Saltland - I Thought It Was Us But It Was All Of Us [2013, Constellation]
#1
Inviato 13 luglio 2013 - 14:05
http://www.ondarock....twasallofus.htm
Il violoncello esplora le profondità del suono sfruttando ombre e luci di una tradizione che va dal weird-folk ai mantra, dando vita all’incantevole fiaba sonora di “Colour The Night Sky“
Un disco fantastico. Scoperto un mesetto fa grazie ad una amica/blog. Comprato subito. Quella canzone poi - "Colour The Night Sky" - con quel suo lento incedere profuma di incenso, di cose da medioriente. Una voce divina. Rilassatezza e quiete. Adoro il violoncello et i violini ... mi pare si è capito, no? Album che finirà sicuramente tra i best del 2013, sarà difficile che verrà scalzato da un altro.
#2
Inviato 13 luglio 2013 - 14:22
#3
Inviato 13 luglio 2013 - 21:36
la constelaltion quest'anno vanta tre album veramente notevoli, saltland è il più sorprendente perchè inatteso, ma stetson e jerusalem in my heart meritano comunque attenzione, rebecca foon comunque ha un album con gli esmerine in uscita, rstaimo in ascolto, grazie per il complimento,... la recensione (quelle serie neh) di Gianfranco Marmoro.
http://www.ondarock....twasallofus.htm
Il violoncello esplora le profondità del suono sfruttando ombre e luci di una tradizione che va dal weird-folk ai mantra, dando vita all’incantevole fiaba sonora di “Colour The Night Sky“
Un disco fantastico. Scoperto un mesetto fa grazie ad una amica/blog. Comprato subito. Quella canzone poi - "Colour The Night Sky" - con quel suo lento incedere profuma di incenso, di cose da medioriente. Una voce divina. Rilassatezza e quiete. Adoro il violoncello et i violini ... mi pare si è capito, no? Album che finirà sicuramente tra i best del 2013, sarà difficile che verrà scalzato da un altro.
#4
Inviato 16 luglio 2013 - 09:59
#5
Inviato 27 settembre 2013 - 14:37
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#6
Inviato 01 ottobre 2013 - 15:37
forse era più adatto POCO PREVEDIBILE, perché le premesse erano di un album molto scolastico e limitato alla bravura di rebecca foonAscoltato e riascoltato in questi giorni. Concordo che è molto "Constellation Style", però ha una compattezza e una personalità che spicca davvero (non sono d'accordissimo sul "mai prevedibile" di cui parla la - peraltro eccellente - recensione, ma forse non ho capito cosa intendeva). Merita un ascolto attento, o più d'uno.
#7
Inviato 07 ottobre 2013 - 10:51
forse era più adatto POCO PREVEDIBILE, perché le premesse erano di un album molto scolastico e limitato alla bravura di rebecca foon
Ascoltato e riascoltato in questi giorni. Concordo che è molto "Constellation Style", però ha una compattezza e una personalità che spicca davvero (non sono d'accordissimo sul "mai prevedibile" di cui parla la - peraltro eccellente - recensione, ma forse non ho capito cosa intendeva). Merita un ascolto attento, o più d'uno.
Ok ok, ora ho capito perfettamente! Comunque non voleva essere una critica, ribadisco: la recensione mi è piaciuta molto.
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#8
Inviato 07 ottobre 2013 - 12:28
#9
Inviato 19 febbraio 2020 - 10:30
Posto qui perché così resterà per pochi(ssimi) e perché sempre di lei si parla: Rebecca Foon, di cui a brevissimo uscirà (per Constellation ovviamente, il 21 febbraio) il primo disco a proprio nome dopo i due come Saltland. Su quelli ci dovrei tornare ma non mi avevano lasciato granché se non un certo generalismo chamber-post-(poco)-rock. Waxing Moon invece mi sta stregando anche al netto di (o proprio grazie a) una certa classicità ben codificata e finanche prevedibile. Naturalmente le stimmate del Constellation-sound dei primordi sono facilmente riscontrabili (es. i primissimi Silver Mt. Zion) ma virate verso una fascinosa forma di slowcore o ambient-folk; facile dire Low (nell'accezione Mimi Parker) ma in diversi passaggi mi hanno ricordato, soprattutto per la cadenza della voce di Rebecca, la coppia franco-finnica Mi and L'au (che qui immagino non si ricorderà più nessuno, i loro primi due dischi comunque restano dei gioiellini) e anche i Fovea Hex per la solennità del suono.
Quindi pianoforte, archi, qualche lieve intrusione elettronica e magici tocchi di contrabbasso. E la voce di Rebecca, niente di eccezionale a livello di prestanza ma saggiamente posta in primissimo piano nel mix: sembra quasi di avere la sua bocca appoggiata all'orecchio, anzi ad entrambe le orecchie, creando un senso di intimo accerchiamento (fa eccezione la sola Wide Open Eyes che tenta la carta di una maggiore espansività pop, cadendo almeno in piedi). Ed è proprio questo senso di intimità, questo sentirsi dentro al suono la vera carta vincente di un disco che, fatidicamente, se pur non dice nulla di nuovo nondimeno lo dice benissimo e va a così a posizionarsi in una categoria del cuore, quella dei dischi da 7, che magari non fanno gridare al miracolo o non brillano per innovazione ma, presi per quello che sono e se fatti così bene, regalano parecchie soddisfazioni.
Dopo le belle prove dell'amica / collega Jessica Moss, un'altra conferma al femminile da casa Constellation.
http://cstrecords.co...on-waxing-moon/
Per me bellissima la copertina
http://youtu.be/QpuqEwUSZGg
http://youtu.be/7STNUn37-B0
#10
Inviato 20 febbraio 2020 - 15:54
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