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Low


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49 replies to this topic

#1 good vibrations

    Il primo disco del White Album è davvero un disc one

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Inviato 09 gennaio 2010 - 10:24

No, non sto parlando del disco di Eno (asd), ma del mio gruppo preferito, i Low from Minneapolis. A mio parere La band degli ultimi 15 anni. Nella loro discografia non vi è neppure un passo falso, nemmeno il tanto bistrattato Drums and guns, sebbene ne rappresenti la parte che a me piace meno. Ho notato dalle playlist che vari utenti nelle ultime settimane li hanno ascoltati, così colgo l'occasione per effettuare un sondaggio. Scadrà tra due settimane, ed è permesso un solo voto per utente. Il risultato sarà tutt'altro che scontato, c'è chi preferisce la scheletricità dell'esordio (che contiene la mia canzone preferita dei Low, "Lullaby"), chi la cupezza, l'incubo, ma anche la perfezione formale di Trust, ma anche chi gradisce i Low più pop e più accessibili di Things we lost in the fire.

La mia carrellata di voti

I could live in hope 9,5
Cosa gli manca per la perfezione? Boh, forse escludere "Sunshine" dalla scaletta, o il non ripetere gli ultimi 5 minuti di "Lullaby" per altri dieci.

Long division 8
Continua sulla falsariga dell'esordio, ancora più minimale se possibile. C'è "Shame", c'è "Swingin'" (il primo esempio di canzone tradizionale, con tanto di ritornello da canticchiare), c'è soprattutto "Caroline". Nel complesso manca però la magia che caratterizzava l'esordio, ma non mancano di certo le canzoni

The curtain the cast 7+
Iniziano a vedersi spiragli di pop, nonostante i 14 minuti di "Do you knwo how to waltz?". Ci sono tracce che guardano al passato ("Anon" e "Coattails" su tutte), certo, ma anche tracce che guardano più avanti, a quello che i Low diventeranno negli anni 2000 ("Over the ocean")

Secret name 8
Molto bello questo, che prosegue in maniera più convincente il discorso iniziato dal precedente, con l'aggiunta di archi e pianoforte. Bastino "Starfire", "Two-step" (quando canta Mimi si raggiunge forse l'apice di emotività nella loro produzione), "Missouri", ma soprattutto "Soon", che anticipa quello che i Low mostreranno a tutto il mondo nel 2002 con "Trust"

Things we lost in the fire 9
Eccoli, i Low più accessibili. Ma questo non implica una scadenza della qualità, anzi. Lo stile è sempre il loro, è ormai un marchio di fabbrica. Ma le canzoni le ricordi e le canti tutte dopo pochi ascolti (anche se è un po' riduttivo definirle così). Il singolo "Sunflower" e la splendida "Embrace" le mie preferite, bellissime anche "Dinosaur act" e "Like a forest".

Trust 10
Poco da dire, la perfezione in musica. Forse contiene meno canzoni di Things (anche se "Amazing Grace", "Canada", "La la la song" e "In the drugs" non sarebbero d'accordo) ma è un disco che ti fa immergere completamente nella sua atmosfera. Tu vedi l'incubo, ti manca il respiro, eppure ne vuoi ancora. E ancora. E ancora...

The great destroyer 7,5
Qui i Low si danno al "classico" pop/rock (le virgolette sono perché il loro stile è come al solito riconoscibilissimo). Non mancano però i pezzi da novanta, a partire dalle prime due in scaletta, "Monkey" e "California", fino ad arrivare alla "Just stand back", ma si ha come l'impressione che con questo abbiano detto tutto quello che avevano da dire

Drums and guns 6,5
Infatti Drums and guns è proprio come non te lo aspetti. Per non ripetersi, Sparhawk mette via le chitarre e mette in risalto le percussioni, rendendo il tutto ancora più spettrale. Buono come esperimento, ma il risultato finale non è granché. "Breaker" però è un pezzone, col ritmo scandito dalla batteria elettronica e dal battito di mani, "In silence" è la conferma che, nonostante gli esperimenti, con la scelta dei singoli non hanno mai sbagliato un colpo.
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#2 Guest_ale_*

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Inviato 09 gennaio 2010 - 12:12

Si capisce che è la tua band preferita, però almeno non farla così formale questa mini-monografia perché leggendo i voti che dai cadono proprio le braccia...
Non smetterò mai di incazzarmi vedendo (anche tra i redattori) tutti questi voti elevati dati come se fossero sufficienze...
Almeno voi del forum: non mettete i voti e limitatevi a scrivere (anche senza un minimo di oggettività) dei dischi che vi piacciono
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#3 Guest_Stipe_*

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Inviato 09 gennaio 2010 - 12:16

Ma scusa se gli piacciono che deve fare, dare dei 3 e dei 4 per bilanciare? Invece bravo Alessio che ha anche riassunto in maniera impeccabile e sintetica l'intera discografia del suo gruppo preferito.
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#4 Guest_ale_*

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Inviato 09 gennaio 2010 - 12:25

Ma scusa se gli piacciono che deve fare, dare dei 3 e dei 4 per bilanciare? Invece bravo Alessio che ha anche riassunto in maniera impeccabile e sintetica l'intera discografia del suo gruppo preferito.


Non hai capito: per evitare qualsiasi esagerazione (sia i 10 - che comunque digerisco meno dei 3 - sia i 4 "per bilanciare" come dici te) ho solo proposto che sarebbe meglio limitarsi alle mini-recensioni senza voto
Naturalmente questo sarebbe un bene anche per il sito stesso (sia Ondarock che Ondacinema)...
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#5 100000

    Enciclopedista

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Inviato 09 gennaio 2010 - 12:42

Io sono per i voti, tanto si sa che sono soggettivi e variabili nel tempo anche sulla stessa persona. Vanno presi come indicativi così come (spero) si mettono con la stessa leggerezza.
Ad esempio good vibrations così ha posto l'accento sui suoi album preferiti (vedi ad esempio il 10 di Trust che lo pone in cima alla lista), poi dichiara dall'inizio di stare parlando del proprio gruppo preferito, quindi non ci si aspetta altro che "esagerazioni". Non sta sostenendo che Trust è il miglior album della storia, ma solo che è quello che preferisce del gruppo che preferisce. Tutto qui.

Detto ciò, sono contento di vedere quel voto perchè, benchè io non abbia ascoltato tutto dei Low, Trust è l'album che preferisco (forse anche su I could live in hope) e mi ritrovo molto in ciò che dicono le tue minirecensioni. Credevo di essere un po' l'unico a preferire Trust, ma a quanto pare sono in compagnia  ;)
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#6 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 09 gennaio 2010 - 13:54

Confermo che non siete gli unici a preferire Trust, mi aggiungo alla cordata... Anche se l'esordio è da pelle d'oca emozionale Trust riunisce perfettamente in sé tutte le varie anime dei Low, i piccoli spostamenti del cuore e degli stili, dai primi album che strizzano ancora l'occhio a certa wave fino a quelli "maturi" (Secret Name e Things We Lost in the Fire) che riabbracciano la tradizione della canzone americana pur declinandola al sentire peculiare della band di Duluth (perché Minneapolis??? Sbaglio io?), finanche (nella finale Shots & Ladders e in certe sospensioni sparse lungo tutto l'album) integrando gli slanci più "sperimentali", o almeno la tendenza a dissolvere la forma-canzone che appare qui e là nella loro discografia (la colossale e citata Do You Know How To Waltz e tutto l'EP - pur se non convincente - Song For A Dead Pilot - che non compare tra le "recensioni" di Good Vibrations, così come non compare il delizioso regalo natalizio Christmas EP); tendenza a cercare strade nuove per un suono che si vorrebbe immoto e statico (per qualcuno noioso...) la quale è percorsa anche nell'incerto ma pregno di spunti e "curioso" in funzione futura Drums & Guns.
Unico vero inciampo della loro carriera è per me The Great Destroyer: capisco che dopo l'intensità di Trust la volontà di un "rilascio" fosse fisiologica e anche benvenuta, ma l'album a mio sentire non funziona, spinto - come me lo ricordo - sulla saturazione e su un'idea di "rock" d'impatto che non appartiene più di tanto ai Low. Qui come con Sparklehorse il produttore Dave Friedmann fa più danno che altro.
Mi permetto di dissentire sul voto relativamente basso dato al momumentale - per lunghezza ed intensità - The Curtain Hits The Cast, album che oltre a "chiudere una fase" o quanto meno a preannunciare una sterzata, con i suddetti Trust e I Could Live in Hope forma per me un magico ed insuperato terzetto.

Cito anche l'importante raccolta antologica A Lifetime of Temporary Relief (titolo che riassume come meglio non si potrebbe la poetica dei Low), con cover (quella di Last Night I Dreamt... degli Smiths supera abbondantemente l'originale), singoli, demo e rarities varie, oltre a raccgliere tutti i loro video.
Manca un accenno alle operazioni di remix sui loro pezzi, ma non mi ci avventuro perchè ne ho una conoscenza molto limitata.

Da ricordare anche l'EP "in the fishtank" con i Dirty Tree. Non ne risulta una miscela perfetta ma vale la pena di sentire la tesa nervosa cover di Down By The River di Neil Young, che si scioglie nell'accorata e dolce voce di Mimi Parker...

Per finire mi permetto, per una volta, di citare Scaruffi che in un suo articolo / intervista paragonava la musica del terzetto all'haiku giapponese e anche alla teoria minimalista per la quale l'intervallo tra una nota e l'altra è a volte più importante delle note stesse. E' in questo rapporto tra pieno e vuoto, e nel percorso tra l'uno e l'altro, che i Low trovano la loro grandezza e la loro "caratura" come una delle band più importanti dei '90, in attesa magari di rivederli sulla scena...

Ciao!
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A chemistry of commotion and style

#7 Perfect

    mainstream Star

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Inviato 09 gennaio 2010 - 13:57

approposito dei Low ....qualcuno riesce a passarmi i sottotitoli in italiano del Live in Europe Documentary 2007 ?

grazie  ;)
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#8 Reynard

    No OGM

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Inviato 09 gennaio 2010 - 14:15

Confermo che non siete gli unici a preferire Trust, mi aggiungo alla cordata...


Mi aggiungerei anch'io, pure se dovrei sospendere il giudizio finché non riesco a procurarmi l'esordio.
In ogni caso, confrontandolo con "Long Division", saltano agli occhi le due qualità che me lo fanno preferire. La prima è un maggior spessore sonoro; mi riesce difficile spiegarlo se non per analogia: "Long Division" è così scarno da parere un'ombra proiettata sul muro. "Trust" possiede una maggiore tridimensionalità, pur rimanendo scarnificato dà la fortissima impressione che il suono provenga da una certa distanza, si muova in uno spazio. L'approccio minimalista ne guadagna in potenzialità espressiva: a contare non è soltanto la pausa tra una nota e un'altra, ma anche il "vuoto" tra uno strumento e un altro. Specie la voce ne guadagna tantissimo.
L'altra qualità è un più profondo impatto emozionale ed anche respiro "epico" (con tutte le virgolette del caso). "Amazing Grace" è maestoso come un inno, cosa che non si potrebbe dire, credo, di nessun brano precedente.

"Things We Lost In The Fire", secondo me, è l'album perfetto per chi non si è mai avvicinato a questo tipo di musica in precedenza. Molto più di "The Great Destroyer" (che mi ha un po' deluso): quest'ultimo sembra scendere a compromessi, o almeno fare cose che non appartengono del tutto all'universo dei Low. "Things..." invece è una variante (solare?) dei Low, che può conquistare anche senza richiedere necessariamente quell'immersione totale che serve per godersi "Trust".

Gruppo gigantesco.
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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#9 reese

    moriremo

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Inviato 09 gennaio 2010 - 14:26

Si capisce che è la tua band preferita, però almeno non farla così formale questa mini-monografia perché leggendo i voti che dai cadono proprio le braccia...
Non smetterò mai di incazzarmi vedendo (anche tra i redattori) tutti questi voti elevati dati come se fossero sufficienze...
Almeno voi del forum: non mettete i voti e limitatevi a scrivere (anche senza un minimo di oggettività) dei dischi che vi piacciono

Ma che discorsi fai?  :-X Metti i voti che ti pare e lascia mettere agli altri i voti che vogliono
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#10 good vibrations

    Il primo disco del White Album è davvero un disc one

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Inviato 09 gennaio 2010 - 14:30

...

Ovviamente vengono dalla stessa città di Bob Dylan, ovvero Duluth. Volevo scrivere "from Minnesota" e mi sono confuso  :D (edit: ricordavo di averlo comunque letto da qualche parte e andando a controllare ho scoperto che l'ho letto da scaruffi).
Condivido quasi in toto la tua disamina, ma per me il terzo capitolo (o secondo in ordine cronologico) della trilogia con Trust e I could live in hope è Things we lost in the fire. Se qualcuno dovesse chiedermi: "Quale disco dei Low è il più rappresentativo?" io non saprei quale dei tre indicargli (sempre tenendo da parte le mie preferenze dovute a fattori emozionali), sono tutti imprescindibili, e tutti per caratteristiche diverse, sempre considerando il loro riconoscibilissimo stile.

Drums and guns lo potevo trattare un pochino meglio, d'altronde mi è piaciuto ma non è quello che avrei voluto ascoltare dopo "The great destroyer". Se riuscissi a scindere il passato dei Low da quanto hanno fatto in quel disco lo valuterei quantomeno con mezzo punto in più (con ulteriori polemiche di ale sulla questione voti)

Su The great destroyer e The curtain hits the cast la penso come te a livello di atmosfera, ma secondo me nel primo c'è un gran numero di ottime canzoni, nel secondo di meno (nonostante la monumentale pluri-citata "Do you know how to waltz?")

Si capisce che è la tua band preferita, però almeno non farla così formale questa mini-monografia perché leggendo i voti che dai cadono proprio le braccia...
Non smetterò mai di incazzarmi vedendo (anche tra i redattori) tutti questi voti elevati dati come se fossero sufficienze...
Almeno voi del forum: non mettete i voti e limitatevi a scrivere (anche senza un minimo di oggettività) dei dischi che vi piacciono


Le tue braccia le puoi pure raccogliere, e puoi pure continuare ad incazzarti. Ti ha già risposto ottimamente Lorenzo sull'ennesima polemica sui voti ma lo faccio anch'io. Se la scala è da 0 a 10 chi mi vieta di arrivare a mettere 9 e 10? Sono voti dovuti ANCHE a fattori emozionali (come ho già spiegato sopra) e non relativi alla pura forma tecnica. Sono voti del momento (anche se questo momento è abbastanza lungo) e nessuno mi preclude la possibilità di modificarli. Inoltre mi piace mettere voti alti a dischi che amo, perché non dovrei? Mi piace che qualcuno sul forum possa essere attratto da una mia descrizione e possa così colmare una sua lacuna. Mi piace godere ascoltando un disco, e mi piace vedere che anche altri utenti si emozionano allo stesso modo.

Ed inoltre, per concludere, non ho messo voti alti ai Low perché sono la mia band preferita, ma sono diventati la mia band preferita proprio perché hanno fatto così tanti dischi meritevoli di voti così alti. Mi sembrava un'ovvia, ma doverosa precisazione

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#11 Suedehead

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Inviato 10 gennaio 2010 - 01:00

Il primo e trust inarrivabili, ma drums and guns è una spanna sopra agli altri.
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#12 Mighty Joe Moon

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Inviato 11 gennaio 2010 - 13:33

Ho votato Trust anche se Thing we lost in the fire  è anch'esso un grand album ..Ma è in uscita qualcosa per caso ?

Drums & Guns non l' ho mai ascoltato a dovere..
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#13 markmus

    cui prodi

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Inviato 05 ottobre 2018 - 19:23

ops, e' spuntata fuori quest'altra discussione cercando via gugol.

 

nuovo video da double negative, di cui si parlava altrove:

 

gran disco.

 

ps anche se come performance visuale quella di the edge resta insuperata asd


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#14 cool as kim deal

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Inviato 15 agosto 2022 - 17:59

https://www.facebook...uiFGsibnKY1Bfl/

Brutte notizie maledizione.
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#15 cool as kim deal

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Inviato 06 novembre 2022 - 20:18

Si continua qui, per chi volesse.

Stasera è come una veglia funebre, come se fosse morta la propria zia del cuore.
Mimi Parker è stata un angelo dalla voce di cristallo, e sono troppe le canzoni che fanno parte di noi.
Piangerei di meno per più di metà dri miei parenti se fossero loro ad essere morti oggi.

http://youtu.be/r7Aob1JP3Ss
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#16 Reynard

    No OGM

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Inviato 06 novembre 2022 - 20:34

La sua voce rendeva le canzoni qualcosa di ultraterreno.

 

Low - Embrace


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#17 PinkFreud

    Jung Last

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Inviato 06 novembre 2022 - 20:38

dispiacere immenso, per me I Could Live In Hope e Things We Lost In The Fire sono dischi della vita.


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Ja196z8.jpg

superstereo!

*lastfm*

 

 


#18 Giubbo

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Inviato 07 novembre 2022 - 08:11

la notizia più triste che abbia ricevuto nell'ambito della musica, assieme alla morte di Mark Hollis.

 

egoisticamente, la cosa che mi sconvolge di più è il futuro connesso a questa notizia, ossia che i Low non esisteranno più e che la sua voce non potrà più essere ascoltata al di là delle registrazioni.


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#19 100000

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Inviato 07 novembre 2022 - 08:25

dopo averli finalmente sentiti live un paio d'anni fa nel tour di double negative sto ancora peggio
associare quella voce e la loro musica a un viso una persona fisica, tangibile, è stato un mezzo shock e ora doppio per la perdita definitiva di colei che avevo riconosciuto come essere umano oltre che voce celestiale
come per bowie sto male proprio perché, contro ogni razionalità, li consideravo immortali e avrei aspettato altri album ogni volta con la speranza di un bambino che aspetta l'alba
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#20 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 07 novembre 2022 - 08:35

Mi unisco semplicemente agli ultimi due messaggi. C'è la tragedia umana, quella di chi non c'è più ma forse soprattutto quella di chi resta e soffre questa sottrazione, questa assenza. E c'è la tragedia artistica, (egoisticamente, anche, sì) non sentire più nuovamente quella voce (così trascendente ma in fondo così terrena e familiare), non sentire più nuovamente i Low. Ammesso e NON concesso che le due cose possano essere disgiunte. Tristezza.
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A chemistry of commotion and style

#21 Greed

    round control to major troll

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Inviato 07 novembre 2022 - 11:53

Adieu.

 

 assieme alla morte di Mark Hollis

 

Un duetto non sarebbe stato male :)


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#22 Connacht

    :.::

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Inviato 08 novembre 2022 - 05:59

:(


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You're an island of tranquillity in a sea of chaos. :.:: Last.fm

 

jazz-sebastian-bach-2.png

 

The sun is far away
It goes in circles
Someone dies
Someone lives
In pain
It is burning
Into the thin air
Of the nature
Of a culture
On the dark side
Under the moon

#23 {`tmtd`}

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Inviato 08 novembre 2022 - 09:44

La morte di Mimi Parker rappresenta per me una sorta di lutto interiore anche perchè coincide con la fine dell'esperienza Low come band, i loro dischi mi hanno accompagnato per lunghissimi periodi ed in particolare The Great Destroyer è fra i miei preferiti in assoluto. Il delicato drumming della consorte di Alan unita ad una voce cristallina mancheranno moltissimo, la sua era un'anima unica ed irripetibile.
Riuscii a vederli anche dal vivo una decina di anni fa a Bologna, in grande onestà non ricordo moltissimo della performance ma comunque posso dire di averli visti, purtroppo erano in teatro e la carica live fu smussata. Credo si possa dire senza timore di essere smentiti che sono stati una delle migliori e più stimate band di indie-rock degli ultimi 20/25 anni.

 

Un bel live intimista da KEXP

 


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#24 cool as kim deal

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Inviato 08 novembre 2022 - 15:52

http://youtu.be/SawQl67koxo

Anche Robert Plant paga dazio.

Sto riascoltando da quando ho saputo la notizia Things we lost in the fire.
Stupefacente come musica fatta di così poco possa essere così pesante, nel senso di densità emotiva, di pregnanza.
Sono canzoni per grandi eventi, apparentemente sia felici che tristi; sta di fatto che riascoltarlo e cantare a squarciagola gli sprazzi di ritornello è come partecipare al lutto, e come pregare per lei e salutarla per sempre.
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#25 paloz

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Inviato 08 novembre 2022 - 16:36

E' banale, come un po' tutto quanto si possa dire di un gruppo così longevo e amato quasi trasversalmente, ma se penso ai Low la prima parola che mi viene in mente è umanità: carattere ineludibile di qualsiasi produzione dagli anni novanta sino alle ultime, corrosive incursioni elettroniche, un'empatia profonda con l'ascoltatore che non risulta mai auto-referenziale o -commiserativa, ma custode di esperienze interiori che tutti in qualche misura hanno vissuto e per le quali occorre conforto al fine di non soccombervi.
La musica dei Low suona come una preghiera indipendentemente dal loro dichiarato credo religioso, ed è ciò che li ha resi così sinceramente amati da pubblico e musicisti di ogni genere (come dimostrano i messaggi di cordoglio, anzi di sincera tristezza, piovuti in rete in questi giorni).
Quei Low non avranno iterazioni future, ma continuano a esistere e ci lasciano un patrimonio di album e canzoni che, al contrario di tanta altra musica, diventano sempre più preziosi man mano che si cresce, che li si vive con tutt'altra consapevolezza e intensità.

 

Ritengo un grande privilegio, ora più che mai, l'averli visti almeno una volta nel magnifico tour di Double Negative, dove i brani distorti originali furono messi a nudo e brillarono di una luce calda e consolatoria.


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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#26 bachelor kisses

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Inviato 08 novembre 2022 - 18:21

Non riesco a capacitarmi del fatto che Hey What non avrà un seguito, che quella voce non sarà più tra noi, è proprio una cosa che fa male.

Ieri ho riascoltato The Great Destroyer, ha fatto malissimo - più del solito - ma mi ha riportato alla mente del perché continuo - e continuerò - ad ascoltarli con tale frequenza: c'è sempre una componente consolatoria, nella loro musica, come se tendessero una mano collettiva ad accarezzarti il capo, sussurrandoti ok, il mondo fa schifo, ma noi siamo qui. Mi è piaciuto, in questi giorni, constatare quanto condivisa sia questa percezione.


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Why should you want any other, when you're a world within a world?


#27 Reynard

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Inviato 08 novembre 2022 - 18:55

Ricordo ancora con piacere il concerto di Bologna del 2013

 

https://www.youtube....h?v=8UaaBMdeKak


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#28 {`tmtd`}

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Inviato 09 novembre 2022 - 09:42

Ricordo ancora con piacere il concerto di Bologna del 2013

 

https://www.youtube....h?v=8UaaBMdeKak

 

Grazie mille per avermi ricordato data, anno e location, avevo completamente dimenticato quando li vidi!


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#29 Giubbo

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Inviato 09 novembre 2022 - 13:26

io ieri ho ascoltato The Curtain Hith the Cast.

 

ascoltando The Plan (ossia praticamente appena iniziato l'album) mi si è stretto il cuore, e non ho potuto fare a meno di pensare alla attuale condizione di Alan Sparhawk, che ascoltando quella canzone, oltre al dolore che proverebbe chiunque al mondo ascoltandola, ricorderebbe il momento intimo in cui l'ha composta con lei, e magari altri aneddoti dolci e delicati legati a questa canzone.

 

non so veramente come possa fare. gli auguro di non ascoltare più la musica sua e di Mimi, perchè sul serio potrebbe essergli emotivamente fatale.

 

una preghiera per Alan, una preghiera perchè la sua forza si faccia sentire ora più che mai.


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#30 paloz

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Inviato 10 novembre 2022 - 19:15

Kranky sta mandando in ristampa vinile l'EP (lungo) Songs For A Dead Pilot, dove la voce di Mimi primeggia in maniera sublime.

 

 

a2098348791_16.jpg


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I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

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#31 Edgewalker

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Inviato 11 novembre 2022 - 15:06

 

una delle mie loro preferite, forse LA, ma non ripasso il loro catalogo da anni. Non credo di sbagliare se dico però che un pezzo del genere però appartiene ad un loro lato apocalittico [soprattutto in quello che sarebbe un pò il ritornello] che in vari momenti della loro carriera hanno messo da parte, ad esempio in The Invisible Way, ma anche in altri pezzi di C'mon. Insomma mi piacerebbe sapere se vi vengono in mente altri pezzi loro così, senza che me li vado a cercare ripartendo dagli inizi, dove credo che comunque troverei cose affini


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#32 bachelor kisses

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Inviato 11 novembre 2022 - 15:27

 

una delle mie loro preferite, forse LA, ma non ripasso il loro catalogo da anni. Non credo di sbagliare se dico però che un pezzo del genere però appartiene ad un loro lato apocalittico [soprattutto in quello che sarebbe un pò il ritornello] che in vari momenti della loro carriera hanno messo da parte, ad esempio in The Invisible Way, ma anche in altri pezzi di C'mon. Insomma mi piacerebbe sapere se vi vengono in mente altri pezzi loro così, senza che me li vado a cercare ripartendo dagli inizi, dove credo che comunque troverei cose affini

 

 

https://www.youtube....nnel=shrbrthead

 

https://www.youtube....annel=Low-Topic

 

https://www.youtube....l=martinvenator

 

Mi fermo a tre


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#33 cool as kim deal

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Inviato 16 novembre 2022 - 07:31

https://www.facebook...diZ73QYMDRH71l/
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#34 paloz

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Inviato 16 novembre 2022 - 11:08

L'ho letto stamattina appena sveglio. Ricordo sincero e commovente, da leggere.


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#35 bachelor kisses

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Inviato 16 novembre 2022 - 12:58

"That sound of reaching for something, something past the pain and hurt and confusion, somehow finding the spark that exists out there somewhere, past all these trials and difficulties. Something that transcends and endures, and it leaves you on the floor, gut heaving and crying, but not from sadness. From a place beyond sadness, inexpressible and unfathomable but real nonetheless.
Something bigger than yourself. Something that helps you through that moment, and gets you through it.
No one did that like Low."

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Inviato 16 novembre 2022 - 13:50

Secondo voi quali sono le 5 band che indicavano nel volantino per cercare musicisti affini? Sarei curioso di saperlo, ma mi accontento anche che per gioco le immaginiate voi.


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#37 Ɲ●†

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Inviato 16 novembre 2022 - 14:03

Quanto sarebbe bello se pubblicassero un "A Lifetime of Temporary Relief" Pt. 2, visto che il primo box si fermava a Trust...
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#38 bachelor kisses

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Inviato 16 novembre 2022 - 14:11

Secondo voi quali sono le 5 band che indicavano nel volantino per cercare musicisti affini? Sarei curioso di saperlo, ma mi accontento anche che per gioco le immaginiate voi.

 

Da giovani erano parecchio influenzati dal punk e dall'hardcore, ma magari all'epoca le coordinate si erano già spostate.

Non saprei, Neil Young probabilmente, i Galaxie 500 forse, anche se agli albori non avevano contezza del cosidetto slowcore - i Red House Painters nemmeno sapevano chi fossero, per dire.


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#39 cool as kim deal

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Inviato 16 novembre 2022 - 14:59

"That sound of reaching for something, something past the pain and hurt and confusion, somehow finding the spark that exists out there somewhere, past all these trials and difficulties. Something that transcends and endures, and it leaves you on the floor, gut heaving and crying, but not from sadness. From a place beyond sadness, inexpressible and unfathomable but real nonetheless.
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#40 Ɲ●†

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Inviato 16 novembre 2022 - 15:28

Secondo voi quali sono le 5 band che indicavano nel volantino per cercare musicisti affini? Sarei curioso di saperlo, ma mi accontento anche che per gioco le immaginiate voi.

 
Da giovani erano parecchio influenzati dal punk e dall'hardcore, ma magari all'epoca le coordinate si erano già spostate.
Non saprei, Neil Young probabilmente, i Galaxie 500 forse, anche se agli albori non avevano contezza del cosidetto slowcore - i Red House Painters nemmeno sapevano chi fossero, per dire.

Nel succitato box c'erano (non ricordo se come ghost tracks) 3 pezzi di I could live in hope suonati alla maniera dei Misfits (hanno proprio scritto così nelle liner notes)
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#41 cool as kim deal

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Inviato 19 luglio 2024 - 22:05

Low’s Alan Sparhawk on the death of his wife and bandmate Mimi Parker: ‘If you fall in love, you know this could happen’ https://www.theguard...P=share_btn_url
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#42 thom

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Inviato 20 luglio 2024 - 10:23

singolo bomba, convincente anche in questa ultima reincarnazione musicale


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#43 paloz

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Inviato 20 luglio 2024 - 10:46

Sarà il suo Carrie & Low(ell).


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#44 paloz

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Inviato 27 settembre 2024 - 12:43

a1021311001_16.jpg

 

 

E' una cazzo di tragedia

Spoiler


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Inviato 30 settembre 2024 - 11:05

Beh, ma certifica perché, dai... magari il prossimo ce lo fa bello.

L'autore-esecutore principale è sempre stato lui, d'altronde.


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#46 paloz

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Inviato 30 settembre 2024 - 11:23

Oltre che orrendo, trovo sia di cattivo gusto tirar fuori un disco del genere dopo la morte di Mimi. Una vita passata a cantare canzoni tristi, sentimenti delicati, poi quando è il momento di mettersi davvero a nudo ti dai allo skrrrt trap? Non che dovesse a tutti i costi tirar fuori un requiem alla Mount Eerie, ma questa porcheria è indifendibile. Con tutto il bene possibile per lui e quel che ha(nno) dato.


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#47 bachelor kisses

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Inviato 30 settembre 2024 - 11:39

Io il disco intero non l'ho ascoltato, aspetto il momento giusto e non so quando - e se das.gif  - arriverà.

Lo rispetto, però, evidentemente è l'unico tipo di musica che poteva aiutarlo nel lutto.

Però sì, vorrei tanto scambiarci due chiacchiere per provare a capire cosa gli stia passando per la testa, povera stella.

Nel senso: perché?


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#48 Zpider

    Procrastinatore

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Inviato 30 settembre 2024 - 12:21

Tutti gli elementi che caratterizzavano la sua/loro produzione vengono fatti a pezzi. Il calore, la malinconia, il rigore e l'intimità sono stati rimpiazzati da quadretti infantili, involuti, freddi e anonimizzati.

Ne esce una disco assolutamente inascoltabile ma anche una potente e credo voluta rappresentazione di cosa sia venuto a mancare e dell'impatto di una perdita che non lascia nulla intatto.

Se la leggo corretta, rispetto il coraggio che serve per portare a termine e far uscire col proprio nome qualcosa di così debole e attaccabile al solo fine di affermare un concetto.


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#49 paloz

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Inviato 30 settembre 2024 - 14:08

Tutti gli elementi che caratterizzavano la sua/loro produzione vengono fatti a pezzi. Il calore, la malinconia, il rigore e l'intimità sono stati rimpiazzati da quadretti infantili, involuti, freddi e anonimizzati.

Ne esce una disco assolutamente inascoltabile ma anche una potente e credo voluta rappresentazione di cosa sia venuto a mancare e dell'impatto di una perdita che non lascia nulla intatto.

Se la leggo corretta, rispetto il coraggio che serve per portare a termine e far uscire col proprio nome qualcosa di così debole e attaccabile al solo fine di affermare un concetto.

 

 

Il punto di vista ci sta, ma esisteva un modo migliore per veicolare quel netto contrasto. Avrebbe potuto portare alle estreme conseguenze le ottime intuizioni di Double Negative e HEY WHAT, annullandosi in un marasma elettronico senza con ciò perdere per strada il pathos. Invece è andata così, e in fondo quel che dici è forse un modo benevolo per giustificare l'epic fail.


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#50 peppe trotta

    Roadie

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Inviato Oggi, 16:47

al di là di logiche e intenzioni resta semplicemente inascoltabile


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