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Le Rose del Deserto


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5 replies to this topic

#1 Guest_verdoux_*

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Inviato 05 dicembre 2006 - 10:50

Le Rose del Deserto

Mario Monicelli a questo punto della sua gloriosa carriera artistica non avrebbe più nulla da aggiungere né più nulla da dimostrare ed invece lo fa, con un film dove si ripercorre e si rinnova, riproponendo la guerra in chiave di commedia, senza nulla togliere alla tragedia insita, anzi aggiungendo; riproponendo lâ??armata Brancaleone in chiave fascista, che non va su marte per metafora, ma che in Libia ci va davvero; inizialmente turisti per caso, portatori di aiuti umanitari, portatori di democrazia, fascisti turisti della democrazia, uomini che poi si trovano coinvolti in una tragedia più grande di loro; dalla commedia allâ??italiana al m*a*s*h allâ??italiana, il film narra di una compagnia medica, Monicelli aggiunge un nuovo tassello ed è originale, è raffinato umorista, ce ne è per tutti, dal passato al presente, dai cristiani ai mussulmani; spazia dalla sottile ironia sugli italiani brava gente allâ??humour nero sulla retorica fascista del comandante della Minotauro, che vuole costruire un grande cimitero che sarà presto riempito, a perenne ricordo delle gesta della divisione; dietro le cortine della satira lascia intravedere gli uomini, le loro debolezze, i loro drammi; il matrimonio per procura è una pagina di grande cinema.
Il caro vecchio Monicelli si diverte e fa divertire, si commuove e fa commuovere; confeziona un piatto saporito, ricco di ingredienti bene amalgamati, dove ciascuno di essi valorizza il proprio sapore. Un film bello, che diventa ancora più bello, perché inatteso, da parte di questo promettente talento viareggino.

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#2 Jules

    Pietra MIliare

  • Redattore OndaCinema
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Inviato 05 dicembre 2006 - 10:58

Chi è Paolo Monicelli?
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#3 Guest_verdoux_*

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Inviato 05 dicembre 2006 - 11:14

Chi è Paolo Monicelli?


corretto; grazie!
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#4 Mr telefax

    dendrite

  • Redattore OndaRock
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Inviato 05 dicembre 2006 - 17:55

Film carino e gradevole. Considerando che il regista è ultranovantenne e dimostra più lucidità e senso del cinema* del 90% dei nostri registini, è un miracolo. Non mi ha entusiasmato, ma di questi tempi vedere una commedia agrodolce con una bella storia (la sceneggiatura forse un po' semplicistica, ma tant'è) con attori che sanno recitare e un finalino che, pur telegrafato, non fa incavolare, di questi tempi è un ottimo risultato.

*per senso del cinema intendo un modo di girare film "vecchia maniera", più classico, che guarda caso giudico migliore di molta roba che gira oggigiorno.
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I personaggi e i fatti narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce

#5 Jules

    Pietra MIliare

  • Redattore OndaCinema
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Inviato 06 dicembre 2006 - 16:39

E' bello che uno che ha fatto la storia del cinema italiano come Monicelli, che per mesi e mesi è stato ostacolato nella produzione da una commissione ministeriale sul cinema composta da ignoranti e scansafatiche, continui a fare cinema...purtroppo, a parte l'idea di partenza lodevole da un punto di vista culturale ed interessante da un punto di vista filmico, di bello davvero in questo film ci sia poco...la cosa migliore è senz'altro la bravura degli attori...
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#6 Guest_verdoux_*

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Inviato 07 dicembre 2006 - 11:47

di bello câ??è quello che ho tentato do descrivere; potrei aggiungerci un tocco di esotismo alla maniera di Sternberg in Marocco;
non posso escludere che la sorpresa unita alla riverenza per il grande maestro mi abbiano fatto stravedere, ma il film mi sembra veramente bello e compiuto; Monicelli in carriera ha fatto anche molti brutti film, ma per questo ultimo (però, mai dire mai!) si è impegnato; si vede che aveva ancora qualcosa da dire e lo ha detto molto bene, col suo stile classico e riuscendo a non fare la parodia di se stesso;

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