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Melancholia [Lars Von Trier, 2011]


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131 replies to this topic

#1 paloz

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Inviato 20 ottobre 2011 - 19:54

Immagine inserita

E' il mio primo Von Trier, regista che so che ha fatto discutere molto in passato (specialmente il recente "Antichrist"). Da neofita ho però l'impressione che "Melancholia" conquisterà più entusiasti che detrattori.

[seguono possibili spoiler, pur essendo un film auto-spoilerante]

E' cosa buona che, nonostante il finale sia mostrato come incipit (cosa fin troppo comune nel cinema contemporaneo d'autore), le immagini giustapposte in apertura siano fuori dal tempo, surreali, finanche kitsch (Nanni!), creino un senso di spaesamento prima di una vicenda che in seguito scorrerà in modo totalmente chiaro e sequenziale. Il mistero che aleggia nell'astrazione del suddetto incipit si disvela senza strane fantasie, dandogli a posteriori un valore fortemente evocativo, mentre il vero finale è anch'esso "narrativo".
Long story short, la prima parte è la festa di matrimonio, niente più che un lungo, doloroso presagio della catastrofe imminente. Justine (Kirsten Dunst) avverte per prima l'influsso del pianeta Melancholia, che gli scienziati ritengono debba soltanto orbitare tra il Sole e la Terra. Abbandonare una carriera promettente e il novello sposo paiono poca cosa di fronte alla vera Apocalisse.
Guardando la seconda parte mi è venuta in mente una forte analogia con "Shining": la follia, il terrore, il destino che comincia a bussare alla porta di quella villa, distante da tutto e da tutti, dove l'annuncio della Fine arriva in modo genuino, si rivela senza l'ausilio di alcun mass medium. Justine sogghigna scrutando il cielo, nella certezza che nessuno piangerà per la perdita di un posto simile, come nessuno potrà sfuggirle. Il panico non si concretizza nel delirio della folla, come nelle grandi produzioni hollywoodiane, ma nel lacerarsi di una piccola famiglia isolata dal mondo, nella progressiva perdita di speranze e nella seguente accettazione da parte della sorella, ingenua figura materna che tenta di evitare l'irreparabile.
Il giudizio universale di "Melancholia" è inesorabile ma pacato, raggiunge la Terra in una congiunzione astrale quasi rassicurante, nonostante la triste coscienza di una maiuscola insensatezza. Tra la quiete e l'impatto trascorrono pochi istanti, è quasi come morire nel sonno.
Bello.
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I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#2 piersa

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Inviato 20 ottobre 2011 - 21:09

Quando ti cambi l'avatar?
la gatta morta sembra che starà per vomitare una palla di pelo da un momento all'altro. Dai, su
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#3 Guest_ale_*

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Inviato 20 ottobre 2011 - 21:34

E' il mio primo Von Trier


incredibile. sei ancora puro!

Quando ti cambi l'avatar?
la gatta morta sembra che starà per vomitare una palla di pelo da un momento all'altro. Dai, su


sbaglio o è quella di Transmorphers? asd
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#4 BlackiceLORDofSILENCE

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Inviato 20 ottobre 2011 - 22:46

per caso sapete se Von Trier fa spesso dire a Sutherland la parola "unbelievable" a seguito del suo sempre dire "damn-it" ?? A me piace pensare di si...
Sul film nessuna particole novità: mi è piaciuto senza se e senza ma, come al solito.
Eppure vorrei fare un paio di considerazioni:
1) l'intro ultra-rallentato con la musica classica ha rotto i coglioni. Non ci sta che Von Trier ricalchi una sua stessa idea, del film precedente per giunta. Anche se l'intro di Antichrist sembravano fotografie e l'intro di Melancholia sono dei tableaux-vivent; anche se l'uno era in b/n e l'altro a colori...
2) la computer grafica ha rotto i coglioni anch'essa. Ok, ci sta di farla vedere nel pianeta (reso da dio), ma quello che mi ha dato fastidio sono le prime sequenze dove la Dust è in mezzo al prato con quella gigantesca meridiana e gli alberi sembrano provenire dalla Regina di Cuori di Alice nel paese delle Meraviglie.

3) figata il fatto che la cena è presieduta da un cast della madonna che spesso viene liquidato dopo 2 battute (la Rampling su tutti.. ma sarebbe stato facile farle fare una bella parte).
4) figata che la seconda parte è totalmente sconnessa con la prima. Io non avverto il fatto che nella prima parte si avverte la fine del mondo. E' solo una parentesi per presentare le "due sorelle".
5) la Dust brava ma non così tanto. Sarà che sono molto più affascinato dalla Gainsbourgh e dal goffo tuttofare Sutherland.
6) grandissimo Kiefer. Più di una volta, durante la cena, avrei voluto che lui sfondasse una porta con un calcio e con una pistola in mano urlando "tutti a terra" (cazzo 24, come mi manchi :-[
  • 1
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Che poi Hitler è un personaggio così black metal... esteticamente impossibile non restarne colpiti. Stalin è più death-grindcore. Mussolini garage-punk, Mao invece è doom.


#5 paloz

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Inviato 21 ottobre 2011 - 10:08

http://ondacinema.it...elancholia.html

Mi avete convinto ancora di più.
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#6 Fitzcarraldo

    Conquistatore delle cose inutili

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Inviato 21 ottobre 2011 - 11:50

per caso sapete se Von Trier fa spesso dire a Sutherland la parola "unbelievable" a seguito del suo sempre dire "damn-it" ?? A me piace pensare di si...
[...]
6) grandissimo Kiefer. Più di una volta, durante la cena, avrei voluto che lui sfondasse una porta con un calcio e con una pistola in mano urlando "tutti a terra" (cazzo 24, come mi manchi :-[


Si, infatti, lo dice diverse volte tra cui un "unbelievable, fuckin' unbelievable" dopo aver parlato con la Rampling attraverso la porta (che avrebbe dovuto sfondare a calci come il buon Bauer avrebbe fatto asd )
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#7 Paz

    Roadie

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Inviato 21 ottobre 2011 - 22:34

Le mie impressioni a caldo.

Bello, molto bello. Mi piace il modo in cui von Trier trasforma il preludio di Wagner in una specie di ritornello pop. Cioè, capite cosa fa questo figlio di puttana? Prende "la più grande opera d'arte di tutti i tempi" (Proust) e ci piazza sopra le sue immagini. Lo sfrutta, lo ripete, ne spreme tutto il possibile. Estrae dalla musica quel tanto che gli basta per farci toccare immediatamente il punto più intenso, e il resto lo butta. Ci spara l'assoluto dritto nelle orecchie, ma condensato, compresso, senza nessun contesto, nessuna narrazione. Dritto al sodo. E le immagini diventano il videoclip del preludio di Wagner: è una schifezza, una tamarrata, ma dannazione se funziona! Leggo ora che è precisamente l'effetto che von Trier voleva ottenere: "It's kind of like a music video that way. It's supposed to be vulgar". Con la sua solita autoironia (o è serio?), riconosce di aver osato: "I went overboard, blasting Richard Wagner". Ecco, se dovessi recensire questo film userei questo titolo: Blasting Richard Wagner...

Marcel Proust's 'In Search of Lost Time' has a 30-page discussion of what is the greatest work of art of all time. Proust reaches the conclusion that it's the overture to Wagner's 'Tristan and Isolde', so that's what we pour all over this film, pushing it for all it's got. I haven't used so much music in a film since 'The Element of Crime' (from 1984, ed.), but here we wallow in it. It's kind of fun, actually. For years, there has been this sort of unofficial film dogma not to cut to the music. Don't cut on the beat. It's considered crass and vulgar. But that's just what we do in 'Melancholia'. When the horns come in and out in Wagner's overture, we cut right on the beat. It's kind of like a music video that way. It's supposed to be vulgar. That was our declared intention. It's one of the most pleasurable things I've done in a long time. I didn't have to force it out, like in 'Antichrist', not at all. Cutting on the beat is pleasurable.


(L'intervista completa è qui)

Poi vabbè, c'è l'influenza di Antonioni, un regista che io amo molto. La sento in particolare nel fatto che il film, pur non rinunciando del tutto al narrativo (ma anticipare il finale vuol dire appunto mettere fuori gioco il narrativo), riesce a presentarci direttamente delle pure figure, non personaggi di una storia ma composti di gesti, di affezioni, di torsioni, micro-rivolte che non rappresentano niente ma mostrano semplicemente l'effetto di forze esterne, in questo caso la malinconia dipinta come forza cosmica. Trovo magistrale il modo in cui nella prima parte Justine diviene pura figura della malinconia, è tutto molto sobrio in realtà: tutto va bene ma tutto va male, è proprio quando tutto va bene che la malinconia fa sentire tutta la sua forza...
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« Ohne Musik wäre das Leben ein Irrtum » (F. Nietzsche, Götzen-Dämmerung, 1888, cap. I, af. 33).

#8 neuro

    king (beyond the wall)

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  • Locationqua

Inviato 22 ottobre 2011 - 19:12

uscito un paio d'ore fa dalla sala e sono ancora un po' sconvolto

credo che il dolby sia stato inventato per questo film

sto cazzo di ponte di Antichrist

le donne sempre magiche e bellissime di Trier

la prima parte che DEVE essere lunga e bizantina perche' TU desideri che siano spazzati via TUTTI

i conti non tornano: 19 678

de Chirico

le conversazioni riprese "alla dogma" convivono con i tableaux (o le cavalcate) estetizzati sino allo spasimo

nostri strumenti e difese fil di ferro e bastoni

not with a whimper but a bang


PS

ci dormo su poi vi posso dare un parere razionale, ma se non mi fossi sfogato su questo forum non avrei saputo dove farlo :nod:
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apri apri, apri tutto!

#9 Guybrush Threepwood

    avvocato delle cause perse

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Inviato 23 ottobre 2011 - 08:48

visto ieri melancholia, davvero molto bello, concordo col voto della recensione! lars in questo periodo sembra essere in forma, antichrist e questo sono, IMHO, tra i film migliori che abbia fatto! tra l altro molto riuscita l idea di dividere il film in due parti cosí diverse ma alla fine complementari
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#10 BlackiceLORDofSILENCE

    Classic Rocker

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Inviato 23 ottobre 2011 - 12:28

Ora me lo vado a rivedere (coi sottotitoli in italiano questa volta).
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#11 Fitzcarraldo

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Inviato 23 ottobre 2011 - 15:14

alcune (tra le tante possibili) notazioni a margine sparse e spoilerose:


- il suicidio di Sutherland nella stalla: l'uomo di scienza, pragmatico e deciso e in ogni momento positivo - nel senso di un positivismo scientifico che a tutto da risposta e vede nell'ordine degli eventi un procedere verso il meglio - non ammette nè conosce l'esistenza della malattia (è la moglie Claire che al suo sbuffare l'ennesimo "incredibile (unbelievable)" deve sottolineare la malattia della sorella che necessità attenzioni in quanto tale) e dell'errore perché nel calcolo preciso e rigoroso non è ammesso. Allora nel momento della contraddizione il suicidio è l'inevitabile conclusione. Significativo che il suo darsi la morte avvenga nella stalla, ovvero dove rinchiude il cavallo -come per Tarkovskij- simbolo della vita nella sua forza.

- sempre sulla scorta di questa metafora è significativa anche la scena in cui il cavallo di Justine si rifiuta d'oltrepassare un ponte e lei inizia a scudisciarlo finchè lui non si accascia. (è casuale che il cavallo si chiami "Abraham"?)

- film in tutto gemello di "Antichrist": paralleli nella struttura e nelle immagini, per non dire dell'immaginario tarkovskijano. Mia misera opinione è che se in "Antichrist" Von Trier aveva voluto dare una sua lettura personalissima dell'horror ora fa il medesimo per la fantascienza.

- l'uso della musica (sia essa off o on) e di suoni e rumori ambientali raggiunge un livello di perfezione ed essenzialità impareggiabili.

- personaggi che si rivelano essere sempre l'opposto di quella falsa maschera con cui sono presentati: vedi il personaggio della Rampling come detto in recensione, vedi quello di Sutherland forte e sicuro nel prendere in mano la gestione del matrimonio in momenti di crisi o nel gestire l'ansia della moglie ma che poi crolla in un istante, idem per Claire energica e pratica nel curare la sorella ma appena l'ansia la assale perde ogni logica, lo stesso ma con il discorso rovesciato vale anche per Justine...

- prologo e diverse scene da rivedere sino alla nausea.
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#12 satyajit

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Inviato 23 ottobre 2011 - 15:54

Il mio giudizio in breve. Delle pippe psicologico-fantascientifico-metafisiche non me ne frega niente. Preferisco di gran lunga le pippe manuali, e in questo senso Kirsten Dunst aiuta parecchio. 6,5
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#13 paloz

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Inviato 23 ottobre 2011 - 16:05

Il mio giudizio in breve. Delle pippe psicologico-fantascientifico-metafisiche non me ne frega niente. Preferisco di gran lunga le pippe manuali, e in questo senso Kirsten Dunst aiuta parecchio. 6,5

Bisogna ammettere che le sue poppe hanno una innegabile mania di protagonismo.
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#14 nicholas_angel

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Inviato 23 ottobre 2011 - 16:21

Nonostante abbia amato Melancholia, non posso che ammirare l'intervento di Satyajit e inserirlo tra i migliori post mai letti su questo forum
:ossequi:
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#15 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 23 ottobre 2011 - 16:25

Credo che questa maledizione dei più e dei meno stia affliggendo il forum ultimamente. Si cerca sempre l'intervento-aforisma popolare che faccia scattare la risata o l'apprezzamento.

Ricordiamoci sempre che questo è un posto dove c'è tutto lo spazio e il tempo che si vuole per esprimere un'opinione.
  • 3

#16 satyajit

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Inviato 23 ottobre 2011 - 16:33

Giusto Jules , ti metto un più. ]:)

(Per una mia opinione più articolata c'era la pillola di Cannes, sul film non torno più: in fondo è sempre von Trier, non se lo merita)
  • 0

#17 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 23 ottobre 2011 - 16:39

Ovviamente non mi riferivo a te, caro. :'(

Anche se mi stupisce sentirti parlare di pippette :-[
  • 0

#18 BlackiceLORDofSILENCE

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Inviato 24 ottobre 2011 - 08:06

eppure io l'unica parte che tralascerei è proprio il tanto acclamato overture..
ho letto l'idea del "videoclip" "per" Wagner e si, è una figata però siamo ancora troppo vicini a una soluzione stilistica già adoperata in Antichrist.
Anche se qui è ancora tutto più rallentato, i fotogrammi sembrano presi da qualcosa a metà strada fra Matthew Barney e Lachapelle, i colori sono sontuosi per essere acidi, Lars l'aveva già fatto...
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#19 ucca

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Inviato 24 ottobre 2011 - 11:48

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Quoto tutto, aggiungo soltanto che secondo me questo film è anche una perfida risposta a chi lo aveva definito un maschilista, le donne si prendono tutta la scena
però sono li a dirti che il mondo è cattivo ed è giusto che venga distrutto. Bellissima anche la gestione del rito, soprattutto nel finale quando la sorella voleva mettere le candeline, il vino etc, la terrazza lei risponde "potremmo andare nel cesso".
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Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#20 Paz

    Roadie

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Inviato 24 ottobre 2011 - 13:30

Bisogna ammettere che le sue poppe hanno una innegabile mania di protagonismo.


Bellissime quando prende la tintarella di Melancholia...
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#21 Infinite dest

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Inviato 24 ottobre 2011 - 14:08

Attendo con ansia la stroncatura di Piersa
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#22 ucca

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Inviato 24 ottobre 2011 - 15:52

Secondo me è il suo film migliore, altro che strocantura. Non è mai stato cosi rilassato nel far finire lo spettatore nel baratro.
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#23 BlackiceLORDofSILENCE

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Inviato 24 ottobre 2011 - 20:05

domandina, o meglio, interpretazione per i più nerd.
il significato per cui la Dust, in uno dei suoi momenti di sbrocco, sostituisce i dipinti di arte contemporanea con quelli di arte moderna ?
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#24 vegeta851

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Inviato 24 ottobre 2011 - 21:41

Il lavoro più maturo del provocatore Lars. Questa volta però non cerca semplicemente lo scandalo, e c'è qualcosa di vivo e importante sotto la scorza del "disaster movie": depressione, accettazione del proprio fato, la morte. E anche la messa in scena fredda e rigorosa è funzionale alla generale atmosfera raggelante.
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#25 satyajit

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Inviato 24 ottobre 2011 - 22:29

Il lavoro più maturo del provocatore Lars. Questa volta però non cerca semplicemente lo scandalo, e c'è qualcosa di vivo e importante sotto la scorza del "disaster movie": depressione, accettazione del proprio fato, la morte. E anche la messa in scena fredda e rigorosa è funzionale alla generale atmosfera raggelante.


Però la prossima lo stronchiamo comunque, dai. Non va bene che cominciamo a parlarne bene anche noi, non c'è più religione! :lol:
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#26 Giubbo

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Inviato 25 ottobre 2011 - 11:30

Il lavoro più maturo del provocatore Lars. Questa volta però non cerca semplicemente lo scandalo, e c'è qualcosa di vivo e importante sotto la scorza del "disaster movie": depressione, accettazione del proprio fato, la morte. E anche la messa in scena fredda e rigorosa è funzionale alla generale atmosfera raggelante.


secondo me tratta il tema della depressione in un modo estremamente realistico, che qualsiasi altro film ultimamente si sogna.

si vede che Lars la conosce bene.
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#27 BlackiceLORDofSILENCE

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Inviato 25 ottobre 2011 - 11:53

alle ragazze non è piaciuto il fatto che Kiefer Sutherland è il prototipo del maschio che, in un modo o nell'altro, se la da a gambe e fugge sempre davanti al pericolo ?
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#28 piersa

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Inviato 25 ottobre 2011 - 16:56

Attendo con ansia la stroncatura di Piersa


Mi sarebbe piaciuto, è sempre un piacere stroncare vontrier.
purtroppo stavolta l'ha incarrato, almeno il secondo capitolo, dato che il primo e il prologo non sono più di propedeutici alla cavalcata e persiste nella sua prosopopea di dimostrare che è bravo (lo sappiamo), che ha fatto il Dogma per usarlo (macchina a mano, qualche luce fioca) ma anche no, che da vecchio farà il cattelan di noantri e anche questo lo sapevamo, anzi il cavallo lo avevamo già visto (capisci a me).
La Dunst più sopravvalutata della Joanhson (ha fatto benissimo a cazziarla ogni tre per due, belle tette, distillassero tè alla menta ne ciuccerei anche io, sono astemio) e nonostante sia cosciente di quello di cui è cosciente (capisci a me) non arriva alla grazia dell'attrice di Tree of life, perché comunque quello è un senzadio. Per contro non è che tutto può finire a tarallucci e vino in terrazza (capisci a me) e un po' di ragione ce l'ha anche lei. Ma poca, perché quelle labbrucce invisibili è meglio stiano imbronciate sennò manco si vedono.
Charlotte Rampling finalmente è una bella vecchia (dopo essere stata una pessima tardona), la Gainsbourg abbruttita anche troppo, Wagner ha fatto Wagner, john Hurt stupendo cameo, Kiefer dritto in idoli (capisci a me).
7,5
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#29 BlackiceLORDofSILENCE

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Inviato 25 ottobre 2011 - 20:14

Charlotte Rampling finalmente è una bella vecchia


per me batte la Dust almeno 5 a 2.
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<a href="http://rateyourmusic...ofSILENCE"><img border=0 src="http://rateyourmusic...DofSILENCE.png" width=250 height=72></a>

http://rateyourmusic...ceLORDofSILENCE
http://www.anobii.com/people/moro/
http://www.lastfm.it...r/BlackiceLORD/

la mamma dei sottogeneri del metal è sempre incinta

Che poi Hitler è un personaggio così black metal... esteticamente impossibile non restarne colpiti. Stalin è più death-grindcore. Mussolini garage-punk, Mao invece è doom.


#30 Twin アメ

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Inviato 25 ottobre 2011 - 21:24

Ho letto molte cose giuste e condivisibili, anche in questo thread. ecco un po' di appunti sparsi.

Io sono un sostenitore di Von Trier, un autore dall'impronta assolutamente originale e riconoscibile.
E' sicuramente l'ennesimo manifesto del nichilismo più estremo, Lars porta in scena se stesso oggi più che mai (nelle vesti di Kirsten Dunst, depressa e lunatica).
Tecnicamente ripete, in maniera ancora più estremizzata che in Antichrist, il gioco di contrasto fra il dogma della camera a spalla e le riprese al ralenti grandiose e sfarzose.

Nonostante tutto l'impegno messo nell'impresa, resto dell'idea che Antichrist sia superiore perché più profondamente viscerale, più toccante e più diretto nel rappresentare la spirale del male assoluto che avvolge tutto.
La camera a spalla della prima parte mi ha un pochino infastidito, secondo me si potevano sforbiciare un 15 minuti almeno.
La seconda parte ha una patina surreale e inquietante, ben rappresentata dal verdolino irradiato dal pianeta e rafforzata dal totale isolamento dei protagonisti (un po' forzato, ma necessario).
Altro asso nella manica di Von Trier è la capacità di mantenere la tensione costante a basso voltaggio, che sale lentamente, spesso evitando il climax, o sfiorandolo per tornare indietro, o piazzandolo dove te lo aspetti senza alcuna sorpresa e senza sobbalzi, come nel finale. Quel tetro senso di angoscia appena accennata che mi ha ricordato i corridoi dell'ospedale di The Kingdom.

Una cosa che mi è apparsa quasi necessaria è il paragone con The Tree of Life, due film complementari che sussistono per ragioni opposte (inno alla vita e inno alla morte) e danno entrambi ampio spazio alla rappresentazione della potenza della natura.
  • 0

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#31 Seattle Sound

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Inviato 25 ottobre 2011 - 23:08

Ambizioso e sincero ritratto del mal di vivere. Opera che ci mostra come Von trier ormai domini con sicurezza i vari registri narrativi e visivi (dal potente prologo sempre sull'orlo del kitsch ma gestito perfettamente) alla parte più realistica. Solo qualche lungaggine di troppo in fase di sceneggiatura che appesantiscono un po' la visione. Cast in stato di grazia da una kirsten dunst che passa da sposina inquieta a sosia di kurt cobain, fino ai piccoli ruoli di Charlotte Rampling,John Hurt e Stellan Skarsgård per finire con la migliore del lotto Charlotte Gainsbourg.

Angolo Le cose che succedono in sala: prima della fine del film sono usciti in 7, la miglior uscita di scena è stata quella di un signore sulla sessantina che dopo la scena della tintarella della dunst si è alzato e se ne uscito borbottando un epico "sarà minga un film quest chi".


E' sicuramente l'ennesimo manifesto del nichilismo più estremo, Lars porta in scena se stesso oggi più che mai (nelle vesti di Kirsten Dunst, depressa e lunatica).


Anche nel finale con l'unico personaggio adulto-quello della dunst- che risce ad essere pacificato nell'afrontare afforntare la fine ma per arrivare a questo stato interiore ha dovuto sciogliere ogni legame con la "vita".

alle ragazze non è piaciuto il fatto che Kiefer Sutherland è il prototipo del maschio che, in un modo o nell'altro, se la da a gambe e fugge sempre davanti al pericolo ?


Sono un po' tutti i personaggi maschili ad non uscirne bene alla fine tutti fuggono mostrandosi deboli (il personaggio di Kiefer Sutherland si suicida perchè non regge lo sbaglio della scienza,il marito della dunst va via in maniera un po' patetica e il padre e ne va con una delle sue betty immaginarie non capendo il malessere della figlia). "Dal misogino Lars" alla fine viene fuori quasi un film femmista che anche se a modo suo celebra la forza femminile.
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#32 vegeta851

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Inviato 26 ottobre 2011 - 06:45

Kirsten Dunst sopravvalutata? se se...
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#33 piersa

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Inviato 26 ottobre 2011 - 10:47

Come figa sì
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#34 vegeta851

    Enciclopedista

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Inviato 26 ottobre 2011 - 11:15

ahahahah...bè per me è splendida, però è vero che non corrisponde proprio ai classici canoni della bellezza comunemente intesa.

invece Scarlettone è OGGETTIVAMENTE gnocca.

FINE OT
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#35 piersa

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Inviato 26 ottobre 2011 - 12:05

Grazie a dio non litigheremo mai per le donne noi due; la Scarlett va bene quando è in tuta, tipo Lost in translation, e quando fa pubblicità per i gay, tipo Dolce e Gabbana, il cui sottotesto è: che cazzo perdi tempo con le donne, come with us
:shifty:
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#36 Infinite dest

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Inviato 26 ottobre 2011 - 12:54

le donne, come with us


With?
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#37 piersa

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Inviato 26 ottobre 2011 - 12:55

upon, pardon, inside
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#38 Twin アメ

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Inviato 26 ottobre 2011 - 19:12

Sono un po' tutti i personaggi maschili ad non uscirne bene alla fine tutti fuggono mostrandosi deboli (il personaggio di Kiefer Sutherland si suicida perchè non regge lo sbaglio della scienza,il marito della dunst va via in maniera un po' patetica e il padre e ne va con una delle sue betty immaginarie non capendo il malessere della figlia). "Dal misogino Lars" alla fine viene fuori quasi un film femmista che anche se a modo suo celebra la forza femminile.



Secondo me Kiefer si suicida perché si caca sotto, rappresenta più che altro la debolezza di carattere, il non saper affrontare la difficoltà e la paura
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“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#39 nicholas_angel

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Inviato 26 ottobre 2011 - 20:42

Si, ma è soprattutto la rappresentazione di quanto siano fallibili le conoscenze umane e on peut voir ici anche la stima di Von Trier per gli uomini di scienza

Io mi ricordo all'anteprima durante "Cannes a Roma" che ci sono stati due secondi di silenzio subito dopo la visione. Silenzio. Poi uno urlacchia "Infatti questo è un nazista". Poi timidamente il pubblico inizia ad applaudire. Ancora non ho capito chi
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#40 Twin アメ

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Inviato 26 ottobre 2011 - 21:21

Si, ma è soprattutto la rappresentazione di quanto siano fallibili le conoscenze umane e on peut voir ici anche la stima di Von Trier per gli uomini di scienza

Io mi ricordo all'anteprima durante "Cannes a Roma" che ci sono stati due secondi di silenzio subito dopo la visione. Silenzio. Poi uno urlacchia "Infatti questo è un nazista". Poi timidamente il pubblico inizia ad applaudire. Ancora non ho capito chi


Ma io non credo che a Von Trier interessi così tanto la scienza come entità astratta, credo sia un film sulle debolezze umane private, e se proprio vogliamo estendere la figura di Sutherland a un concetto più generale, è il ricco borghese (ci viene spiegato che di scienza si intende, ma come hobby da milionario) e quello sì, lo massacra sempre volentieri.

La prima parte del film mi ha inevitabilmente ricordato il mitico Festen, il dogma 1 girato da Vinterberg (così dicono...), capolavoro assoluto.
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“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#41 Guest_pierpink86_*

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Inviato 26 ottobre 2011 - 21:22

Ragazzi, non sarà un'opinione altamente tecnica, ma la esprimo ugualmente: questo film è una vera merda. Noioso, banale, scontato, pretenzioso, il peggio che Von Trier potesse tirare fuori. Trama inesistente, cose che cercano di essere visionarie o particolari ma che risultano semplicemente insensate. Le peggiori due ore buttate della mia vita, insieme a Southland Tales di Richard Kelly. Antichrist è un filmone e aveva un suo filo logico e una miriade di significati.
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#42 Fitzcarraldo

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Inviato 26 ottobre 2011 - 22:08

Trama inesistente, cose che cercano di essere visionarie o particolari ma che risultano semplicemente insensate.

totalmente in disaccordo, comunque a questo ti risponde Von Trier stesso, cito da un'intervista contenuta nel pressbook di "Melancholia" (scaricabile per intero qui http://www.bimfilm.c...de/melancholia/) :

“Vorrei proprio sapere perché i film devono essere così stupidi!”.
“Perché tutti i dialoghi devono parlare di qualcosa? La trama. Nei libri, anche quando c’è un filo conduttore è solo una traccia!” dice posando l’indice sul tavolo per qualche istante, prima di puntarlo di nuovo in aria. “Se ne riparla qua e là di sfuggita…”
“Invece un film è completamente legato alla trama. Neppure un film di Tarkovskij si avvicinerà mai alla profondità di un romanzo. Sarebbe divertente prendere alcune delle qualità di un romanzo – per esempio quando i personaggi parlano a macchinetta, che è quello che mi piace in Dostoevskij – e trasportarle in un film”.
Che effetto farebbe, al cinema?
“Be’, anche questa stanza contiene mille storie nascoste, che potrebbero essere incluse. C’è un sacco di materiale che non emerge da un’immagine. Per esempio, la storia di questa sedia: com’era usata prima, e perché è proprio questa sedia ad essere qui ora, e non una qualsiasi altra”.


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#43 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 27 ottobre 2011 - 07:24

Ragazzi, non sarà un'opinione altamente tecnica, ma la esprimo ugualmente: questo film è una vera merda. Noioso, banale, scontato, pretenzioso, il peggio che Von Trier potesse tirare fuori. Trama inesistente, cose che cercano di essere visionarie o particolari ma che risultano semplicemente insensate. Le peggiori due ore buttate della mia vita, insieme a Southland Tales di Richard Kelly. Antichrist è un filmone e aveva un suo filo logico e una miriade di significati.


Spero tu produca meglio i dischi di quanto analizzi i film.
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#44 Guest_pierpink86_*

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Inviato 27 ottobre 2011 - 13:33

Precisiamo una cosa: i film visionari, privi apparentemente di collegamenti logico-razionali, etc. etc. non solo mi piacciono, ma sono tra i pochi che amo vedere. Von Trier è uno dei miei registi preferiti, ma stavolta ha fatto la pipì fuori dal vaso. Tutto l'ambaradan sul matrimonio è assolutamente insensato e fine a se stesso, ma non di quell'insensato e fine a se stesso che apprezzi perchè sai che il regista è un uomo dall'arte superiore: è proprio inutile. Se un tempo tutto ciò che Von Trier facesse poteva apparire originale, ora ha davvero stancato. E'banale nel suo pretendere di essere visionario e nascondere un senso profondo in quelle immagini; per me è un suo netto segnale di invecchiamento. E'stato un arrendersi alla sua poetica e al suo modo di fare cinema, al contrario delle opere precedenti che in qualche maniera mi hanno sempre sorpreso, vuoi per il cinismo, vuoi per la particolarità e per l'ironia del pessimismo. Qui si è superata di netto la soglia che divide l'artistico-visionario dall'insensato-fine a se stesso. Il risultato è una pacchianata senza precedenti.
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#45 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 27 ottobre 2011 - 13:35

Antichrist è un filmone e aveva un suo filo logico e una miriade di significati.


OK, vado a vedere Melancholia asd
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A chemistry of commotion and style

#46 piersa

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Inviato 27 ottobre 2011 - 13:40

Boh? Il "vecchio cinismo"? ma scusa: più che dirti "siamo soli e stiamo per morire" che doveva aggiungere?
Pacchiano? Dove?
Il matrimonio inutile? Più che desacralizzare un rito di intimità come il matrimonio (e non aggiungo particolari per non fare spoiler) e dare la misura della convenzionalità umana ("stiamo insieme, beviamo il vino sulla terrazza...") che doveva fare?
Queto viaggia in coppia con Malick: o Gesù o Barabba.
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#47 Paz

    Roadie

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Inviato 27 ottobre 2011 - 15:07

Bè, bisogna dire ad onor del vero che è lo stesso von Trier a dire di aver fatto un film banale, e non volutamente ma quasi per caso:

They showed me a mock-up of a poster and some stills and a trailer for "Melancholia", and I went, 'I don't know this film. ' 'But this is the one you made. ' 'I certainly hope not, ' I said. It consists of a lot of over-the-top clichés and an aesthetic that I would distance myself from under any other circumstances. I hope that under all of that, a film is hiding that I actually have some love for. It reminds me of those Luchino Visconti films I always enjoyed that were like whipped cream on top of whipped cream. I went overboard, blasting Richard Wagner. I made the film with a pure heart and I couldn't have done it better, and everyone did a good job. But when I see clips from it, I think, 'I'd be damned. That was unpleasant. ' I'm usually madly in love with everything I do. I 'm probably the most self-satisfied director you'll ever meet. But this film is perilously close to the aesthetic of American mainstream films. The only redeeming factor about it, you might say, is that the world ends.


  • 0
« Ohne Musik wäre das Leben ein Irrtum » (F. Nietzsche, Götzen-Dämmerung, 1888, cap. I, af. 33).

#48 Guest_pierpink86_*

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Inviato 27 ottobre 2011 - 15:29

Boh? Il "vecchio cinismo"? ma scusa: più che dirti "siamo soli e stiamo per morire" che doveva aggiungere?
Pacchiano? Dove?
Il matrimonio inutile? Più che desacralizzare un rito di intimità come il matrimonio (e non aggiungo particolari per non fare spoiler) e dare la misura della convenzionalità umana ("stiamo insieme, beviamo il vino sulla terrazza...") che doveva fare?
Queto viaggia in coppia con Malick: o Gesù o Barabba.

La desacralizzazione del matrimonio: mamma che originalità, non me lo sarei mai aspettato :facepalm:
Non ha alcun senso fare un film in cui si parte dal matrimonio fallito per arrivare al mondo che finisce perchè si scontra con un altro pianeta. Non capisco dov'è che dovrei apprezzare.



Bè, bisogna dire ad onor del vero che è lo stesso von Trier a dire di aver fatto un film banale, e non volutamente ma quasi per caso:

They showed me a mock-up of a poster and some stills and a trailer for "Melancholia", and I went, 'I don't know this film. ' 'But this is the one you made. ' 'I certainly hope not, ' I said. It consists of a lot of over-the-top clichés and an aesthetic that I would distance myself from under any other circumstances. I hope that under all of that, a film is hiding that I actually have some love for. It reminds me of those Luchino Visconti films I always enjoyed that were like whipped cream on top of whipped cream. I went overboard, blasting Richard Wagner. I made the film with a pure heart and I couldn't have done it better, and everyone did a good job. But when I see clips from it, I think, 'I'd be damned. That was unpleasant. ' I'm usually madly in love with everything I do. I 'm probably the most self-satisfied director you'll ever meet. But this film is perilously close to the aesthetic of American mainstream films. The only redeeming factor about it, you might say, is that the world ends.

E meno male, la mia stima per Lars dopo aver letto tali dichiarazioni rimane integra.
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#49 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 27 ottobre 2011 - 16:37


Boh? Il "vecchio cinismo"? ma scusa: più che dirti "siamo soli e stiamo per morire" che doveva aggiungere?
Pacchiano? Dove?
Il matrimonio inutile? Più che desacralizzare un rito di intimità come il matrimonio (e non aggiungo particolari per non fare spoiler) e dare la misura della convenzionalità umana ("stiamo insieme, beviamo il vino sulla terrazza...") che doveva fare?
Queto viaggia in coppia con Malick: o Gesù o Barabba.

La desacralizzazione del matrimonio: mamma che originalità, non me lo sarei mai aspettato :facepalm:
Non ha alcun senso fare un film in cui si parte dal matrimonio fallito per arrivare al mondo che finisce perchè si scontra con un altro pianeta. Non capisco dov'è che dovrei apprezzare.



Bè, bisogna dire ad onor del vero che è lo stesso von Trier a dire di aver fatto un film banale, e non volutamente ma quasi per caso:

They showed me a mock-up of a poster and some stills and a trailer for "Melancholia", and I went, 'I don't know this film. ' 'But this is the one you made. ' 'I certainly hope not, ' I said. It consists of a lot of over-the-top clichés and an aesthetic that I would distance myself from under any other circumstances. I hope that under all of that, a film is hiding that I actually have some love for. It reminds me of those Luchino Visconti films I always enjoyed that were like whipped cream on top of whipped cream. I went overboard, blasting Richard Wagner. I made the film with a pure heart and I couldn't have done it better, and everyone did a good job. But when I see clips from it, I think, 'I'd be damned. That was unpleasant. ' I'm usually madly in love with everything I do. I 'm probably the most self-satisfied director you'll ever meet. But this film is perilously close to the aesthetic of American mainstream films. The only redeeming factor about it, you might say, is that the world ends.


E meno male, la mia stima per Lars dopo aver letto tali dichiarazioni rimane integra.


Di quello che dice Vontrier non perdo manco tempo a fumarmi il cervello per tradurre, tanto lui dice tutto e il contrario di tutto.
Quella del matrimonio si chiama induzione, anzi è quasi equivalenza (micro= macro). Cosa hai Pink? Hai smesso di fumare (sigarette)? Ricomincia, se fa freddo apri la finestra, non ti preoccupare.
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#50 Guest_pierpink86_*

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Inviato 27 ottobre 2011 - 17:33

Dio che acidume asd
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