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La crisi in Europa


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367 replies to this topic

#1 soul crew

    stocazzo

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Inviato 11 luglio 2011 - 14:08

apro il topic con questa perla, riprendendo lo spunto dello status di Nokter

Anche John Lipsky, il vice-direttore generale del Fondo monetario internazionale, è presente al consiglio dei ministri finanziari dell'area euro, chi lo ha invitato non è dato sapere, certo è che riunioni come questa rendono evidente cosa sia la democrazia in Europa dove le decisioni che contano sono fatte da un manipolo di tecnocrati e governanti liberisti. Fonti del Consiglio Ue riferiscono che Lipsky è stato visto entrare nel palazzo Justus Lipsius, dove si svolge l'Eurogruppo, una cosa al di fuori di ogni procedura. L'istituzione di Washington ha preso parte al primo salvataggio della Grecia assieme all'Unione europea e ai singoli Paesi europei, e fra i temi discussi oggi figura un nuovo pacchetto di aiuti a favore di Atene, come tutti sappiamo più che salvataggio della Grecia però siamo di fronte al suo saccheggio, ma il vero punto è chi ha deciso che il FMI conti così tanto in Europa?
http://www.controlac...45&view=article
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#2 Kid Jong-il

    a bighe dure no si resone

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Inviato 11 luglio 2011 - 14:12

Barnard(ma in qualche modo anche Chomsky ed altri) ne aveva anche parlato diffusamente: http://www.paolobarn...nde_Crimine.pdf

(versione riassunto:



)
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#3 alexandre

    useless

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Inviato 11 luglio 2011 - 14:22

qualcuno mi spiega che sta succedendo che non capisco niente di economia? il crollo odierno della borsa è una conseguenza (diretta o indiretta) della sentenza di sabato? o ci sarebbe stato comunque a causa dello stato delle finanze italiane? illuminatemi
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#4 Kaleir

    Classic Rocker

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Inviato 11 luglio 2011 - 15:17

l'intervento di barnard è un vero delirio.
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Ciao, io sono una firma.


#5 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 11 luglio 2011 - 15:50

Italia ancora sotto tiro dei mercati.
Piazza Affari crolla a -3,96%, male le banche.
Lo spread fra Btp e Bund vola a 300 punti



siamo alla frutta?

generalmente gli italiani, quando vedono il baratro, hanno quello scatto d'orgoglio che li fa rinsavire... nel calcio è così, chissà nell'economia
  • 0
« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#6 Kid Jong-il

    a bighe dure no si resone

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Inviato 11 luglio 2011 - 15:57

l'intervento di barnard è un vero delirio.


Più precisamente?
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#7 astrodomini

    ...

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Inviato 11 luglio 2011 - 16:20

ma mi sono rotto le palle di pagare i disastri degli altri


Per me sarebbe il disastro di un popolo intero che ha dimostrato, negli anni, di essere troppo spesso incapace di gestire la cosa pubblica e l'economia creando un sistema vischioso, immobile e pieno di buchi e di sprechi. Se non ripartiamo dalla trasparenza, dall'oculatezza, dai tagli seri a sprechi e posizioni di privilegio immotivate, da nuovi metodi di selezione del personale pubblico, da un radicale miglioramento del sistema scolastico e dei suoi dipendenti ma anche e soprattutto un cambio radicale di mentalità anche nel privato un crac generale ce lo meritiamo. Altro che socialismo, noi dobbiamo diventare un paese serio.
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#8 astrodomini

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Inviato 11 luglio 2011 - 16:38

sperperi della spesa pubblica


Eh no, è colpa anche di chi ha accettato un posto per raccomandazione o amicizia senza avere ne la voglia ne il titolo per averlo magari sorpassando gente più capace e volenterosa. La colpa è di chi, in nome di una concezione assistenzialista e di piena occupazione, ha creato un sistema pubblico pieno zeppo di incapaci e parassiti col beneplacito dei cittadini che se ne sono sempre sbattuti degli effetti a lungo termine di una politica del genere. Un sistema pubblico mal gestito che ha creato voragini, ha sperperato denaro a iosa fornendo molto spesso ai cittadini servizi scadenti. Per non parlare del sistema di corruzzione, da tutti conosciuto per decenni ma da pochissimi combattuto realmente (emblematici gli anni di Craxi). Protagonisti di tutto ciò non era una setta di Illuminati ma (anche) la popolazione che per decenni nel sistema ci ha mangiato sbattendosene del futuro. Hai ragione, forse la colpa minore è proprio delle nuove generazioni come le nostre ma non crediamoci innocenti come popolo.
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#9 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

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Inviato 11 luglio 2011 - 16:53

La colpa è di chi, in nome di una concezione assistenzialista e di piena occupazione, ha creato un sistema pubblico pieno zeppo di incapaci e parassiti


Io penso che il problema sostanziale di chi si dichiara di centro-sinistra, sia tutto nel fatto che avete una concezione del mondo del lavoro che resta aderente alle logiche del capitalismo, ovvero la massima competizione e meritocrazia, che però sono concetti di destra (neo)liberale, che di fatto è l'ideologia stradominante nei paesi ricchi, per questo noi si dice che csx e cdx sono "la stessa cosa", con quel fare che vi dà un sacco fastidio e definite qualunquismo, però è la realtà perché la differenza si basa su quisquilie, l'ideologia è la stessa.
Assistenzialismo, piena occupazione, spesa a deficit dello Stato, non sarebbero problematiche in un ipotetico Stato socialista compiuto e ben gestito. Il vero problema è che uno Stato così non può esistere perché deve, in primis, competere nei confronti degli altri stati e dipendere da logiche di mercato (ad esempio le materie prime o l'energia).
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“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#10 marz

    in un romanticismo hegeliano

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Inviato 11 luglio 2011 - 17:02


La colpa è di chi, in nome di una concezione assistenzialista e di piena occupazione, ha creato un sistema pubblico pieno zeppo di incapaci e parassiti


Io penso che il problema sostanziale di chi si dichiara di centro-sinistra, sia tutto nel fatto che avete una concezione del mondo del lavoro che resta aderente alle logiche del capitalismo, ovvero la massima competizione e meritocrazia, che però sono concetti di destra (neo)liberale, che di fatto è l'ideologia stradominante nei paesi ricchi, per questo noi si dice che csx e cdx sono "la stessa cosa", con quel fare che vi dà un sacco fastidio e definite qualunquismo, però è la realtà perché la differenza si basa su quisquilie, l'ideologia è la stessa.
Assistenzialismo, piena occupazione, spesa a deficit dello Stato, non sarebbero problematiche in un ipotetico Stato socialista compiuto e ben gestito. Il vero problema è che uno Stato così non può esistere perché deve, in primis, competere nei confronti degli altri stati e dipendere da logiche di mercato (ad esempio le materie prime o l'energia).


:facepalm:

ma meno male che non potrebbe esistere. Hai una vaga idea del parassitismo che si creerebbe?

[Primo e probabilmente unico intervento in questo topic, lo anticipo :lol: , scusate ma i discorsi di
politica in generano mi creano orticaria, ma questa era troppo potente per lasciarla così...]
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Everybody needs a bosom for a pillow

#11 astrodomini

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Inviato 11 luglio 2011 - 17:10

Io mi considero liberale, non di centrosinistra. Per me concetti come il merito sono importantissimi, fondamentali se parliamo di denaro pubblico. Io non voglio che i soldi e la vita delle persone vengano gestite da persone incapaci o scelte per motivazioni che non siano merito e capacità. Una riforma del sistema in questo senso, magari graduale ma seria, per me è assolutamente doverosa; sarebbe già una rivoluzione copernicana in un paese che ha vissuto per decenni in un sistema che di veramente liberale ha avuto solo la facciata (Privatizzazioni? Sì, quelle di Pulcinella!).
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#12 juL fu Sig.M.

    Utente paraolimpionico

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Inviato 11 luglio 2011 - 17:18

Qual è il paese nel mondo dove un tassista guadagna più di un ingegnere 30enne laureato a pieno voti?
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#13 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 11 luglio 2011 - 17:19

qualcuno mi spiega che sta succedendo che non capisco niente di economia? il crollo odierno della borsa è una conseguenza (diretta o indiretta) della sentenza di sabato? o ci sarebbe stato comunque a causa dello stato delle finanze italiane? illuminatemi


Beh, le banche italiane sono ababstanza esposte sul rischio Grecia, nel senso che hanno in portafoglio un 10 miliardi di titoli del debito greco. Ora, questo di per se non sarebbe un rischio enorme, dato che ci sono banche di altri paesi con esposizioni molto maggiori e comunque il portafoglio delle banche italiane è molto diversificato rispetto a quello di altre banche di altri paesi, però a ciò si unisce un bilancio pubblico in condizioni critiche, con un rapporto debito-PIL molto superiori ai limiti di Maastricht e un deficit lontano dal pareggio di bilancio. Il che significa che se una banca si trovasse in difficoltà per via del debito greco o portoghese, il governo non potrebbe far nulla per salvarla (pensa a milioni di conti correnti di gente come me e te bloccati: stop ai pagamenti delle rate di mutui e finanziamenti anche per l'automobile o il frigorifero, gente senza denaro per fare la spesa perché semplicemente non può ritirare un euro da una banca bloccata. Insomma un disastro, sarebbe esattamente il crac del tipo successo in Argentina).
Le mosse intraprese dal tandem maggioranza/governo per portare al dichiarato obbiettivo-pareggio nel 2014 sono in realtà rimandate per il grosso agli ultimi due anni (2013-2014), e molta della correzione è stata "stralciata" in una delega fiscale al governo incerta anche nei tempi di realizzazione (non è la finanziaria che in pochi giorni se si vuole si approva ma come tempi è lascata alla sostanziale discrezione del governo).
In più c'è il "carico da undici" di un ministro dell'economia sotto attacco da parte di ampi settori dello stesso governo di cui fa parte, di ampie fette della maggioranza e dulcis in fundo della stampa in mano al Presidente del Consiglio.
Metti tutte queste cose assieme, frulla ben bene ed ecco il terreno fertile epr le peggiori speculazioni ribassiste.
Come soperano queste speculazioni? Vendite allo scoperto. Vendo oggi titoli (del debito pubblico italiano, titoli azionari, obbligazioni dei settori più esposti alal crisi, primariamente bancari e assicurativi) che non possiedo, per consegna a 15 giorni, un mese, due mesi, sei mesi. Se al momento della consegna il titolo è ribassato, ovviamente compro a 10 e consegno una cosa che ho già venduto tre mesi prima a 15. Guadagno secco = 5. Se invece il titolo fosse salito, compro a 20 una cosa che avevo già venduto a 15, perdo 5.
Ora, qui non si parla di me e di te, gente comune che queste cose manco sa che esistono. Non si parla nemmeno di grandi imprenditori sia pure coi soldi da buttare via, tipo i Berlusconi o i Della Valle o i Geronzi. Si parla di fondi sovrani dei paesi arabi, di banche cinesi, di fondi pensione USA, di investitori con pozzi senza fondo di denaro da riversare in queste operazioni speculative, cifre inimmaginabili persino per la banca centrale europea, per il FMI o per la stragrande maggioranza degi stati.
Dicevo, se questi si accordano in segreto, fuori dai circuiti uffciali, per attaccare in senso ribassista un paese cominciando a vendere allo scoperto per miliardi di euro i suoi titoli di stato, e i titoli azionari o obbligazionari dei suoi settori esposti, quindi scommettendo sul ribasso di questi titoli per miliardi di euro, la loro "previsione" è addirittura in grado di auto-avverarsi perché è la legge elementare del mercato: tanta vendita rispetto alla disponibilità sul mercato di un bene, cioè in questo caso il titolo = il prezzo ribassa e quindi costoro andranno a comprare a un prezzo più basso di quanto hanno venduto e lo sanno da prima perché gli amichetti iperspeculatori sono tutti d'accordo nel fare quella stessa cosa. Non è più una scommessa sul ribasso ma a quel punto è una quasi-certezza.
Se squali di queste dimensioni attaccano un paese è dura scamparla.

Francamente io comincio ad essere preoccupato. Il rischio non è tanto per kle poche grandi banche italiane, tipo Unicredit e Intesasanpaolo (seppure coi loro recenti aumenti di capitale hanno dato adito a timori sulla reale tenuta, perché se aumenti il capitale vuol dire che hai timore di subire perdite tali che dovranno essere assorbite da un capitale maggiore), quanto piuttosto per la miriade di piccoli istituti tipo banchette popolari con poche decine di sportelli, la miriade di casse di questo e di quel'altro con capitalizzazioni ridicole e esposizioni creditorie incerte, che sarebbero squarciate in due al primo blocco di pagamenti dei mutui e finanziamenti da parte dei loro creditori che magari hanno perso il lavoro tutti assieme per la chiusura di tante aziende tutte assieme, le auli aloro volta chiudono perché la loro banca a sua volta gli ha chiuso i rubinetti per non esporsi ulteriormente nel timore di dover far fronte al default dei titoli greci o portoghesi che ha in portafoglio.

Si ha un bel dire: smetta di pagare la grecia. Poi se ci troviamo tutti coi soldi del conto corrente bloccati (leggi persi per sempre, come è successo a centinaia di milgiaia di correntisti argentini) e milioni di disoccupati per le strade, sappiamo chi ringraziare. Chi dà consigli di questo itpo, ecco chi.
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I'm not a number! I'm a free man!

#14 satyajit

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Inviato 11 luglio 2011 - 17:26

Per il poco che ho letto, mi pare evidente che l'Italia si trovi nel mirino di un attacco speculativo internazionale. I motivi non mi sono però chiari. L'Italia dà fastidio politicamente? Oggi come oggi direi di no. Si vuol colpire l'Europa partendo dai paesi perifirici? Parrebbe, ma non capisco in nome di quale strategia complessiva. Se fosse che si vuole convincere l'Italia a svendere agli investitori stranieri gli ultimi pezzi pregiati che le sono rimasti, da Eni in giù? Non escluderei tale ipotesi.

Escluderei invece, e mi pare che ormai economisti di diverso orientamento siani concordi, che la vulnerabilità di un paese dipenda in primisi dal debito pubblico (l'Inghilterra è forse in pericolo? No.) Incidono molto di più la squilibrio nei conti con l'estero, la scrsa capacità di crescita economica, l'assenza di sovranità monetaria. Sul primo punto l'Italia non è tra i paesi messi peggio (il crollo dei titoli dei bancari negli ultimi giorni, nonostante le banche abbiano superato tutti gli stress-test, significa che il debito statale è per buona parte in mano a loro), sugli altri due è un disatro.

Non ci aiuta di certo, anzi il contrario, la demenziale stretta monetaria attuata della Bce. Ancora peggio la nomina di Draghi, uomo del capitale americano, esaltato da una messe di giornalisti avvinazzati in nome della sua italianità.
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#15 gulliver

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Inviato 11 luglio 2011 - 17:30

Ancora peggio la nomina di Draghi, uomo del capitale americano, esaltato da una messe di giornalisti avvinazzati in nome della sua italianità.


super mario, Britannia 2 la vendetta.
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#16 satyajit

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Inviato 11 luglio 2011 - 17:34

Io mi considero liberale, non di centrosinistra. Per me concetti come il merito sono importantissimi, fondamentali se parliamo di denaro pubblico. Io non voglio che i soldi e la vita delle persone vengano gestite da persone incapaci o scelte per motivazioni che non siano merito e capacità. Una riforma del sistema in questo senso, magari graduale ma seria, per me è assolutamente doverosa; sarebbe già una rivoluzione copernicana in un paese che ha vissuto per decenni in un sistema che di veramente liberale ha avuto solo la facciata (Privatizzazioni? Sì, quelle di Pulcinella!).


Posto che il liberismo non si crea da un giorno all'altro, l'Italia negli ultimi trent'anni ha optato scelte macroeconomiche che vanno nettamente in quella direzione: abbattimento dell'inflazione, diminuzione della protezione del lavoro, ingresso in un'area di libero commercio, privatizzazioni (fatte male, ma sempre privatizzazioni) e liberalizzazioni. Una delle rare eccezioni è la tassazione ancora molto alta, indispensabile per attuare un'altra politica liberale che è quella del rientro del debito.

I rusultati? Un disastro. E sono il frutto di quelle politiche, non di altre.
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#17 Ortodosso

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Inviato 11 luglio 2011 - 18:07

Eh sì, la famosa inflazione bassa degli anni Ottanta, le svalutazioni competitive dei Novanta, il rientro del debito talmente rientro che trent'anni fa eravamo al 60% del PIL e oggi al 120% (l'Inghilterra è al 75% e ha un'economia che negli ultimi 20 anni è cresciuta in termini reali, la nostra zero).

Dai ma non parliamo tanto per parlare, il problema dell'Italia è che nessuno fa un cazzo, altro che il frutto di queste o quelle politiche, è un Paese che appena è diventato ricco ha smesso di lavorare. Millenovecentosessantotto, non Berlusconi o Prodi. Finchè il lavorare il meno possibile ed il peggio possibile è un valore (non solo nella pubblica amministrazione ma dovunque, è un sottotesto che si legge anche qui sopra) ci meritiamo, e ci farà bene, fare la fine dell'Argentina, chi non ci sta deve levare le tende (ammesso che non l'abbia già fatto, poichè la puzza di merda si sente mica da ieri).
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#18 Twin アメ

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Inviato 11 luglio 2011 - 18:08

Per il poco che ho letto, mi pare evidente che l'Italia si trovi nel mirino di un attacco speculativo internazionale. I motivi non mi sono però chiari.


L'intervento di Number spiega bene la teoria di Barnard, che qualcuno ha già saggiamente linkato, ed ecco il passo successivo, la sua risposta al tuo dubbio.

Grecia, Portogallo, Irlanda, ma anche l’Italia fra un po’, sono condannate a non poter mai raggiungere un livello di ricchezza apprezzabile; questo innesca il solito effetto a spirale negativa di svalutazione del loro mercato nazionale, che significa meno investimenti, che significa più disoccupazione e sottoccupazione, che significa più spese statali per gli ammortizzatori sociali, che significa però sgarrare il Patto di Stabilità, che significa attirarsi la bocciatura delle agenzie di rating, che significa perdere sempre più investimenti e pagare salatissimi i soldi che quei governi devono prendere in prestito, che significa ancora più disoccupazione che significa sempre più esborsi statali, altre bocciature, altri collassi economici… all’infinito. Non c’è salvezza da sta trappola, e non ci deve essere, perché lo scopo finale di essa, cioè del Patto di Stabilità, è proprio di collassare interi Paesi europei per rendere in semi schiavitù sia lo loro forza lavoro che i loro governi. Cioè: creare “sacche di lavoro alla cinese in Europa”...

E non è finita, per le vittime c’è ancora agonia: quando esse si trovano nelle pietose condizioni in cui sono state cacciate dal Patto di Stabilità, la UE dei tecnocrati criminali le costringe ad accettare i famosi ‘salvataggi’ del Fondo Monetario Internazionale e della UE stessa. Significa che Grecia, Irlanda e Portogallo, e chiunque verrà poi, si trovano a farsi prestare somme enormi in euro, che è una moneta che non possono emettere, per cui l’unica scelta che hanno per ripagare quell’immenso debito è di succhiare il sangue ai propri cittadini con tagli alla spesa sociale, al pubblico impiego, e ai salari. E giù di nuovo in una spirale infernale da cui è impossibile risorgere. Questo orrore criminoso è stato persino denunciato dai Nobel dell’economia Stiglitz e Krugman, ma viene liberamente ammesso anche dai giornalisti finanziari stranieri a viso scoperto se non li si cita per nome. Sto parlando non di noiosi numeri scritti sul Sole 24 Ore, ma di sofferenze di milioni di persone come me e voi famiglie per anni a venire.
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#19 satyajit

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Inviato 11 luglio 2011 - 18:29

Eh sì, la famosa inflazione bassa degli anni Ottanta, le svalutazioni competitive dei Novanta, il rientro del debito talmente rientro che trent'anni fa eravamo al 60% del PIL e oggi al 120% (l'Inghilterra è al 75% e ha un'economia che negli ultimi 20 anni è cresciuta in termini reali, la nostra zero).

Ma sai leggere? Evidentemente no, se non avtresti scritto 'la famosa lotta all'inflazione degli anni '80' (Milton Friedman? Do you known?), che ha fatto schizzare in alto il debito, che negli ultimi anni (fino alla crisi) è entrato nel mirito delle politiche economiche italiane. E infine l'ingresso nella moneta unica. Una concatenzione di politiche liberali.

EDIT Giusto per puntualizzare:

Immagine inserita



Il Giappone è più indebitato di noi: è il crisi di solvibilità? No.
E perché invece l'Irlanda è in crisi?

La crescita è un elemento detemerminante, come ho già scritto nel post che non hai letto. E visto che sei d'accordo, converrai anche che le politiche restrittive non risolvano la questione, ma hanno l'effetto opposto.
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#20 satyajit

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Inviato 11 luglio 2011 - 18:37


Per il poco che ho letto, mi pare evidente che l'Italia si trovi nel mirino di un attacco speculativo internazionale. I motivi non mi sono però chiari.


L'intervento di Number spiega bene la teoria di Barnard, che qualcuno ha già saggiamente linkato, ed ecco il passo successivo, la sua risposta al tuo dubbio.



Oddio, mi vuoi davvero far leggere Barnard? Ho provato altre volte ed è stato solo tempo perso... :rolleyes:
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#21 Twin アメ

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Inviato 11 luglio 2011 - 18:50



Per il poco che ho letto, mi pare evidente che l'Italia si trovi nel mirino di un attacco speculativo internazionale. I motivi non mi sono però chiari.


L'intervento di Number spiega bene la teoria di Barnard, che qualcuno ha già saggiamente linkato, ed ecco il passo successivo, la sua risposta al tuo dubbio.



Oddio, mi vuoi davvero far leggere Barnard? Ho provato altre volte ed è stato solo tempo perso... :rolleyes:


Non mi sembra che tu dica cose molto diverse da lui, quella del Giappone, per esempio, l'ho appena letta un minuto fa in un suo pezzo*.
Poi non so, io vedo sempre risposte tipo "Barnard è un pazzo", "non sa cosa dice", "delira" ecc. ecc. ma uno straccio di argomentazione contro le sue tesi, mai.

*Il Giappone con Yen sovrano ha un debito doppio rispetto alla Grecia, doppio!, e non solo non è in croce, ma gli investitori sono corsi in massa a rifugiarsi nello Yen in questi mesi.
(Pre Tsunami, ovviamente).
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#22 tabache

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Inviato 11 luglio 2011 - 19:09

La Borsa italiana va a picco e il rischio sull'acquisto dei nostri titoli di Stato aumenta. Di chi è la colpa? Cosa c'è dietro? Le responsabili sono le agenzie di rating, come la Fitch, che fotografano la situazione. La colpa della febbre del nostro debito pubblico è quindi del termometro. Il debito italiano si avvia ai 2.000 miliardi con 100 miliardi di interessi da pagare nel 2012. La colpa è delle agenzie? Di un complotto internazionale? Lo Stato spende più di quanto incassa e il debito aumenta a colpi di 100 miliardi all'anno. Nel solo mese di aprile del 2011 vi sono stati 22 miliardi di nuovo debito. L'unica manovra da attuare, per evitare il default, è quella dei tagli sui costi inutili, ad esempio i finanziamenti ai giornali e ai partiti e il taglio delle Province. Si arriverebbe subito a 100 miliardi di risparmio, ma non avverrà. La Casta non può suicidarsi, preferisce che muoia prima l'Italia.


il commento di oggi di grillo
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#23 satyajit

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Inviato 11 luglio 2011 - 19:22




Per il poco che ho letto, mi pare evidente che l'Italia si trovi nel mirino di un attacco speculativo internazionale. I motivi non mi sono però chiari.


L'intervento di Number spiega bene la teoria di Barnard, che qualcuno ha già saggiamente linkato, ed ecco il passo successivo, la sua risposta al tuo dubbio.



Oddio, mi vuoi davvero far leggere Barnard? Ho provato altre volte ed è stato solo tempo perso... :rolleyes:


Non mi sembra che tu dica cose molto diverse da lui, quella del Giappone, per esempio, l'ho appena letta un minuto fa in un suo pezzo*.
Poi non so, io vedo sempre risposte tipo "Barnard è un pazzo", "non sa cosa dice", "delira" ecc. ecc. ma uno straccio di argomentazione contro le sue tesi, mai.

*Il Giappone con Yen sovrano ha un debito doppio rispetto alla Grecia, doppio!, e non solo non è in croce, ma gli investitori sono corsi in massa a rifugiarsi nello Yen in questi mesi.
(Pre Tsunami, ovviamente).


Ok, temevo la solita pippa sul signoraggio e su lui medesimo vittima del sistema.
Ho letto la parte scritta: mi pare che riporti, in maniera abbastanza pasticciata, cose che avrà sentito da altre fonti. Difficile argomentare quando non si citano dati o riferimenti circostanziati; ed è prorpio quello che fa lui. Qui comunque nel complesso concordo. Ora guardo il video.
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#24 Twin アメ

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Inviato 11 luglio 2011 - 19:42

Ok, temevo la solita pippa sul signoraggio e su lui medesimo vittima del sistema.
Ho letto la parte scritta: mi pare che riporti, in maniera abbastanza pasticciata, cose che avrà sentito da altre fonti. Difficile argomentare quando non si citano dati o riferimenti circostanziati; ed è prorpio quello che fa lui. Qui comunque nel complesso concordo. Ora guardo il video.


Ahi, allora è proprio vittima di forti pregiudizi, i suoi scritti che ho letto io, tutti reperibili sul suo sito e in forma di video su youtube, sono esattamente l'opposto di quello che dici, anti-complottismo (sbugiarda i sensazionalisti anti-signoraggio) e precisione nel riferire nomi, cognomi, sigle di associazioni e cifre economiche. In generale non si dilunga in dettagli specialistici perché renderebbero la lettura impossibile al suo target che è la persona comune.
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“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#25 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 11 luglio 2011 - 19:46

Eh sì, la famosa inflazione bassa degli anni Ottanta, le svalutazioni competitive dei Novanta, il rientro del debito talmente rientro che trent'anni fa eravamo al 60% del PIL e oggi al 120% (l'Inghilterra è al 75% e ha un'economia che negli ultimi 20 anni è cresciuta in termini reali, la nostra zero).


Ecco, una volta tanto un'osservazione intelligente.
Domande come: perché la Gran Bretagna no? Dimostrano che siamo messi male perché c'è gente che ancora fa domande di questo tipo e pensa che il debito pubblico sia solo il mezzo per finanaziare un sistema di sprechi ormai alla frutta e una falsa crescita che ci porta a queste situazioni qui.
Il Regno Unito rispetto a noi è il paradiso del rapporto debito/Pil, altro che sovranità monetaria. Quella non c'entra un cazzo. Discorsi per sinistrelli che vivono sulle nuvole o per i leghisti rintronati.
L'Euro ci salvato il culo negli ultimi cinque anni, alro che. Solo l'aver perso la possibilità di emettere moneta a paicimento per finanziare il deficit e i privilegi die politici è stata una manna dal cielo.

Il Giappone non è sfiorato dalla crisi Greca e Portoghese e cresce a tassi che noi ce li sognamo. La previsione per il 2012 è +2,9%. E' gente che ripara in una settimana un'autostrada spazzata da uno dei terremoti più forti mai registrati. L'occhio del ciclone adesso è tutto nei paesi periferici europei. Non ci vogliono tanti grafici o tanti discorsi.
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#26 alexandre

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Inviato 11 luglio 2011 - 19:57

number grazie della risposta

quindi si può dire che l'italia è sotto attacco a causa della sua fragile situazione economica e politica, alla posizione strategica al centro del mediterraneo (e di riflesso all'economia africana) e ad una politica estera alquanto ambigua?
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#27 ucca

    CRM

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Inviato 11 luglio 2011 - 19:58

L'Euro ci salvato il culo negli ultimi cinque anni, alro che. Solo l'aver perso la possibilità di emettere moneta a paicimento per finanziare il deficit e i privilegi die politici è stata una manna dal cielo.


Riassumendo in modo estremamente sintetico, l'euro ha scoperto il nostro bluff. Tutto qua, il resto è solita lagna italiota.
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Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#28 satyajit

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Inviato 11 luglio 2011 - 20:00


Eh sì, la famosa inflazione bassa degli anni Ottanta, le svalutazioni competitive dei Novanta, il rientro del debito talmente rientro che trent'anni fa eravamo al 60% del PIL e oggi al 120% (l'Inghilterra è al 75% e ha un'economia che negli ultimi 20 anni è cresciuta in termini reali, la nostra zero).


Ecco, una volta tanto un'osservazione intelligente.
Domande come: perché la Gran Bretagna no? Dimostrano che siamo messi male perché c'è gente che ancora fa domande di questo tipo e pensa che il debito pubblico sia solo il mezzo per finanaziare un sistema di sprechi ormai alla frutta e una falsa crescita che ci porta a queste situazioni qui.
Il Regno Unito rispetto a noi è il paradiso del rapporto debito/Pil, altro che sovranità monetaria. Quella non c'entra un cazzo. Discorsi per sinistrelli che vivono sulle nuvole o per i leghisti rintronati.
L'Euro ci salvato il culo negli ultimi cinque anni, alro che. Solo l'aver perso la possibilità di emettere moneta a paicimento per finanziare il deficit e i privilegi die politici è stata una manna dal cielo.



Ecco, l'ennesima osservazione stupida.
Prova a sostituire la Gran Bretagna con l'Irlanda, e vedi che le tue convinzioni sul debito pubblico da semianalfabeta in economia* (che mi sa tanto che confonde anche leva monetaria e politica di cambio), nonché liberistucolo da strapazzo vanno a farsi benedire. Se vuoi te lo posso anche far dire da centinaia di economisti, tra cui qualche Nobel.

*impressione ampiamente confermata dall'osservazione sulla crescita giapponese
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#29 Number 6

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Inviato 11 luglio 2011 - 20:03

Ora ti segnalo perché la maleducazione non è tollerabile. Di quello che dici non ne fotte un tubo se lo dici così e te lo puoi tranquillamente cacciare il quel posto.
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#30 satyajit

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Inviato 11 luglio 2011 - 20:04

Ora ti segnalo perché la maleducazione non è tollerabile. Di quello che dici non ne fotte un tubo se lo dici così e te lo puoi tranquillamente cacciare il quel posto.


Ovviamente ti segnalo anch'io perché ho solo risposto ai tuoi toni. Rileggi pure la discussione se non ci credi. E magari rispondimi sull'Irlanda, sapientone.
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#31 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 11 luglio 2011 - 20:07

Ah, certo... Vivere sulle nuvole, che insulto... Uuuhhh che cattivo.
Tu mi hai dato dello stupido e del semianalfabeta. Fai un po' tu. Comunque ti lascio perdere perché evidentemente non sei tranquillo.

Non ti rispondo proprio su un bel niente, maleducato e basta.
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#32 astrodomini

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Inviato 11 luglio 2011 - 20:09

Dai su, è difficile discutere senza scrivere cose tipo:

Discorsi per sinistrelli che vivono sulle nuvole o per i leghisti rintronati.


che in questo contesto possono apparire (spero non lo siano) come attacchi personali? Il tema è attuale e interessante, evitiamo di mandare in vacca il tutto.
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#33 Number 6

    Scaruffiano

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Inviato 11 luglio 2011 - 20:11

Per me va bene, non so per altri.
Comunque con lui ho chiuso. Sarà il primo che inserisco nella "black list" degli utenti ignorati.
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#34 astrodomini

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Inviato 11 luglio 2011 - 20:13

Dai su, satyajit è uno degli utenti più pacati del forum. Comprensibile che ti abbia risposto male dopo la tua frase, fate pace e che non se ne parli più! :luv:
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#35 satyajit

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Inviato 11 luglio 2011 - 20:26

Mi spiace. Io invece continuerò a leggere N.6, specie sulle questioni tributarie, dove è un'autorità.
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#36 Ortodosso

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Inviato 11 luglio 2011 - 20:28

Ma sai leggere? Evidentemente no, se non avtresti scritto 'la famosa lotta all'inflazione degli anni '80' (Milton Friedman? Do you known?), che ha fatto schizzare in alto il debito, che negli ultimi anni (fino alla crisi) è entrato nel mirito delle politiche economiche italiane. E infine l'ingresso nella moneta unica. Una concatenzione di politiche liberali.


Al di là dei fantastici toni culminanti in un "MIlton Friedman do you known" che obiettivamente è una vetta, abbiamo appurato che negli ultimi 30 anni in Italia non si è rientrati dal debito, lo si è raddoppiato. La relazione inversa tra debito e inflazione (abbiamo gonfiato il debito per rientrare dall'inflazione) fa ridere: semmai è il contrario, dato che più debito c'è e più inflazione c'è, ceteris paribus, perchè su quel debito pago interessi che son soldi che devo trovare da altre parti, tipo svalutando la moneta per dare un boost alle esportazioni, chè è quello che è stato fatto appunto dal 1978 al 1996 e che è il contrario di una politica economica liberale: è una politica economica arraffona.

Dal 1996 al 2010 in termini strutturali non è cambiato niente (letteralmente, dato che la crescita in termini letterali è stata finanche negativa): semplicemente l'euro (ovvero i tedeschi) ci hanno parato il culo per una decina d'anni in più di quanto sarebbe stato altrimenti, ma adesso le magagne di quarant'anni ad arraffare senza lavorare vengono fuori: mi fanno ridere le caratterizzazioni dei media italiani, puntualmente riprese anche qui con frasi tipo "Italia sotto attacco", ma sotto attacco de che? Semplicemente qualcuno si è accorto che stiamo andando sotto a breve e vuole farci dei soldi.

Irlanda: ma cosa c'entra? L'Irlanda era un paese poverissimo che con politiche liberali è assurto in dieci anni a uno standard di vita paragonabile a quello dello UK. Siccome c'è sempre chi si fa prendere la mano, specialmente con il debito e con l'immobiliare, hanno avuto nel 2009 e 2010 una battuta d'arresto. Come peraltro l'Italia, che però non si è arrestata perchè non si è mai mossa. Che è come dire che se la Puglia in dieci anni ricuce il gap con la Lombardia, e poi ha due anni di fermo (e la Lombardia pure), la Puglia ha fallito. Mi viene in mente un Lippi d'annata di fronte a idioti che gli rimproveravano una sconfitta col Parma dopo 9 vittorie di fila:"Mi va bene perderne un'altra dopo averne vinte altre nove". L'Irlanda ha le sedi europee di Google e Cisco, l'Italia che cazzo ha (WSJ oggi:"It is not hard to understand why, how many Italian tech firms can you name")?

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Ma di che cosa stiamo parlando, dio santo?
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#37 satyajit

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Inviato 11 luglio 2011 - 20:36

Bando alle questioni personali, torno sul tema della sovranità monetaria postando un articolo di un mese e mezzo fa del Nobel Krugman, che non eclude - tutt'altro - che per la Grecia possa essere un bene uscire dall'euro.


Atene non è Buenos Aires
di Paul Krugman

Onore a Mark Weisbrot, il condirettore del Center for economic and policy research, che ha avuto il coraggio di dire l'indicibile spezzando una lancia per l'uscita della Grecia dall'euro.
Ecco quello che ha scritto Weisbrot, in un editoriale pubblicato dal New York Times il 10 maggio: «L'esperienza dell'Argentina alla fine del 2001 è istruttiva. Per oltre tre anni e mezzo il Paese sudamericano subì una della recessioni più gravi degli ultimi cento anni.

Poi dichiarò il default sul suo debito estero e si sganciò dal dollaro Dopo la svalutazione e il default, l'economia continuò a contrarsi per un altro trimestre soltanto, dopo di che crebbe del 63% in sei anni. L'economia argentina si è ripresa tanto rapidamente in primo luogo perché finalmente non era più costretta ad attenersi a politiche monetarie e di spesa che soffocavano la crescita. Lo stesso varrebbe per la Grecia se abbandonasse l'euro».


Sono d'accordo con buona parte di quello che dice Weisbrot, ma non mi sento ancora pronto a raccomandare una misura del genere, per un paio di ragioni. La prima è che l'Argentina è sì un parallelo giusto per la situazione greca, ma è comunque un parallelo imperfetto.

È vero che il Paese sudamericano era agganciato al dollaro, teoricamente in maniera irreversibile, ma è vero anche che materialmente continuavano a circolare i pesos; di conseguenza, sul piano pratico, disancorare il peso dal dollaro era molto più semplice di quanto non sarebbe per la Grecia uscire dall'euro. E gli aspetti pratici contano parecchio, perché possono fare la differenza tra un breve periodo di shock e un collasso finanziario prolungato.

La seconda ragione è che la Grecia, essendo un Paese relativamente povero e caratterizzato da una tradizionale inefficienza, ha molto da guadagnare a far parte a pieno titolo del progetto europeo: ha da guadagnare cose concrete come i fondi di coesione e cose difficili da quantificare ma probabilmente importanti come l'effetto stabilizzatore, sul piano economico e politico, derivante dal fatto di far parte di una grande alleanza democratica.

Uscire dall'euro potrebbe produrre per la Grecia sul lungo periodo danni molto più seri di quelli che la svalutazione ha prodotto per l'Argentina.

Detto questo, Weisbrot ha ragione quando dice che il programma dell'Europa per la Grecia non sta funzionando: non sta funzionando neanche un po'. Ci sarà bisogno come minimo di una ristrutturazione del debito che riduca effettivamente l'onere debitorio, invece di limitarsi ad allungarlo nel tempo.

E più questa situazione rimarrà irrisolta, meno speranze ci sono, secondo me, che la Grecia riesca a rimanere nell'euro, che lo voglia o meno.

Una Grecia fuori dall'euro

Un commentatore argentino fa notare che il suo Paese, oltre a lasciar svalutare il peso, dichiarò il default sul debito e impose restrizioni temporanee sui prelievi bancari. Se la Grecia uscisse dall'euro dovrebbe fare qualcosa di analogo.

Bisogna tener presente, però, che il primo di questi due aspetti, il default, è già preventivato: tutti sanno che la Grecia non rifonderà per intero il suo debito. Il problema è che anche se dovesse dichiarare il default, il Paese ellenico dovrà comunque risolvere il problema di un livello dei prezzi e dei salari non adeguatamente allineato con i Paesi del nocciolo duro di Eurolandia. La svalutazione è quello che si fa quando il default non è sufficiente.

Quanto al secondo punto, l'argomento più convincente contro la possibilità di una spaccatura della zona euro è appunto il fatto che anche solo ventilare l'ipotesi di un'uscita dalla moneta unica scatenerebbe la madre di tutti gli assalti agli sportelli. Ma allora come potrebbe avvenire un'uscita dall'euro? Qualche tempo fa ho sostenuto che dovrebbe avvenire nel quadro di una crisi bancaria che obblighi a una chiusura temporanea delle banche: qualcosa di simile al corralito argentino.

Ecco perché faccio fatica a immaginare un Governo europeo che prende solennemente e deliberatamente la decisione di abbandonare l'euro. Ma non faccio fatica a immaginare una catena di eventi che potrebbe condurre a una situazione in cui l'uscita dall'euro diventerebbe l'opzione meno disastrosa.

(Traduzione di Fabio Galimberti)

http://www.ilsole24o...10456_PRN.shtml
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#38 satyajit

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Inviato 11 luglio 2011 - 21:08

Al di là dei fantastici toni culminanti in un "MIlton Friedman do you known" che obiettivamente è una vetta, abbiamo appurato che negli ultimi 30 anni in Italia non si è rientrati dal debito, lo si è raddoppiato. La relazione inversa tra debito e inflazione (abbiamo gonfiato il debito per rientrare dall'inflazione) fa ridere: semmai è il contrario, dato che più debito c'è e più inflazione c'è, ceteris paribus, perchè su quel debito pago interessi che son soldi che devo trovare da altre parti, tipo svalutando la moneta per dare un boost alle esportazioni, chè è quello che è stato fatto appunto dal 1978 al 1996 e che è il contrario di una politica economica liberale: è una politica economica arraffona.

Non ho scritto che negli ultimi trent'anni siamo rientrati dal debito, ma che abbiamo perseguito una serie sequenziale di politiche, prima il rientro dall'inflazione poi – storie recente – il rientro dal debito (obiettivo sostanzialmente fallito per vari motivi che tralascio, ma costantemente al centro del dibattito politico e delle promesse elettorali). E non ho nemmeno individuato la relazione tra debito e inflazione come la scrivi tu; infatti è più o meno contrario: come effetto collaterale della politica deflazionistica vi è stata la crescita (per altro spropositata) del debito. In breve, strette monetarie, alti tassi di interesse da pagare anche sui debiti.
Poi, non conosco bene le scuole del pensiero economico liberale, ma per logica ho l'impressione che far oscillare le valute sul mercato sia molto più liberale che un sistema di cambi rigidi. Credo che ciò non si accordi tanto con Friedman*, ma forse (I don't know) si accorda con la più radicale scuola austriaca.

Dal 1996 al 2010 in termini strutturali non è cambiato niente (letteralmente, dato che la crescita in termini letterali è stata finanche negativa): semplicemente l'euro (ovvero i tedeschi) ci hanno parato il culo per una decina d'anni in più di quanto sarebbe stato altrimenti, ma adesso le magagne di quarant'anni ad arraffare senza lavorare vengono fuori:


Guarda che in Italia chi ha un impiego lavora tanto, più della media europea. C'è il problema del basso tasso di attività, che è rilevante e correlato (qui però direi che sorvoliamo). La produttività è bassa, ma ciò in un economia post-industriale non dipende dai fannulloni se non in minima parte, ma da una serie di fattori intuibili o meno. Arraffare? I salari sono miserrimi: qualcuno si è arricchito, ma non quelli a cui vogliono far pagare la crisi....

Irlanda: ma cosa c'entra?
...
Ma di che cosa stiamo parlando, dio santo?


Sto parlando di un paese pochissimo indebitato, che è finito ugualmente in crisi. Guarda caso, un paese dentro l'euro e soprattutto con un grosso disavanzo estero. A buon intenditor.


*EDIT Mi correggo: leggiucchiando un po' in giro, ho scoperto che anche il buon Milton postulava tassi di cambio felssibili.
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#39 piersa

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Inviato 11 luglio 2011 - 21:43

Tranquilli non vogliono i nostri soldi, vogliono la nostra sovranità, lo scacchiere sta mutando, siamo un paese strategico ma non del tutto affidabile. Vedo che ognuno risponde sull'altro su questioni reali ma risibili, tutto sommato (debito pubblico, inflazione, casta, parassiti, voglia di lavorare saltami addosso...): via Berlusconi e Britannia 2, tanto per cominciare. Poi si pensa.
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#40 satyajit

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Inviato 11 luglio 2011 - 21:54

Non credo, Piero. Berlusconi tutto sommato è rientrato nei ranghi, e ha fatto intendere di essere pronto ad abdicare. Fosse successo tutto ciò un anno fa ti avrei dato ragione, ma oggi penso che la situazione sia legata più che altro a quella degli altri Porcelli.

Comunque secondo me possiamo stare abbastanza tranquilli; il fallimento dell'Italia, che se non erro è grande più di sei volte la Grecia, avrebbe conseguenze catastrofiche e gli altri grandi stati europei (direi l'Europa, non fosse un ectoplasma) cercheranno in ogni modo di scongiurarlo.
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#41 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 11 luglio 2011 - 22:02

Eh, ma Berlusconi di ranghi non ne ha, questo è il problema; come si fa a dirgli che ci vuole Padoa Schioppa (rip)? E c'è un'Italia che lo segue comunque, lui e Bossi, come ieri Mussolini. Questo è un problema, sempre che non gli paghino i debiti con il... vabbè con Debenedetti e una bella plastica facciale per sè e sua figlia Marina, che male non le farebbe..

ps: comunque sono tranquillo anche io, al massimo sono preoccupato per me. Io si che sto a rischio default.
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#42 loki

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Inviato 12 luglio 2011 - 01:29

Ragazzi, l'intervento di Barnard fa gelare il sangue nelle vene. Sostanzialmente dice che l'europa monetaria è stata fatta per togliere sovranità ai singoli stati, che non potendo agire sulla svalutazione delle singole valute e non potendo fare deficit spendig, sono completamente dipendenti dalle politiche europee. E cioè dalle elite di cui Barnard parla, il cui obiettivo sarebbe quello di togliere sovranità al popolo. Il discorso fila, visto che è accaduto proprio questo. E Barnard dice c'è una fase ancora successiva: quando per ripianare il debito pubblico gli stati avranno tagliato il tagliabile, saranno costretti a vendere a privati (alle elite) i beni essenziali (acqua ecc)...Cioè a me non pare complottismo, sta avvenendo proprio questo. E Barnard dice che Prodi è stato il "rappresentante" delle elite in Italia...E tutto torna, ecco perchè, paradossalmente, Tremonti dice "più stato" mentre quelle poche liberalizzazioni sono state fatte dal governo Prodi...ecco perchè Bersani era inizialmente favorevole alla privatizzazione dell'acqua...
Ma a questo punto, meno peggio Berlusconi del centrosinistra?
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#43 Twin アメ

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Inviato 12 luglio 2011 - 06:31

Ma a questo punto, meno peggio Berlusconi del centrosinistra?


In ottica Barnard, semplificando molto, la differenza è che il CSX è formato da politici professionisti immanicati da generazioni con il Grande Capitalismo europeo e con le stanze dei bottoni gestite dagli economisti neoliberal, quindi sostanzialmente una destra mascherata da sinistra democratica. La cricca del Berlusca invece è un gruppo di miseri arraffoni, nani e ballerine che pensano solo alla visibilità, al potere e al guadagno immediato, quindi una destra cafona e autoritaria per nulla mascherata.
La risposta ce l'hai da te, nessuno dei due è meno peggio.
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#44 Number 6

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Inviato 12 luglio 2011 - 08:26

E Berlusconi tace ancora, invece di presentarsi in TV a fare un discorso un minimo da statista. Tipo: "Speculatori, agenzie di rating, attaccatevi al tram. Non ci avrete mai. Approveremo la manovra in poche ore e anticiperemo molti dei provvedimenti inizialmente rimandati a carico del prossimo governo. A costo di presentarmi al popolo a prendere le cartate di rifiuti".
Perché lui stesso sa che non più credibile, che non ha la testa e se si presentasse in TV prenderebbe il via come sempre a sbavare sulla sentenza CIR e sui giudici criminali. Però il suo dovere dovrebbe farlo lo stesso.
Tutto va a rotoli e lui tace, dopo averci portato in questa situazione. Dopo avere negato tutto, anche l'evidenza, per tre anni.
Vi rendete conto che da venerdì su questa situazione ufficialmente del governo non ha parlato NESSUNO?
I leghisti pernsano ad annunciare il trasferimento dei loro ministeri al nord. I Peones berlusconiani pensano alle collette per pagare la multa e all'ennesima leggina ad personam. Questi giocano a bocce sul Titanic che affonda. Non hanno capito niente, vivono su un altro pianeta.
In che mani siamo.
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#45 Kaleir

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Inviato 12 luglio 2011 - 08:29


l'intervento di barnard è un vero delirio.


Più precisamente?


più o meno l'unica cosa che condivido appieno è la mancanza di rappresentanza negli organi ue, se facessi sentire quel minestrone economico al mio preside di economia politica non so come potrebbe reagire.

non mi metto a discutere sulle singole cose di un intervento di oltre un'ora, diciamo che per me mischia cose giuste (alcune riportate qui da satyiat mi pare) con bufale e castronerie, dà il peso che gli serve e non quello reale a tizi ed eventi, parla di numeri ma non di fonti (poi magari sul pdf ci sono, e allora sarebbe da valutarne l'attendibilità), ed in generale ha quell'impostazione complottistica che fa sempre proseliti ma che non è che mi convinca tanto (specie se stra-parla di cose che un pò credo di conoscere).
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Ciao, io sono una firma.


#46 Twin アメ

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Inviato 12 luglio 2011 - 08:51

se facessi sentire quel minestrone economico al mio preside di economia politica non so come potrebbe reagire.


"Non è difficile da capire. Chi è stato formato per tutta la vita su teorie economiche date per Vangelo, non potrà mai gettare alle ortiche tutto ciò in cui ha creduto e che gli ha dato carriera e potere per abbracciare una nuova verità. Il neoliberismo economico è divenuto il Vangelo di tutte le docenze di economia del mondo che conta, di ogni singolo master per manager, politici, tecnocrati e loro ci credono ciecamente. Ma è una teoria aberrante e di fatto sbagliata, che ovviamente avvantaggia solo le élite che l’hanno imposta."

parla di numeri ma non di fonti (poi magari sul pdf ci sono, e allora sarebbe da valutarne l'attendibilità), ed in generale ha quell'impostazione complottistica


«È un'accusa buffa, perché io accuso un sacco di gente di essere dei "complottisti" inutili e perditempo. Io detesto i complotti. E se qualcuno mi può indicare dove sta il complottismo in un saggio di 60 pagine con 200 nomi e periodi storici di riferimento, nomi di economisti, nomi di fondazioni, tutti verificabili dal primo all'ultimo, beh... un conto è dire "ci sono gli illuminati", un altro è dire "si chiamano Tizio, Caio e Sempronio, le loro fondazioni si chiamano cosi..sono nati in questi anni.." se uno da le prove, non sono complotti, sono prove, per cui chi dice che sono un teorico del complotto non legge quello che scrivo».
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#47 Kaleir

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Inviato 12 luglio 2011 - 09:08


se facessi sentire quel minestrone economico al mio preside di economia politica non so come potrebbe reagire.


"Non è difficile da capire. Chi è stato formato per tutta la vita su teorie economiche date per Vangelo, non potrà mai gettare alle ortiche tutto ciò in cui ha creduto e che gli ha dato carriera e potere per abbracciare una nuova verità. Il neoliberismo economico è divenuto il Vangelo di tutte le docenze di economia del mondo che conta, di ogni singolo master per manager, politici, tecnocrati e loro ci credono ciecamente. Ma è una teoria aberrante e di fatto sbagliata, che ovviamente avvantaggia solo le élite che l’hanno imposta."

parla di numeri ma non di fonti (poi magari sul pdf ci sono, e allora sarebbe da valutarne l'attendibilità), ed in generale ha quell'impostazione complottistica


«È un'accusa buffa, perché io accuso un sacco di gente di essere dei "complottisti" inutili e perditempo. Io detesto i complotti. E se qualcuno mi può indicare dove sta il complottismo in un saggio di 60 pagine con 200 nomi e periodi storici di riferimento, nomi di economisti, nomi di fondazioni, tutti verificabili dal primo all'ultimo, beh... un conto è dire "ci sono gli illuminati", un altro è dire "si chiamano Tizio, Caio e Sempronio, le loro fondazioni si chiamano cosi..sono nati in questi anni.." se uno da le prove, non sono complotti, sono prove, per cui chi dice che sono un teorico del complotto non legge quello che scrivo».


1- tutto molto bello se non fosse per il fatto che NON sto parlando di un "neoliberista", ma del resto un economista coi controcoglioni è sicuramente una mente indottrinata e chiusa a dovere, altro che i tuttologi dell'internet era.
lo stesso concetto di "teorie economiche come Vangelo" è una gran puttanata che può esser detta solo in malafede o da chi in un'aula di economia politica non c'è passato nemmeno di striscio.
basterebbe anche solo conoscere la storia economica dai '20 in poi, quella che per barnard è un complotto nato nei 20, addormentato per mezzo secolo e rinato con reagan &co. io mi chiederei se e cosa altro è successo.

2- come detto prima, parla di nomi ed eventi soppesandoli a proprio piacimento e non in base al reale peso storico che questi hanno avuto. quando parlo di fonti nemmeno accennate mi riferisco ai vari grandi numeri sparati, roba tipo trilioni di bilioni di dollari in mano agli speculatori e milioni di miliardi di milioni persi dall'italia in questi ultimi anni a favore degli speculatori patroni ti monto di cui sopra. mi piacerebbe sarebbe dove ha trovato questi dati ed a cosa EFFETTIVAMENTE si riferiscono.
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Ciao, io sono una firma.


#48 astrodomini

    ...

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Inviato 12 luglio 2011 - 09:18

"Non è difficile da capire. Chi è stato formato per tutta la vita su teorie economiche date per Vangelo, non potrà mai gettare alle ortiche tutto ciò in cui ha creduto e che gli ha dato carriera e potere per abbracciare una nuova verità. Il neoliberismo economico è divenuto il Vangelo di tutte le docenze di economia del mondo che conta, di ogni singolo master per manager, politici, tecnocrati e loro ci credono ciecamente. Ma è una teoria aberrante e di fatto sbagliata, che ovviamente avvantaggia solo le élite che l’hanno imposta."


Già, la gente passa una vita a studiare e poi arriva un giornalista che sa tutto ed etichetta gli esperti come servi del sistema. Stesso copione che si vede ormai da anni in archeologia, gli studiosi seri a farsi un mazzo tanto salvo poi vedere in TV il cretino di turno che ci spiega che in Friuli ci sono le piramidi e l'archeologia ufficiale è formata da ottenebrati. Questo è un semplice modo per screditare gli altri, purtroppo ha fin troppa presa.
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the music that forced the world into future


#49 molegio

    pivello

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Inviato 12 luglio 2011 - 09:39

Visto che parlare di crisi in europa vuol sostanzialmente dire parlare di macroeconomia, vi chiedo quali sono le basi teoriche(cfr. libri asd )su cui appoggiate la vostre argomentazioni, cosa che mi interessa parecchio per approfondire l'argomento; io ho stdiato su questo testo:
"Scoprire la macroeconomia. Vol. 1: Quello che non si può non sapere. Blanchard Olivier J."
Scorrevole, analitico (ma senza esagerazioni) ed interessante ma che non offre una analisi comparata tra le principali teorie macroeconomiche; Sapreste darmi qualche indicazione a riguardo?

PS investire in questo momento in titoli bancari come Intesa o in btp secondo voi potrebbe avere un senso o sarebbe un harakiri?
  • 1
La risposta è dentro di te, e però è sbagliata.

#50 joseph K.

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Inviato 12 luglio 2011 - 11:08

Ma domanda scema: l'interesse sui titoli è determinato dalla semplice legge domanda-offerta? Cioè siamo costretti ad alzare l'interesse perché nessuno comprerebbe altrimenti (non mi pare viste le aste precedenti regolarmente con più domanda di offerta) o è un meccanismo che dipende da altri fattori?
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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.





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