchio per farsi esperienza, meglio se connessa a qualcosa di manuale e tecnico, e che se non coincide con la passione gli lasci il maggior tempo libero possibile per dedicarsi alla sua passione.

 

 

Dici che amare cose tipo giocare a calcio con gli amici del campetto vicino casa, mangiare la pizza, guardare la tv, leggere i fumetti, fissare le gambe delle coetanee durante l'ora di ginnastica ed ascoltare l'ultima hit di Rihanna (giusto per citare a caso) possono portare ad individuare un mestiere più adatto?

Poi insomma nel mucchio c'è tutto, dal muratore al pizzaiolo, dall'insegnante all'astronauta, proprio non hai un'idea di quale nella nostra società sia il percorso migliore di vita che conduca al lavoro? Anche solo per gioco, un po' stile the sims

 

Quelli proposti finora (guardiano del parco, massaggiatore di modelle e critico gastronomico) credo abbiano una speranza occupativa spaventosamente bassa, che a mio avviso è uno dei fattori più importanti nel giudicare su che lavoro puntare.


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#8 soul crew

    stocazzo

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Inviato 01 novembre 2014 - 11:51


 

Quelli proposti finora (guardiano del parco, massaggiatore di modelle e critico gastronomico) credo abbiano una speranza occupativa spaventosamente bassa, che a mio avviso è uno dei fattori più importanti nel giudicare su che lavoro puntare.

 

sì, quello è verissimo, sono tutti ambienti in cui è difficile entrare.

secondo me è veramente difficile rispondere in maniera articolata alla tua domanda, molte volte uno intraprende una strada e poi si accorge che non era quella giusta,tra l'adolescenza e l'età adulta si cambiano gusti e attitudini molte volte...insomma delineare un percorso lineare ideale per me è impossibile


  • 1

#9 John Trent

    Genio incomprensibile

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Inviato 01 novembre 2014 - 11:58

Guarda quell'ipotetico ragazzino corrisponde alla mia situazione... Io gli direi di andare in Inghilterra e imparare l'Inglese e poi cercarsi un lavoro qualsiasi (commesso, magazziniere, cameriere) all'estero. Qui da noi i lavori comuni o sono estinti o sono occupati da gente che non verrà mai cacciata anche se non fa niente o sono appaltati a cooperative ovvero organizzazioni criminali autorizzate con stipendi sempre più inadeguati al costo della vita.
  • 0

#10 Giovanni Drogo

    Non lo so

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Inviato 01 novembre 2014 - 12:05

Un bravo e comune ragazzino, con le sue passioni e i suoi hobbies.
Viene da voi, da totale inesperto delle dinamiche del mondo del lavoro e senza eccellere in alcuna attività o prediligere un mestiere


C'è un controsenso qui, se ha una passione quello è il lavoro migliore che può fare, quindi il fatto di eccellere o prediligere qualcosa non c'entrano, gli direi di trovarsi una fonte di soldi anche minima sparando un po' nel mucchio per farsi esperienza, meglio se connessa a qualcosa di manuale e tecnico, e che se non coincide con la passione gli lasci il maggior tempo libero possibile per dedicarsi alla sua passione.

 
Dici che amare cose tipo giocare a calcio con gli amici del campetto vicino casa, mangiare la pizza, guardare la tv, leggere i fumetti, fissare le gambe delle coetanee durante l'ora di ginnastica ed ascoltare l'ultima hit di Rihanna (giusto per citare a caso) possono portare ad individuare un mestiere più adatto?
Poi insomma nel mucchio c'è tutto, dal muratore al pizzaiolo, dall'insegnante all'astronauta, proprio non hai un'idea di quale nella nostra società sia il percorso migliore di vita che conduca al lavoro? Anche solo per gioco, un po' stile the sims
 
Quelli proposti finora (guardiano del parco, massaggiatore di modelle e critico gastronomico) credo abbiano una speranza occupativa spaventosamente bassa, che a mio avviso è uno dei fattori più importanti nel giudicare su che lavoro puntare.


E' un po' inutile però impostare il discorso sul lavoro con la speranza occupativa che sia la più alta possibile, a questo punto gli dici di cercare statistiche sui lavori più richiesti e non serve nemmeno che ne parliamo, il punto è che devono scoprire nel tempo quello che son più portati a fare, e per fare questo non credo esista altra strategia se non provare e se non va cambiare, anche 100 volte. Io direi qualcosa di tecnico e manuale, perché questo serve potenzialmente a tutti, a prescindere da vocazioni e passioni, che sia un lavoro in una pelletteria, da un carrozziere, in una lavanderia, o una macelleria. Se poi succede come alla maggior parte delle persone, ovvero che non trovano una passione spendibile come lavoro, le ore più importanti diventano quelle libere.

Un ragazzino al quale do lezioni di chitarra che ha 11 anni da grande ha già deciso che farà il camionista come suo padre, tenendosi la musica come hobby. Avessi avuto io un padre camionista le idee chiare a quell'età ora avrei un sacco di soldi in più ed il triplo dei cd nei miei scaffali.
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Statisticamente parlando, non lo so.


#11 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 01 novembre 2014 - 12:24

"lavorare accanto a VALTER!"


  • 0

Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#12 veryc

    E i ramo' ?

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Inviato 01 novembre 2014 - 12:40

John Trent, potrebbe capitare a tutti di pensare "Oddio ma che farò nella mia vita? Non sono particolarmente capace a far nulla", anche a quelli più bravi.

Purtroppo (anzi PER FORTUNA) non esiste nulla simile al career chip di futurama

Dunque tu consiglieresti di studiare la lingua inglese e poi partire minorenne in terra d'albione a cercare lavoro come commesso, magazziniere o cameriere.

 

 

E' un po' inutile però impostare il discorso sul lavoro con la speranza occupativa che sia la più alta possibile, a questo punto gli dici di cercare statistiche sui lavori più richiesti e non serve nemmeno che ne parliamo, il punto è che devono scoprire nel tempo quello che son più portati a fare, e per fare questo non credo esista altra strategia se non provare e se non va cambiare, anche 100 volte. Io direi qualcosa di tecnico e manuale, perché questo serve potenzialmente a tutti, a prescindere da vocazioni e passioni, che sia un lavoro in una pelletteria, da un carrozziere, in una lavanderia, o una macelleria. Se poi succede come alla maggior parte delle persone, ovvero che non trovano una passione spendibile come lavoro, le ore più importanti diventano quelle libere.

Un ragazzino al quale do lezioni di chitarra che ha 11 anni da grande ha già deciso che farà il camionista come suo padre, tenendosi la musica come hobby. Avessi avuto io un padre camionista le idee chiare a quell'età ora avrei un sacco di soldi in più ed il triplo dei cd nei miei scaffali.

 

Non ho detto che la speranza occupativa sia l'unico fattore da considerare, infatti nel primo post ne ho elencati parecchi e sono sicuro che ognuno ha i propri, però sicuramente uno tra quelli.

Altrimenti diventa solo una gara a chi punta al lavoro più stellare, fico ed unico.


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#13 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 01 novembre 2014 - 14:08

Un ragazzino al quale do lezioni di chitarra che ha 11 anni da grande ha già deciso che farà il camionista come suo padre, tenendosi la musica come

hobby. Avessi avuto io un padre camionista le idee chiare a quell'età ora avrei un sacco di soldi in più ed il triplo dei cd nei miei scaffali.

 

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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


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#14 An Absent Friend

    We're happening

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Inviato 01 novembre 2014 - 14:52

Giudice a X Factor.


  • 2

 

Talmente brutto che e' da considerare 90

 

 
In pratica vogliono il magical negro senza i poteri magici, sai che palle.

 

 

I voti sono sull'attività svolta e sulle iniziative dichiarate o parzialmente avviate

 


#15 Duck

    Professionista della malafede

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Inviato 01 novembre 2014 - 14:54

Il criminologo da salotto televisivo.

A seguire, il giornalista di calciomercato. In sostanza: esser pagati per dire minchiate.


  • 2

«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#16 coltivatore di amicizie

    utente rancoroso

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Inviato 01 novembre 2014 - 15:48

telecronista sportivo, critico d'arte, somelier eccetera


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panella is my co-pilot  :nod:


#17 John Trent

    Genio incomprensibile

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Inviato 01 novembre 2014 - 17:04

John Trent, potrebbe capitare a tutti di pensare "Oddio ma che farò nella mia vita? Non sono particolarmente capace a far nulla", anche a quelli più bravi.
Purtroppo (anzi PER FORTUNA) non esiste nulla simile al career chip di futurama
Dunque tu consiglieresti di studiare la lingua inglese e poi partire minorenne in terra d'albione a cercare lavoro come commesso, magazziniere o cameriere.


No beh dai, userei la minor età per sostituire la scuola allo studio dell'inglese sul campo con viaggi più o meno lunghi e poi lavorare all'estero. Un lavoro è un lavoro, ci si può sorprendere e gratificare anche spalando merda e annoiare e deprimersi col lavoro dei propri sogni (se i colleghi sono stronzi, se l'azienda non va, se lo stress ti divora).
  • 2

#18 Ortodosso

    baby even the losers

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Inviato 01 novembre 2014 - 19:22

immaginate che un ragazzino (che potrebbe essere vostro figlio, fratello minore o nipotino) stia terminando le scuole medie, senza brillare particolarmente in nessuna disciplina. Un bravo e comune ragazzino, con le sue passioni e i suoi hobbies.
Viene da voi, da totale inesperto delle dinamiche del mondo del lavoro e senza eccellere in alcuna attività o prediligere un mestiere, vi chiede parere su che strada gli consigliate di imboccare adesso e che lavoro gli consigliate.

 
Domanda cui è impossibile rispondere senza sapere quale possa essere la sua situazione oggettiva (è figlio di un farmacista o è di origine somala?) e quale possa essere il suo carattere. Di certo però si possono dire due cose:
 
1. A 13 anni, avrà forse sperimentato il 5% delle possibili "passioni" o "discipline", e tutte mediate da un ambiente non scelto da lui (magari ha Franci o Nunziata come professori, voi brillereste?) quindi basarsi sul suo passato fa ridere, al limite gli si possono consigliare tentativi/esperienze per capire veramente che persona è.
 
2. Questa (non per prendermela con Drogo, è un luogo comune diffusissimo) è non solo una enorme stronzata in sé, ma esattamente il peggior consiglio che si possa dare a una persona senza idee precise.
 

se ha una passione quello è il lavoro migliore che può fare.


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#19 Infinite dest

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Inviato 01 novembre 2014 - 19:40

immaginate che un ragazzino (che potrebbe essere vostro figlio, fratello minore o nipotino) stia terminando le scuole medie, senza brillare particolarmente in nessuna disciplina. Un bravo e comune ragazzino, con le sue passioni e i suoi hobbies.
Viene da voi, da totale inesperto delle dinamiche del mondo del lavoro e senza eccellere in alcuna attività o prediligere un mestiere, vi chiede parere su che strada gli consigliate di imboccare adesso e che lavoro gli consigliate.


Domanda cui è impossibile rispondere senza sapere quale possa essere la sua situazione oggettiva (è figlio di un farmacista o è di origine somala?) e quale possa essere il suo carattere. Di certo però si possono dire due cose:

1. A 13 anni, avrà forse sperimentato il 5% delle possibili "passioni" o "discipline", e tutte mediate da un ambiente non scelto da lui (magari ha Franci o Nunziata come professori, voi brillereste?) quindi basarsi sul suo passato fa ridere, al limite gli si possono consigliare tentativi/esperienze per capire veramente che persona è.

2. Questa (non per prendermela con Drogo, è un luogo comune diffusissimo) è non solo una enorme stronzata in sé, ma esattamente il peggior consiglio che si possa dare a una persona senza idee precise.

se ha una passione quello è il lavoro migliore che può fare.

punto.
13 anni è troppo presto per qualsiasi cosa tranne tifo calcistico
parlando in generale, a mio figlio direi che il lavoro migliore è quello che nasce dauna scelta libera e consapevole, che ti faccia uscire di casa la mattina con la voglia di tornarci il più tardi possibile
  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#20 ucca

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Inviato 01 novembre 2014 - 19:43

penso che la cosa più importante è trovare un equilibrio mentale qualsiasi. il resto viene da sè, al massimo (nel caso di un figlio) gli tagli i viveri cosi lo responsabilizzi nelle scelte. non entrerei mai nel merito, ogni scelta (anche vivere come verdone in un sacco bello) va bene purchè non mi rompi i coglioni. se poi vuoi fare il grande manager, benissimo. Ma l'importante (come si dice a firenze) è che ti levi di culo il prima possibile.


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www.crm-music.com

 

Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#21 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 01 novembre 2014 - 20:32

*
POPOLARE

Direi a questo tredicenne che sarebbe meglio non lavorare, che la vita è una miseria in continua spettacolare mutazione, e poi inizierei a piangere, come i tredicenni non hanno ancora imparato a fare.
  • 10

#22 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 01 novembre 2014 - 20:37

(non è vero, gli direi "il postino", ché devi solo infilare nelle buche delle lettere e fottere, citando a memoria; poi inizierei a ridere come i tredicenni non hanno ancora imparato a fare)
  • 0

#23 soul crew

    stocazzo

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Inviato 01 novembre 2014 - 20:52


parlando in generale, a mio figlio direi che il lavoro migliore è quello che nasce dauna scelta libera e consapevole, che ti faccia uscire di casa la mattina con la voglia di tornarci il più tardi possibile

 

quello lo fa una moglie di merda, non un bel lavoro asd


  • 3

#24 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 01 novembre 2014 - 21:06

Scemo asd
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#25 veryc

    E i ramo' ?

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Inviato 01 novembre 2014 - 21:20

Oh, vedo che finalmente iniziamo a parlare di qualcosa.

 

Domanda cui è impossibile rispondere senza sapere quale possa essere la sua situazione oggettiva (è figlio di un farmacista o è di origine somala?)

 

Beh io resterei sul caso di una famiglia media, benestante al punto da potersi permettere di mantenerlo negli studi senza eccessivi problemi.

Certo, il budget familiare influenza sicuramente tantissimo, così come un'attività già avviata dai genitori, condizione che però non considererei in questo caso.

 

il suo carattere

 

Nel senso delle sue capacità psico-attitudinali?

A tal proposito ho appena scoperto un sito del genere che probabilmente già potrebbe essere la risposta a tutto

 

A 13 anni, avrà forse sperimentato il 5% delle possibili "passioni" o "discipline", e tutte mediate da un ambiente non scelto da lui (magari ha Franci o Nunziata come professori, voi brillereste?) quindi basarsi sul suo passato fa ridere, al limite gli si possono consigliare tentativi/esperienze per capire veramente che persona è.

 

Tredici anni è il momento in cui si compie una prima importante scelta nel proprio futuro, scegliere il tipo di educazione superiore che bene o male un po' ti influenzerà nel proseguimento della tua vita lavorativa.

 

Tutti gli altri hanno proposto mestieri che secondo me sono ben lontani dall'essere la via ottimale, sia per la richiesta minima e poca certezza del posto fisso (Giudice a X Factor, criminologo da salotto televisivo, il giornalista di calciomercato) o perchè totalmente da dimostrare che siano i migliori percorsi possibili (telecronista sportivo, critico d'arte, somelier, postino)


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#26 Jeffrey Lee

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Inviato 01 novembre 2014 - 21:23

lowellgeorge.jpg

Quant'è bello, rubicondo e pacioso in questa foto Lowell George, e quanto al 99,9 % drogato.

Dà proprio l'immagine della felicità, del fare una cosa perché ti piace e farla bene e con gioia.

La chiave è la passione ragazzi, il lavoro migliore non è sicuramente il chitarrista (il povero Lowell è campato pochetto e conduceva uno stile di vita discutibile ma lui se la spassava alla grande) è quello che fai con la passione, col divertimento, col piacere di lavorare pure 7 su 7 16 ore al giorno ma farlo perché ti piace cazzo.

Il resto sono puttanate, o buttar via un terzo della tua esistenza a fare una cosa per mangiare e pagare le bollette.


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You’ll be there. You’re the type. Who else would defend my right to be lonely?


#27 soul crew

    stocazzo

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Inviato 01 novembre 2014 - 21:27

però dai, anche il lavoro più appassionante del mondo, ha i suoi aspetti noiosi, o che ti fanno incazzare, o che reputi perdite di tempo, ma siccome fanno parte di un insieme appassionante, vanno affrontati lo stesso.

rendiamoci conto che nel 99% dei casi il lavoro è comunque costrizione eh, se uno fosse veramente libero di campare secondo le proprie passioni, coltiverebbe solo hobbies


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#28 Jeffrey Lee

    Non parlate mai agli sconosciuti

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Inviato 01 novembre 2014 - 21:29

pure il coltivatore e smerciatore di ganja ha i suoi lati noiosi, effettivamente.


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#29 soul crew

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Inviato 01 novembre 2014 - 21:30

ma mica intendevo coltivare in quel senso asd


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#30 veryc

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Inviato 01 novembre 2014 - 22:13

Questa puntata di Malcolm In The Middle (S.2 E14) è nella sua maniera caricaturale una buona descrizione di quanto sia difficile trovare il lavoro adatto.

 

 

Al che scopre dopo vent'anni di odiare il suo lavoro nel modo più imbarazzante, decide di dedicarsi a qualcosa che gli piaccia davvero, salvo scoprire che non gli dà soddisfazione neanche quella.

Francis che si ritrova in un lavoro sottopagato e sottomesso, ma comunque vuole portarlo a fondo.

I secchioni che hanno già pianificato la loro intera carriera lavorativa.

E infine Malcolm, un po' l'anti-bambino odierno che proponevo io, che paradossalmente non sa cosa scegliere perchè lui eccelle in tutto.


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#31 Ortodosso

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Inviato 01 novembre 2014 - 22:35

Beh io resterei sul caso di una famiglia media, benestante al punto da potersi permettere di mantenerlo negli studi senza eccessivi problemi.

 

 

 

Nel senso delle sue capacità psico-attitudinali?

A tal proposito ho appena scoperto un sito del genere che probabilmente già potrebbe essere la risposta a tutto

 

 

 

Tredici anni è il momento in cui si compie una prima importante scelta nel proprio futuro, scegliere il tipo di educazione superiore che bene o male un po' ti influenzerà nel proseguimento della tua vita lavorativa.

 

 

1. Famiglia media mi sa molto di anni 60 (o 80), adesso ce ne sono ben poche. Dici "mantenerlo agli studi senza problemi", ma cosa vuol dire? Se questo ha 13 anni chi dà la sicurezza al padre (facciamo 43enne) di essere stabilmente impiegato allo stesso stipendio per altri dieci anni, magari dovendo mantenere anche fratelli e sorelle? La madre lavora o no? La casa è di proprietà o no? Arriva un'eredità dai nonni o no?

 

2. Le "capacità psico-attitudinali" non sono il carattere, e perdipiù sono un'altra clamorosa puttanata, quella dell' "ognuno ha le sue inclinazioni, tu sei bravo in X e quell'altro in Y". Quelli bravi a scuola sono bravi in tutte le materie, e viceversa. Io cagavo in testa alla gente in latino e in matematica non perché fossi portato per il latino o la matematica, ma perché mi fregava qualcosa di non fare schifo, allo stesso modo Bruno Conti da Nettuno se non avesse giocato a calcio sarebbe stato il primo italiano nella MLB di baseball, così come gran parte degli atleti da giovani eccellevano in più sport. 

 

Per carattere intendo i suoi gusti, di cosa gliene importa un qualcosa, quanto e come essere ambiziosi è una scelta. C'è gente che lavora 100 ore da Goldman Sachs e gente che potrebbe farlo ma decide invece di fare 40 ore da Google o 120 da Medici senza Frontiere. C'è chi è motivato dai soldi, chi dal potere, chi dal lavorare il meno possibile, c'è chi è disposto a fare 10-15 anni nei comedy club sperando di essere notato da HBO e chi è a 25 anni pensa al fondo pensione, chi non riesce a stare in un ufficio al chiuso. Queste son le vere differenze, all'interno di ognuno di questi gruppi è possibile fare scelte più o meno intelligenti, ma la partenza è capire chi sei altra cosa impossibile dato che a tredici anni non sei ancora formato.

 

3. Già come dicevo altrove il fatto che si debba fare una scelta a 13 anni è un problema dell'Italia, ma comunque è una scelta che ha zero rilevanza sul lavoro futuro, e di ritorno pensare di scegliere la scuola superiore in base "a quello che voglio fare da grande" è una roba boh, che forse si poteva sentire negli anni Ottanta. Che uno vada a intuito senza preoccuparsi più di tanto (e preoccupandosi invece di quello che farà fuori da scuola, dove vige il libero arbitrio, nei prossimi cinque anni), e lasciar perdere il lavoro dai.


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#32 lazlotoz

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Inviato 01 novembre 2014 - 22:58

"figlio, renditi conto che lavori perché devi e non perché vuoi farlo, nella tua vita non ti puoi permettere di cazzeggiare troppo. Fai del nero, il resto son tutte cazzate. Ora ti insegno come si apre una birra con l'accendino"
 


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#33 ucca

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Inviato 02 novembre 2014 - 01:38

però dai, anche il lavoro più appassionante del mondo, ha i suoi aspetti noiosi, o che ti fanno incazzare, o che reputi perdite di tempo, ma siccome fanno parte di un insieme appassionante, vanno affrontati lo stesso.

rendiamoci conto che nel 99% dei casi il lavoro è comunque costrizione eh, se uno fosse veramente libero di campare secondo le proprie passioni, coltiverebbe solo hobbies

 

esatto anche fai qualcosa che ti piace non è che per 16 ore al giorno fai tutte cose bellissime e divertentissime. gran parte del lavoro è poi di relazione..quindi vendersi, imparare a dire cazzate, a sorridere alla gente e spiegargli cosa fai, perchè, e dire sempre le stesse cose. c'è un mio amico che pensa per dire che fare l'artista sia stare chiuso in casa a disegnare dalla sera alla mattina. manco li fotografa i quadri cosi gran parte sono leggende metropolitane che ti fa vedere dal telefonino (nel migliore dei casi). poi si lamenta che non vende. ma per vendere dovrebbe fare tante e tali rotture di cazzo che forse gli passerebbe la voglia. 


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#34 Thælly

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Inviato 02 novembre 2014 - 01:39

orty, tu che sei un po' life coach e proponi un esercizio di questi che è chiamato life pole (cito giusto? no? non mi ricordo ma hai capito a chi mi riferisco), è importante essere ambiziosi? o mi vuoi ancora bene anche se non lo sono per niente? (ma non nel senso che mi tira il culo eh, anzi sì, soprattutto quello, ma proprio boh mi sembra di essere più triste le volte che sono ambizioso)

 

EDIT: ho googlato, era il power-pole - grandi momenti


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Una tua action figure che quando la schiacci ti parla degli accordi.


#35 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 02 novembre 2014 - 03:02

se ha una passione quello è il lavoro migliore che può fare.

 


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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#36 Ortodosso

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Inviato 02 novembre 2014 - 05:42

orty, tu che sei un po' life coach e proponi un esercizio di questi che è chiamato life pole (cito giusto? no? non mi ricordo ma hai capito a chi mi riferisco), è importante essere ambiziosi? o mi vuoi ancora bene anche se non lo sono per niente? (ma non nel senso che mi tira il culo eh, anzi sì, soprattutto quello, ma proprio boh mi sembra di essere più triste le volte che sono ambizioso)

 

EDIT: ho googlato, era il power-pole - grandi momenti

 

Guarda, posto che purtroppo non so cosa sia il power-pole, essere ambiziosi è come essere mancini o biondi, non ci attaccherei un giudizio di valore, è un tratto caratteriale.

 

Semmai ti direi due cose:

 

1. Hai diciott'anni e sei cresciuto in Italia (dove nel DNA ci mettono che l'ambizione è un tratto maligno), rimanderei qualsiasi valutazione sull'essere ambiziosi rispetto a qualcosa (c'è chi ha l'ambizione di non fare un cazzo, vale anche quella) almeno cinque anni, ma di più dieci.

 

2. Semmai non essere ambiziosi può renderti più facile vivere, se credi all'equazione Felicità  = Risultati - Aspettative. Chi ha ambizione (anche di fare la velina) senza avere dietro le doti e il lavoro necessario vive in maniera miserabile (da Madame Bovary alle mogli di Don Draper). Poi non c'è correlazione tra ambizione e risultati, c'è gente bravissima che senza preoccuparsi molto di dove arrivava ha raggiunto vette, chiaramente spesso come individuo e non come squadra (dove azienda può essere un tipo di squadra), arrivando poi a essere anche molto influente. Einstein che lavorava alle poste o Palahniuk da meccanico sono esempi, così come il 9(% di quelli che ce la fanno nelle imprese impossibili (astronauta, sportivo, musicista). A volte non vivere troppo nella propria testa aiuta.

 

Occhio alle false dicotomie


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#37 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

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Inviato 02 novembre 2014 - 09:12

C'è chi è motivato dai soldi, chi dal potere, chi dal lavorare il meno possibile

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in nineteen sixty-three

Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili

"What kind of music do you usually have here?"
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#38 Thælly

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Inviato 02 novembre 2014 - 09:52

Spoiler

Comunque grazie per la risposta, era interessante :)
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Una tua action figure che quando la schiacci ti parla degli accordi.


#39 Giovanni Drogo

    Non lo so

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Inviato 02 novembre 2014 - 11:03

2. Questa (non per prendermela con Drogo, è un luogo comune diffusissimo) è non solo una enorme stronzata in sé, ma esattamente il peggior consiglio che si possa dare a una persona senza idee precise.
 

se ha una passione quello è il lavoro migliore che può fare.

 


Hai ragione in effetti leggendo il proseguo del discorso, io però assumevo che una persona con una passione sia già motivata a fare una cosa ma non abbia ancora capito che la può collegare ad un lavoro (succede spessissimo, c'è chi è convinto davvero che cose come la musica non possano esserlo), ovvio che se uno a 13 anni ha come passione mangiare la pizza con gli amici e giocare ai videogiochi, e non ha le idee chiare sul futuro, non andrò certo a dirgli questa cosa. Certo già il fatto di parlare di un 13enne esclude quasi in partenza la possibilità che ci sia già qualche passione vera.


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#40 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 02 novembre 2014 - 12:00

Ortodosso, talvolta dici cose condivisibili, talvolta sono in profondo disaccordo*, ma riesci ogni tanto a toglierti questo tono da "io so tutto e voi non sapete un cazzo"? Così, renderebbe più stimolante la discussione, non per altro.

 

* (a 13 anni sapevo cosa mi piaceva, non quale lavoro avrei voluto fare precisamente, ma la predisposizione verso il lato figurativo c'era; e se anche la voglia di non sfigurare mi faceva andare bene più o meno in ogni materia, sentivo in quali era solo applicazione e in quali c'era più coinvolgimento mentale; e che tutti potessero eccellere in tutto non è affatto vero, semplicemente fino a un certo grado di specializzazione le capacità spese nelle diverse discipline sono simili e un certo tipo di intelligenza trasversale è sufficiente; andavo bene anche in matematica, finché il mio bisogno di visualizzare costantemente le cose per comprenderle non mi faceva fare il doppio della fatica di chi riusciva a trattarla meramente come qualcosa di astratto, accettando la dottrina così com'era – e capendola, eh. Passatemi la semplificazione)

 

 

 

Comunque, non vedo perché bisognerebbe indirizzare un 13 enne verso "il lavoro ideale" (posto che esista, e posto che un buon / ottimo lavoro forse basterebbe). Ha solo 13 anni, ne ha davanti molti per capirlo. La sola cosa che si può fare è ascoltarlo, capirlo, osservarlo e vedere in cosa riesce meglio e cosa gli dà soddisfazione. La scelta immediata che ha davanti è discriminante ma solo fino a un certo punto (se c'è davvero una profonda convinzione di voler cambiare ramo poi è possibile farlo, pre università), le scelte non sono poi molte e comportano solo l'individuazione delle inclinazioni generiche. Se non ne ha alcuna ma studiare gli riesce mediamente bene che faccia come tutti lo scientifico ;)


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#41 Jeffrey Lee

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Inviato 02 novembre 2014 - 13:08

Ortodosso, talvolta dici cose condivisibili, talvolta sono in profondo disaccordo*, ma riesci ogni tanto a toglierti questo tono da "io so tutto e voi non sapete un cazzo"? Così, renderebbe più stimolante la discussione, non per altro.

 

 

 

No, Ortodosso è così e gli vogliamo bene per quel che è, un insopportabile cagacazzi che però ne sa un sacco e non parla quasi mai a vanvera.


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You’ll be there. You’re the type. Who else would defend my right to be lonely?


#42 sud afternoon

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Inviato 02 novembre 2014 - 13:23

però dai, anche il lavoro più appassionante del mondo, ha i suoi aspetti noiosi


Dico anche io la mia sul punto. Avere un lavoro che ti piace, che più o meno cioè corrisponde a una delle tue passioni, non è per niente bello. Oddio, forse avere un lavoro di merda che odi a prescindere è pure peggio, per carità. Ma sono convinto che chi se la canta con "sono felice perché il mio lavoro è anche la mia passione", o mente, o è uno che lavora poco.

Per definizione il lavoro ti impone di fare certe cose con orari più o meno fissati, in quantità più o meno fissata (se non te li ha fissati qualcuno, sei comunque tavazzianamente costretto a fissarteli te). Questi constraint tendono a rendere normalmente inviso a ogni lavoratore la sua attività lavorativa. La condizione del lavoratore è quella di provare - come minimo - un certo continuo discreto fastidio per il proprio lavoro. Detto questo, nel momento in cui il tuo lavoro concerne proprio qualcosa che ti piace, che ti interessa, diciamo pure "che ti appassiona", allora la sensazione è doppiamente fastidiosa: il lavoro ti fa sottilmente odiare qualcosa che altrimenti ameresti incondizionatamente. Chiamatemi pure sputasentenze, ma ne sono convinto, e lasciatemelo ripete: se il vostro lavoro vi rende felici, vuol dire che non siete seri lavoratori.
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#43 sud afternoon

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Inviato 02 novembre 2014 - 13:32

Comunque, non vedo perché bisognerebbe indirizzare un 13 enne verso "il lavoro ideale" (posto che esista, e posto che un buon / ottimo lavoro forse basterebbe). Ha solo 13 anni, ne ha davanti molti per capirlo. La sola cosa che si può fare è ascoltarlo, capirlo, osservarlo e vedere in cosa riesce meglio e cosa gli dà soddisfazione. La


Ma anche no, gli adolescenti sono più animali che persone, entità in formazione che meglio vale non tentare di interpretare. Certo, tenere sott'occhio che non stiano collassando sotto il peso di questa merda di società, che non stiano volando verso la depressione e il suicidio. Ma accertato questo, la gente sotto i venti anni va ascoltata e osservata il meno possibile.
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#44 solaris

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Inviato 02 novembre 2014 - 13:43

Mah, non sono d'accordo, seguirne le inclinazioni se se ne ha responsabilità è un dovere (suona molto famiglia-progressista-bene, non intendo quello, qualcosa di molto più discreto).


  • 0

#45 Claudio

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Inviato 02 novembre 2014 - 13:43

Concordo sul fatto che si tenda troppo spesso ad abbinare l'idea di felicità con l'appagamento delle proprie esigenze di lavoro. La felicità per me non può dipendere dal lavoro, né il lavoro può mai essere quello "ideale", proprio per tutta la serie di condizionamenti che citava Sud. In generale, credo che per attenuare quel "fastidio", che esiste comunque, anche quando riesci a occuparti di qualcosa che ti interessa, le due condizioni ideali siano: ritagliarsi il massimo di libertà possibile nel gestirsi il proprio lavoro; cercare di avere a che fare con un ambiente lavorativo in sintonia con il tuo approccio e possibilmente "vivibile". Ho verificato che, con gli anni, il primo obiettivo è diventato quasi una ragione di vita (lavorativa), per cui forse il mio consiglio si indirizzerebbero verso tipologie di lavoro che ti consentono, con gli anni, di guadagnare una certa autonomia.

In ogni caso forse è vero che le passioni che si hanno a 13 anni possono influenzare negativamente: io a quell'età da almeno 2-3 anni già sognavo di fare il giornalista e non avevo la minima idea di cosa mi attendesse ;D (anche se la massima barziniana secondo cui "è sempre meglio che lavorare" continua ad avere il suo perché).


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#46 Giovanni Drogo

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Inviato 02 novembre 2014 - 14:54

Mah, non sono d'accordo, seguirne le inclinazioni se se ne ha responsabilità è un dovere (suona molto famiglia-progressista-bene, non intendo quello, qualcosa di molto più discreto).

 

 

Diciamo che bisogna calibrare bene gli sforzi nel tentare di capirlo senza essere troppo intrusivi, che del resto è ciò che riesce più o meno bene in base alle abilità di un educatore (sia esso un genitore o un insegnante).

 

In base alla mia esperienza di persona che insegna qualcosa a dei bambini/ragazzini vedo persone naturalmente dotate di orecchio musicale* la cui dote però da sola non ha alcuna utilità nel portarli a trovare un lavoro nell'ambito musicale (purtroppo secondo me), perché nel raggiungimento di quell'obiettivo contano molto di più altre capacità nella società di oggi. Non è una critica, è semplicemente il modo in cui è impostato il sistema e la società, una persona con zero musicalità e orecchio come sua base di partenza (oserei dire genetica) che si presenta bene, ha personalità di altro tipo (magari carismatico) o studia con metodicità alcuni aspetti professionali e rappresentativi della musica, ha più possibilità di trovare spazio dal punto di vista lavorativo di una persona dotata e magari anche appassionata che però se ne fotte di tutte queste cose per sua indolenza o mancanza di personalità.

 

 

*Gente che fa con naturalezza ciò che altri impareranno meccanicamente con anni di lavoro. 


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Statisticamente parlando, non lo so.


#47 solaris

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Inviato 02 novembre 2014 - 15:19

(forse un po' ot)

 

Io ho sofferto molto la realizzazione di quanto, molto più dell'eccellenza personale (sia dal punto di vista della ricerca/qualità "professionale", sia dell'etica, morale o raffinatezza di pensiero), conti la capacità di stringere relazioni, in assoluto. È una cosa di cui tra l'altro capisco la motivazione ed è persino sensata (si vive di quello, e tutto è quello, direttamente o indirettamente), ma si scontra con lo sviluppo privato quando lo scarto aumenta e non si è convinti di trovare nell'altro un individuo in grado di capire o desiderare quello che vuoi tu, o non si è neanche troppo interessati ai criteri altrui, a valle d'un investimento d'energie pesante ed esclusivo nella propria crescita. È un conflitto che crea problemi sia nelle varianti becere (il cosiddetto doversi vendere, gli intrallazzi necessari nelle professioni, ma neanche mi ci dilungo) sia in quelle più alte (il rapporto fra sé e il mondo, il valore delle collaborazioni o di ciò che si è in grado di trasmettere al mondo, ecc) ed entrambe costituiscono grossi limiti quotidiani e nel lungo termine per personalità con un rapporto conflittuale con la realtà.

 

Non so se però sono realizzazioni che è salutare trasmettere, in fondo io non ho avuto nessuno ad anticiparmelo (o non ho voluto ascoltarlo) e mi va bene così, nonostante i problemi che crea. È giusto che ciascuno faccia il proprio percorso di crescita da solo.

 

Ho due nipoti molto piccoli, e ho una paura ansiosa d'influenzarli male anche indirettamente. Perché si fa presto a dire che è meglio non interferire, ma nella realtà dei fatti interferisci naturalmente e inconsapevolmente di continuo, anche solo per come sei e per le scelte che fai.


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#48 joseph K.

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Inviato 02 novembre 2014 - 16:26

Io mi trovo con quanto dice Sud, il lavoro è comunque una forma di "sofferenza", non a caso i termini che lo contraddistinguono come "travaglio", "labor" ecc. hanno questa radice. Io credo che una cosa importante sia la comprensione di quanto il proprio lavoro ha un'azione positiva sul mondo. Voglio dire: posso fare 3 anni di orrendi calcoli e verifiche ma poi avrò un certo orgoglio se produco che so una molecola utile per una certa malattia o un edificio pubblico di valore. Ma banalmente sarò orgoglioso di faticare ore e rendere e tenere pulita una strada, è la stessa cosa.

Uno può insegnare alle serali, è pesante per orari, tipologie di persone incontrate, luogo di lavoro, sistema  scolastico, paga, ma c'è una soddisfazione nell'"opera" creata (e infatti il termine latino opera è diverso da labor), cioè nel fine raggiunto che ha una durata e un'incidenza nella realtà.

 

Il concetto di ambizione ortodossiano lo sottoscrivo. Il problema è che spesso da noi si confonde ambizione, che è un sano desiderio di "primeggiare", di "riuscire", di "fare", di agire sul mondo avendone i giusti riconoscimenti e i risultati visibili, con il concetto di "arrivare". L'ambizioso è diverso dall'arrivista, così come il leader funzionale è diverso dal privilegiato truffatore chiaccherone. Il contesto sociale poi conta e se vivi nel contesto del "cavarsela", della lode della "creatività" intesa come riuscire a tirare a campare, fregare prima degli altri, fregare prima di essere fregato allora ecco che l'ambizione diventa sospetta e l'ambizioso diventa in sé temuto/pericoloso. Lo si identificherà sempre con l'arrivista.


  • 2

Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#49 ucca

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Inviato 02 novembre 2014 - 18:47

sono d'accordo con claudio quando dice che l'ambiente di lavoro è i

 

Concordo sul fatto che si tenda troppo spesso ad abbinare l'idea di felicità con l'appagamento delle proprie esigenze di lavoro. La felicità per me non può dipendere dal lavoro, né il lavoro può mai essere quello "ideale", proprio per tutta la serie di condizionamenti che citava Sud. In generale, credo che per attenuare quel "fastidio", che esiste comunque, anche quando riesci a occuparti di qualcosa che ti interessa, le due condizioni ideali siano: ritagliarsi il massimo di libertà possibile nel gestirsi il proprio lavoro; cercare di avere a che fare con un ambiente lavorativo in sintonia con il tuo approccio e possibilmente "vivibile".

 

questo è molto importante, se stai con gente di merda 40 ore a settimana diventi una persona peggiore.


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#50 Claudio

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Inviato 02 novembre 2014 - 19:12

sono d'accordo con claudio quando dice che l'ambiente di lavoro è i
 

Concordo sul fatto che si tenda troppo spesso ad abbinare l'idea di felicità con l'appagamento delle proprie esigenze di lavoro. La felicità per me non può dipendere dal lavoro, né il lavoro può mai essere quello "ideale", proprio per tutta la serie di condizionamenti che citava Sud. In generale, credo che per attenuare quel "fastidio", che esiste comunque, anche quando riesci a occuparti di qualcosa che ti interessa, le due condizioni ideali siano: ritagliarsi il massimo di libertà possibile nel gestirsi il proprio lavoro; cercare di avere a che fare con un ambiente lavorativo in sintonia con il tuo approccio e possibilmente "vivibile".

 
questo è molto importante, se stai con gente di merda 40 ore a settimana diventi una persona peggiore.

 

Ma ancora peggio è dipendere da gente di merda e doverne seguire le direttive tutti i giorni: questo alla lunga può veramente sfiancarti (lo vedo quotidianamente con mia moglie, che ne ha passati parecchi...). Quel minimo di autonomia che ci si può ritagliare aiuta anche a evitare questo tipo di frustrazione. Poi dipende anche dalle persone: io tendenzialmente mi colloco subito in un'ottica critica/scettica/antiaziendalista (probabilmente è un mio difetto) e quindi devo proprio trovare persone con cui sono in splendida sintonia per condividere scelte quotidiane di lavoro, altri, forse più flessibili, vivono con minor difficoltà questo doversi modellare e adattare a persone diverse (un mio amico, a forza di fare così, è riuscito davvero a svoltare e mettersi in proprio in modo soddisfacente, quindi non è detto affatto che essere più benevolenti coi capi ti condanni al servilismo permanente).


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