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[Monografia] Joel Coen (E Suo Fratello Ethan)


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177 replies to this topic

#1 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 01 novembre 2006 - 11:24

Dopo un lungo periodo di riflessione, mi decido a riaprire un thread di mia spontanea iniziativa e di dedicarlo ai fantastici fratelli di Minneapolis, sperando di trasmettere il mio amore per il loro cinema a tutti i cinefili ondarockiani (se mai ce ne fosse bisogno, visto che spero che i Coen siano già abbondantemente amati di loro)...

Sono un rarissimo caso di cui mi sento di consigliare a chi non li conosce praticamente tutti i loro film, essendo in ognuno di essi compreso il senso intero del loro modo di fare cinema...

Cosa mi piace di loro? E' presto detto:

1) L'incredibile talento nella rilettura dei generi: è come una sfida contro se stessi...ogni lavoro diventa occasione per dimostrare al pubblico il loro amore per un determinato filone cinematografico, senza ovviamente rinunciare ad un'opera di destrutturazione del genere stesso, rileggendolo con il loro originalissimo senso dell'ironia e della messinscena...

2) La costruzione al microscopio delle sceneggiature: marchingegni praticamente perfetti...nessun personaggio è senza collocazione logica, ogni azione è concatenata a tutto il resto, l'intero script rappresenta sempre uno stimolo per lo spettatore attento...tutto è circolare, tutto ha una spiegazione, tutto ha un motivo scatenante, basta aspettare e seguire con attenzione il fluire della storia...

3) Un gusto per la regia virtuosa che pochissimi hanno...sostengo da sempre che se uno come Tarantino avesse il talento di sapersi frenare un momento prima dell'eccesso come lo hanno i Coen sarebbe probabilmente il più grande regista del nostro tempo...questi geniacci sanno varamente come coniugare (quasi) alla perfezione la ripresa sorprendente e ad effetto alla limpidezza della scena...non ricordo una sola scelta registica eccessiva dei Coen che abbia sopraffatto il contenuto della scena che si andava a rappresentare...

Per ora mi fermo a questi 3 punti, però si potrebbe continuare per ore...unico dispiacere me l'ha dato la loro parziale corruzione negli ultimi due film...d'accordo che pure a Minneapolis bisogna pur mangiare e mantenere la famiglia, ma un certo piglio che hanno preso sia Prima ti sposo poi ti rovino sia Ladykillers non mi è per niente piaciuto, nonostante il mestiere sopraffino si noti qua e là anche in queste due pellicole...

Bene, ora mi rimetto a voi e alle vostre opinioni..
  • 1

#2 Guest_pAggIoni_*

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Inviato 01 novembre 2006 - 13:17

Si bhe grandissimi personaggi del cinema . Grande capacità umoristica e dissacratoria . Sono sempre riusciti a dirigere alla perfezione i loro attori , e questo non è un aspetto da tralasciare . Mi ricordano Terry Gilliam , i suoi scenari , i suoi macchiettistici personaggi . Grandissimi . Mi manca ancora da vedere Blood Simple .
Sono rimasto molto deluso da Prima ti sposo poi ti rovino , l'ho trovato un film veramente di merda . Ladykillers non è certo questa grande opera , ma si lascia anche guardare . Attendo fiducioso il loro prossimo film .
I migliori ? Non ci sono dubbi . Il migliore . Lui . E' la mia amica Shelly , è venuta a fare la doccia .
  • 0

#3 Guest_vegeta_*

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Inviato 01 novembre 2006 - 13:25

Grandissimi autori.

Ho amato tutti i loro film, pure "Prima Ti Sposo Poi Ti Rovino", meno ambizioso, ma da sganasciarsi dalle risate.

L'unico che non ho sopportato è stato "Ladykillers".

Difficile dire quale sia il loro film che preferisco. Ne dico tre va: "L'Uomo Che Non C'era", "Crocevia Della Morte" e "Fargo".
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#4 Guest_pAggIoni_*

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Inviato 01 novembre 2006 - 13:34

Vegeta NON PUOI dimenticare il Grande Lebowsky . Non puoi .  :o
Dialoghi strepitosi , un ritmo irresistibile , personaggi messi a fuoco al punto giusto, retrogusto noir , ironia disarmante . Un capolavoro assoluto .
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#5 Guest_vegeta_*

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Inviato 01 novembre 2006 - 13:49

Vegeta NON PUOI dimenticare il Grande Lebowsky . Non puoi .  :o
Dialoghi strepitosi , un ritmo irresistibile , personaggi messi a fuoco al punto giusto, retrogusto noir , ironia disarmante . Un capolavoro assoluto .


non l'ho dimenticato...ADORO quel film!

Non è il loro film che preferisco però.
  • 0

#6 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 01 novembre 2006 - 15:26

Pensavo di arrivare dopo a parlare dei singoli film, ma, visto che ci siete già, dico la mia sulla filmografia dei Coen...

Blood simple
A differenza di molti non lo ritengo uno dei risultati migliori, si vede che il registro drammatico non è il loro preferito...a parte questo il debutto con la rivisitazione del noir splende di luce propria almeno per un evidente esaltazione del punto n. 2 del mio precedente intervento...in meno di un'ora e mezzo c'è la condensazione di tutti gli stereotipi del noir, più il solito elemento coeniano del non-detto, del malinteso che genera la tragedia...[6]

Arizona Junior
Puro divertimento, mostruoso esempio di abilità registica: un catalogo di movimenti di macchina che più audaci non si può...il tutto nel loro film più leggero e tendente al demenziale...anche qui stesso discorso del primo film: ci sono tutti gli elementi in nuce del loro cinema più maturo...[6]

Crocevia della morte
Ogni volta che ci ributto l'occhio quasi mi commuovo...il genere gangsteristico che fa da cornice al loro tentativo più nobile di omaggiare un secolo di cinema...da Hawks al padrino di Coppola tutto il filone è citato a piene mani, senza contare la super-sceneggiatura che ancora una volta si riserva il diritto di spaziare fuori dai confini dei film direttamente predecessori: basti pensare alla figura straordinaria di Gabriel Byrne, un gangster alquanto atipico, se in 2 ore fa quel che fa senza versare (quasi) nemmeno una goccia di sangue...l'incipit nel bosco che annuncia la successiva tragedia merita da solo la visione...[8]

Barton Fink
L'unico loro film che ho visto una sola e per giunta un secolo fa...non saprei esprimere un parere...

Mr. Hula Hoop
Altro divertissment, al pari di Arizona Junior, impreziosito però dalla contestualizzazione epocale, da Paul Newman e da una prima metà che più genialoide non si può...[7]

Fargo
Quando leggo che Fargo sarebbe il loro capolavoro perchè finalmente i Coen buttano la maschera e si cimentano con il dramma impegnato mi viene da ridere...direi piuttosto che è una rilettura ancor più dissacrante del loro primo film rispetto al noir cinematografico...tutto è tragicamente irreale per sembrare vero, ma al tempo stesso il tema e il luogo sono così realistici (non per niente siamo dalle parti da cui gli autori sono venuti anoi) per sembrare solo frutto di fantasia...già me li vedo Joel e Ethan che leggono le critiche che inneggiano al capolavoro in virtù di una pretesa forza morale del film, sai che risate si fanno...più che altro è una satira verso la critica ed il pubblico trombone...[9]

Il grande Lebowski
L'apoteosi...la destrutturazione del genere si mischia ad un minestrone di generi che si mischiano a loro volta ad una sceneggiatura che si libera della trama lineare per arrivare all'apice del nonsense...è come se i Coen in anni di tentativi abbiano raggiunto il massimo obiettivo del loro lavoro...[9+]

Fratello dove sei?
Qualcuno ne è rimasto deluso, quel mentecatto di Farinotti lo ha esaltato come manifesto di cinema educativo e colto...io dico che è un altro grande risultato, non lo vedo come rilettura del genere musicale, anche perchè il musical è più un accessorio che lo scheletro di questo film...più che altro è interessante vedere come da un'opera come l'Odissea di Omero i Coen tirino fuori questo scherzo feroce...le associazioni d'idee a volte fanno brutti scherzi...[8]

L'uomo che non c'era
Altro colpo di classe che manco t'aspetti...appoggiati dal fido Roger Deakins con quel fumoso bianco e nero e dall'immenso Billy Bob Thornton, i Coen, stavolta sì, ci trasmettono la loro seriosa concezione del mondo, la parabola dell'uomo invisibile, la tristezza di una vita condotta nell'anonimato...e per farlo non lesinano citazioni del loro stesso cinema, l'immancabile omicidio ci riporta dalle parti del primo noir, l'altrettanto immancabile ironia feroce ci ricorda la neve di Fargo...[9]

Prima ti sposo poi ti rovino
Sarà pure simpatico, divertente, con un bravissimo George Clooney, ma nel confronto tra il glamour del cinema alimentare e lo stile dei Coen, è il primo a uscirne vincitore e prevaricatore...[5]

Ladykillers
Preferisco considerarlo un incidente di percorso...il remake proprio non fa per i Coen, da una parte non riescono a rievocare la mitica cattiveria della pellicola con Alec Guinness e d'altra parte la forza visionaria del cinema dei coen è assolutamente invisibile...senza parlare poi, cosa incredibile per questi cineasti, che in certi tratti il film è proprio noioso...[4]
  • 0

#7 Guest_vegeta_*

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Inviato 01 novembre 2006 - 16:16

"Blood Simple" è un esordio promettente: un noir duro e visionario, seppur ancora "grezzo"...per me da 7

"Arizona Junior" può apparire il più spensierato della loro carriera, ma a conti fatti è un film davvero amaro (vedi il finale) e più intelligente di quello che sembra.
Un gioiello (voto 8)

Barton Fink

Forse il loro film più ambizioso. Ricchissimo di citazioni cinefile e letterarie. Affascinante ed esigente, oserei dire un po' ostico. Non è tra i loro che preferisco, ma merita un 7

"Mister Hula Hoop"

eccolo qui il film più leggero della loro filmografia. Grande dispendio di citazioni da Capra e Sturges, kitsch e grottesco ai massimi livelli. E' un giochino, forse un po' compiaciuto, in cui si sente fortemente la mano di Sam Raimi in sceneggiatura.
Diciamo 6,5

Prima Ti Sposo Poi Ti Rovino

L'ennesimo tentativo dei Coen di rivisitare un genere, in questo caso la screwball comedy in stile Howard Hawks. La satira non è pungente come in altri film, ma Clooney e la Zeta Jones sanno prendersi in giro, mentre il meccanismo narrativo non da tregua. Ce ne fossero di più di commedie così!
Voto: 7

Concordo su tutti gli altri voti dati da Jules, compreso il 4 a "Lady Killers" e gli svariati 8 e 9, tutti meritati.





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#8 Tom

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Inviato 01 novembre 2006 - 18:45

[...]


Concordo con tutto (pure con il non-giudizio a Barton Fink che anch'io ho visto una solo volta almeno 12 anni fa), tranne:

Blood simple per me è uno dei loro film maggiori, al pari di Fargo e L'uomo che non c'era.

Mr. Hula Hoop invece lo trovo il loro film meno riuscito, futile e anche un po' noiosetto.

Ladykillers non è irresistibile e perde il confronto con l'originale di Mackendrick, ma non sarei così duro, in un cero senso continua il discorso "folk" di Fratello dove sei?

Qualcuno sà cosa stanno progettando in questo momento?
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#9 Fudoshin

    Groupie

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Inviato 01 novembre 2006 - 18:50


Blood simple per me è uno dei loro film maggiori, al pari di Fargo e L'uomo che non c'era.


Sì, questo è davvero un grande film, meno ambizioso di altri loro film ma secondo me privo di difetti
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#10 Guest_vegeta_*

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Inviato 01 novembre 2006 - 19:26



Qualcuno sà cosa stanno progettando in questo momento?


fine 2007, uscirà un nuovo film con Clooney
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#11 Veteran of Disorder

    Baron Samedi

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Inviato 19 dicembre 2006 - 15:53

Crocevia della morte
Ogni volta che ci ributto l'occhio quasi mi commuovo...il genere gangsteristico che fa da cornice al loro tentativo più nobile di omaggiare un secolo di cinema...da Hawks al padrino di Coppola tutto il filone è citato a piene mani, senza contare la super-sceneggiatura che ancora una volta si riserva il diritto di spaziare fuori dai confini dei film direttamente predecessori: basti pensare alla figura straordinaria di Gabriel Byrne, un gangster alquanto atipico, se in 2 ore fa quel che fa senza versare (quasi) nemmeno una goccia di sangue...l'incipit nel bosco che annuncia la successiva tragedia merita da solo la visione...[8]


Visto recentemente, mi ha tenuto letteralmente incollato alla "poltrona": film denso di significati&rimandi con un Gabriel Byrne tratteggiato in maniera straordinaria, figura come dici tu veramente atipica rispetto al contesto in cui si muove nonché, a mio modesto avviso, incassatore eccezionale.

Paradossalmente la visione di "Fargo" prima e "Crocevia della Morte" poi (on next: "L'Uomo Che Non C'era") mi sta portando a rivedere la mia entusiastica opinione iniziale di "Big Lebowski" (la cui considerazione resta comunque alta, a scanso d'equivoci...).
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#12 Guest_spacemen_*

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Inviato 19 dicembre 2006 - 18:47

Senza dubbio Crocevia della morte è il loro capolavoro.Ottimi L'uomo che non c'era,Il grande Lebowsky e Fargo.molto più sotto ma comunque spassosi Fratello dove sei e Mr hola hoop.Su Sangue facile sono indeciso:non so se premiare l'originalità.
Mi manca Barton fink perchè,accidentaccio,la versione che circola in rete è disincronizzata in audio-video,e Arizona Junior.
Vorrei che prendesse piede una discussione sulle somiglianze e relazioni Coen e Tarantino,e sul debito di quest'ultimo con il regista a due teste.
  • 0

#13 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 19 dicembre 2006 - 19:29

No ti prego no! Almeno qui non vorrei leggere ancora questa storia del debito di Tarantino ai Coen!

Su Blood simple probabilmente se dovessi riaprire oggi il thread e dare di nuovo i voti sì, alzerei senz'altro...
  • 0

#14 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 22 febbraio 2007 - 12:38

verdoux, allora, a sangue freddo...vorrei sapere una tua opinione generale sul cinema dei coen..
  • 0

#15 Guest_verdoux_*

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Inviato 22 febbraio 2007 - 13:24

verdoux, allora, a sangue freddo...vorrei sapere una tua opinione generale sul cinema dei coen..


ho visto troppo poco di Coen per dare un giudizio sul suo cinema; il primo film che ho visto, l'uomo che non c'era, mi ha molto favorevolmente impressionato, un film decisamente ottimo, quasi un capolavoro; Big Lebowski mi è molto piaciuto, anche se lo ho trovato a tratti troppo forzatamente provocatorio ed irritante; la scena onirica è decisamente gratuita, tanto per fare un po' di esercizio di stile; decisamente brutti Prima ti sposo poi ti rovino e Fratello dove sei?, una odissea senza capo nè coda dove imperversa senza pietà l'istrionismo di George Clooney;
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#16 Guest_vegeta_*

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Inviato 22 febbraio 2007 - 15:21

decisamente brutti Prima ti sposo poi ti rovino e Fratello dove sei?, una odissea senza capo nè coda dove imperversa senza pietà l'istrionismo di George Clooney;


bè, sul primo troverai quasi tutti d'accordo (a me è piaciuto però), ma il secondo è davvero un gioiellino
  • 0

#17 Totally Random Man

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Inviato 22 febbraio 2007 - 20:10

IL GRANDE LEBOWSKI CAPOLAVORO ASSOLUTO.



apre le orecchie, ascolta hermano...
prova a fare una delle tue stronzate de pazzo,prova a tirare fuori el ferro...
io te lo estrappo de mano, te lo metto en el culo poi premo il grilletto hasta che siento el clic.
non se escherza con jesus...

  • 0

#18 Guest_JackNapier_*

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Inviato 22 febbraio 2007 - 22:16

IL GRANDE LEBOWSKI CAPOLAVORO ASSOLUTO.



apre le orecchie, ascolta hermano...
prova a fare una delle tue stronzate de pazzo,prova a tirare fuori el ferro...
io te lo estrappo de mano, te lo metto en el culo poi premo il grilletto hasta che siento el clic.
non se escherza con jesus...

quotone...
Tra quelli che ho visto è il mio preferito
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#19 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 22 febbraio 2007 - 22:36

Questo è un tuo compito Larry? E' tuo? E' un tuo compito Larry? Questo è un tuo compito Larry?
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#20 satyajit

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Inviato 23 febbraio 2007 - 11:27

I Coen non mi piacciono. Mi infastidiscono sopratutto i dialoghi e quello stile accademico simil-Kubrick che fatica a sprigionare emozioni e l'eccesso di citazionismo.

Comunque è questione di gusti: riconosco che il cinema lo sanno fare eccome.

Il loro film che ho preferito è Fargo, mentre al'estremo opposto ci metto Fratello dove sei, che ho trovato troppo pretenzioso, anche se può vantare una libertà tematica ed espressiva che non si trova facilmente in altri autori.
  • 0

#21 Guest_vegeta_*

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Inviato 23 febbraio 2007 - 12:32

e quello stile accademico simil-Kubrick


eh?
  • 0

#22 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 23 febbraio 2007 - 13:33

I Coen non mi piacciono. Mi infastidiscono sopratutto i dialoghi e quello stile accademico simil-Kubrick che fatica a sprigionare emozioni e l'eccesso di citazionismo.

Comunque è questione di gusti: riconosco che il cinema lo sanno fare eccome.

Il loro film che ho preferito è Fargo, mentre al'estremo opposto ci metto Fratello dove sei, che ho trovato troppo pretenzioso, anche se può vantare una libertà tematica ed espressiva che non si trova facilmente in altri autori.


Spiega cosa non ti piace dei "dialoghi"...e poi che vuol dire che uno stile simil-Kubrick si fatica a sprigionare emozioni?
  • 0

#23 satyajit

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Inviato 23 febbraio 2007 - 13:35

Molti critici li hanno accostati a Kubrick: se leggi la loro monografia del Castoro ne parlano.

Il problema però è che di Kubrick ce n'è uno. Diffidare delle imitazioni!


p.s.: ora sono al lavoro, se trovo il temp più tardi approfondisco.
  • 0

#24 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 23 febbraio 2007 - 13:37

Preferisco farmele io le idee, le monografie le lascio al tempo libero...e, perbacco, di Kubrick non ci vedo una cippa nello stile coeniano...comunque attendo una tua argomentazione in merito cosicchè si possa intavolare una nuova interessante discussione..
  • 0

#25 satyajit

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Inviato 23 febbraio 2007 - 15:43

I Coen e Kubrick si approcciano al cinema di genere modificandone le regole, pur conoscendole molto bene, spesso fondendo più generi in un unico film.

Per farlo, adottano uno stile relativamente statico e dedicano un'attenzione quasi maniacale per l'angolazione dell'inquadratura, impiegando largamente il grandangolo, posizionando talvolta la mdp a picco rispetto all'attore, limitandosi a movimenti di macchina e di zoom essenziali, a velocità moderatamente ridotta, farcendo l'opera di citazioni, cinematografiche i Coen, pittoriche Kubrick. Anche il montaggio non punta affatto sul gran ritmo, mentre la recitazione degli attori, pur non essendo eccessivamente enfatica, non è mai naturalistica.

Idem per dialoghi. Quelli dei Coen non mi piacciono perchè non c'è mai uno scambio di battute "normali", viene sempre ricercata la frase a effetto o l'aforisma, spesso ricorrendo a un linguaggio sboccato (che per Kubrick è tale solo nei contesti appropriati, come quello militare).

I film di entrambi non puntano sulla commozione o sull'empatia, ma sull'appagamento intellettuale (tranne che per le commedie pure dei Coen, genere su cui Kubrick non si è mai cimentato, dove l'obbiettivo è appunto il divertimento, anche se non del tutto spensierato).
Tuttavia, mentre nell'opera di Kubrick traspare un umanesimo universale, una tensione al sublime, i film dei Coen mi sembrano molto autoreferenziali. Al di là di un pessimismo di fondo e di una riflessione sul fato, a mio parere quello che più interessa agli autori è proprio lo scardinamento delle convenzioni dei generi. Questione che può interessare a molti, ma che non è precisamente quello che ricerco io in un film.

Questo è quello che ho colto dalla visione di alcuni di una buona metà dei loro film. Chiaro che non sono un esperto, ma proprio perchè non mi piacciono non lo diventò tanto facilmente.

Ora però dovete dirmi perchè secondo voi non ci sono analogie tra loro e Kubrick, visto che per me sono abbastanza evidenti.

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#26 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 23 febbraio 2007 - 19:16

I Coen e Kubrick si approcciano al cinema di genere modificandone le regole, pur conoscendole molto bene, spesso fondendo più generi in un unico film.


Questa è l'unica cosa che hanno in comune...ma d'altronde lo riconosci pure te quando in seguito distingui le vie separate che prendono nell'affrontarla concretamente, questa modifica delle regole di un genere...la ricerca di Kubrick è sempre umanistica, reale, sociale, i generi cinematografici da scardinare sono solo un mezzo per arrivare laddove il soggetto del film si era prefisso di arrivare fin dal principio...dunque in Kubrick la rivisitazione dei generi è dovuta, direi, al rifiuto di accettare una noiosa standardizzazione secolare delle tecniche di messa in scena...

I Coen, è vero, fanno molto più metalinguismo fine a se stesso...è un'indagine, per lo più, strettamente cinematografica, ma su questo non posso certo sperare di convincerti della loro grandezza se tu stesso ammetti, da un punto di vista soggettivo, che c'è un determinato "qualcosa" che ricerchi in un film...e di qui si spiega la tua idiosincrasia per il surrealismo delle sceneggiature e delle scelte tecniche di ripresa...da parte mia posso soltanto dire che, siccome quando guardo un film non ho preconcetti di sorta e non cerco mai un "qualcosa" piuttosto che un altro "qualcosa", godo enormemente anche per come certi autori si divertono e fanno divertire con un semplice (che poi definire semplici le scritture di copioni come quello di Fargo, Il grande Lebowski, L'uomo che non c'era è cosa piuttosto criminale) lavoro di cinema puro..
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#27 satyajit

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Inviato 24 febbraio 2007 - 12:27

Questa è l'unica cosa che hanno in comune


Altri due elementi in comune, che nel post precedente mi sono dimenticato, sono il feroce humor nero e l'irruzione del grottesco nella realtà, riscontrabile in Kubrick in film come Il dottor Stranamore  e Full Metal Jacket e in un po' tutta l'opera dei Coen.

L'influenza del Maestro è ammessa dagli stessi fratelli, in particolare per quanto riguarda "l'aspetto molto formale nel suo approccio alla materia, la progressione regolare dal prosaico verso il barocco".


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#28 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 18 ottobre 2007 - 09:09

Prima di andare a vedere Ratatouille, ieri sera ho finalmente riaffrontato Barton Fink...che per me resta uno dei loro film in assoluto più deboli, ed ovviamente ha vinto la Palma d'Oror a Cannes...

E' l'unico film dei Coen senza quella loro proverbiale ironia che rende il loro cinema impermeabile al rischio di essere tacciato di snobismo, trombonismo, noioso e pedante contenutismo, cose che invece, nella discesa agli inferi del talentuoso scrittore che accetta di corrompere il suo talento, ci stanno eccome, purtroppo...mi ha proprio dato l'idea di essere un classico "film da festival", di quelli pianificati per entusiasmare le giurie...addirittura, e la cosa è ancor più clamorosa se pensiamo che si tratta dei Coen, mi è sembrata irrisolta la stessa trama, con alcuni vezzi buttati qua e là senza aiutare un minimo lo spettatore a raccapezzarcisi...comunque John Turturro è un mostro di bravura (come pure John Goodman)..
  • 0

#29 Homer

    Classic Rocker

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Inviato 18 ottobre 2007 - 13:53

Ma quando esce quello nuovo?
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#30 Flight

    cosa rimane dentro noi

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Inviato 18 ottobre 2007 - 14:19

Prima di andare a vedere Ratatouille, ieri sera ho finalmente riaffrontato Barton Fink...che per me resta uno dei loro film in assoluto più deboli, ed ovviamente ha vinto la Palma d'Oror a Cannes...

E' l'unico film dei Coen senza quella loro proverbiale ironia che rende il loro cinema impermeabile al rischio di essere tacciato di snobismo, trombonismo, noioso e pedante contenutismo, cose che invece, nella discesa agli inferi del talentuoso scrittore che accetta di corrompere il suo talento, ci stanno eccome, purtroppo...mi ha proprio dato l'idea di essere un classico "film da festival", di quelli pianificati per entusiasmare le giurie...addirittura, e la cosa èancor più clamorosa se pensiamo che si tratta dei Coen, mi è sembrata irrisolta la stessa trama, con alcuni vezzi buttati qua e là senza aiutare un minimo lo spettatore a raccapezzarcisi...comunque John Turturro è un mostro di bravura (come pure John Goodman)..



per me è l'esatto contrario, ma va bene così, meglio una pluralità di vedute.

Solo non vorrei che la consapevolezza di questa targa apposta al film, il riconoscimento (Palma d'Oro meritatissima) ti abbia un pò obnubilato ciò che il film offre, una lucida, grottesca, spiazzante parabola esistenziale (Lo scrittore di teatro profeta in patria -New York-, che clamorosamente cicca la più facile delle trasferte, a dirigere favolette morali di genere a Hollywood); una discesa agli inferi kafkiana/polanskiana, l'insinuarsi dell'imprevisto che avanza e corrode l'abitudinario, il caso che falcia vite umane e ordisce incontri a proprio piacimento. L'uomo è incapace di controllare il proprio destino, è un pupazzo in mano a forze inconoscibili. L'eterna commedia-tragedia di un personaggio pirandelliano, talmente emblematico da essere chiunque, lo smascheramento di un inganno protratto, il relativo castello di carte che va per aria e il nichilismo, l'abbandono, il suicidio artistico-esi(sten)ziale.

Ironia, grottesco a palate, velenoso sarcasmo, atmosfera caustica, claustrofobica, espressionista, che veicola una galleria di personaggi improbabili quanto plausibili (non è l'arte ma la vita il luogo che ospita le maggiori stranezze!), la sensazione che il terreno frani continuamente sotto i piedi, ma ritardi, sadicamente, lo schianto, il nostro precipitare nel vuoto.

Uno dei tre-cinque primi film dei Coen.
Dubito tornino più a questi livelli di espressività, di magnificenza.
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fabio

#31 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 18 ottobre 2007 - 18:13

per me è l'esatto contrario, ma va bene così, meglio una pluralità di vedute.

Solo non vorrei che la consapevolezza di questa targa apposta al film, il riconoscimento (Palma d'Oro meritatissima) ti abbia un pò obnubilato ciò che il film offre, una lucida, grottesca, spiazzante parabola esistenziale (Lo scrittore di teatro profeta in patria -New York-, che clamorosamente cicca la più facile delle trasferte, a dirigere favolette morali di genere a Hollywood); una discesa agli inferi kafkiana/polanskiana, l'insinuarsi dell'imprevisto che avanza e corrode l'abitudinario, il caso che falcia vite umane e ordisce incontri a proprio piacimento. L'uomo è incapace di controllare il proprio destino, è un pupazzo in mano a forze inconoscibili. L'eterna commedia-tragedia di un personaggio pirandelliano, talmente emblematico da essere chiunque, lo smascheramento di un inganno protratto, il relativo castello di carte che va per aria e il nichilismo, l'abbandono, il suicidio artistico-esi(sten)ziale.

Ironia, grottesco a palate, velenoso sarcasmo, atmosfera caustica, claustrofobica, espressionista, che veicola una galleria di personaggi improbabili quanto plausibili (non è l'arte ma la vita il luogo che ospita le maggiori stranezze!), la sensazione che il terreno frani continuamente sotto i piedi, ma ritardi, sadicamente, lo schianto, il nostro precipitare nel vuoto.

Uno dei tre-cinque primi film dei Coen.
Dubito tornino più a questi livelli di espressività, di magnificenza.


Sempre un piacere leggerti, ma il punto è che secondo me i Coen giocano a fregarci...

Quando tu dici "l'uomo è incapace di controllare il suo destino, un pupazzo in mano a forze inconoscibili" implicitamente dai delle connotazioni molto profonde a questo film (correggimi se sbaglio)...mentre io vedo la chiave del film in una frase di John Goodman, che possiamo pure considerare il manifesto da sempre del cinema dei fratelli:

"Mi sono rotto il cazzo degli scrittori realisti, basta con il realismo, non mi interessa la realtà in un libro"

Il cinema dei Coen, ed è questa la cosa che personalmente me li ha sempre fatti amare, è un cinema molto più scanzonato di quanto molti, soprattutto quando li premiano, pensino: è un cinema fatto di grottesco e surrealismo all'enesima potenza, e ciò non è usato (tranne in pochi casi) come mezzo per parlare di qualche risvolto umano, ma prevalentemente lo si usa fine a se stesso, per provocare la reazione stupita dello spettatore...l'ambizione encomiabile di Barton Fink è che è un programma di tutta la loro carriera rinchiusa dentro un film: c'è il totale rifiuto di un certo realismo nella trama, i personaggi sono palesemente estremi, c'è l'omicidio (che non porta a niente, non è funzionale al resto, non viene manco risolto, non c'è alcuna connessione logica con il resto del film), insomma tutti i vezzi cari ai Coen...

Non so, detta così sembra quasi che ci rivedo le stesse emozioni di Lebowski o di Fargo, semplicemente mi è sembrato un esercizio intellettuale troppo ricercato, non appassionante come altre volte (e tieni presente che so di aspettarmi un cinema molto freddo anche al loro meglio dai Coen)...

Detto questo, non c'entra niente ma il nuovo film della Pixar è bellissimo..
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#32 Homer

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Inviato 18 ottobre 2007 - 22:14

Quando tu dici "l'uomo è incapace di controllare il suo destino, un pupazzo in mano a forze inconoscibili" implicitamente dai delle connotazioni molto profonde a questo film (correggimi se sbaglio)...


Beh, ma secondo me in molti dei film dei Coen c'è anche, spesso, la persona che finisce, per un motivo quanto mai futile, in situazioni più grandi di lui, la persona proprio in balia del destino...cioè, l'ironia, il surreale, il grottesco sono scelte, che non fanno altro che sottolinerare tutto questo. Tu dici -al contrario- che questo non viene sempre usato come mezzo per parlare di qualche risvolto umano (come invece sottolineo io), ma prevalentemente lo si usa fine a se stesso (citando parole tue).
Forse sono vere entrambe le cose. Nel primo caso per Fargo e L'uomo che non c'era. Nel secondo per Il grande Lebowsky: surreale e grottesco arrivano ad un punto tale che il film vive solo di loro, con delle situazioni assurde che vengono create lungo tutta la sua durata. Ecco, per questo film, accetto il fatto che il surreale sia fine a se stesso nel cinema dei Coen, per divertire e stupire.
  • 0

"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#33 Guest_vegeta_*

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Inviato 18 ottobre 2007 - 23:49



Detto questo, non c'entra niente ma il nuovo film della Pixar è bellissimo..


è un capolavoro! :-* Apri il thread cazzarola!
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#34 reitz

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Inviato 23 ottobre 2007 - 14:43

qualcuno in giro per il mondo ha visto NON E' UN PAESE PER VECCHI?

io ho appena finito il libro di mccarthy, straordinario! Un grande libro sullâ??America dei nostri giorni. Con molti dubbi e poche certezze. Dialoghi serratissimi e stile fatto apposta per il cinema...


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#35 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 21 febbraio 2008 - 22:55

Esce domani nelle sale italiane "Non è un paese per vecchi"...da parte mia non posso che invitarvi ad andarlo a vedere il prima possibile...

Visto da due giorni, ancora mi sono riuscito a trattenere dal proferir parola, onde evitare, commentando, di farmi scappare anche un sol minimo spoiler (è proprio un peccato mortale rovinarselo perchè qualcuno ti ha raccontato qualcosa)...per ora posso dire solo che...vabbè ne riparliamo sabato..
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#36 Homer

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Inviato 21 febbraio 2008 - 23:02

Mi fai venire ancora di più l'acquolina in bocca!!!
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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#37 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 22 febbraio 2008 - 10:50

Una cosa la voglio dire...quest'uomo è un mito

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#38 Homer

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Inviato 22 febbraio 2008 - 11:24

Ma pettinato così o in quanto tale?
  • 0

"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#39 nicholas_angel

    mainstream Star

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Inviato 22 febbraio 2008 - 12:36

Nah... io lo trovo sopravvalutato ;D
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#40 Cartaìno- non Cartàino

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Inviato 22 febbraio 2008 - 18:39

jules, il grande falsone, ma ad un certo punto la sua menzogna riflettette la mia e da allora non riesco a sentire più nulla...

???
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#41 Guest_Oyuki_*

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Inviato 22 febbraio 2008 - 23:09

jules, il grande falsone, ma ad un certo punto la sua menzogna riflettette la mia e da allora non riesco a sentire più nulla...

???


Che in italiano sta per...?


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#42 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 23 febbraio 2008 - 13:00


jules, il grande falsone, ma ad un certo punto la sua menzogna riflettette la mia e da allora non riesco a sentire più nulla...

???


Che in italiano sta per...?



E' un fan sfegatato di "Fight Club" (e di Iggy Pop)...gli è venuta male la citazione..
  • 0

#43 Cartaìno- non Cartàino

    pivello

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Inviato 24 febbraio 2008 - 12:19

"è una loffia citazione dal film Fight Club"

citazione un paio di palle, la stavo semplicemente parafrasando.
  • 0

#44 Cartaìno- non Cartàino

    pivello

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Inviato 24 febbraio 2008 - 14:00

Figurati, comunque basta adularmi...
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#45 Guest_Oyuki_*

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Inviato 24 febbraio 2008 - 14:02

Vediamo di non cominciare pure qui, eh.
Me ne basta uno alla volta.

  • 0

#46 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 24 febbraio 2008 - 14:06

Non preoccuparti oyuki, cartaino è un bravo ggiovine...peccato che non gli piaccia oldboy..
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#47 Kiss

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Inviato 02 marzo 2008 - 08:18

Una cosa la voglio dire...quest'uomo è un mito

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Concordo!Grande film in generale!Ho adorato il dialogo tra lui e il vecchietto dello spaccio!e il dialogo finale con la moglie di del protagonista!finito il film tutta la sala si lamentava..nessuno aveva capito il finale e molti si lamentavano di aver speso male i loro soldi..che amarezza!penso sia lo stesso centinaio di persone che ha guardato Tre metri sopra il cielo 18 volte e ha pianto tutte le 18 volte..
Unica nota negativa secondo me è il fatto che abbiano usato troppo il personaggio dello scieriffo per rispiegare dei passaggi, fare riflessioni che fino a un certo punto sono apprezzabili ma che ,se usate continuamente, rendono il tutto leggermente prolisso.

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#48 Sweedeedee

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Inviato 02 marzo 2008 - 10:22

Il film per me é davvero straordinario, soprattutto il finale, un monito e un punto di non ritorno per la destruturazione del genere di qua in poi. Grandissime interpretazioni dei tre protagonisti e regisa (come da copione) superlativa. Concordo con chi sostiene che il film lascia spiazzati. � vero senza dubbio, ma é anche inevitabile. Non lasció spiazzati Citizen Kane alla sua uscita? O L'anno scorso a Marienbad? O Rashomon?
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#49 {`tmtd`}

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Inviato 04 marzo 2008 - 12:20

abbattetelo.
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#50 {`tmtd`}

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Inviato 04 marzo 2008 - 13:29

chi?  asd


lo sai.  asd
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