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The Congress (Folman, 2014)


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5 replies to this topic

#1 Zimmer

    Enciclopedista

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Inviato 15 giugno 2014 - 11:40

Dopo il successo di "Valzer con Bashir" Ari Folman torna a Cannes con un film coraggioso, complesso e psichedelico, ispirato al romanzo del 1961 di Stanislaw Lem. Un film che ripesca dal passato l'ambizione a immaginare il futuro.

Immagine inserita

http://www.ondacinem...e_congress.html
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#2 corrigan

    気持ち悪い

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Inviato 15 giugno 2014 - 14:30

ce l'ho in hard drive da tipo cinque-sei mesi, dovrei decidermi a vederlo. Valzer con Bashir è tra i migliori film del decennio passato per me.
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I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#3 Fonzie

    Utente insicuro

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Inviato 16 giugno 2014 - 20:32

Visto avantiieri al cinema.

Ci sono alcuni passaggi che non ho capito, qualcuno mi chiarisca una cosa:

Spoiler

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vuvu: "Sembrate dei metallari che girano sghignazzando nel reparto di elettronica della Fnac."

#4 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 18 giugno 2014 - 12:15

Anch'io ci ho capito poco alla fine...dunque, prima parte molto intensa, apprezzo molto un'attrice, per altro bellissima, per altro non più giovane che è la cosa peggiore che possa capitare ad una attrice ad Hollywood, ossia invecchiare, che si concede un primissimo piano di dolente realismo in cui i pori della pelle e le sue pieghe la fanno reale e dunque imperfetta e dunque normale. Bello tutto il discorso sul cinema che finisce, sulla capacità della tecnica di cogliere qualsiasi cosa del corpo e dell'animo umano tanto da replicarlo in uno stato di giovinezza incatata, artefatta, proprio il contrario di quello che narra la prima inquadratura. E molto bello tutto il parlare delle scelte sbagliate, dei film non fatti, degli atti incompiuti: bella metafora della vita. Poi abbiamo l'animazione, sicuramente necessaria per rendere l'allucinato stato delle persone che vivono sotto "farmaci o droghe" per sentire tutte le emozioni. Là dentro non è chiaro se ci siano i privilegiati, pensiamo decisamente di sì. Poi lei esce ed ecco che il mondo futuribile è proprio quello lì, i poveri e i privilegiati, separati, divisi, gli uni dallo sporco e dalla povertà, gli altri dal nitore e dall'omologazione luccicante. Si fa imperiosa la ricerca del figlio che la riporta dentro la dimensione animata in cui lei rivive tutta la sua storia, il saluto con la figlia, capace di reggersi sulle sue gambe. Ma lei si specchia e lei è il figlio, è il figlio che vede tutta la sua vita?

In definitiva: perdo il filo del primo stadio del film, nella seconda parte i temi si fanno confusi, molti e confusi...sono perplessa. Girato benissimo, immagini molto belle, scelte dei colori, tutto
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#5 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Inviato 22 giugno 2014 - 13:18

Per aggiungere confusione ai temi:
Spoiler

Lo spoiler qui sopra ha parti OT, giocoforza, viene da #yolo in Zona Rossa, tra le pagine 4 e 5 del topic troverete molte cose abbastanza affini, benché magari non sia autoevidente. Domandate pure, è pieno di roba contorta e discutendone potrei chiarirmi tanto le mie quanto le altrui idee (d'altronde dove bazzicano reese e auslo è sempre un barcamenarsi).

L'ho sentito molto, ormai sono temi ricorrenti anche nel "mainstream" quelli del divario fra poveri cristi e caste/lobbies privilegiate, le potenzialità della tecnologia come realizzatrice di illusioni (passatemi l'ossimoro), anche se qui, forse per non ingorgare il pubblico si sono limitati alla chimica; ad ogni modo la realizzazione mi è parsa originale e se non lo fosse voglio proprio scoprire film analoghi. Partire poi da un'analisi eco[nomic]-friendly riguardante Hollywood era tutt'altro che scontato, all'inizio pensavo ad una specie di Holy Motors con trama, probabilmente invece non c'è alcun legame, non so perché quest'altro film l'ho iniziato e poi niente.
Il finale per qualche ragione mi ha riportato a The Tree of Life per questa ragione: l'ho visto come una speranza di via d'uscita dal solipsismo, un ambiente mentale (invece che spirituale come in Malick) in cui ritrovare i propri cari concretamente, fintantoché anch'essi nel loro omologo siano alla sincera ricerca di noi. Probabilmente sto dicendo una banalità, però mi affascinava approfondirne il contesto chimico-cerebrale su cui si basa quel meandro del film.
M'è piaciuto
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A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#6 100000

    Enciclopedista

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Inviato 24 novembre 2021 - 23:00

Con un ritardo di soli 7 anni ho colto il suggerimento di LFT e ho visto The Congress.
FILMONE

Poi ho cercato altra roba di Folman ma boh, solo Valzer con Bashir che vabbè è altra roba. Esistono anche solo film simili?
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