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[Monografia] Takeshi Kitano


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22 replies to this topic

#1 William Blake

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Inviato 23 luglio 2014 - 13:38

L'arte di ridere e di morire

Immagine inserita

Il magnifico scherzo comminato da un eccentrico comico giapponese al cinema d'autore: diventare il regista di riferimento di una generazione. Ecco la storia di Takeshi Kitano, artista proteiforme che ha forgiato un linguaggio dal nitore formale fiammeggiante, sconvolgendo gli anni 90.

La monografia di OndaCinema: http://www.ondacinem...shi_kitano.html
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#2 cinemaniaco

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Inviato 29 luglio 2018 - 13:37

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POPOLARE

dopo il suicidio artistico degli anni 2000 avevo ormai abbandonato kitano ritenendolo definitivamente bollito. il suo ritorno allo yakuza eiga mi aveva fatto rinascere una flebile speranza, ma ero passato oltre. poi outrage a sorpresa è diventato una trilogia e la curiosità ha vinto. ho fatto bene perché si tratta di un felice ritorno alle origini per beat takeshi


OUTRAGE (2010)

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lo stile di kitano non cambia: lento, gelido, ellittico. così come non cambia la sua visione del mondo: misantropa, fatalista, nichilista. ma questo è decisamente il suo film più scritto, più narrativo ed accessibile. sembra una tragedia da teatro elisabettiano per il suo mix di amoralità e crudeltà ineluttabile: una storia di intrighi, coltellate alle spalle, tradimenti, corruzione. kitano mostra il vero volto della yakuza dietro la facciata esteriore che finge di mantenere tradizioni e valori come il rispetto della gerarchia e i rituali arcaici (come il fantomatico taglio del mignolo): un mondo spietato in cui ci si ammazza tra fratelli, abitato da ferocissimi gangster che fanno sembrare al confronto i criminali dei film hollywoodiani delle babysitter. aspettatevi la tipica brutale violenza di un film di kitano. grande film, il suo migliore dai tempi di brother

OUTRAGE BEYOND (2012)

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con outrage beyond la normalizzazione del cinema di kitano è completa. sembrano ormai distanti anni luce i tempi del suo particolare stile cinematografico idiosincratico. film parlatissimo per un regista che sosteneva di non saper scrivere i dialoghi e per questo prediligeva lunghi silenzi, parecchio uso di movimenti di macchina per uno abituato alla camera fissa e montaggio regolare in risposta allo stile ellittico e frammentato che lo ha reso famoso. non per forza di cose però un film più convenzionale nella forma debba essere automaticamente meno di valore o riuscito di un film personale ed artistico. il problema di outrage beyond rispetto al film precedente è la mancanza di mordente e di ritmo. kitano si ammorbidisce come si ammorbidisce il suo personaggio, il gangster otomo, che esce di prigione stanco e pentito come gli antieroi del noir, ma con anche una ritrovata umanità e istanza valoriale. otomo diventa insomma il protagonista “positivo” mentre nel primo outrage era impossibile per lo spettatore entrare in empatia con qualcuno e si veniva gettati in un gioco al massacro spietato. in giappone comunque è stato un successo persino maggiore del precedente

OUTRAGE CODA (2017)

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macchinazioni machiavelliche, tradimenti, giochi di potere: sono gli ingredienti di questa trilogia e anche outrage coda ripete il medesimo meccanismo. ma in questo schema “politico” c’è una variabile impazzita: è otomo, che a differenza degli altri yakuza non è mosso dalla sete di potere e di soldi, ed è in tutto e per tutto assimilabile agli altri antieroi kitaniani nei quali alla fine prevale il nichilismo esistenziale. outrage coda, come il precedente secondo capitolo, non è un grande film, non è neppure un film essenziale – anche se sicuramente superiore al fiacco e convenzionale beyond – ma come elegante canto del cigno dell’antiepica kitaniana è indubbiamente un film affascinante, rispetto agli altri due episodi più venato di sfumature noir malinconiche ed esistenziali come i suoi classici degli anni 90
  • 10

#3 Tom

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Inviato 29 luglio 2018 - 18:37

Me li sono sparati anch'io recentemente tutti e tre nella stessa sera. Forse si', il migliore e' il primo, ma gli altri per me non stanno troppo sotto.

 

Visti di fila quasi come un unico film raggiungono per accumulo le perdite di senso dei vecchi capolavori. La ripetizione indifferente, ossessiva e glaciale, del medesimo intricatissimo meccanismo a base di tradimenti, doppi e tripli giochi, morte e vendetta diventa quasi teatro dell'assurdo. Unica variabile in un universo immutabile di squali che divorano altri squali e' il personaggio di Kitano. Anonima e meschina pedina nel primo film, criminale disincantato e crepuscolare nel secondo, scheggia impazzita e surreale nel terzo. Senza che questi cambiamenti di personalita' vengano mai spiegati. Ormai Kitano fa film con lo stesso menefreghismo con cui il suo personaggio si fa saltare il cervello ghignando. Disprezzo di alta classe.


  • 1

#4 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 30 luglio 2018 - 09:33

Alla fine il migliore è il terzo, quello in cui Kitano si riallinea a se stesso, ma con un'asciuttezza, una scarnificazione totale di quelli che erano i suoi stilemi. Finale disincantato compreso.
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#5 lazlotoz

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Inviato 30 agosto 2018 - 10:44

Recuperato il terzo, che era quello che mi mancava alla trilogia. 

Credo sia il mio preferito. Ha il solo difetto (voluto?) che francamente non ci capivo una mazza degli intrighi asd.

Meglio così, ho avuto modo di seguire di più il lavoro di Kitano sulla regia e il montaggio.

Direi che è il film più assimilabile al Kitano degli anni '90.

 

Però, piccola postilla, dire che negli anni 2000 si è suicidato artisticamente è prendere una cantonata: Brother, Dolls, Takeshis, Achille e la tartaruga (e mettiamoci in parte Zatôichi ).

Ovvio che quello fra 89 e  99 è stato immenso, ma non è diventato il coglione che in molti vogliono far credere. Certo ha perso mordente, come avevo scritto  per Ryuzo ("E in questo film, appunto, Kitano distrugge; sembra quasi con un ghigno beffardo. Dalle macerie rimangono nella memoria alcune immagini. Non molte purtroppo, ma notevoli. Rimane invece fortissimo il dubbio di quale direzione possa prendere il cinema di Kitano. Che a forza di diventare riflessione metacinematografica ha perso il potere delle immagini, la forza di una storia. La leggerezza della poesia."), che era davvero bruttino, ma rimane sempre un grandissimo.


  • 1

#6 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 30 agosto 2018 - 10:58

secondo me negli anni 2000 i suoi apici sono Dolls e Zatoichi, seguiti da Glory to the filmmaker, Achille e la tartaruga e quest'ultimo Outrage. Rispetto agli anni 90 non è più un cinema rivoluzionario, ma cagate non ne ha fatte. lui ha fatto una scelta di campo, ma di certo non si è suicidato artisticamente. è il suo cinema, il suo personaggio a essere suicida, a tendere verso l'autodistruzione, non la sua arte.


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#7 woody

    Classic Rocker

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Inviato 30 agosto 2018 - 11:49

Volevo mettere un più a lazlotoz ma l'ho messo per sbaglio a william, dividetevelo fra di voi da buoni fratelli.


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#8 Tom

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Inviato 30 agosto 2018 - 11:55

Uhm. Secondo me e' difficile negare che dopo "Dolls", il suo apice estetico ed estetizzante, non abbia intrapreso un percorso prima di messa in discussione (Takeshi's) e poi di  autodistruzione (Glory) del suo cinema e del suo personaggio. Fino al manifesto politico di "Achille e la tartaruga", due ore di film per dire che tutta l'arte, in blocco, "e' una cagata pazzesca". E la citazione fantozziana per una volta non e' gratuita, lo trovo un film molto vicino al grottesco fantozziano dei primi film di Salce.

Con la trilogia di "Outrage" si e' messo quasi a fare l'artigiano all'americana, con inquadrature, movimenti di macchina e scelte di montaggio posati e classici, riproponendo i vecchi temi spogliandoli dalla poesia dei vecchi film. Il suo rimane un cinema personale e affascinante, ma "artistico" in modo quasi accidentale come poteva esserlo quello di un... boh... un Don Siegel? 

Con il gradevole "Ryuzo" ha girato una semplice, classica e lineare commedia. Tutto sommato una scelta controcorrente: c'e' piu' carenza di belle commedie o di film dalle inquadrature artistoidi ed estetizzanti?


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#9 lazlotoz

    Enciclopedista

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Inviato 30 agosto 2018 - 13:23

Sì, quello si, ma il percorso di messa in discussione mi pare proprio un punto di forza suo. Cioè, per me avesse sempre tenuto i livelli di Sonatine, Il silenzio sul mare, Hana Bi e L'estate di kikujiro riproponendo quel suo cinema sarebbe stato il massimo. Ma per lui è evidente interessava altro (o ha dovuto farlo per questioni produttive). E secondo me ci è riuscito proprio nei titoli che dici.

Io ci vedo un gran percorso.

 

Invece non concordo sull'aggettivo "gradevole" su Ryuzo. All'epoca mi sembrò proprio debole. 


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#10 Tom

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Inviato 30 agosto 2018 - 13:44

Io ci vedo un gran percorso.

 

Non fosse chiaro, pure io. Che io ricordi nel cinema non c'e' nessun altro autore che ha saputo rivoltare come un calzino la propria arte e mettere in discussione se stesso come ha fatto lui, anche a rischio dello svuotamento.


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#11 Giuseppe Bergman

    Masturbatore

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Inviato 30 agosto 2018 - 17:23

Tom, cosa intendi con "artistico in modo accidentale"?


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" Chi lo sa veramente? Chi può qui dichiarare

da dove è stata prodotta, da dove viene la creazione?

Dalla creazione di questo universo gli Dei vennero successivamente:
chi allora sa da dove ciò è sorto? "


#12 Tom

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Inviato 31 agosto 2018 - 15:34

Che come regista si mette al servizio della narrazione.

E' naturalmente un'esagerazione, Kitano resta autore a tutto tondo, ma negli ultimi film non piega piu' le storie alle sue visioni.


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#13 woody

    Classic Rocker

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Inviato 03 settembre 2018 - 16:12

Anche Frusciante nazionale ha dedicato un video alla trilogia di Kitano proprio come cinemaniaco.
Non l'ho visto per paura di spoiler, mi mancano tutti e tre ma ho intenzione di rimediare presto.

Frusciante Outrage Trilogy: https://www.youtube....k&feature=share

Magari qualcuno che ha visto sia i film che il video potrebbe fare la critica al frusciante qui sul forum


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#14 Edgewalker

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Inviato 14 marzo 2020 - 12:59

 

25:25 - 25:35, retorica o comandamento? Per me [da non amante della serialità] dico entrambe.


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#15 woody

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Inviato 14 marzo 2020 - 17:29

Ma dice praticamente "meglio Kitano delle serie di merda che guardate voi", lo dice due-tre volte a video, è uno dei suoi tormentoni, lo direbbe pure se stesse recensendo il peggior Fulci.
Frusciante vorrebbe essere onniscente sulla settima arte e la cosa che molti appassionati di cinema adesso siano pure appassionati di serie tv, di cui lui non sa niente (io nemmeno, quindi saggiamente non dico che facciano schifo), gli da alquanto fastidio. Questa è l'idea che mi sono fatto io.

Comunque non riesco a  vedere più i suoi video, paragonati ai vecchi era sempre polemico ma con più ironia e gusto per l'iperbole.
Ora è troppo astioso, per non parlare delle sue continue lamentele e delle sue analisi su streaming e multinazionali che come minimo semplicistico.


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#16 Edgewalker

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Inviato 14 marzo 2020 - 17:51

Ma dice praticamente "meglio Kitano delle serie di merda che guardate voi", lo dice due-tre volte a video, è uno dei suoi tormentoni, lo direbbe pure se stesse recensendo il peggior Fulci.
Frusciante vorrebbe essere onniscente sulla settima arte e la cosa che molti appassionati di cinema adesso siano pure appassionati di serie tv, di cui lui non sa niente (io nemmeno, quindi saggiamente non dico che facciano schifo), gli da alquanto fastidio. Questa è l'idea che mi sono fatto io.

Comunque non riesco a  vedere più i suoi video, paragonati ai vecchi era sempre polemico ma con più ironia e gusto per l'iperbole.
Ora è troppo astioso, per non parlare delle sue continue lamentele e delle sue analisi su streaming e multinazionali che come minimo semplicistico.

Io lo ho in simpatia ma non lo ho mai seguito, che cosa dice a riguardo? Ma quando parla male delle serie suppongo avesse in mente cose come The Witcher o lo young adult di netflix, certo non botte d'autore alla Twin Peaks o Mindhunter. Ma visto che io diffido a monte per motivi di format, scrittura e fruizione, alla fine penso che approverei il suo reazionario militantismo [diamine sembra pure un pò Milius da giovane asd]


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#17 William Blake

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Inviato 14 marzo 2020 - 18:58

per quanto mi riguarda è sempre il frutto dell'ultimo Kitano, che non è il miglior Kitano (ma è pur sempre Kitano). l'ultimo "Outrage" però è buono davvero. il paragone con le serie non c'entra un cazzo. mi pare giusto quello che dice Woody sul personaggio-Frusciante, che in realtà conosco poco. mi pare un cinefilo onnivoro e intelligente, ma che ha il problema tipico dei cinefili: pensare che il cinema lo si possa conoscere solo vedendo film.


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#18 Edgewalker

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Inviato 14 marzo 2020 - 19:00

per quanto mi riguarda è sempre il frutto dell'ultimo Kitano, che non è il miglior Kitano (ma è pur sempre Kitano). l'ultimo "Outrage" però è buono davvero. il paragone con le serie non c'entra un cazzo. mi pare giusto quello che dice Woody sul personaggio-Frusciante, che in realtà conosco poco. mi pare un cinefilo onnivoro e intelligente, ma che ha il problema tipico dei cinefili: pensare che il cinema lo si possa conoscere solo vedendo film.

Ma infatti lui più che paragone fa una frecciatina, chiamiamola così. Invece con l'ultima frase che intendi?


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#19 woody

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Inviato 14 marzo 2020 - 21:16

 

Ma dice praticamente "meglio Kitano delle serie di merda che guardate voi", lo dice due-tre volte a video, è uno dei suoi tormentoni, lo direbbe pure se stesse recensendo il peggior Fulci.
Frusciante vorrebbe essere onniscente sulla settima arte e la cosa che molti appassionati di cinema adesso siano pure appassionati di serie tv, di cui lui non sa niente (io nemmeno, quindi saggiamente non dico che facciano schifo), gli da alquanto fastidio. Questa è l'idea che mi sono fatto io.

Comunque non riesco a  vedere più i suoi video, paragonati ai vecchi era sempre polemico ma con più ironia e gusto per l'iperbole.
Ora è troppo astioso, per non parlare delle sue continue lamentele e delle sue analisi su streaming e multinazionali che come minimo semplicistico.

Io lo ho in simpatia ma non lo ho mai seguito, che cosa dice a riguardo? Ma quando parla male delle serie suppongo avesse in mente cose come The Witcher o lo young adult di netflix, certo non botte d'autore alla Twin Peaks o Mindhunter. Ma visto che io diffido a monte per motivi di format, scrittura e fruizione, alla fine penso che approverei il suo reazionario militantismo [diamine sembra pure un pò Milius da giovane asd]

 

NOn ho niente contro il Frusciante ci mancherebbe, sono pure stato a trovarlo in videoteca quest'inverno e gli ho comprato un paio di dvd per "la causa". Lo seguivo parecchio prima poi come dicevo s'è un po' incupito, si lamenta troppo, fa troppo il bastian contrario (averlo amico su facebook e vederlo gestire certe discussioni purtroppo non ha certo aiutato). Poi per carità apprezzo la passione, mi sta anche simpatica la sua battaglia contro i mulini a vento se evitasse appunto di lamentarsi di continuo e fare la morale a tutti.

Argomento serie tv è semplice, non le guarda, s'è pure impuntato a non guardare la terza parte di Twin Peaks per qualche motivo ideologico (credo la giustificazione fosse "serie di merda allontanate la gente dalla sala quindi boicotto") poi si frega da solo con frasi del tipo "ma parlate solo di serie alla fica non ci pensate?" come dire che parlare solo di cinema non sia la stessa cosa.

Diciamo che per me il frusciante è come un vecchio amico che poi hai perso di vista, gli vuoi ancora bene (è stato il primo e per molto tempo l'unico canale youtube che seguivo) ma poi quando lo rincontri capisci che non ha più senso freqeuntarsi ancora.


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#20 William Blake

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Inviato 15 marzo 2020 - 00:31

 

per quanto mi riguarda è sempre il frutto dell'ultimo Kitano, che non è il miglior Kitano (ma è pur sempre Kitano). l'ultimo "Outrage" però è buono davvero. il paragone con le serie non c'entra un cazzo. mi pare giusto quello che dice Woody sul personaggio-Frusciante, che in realtà conosco poco. mi pare un cinefilo onnivoro e intelligente, ma che ha il problema tipico dei cinefili: pensare che il cinema lo si possa conoscere solo vedendo film.

Ma infatti lui più che paragone fa una frecciatina, chiamiamola così. Invece con l'ultima frase che intendi?

 

 

sentendolo parlare di argomenti vari in alcuni video di youtube mi pare uno che si sia fatto una solida e onnivora cultura cinematografica, ma quando parla di questioni industriali o teoriche finisce per inciampare in luoghi comuni e semplificazioni abnormi. in particolare, in un video in cui c'era un dibattito con Francesco Alò sulla critica al tempo del web, ricordo come quest'ultimo - che pure non trovo granché come critico - fosse molto più preciso e logico nelle argomentazioni. la questione è che uno può vedere pure 10000 film, ma non si possono comprendere tutte le cinematografie e tutti gli stili solo vedendo i film, perché il linguaggio filmico di Tsui Hark sarà diverso da quello di Michael Mann, e quello di Apichatpong differente da quello di Kitano etc. e mi pare che, anche se involontariamente, Frusciante sia un po' l'emblema della confusione, tipica del nostro tempo, tra la critica e la cinefilia (anche per colpa della critica, ovviamente)


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#21 lazlotoz

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Inviato 19 aprile 2023 - 15:08

KUBI_Teaser_poste-lcr-res.jpg?w=1000

 

Kubi, al festival di Cannes. Sarà l'ultimo film di Kitano, così si dice.


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#22 Tom

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Inviato 19 aprile 2023 - 17:45

Impressionante la concentrazione di "ultimi film" di grandi registi nell'ultimo paio d'anni, tra quelli annunciati come tali e queli che lo saranno presumibilmente per ragioni anagrafiche: Kitano, Eastwood, Tarantino, Friedkin, Coppola, Allen, Scorsese, Polanski, Cronenberg, Skolimowski, Svankmajer, Hill e (l'unico tragicamente certo) Kim Ki-duk.


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#23 Pryce

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Inviato 20 aprile 2023 - 06:57

anche Miyazaki
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