Pier Paolo Pasolini
#1
Inviato 02 novembre 2006 - 08:28
A 31 dalla sua scomparsa la voce del Poeta, Scrittore, Regista continua ancora a risuonare nella nostra bella e addormentata Italia.
Ricordiamo anche lui.
"L'intelligenza non avrà mai peso, mai
nel giudizio di questa pubblica opinione.
Neppure sul sangue dei lager, tu otterrai
da uno dei milioni d'anime della nostra nazione,
un giudizio netto, interamente indignato:
irreale è ogni idea, irreale ogni passione,
di questo popolo ormai dissociato
da secoli, la cui soave saggezza
gli serve a vivere, non l'ha mai liberato.
Mostrare la mia faccia, la mia magrezza -
alzare la mia sola puerile voce -
non ha più senso: la viltà avvezza
a vedere morire nel modo più atroce
gli altri, nella più strana indifferenza.
Io muoio, ed anche questo mi nuoce. "
5 marzo 1922 - 2 novembre 1975
#2
Inviato 02 novembre 2006 - 09:20
fa sempre bene ricordare intellettuali come Pasolini la cui lucida e spietata visione del mondo contemporaneo (erroneamente scambiata per rimpianto del "bel tempo che fu") ha sicuramente gettato una luce nuova sui fenomeni sociali, politici e culturali in generale che hanno attraversato l'Italia del dopo-boom.
sebbene oggi il mondo sia ulteriormente cambiato rispetto a quello che viveva Pasolini (il noto "genocidio culturale"), il suo metodo di analisi della fenomenologia antropologico-culturale conserva una freschezza e un'efficiacia enorme, ancora attuale; come dimostra il fatto che questo scrittore, oggi più di ieri, sembra essere un irrinunciabile punto di riferimento per i giovani talenti della nostra letteratura.
un grande e basta di cui si avverte una clamorosa mancanza...
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#3
Inviato 10 novembre 2006 - 13:09
#4
Inviato 10 novembre 2006 - 14:58
Proprio ieri Aldo Busi nella trasmissione di Bonolis ha detto:Pasolini non ci ha lasciato nemmeno una grande opera..o meglio,nessuna opera importante...e poi ha criticato il suo modo di vivere l' omosessualita'..
Aldo Busi sempre più nel mio cuore . Peccato aver perso la replica de Il senso della vita di stamattina. E mi dispiace moltissimo che sia dato per scontato che Busi sia una checca esibizionista e Pasolini un genio incontrastato...
I aim to misbehave
#5
Inviato 10 novembre 2006 - 15:02
#6
Inviato 10 novembre 2006 - 15:19
Proprio ieri Aldo Busi nella trasmissione di Bonolis
Direi che con queste premesse ogni commento è superfluo.
Attendo con impazienza che Tinto Brass vada dalla De Filippi per farci sapere che Orson Welles non ha fatto film significativi e fumava male i sigari.
ahahah
Uno dei migliori registi italiani di ogni tempo. Era molto apprezzato anche all'estero.
#7
Inviato 10 novembre 2006 - 16:23
#8
Inviato 10 novembre 2006 - 16:46
cmq, credo che il solo affrontare questo tipo di discorso in un thread dedicato a Pasolini significhi soprattutto offendere Pasolini stesso.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#9 Guest_Enrico_*
Inviato 10 novembre 2006 - 17:45
#10
Inviato 10 novembre 2006 - 17:51
#11
Inviato 10 novembre 2006 - 18:27
Perchè le opere letterarie di Pasolini sono ritenute grandiose? Che cosa aveva da offrire in più?
almeno hai letto qualcosa di Pasolini?
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#12
Inviato 10 novembre 2006 - 21:10
non ho idea del perchè uno scrittore (o presunto tale) come Busi debba dire delle cazzate così enormi (sia riguardo la letteratura che i costumi di PPP); posso spiegarmelo solo conierando che Busi, come tanti personaggi più vicini al mondo della rivista scollacciata che non alla letteratura, abbia detto ciò solo per dire qualcosa di "diverso", di "inaspettato", per il gusto semplicistico di "fare scalpore", travestendolo da intellettualismo.
cmq, credo che il solo affrontare questo tipo di discorso in un thread dedicato a Pasolini significhi soprattutto offendere Pasolini stesso.
...
almeno hai letto qualcosa di Pasolini?
Perchè le opere letterarie di Pasolini sono ritenute grandiose? Che cosa aveva da offrire in più?
E tu qualcosa di Busi?
Il conformismo con il quale viene difeso Pasolini credo offenderebbe Pasolini stesso. Il fatto che sia un genio sembra un assioma che non va dimostrato e qualunque tentativo di ridimensionamento della portata della sua opera è un sacrilegio che rende immediatamente empio lo sciagurato attentatore alla maestà Pppiana.
In realtà i libri di Busi, specie il meraviglioso Seminario sulla gioventù (Adelphi, 1984), sono molto "pasoliniani" come tematiche ma non hanno quel sentore di autogiustificazione che pervade i romanzi di Pasolini. Come ha detto Busi, Pasolini viveva con senso di colpa la sua condizione, e questo si ripercuote sulla sua opera.
Ma questo non è il principale problema: del resto, se a Pasolini piacevano i ragazzini borgatari romani erano affari suoi.
Sono le cose agghiaccianti che ha scritto sui quotidiani (che si possono trovare in Scritti corsari, Garzanti, 1975) che mi fanno sembrare incredibile la devozione intellettuale nei confronti di uno che si permette di dire, tra le altre amenità , che la scuola dell'obbligo va abolita perché genera nelle classi meno elevate l'autocoscienza della propria ignoranza e che la crescente istruzione ha fatto sì che le nuove generazioni perdessero lo spirito del proprio popolo. Tutto questo, ovviamente, lo dice un Pasolini che non è un contadino con la quinta elementare, ma un professore con la laurea in lettere e filosofia che scrive sul Corriere della Sera, che per diletto dopo la tesi su Pascoli scrive poesie in friulano per magnificare la vita georgica da cui però si tiene abilmente alla larga.
Sono posizioni tremende, giustificate forse da un certo tipo di intellettuali per la vaga e distorta ispirazione gramsciana, io le trovo inaccettabili, anacronistiche, razziste e ignoranti. Tenetevelo pure il genio lungimirante...
I aim to misbehave
#13 Guest_Enrico_*
Inviato 10 novembre 2006 - 21:17
Se volete (e lo so che i miei fan lo vogliono) mi posso esprimere sul Pasolini cineasta, in particolare su Salò (ho visto solo quello) che a me fa cagare, uno dei film più pallosi mai visti. L'unico punto non palloso è quello dove mangiano la merda (ma Pink Flamingos viene dieci anni prima) oppure dove torturano e stagliuzzano tutti solo che gli sfx fanno schifo e quindi risulta tutto abbastanza comico.
Troppo intellettuale, così intellettuale che il 99% delle persone a cui è rivolto il messaggio non riusciranno a capirlo se non leggendo la recensione critica.
Ma allora bisogna interrogarsi sull'utilità di gesti simili, dato che in fin dei conti l'importanza intrinseca di questo tipo di film è il messaggio. Se il messaggio non può (volontariamente, è l'autore che rende difficile la comprensione del messaggio) essere recepito, a cosa serve un film che non vuole essere e anzi rifiuta di essere intrattenimento puro? Boh, capirei se fosse un'opera surreale ma non credo lo sia.
Ziocan l'Arte.
#14 Guest_Pablito_*
Inviato 10 novembre 2006 - 21:34
Non sono un intellettuale, non ho fatto il liceo e non ho la laurea, e di Pasolini non ho letto saggi; per capire qualcosa, magari non tutto ma qualcosa si, mi è bastato leggere alcune sue opere e alcuni suoi articoli (ancora, magari non tutti ma qualcuno si), una prassi forse ormai desueta per chi pensa che la cultura siano gli estratti da wikipedia.Troppo intellettuale, così intellettuale che il 99% delle persone a cui è rivolto il messaggio non riusciranno a capirlo se non leggendo la recensione critica.
Invece mi interrogo su che gusto si provi a vantarsi di non capire un artista, solo perchè magari questo non va più 'di moda', e che gusto si provi a fare queste sparate che servono solo a mascherare, col piglio arrogante delle provocazione, la propria ignoranza.Ma allora bisogna interrogarsi sull'utilità di gesti simili, dato che in fin dei conti l'importanza intrinseca di questo tipo di film è il messaggio. Se il messaggio non può (volontariamente, è l'autore che rende difficile la comprensione del messaggio) essere recepito, a cosa serve un film che non vuole essere e anzi rifiuta di essere intrattenimento puro? Boh, capirei se fosse un'opera surreale ma non credo lo sia.
Ziocan l'Arte.
#15 Guest_Pablito_*
Inviato 10 novembre 2006 - 21:43
Un po' come quelli che per diletto incensano i reality ringhiando contro chi osa anche solo criticarli, e poi nelle quattro mura domestiche legge Joyce e guarda i film d'essé...Tutto questo, ovviamente, lo dice un Pasolini che non è un contadino con la quinta elementare, ma un professore con la laurea in lettere e filosofia che scrive sul Corriere della Sera, che per diletto dopo la tesi su Pascoli scrive poesie in friulano per magnificare la vita georgica da cui però si tiene abilmente alla larga.
#16 Guest_Cooper_*
Inviato 10 novembre 2006 - 21:49
Busi ha parlato di Pasolini in maniera degna e rispettosissima, spiegando senza troppi fronzoli come è suo solito in cosa gli fosse intellettualmente e moralmente lontano, quasi all'opposto. Quindi l'oltraggio che sembra essere stato perpetuato da Busi al lettore di questo thread che non ha visto l'intervista di ieri sera semplicemente non ha avuto luogo.
Inoltre mi trovo a correggere chi ha scritto che Busi abbia sminuito l'opera di Pasolini: si è semplicemente limitato a constatare che le opere di autori come Pasolini, Calvino (salvo eccezioni scolastiche) e Moravia oggi non le legge più nessuno. Il che è una evidente forzatura (anche se su Moravia ha ragionissimo) per sottolineare - piaccia o meno, non è di questo che voglio discutere - quanto la voce di questi autori contemporanei si sia affievolita dopo pochissimi lustri. Una generalizzazione forse, ma per niente falsa.
Un po' come quelli che per diletto incensano i reality ringhiando contro chi osa anche solo criticarli, e poi nelle quattro mura domestiche legge Joyce e guarda i film d'essé...
Tutto questo, ovviamente, lo dice un Pasolini che non è un contadino con la quinta elementare, ma un professore con la laurea in lettere e filosofia che scrive sul Corriere della Sera, che per diletto dopo la tesi su Pascoli scrive poesie in friulano per magnificare la vita georgica da cui però si tiene abilmente alla larga.
In questo forum fortunatamente di gente così ne circola poca.
#17
Inviato 10 novembre 2006 - 21:55
Io non sono un fan dei film di Pasolini e trovo aberranti alcune sue tesi (quella della scuola in primis), però basterebbe leggere due libri come "Ragazzi di vita" e "Una vita violenta" per rendersi conto dello spessore del personaggio. Libri che peraltro restano comprensibilissimi e accessibilissimi anche nell'anno 2006 (anzi, diciamo pure che spiegano alcune cose su Roma più di un trattato di storiografia).
#18
Inviato 10 novembre 2006 - 22:53
le opere di autori come Pasolini, Calvino (salvo eccezioni scolastiche) e Moravia oggi non le legge più nessuno.
Altra stronzata...Calvino è continuamente ristampato, e letto.
Sono le cose agghiaccianti che ha scritto sui quotidiani
Cose agghiaccianti sì, perchè avevano il coraggio di dire la verità : e per quella ha pagato con la vita, due settimane dopo la pubblicazione del potentissimo j'accuse contro il terrorismo, il celebre "Io so".
#19
Inviato 10 novembre 2006 - 22:55
Eh no, era una domanda per vedere se riuscivate a invogliarmi a leggere qualcosa(no poesie perchè la poesia in generale mi fa cagare).
Se volete (e lo so che i miei fan lo vogliono) mi posso esprimere sul Pasolini cineasta, in particolare su Salò (ho visto solo quello) che a me fa cagare, uno dei film più pallosi mai visti. L'unico punto non palloso è quello dove mangiano la merda (ma Pink Flamingos viene dieci anni prima) oppure dove torturano e stagliuzzano tutti solo che gli sfx fanno schifo e quindi risulta tutto abbastanza comico.
Troppo intellettuale, così intellettuale che il 99% delle persone a cui è rivolto il messaggio non riusciranno a capirlo se non leggendo la recensione critica.
Ma allora bisogna interrogarsi sull'utilità di gesti simili, dato che in fin dei conti l'importanza intrinseca di questo tipo di film è il messaggio. Se il messaggio non può (volontariamente, è l'autore che rende difficile la comprensione del messaggio) essere recepito, a cosa serve un film che non vuole essere e anzi rifiuta di essere intrattenimento puro? Boh, capirei se fosse un'opera surreale ma non credo lo sia.
Ziocan l'Arte.
Ma che cosa dici? Non recepisci il messaggio di Salò? Non recepisci la provocazione della propensione umana alla barbarie? Non recepisci le incredibili sequenze scioccanti, eppure così lontane da ogni forma di facile propaganda o qualunquismo?
Forse in letteratura non ci capirò tanto, e ritenere che i due romanzi citati da Claudio sia due pietre miliari forse sarà un grosso sbaglio, ma sul Pasolini cinematografico mi pare che ormai siamo alla follia...
Dove sta la genialità di Pasolini: nell'essere riuscito ad inventare un modo di fare dinema ssolutamente unico e di averlo fatto con uno stile forte ed una padronanza tecnica che migliaia, ma cosa dico migliaia, milioni di registi che il cinema l'hanno studiato per anni, non hanno mai acquisito..
#20
Inviato 10 novembre 2006 - 23:50
Cose agghiaccianti sì, perchè avevano il coraggio di dire la verità : e per quella ha pagato con la vita, due settimane dopo la pubblicazione del potentissimo j'accuse contro il terrorismo, il celebre "Io so".
"Il romnzo delle stragi" fu pubblicato il 14 novembre del 1974, quindi circa un anno prima del suo assassinio.
Quando fu ucciso stava ancora lavorando al romanzo "Petrolio", che a detta dello stesso sarebbe stato una vera bomba per le tesi ivi contenute. Purtroppo non è mai stato terminato per ovvi motivi.
Comunque questa discussione voleva semplicemente essere una commemorazione della morte di Pasolini che, nel bene e nel male, è stato una figura importante nel panorama culturale del secolo appena trascorso. Niente di più.
#21 Guest_Cooper_*
Inviato 11 novembre 2006 - 01:50
le opere di autori come Pasolini, Calvino (salvo eccezioni scolastiche) e Moravia oggi non le legge più nessuno.
Altra stronzata...Calvino è continuamente ristampato, e letto.
Toh, non l'avrei detto!
Credo che Busi parlasse dell'incidenza reale che le voci di questi tre imprescindibili autori hanno sui lettori di oggi, in ogni caso.
#22 Guest_Enrico_*
Inviato 11 novembre 2006 - 02:38
Non sono un intellettuale, non ho fatto il liceo e non ho la laurea, e di Pasolini non ho letto saggi; per capire qualcosa, magari non tutto ma qualcosa si, mi è bastato leggere alcune sue opere e alcuni suoi articoli (ancora, magari non tutti ma qualcuno si), una prassi forse ormai desueta per chi pensa che la cultura siano gli estratti da wikipedia.
Sì, perchè sei una eccezione e non sei il target a cui si rivolge il film. Si suppone che il proselitismo si cerchi di farlo tra chi è all'oscuro (?) della propria condizione. In parole povere, a chi è diretto questo film? Ad una piccola fetta di critici e cinefili perfettamente in grado di cogliere il messaggio, ad una platea di spettatori coscienti, che abbia un minimo di voglia di perdere del tempo ad interpretare e a documentarsi oppure alla stragrande maggioranza della popolazione non conscia della propria situazione? Nei primi due casi allora il film avrebbe nessuna o scarsa ragione di esistere, si suppone che larga parte della popolazione sia ottenebrata e quindi il risveglio sia una questione morale. E allora perchè rendere il messaggio così contorto e difficile, ma Pasolini questo film per chi l'ha fatto, per le masse bisognose o per sè stesso ed una ristretta cerchia? Come può lo spettatore medio o l'operaio o io stesso cogliere i paralleli tra i prigionieri costretti a mangiare merda e la società odierna (soprattutto nel 1975 quando ancora non c'era internet)? Non so se avete presente Men Behind The Sun, è un film che denuncia le atrocità commesse dall'esercito giapponese durante la conquista della Manciuria, è un film DISGUSTOSO. Ci sono delle scene raccapriccianti che rimangono impresse ben bene. Adesso, possiamo stare a discutere per ore se sia giusto o no arrivare a livelli simili di violenza e crudezza, fatto sta che un film così per me è 100 volte più sensato, giunge direttamente all'obbiettivo senza alcuna pretesa, qual è il miglior modo di denunciare qualcosa che si ritiene ingiusto? Farlo capire a più gente possibile. E mi sembra un ragionamento logico. Secondo te, l'operaio della fiat, nel 75, tornava a casa e si andava a vedere Salò? Cercava in un secondo momento di capire la complessità dei rimandi? E questo non perchè fosse stupido, questo perchè il tempo non ce l'aveva di certo porcogiuda. Ma vuoi mettere quanti cazzo di proseliti in più potesse fare un semplice, idiota volantino di protesta?
Invece mi interrogo su che gusto si provi a vantarsi di non capire un artista, solo perchè magari questo non va più 'di moda', e che gusto si provi a fare queste sparate che servono solo a mascherare, col piglio arrogante delle provocazione, la propria ignoranza.
Ma di cosa mi vanto io... Rispondimi nel merito, qui non è questione di ignoranza o no, posso anche essere il più grande ignorante del mondo ma 2+2 lo riesco a fare lo stesso. Se l'importante è il messaggio allora bisogna che il messaggio possa essere recepito dalla maggior parte di gente possibile. Sennò è un esercizio di intellettualismo poco consono alla ideologia che sottende il messaggio. Non sto parlando della realizzazione ma della logica a monte, che regola il parto di opere del genere, come non sto discutendo la grandezza o meno di Pasolini (ripeto, non ho i mezzi per giudicare il suo operato come regista), sto solo constatando che Pasolini ha anteposto le proprie velleità artistiche alla divulgazione di una idea.
#23 Guest_Enrico_*
Inviato 11 novembre 2006 - 02:51
Ma che cosa dici? Non recepisci il messaggio di Salò? Non recepisci la provocazione della propensione umana alla barbarie? Non recepisci le incredibili sequenze scioccanti, eppure così lontane da ogni forma di facile propaganda o qualunquismo?
Forse in letteratura non ci capirò tanto, e ritenere che i due romanzi citati da Claudio sia due pietre miliari forse sarà un grosso sbaglio, ma sul Pasolini cinematografico mi pare che ormai siamo alla follia...
Sì, la propensione umana alla barbarie la capisco, ma chi è che capisce che "il potere, di per sé, è codificatore e rituale; la ripetitività del gesto sodomitico rappresenta, per la sua meccanicità , il paradigma che riassume questa terrificante imposizione del neocapitalismo.
Per il carnefice si pone, dunque, il problema della ripetitività dell'atto in riferimento alla morte, che lo porta a ricercare non una ma cento vittime, perché altrimenti non potrebbe ripetersi perdendo, in ultima analisi, il suo potere. Ma nel film c'è un'altra soluzione, ovvero fingere di ammazzare la vittima, ma in realtà non ucciderla affatto: "il ritorno alla vita diventerebbe una variante perversa, essendo ormai il rito della morte consumato".
Perchè la critica al film mi sembra concorde nel ravvisare rimandi a ciò. Cioè io vedo uno che mangia merda o che viene sodomizzato e penso alla moderna società capitalistica? Ma scherziamo? Diventa allora un puro fatto di choc dovuto alle immagini? E lo splatter allora?
Senza sapere i rimandi e la volontà interpretativa di Pasolini il film appare come un film weird/violento cazzo! Mi sembra che l'interpretazione svolga un ruolo più che fondamentale! Per denunciare qualcosa bisogna far capire quello che si sta denunciando! L'autore si scaglia contro le sole barbarie umane, una condanna a tutti i tipi di violenza? Beh, se voleva fare questo ci riesce in pieno. � questa l'interpretazione giusta?
Dove sta la genialità di Pasolini: nell'essere riuscito ad inventare un modo di fare dinema ssolutamente unico e di averlo fatto con uno stile forte ed una padronanza tecnica che migliaia, ma cosa dico migliaia, milioni di registi che il cinema l'hanno studiato per anni, non hanno mai acquisito..
Eh questo non te lo so dire e non mi ci metto neanche, lo ripeto, di storia del cinema so zero.
#24 Guest_Enrico_*
Inviato 11 novembre 2006 - 03:07
Certo che liquidare in questo modo un artista partendo da premesse "culturali" come "la poesia in generale mi fa cagare" lascia un po' il tempo che trova, eh!
Eh no, io non sto liquindando niente. Ho detto che la poesia TUTTA mi fa cagare, mi piace solo Langston Hughes. Detto questo ho chiesto consigli sul Pasolini scrittore. Quindi mi sono interrogato sul perchè Salò sia ritenuto uno dei più grandi film di denuncia quando la denuncia non la può capire nessuno. Mi è stato inoltre fatto notare come, e ditemi se non è così, la stragrande maggioranza delle persone si avvicini a Pasolini già conscia del messaggio intrinseco alle sue opere. Perchè si guarda un film di Pasolini? Perchè chi lo guarda sa già a cosa andrà incontro. Questo atteggiamento è probabilmente figlio dell'opera stessa, della sua iniziale elitarietà .
Questo testimonia ancora di più come siano elitarie le sue opere. Non è questo un tipico esercizio di intellettualismo borghese? Borghesissimo e individualista! � questo quello che voglio dire, non che Pasolini sia un regista orrendo, non saprei dirlo, solo che i suoi film sono troppo borghesi nella loro macchinosa e raffinata denuncia. � un "male" atavico, basti pensare a certo naturalismo/realismo romanzesco.
Ci sarebbe poi da stabilire se accettare acriticamente non sia ancora peggio che essere "manipolati". Cazzo, i primi a prendere le distanze da un esercizio simile dovrebbero essere proprio quelli in cui nel messaggio ci credono e al quale attribuiscono una certa importanza... Questo a prescindere dalla qualità tecnico/innovativa del film (cose che io non riesco a valutare).
#25
Inviato 11 novembre 2006 - 03:26
Dove sta la genialità di Pasolini: nell'essere riuscito ad inventare un modo di fare dinema ssolutamente unico e di averlo fatto con uno stile forte ed una padronanza tecnica che migliaia, ma cosa dico migliaia, milioni di registi che il cinema l'hanno studiato per anni, non hanno mai acquisito..
In cosa consisterebbero queste grandi innovazioni "tecniche" di Pasolini ?
#26 Guest_Mattia_*
Inviato 11 novembre 2006 - 07:56
Dici bene Tom...non mi viene in mente nessuno che si è applicato con tali risultati in tanti campi: narrativa, poesia, saggistica, teatro, satira, televisione, cinema..
Jean Cocteau, ad esempio. E con ben altri risultati.
Quoto con il sangue Enrico che, quando sostiene che certo cinema di Pasolini sia "un tipico esercizio di intellettualismo borghese? Borghesissimo e individualista!", mostra di avere centrato il cuore del problema. E aggiungo che, dal punto di vista tecnico, Pasolini può essere tranquillamente accostato a un Marino Girolami o ad un Giorgio Simonelli... Tutti geni!? Tutti strepitosi registi!? A mio avviso, i meriti di Pasolini sono stati ben altri:
...due libri come "Ragazzi di vita" e "Una vita violenta" per rendersi conto dello spessore del personaggio. Libri che peraltro restano comprensibilissimi e accessibilissimi anche nell'anno 2006 (anzi, diciamo pure che spiegano alcune cose su Roma più di un trattato di storiografia).
P.s.: la posizione di Jules nei confronti del cinema mi ricorda parecchio quella di Zingales nei confronti della musica.
#27
Inviato 11 novembre 2006 - 10:54
Dove sta la genialità di Pasolini: nell'essere riuscito ad inventare un modo di fare dinema ssolutamente unico e di averlo fatto con uno stile forte ed una padronanza tecnica che migliaia, ma cosa dico migliaia, milioni di registi che il cinema l'hanno studiato per anni, non hanno mai acquisito..
In cosa consisterebbero queste grandi innovazioni "tecniche" di Pasolini ?
Ma io non ho parlato di innovazioni tecniche, ho parlato di padronanza tecnica, che è ben diverso...
Ps: Mattia mi spieghi quale sarebbe la mia posizione verso il cinema? A me piace confrontarmi se mi spieghi l'obiezione io cerco di difendere la mia posizione..
#28 Guest_Mattia_*
Inviato 11 novembre 2006 - 13:32
Ps: Mattia mi spieghi quale sarebbe la mia posizione verso il cinema? A me piace confrontarmi se mi spieghi l'obiezione io cerco di difendere la mia posizione..
Per quanto conosca superficialmente il tuo personaggio forumistico e abbia letto pochi dei tuoi messaggi (frequenti quasi per nulla la sezione che seguo di più, qui dentro: quella musicale), mi sono fatto un'idea della tua personalità virtuale (seppur parecchio approsimativa, ma tant'è). Sei sicuramente un appassionato di cinema provvisto di una conoscenza piuttosto approfondita in tale campo. Tuttavia, il tuo approccio mi sembra eccessivamente accademico e poco "disinvolto". Come tutti, anche tu hai mostri sacri che tendi a relegare nell'empireo dell'insindacabilità (spesso sostenuta dal dogma e non da una posizione ponderata col tempo e la metabolizzazione) e, ogni tanto, capita che dia l'impressione di parlare più per partito preso che per reale convinzione. Alcuni giudizi, poi, mi sono sembrati suffragati da uno snobismo di fondo indotto dalla consapevolezza di avere raggiunto un buon livello culturale che ti consenta di poter discettare della tua passione più o meno con chiunque e, magari, d'imporgli pure la tua visione [il paragone con Zingales - un tizio che scrive di musica su una rivista di settore - si estrinseca proprio in quella goduria autoreferenziale (che ho riscontrato anche in qualche tuo intervento) nel tentativo di "manipolare" l'opinione altrui, magari sdoganando merda bell'e buona, ma illudendolo che si tratti dell'/della ascolto/visione del secolo]. In pratica, ti sei fatta l'idea di cosa sia "giusto" e di cosa sia "sbagliato" nel cinema. Ma ciò, se mi permetti, è... Quanto di più sbagliato un appassionato possa fare!
#29
Inviato 11 novembre 2006 - 14:44
Ti invito a partecipare più spesso alla sezione cinema e ti accorgerai che non solo sono molto "disinvolto" nei miei gusti...ma proprio come te non sopporto qualsiasi forma di approccio assolutistico all'arte cinematografica (così come alla letteratura)...non ho un regista preferito, nè un genere o un filone cinematografico preferito e di cultura filmica ho ancora un gran bisogno, visto che ignoro totalmente tanto cinema di tante parti del mondo...credimi, quando dico che Pasolini è un genio cinematografico lo faccio con convinzione, ma non per convinzione auto-inculcatami acriticamente, ma perchè lo ritengo per una serie di motivi, che magari nell'apposita sezione potremo approfondire, uno dei più grandi registi del Novecento, non solo italiani ma di tutto il pianeta Terra..
#30
Inviato 11 novembre 2006 - 15:23
Il conformismo con il quale viene difeso Pasolini credo offenderebbe Pasolini stesso.
questa è una cazzata... scusa clarissa, eh.
ps: ma la vecchia discussione su PPP era sul vecchio forum?
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#31
Inviato 11 novembre 2006 - 15:51
In parole povere, a chi è diretto questo film? Ad una piccola fetta di critici e cinefili perfettamente in grado di cogliere il messaggio, ad una platea di spettatori coscienti, che abbia un minimo di voglia di perdere del tempo ad interpretare e a documentarsi oppure alla stragrande maggioranza della popolazione non conscia della propria situazione?
scusa Enri, ma se non conosci Pasolini (come hai dichiarato qualche post indietro) come puoi pretendere di capire il senso della sua opera?
Pasolini faceva film assolutamente popolari, rivolti nientaffatto a un'elite intellettualoide (tipico difetto italiota di interpretare un'opera non conformista); il film che hai visto, l'unico che hai visto e che non t'è piaciuto era, per stessa dichiarazione del regista, rivolto proprio al pubblico piccolo-borghese che popola(va) l'Italia ossia a una maggioranza di persone.Mostrava, amplificandolo sino al parossismo, quella crudeltà tipica e latente che anima gli italiani; quella che trovò la sua massima espressione nel fascismo, soprattutto nella sua stagione crepuscolare.
del resto, proprio partendo da un equivoco sulla sua ultima filmografia (la cosiddetta Trilogia della vita) è nata la stagione del cinema "scollacciato" egli anni '70. Dimostrando, tralaltro, da quale schifosa ipocrisia fosse animato il mondo del cinema popolare italiano.
Quoto con il sangue Enrico che, quando sostiene che certo cinema di Pasolini sia "un tipico esercizio di intellettualismo borghese? Borghesissimo e individualista!", mostra di avere centrato il cuore del problema.
la vostra interpretazione, invece, è lontanissima dalla realtà ; il cinema di Pasolini (che può benissimo non piacere, eh...) si è dimostrato essere uno degli esempi più belli di quel realismo poetico, di denuncia sociale, che la stagione del neorealismo italiano ha espresso.
il cinema di Pasolini, come anche la sua opera letteraria come quella poetica, non è affatto un mero esercizio intellettuale e sicuramente non è borghese.
guardate che siete fuori strada di brutto, eh...
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#32 Guest_Enrico_*
Inviato 11 novembre 2006 - 16:45
scusa Enri, ma se non conosci Pasolini (come hai dichiarato qualche post indietro) come puoi pretendere di capire il senso della sua opera?
Pasolini faceva film assolutamente popolari, rivolti nientaffatto a un'elite intellettualoide (tipico difetto italiota di interpretare un'opera non conformista); il film che hai visto, l'unico che hai visto e che non t'è piaciuto era, per stessa dichiarazione del regista, rivolto proprio al pubblico piccolo-borghese che popola(va) l'Italia ossia a una maggioranza di persone.Mostrava, amplificandolo sino al parossismo, quella crudeltà tipica e latente che anima gli italiani; quella che trovò la sua massima espressione nel fascismo, soprattutto nella sua stagione crepuscolare.
del resto, proprio partendo da un equivoco sulla sua ultima filmografia (la cosiddetta Trilogia della vita) è nata la stagione del cinema "scollacciato" egli anni '70. Dimostrando, tralaltro, da quale schifosa ipocrisia fosse animato il mondo del cinema popolare italiano.
Gagà io infatti parlo solo di Salò, non pretendo di parlare delle altre opere (tanto che ho chiesto consiglio sui libri perchè voglio leggere qualcosa). Non credo inoltre di essere troppo antintellettuale, è il film ad essere difficile da interpretare! Lascia pur che lo stesso Pasolini intendesse rivolgersi alla piccola borghesia, il problema è che la piccola borghesia non lo capirebbe adesso, figuriamoci nel '75. Al di là delle scene di violenza, che sono facilmente interpretabili (in mille modi diversi), come posso io, all'oscuro di tutte le letture critiche sull'opera, arrivare ad intuire il vero messaggio ispiratore del film stesso? � impossibile. Per questo lo taccio di essere lui stesso borghese, mi sembra che abbia più a cuore l'opera, il proprio prodotto che il messaggio stesso. Io, guardando il film, noto subito alcune caratteristiche salienti:
1) l'estrema violenza e la continua pratica della sopraffazione
2) l'ampollosa solennità dei dialoghi e delle situazioni.
L'autore non fornisce nient'altro allo spettatore, come faccio io a capire che l'intento dell'autore era di critica verso la società dei consumi? Ed è, ovviamente, una omissione voluta, la pratica dei riferimenti esterni portata al limite. Adesso, non dico mica che ogni film di denuncia debba essere violento come Men Behind The Sun (che è proprio al limite, la denuncia più esplicita che si possa fare), ma ritengo che opere come "Ladri di Biciclette" o "Roma Città Aperta" riescano ad essere infinitamente più comunicative e facilmente interpretabili, lontane dall'esercizio di stile Pasoliniano ma pur sempre di classe.
Oh, poi ci voleva un gran coraggio a fare un film del genere nel 1975 ma infatti io non ho mai messo in dubbio le capacità cinematografiche di Pasolini perchè, ripeto, non riesco a giudicarle.
la vostra interpretazione, invece, è lontanissima dalla realtà ; il cinema di Pasolini (che può benissimo non piacere, eh...) si è dimostrato essere uno degli esempi più belli di quel realismo poetico, di denuncia sociale, che la stagione del neorealismo italiano ha espresso.
il cinema di Pasolini, come anche la sua opera letteraria come quella poetica, non è affatto un mero esercizio intellettuale e sicuramente non è borghese.
guardate che siete fuori strada di brutto, eh...
Boh, a me Salò sembra troppo borghese, mi sembra un libro a caso dalla bibliografia di Tony Negri, che è così impegnato a scriversi addosso e a compiacersi di quanto sia bella la sua prosa, che le sue opere hanno una pericolosità sovversiva che rasenta lo zero, non le capisce nessuno...
Ovvio, con le dovute differenzedel caso! Pasolini è stato (forse ripeto, non so) rivoluzionario in campo cinematografico per tanti motivi (anzitutto per la violenza in sè, in Italia soprattutto) e le sue opere sono quindi meritorie e non vuote copie di pamphlet radical chic come quelli di Negri.
#33 Guest_kobaia_*
Inviato 11 novembre 2006 - 17:08
Quindi non posso esprimermi nonostante a me la poesia piaccia e non mi faccia cacare come ad Enrico
Il Pasolini che amo di più è quello di empirismo eretico, lettere luterane, il caos, scritti corsari insomma la parte saggistica che anche se mutuata molto dalla scuola di Francoforte e di stampo quindi marxista riveste per l'Italietta fine anni 50 e 60 , democristiana- fascista-golpista, un bel pugno allo stomaco
Sono libri che non mi stancherei mai di leggere e regalare
Del Pasolini frocio non mi interessa cazzi suoi
Del Pasolini narratore non ho letto: credo che Steinbeck avesse già detto tutto per quello molto prima di lui anche se su territori diversi ma accomunati poi da una universalità di fondo che è quella dei reietti e bastardi di questo porco mondo
Del Pasolini cineasta prediligo la sua fase B&W nonostante anche quella a colori non scherzi ( teorema porcile la ricotta sono superlativi) : non mi ha mai convinto la trilogia della vita per scelte stilistiche e narrative.
Salò e la merda italiana sadiana tour court: italiani guardatevi allo specchio e vedete da dove venite e cosa siete diventati e a cosa siete destinati: non ci è andato mica lontano nella profezia
Accattone , Mamma Roma ( una Magnani da brivido ) devono al 200- 300 figurativo la loro essenza e messa in scena e restano tra le cose migliori del cinema italiano degli anni 60 per non dire di Uccellacci dove un Totò finalmente anche attore rivela tutta la sua grandezza. Ah dimenticavo l'unico film guardabile su Cristo mai fatto e cioè il Vangelo secondo Matteo: un ateo comunista frocio : il Vaticano e la DC se lo presero tutti nel culo
#34
Inviato 11 novembre 2006 - 18:24
un ateo comunista frocio : il Vaticano e la DC se lo presero tutti nel culo
Pasolini credo si definisse Cristiano.
#35
Inviato 11 novembre 2006 - 19:44
questa è una cazzata... scusa clarissa, eh.
Il conformismo con il quale viene difeso Pasolini credo offenderebbe Pasolini stesso.
Posso anche accettarlo, ma solo se mi spieghi il perché.
Hai ragionissima, mio padre mi racconta sempre delle masse di operai che nel '69 corsero a vedere Medea con Maria Callas... :Pasolini faceva film assolutamente popolari, rivolti nientaffatto a un'elite intellettualoide
I aim to misbehave
#36
Inviato 11 novembre 2006 - 19:49
Il conformismo con il quale viene difeso Pasolini credo offenderebbe Pasolini stesso.
questa è una cazzata... scusa clarissa, eh.
Posso anche accettarlo, ma solo se mi spieghi il perché.
semplicemente perchè non vedo ragione alcune per ritenere che affermazioni e attestati di stima verso l'opera di un grande intellettuale equivalgano a un gesto conformista. è il nesso tra le due posizioni che mi sembra campato in aria.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#37 Guest_kobaia_*
Inviato 11 novembre 2006 - 20:54
un ateo comunista frocio : il Vaticano e la DC se lo presero tutti nel culo
Pasolini credo si definisse Cristiano.
non mi risulta
in alcune interviste lui si è sempre definito non credente e quindi ateo
non l'ho mai sentito dire cristiano
il cristiano a cui forse fai riferimento era collegato al suo discorso dell'essere cristiani nel senso culturale nel senso storico
#38
Inviato 12 novembre 2006 - 12:49
Ah, e dal momento che di Dopoguerra in poi si parla, e dal momento che se non sbaglio Aldo Busi nel Dopoguerra ci è nato il confronto mi lascia perplessa. Tanto più se si riduce ad una gara tra checche.
Pasolini faceva film assolutamente popolari, rivolti nientaffatto a un'elite intellettualoide
Hai ragionissima, mio padre mi racconta sempre delle masse di operai che nel '69 corsero a vedere Medea con Maria Callas...
Qui do ragione a Clarissa però. Parlare del Popolo e dalla parte del Popolo, non sempre è parlare al Popolo. E se è vero che un Decamerone può di certo apparire come popolare, e comunque può essere goduto indipendentemente dall'appartenere ad un certo livello culturale (anche grazie al fatto, che bene o male quasi tutti si è fatto i conti con Boccaccio) si può dire lo stesso della chiave di lettura che sta invece in una certa problematica esistenziale e in una ideologia ben precisa?
#39
Inviato 12 novembre 2006 - 13:39
Parlare del Popolo e dalla parte del Popolo, non sempre è parlare al Popolo.
Questo è Vangelo e mi sembra talmente chiaro che faccio fatica a credere che qualcuno ancora non l'abbia capito.
I aim to misbehave
#40
Inviato 12 novembre 2006 - 16:07
non mi risulta
in alcune interviste lui si è sempre definito non credente e quindi ateo
non l'ho mai sentito dire cristiano
il cristiano a cui forse fai riferimento era collegato al suo discorso dell'essere cristiani nel senso culturale nel senso storico
Diciamo che in Pasolini c'è sempre stata una tensione religiosa. Non era cattolico, questo è certo. Si definiva anticlericale e anche ateo, ma queste erano affermazioni più che altro volte a condannare la Chiesa e il Cattolicesimo in quanto istituzioni politico-religiose che - parere di Pasolini - avevano traviato la vera natura del Cristianesimo "primitivo".
Forse ho sbagliato nel dire che si definisse Cristiano. Ma di certo sentiva grande affinità nelle parole di Gesù Cristo e ravvisava nei primi Cristiani, per così dire, dei proto-comunisti.
Saluti.
#41
Inviato 12 novembre 2006 - 19:47
Esprimo tristezza perché devo sentirmi prendere in giro da chi si vanta di avere idee dogmatiche e monolitiche e si compiace del proprio atteggiamento snob.
Non commento il resto ("uno come Busi", "uno come Bonolis"... ma che hanno fatto per meritarsi tanto disprezzo?), perché non è commentabile, e di discorsi sullo statuto dell'Arte se ne sono già fatti a bizzeffe. Resta il fatto che, come ha detto anche il dolce Enri, ancora nessuno ha tentato di spiegare i motivi della presunta grandezza di Pasolini, grandezza che non è autoevidente come molti credono. Se è così palese non dovrebbe essere poi così difficile aprirci gli occhi...
I aim to misbehave
#42
Inviato 13 novembre 2006 - 02:38
Inoltre, la contraddizione di cui sopra è corroborata da quel che dici sulla sua opera: un solo film perfetto, solo due buoni romanzi, pessimo critico eppure un grande intellettuale. Vorrei vedere se un recensore di Ondarock scrivesse in una recensione "musica così così, testi pessimi, voto 8" cosa se ne direbbe.
Per concludere sull'esempio di Beethoven: se è vero che nella storia del pensiero c'è chi si è sentito in dovere di dimostrare anche la propria esistenza, credo che Beethoven e Pasolini non si offenderebbero se sapessero che c'è chi chiede di motivare la loro grandezza... E per rimanere in tema musicale: se la grandezza artistica è una qualità immanente che non ha bisogno di essere motivata e trascende spazio e tempo, allora come mai l'opera di Bach è stata trascurata per un secolo dopo la sua morte prima di essere poi giustamente rivalutata?
Si ha un'ingiusta paura del ridimensionamento e della rivalutazione, e come in una favola dei fratelli Grimm ci si nasconde nella propria capanna di paglia con alle pareti il poster di Pasolini, che verrà spazzato via anche lui dalla forza del lupo (perché prima o poi il lupo viene, ed è bene prepararsi ad affrontarlo con la bella casetta di mattoni che vi ostinate a non voler costruire!)
E dopo il pippone moralistico, qualcosa di completamente (?!) diverso:
Bonolis: soffre un po' di manie di grandezza, ma se vuol scrivere un libro su un filosofo saranno affari suoi (ci sono perversioni molto peggiori della filosofia). Se poi il discorso torna sulla tv cattiva e schifosa, come già detto due miliardi di altre volte basta premere il pulsantino di plastica sotto lo schermo per tornare al proprio personale idillio culturale.
Busi: è uno che combatte talmente il sistema che va in tv vestito da donna. Altro che Pasolini, il vero intellettuale incompreso è lui! Ha cultura e capacità da vendere e si può anche permettere di fare lo stupido in tv, perché lo fa in modo talmente eccessivo che è impossibile anche scandalizzarsi. Aldo Busi non porta la cultura in tv leggendo i libri ai ragazzi di Amici, è troppo intelligente (e disincantato) per voler fare da sussidiario alla didattica. Inoltre è uno scrittore tanto dotato quanto poco letto: ho l'impressione che nessuno di quelli che ne parla male in questo thread abbia mai letto niente di suo. Ma chiaramente se ne può parlar male lo stesso, è solo Aldo Busi, mica Pier Paolo Pasolini...
I aim to misbehave
#43 Guest_PadovaScoppia_*
Inviato 13 novembre 2006 - 09:37
Sì, perchè sei una eccezione e non sei il target a cui si rivolge il film. Si suppone che il proselitismo si cerchi di farlo tra chi è all'oscuro (?) della propria condizione. In parole povere, a chi è diretto questo film? Ad una piccola fetta di critici e cinefili perfettamente in grado di cogliere il messaggio, ad una platea di spettatori coscienti, che abbia un minimo di voglia di perdere del tempo ad interpretare e a documentarsi oppure alla stragrande maggioranza della popolazione non conscia della propria situazione? Nei primi due casi allora il film avrebbe nessuna o scarsa ragione di esistere, si suppone che larga parte della popolazione sia ottenebrata e quindi il risveglio sia una questione morale. E allora perchè rendere il messaggio così contorto e difficile, ma Pasolini questo film per chi l'ha fatto, per le masse bisognose o per sè stesso ed una ristretta cerchia? Come può lo spettatore medio o l'operaio o io stesso cogliere i paralleli tra i prigionieri costretti a mangiare merda e la società odierna (soprattutto nel 1975 quando ancora non c'era internet)? Non so se avete presente Men Behind The Sun, è un film che denuncia le atrocità commesse dall'esercito giapponese durante la conquista della Manciuria, è un film DISGUSTOSO. Ci sono delle scene raccapriccianti che rimangono impresse ben bene. Adesso, possiamo stare a discutere per ore se sia giusto o no arrivare a livelli simili di violenza e crudezza, fatto sta che un film così per me è 100 volte più sensato, giunge direttamente all'obbiettivo senza alcuna pretesa, qual è il miglior modo di denunciare qualcosa che si ritiene ingiusto? Farlo capire a più gente possibile. E mi sembra un ragionamento logico. Secondo te, l'operaio della fiat, nel 75, tornava a casa e si andava a vedere Salò? Cercava in un secondo momento di capire la complessità dei rimandi? E questo non perchè fosse stupido, questo perchè il tempo non ce l'aveva di certo porcogiuda. Ma vuoi mettere quanti cazzo di proseliti in più potesse fare un semplice, idiota volantino di protesta?
Oltre a notare il solito classismo da blogghettaro postrelativista/revisionista insito nel tuo pensiero, chi l'ha detto che per fare un film di protesta bisogna per forza essere didascalici o comunque autoevidenti?
Le sensazioni che ho avuto guardando salò mi parlano, e parleranno anche tra 40 anni, di un disagio profondo e primitivo, un disagio universale, un disagio che puoi storicizzare riconduendolo al suo contesto di vita ma che rimarrà sempre descritto come tale, vivido e lacerante.
Scusa se è poco e scusa se sbaglio a non usare come termine di paragone un democraticissimo film snuff o una qualsivoglia pellicola gore che mi spieghi ben chiaro chi sono i cattivi, chi i buoni ed il perchè.
#44 Guest_Pablito_*
Inviato 13 novembre 2006 - 10:15
Ieri ho avuto spesso la tentazione e la voglia anche di rispondere a te e a Enrico, ma francamente dopo un intervento simile penso di aver fatto bene a soprassedere... staremo a vedere se sarai tanto 'sportiva' quando qualcuno parlerà male di qualche tuo idolo (ma sto scherzando: so benissimo che non lo saresti, come non lo sei mai stata in passato). Per giunta vi permettete pure di fare la morale, il che francamente mi pare davvero troppo.E dopo il pippone moralistico, qualcosa di completamente (?!) diverso:
#45
Inviato 13 novembre 2006 - 12:32
Detto questo io mi incazzerò sempre quando un qualsiasi esponente della attuale cultura televisiva si metterà a pontificare su artisti e persone come Pasolini.
Dall'alto dei loro fantastiliardi sono i nostri signori e padroni.
Sono riusciti ad imporre lo loro non-cultura a tutto il paese.
Hanno pure creato una classe politica da destra a sinistra a loro immagine e somiglianza.
Ma non gli basta.
Attraverso utili idioti come Busi (ma potrei citare anche un Ferrara o un Mollica) devono anche riscrivere a loro comodo la storia culturale del paese.
Tra l'altro spesso ostentando la parte di chi parla in solitudine, rompendo muri di omertà e consenso incondizionato che circonderebbero artisti come Pasolini (la cui opera come è noto è la principale fonte di discussione nei bar e nei salumifici).
Chi ha più pazienza di me potrà stare dietro a questo revisionismo catodico, dilagante anche nella carta stampata, per appurare se ci sia qualcosa di sensato o ragionevole.
Io non ce la faccio è più forte di me: mi incazzo!
amen...
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#46 Guest_Enrico_*
Inviato 13 novembre 2006 - 21:41
Oltre a notare il solito classismo da blogghettaro postrelativista/revisionista insito nel tuo pensiero, chi l'ha detto che per fare un film di protesta bisogna per forza essere didascalici o comunque autoevidenti?
Le sensazioni che ho avuto guardando salò mi parlano, e parleranno anche tra 40 anni, di un disagio profondo e primitivo, un disagio universale, un disagio che puoi storicizzare riconduendolo al suo contesto di vita ma che rimarrà sempre descritto come tale, vivido e lacerante.
Scusa se è poco e scusa se sbaglio a non usare come termine di paragone un democraticissimo film snuff o una qualsivoglia pellicola gore che mi spieghi ben chiaro chi sono i cattivi, chi i buoni ed il perchè.
Dove ho detto che per fare un film di protesta bisogna per forza essere didascalici? O prataiolo, leggere bene. Tu il tuo film lo puoi fare come ti pare, si suppone però che se si vuole protestare contro qualcosa si sia implicitamente scontenti di quel qualcosa. In genere se si è scontenti di qualcosa si ha la tendenza a voler cambiare quel qualcosa. E qual è il metodo migliore per provocare un cambiamento? Essere in tanti. Lacerati finchè vuoi, ma la lacerazione deve essere compresa, per chi non comprende il messaggio Salò resterà solo un film violento e di "semplice" denuncia contro il fascismo. Il tuo solito intervento perfettamente inutile con un finale banalmente retorico e condito da populistissimi "scusa", puoi fare di meglio. Ah, Men Behind The Sun non è un né un gore, né uno snuff, è nato come fillm di pura denuncia.
Non provo a "spiegare" la grandezza di Pasolini per il semplice motivo che non vedo da parte di chi l'ha messa in discussione in questa discussione, alcuna intenzione di retrocedere dalle proprie idee blogghettare postrelativiste/revisioniste (copright: PadovaScoppia).
Questo passo è stupendo. Tu, con questa stessa frase, dimostri che non hai assolutamente nessuna "intenzione di retrocedere dalle proprie idee" blogghettare o meno, non ti sprechi neanche. La "grandezza di Pasolini" implica che, tutto ciò che è stato detto su Pasolini non modifica il tuo pensiero su di lui. Noi chiediamo delucidazioni, chiedere un parere in merito non implica automaticamente che il parere sarà scartato a priori, anzi, solitamente è una richiesta atta ad integrare la conoscenza in merito, è volta a rafforzare o a modificare una opinione. Ergo, non abbiamo mai manifestato l'atteggiamento che tu ci imputi mentre tu sì.
Scusa se abbiamo le nostre idee (copright: PadovaScoppia).
Ieri ho avuto spesso la tentazione e la voglia anche di rispondere a te e a Enrico, ma francamente dopo un intervento simile penso di aver fatto bene a soprassedere... staremo a vedere se sarai tanto 'sportiva' quando qualcuno parlerà male di qualche tuo idolo (ma sto scherzando: so benissimo che non lo saresti, come non lo sei mai stata in passato). Per giunta vi permettete pure di fare la morale, il che francamente mi pare davvero troppo.
Perchè hai soprasseduto? Quando abbiamo fatto la morale? Non ce la stai forse facendo tu in questo momento "il che francamente mi pare davvero troppo." ?
Volevo anche farti notare che
Non è vero perchè tu non sei obbligato a guardare i canali commerciali, il disprezzo è unilaterale.Li diprezzo perchè loro disprezzano me.
Perchè in quanto utente televisivo mi ritengono (o mi hanno ritenuto per anni) degno al massimo dei loro lezzi, del loro sudore, dei loro strepiti, della loro sguaitaggine e volgarità .
#47 Guest_Pablito_*
Inviato 13 novembre 2006 - 22:22
Guarda che mica tutti hanno l'anello al naso eh...Noi chiediamo delucidazioni, chiedere un parere in merito non implica automaticamente che il parere sarà scartato a priori, anzi, solitamente è una richiesta atta ad integrare la conoscenza in merito, è volta a rafforzare o a modificare una opinione. Ergo, non abbiamo mai manifestato l'atteggiamento che tu ci imputi mentre tu sì.
#48
Inviato 13 novembre 2006 - 23:30
Mica cazzi e canguri (pochissimi i canguri), con tutto il rispetto.
#49
Inviato 13 novembre 2006 - 23:37
Per molti era solamente un losco individuo, una figura sinistra, un "pervertito", uno "sporcaccione", ma lui non se ne curava. Anzi, dalla sua postazione estrema continuava a lanciare provocazioni sempre più pesanti analizzando vizi e virtù della nostra nazione con una lucidità e una forza oggi impensabili. Non aveva paura di nessuno: centro, destra, sinistra, tutti erano oggetto delle sue pesanti critiche così come lui stesso veniva criticato da ogni parte. Ma era il clima socio-politico di allora.
Infilava le dita in qualunque "piaga" intervenendo in dibattiti televisivi e rilasciando interviste ferocissime e destabilizzanti. Non aveva peli sulla lingua: 'osava' ed era scomodo. Lui lo sapeva e andava avanti. Per amore del suo popolo, per amore della giustizia e di ciò che ancora di puro e vero esisteva in questo Paese e meritava di essere scoperto. Certo, non tutto ciò che diceva era condivisibile, anzi, molte cose facevano strocere il naso persino ai suoi più vicini sostenitori, ma di una cosa possiamo stare certi: della sua onestà intellettuale.
Oggi, come allora, un personaggio del genere (qualora fosse in grado di raggiungere ampia visibilità ) verrebbe immediatamente allontanato: un uomo coraggioso fa sempre paura, in qualunque epoca. E Pasolini di coraggio ne aveva da vendere e per questo pagò con la vita. Basterebbe questo a decretarne, prima di tutto, l'immensa grandezza di acuto sensibile osservatore civile e morale del proprio tempo, poi di poeta, scrittore, regista e tutto il resto.
#50 Guest_PadovaScoppia_*
Inviato 14 novembre 2006 - 00:02
Dove ho detto che per fare un film di protesta bisogna per forza essere didascalici? O prataiolo, leggere bene. Tu il tuo film lo puoi fare come ti pare, si suppone però che se si vuole protestare contro qualcosa si sia implicitamente scontenti di quel qualcosa. In genere se si è scontenti di qualcosa si ha la tendenza a voler cambiare quel qualcosa. E qual è il metodo migliore per provocare un cambiamento? Essere in tanti. Lacerati finchè vuoi, ma la lacerazione deve essere compresa, per chi non comprende il messaggio Salò resterà solo un film violento e di "semplice" denuncia contro il fascismo. Il tuo solito intervento perfettamente inutile con un finale banalmente retorico e condito da populistissimi "scusa", puoi fare di meglio. Ah, Men Behind The Sun non è un né un gore, né uno snuff, è nato come fillm di pura denuncia.
Ma chi ha detto che va provocato un cambiamento bla bla bla ?
Io a monte del discorso scinderei il Pasolini giornalista/polemista dal regista, ed in particolare valuterei Salò per quello che si è impresso nella pellicola invece di girarci intorno.
E' un film con le palle, un film coraggioso, un film fuori dal tempo, un'esperienza visiva che piazza l'osservatore in angolo e lo costringe ad assistere alla rappresentazione teatrale delle sue miserie.
Un film che varrà la pena di vedere finchè lo schifo ed il disgusto saranno lo schifo ed il disgusto.
Men behind ecc... non l'ho visto e non so nemmeno se è una marca di proletarissime patatine (ovviamente da preferire alle sopravvalutatissime ed elitarie ostriche), ho citato gore e snuff per enfatizzare la descrizione che ne facevi...
A proposito, qualcuno mi dimostri perchè si dovrebbero preferire le ostriche.
P.S.
I miei inutilissimi interventi basta non leggerli, ho un nick per distinguermi, non c'è il pulsante per spegnere di cui diceva Zannina sopra, ma ti puoi arrangiare, puoi farcela.
0 utente(i) stanno leggendo questa discussione
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi